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Racconti Erotici Etero

Vita da universitari….quando si mette in affitto una stanza…

By 5 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve, sono Francesco, per chi non avesse letto i miei racconti precedenti (che vi consiglio di leggere naturalmente) vi ricordo che ho 21 anni, studio all’università di Trieste, città in cui sono nato. Per fortuna quando ho scelto l’università sono sceso ad un compromesso con i miei genitori, ho accettato di restare a Trieste anche se si sa che il mi corso di laurea qui è più difficile di altre università, in compenso hanno rispettato la mia volontà di uscire di casa per cui vivo in un appartamento con altri studenti, siamo due ragazzi e tre ragazze, ma questa è un’altra storia.

Vi voglio raccontare un fatto dell’estate scorsa, quando ad agosto ci trovammo a dover trovare una nuova coinquilina per la casa perchè si liberava una stanza. Non è una cosa difficile, specialmente se si tratta di ‘piazzare’ una singola perchè la richiesta non manca mai, piuttosto ad agosto quello che da fastidio è il dover star dietro alla gente che vuole vedere la stanza e tu stai li, a casa, mentre vorresti essere al mare. Quindi mi ritrovavo spesso ad accogliere le persone in boxer da mare e camicia leggera, magari pure un po’ aperta perchè faceva troppo caldo, vista anche l’abitudine di venire a vedere la stanza sempre attorno a ora di pranzo, le ore più calde.
Una mattina ricevetti una telefonata, erano le 11, orario classico delle chiamate per vedere la stanza, era una simpatica ragazza che dopo una mia breve descrizione della casa mi chiese se poteva vederla subito, le dissi di si e lei mi confermò che in mezz’ora sarebbe arrivata. Giusto il tempo di fare una doccia pensai, mi infilai subito sotto la doccia, un bella rinfrescata e mi vestii in tempo per l’arrivo di lei.
Quando aprii la porta mi trovai di fronte una bellissima ragazza, non molto alta ma veramente con le curve giuste al posto giusto, capelli castani un po’ lunghi e ricci, un viso da cerbiatta, due seni grandi ma non toppo, un giro vita proporzionato ed un bel culetto sodo che potei ben ammirare mentre la facevo entrare.
G: ciao, io sono Gaia.
F: piacere, io sono Francesco, dai vieni che ti faccio vedere la casa ‘ le mostrai prima le altre stanze da letto, il classico giro cucina-bagni e poi le mostrai la stanza che si stava liberando. La stanza era abbastanza grande, con una finestra che dava sul giardino interno del condominio e da cui entrava molta luce, la scrivania, alcuni mobili ed un letto matrimoniale.
G: Uao, bella come stanza, molto grande, e c’è pure il letto matrimoniale!
F: beh si, lo abbiamo tutti, alla fine le stanze della casa sono grandi ed anno dopo anno siamo riusciti a recuperare letti, sai com’è ‘ le dissi guardandola negli occhi ‘ la comodità è importante.
Ah, non vi ho ancora detto com’era vestita lei, indossava un top bianco scollato con sotto un costumino che comprimeva le sue tette, sotto aveva una minigonna di jeans che metteva in mostra delle belle gambe.
Presi dell’aranciata e ci sistemammo nella stanza a bere e parlare un po’, il classico ‘colloquio’ per capire un po’ che persona si ha di fronte, cosa difficilissima da capire ma importante per la convivenza in casa.
Gaia mi disse di essere al secondo anno d’infermeria e che cercava una singola perchè non ne poteva più delle sue coinquiline, viveva con altre tre ragazze che lei stessa definì ‘verginelle bacchettone’ che la criticavano se qualche volta portava a letto qualche ragazzo e che da quando faceva caldo le avevano anche imposto di non girare per casa in costume!
G: vivere li è una tortura, voglio cambiare, mi va benissimo anche una casa mista, stare solo con donne in casa ho già provato.
F: beh qui di certo non avresti di questi problemi, siamo tutti abbastanza libertari.
G: davvero? Yipo non ti secca se resto con il costume sopra? Questo top mi fa caldissimo.
Come domanda non me l’aspettavo ma acconsentii subito e ammirai la scena di lei che con uno sguardo un po’ malizioso si sfilò il top rimanendo in costume, si aggiustò un po’ le coppe muovendo così un po’ anche i seni, lei era seduta sul letto mentre io ero su di una sedia esattamente di fronte a lei che ammiravo la scena, avrò portato sicuramente una terza, due belle tette tonde.
G: ahh, così va già meglio, mi piace stare libera.
F: qui non ci siamo mai fatti problemi, e poi in casa siamo due ragazzi e tre ragazze, quindi la maggioranza è vostra
G: eh eh, meglio. Ma com’è la vostra convivenza in questa casa, cioè, ne ho viste molte simili ad un hotel ed altre simili ad una famiglia.
F: su questo qui noi siamo come … un ibrido, un po’ hotel ed un po’ famiglia.
G: da qui il poter girare in costume per casa immagino..
F: si beh, quello ed anche oltre ‘ mi lascia scappare quell’oltre apposta e lo dissi guardandola negli occhi per vedere come reagiva e lei sorridendo mi disse: oltre?… cioè?
F: beh, per farti un esempio la ragazza che tu andresti a sostituire ormai ci ha abituati che quando fa caldo se ne va in giro per la casa con le tette al vento
G: davvero?
F: si vedi, da quando siamo andati tutti a passare una giornata in un beuty-center pieno di saune e vasche termali non ci formalizziamo tanto, in fondo ci siamo visti tutti nudi. Poi lei forse è quella che un po’ in effetti le mostra di più perchè sotto sotto è un po’ esibizionista.
G: è lei? – mi chiese mentre guardava una foto al muro.
F: si è lei.
G: allora penso che se fossi io a sostituirla qui ci guadagnereste in fatto di taglia ‘ mi disse ridendo e stringendo un po’ i seni come se me li stesso offrendo ironicamente.
La situazione si stava scaldando, non riuscivo a capire però quanto la ragazza stesse scherzando e quanto invece avesse davvero voglia di una scopata.
F: non ne ho dubbi, poi dipenderebbe dalla tua propensione al girare mezza nuda ‘ la guardavo negli occhi e le tette quasi allo stesso tempo, erano entrambi ipnotici. Lei mi fisso negli occhi, si mordicchiò il labbro inferiore e poi disse: non ho nessun problema, anzi ‘ e con molta grazia si slacciò il costumino liberando le sue tette grandi e sode, stavano li, ferme, belle tonde davanti ai miei occhi, con due capezzoli un po’ piccoli nel mezzo.
G: che ne dici? Sono più belle di quelle della tua coinquilina?
F: si senza, dubbio ‘ la vista di quelle tette me lo stava facendo diventare duro e nascondere un’erezione con i soli boxer da mare era difficile. Lei si accorse e mi disse: non ti preoccupare, sono abituata a questo effetto, sai, con le amiche vado spesso in spiaggia nudisti e vedo cosa succede agli uomini attorno a noi.
F: non è forse un azzardo, se le tue amiche sono come te in una spiaggia nudisti rischiate di animare troppi ormoni negli uomini.
G: non ti preoccupare, sappiamo difenderci, se vogliamo naturalmente.
Quel ‘se vogliamo’ lo disse in modo molto provocante, lasciando spazio alla mia immaginazione ma fu lei stessa rendersi più esplicita.
G: sai, una volta ero in acqua, stavo nuotando lungo la costa quando decisi di riposarmi su uno scoglia abbastanza grande e vicino alla costa, come salii sopra mi trovai davanti un ragazzo che doveva essere salito sullo scoglio nel mio stesso istante ma dall’altro lato. L’avevo visto prima in spiaggia, era passato vicino ai nostri asciugamani guardandoci per bene e sfoggiando quasi spudoratamente un’asta non completamente dura ma già dalle dimensioni interessanti. E ce l’avevo li, per di più con il cazzo ancora più in tiro, io rimasi in silenzio a guardarglielo e lui senza dirmi niente mi spinse affinché mi inginocchiassi a succhiarglielo.
F: e l’hai fatto?
G: si certo, l’ho succhiato, preso fra le tette e poi me lo sono pure scopato, un cazzo così bello non me lo facevo scappare.
Era una vera porca, con le tette all’aria mi raccontava queste cose, io ce l’avevo sempre più duro, dovevo cogliere l’occasione al balzo, mi alzai in piedi davanti a lei e tirandolo fuori le dissi: ed a questo cosa gli faresti?
Lei mi guardò negli occhi, lo prese in mano ed un attimo prima di metterselo in bocca disse: ummm … trattamento completo.
Io ero in piedi e lei seduta sul letto, aveva la bocca all’altezza giusta per succhiarmelo, mentre se lo spingeva in bocca con la mano me lo masturbava, aveva una lingua delicatissima che mi accarezzava la cappella mentre le sue labbra lo stringevano per sentirlo meglio mentre andava su e giù. Era proprio un’ottima pompinara, chissà quanti cazzi aveva succhiato.
F: mmmm si, succhialo tutto,prendilo anche fra le tue tette
G: si, subito ‘ e si portò il mio cazzo fra le sue tettone, io mi muovevo su e giù mentre lei stringeva le sue tette, la mia asta sprofondava fra quell’abbondanza.
Alternava la bocca con le tette, poi mentre lo succhiava per benino con una mano si tirò in su la minigonna mostrandomi la sua fica coperta da un piccolissimo perizoma. Cominciò da subito a giocare con il suo clitoride da prima sopra il sottile e quasi trasparente tessuto del perizoma e dopo un po’ scostandolo mi regalò la vista della sua fica bagnata. Si stuzzicava il clitoride ed ogni tanto si infila dentro le sue labbra un dito spingendolo in fondo il più possibile mentre continuava a succhiarmi il cazzo con una maestria incredibile. Io con una mano le palpavo le tette e con l’altra le spingevo la testa per fargli succhiare il cazzo fino alle palle, con la sua lingua mi stava facendo impazzire, non resistevo più. Da un dito solo passo subito a due, vedevo che entravano e uscivano dalla sua fica grondante di umori….la porca stava godendo nel sditalinarsi con il mio cazzo in bocca.
F: sei una vera maiala,continuamelo a succhiare così, sii…daii…dai che vengo….
Non finii neppure la frase che le sborrai in bocca tutto lo sperma che avevo nei testicoli, lei inghiotti tutto continuando a succhiarmelo, sembrava che morisse dalla voglia mentre spalancava le gambe per infilarsi nella fica quasi tutta la mano.
Estrassi il mio cazzo dalla sua bocca e senza che ci dicessimo nulla mi inginocchiai davanti a lei, le tolsi il perizoma e mi buttai con la lingua fra le sue gambe. Presi a leccarla avidamente, lei aprì le gambe per farmela leccare meglio ed io con le mani le stringevo le tette, leccavo e succhiavo il suo clitoride, ogni tanto con uno o due dita le penetravo la fica e poi le facevo leccare i suoi stessi umori. Lei cercava di muovere il bacino assecondando i movimenti della mia lingua, sentivo che si stava bagnando sempre di più ed anche il mio cazzo stava riprendendo vigore. Cominciai ad alternare il clitoride con il suo buchino, con le dita le allargavo la fica ed infilavo la lingua più a fondo che potessi, sentivo che la cosa le piaceva ed il fatto che con entrambe le mani mi stringesse la testa alla sua fica ne era la prova. Alla lingua aggiunsi un dito dentro la fica e con due dita dell’altra mano mi concentrai sul clitoride, dopo pochi secondi sentii il suo orgasmo salire fino a farla urlare di piacere, si dimenava continuando a spingere la mia testa sulla sua fica.
G: sei fantastico, te la farei leccare per ore
F: tu sei nata per succhiare cazzi invece, leccamelo ancora un po’.
Mi misi seduto affianco a lei, lei si girò verso di me ed inginocchiandosi sul letto lo prese in mano e prima di metterselo in bocca disse: ok, giusto il tempo per farlo rinvigorire come si deve, dopo lo voglio tutto dentro
Bastarono due minuti di quel trattamento per farmelo tornare durissimo, a quel punto si mise sopra di me, prese in mano il mio cazzo, lo punto dritto verso la sua fica e iniziò a scendere prendendolo tutto dentro. Sentivo il calore delle sue labbra avvolgere il mio cazzo, la sua fica era bagnatissima e la penetrai subito infilandolo tutto dentro al primo colpo. Prendendola per il culo cominciai a farla andare su e giù mentre le sue tette ballavano davanti ai miei occhi, lei cominciò a palparsele porgendole verso la mia bocca, io le succhiavo i capezzoli e lei non soddisfatta con una mano si stuzzicava il clitoride. Liberai una mano per palparle quelle tette, era troppo eccitante vederle andare su e giù al ritmo dei miei colpi. Ad un certo punto con una mano cominciai ad esplorarle il solco delle chiappe, raggiunsi il buco del suo culetto e lo trovai già un po’ divaricato. Non persi l’occasione, le feci leccare il mio dito e poi glielo misi nel culo lentamente, per fargli assaporare il piacere della penetrazione. Dopo questa mossa lei aumento il ritmo, si dimenava sul mio cazzo e mi stringeva la testa fra le sue tette ed io cominciavo ad andare su e giù con il dito nel suo culo. La porca l’aveva sicuramente già preso pure li.
G: si Francesco, sfondami tutta, voglio il tuo cazzo tutto dentro, fino alle palle…siii dai…sfondami anche il culo, usa due dita.
Non me lo feci ripetere, infilai il secondo dito nel suo culo, le gemette e cominciò a urlare dal piacere investita dal secondo orgasmo.
Ma non volevo venirle dentro così, quindi la capovolsi stendendola sul letto, le presi le gambe per le caviglie allargandole e portandole sulle mie spalle, avevo la sua figa aperta sotto ai miei occhi, puntai il cazzo e glielo misi tutto dentro. Comincia a scoparmela spingendo sempre di più, la porca non soddisfatta si sditalinava il clitoride mentre io con le mani mi divertivo con le sue tettone.
G: sii, sfondami tutta, sfondami Francesco, spingi quel cazzo dentro dai, dai che godo !
F: si Giulia, sei una porca, ora ti sfondo pure il culo
G: si , sfondami il culo, mettilo tutto dentro.
Feci uscire il mio cazzo grondante dei suoi umori dalla sua fica,lei subito si mise a pecorina sul letto, io le allargai le chiappe e misi la punta del mio cazzo sul buco del suo culetto ormai ben allargato.
F: ora ti sfondo,brutta porca
Detto questo spinsi il mio cazzo nel suo culo tenendola per i fianchi, non era molto largo, segno che molto probabilmente era un po’ che non prendeva cazzi in culo. Cominciai a scoparla tenendola per i fianchi, spingevo il mio cazzo sempre più in profondità, il suo culetto lentamente lo accoglieza senza opporre resistenze.
G: si mettimelo dentro tutto….ohhh…è un po’ che non lo prendo li ma avevo una voglia!
F: si vede che avevi voglia piccola troietta, prendilo tutto!
Era insaziabile, spingeva il suo culo indietro per poter prendere ancora più cazzo nel culo, ad ogni colpo erano gemiti di piacere.
F: dai che ti riempio il culo, continua così, dai che godo!
G: si dai, godi, voglio sentire il tuo caldo sperma nel culo.
Dopo ancora pochi colpi le venni nel culo riempiendolo tutto, quando estrassi il cazzo lei si distirò sul letto sfinita ed io, veramente stanco, mi distesi affianco a lei.
Restammo così una decina di minuti, poi ci alzammo, ci rivestimmo e prima di uscire lei mi disse: venire a vivere qui sarebbe troppo stancante, però ti verrò a trovare, voglio conoscere anche i tuoi coinquilini.

Se volete scrivermi i vostri commenti: furbis@hotmail.it (mi potete trovare anche su msn con questa mail)

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