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Racconti Erotici Etero

Una serata tra amici

By 26 Marzo 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Ho dovuto litigare molto con la mia ragazza per questa serata, lei era contraria:”Mi fido di te, ma non mi fido delle tue amiche..”. Una tragedia greca! Per una volta che vorrei uscire con il mio gruppo di università. Il problema per lei è che stiamo a casa di una mia compagna a bere e a fumare. “Io so come fanno le ragazze quando possono fare finte di essere ubriache o peggio!”. Per carità, non ha tutti i torti, ma mi sembra veramente esagerata come reazione. Alla fine siamo solo in quattro, frequentiamo tutti lo stesso corso di giurisprudenza: io, ovvero Cosimo, ragazzo normalissimo con la testa sulle spalle e innamoratissimo di Elena (la ragazzina un po’ rompiballe); Jacopo, ragazzo molto introverso di primo acchito, ma appena ha un po’ di confidenza diventa un oratore formidabile e si rivela per la bella persona che è; Alice, ragazza molto simpatica e bella quanto testarda, fidanzatissima da anni con un ragazzo che non conosco (beato lui..); e infine Lara, sarda d’ hoc venuta a Milano per studiare, ha il carattere di una capra, ma una bellezza mediterranea che fa ribollire il sangue.

Siamo un bel gruppetto, abbiamo tutti caratteri diversi, ma ci troviamo bene insieme. 

Il problema per la mia, a dire il vero, è che prima che ci mettessimo insieme io ero molto preso da Lara. Diciamo che siamo molto diversi: lei si potrebbe descrivere come “fighettina”, ma molto intelligente e sensibile; io sono uno alla buona, non di grosse pretese, ma so quanto valgo e non mi piace farmi mettere i piedi in testa. Non ci ho mai provato con lei, un po’ per paura di ricevere un rifiuto, un po’ perché lei è molto “libertina”, mentre io ho sempre cercato relazioni stabili. 

Elena in fondo ha tutte le ragioni del mondo, ma riesco a tranquillizzarla e a convincerla a non cavarmi gli occhi.

 

Il piano della serata prevede: usciti da lezione io e Jacopo andremo a prendere da fumare, le ragazze da bere e da mangiare, poi tutti a casa di Lara. 

In macchina, Jacopo mi dice:”Sai, ho portato i preservativi! Non si sa mai, magari stasera Lara si lascia andare..” chiudendo con un occhiolino molto poco virile. Io mi metto a ridere, però non ha tutti i torti, non sarebbe così male.. Poi penso che lui non avrebbe alcuna  possibilità con lei, non che sia un brutto ragazzo, ma lei cerca qualcosa di diverso mi disse una volta. Non sarò io a disinluderlo, ovviamente.  

“E bravo Jacopo, hai fatto bene. Però se dovesse avvicinarsi a me non ti prometto nulla, sappilo.” gli dico.  

“Ma smettila, tu sei sposato oramai, non lo faresti mai!” mi risponde lui.

“Sposato un cazzo! Però no, non lo farei mai, non rovinerei mai il rapporto con Elena per una scopata..” e lo dico con un tono di voce che non convince nemmeno me, ma Jacopo lascia perdere, spera con tutto se stesso che sia così.

 

Arrivati a casa di Lara ci apre la padrona di casa. È in canottiera e jeans, bellissima come sempre. La sua pelle olivastra contrasta con la canottiera bianca. I suoi seni sono in bella mostra, incuranti della gravità. I capelli neri sono raccolti in una coda che mi piacerebbe molto usare come redidini per domarla.

Devo avere una faccia da ebete mentre sogno queste immagini perché Lara sorridendo mi dice:”Ohio Cosimo? Tutto bene? Hai già fumato?”. Il sorriso mi manda in confusione e riesco solo a risponderle di no, che sono un po’ stralunato.

Mentre Lara ci conduce in cucina, Jacopo mi fa capire con gesti molto eloquenti che si scoperebbe molto volentieri Lara, indicando anche il suo fondoschiena marmoreo. E io concordo pienamente.

Alice è già ai fornelli, sta cuocendo il guanciale per la carbonara e ha messo già sul fuoco l’acqua. “Finalmente siete arrivati, fate qualcosa di utile: sbattete le uova e aprite il vino” ci dice voltandosi verso di noi. Anche lei è molto attraente, in t-shirt e tuta. Sembra appena uscita dall’ospedale, ma fa sangue vestita in ogni modo. È un po’ più bassa di Lara, ma è più formosa, un seno nettamente più grande e soffice. Probabilmente ha una quarta abbondata che risalta ancora di più sul suo metro e sessanta (ribadisco il beato lui al ragazzo). 

Jacopo di occupa del vino e io delle uova. Lara mi si avvicina e con il grinder in mano “Ne giro una piccola prima di cena, che dici?”. Non aspettavo altro. A fumare siamo solo io Lara e Jacopo, Alice non se la sente perché sta male a mischiare.
In breve siamo già pronti a bere e a fumare. Il tutto è condensato da un misto di euforia e di eccitamento, dovuto all’alcool, all’erba, alla nostra età, all’attrazione fisica che nasce tra quattro corpi giovani. E l’eccitamento diventa difficile da nascondere, almeno per me e probabilmente pure per Jacopo.

Lara e Alice sono molto simpatiche, ma da brille ancora di più. Lara mi dà una mano ad apparecchiare la tavola. Ridiamo come due scemi in preda ai fumi a un’allegria immotivata. Ogni tanto c’è un contatto, magari non voluto, tra le nostre mani, però non dispiace a nessuno dei due. A volte è molto prolungato, senza che nessuno dei due si tolga, quasi a voler ballare un lento insieme.

Ci guardiamo e ridiamo complici. Con lei ho sempre avuto un’intesa pazzesca, quasi viscerale, siamo sulla stessa lunghezza d’onda su quasi tutto. Mettendo i piatti le sto vicino e riesco a sentire il suo profumo, oltre a sbirciare nella sua scollatura. Più le sto vicino e più è forte il desideri di toccarla, di baciarla, di farle sentire il mio eccitamento. Probabilmente si sente osservata, ma non fa nulla per togliersi dal mio raggio d’azione.

 “Hai un profumo buonissimo! Cos’è?” le dico fissandola negli occhi.

Lei si avvicina allungando il collo e dicendo “Annusalo di nuovo e prova ad indovinare..”. Siamo molto vicini. Le poso le mani sui fianchi e avvicino il mio naso al suo collo. Sento il suo calore, il suo profumo. Sento anche il cuore che inizia a pompare sangue nelle zone periferiche del corpo, il mio membro inizia a pulsare. Vorrei rimanere ad annusare il suo profumo per tutta la sera.

 Credo di avere la stessa faccia da ebete di inizio serata perché lei scoppia a ridere e mi dice:”Si, è proprio vero, sei stralunato stasera..”.

Cerco di riprendermi. Mi giro, cerco di trovare qualsiasi cosa da fare come se nulla fosse, ma vedo Alice e Jacopo che sogghignano complici.
Partiamo bene..

Parte 2
La carbonara è divina, penso di non averne mai mangiata una così buona. Ma sono sicuro che sia la chimica a renderla così memorabile. Anche la compagnia però è fantastica. Scherziamo sui prof, sui nostri “colleghi” di corso, sugli esami per cui venderemmo un rene per un 18.
Siamo veramente felici (e brilli). Prendo la bottiglia di vino e ne verso un bicchiere a tutti. Per ultima servo Lara, ma macchio la tovaglia e sporco il bicchiere. “Sei proprio un campione, complimenti!” Mi dice lei per prendermi in giro. Poi, con una disinvoltura che mi fa esplodere il cervello, lecca il bicchiere sporco di vino tenendo lo sguardo piantato nei miei occhi e finisce tutto il bicchiere di vino al goccio. Alice inizia ad urlare in segno di ammirazione, mentre io e Jacopo siamo trasformati in due statue di sale.
Inizio ad avere caldo, molto caldo. Lei lo sa. Sa l’effetto che mi fa. E si diverte a torturarmi, mi stuzzica ogni volta che è possibile. Sono il suo giocattolo per stasera.

Finito di cenare, sparecchio la tavola con Alice, mentre Lara inizia a girarne un’altra. Anche Alice è molto allegra, mi dà colpi coi fianchi ogni volta che le passo vicino in segno di complicità.

“Non fare il furbo stasera, sei fidanzato” mi dice. “Se il mio ragazzo facesse lo scemo come stai facendo tu gli staccare le palle!”.

“Non stento a crederti, ma io non sto facendo il furbo. Non sono quel tipo di persona!” Le dico, ma lei mi guarda sogghignando.

“Certo certo, tu sei sempre nel giusto, il nostro paladino! Vuoi davvero fami credere che non te la faresti?”.

Mentre lo dice vedo Lara che si volta verso di noi. “Abbassa la voce! Non fare la stronza.” Le dico preoccupato. “Sicuramente mi attrae, probabilmente la cosa è reciproca, ma non posso” dico serio.

“Senza probabilmente” aggiunge alice prima di sedersi vicino ad Jacopo sul divano, lasciandomi spiazzato.
Jacopo si desta dalla sua morte apparente sul divano e proclama:”Bene bene, è ora di fare sul serio. Preparate i bicchieri!” Si dirige verso il frigo e dal freezer tira fuori amari, vodka e gin. Continuo ad avere sempre più caldo.

“Olé! Bravo Jacopo, iniziamo a giocare come piace a me” dice Lara. “Che ne dite di fare un giro di amari per cominciare e poi giocare a Io non ho mai?” ci propone energica, come fosse un’animatrice in un villaggio turistico.

Non le si può dire di no.

 

Devo ammettere che inizio a sentirmi oltremodo su di giri. Il vino, gli amari, l’erba mi hanno reso ancora più euforico.

Ci rimettiamo di nuovo al tavolo, maschi contro femmine: io e Jacopo da un lato, Lara e Alice dall’altro. Ognuno decide cosa bere liberamente, ma è escluso il vino, ora solo superalcolici.

“Va bene amici, vi tolgo dall’imbarazzo di iniziare per primi.” Dice Jacopo. “Allora, io non ho mai.. Fatto la cacca all’università!” esclama fiero. Noi scoppiamo a ridere e beviamo tutti e tre.

“Beh, ora tocca a me, ma sarà difficile fare di meglio.. Comunque, fatemi pensare un attimo” dico pensieroso.

“Su, non fare il timido! Inizia a tirare fuori gli argomenti scottanti!” mi stuzzica Lara.

“Perfetto.” dico. “Io non ho mai fatto sesso anale”. Le ragazze scoppiano a ridere e bevono, mentre Jacopo mi guarda come un cane bastonato, con la consapevolezza di chi vive lo stesso destino. Sinceramente non me l’aspettavo da Alice, alla fine non è poi così santarellina come vuole far sembrare.

“Mi dispiace che la tua ragazza non si conceda integralmente a te!” dice Lara ridendo maligna. “Ora è il mio turno. Io non ho mai fatto sesso con una donna!” esclama con tono netto. Ovviamente io e Jacopo ridiamo e beviamo subito dopo. Ma Lara è più interessata alla reazione di Alice. Le due ragazze si stanno fissando.

“Sei proprio una stronza” afferma Alice. E Beve.

Ho sempre più caldo. Io e Jacopo brindiamo a questa notizia. “E brava la nostra Alice!” la canzono. “Racconta, non fare la timida!”. E Lara:”Sì, vogliamo sapere tutto!”

“Non sono affari che vi riguardano, fatevi i cazzi vostri.” Urla stizzita Alice, mentre si alza ed esce dalla cucina.

“Gioco finito dopo tre turni. Chapeau a Lara. Vado a vedere come sta..” dice Jacopo uscendo dalla cucina.

Rimaniamo io e Lara. Lei finisce il suo bicchiere di vodka al goccio e dice:“Ne giro un’altra?”

 

Andiamo a fumare sul balcone. È una bella serata, si vede la luna, ma fa un po’ freddo. Lara trema e mi dice:”Fumiamo veloci che voglio rientrare”.

“Perché lo hai fatto?” chiedo a lei. “Sai quanto Alice sia una persona riservata e sai quanto questo genere di cose la feriscano”.

“Senti, non iniziare con la paternale. L’ho fatto perché mi andava. E poi non hai ucciso nessuno, ha solo fatto sesso con un’altra ragazza e si parla di anni fa. In un certo senso la invidio!” mi confessa Lara prima di aspirare.

“Beh, magari per lei è una cosa seria, ci hai pensato?” la rimprovero.

“Senti, siamo giovani, siamo belli, non abbiamo problemi, le cazzate si fanno ora, se no rimarremo col rimpianto per tutta la vita. Sai, non siamo tutti ligi al dovere come te, noi abbiamo anche dei sentimenti”. Mi guarda quasi con disprezzo.

“Anch’io ho dei sentimenti, proprio per questo cerco di non fare cazzate, per essere coerente!” affermo.

“Coerente?” mi dice Lara con tono sarcastico. Poi, con una forza che non mi sarei mai aspettato da lei, afferra il mio membro ancora barzotto. “Questo ti sembra coerente? Ti sembra coerente che mentre ti parlo hai un’erezione? Lo sento che hai sentimenti,” dice mentre stringe più forte “ma cerchi di nasconderli, cerchi di negarli a te stesso. Per una volta prova a lasciarti andare. Non pensare a essere coerente con gli altri, prova a essere coerente con quello che senti”.

Mi bacia. È un bacio umido, caldo, sa di vodka ed erba. Le nostre lingue si aggrovigliano una sull’altra. Non riesco a staccarmi. Non voglio staccarmi. Con le mani vado a toccare il suo culo sodo mentre lei passa le unghie sulla mia nuca. È come se fossi una marionetta nelle sue mani.

“Seguimi”. Non è un ordine, né una richiesta, sa che non posso fare altro che seguirla.

 

 

Parte 3

Passando per la cucina troviamo Jacopo ed Alice sul divano. Alice è rannicchiata su Jacopo, credo stia dormendo. “Ha vomitato” ci dice Jacopo, mentre l’accarezza. “Ora sta meglio, deve solo stare tranquilla”.

Lara esce dalla cucina e va in bagno senza dire nulla. “Con te starà sicuramente bene!” sghignazzo io.

“Anche tu starai sicuramente bene, tranquillo..” mi dice Jacopo con un tono quasi di accusa. O forse è più rassegnazione. Ora come ora non mi interessa, ho solo un obiettivo.

Vado verso il bagno anch’io. La porta è chiusa, ma dal vetro vedo che c’è la luce accesa.

Entro. Il bagno è un lungo corridoio stretto e in fondo c’è la vasca da bagno. Lara è seduta sul bordo della vasca e indossa solo la canottiera bianca. Ha le gambe aperte e mi aspetta.

Più mi avvicino e più riesco a vedere bene la sua vulva, bella, depilata, rosea, succosa, è già bagnata. Cammino sicuro, arrivato davanti a lei mi inginocchio guardandola sempre negli occhi. Anche lei mi fissa, con un’espressione di compiacimento, quasi maligna. Alla fine ha vinto lei.

Non parto  in quarta, anzi me la prendo con comodo. Inizio baciandole e leccandole l’interno coscia. Anche qui ha un profumo meraviglioso, anche se inizia a predominare l’odore dei suoi umori. Per me è come una scoperta, mi godo ogni singola leccata, ogni singolo lembo di pelle. Arrivo alla vulva. Inizio a leccare con la punta della lingua tutto intorno al suo monte di venere. Sento che sussulta, sento che le piace, che vorrebbe di più. Mi mette una mano fra i capelli, mi spinge piano verso il centro del suo piacere. L’accontento. Passo la lingua ben aperta su tutta la spaccatura aprendo le piccole labbra e toccando il clitoride. Lei ha uno spasmo. Adoro il sesso proprio per questo, il piacere delle donne mi eccita come nient’altro. Inizio a roteare piano sul clitoride, sempre con la lingua per aperte. Poi inizio ad aumentare il ritmo e sento Lara tirarmi i capelli. Non voglio farla venire subito, voglio stuzzicarla come ha fatto lei con me. Con le dita solletico le piccole labbra fino ad arrivare alla vagina. Non entro subito con le dita, inserisco solo la punta  facendo dei cerchi. Si contrae in preda al piacere. Aumento il ritmo con la lingua gradualmente e la penetro con le dita. Non riesce a trattenersi ed emette un gemito fortissimo.

“Oddio, oddio, oddio!” urla Lara prima di venirmi in faccia. Sì, è proprio venuta. Mi ha squirtato in faccia. Mi ha stupito la cosa, in un primo momento, ma mi sono sentito lusingato. Ora però sono eccitatissimo.

Mi alzo e mi sbottono i pantaloni. Lara è ancora sconvolta dall’orgasmo, ma mi aiuta a calarmi giù le mutande e si ritrova il mio membro eretto davanti alla faccia.

“È proprio fortunata la tua ragazza..” mi dice con un tono di voce che mi manda fuori di testa. Ma non mi lascia il tempo di risponderle o di pensare ad Elena che inizia a baciarmi i testicoli lisci, mentre con la mano inizia a masturbarmi piano. Lecca tutta l’asta fino ad arrivare alla cappella, però non la lecca subito, la bacia, un bacio umido, solo per farmi impazzire.

Me lo prende in bocca. Non sta facendo un pompino al mio pene, ma al mio cervello. Non ho mai provato un’emozione simile. Succhia e muove il polso allo stesso tempo su tutto il membro e io impazzisco. Va avanti così per alcuni minuti che mi sembrano interminabili.

Si stacca, si alza in piedi e mi trascina al lavandino tirandomi dal pene, come fossi un cane al guinzaglio. Appoggia le mani sul lavandino, allarga le gambe e tira su il suo culo favoloso.

Dice solo una frase:”Fottimi il culo”. Io non amo le volgarità in genere, ma a sentire questa frase mi si chiude la vena, divento un’animale. Con la mano raccolgo i sui umori dalla sua vagina e bagno il suo buchino. Non le metto nemmeno un dito dentro, punto subito il mio membro contro la sua fessura e spingo. Lei non riesce a trattenersi e urla. Le sto facendo male, ma non mi chiede di fermarmi. E io non ho intenzione di farlo. È un atto puramente di dominazione nei suoi confronti: io sono l’animale più forte che sottomette l’animale più debole. Fine.

Faccio fatica a entrare tutto, ma piano e con costanza riesco a sentire i miei testicoli toccare la sua vulva bagnata. Sono questi particolari che mi mandano in estasi. Inizio a muovermi con foga. Lei è un gemito continuo e inizia a piacerle, il dolore si trasforma in godimento, ogni colpo sempre di più. Il suo culetto è stretto, caldo, sento una pressione fantastica su tutto il mio pene eretto. La tengo per la coda, la tiro finché non riesco a baciarla, mentre le stringo i seni con l’altra mano.

Aumento sempre di più il ritmo. Lei si stacca dal bacio, guardandomi mi supplica:”Ti prego, mettimelo nella figa..”. In un attimo, con solo il suo tono di voce ritorno una marionetta del suo volere. Non posso che obbedirle. Esco piano per farle sentire un ultima volta tutto il mio membro, poi senza aspettare la penetro. La sua vagina è un lago caldo e accogliente, mi godo il momento con un ritmo lento e deciso. Le arrivo fino in fondo, quasi a toccare l’utero. Lei è in estasi. Cerca le mie labbra mentre la scopo. Inizia a lasciarsi andare. Sento la sua vagina che si contrae sul mio pene, sento che il suo respiro accelera. Io continuo con la mia andatura regolare, spingo il mio pene fino in fondo, esco piano fino a far uscire la punta e poi di nuovo dentro deciso. Lara non resiste più, inizia a gemere sempre più forte, urla dal piacere, fino a che insieme alle contrazioni sento il mio membro tutto bagnato. È venuta di nuovo.

Io sono al limite, però continuo con il mio ritmo finché il suo orgasmo non si spegne completamente. Sento che Lara perde le forze, si regge in piedi grazie al lavandino. “Vienimi dentro” mi supplica.

“Cosa? Ma prendi la pillola?” le chiedo in un barlume di lucidità. Quest’ultimo muore subito sentendo:”Vienimi dentro e basta!”. Non posso far altro che aumentare il ritmo, ma ci vuole poco per sentire l’orgasmo montare. Lara mi bacia, geme dentro la mia bocca mentre la fotto. L’orgasmo cresce fino ad esplodere. Pianto il mio membro fino in fondo e vengo. Vengo dentro la sua figa con cinque o sei fiotti abbondanti. L’orgasmo è così forte da farmi quasi male.

Lara mi bacia un’ultima volta e mi fa uscire dalla sua vagina. Non si pulisce nemmeno, si mette le mutande e  i jeans, poi si volta verso di me.

“È stato fantastico, caro il mio uomo coerente!” esclama. Non lo dice per prendermi in giro, lo pensa davvero. Me lo dice come per dimostrami che aveva ragione lei, che devo imparare a lasciarmi andare se voglio veramente vivere.

Esce dal bagno e mi lascia solo con i miei pensieri.

 

Sono frastornato. È stato superlativo. Non riesco nemmeno a realizzare quello che è successo.

Mi rivesto. Tiro su i pantaloni da terra e sento il mio telefonino vibrare. Mi è arrivato un messaggio.

 

Elena: Amore tutto bene? Non ti sei fatto sentire per tutta la sera!

 

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