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Racconti Erotici Etero

Una sana scopata

By 17 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Una sana scopata

Ero sola.
Dopo tanti anni di matrimonio, il mio mondo crollava, lui si era invaghito di un’altra donna e io mi trovavo sola dentro e fuori.
Un matrimonio senza figli.
Adesso a quarantacinque anni, dovevo ricominciare la mia vita da singola.
Mi guardavo allo specchio: ero ancora una donna desiderabile, non avevo più la pelle dei venti anni, e il viso si era arricchito di qualche ruga, ma avevo il fascino della donna matura’ esperta.
Col tempo avevo imparato ad apprezzare quei cambiamenti del mio corpo e anche le persone che mi erano vicine, si compiacevano per quello che vedevano in me.
Toccavo i miei seni, ancora belli duri, mai stancati da allattamento, sembrava mi implorassero di essere accarezzati, chiusi gli occhi e pensai a quel bastardo di mio marito.
Marco a letto era sempre stato un grande amatore, almeno così io credevo, diciamo, che lui era stato il mio unico uomo, mai una sbandata, mai la voglia di provare un altro per fare comparazioni, per soppesare le possibili differenze, le misure diverse, i comportamenti diversi.
Ma tra amiche si parlava e leggevo anche, quindi mi sembrava di essere con un uomo favoloso.
Le mani lasciarono i seni e scesero tra le cosce, accarezzai piano il fitto pelo nero giocando con le grandi labbra polpose: il pensiero di lui che mi prendeva e mi scopava, era ancora molto forte nella mia testa, ricordavo tutti i particolari del suo corpo, i preliminari dell’amore, il calore del suo cazzo nell’intrusione della mia fica.
Le dita scivolarono tra le pieghe della carne e cominciarono a muoversi dolcemente’
Li davanti a quello specchio per la prima volta da quando ero sposata, mi stavo masturbando.
Entrai a cercare i miei umori e velocemente raggiunsi l’orgasmo.
La sera mi vestii per andare a un compleanno di una mia cara amica.
Non avevo voglia di confusione, ma Luisa era veramente la mia più cara amica, non potevo farle il torto di mancare.
Mentre mi vestivo, ebbi un motto di ribellione, decisi che non sarei morta dentro, pensando a Marco.
Cercai le cose più intriganti, mi vestii soddisfatta di quello che vedevo e uscii con la convinzione di essere una gran figa.
Mentre percorrevo la strada, pensai che se mi sarebbe capitato, quella sera mi sarei fatta scopare come una troia, solo per il gusto di scopare.
Solo sesso…
Rimasi stupita di quei pensieri arditi, non facevano parte di me, mi resi conto che il solo pensarlo, mi aveva eccitata e bagnato le mutandine.
Mi ravvivai i capelli, mi guardai di nuovo nello specchietto, come a trovare nuovo incoraggiamento da quello che vedevo, poi vidi uno sguardo nuovo nei miei occhi, uno sguardo deciso, senza paure, senza titubanze: sorrisi alla nuova Patrizia che vedevo nello specchietto e accellerai verso il mio destino.
La casa di Luisa era piana di gente, lei era sempre stata una di quelle che non si faceva mai mancare niente, aveva deciso di non sposarsi per dare spazio alla sua vita libertina e dovevo ammettere che aveva vissuto.
‘- Cazzo’ti sei vestita proprio da sballo stasera’
Quel complimento della mia amica, mi aveva confortato ancora di più.
– Lasci qualche osso anche a me, ho hai deciso di spolparli tutti te?’
Ecco questa era la mia amica: riusciva a scherzare su tutto e a fare diventare il sesso, un mero gioco per la soddisfazione personale, senza nessuna conseguenza che non fosse il puro appagamento del corpo.
L,avevo sempre odiata per quel suo modo di fare e di riuscire.
Un bacio caldo sulla bocca e una carezza, poi, mi lasciò ai suoi amici.
– Posso salutarla anche io allo stesso modo?
Un ragazzo sui quaranta mi stava parlando e sorridendo.
– Ho visto come l’ ha salutata Patrizia e devo dire che vorrei esserle amico anche io’
Sfrontato e deciso.
Lo guardai e soppesai il suo viso, il suo corpo: i suoi lineamenti erano scolpiti,
Abbronzato, alto poco più di me, capelli mori, portati alla settantottina, vestito casual.
L’insieme era molto intrigante, la sua voce era calda, calma, sicura, i suoi occhi mi stavano spogliando, mi sentivo improvvisamente persa .
Presi tempo.
Lo guardavo senza parlare da trenta secondi.Fu lui a rompere quel momento di confusione mentale dicendomi;
– Allora’diventiamo amici?
– Certo’
Sorrisi a quella battuta e subito dopo le sue labbra toccavano le mie.
Non opposi resistenza; incredula, sentivo la sua lingua cercare la mia e mi lasciai trasportare da quella sua ricerca di contatto umorale.
Il tocco dei palati, il cercare gli umori dell’altro, il tempo di un attimo e mi ritrovai persa tra le sue braccia.
Un tiepido calore mi avvolse, mi sembrava di vivere un sogno, mi sentivo come una spettatrice che guardava un film.
Mi lasciai andare e decisi che avrei lasciato fare al mio istinto.
Per la prima volta in vita mia, non calcolavo, per la prima volta, lasciavo spazio alle mie passioni.
Era anche la prima volta che mi sentivo scopare la bocca: ebbene si!!
Quel ragazzo mi stava letteralmente scopando con quella sua lingua famelica.
Pensai’ Se il buon giorno si vede dal mattino, mi sa che questo mi riduce in cenere stanotte.
Si: avevo deciso di seguirlo nella sua perdizione’ nella mia perdizione..
Fermai la sua mano che saliva sotto le mie gonne e ascoltai la sua voce;
– Seguimi’.
Una sola parola, ma piena di significati, piena di passione.
Presi la sua mano e lo seguii di sopra nelle stanze di Patrizia, mentre salivo le scale, ebbi il tempo di vedere il sorriso demoniaco della mia amica che mi guardava sparire, il tempo di farle una linguaccia che mi ritrovai appoggiata alla parete di quella camera che ben conoscevo.
Pareti rosa, mobili antichi, tutto di gran gusto, le tende rosso scarlatto, davano un senso di caldo, ma in quel momento era altro che mi scaldava.
La sua mano indecentemente alzo le mie gonne e andò a cercare il suo piacere, un caldo contatto, poi, le dita esplorarono sotto lo slip, allargarono le mie calde labbra, sentivo colare il mio umore e questo mi inebriava, io che al massimo avevo scopato in macchina da ragazzine e per il resto avevo fatto sempre sesso in un letto, stavo per essere scopata in piedi a fianco della porta.
Mi sentii stringere i seni, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare.
Le mie gambe si allargarono e si unirono alla sua schiena, lo sentii armeggiare con i calzoni, mi sembrò di sentire il rumore dei calzoni al contatto del pavimento, poi, qualcosa di caldo che mi forzava teneramente, un dolce dolore, una piacevole sensazione di riempimento.
Emisi un leggero gemito alla prima spinta, poi, la sua bocca si impossessò di nuovo della mia e allora i miei gemiti si persero nella sua.
Mi stava scopando con una dolcezza infinita, dopo pochi secondi, ebbi il mio primo orgasmo.
Lui continuava a spingere il suo cazzo tra le mie cosce divaricate, sentivo le vene pulsare, strinsi le cosce e gli feci un movimento a otto che lo fece esplodere di piacere.
Le sue palle sbattevano contro il mio inguine in maniera imperiosa, il ritmo era aumentato, io cercavo di restare unita al suo corpo, ma ogni volta che mi spingeva contro il muro, inevitabilmente, mi perdevo.
Aprii gli occhi e guardai dietro le spalle del ragazzo, vidi la scena sullo specchio sopra il comò e quello che vidi, era altamente erotico: le sue natiche sode, spingevano forte verso il mio inguine, natiche dure, ben fatte, vedevo le sue gambe muscolose, spingere a cercare il suo desiderio.
– Vienimi dentro, riempimi tutta’sborrami tutto il tuo piacere”
Parole incredibili uscivano dalla mia bocca.
Poi il caldo fiotto del suo sperma che cominciava a scaldare la mia fica.
Aspettai che si calmasse.
Lo sentivo ansimare nello sforzo del godimento, le sue mani cominciarono di nuovo ad esplorarmi e a conoscermi, incontrammo di nuovo gli occhi, traspariva la soddisfazione di entrambi.
Non parlammo.
Rimanemmo uniti per diverso tempo.
Dopo quella magnifica scopata, io e Patrizia siamo diventate inseparabili, ho avuto molte avventure e mi sono rifatta del tempo perduto, ma quel ragazzo che praticamente mi ha fatto diventare donna, lo porto ancora nel cuore e ogni tanto ci incontriamo per fare ‘una sana scopata”

Scrivetemi le vostre sensazioni
fantasypervoi@libero.it’

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