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Racconti Erotici Etero

Una mia grande amica

By 7 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

05/05/05 la prima scopata con Anna!!!

Era una ragazza che frequentava il mio stesso istituto. Ci conoscemmo nell’aula d’informatica e già da subito nacque il giusto feeling. Io ero fidanzato ed anche lei ma ciò non cambiò nulla. Scambio dei numeri di cellulari e dopo qualche giorno l’incontro di nascosto.

Passai a prenderla con la macchina, era buio ma da lontano, in quella strada non molto illuminata, si intravedeva una donna con dei fianchi esagerati e dei capelli che gli arrivavano alle spalle.

Salì in macchina, due baci sulle guance e poi dritti verso l’autostrada. Si parlò del più e del meno. Arrivò l’ora della ritirata e l’accompagnai in quella stradina lontana da casa sua e ci demmo appuntamento al giorno dopo.

Arriva il fatidico giorno dopo. Ore 18:00 al posto del giorno prima, si intravede sempre la stessa figura, sale in macchina e mi dice: ‘adesso ci andiamo a parcheggiare in un posto tranquillo, ti dico io la strada!’ Io acconsento e partimmo a razzo. Ci ritrovammo in una strada di montagna dove c’erano altre macchine ferme. Freno a mano, spengo le luci, spengo il motore e mi ritrovo la Anna addosso a limonarmi. Dopo qualche minuto infilo le mani sotto la sua maglietta, gli sollevo il reggiseno ed inizio a stuzzicarle i capezzoli. Lei sembra favorire. Scendo giù con le mani e gli sbottono i jeans, cerco di abbassarglieli, lei si solleva anche col sedere dal sediolino ma è un’impresa difficile. Cavolo quanto erano stretti quei pantaloni!!! Lei mi viene in soccorso e se li abbassa fino alle ginocchia ma lei non si azzarda affatto a spogliarmi o a toccarmi il cazzo che ormai era durissimo. Lei rimasta solo con lo slip e con seno scoperto cerca di allargare le gambe, sposto lo slip ed infilo due dita nella figa, era bagnatissima! Lei mi dice: ‘a cosa aspetti?’ Beh! Allora mi inizio a spogliare anche io, mi abbasso il pantalone fino alle caviglie, scavaldo il cambio ed il freno a mano, gli abbasso il sediolino, gli alzo le gambe e gli ficco il mio cazzo in figa. Lei urla appena entro e con la mano mi tiene le chiappe aiutandomi ad entrare in lei. Non ci vedo più di quel gesto ed inizio a scoparla con velocità. Lei sembra andare in trans, sta sdraiata sul sediolino e sbatte la testa a destra e a sinistra gemendo come una verginella. Sto per arrivare, lo tiro fuori dalla figa bagnatissima e le arrivo accanto al gluteo sinistro sporcando anche il sediolino. C’era silenzio, nessuno parlava, lei sembrava sfinita. Le prendo la mano e gliela faccio poggiare sul mio cazzo. Appena lo sente tra le dita inizia a segarlo stando sempre sdraiata e continua a gemere. Nel frattempo gli accarezzavo la figa, la mano si bagnò mostruosamente, era esagerato talmente degli umori che gli uscivano da quella splendida fessurina pelosa. Cerano delle gocce di liquido vaginale che scendevano tra i glutei. Ammirando bene in mezzo alle sue gambe si intravedeva il buco del culo pensai di mettermi a giocare un po’ con lui ma lei mi tirò la mano. Il cazzo si era svegliato di nuovo, stava in tiro. Mi sposto, la posiziono bene ed inizio a fotterla con violenza di nuovo. La fottevo forsennatamente, mi vennero dei dolori alle gambe, il cazzo mi faceva male ma io non volevo assolutamente fermarmi, volevo vedere quella troia cosa voleva fare. Iniziò a fare delle espressioni in viso come se si facesse male ma non esitava assolutamente a chiedermi di fermarmi. Si sentiva lo schiocco quando le mie palle sbattevano contro il suo culo. Non avevo nessuno stimolo di orgasmo ma godevo nel vederla farsi male. Dopo un po’ allungò le braccia e con le punta delle dita, anziché fermarmi, mi accompagnava nell’entrare e nell’uscire dalla sua figa… A quel punto uscii pazzo dal piacere, voleva essere fottuta come una troia. Altri pochi colpi e dovetti uscire da lei! Una mezza segata e sborrai sulla moquette della mia macchina. Rimanemmo fermi per qualche minuto a leccarci la lingua, senza parlare. Dopo un po’ ci rivestimmo, poi piccoli apprezzamenti sulla scopata ed infine dritti sotto casa sua per il saluto finale.

Dopo alcuni giorni decidemmo, in comune accordo, di finire lì il nostro piccolo rapporto. Non ci messaggiavamo e telefonavamo più fino a…………. Stavo lavorando e ricevo sul cellulare un messaggio con un numero che non avevo in memoria. Nel messaggio mi chiedeva come stavo e che facevo di bello. Io, non sapendo chi era, risposi chiedendo chi fosse. Il messaggio di risposta al mio mi fece capire che era la ragazza delle scuole superiori con cui ebbi una storia di ‘sesso automobilistico  ‘.
Continuammo a messaggiarci per giorni e man mano i discorsi si facevano sempre più spinti e caldi. Spesso ci trovavamo a discutere della scopata fatta in macchina e spesso, io, provavo ad uscirci insieme e lei faceva la stessa cosa con me. Non si trovava mai un punto d’incontro dato che sia il mio che il suo lavoro non ce lo permettevano.
Come si può leggere da altri miei racconti, io e la mia fidanzata abbiamo un rapporto aperto e quindi non mi feci scrupoli a parlarne con la mia Anna. La mia ragazza non disse assolutamente nulla, anzi, come da mie aspettative, favoriva l’incontro e mi chiese di chiedere all’altra Anna se era propensa ad avere un rapporto a tre, quindi, me, lei e la mia fidanzata. La cosa non mi dispiaceva affatto, anzi, sarei stato davvero felice se questa volta a divertirsi di più, tra me e la mia girl, fossi stato io e non esitai a chiedere all’amica delle superiori se era propensa a questo menage. Come da mio pronostico, Anna mi rispose di no! Cercai di convincerla ma lei era sicura della sua risposta. Mi chiedeva addirittura chi doveva essere la seconda donna ma io non le dicevo affatto che era la mia attuale fidanzata, altrimenti non ci avrebbe affatto creduto e se poi c’era qualche possibilità le avrei perse.
La mia Anna mi chiedeva di inoltrarle tutti i messaggi che la mia amica mi mandava giusto per rendersi partecipe e dopo un po’ di tempo, finalmente, decidemmo il giorno in cui potevamo incontrarci. Era tutto calcolato: luogo di incontro, bar per il caffè e prenotazione in albergo.
Arriva il lunedì mattina, ci incontrammo al luogo stipulato, un abbraccio un bacio e si vedeva la voglia di fare sesso che era arrivata a livelli altissimi dato i messaggi inviati per qualche settimana.
La mia Anna voleva essere partecipe in questo incontro e voleva addirittura delle foto ma la seconda Anna non era affatto d’accordo a farsi fotografare.
La mia amica era davvero bella quella mattina. Pantalone di Jeans strettissimo che esaltava il suo stupendo culo, maglia abbastanza scollata che faceva notare la su 4^ misura.
Eccoci nella hall dell’albergo! Documenti d’identità consegnati, chiavi della stanza prese, su per le scale, quasi di corsa, stanza trovata, e nemmeno il tempo di far chiudere a lei la porta che io già mi avvento su di lei, prendendola alle spalle ed avvolgendola con le braccia stringendola a me. Porta chiusa, a toccarci ed a baciarci e di tuffo sul letto. Non ricordo come ma ci trovammo quasi subito senza pantaloni e senza slip e sia io che lei restammo solo con una maglietta. Mamma che tette stupende che si intravedevano!!!
Per un attimo ci ritrovammo a guardarci negli occhi, lei a gambe conserte sul letto a far vedere la su figa depilata ed io in ginocchiop davanti a lei. Allungai le mani per toglierle la maglietta e lei stesso si spogliò completamente nuda e iniziò a farmi complimenti dicendomi che ero bono ecc. ecc. io non ci credo affatto, si è vero che ho un fisico palestrato e che ho una vaga somiglianza con Raul Bova ma non credo di essere tutto questo splendore.
Io avevo tantissima voglia e mentre lei parlava, con una spinta delicata la feci stendere sul letto, le allargai le gambe, mi misi in mezzo ed iniziai a leccargliela. Lei godeva e mi diceva di farla divertire come l’ultima volta. Mi rimisi in ginocchio e, senza indugiare, le infilai 3 dita in figa e la strapazzavo con velocità. La figa era ancora bella stretta come 5 anni prima e lei godeva come una cagna. Smisi con la figa e gli misi un dito nel culo, pensavo che fosse contraria ma non disse assolutamente nulla, anzi, lei con una mano prese a masturbarsi.
Mi distesi sul letto ed allargai al massimo le mie gambe, lei senza pensarci due volte su, si tuffo in mezzo alle mie gambe, stendendosi, e lo prese in mano e lo leccava e lo segava per poi metterselo completamente in bocca. Con la mano spingevo la sua testo verso il mio membro mentre mi guardava negli occhi con la faccia soddisfatta. Quella faccia da vera troia mi faceva arrapare. Mi rialzai di scatto e la misi alla pecorina. Anna puntò il culo e l’ingresso mi fù facile. Gli schiaffai in pancia tutto il mio pene ed ogni tanto le stringevo le chiappe con le mani. Lei godeva e diceva ‘si’ e già stavo per arrivare. Altri pochi secondi le gli arrivo dentro. Lei gode ancora di più dato la mia accelerazione e quando svuoto le palle dentro di lei e dentro il preservativo lei esclama (cosa che non posso mai dimenticare) :’maledetti preservativi!!!’
Ora ci ritroviamo abbracciati sul letto e lei mi chiede come mai ho fatto così presto e mi chiede anche da quando non lo faccio. Parlando e discutendo lei mi dice che non lo fa da poche ore e lì scopro che lei è sposata ed è incinta ed ogni mattina col maritino si fanno la sfuriata mattutina prima del lavoro. Io, leggermente infastidito le chiedo come mai non me lo aveva detto prima e lei mi risponde che aveva paura nel dirmelo per timore che io non avrei accettato di uscire con lei.
Parlando, toccandoci e baciandoci, ci eccitiamo di nuovo.
Io: voglio mettertelo in mezzo alle tette;
Anna: tutto quello che vuoi’
Io seduto sul letto a gambe aperte ed Anna si mette in ginocchio. Con le mani allarga le tette e le me le appoggia sul pube stringendole ed inizia a farle salire e scendere. Ad essere sincero, sentivo un po’ di fastidio dato che non era affatto lubrificata la zona ma lo stesso godevo.
La troia sposata ed incinta si sposta e se lo prende di nuovo in bocca. Mamma e com’era brava!!! Lo stringeva in bocca con la lingua e tra le labbra, una cosa spettacolare’
Mi alzo e la metto alla pecorina col busto sul letto e con le ginocchia a terra. La lecco tra le chiappe e poi non resisto più alla tentazione e glielo ficco in figa e la trombo di nuovo ma questa volta con delicatezza . Lei geme e mi incita dicendomi di andare più forte’ Lo faccio uscire e delicatamente cerco di metterglielo nel culo. Un po’ di dolore da parte di entrambi ma non me ne interesso più di tanto. Spingo’ ed eccolo’ tutto dentro’ Era davvero strettissimo’. Sembrava di stringerlo con forza tra le mani’. Mano mano che la stantuffavo, il passaggio diventava sempre più libero e quindi la pompo con velocità. Lei gemeva e mi stringeva le mani che avevo portato acanto alle sue. Di venire a me ancora non me ne veniva e continuavo, questa volta con moderazione nel culo di Anna’ Dopo un po’ cambiamo di nuovo posizione. Io disteso a terra e lei che prende le retini del gioco. Si mette di spalle e lei a cavalcioni su di me. Piano piano si abbassa col bacino e si aiuta con la mano a far entrare il cazzo nel culo. E’ tutto dentro! Io da dietro la masturbo e lei che va su e giù. Questo suo movimento mi iniziava a far male e la sposto di lato. Si ritrova in una specie di pecorina ma messa di lato e da lì la riprendo a fottere con violenza. La troietta grida ed io mi arrapo sempre di più, mi stacco dal culo. La faccio rimettere a pancia all’aria a gambe aperte. Lei mi guarda fisso negli occhi ed io le dico che voglio riempirla. Anna acconsente parlando con voce debole e arrapata.
Faccio entrare il mio cazzo in figa e la fotto con molta violenza questa volta. Non toglie mai lo sguardo dai miei occhi anche se grida. Altre pochissime spinte e svuoto quel poco che mi rimane nei testicoli. Lei emana un grido di sollievo/piacere dicendo ripetutamente ‘SI’. Resto in lei ancora per qualche secondo, qualche bacio con la lingua e poi passammo in doccia nella quale lei si diede di nuovo da fare.
Il mio cazzo era ormai finito ma lei non si arrendeva. Mi disse che dovevo stare fermo, che non dovevo affatto toccarla ma stare solo a guardare. Il mio arnese piano piano diveniva duro vedendolo scomparire nella bocca della sposina fino a quando lei non riusciva più a metterlo tutto in bocca. Io in piedi e lei in ginocchio sul vassoio della doccia di quell’albergo. Con la bocca faceva quei rumori eccitanti e succhiava talmente forte che sembrava che volesse tirarmi fuori le palle. Alternava pompini con seghe velocissime miste a slinguazzate. Il pompino durò tantissimo ma il momento fatidico arrivò. Mi allungai con le mani sulla sua testa, lei con violenza me le tolse. Riprese a succhiare ed io, senza dire nulla e fare nulla, venni per la terza volta. Io ero arrivato ma lei non si degnava di fermarsi succhiava, succhiava forsennatamente. Lo sperma non usciva dalle sue labbra. Anna mugolava e mi accarezzava lungo ai fianchi. Io avevo il pisello dolorante ma gradivo il lavoro che mi stavano facendo. Pochi secondi dopo si staccò, si alzò e mi disse: ‘vediamoci più spesso!’

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