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Racconti Erotici Etero

Un’esperienza aghiacciante

By 17 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono passati tre giorni. Tutte le volte che penso a lei e a quello che abbiamo fatto mi eccito. Spero che mi chiami presto perché mi sono già venute alcune idee per altri bei giochi. Solo che &egrave piuttosto occupata con il lavoro e difficilmente riesce a liberarsene, certo potremmo trovarci la sera fare una sveltina e via, ma preferisco avere il tempo necessario, in modo da assaporare tutte le emozioni con calma.

Sto tornando a casa quando mi arriva un messaggio ‘questa notte sono libera e domani non lavoro. Alle 7 a casa mia’. Ho un tuffo al cuore. Finalmente la rivedo. Arrivo a casa vado in camera mia e preparo la mia cartella, sarà una lunga notte.

Sono davanti a casa sua dieci minuti prima, sono troppo ansioso per aspettare. Arrivo alla porta, busso, mi apre e mi fa entrare. &egrave veramente seducente, indossa un vestito bianco che parte all’altezza dei seni e gli arriva all’attaccatura delle natiche.
Non indossa reggiseno, gli elastici gli cingono i due seni schiacciandoli insieme, formando una prosperosa scollatura e sostenendo tutta la gonna. Mi sorride, si gira e mi mostra tutto il vestito. Si sofferma un attimo di schiena per poi girarsi di nuovo verso di me. L’aria che entra dall’esterno &egrave fredda e vedo i suoi due capezzoli che si stanno gonfiando, premendo sulla stoffa.
Appoggio la cartella vicino al divano, la prendo per una mano e l’avvicino al mio corpo. Mi appoggia le mani sui fianchi e mi guarda negli occhi. Non resisto. Mi avvicino e comincio a baciarla, comincio a succhiarle le labbra, inclino la testa e cominciamo a slinguarci avidamente. Le lingue si incontrano e si intrecciano. Mi abbasso e le afferro le natiche comincio a paspargliele attraverso la stoffa della gonna, sono fresche e morbide. Lei fa passare le mani dietro la mia schiena e infila le mani nei pantaloni. Prima sopra i boxer e poi dentro, sento la sua mano che sale sulla schiena mi prende i capelli e mi tira verso di se. Sento la pressione sulle labbra che aumenta, ci baciamo ancora più avidamente.
Si stacca e mi comincia a leccare un orecchio, prima facendomi passare la lingua su tutto il perimetro e poi succhiandomi il lobo.
Scendo un po’ di più con le mani fino a sentire il filo del tanga che gli passa in mezzo al culo. Gli afferro le chiappe e la sollevo, sento che sporge il bacino per far incontrare il mio sesso con il suo, probabilmente gia umido e teso dalle mie mani. La alzo e la abbasso in modo da sfregarci il più possibile, poi lei incrocia le gambe dietro la schiena e si allaccia a me premendo il bacino verso il basso. Sempre baciandola e mi sposto verso il tavolo. Ha uno scatto, si inarca con la schiena staccandosi. Mi guarda fisso negli occhi. Ha uno sguardo infuocato, sento la sua fighetta che cerca il mio cazzo. La appoggio sul tavolo, la bacio ancora una volta e poi inizio a scendere solo sfiorandola con le labbra e soffiandole sul collo, arrivato vicino al seno mi fermo e risalgo facendo scorrere le labbra sulla sua pelle. Arrivato di nuovo al collo inizio a baciarglielo e leccarglielo andando a destra e sinistra.
Lei &egrave seduta sullo spigolo del tavolo e si sorregge con una mano, con l’altra mi accarezza i capelli, il collo per poi infilarsi nella camicia e sfiorarmi la schiena. Comincio a leccargli i seni vicino al vestito e nella scollatura. &egrave come essere in paradiso.
Vedo i suoi capezzoli che sono ritornati alla carica premendo sulla stoffa, non resisto, mi abbasso e comincio a succhiarglieli attraverso la stoffa. La mia saliva si insinua nel tessuto fino ad arrivare al capezzolo, prendo la stoffa con le labbra e la tiro verso di me staccandola dal seno. Apro la bocca più che posso e inizio a succhiargli la tetta facendo schioccare le labbra. Il capezzolo &egrave durissimo, glie lo prendo fra i denti e comincio a tirarglielo. Gemere dal piacere. Mi butto sull’altro seno e inizio a succhiare anche quello. Prendo in mano l’altra mammella tutta bagnata, gliela strizzo e palpo attraverso il vestito; poi gli prendo il capezzolo fra due dita, lo giro e sento scorrere la stoffa fra le dita, lei sospira pesantemente. Gli faccio un vero e proprio succhiotto, con la mano libera stringo la tetta sotto il capezzolo in modo da spingerlo ancora più in fuori e poi glie lo succhio e glie lo morsico.
Inizia a muovere il bacino contro i miei addominali, poi si stacca e con una mano fa scorrere la gonna verso l’alto. Inizia a sfiorarsi la passerina.
Gli prendo la mano e glie la porto dietro la schiena. Deve ricordarsi che sono io a condurre il gioco.
Oramai la situazione si sta surriscaldando in fretta, devo fare velocemente i miei preparativi. Gli ripeto che la bendo e che questa volta la lego un po’ più stretta, perché le sensazioni saranno più forti questa volta.
La faccio sdraiare sul tavolo, le metto un cuscino sotto la testa e le lego le mani al tavolo. Le faccio scorrere la gonna verso l’alto lasciando allo scoperto il perizoma nero e la pancia. Le metto un cuscino sotto il fondo schiena per facilitarmi il compito.
Vado in cucina e metto la borsa frigo, che avevo in cartella, nel congelatore. Tolgo le candele che avevo comperato in giornata le accendo tutte e poi spengo le luci. L’ambiente &egrave fatto.
Il perizoma &egrave veramente fine, &egrave un triangolo di stoffa molto stretto, senza nemmeno i fili sul bordo, i lacci partono direttamente dalla fine del tessuto. Mi abbasso con la faccia verso quel ben di dio e comincio a leccare la stoffa. Quando sento che si &egrave inumidita un po’ le schiaccio la lingua sull’ano e salgo spingendo più che posso, gli faccio entrare il perizoma fra le grandi labbra. Oramai &egrave fradicia. Continuo a leccarla forsennatamente, oramai la lingua non la muovo nemmeno più, l’ho tirata fuori completamente e muovo solo la testa dal basso verso l’alto, la sento godere. Oramai &egrave tutto un lago, la mia faccia &egrave piena di saliva e dei suoi umori, il perizoma si &egrave ridotto ad un filo che gli scorre lungo tutto il sesso sfregandogli tutte le volte il clito. Tutto intono alla sua fighetta c’&egrave una patina di liquido che le fa luccicare la pelle, i peli sotto la stoffa si appiccicano l’uno con l’altro e un rivolo di saliva gli scorre dalla vagina al suo buchetto posteriore, fino a finirgli in mezzo alle chiappe. Sento che ansima profondamente e mi sbatte il bacino in faccia. Scendo lateralmente leccandogli le grandi labbra che sporgono dal tanga e cerco di andargli sotto con la lingua, ma la stoffa &egrave troppo tesa. Inclino la testa e la penetro con il naso, lo muovo dentro e fuori come se fosse un piccolo cazzo, poi lo abbasso su e giù sforzando sui bordi della vagina. Gli arrivo sul culo e cerco di spingerglielo dentro il suo buchetto, sento il suo anello anale contrarsi e rilasciarsi, riesco a entrargli solo per pochi millimetri, ma &egrave una goduria immensa. Con una mano le sposto il tanga lateralmente, adesso gli lecco direttamente la carne. Ha una reazione istantanea, mi sbatte letteralmente il bacino in faccia e comincia a gemere rumorosamente dal piacere, sta per venire. La penetro con la lingua più volte, geme paurosamente, la figa si contrae attorno alla mia lingua, glie la faccio entrare e uscire più profondamente e velocemente che posso. Un’ondata di umori mi travolge la faccia, le caccio dentro la lingua più che posso e bevo quel liquido prezioso, ha un gusto magnifico. L’orgasmo &egrave veramente lungo, diminuisco il ritmo delle penetrazioni con la lingua. Quando ha quasi finito di venire gli appoggio la lingua sul clitoride, ha uno spasmo, in questo momento &egrave sensibilissimo. Le stringo con due dita la pelle vicino al clito e lentamente, sempre premendogli il bottoncino con la lingua, comincio un lento movimento di su e giù con le dita. La pelle si tira appena e poi si rilascia sotto la mia lingua, in un attimo le sento montare il secondo orgasmo. Cerca di muovere il bacino ma la tengo ferma con l’altra mano. Sento che manda degli urletti e muove la testa a destra e a sinistra. Quando sento che sta per venire con la punta della lingua a mo di uncino gli entro sotto il clitoride e premo verso l’alto massaggiandoglielo. Urla. Tutto il corpo si muove spasmodicamente, mi chiude la testa in mezzo alle gambe, io gli premo la faccia ancora più forte sul suo sesso. Questa volta il liquido che esce &egrave veramente tanto, cerco di raccoglierlo ma un po’ gli cola sul culo.
Mi stacco un attimo per contemplarla, &egrave bellissima, legata con le mani geme e si contorce sul tavolo, il perizoma spostato lateralmente lascia scoperti i due buchi che sia aprono e si chiudono ancora. Gli sfilo il perizoma e mi sdraio su di lei, la bacio e la coccolo un po’. &egrave tutta fredda la stringo a me per riscaldarla un pochino. Abbasso la mano sul suo sesso. &egrave tutto appiccicoso. Mentre la bacio le infilo dentro due dita, scivolano dentro senza problemi. Glie li muovo dentro un paio di volte, lei si stacca dal mio bacio, mi guarda con un misto di goduria e voglia, apre la bocca e tira fuori la lingua muovendola in un modo a dir poco provocatorio. Sfilo le dita dalla fighetta, lei si fa passare la lingua sulle labbra e quando le avvicino le due dita unite piene dei suoi umori, prima ci fa scorrere sopra la sua lingua tutta piena di saliva e poi le avvolge con le labbra succhiando tutti i suoi umori frammisti alla mia saliva.
Il mio cazzo sta per scoppiare.
Le dico che se vuole continuare le devo depilare il sesso completamente. Probabilmente in una situazione normale mi avrebbe detto di no, ma adesso, dopo due orgasmi consecutivi, non si oppone a nulla.
Con grande autocontrollo cerco di non saltargli addosso, la bendo e prendo schiuma, rasoio e forbici. Vado velocemente in cucina prendo una bacinella di acqua tiepida e un asciugamano da cucina. Le apro le gambe, le osservo quella fighetta stupenda. I peli sono ancora umidi e appiccicosi. Come prima cosa immergo una punta dello straccio nell’acqua e ripulisco per bene tutta l’area da radere. Sfoltisco i peli con la forbice e poi le cospargo tutta la pelle con la schiuma-gel, comincio a massaggiarla tutta, il gel si trasforma in schiuma e sento che lei si sta eccitando di nuovo sotto le mie carezze. Le metto il palmo della mano sulle grandi labbra, gli tiro la pelle e inizio a raderla sopra la vulva. Finito passo all’inguine, ma non riesco a tirare la pelle, le labbra sono diventate un’altra volta molto scivolose. Più tentativi faccio per prenderle, più si eccita e più diventa impossibile.
Mi alzo e vado in cucina per vedere se trovo qualcosa che mi aiuta. Apro un cassetto e trovo una pinza da grill, di quelle lunghe con la cima piatta e con delle piccole zigrinature. La prendo e ritorno da lei. La ritrovo che apre e chiude le gambe facendosi andare schiuma ovunque, gli &egrave arrivata perfino in mezzo alle natiche. Le faccio passare un dito dal basso verso l’alto sforzando un po’ più sul buchetto, raccogliendo tutta la schiuma. Immediatamente mi apre le gambe. Mi avvicino con la pinza e gli prendo un labbro, si paralizza quando sente il metallo freddo a contatto con la sua carne. Tiro la pelle e ricomincio a rasargli l’inguine. Quando ho finito la ripulisco per bene e comincio a giocare con le pinze, prima le afferro le grandi labbra e glie le tiro un po’, poi cerco di prendergli le piccole ma sono troppo scivolose. Il gioco sembra piacergli, gli faccio penetrare un po’ la punta della pinza e poi al posto di stringere apro, i due ferretti prima gli aprono un pochino la vagina e poi scivolano via. Gli avvicino il metallo alle labbra, comincia a leccare la pinza. Gli afferro la lingua e glie la tiro fuori delicatamente, allentando la presa la ritrae facendola scorrere sul ferro. Poi passo ai capezzoli, glie li stringo e torco un pochino, vedo che la cosa gli piace. &egrave arrivato il momento di fare sul serio.
Le chiedo se vuole provare qualcosa di diverso.
‘Se non ti piace basta dirlo che smetto’
Gli dico. Mi risponde
‘Fammi godere”
Le sfilo il vestito e le lego anche le due gambe, assomiglia un po’ a una schiavetta legata a braccia e gambe aperte, con il sesso proteso verso l’alto dal cuscino, ma in realtà &egrave lei al centro dell’attenzione.
Durante il giorno ho preso tre preservativi, li ho riempiti d’acqua e poi li ho messi a congelare nel frigorifero. Due sono di dimensioni normali sui 17cm di lunghezza ma abbastanza grossi di circonferenza, mentre uno &egrave sui 23cm con una curvatura verso l’alto.
Ne prendo uno normale e mi avvicino al tavolo. Avvolgo la base con uno straccio per non congelarmi la mano e poi comincio ad avvicinargli il cazzo di ghiaccio alla pelle senza toccarla, solo per fargli sentire il freddo. Non si muove. Gli appoggio la punta del cazzo in mezzo ai seni. Ha una scossa non, si aspettava qualcosa di cosi freddo. Comincio a salire un po’ a destra e a sinistra sui seni, poi salgo e scendo a spirale. I capezzoli si sono inturgiditi completamente e tutte le volte che gli passo vicino sembrano scoppiare. Si comincia a formare un po’ di condensa sul preservativo che gli gocciola sulla pelle, ma l’acqua che i scioglie resta all’interno del preservativo. Comincio a farglielo passare sullo stomaco e un rivolo d’acqua fredda gli scende sino al collo. Comincio a farglielo passare sulle gambe e sulle braccia ma non sulla fighetta, quella avrà un trattamento speciale. Adesso ha tutta la pelle rilucente d’acqua, ma ha anche freddo, inizia ad avere la pelle d’oca. Il primo cazzo &egrave quasi completamente sciolto c’&egrave solo un’anima di ghiaccio all’interno. Lo prendo e glie lo picchietto un po’ sui seni. Deve essere strano, prima si sente come la plastica molle che picchia contro la pelle e poi un qualcosa di duro che ci sbatte contro.
Metto nel lavandino il cazzo sciolto e prendo il secondo. A questo gli tolgo il preservativo e gli metto un panno alla base per non restarci attaccato. Gli asciugo i seni, li avvicino e le appoggio sopra direttamente il pezzo di ghiaccio. Il ghiaccio appena tolto dal congelatore si appiccica hai seni arrossandogli leggermente la pelle e facendogli letteralmente schizzare fuori i capezzoli. Non glie li ho mai visti cosi grossi. Lascio la presa, ora i capezzoli sono in tensione appiccicati al ghiaccio. Comincia a gemere e tremare dal freddo. La lascio in quella condizione per un po’ di secondi poi prendo una candela e mi avvicino. &egrave uno di quelle piccoline con il contenitore in ferro, quando sono direttamente sopra il capezzolo gli verso la cera che gli stacca il ghiaccio dalla pelle. Il primo momento non ha reazione, poi quando il sente il caldo della cera comincia a muoversi a destra e a sinistra, strappandosi il cazzo di ghiaccio dal seno.
Non capisco se la reazione &egrave di piacere o troppo dolore.
Gli passo la mano fra le gambe. &egrave un lago. La cosa gli piace da morire.
‘vuoi che continuo?’
Gli chiedo retoricamente, non risponde, fa un cenno affermativo con la testa mordendosi in modo sensuale il labbro inferiore.
Adesso comincio un gioco di caldo e freddo. Prima gli passo il cazzo di ghiaccio e poi gli colo un po’ di cera, senza esagerare. Cerco di annullare l’effetto del freddo con il caldo istantaneo della cera, che poi si solidifica. La cera non attacca nemmeno sulla pelle bagnata. Quando il cazzo si &egrave sciolto per metà passo alle parti basse. Prima sull’inguine, glie lo faccio scorrere un paio di volte sia a destra che a sinistra, poi gli colo la cera vicino alla sua passerina. Poi passo sulle gambe. Vedo che le labbra della vagina si aprono e si chiudono ogni volta che le passo vicino col ghiaccio e con la cera. Le si sono ingrossate un po’ e gli umori che gli sono usciti glie le fanno brillare. Finisco di colargli l’ultima cera sulle cosce e poi vado a prendere l’ultimo pezzo di ghiaccio. Il più grosso.
Tolgo il preservativo in corrispondenza della cappella, mi avvicino a lei e con due dita le apro la vagina asciugandogliela. Geme quando le sfioro il clito, penso che ha intuito cosa gli sta per accadere. La cappella non &egrave grossa ma lunga e appuntita, sempre con due dita gli tengo aperta la vagina, lei rilascia i muscoli interni e vedo che si apre ancora di più. Gli infilo tutta la cappella che immediatamente si attacca alla pelle, ha un urlo strozzato. Con un dito velocemente gli premo il clito sul pezzo di ghiaccio scoperto e gli si incolla sopra. Comincio a muovere lentamente in avanti e in dietro il cazzone di ghiaccio, la pelle si tira e si rilascia dentro e fuori la vagina, il suo bottoncino viene tirato e spinto all’interno della sua magnifica fighetta. Comincia a gemere. Mi fermo e inizio a ruotarlo a destra e a sinistra tirandogli ancora un po’ di più la pelle.
Comincia a muovere il bacino in avanti e in dietro. Tiro fuori più che posso il ghiaccio e gli colo sopra la cera. La cera cola su tutto il perimetro della vagina e sul clito staccandogli istantaneamente il ghiaccio, continuo a colargli la cera spostandomi sul monde venere. Inarca più volte la schiena e apre la bocca come per gridare, ma non esce nulla, poi si rilascia sul cuscino. Gli tolgo la cera dalle grandi e piccole labbra, le appoggio il cazzo, oramai con la punta arrotondata dalla cera e comincio a spingerglielo dentro. Si contorce tutta, ma non riesce a staccarsi o impedirmi di penetrala perché &egrave legata. Quando le fuoriesce solo che la metà del cazzone da un colpo di reni e se lo fa scivolare dentro tutto d’un colpo. Comincia a rantolare dal piacere. Mi avvicino e comincio a leccarle tutta la fighetta oramai bagnata dall’acqua fredda e dai suoi caldi umori. Mi concentro sul suo clito e comincio a muoverle dentro e fuori il ghiaccio. Adagio adagio le sale potente l’orgasmo, lo sento da come comincia a sfregarmi sulla faccia la sua magnifica fighetta. Sento che sta per venire, mi incollo con le labbra al suo bottoncino e comincio a trastullarlo con la lingua. Sento che viene, con il pollice le spingo dentro più che posso il pezzo di ghiaccio.
Il ghiaccio viene come risucchiato e sparisce all’interno con il mio pollice, un secondo dopo un mare d’acqua fresca inonda la mia mano e il cuscino sotto il suo culo.
Il ghiaccio sciogliendosi &egrave fuoriuscito all’interno della vagina, mentre il pezzo restato fuori non si &egrave sciolto altrettanto velocemente.
Vedo che si contrae e spinge fuori il pezzo di ghiaccio, allargandogli per un attimo la figa. Le entro dentro con due dita, sento che &egrave tiepida e bagnata, tolgo il preservativo rotto e lo butto via.
Gli stacco dolcemente tutta la cera, gli tolgo il cuscino bagnato da sotto il culo e comincio a cospargergli sulla pelle un olio per massaggi. Le stacco i legacci, le lecco dolcemente i seni per poi massaggiarglieli con l’olio. Si lascia fare tutto come una bambina. Mi svesto del tutto e le salgo sopra cominciando a baciargli il collo fino ad arrivare alle sue labbra, la bacio ardentemente. Sento le sue mani unte dall’olio sfiorarmi il cazzo, me lo unge per bene e con un gesto rapido me lo scappella tutto. Sento che l’attaccatura della pelle alla cappella &egrave tesa al massimo, mi fa quasi male. Mi stacco dal bacio. Mi sta guardando con una faccia da vera porca, con l’altra mano mi afferra i testicoli e me li massaggia. Apre la bocca e con la lingua curvata a uncino che fa dentro e fuori mi invita a penetrarla. Spigo per entrargli dentro, ma lei mi scappella ancora di più e mi fa un sorriso da maiala che mi arrapa all’inverosimile. Anche se sento un po di dolore spingo. Sento il calore delle su grandi labbra sulla mia cappella, me lo sfrga energicamente un po’ di volte e poi lascia la presa improvvisamente. La penetro in un colpo solo. Grazie all’olio c’&egrave poco attrito, dentro &egrave caldissima ed eccitata al massimo. Sento il rumore dei risucchi quando gli entro ed esco completamente. Non resisto più, poche bordate e vengo copiosamente, lei con me. Lo spingo dentropiù che posso e lei contrae i muscoli attorno al mio cazzo, &egrave come una mano che mi stringe attorno al pene con un guanto di pelle. Le resto dentro fino a quando non sentiamo freddo.
Facciamo una doccia veloce baciandoci e accarezzandoci, poi ci addormentiamo abbracciati sotto le lenzuola calde.

Grazie di cuore a quelli che mi scrivono, se potete consigliarmi ancora, o fare dei commenti ve ne sarei grato. Spero di avervi potuto offrire una lettura interessante.
Scrivetemi scr_1985@hotmail.com

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