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Racconti Erotici Etero

Voglio essere la donna della tua vita

By 25 Maggio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo marzo &egrave sempre più pazzo, dopo la neve il caldo improvviso…stamani sereno e adesso, proprio all’ora del rientro a casa, improvvisamente un acquazzone tropicale! Da sempre l’odore dell’asfalto caldo bagnato mi ispira sesso selvaggio…
E tu…la pioggia non ti coglie di sorpresa, hai l’ombrellino tascabile sempre in borsa. Stamattina ti ho accompagnata al lavoro; eccitata per il bel sole, tacco 12…”WOW, riunione importante, oggi?” sto per dirti, ma coscienziosamente evito, mi hai baciato appassionatamente…ti sei sfilata il perizoma, me l’hai infilato in tasca…e poi sono andato a prendere l’aereo, tornerò nel weekend…uffaaa!!
Tu non sai ancora che all’ultimo minuto causa uno sciopero &egrave tutto rimandato, e che ho deciso di farti una sorpresa.
Le sette di sera alla fermata, il traffico &egrave impazzito con questo tempaccio…più che un temporale &egrave una tromba d’aria! Ululando si porta via il tuo ombrellino, poi ci prova col soprabito e la gonna, infine ti innaffia completamente. Che disastro…
Ti vedo così dal semaforo, tra una secchiata e l’altra sul mio parabrezza: la testa fra le mani, arrabiata e rassegnata sotto al diluvio. Mosso un po’ da compassione e un po’ da interesse per la misteriosa black lady sconfitta dagli elementi, accosto e abbassando il finestrino urlo: “Il bus &egrave bloccato, sali, ti do un passaggio!!”. Tuo malgrado, non hai alternativa e accetti, non ti accorgi neanche che sono io a chiedertelo, l’acqua scende a catinelle, …sposto la borsa del laptop sul sedile posteriore e tu sali armeggiando, inzuppata dalla testa ai piedi: “Ma così le bagno tutta la macchina…grazie, comunque”. Azzzz…ma sei tuuu!!!! Amoreeee!!!! Che sorpresa, cosa &egrave successo? Spiego tutto poi . “Giornataccia, eh?” Ti siedi, lo spacco malandrino della tua gonna nera lunga mi accenna una balza di autoreggente…

Bagnata, infreddolita, tremolante; senza quasi guardarmi mi reciti il tuo indirizzo come a un tassista, e io per tutta risposta: “Come desidera, signora!” “Oh che cafona, scusa, ma oggi ho avuto una giornata terribile, &egrave andato tutto storto, e adesso anche l’ombrello…” “Beh, consolati, da adesso potrà solo migliorare…”. Alzi gli occhi al cielo ed eviti di mandarmi aff…AAARGH! un pedone mi attraversa la strada a tradimento e devo inchiodare!! Tu non hai la cintura, e istintivamente col braccio ti riparo dal contraccolpo. Protendendoti, i tuoi seni turgidi sfuggono dalla giacca nera a un solo bottone, avvolti nel top nero trasparente!! e si accomodano nella mia mano per una frazione di secondo. Insultando il pedone, mi volto verso di te un istante per controllare che sia tutto OK…tu ti ricomponi un po’ seccata, ma per un attimo ho notato (oltre che sentito con la mano e il braccio) i capezzoli rigidi sotto la lycra bagnata…
Riprendo a guidare ma sento pulsare le vene del collo, sono ormai eccitatissimo e nei pantaloni con mio imbarazzo c’&egrave movimento…l’avrai certo già notato. Usciamo dalla città verso le colline in un surreale silenzio carico di tensione, solo i tuoni e qualche tuo brivido di freddo ad accompagnarci.
Eccoci finalmente a casa tua, un palazzotto di fine Ottocento dall’aspetto austero ma signorile…noblesse oblige, cara la mia primula nera! E’ tutto spento, la domestica se n’&egrave già andata; cerchi nella borsa la chiave del portone e il telefonino.

Ti volti verso di me…

Ci guardiamo negli occhi per un secondo lungo un’eternità, nei tuoi leggo una luce inconfondibile…con lo sguardo ci penetriamo a vicenda fin nelle viscere…

Poi, l’incantesimo si rompe. “Grazie per il passaggio, e per la sorpresa sei stato davvero gentile. Ciao amore. Ricambio il saluto ma dalla mia bocca non esce alcun suono. Prima di ripartire attendo che tu sia entrata dal portone, con il telefono già all’orecchio.
Avrà chiuso la porticina? Non capisco, sembra di no…
Faccio passare altri dieci secondi, venti secondi, un anno, una vita.
La testa mi scoppia, mi scoppia il cazzo.
3,2,1…scendo dalla macchina di corsa, e con una spallata irrompo nel portone…

Tu sei lì, appoggiata al muro, splendida davanti a me, i vestiti fradici fumanti per il tuo calore…mi fissi, gli occhi socchiusi, la bocca aperta, le gambe appena divaricate, la mano destra sotto la gonna, ansimando nel telefono…corro verso di te e ti afferro, spingo il mio corpo contro il tuo, ti infilo la lingua in bocca…”Aaah…porco!!!…temevo che non arrivassi più!…”. Il telefono cade…la tua lingua prende il sopravvento mentre mi slaccio furiosamente i pantaloni, e ti stringo forte quelle bocce in trasparenza che mi hanno fatto uscire di senno…ora le lecco…mi afferri il membro e lo guidi nel tuo mistero, meccanicamente…&egrave già tutto un lago…Aaaaahhh!! urli, &egrave un colpo secco che ti affondo…”E’ questo che volevi, eh, signora troia?…” “Sììììì…ti voglio tutto dentro…mmmhh…guardami negli occhi e baciami…ma spingilo forte…” Mi abbracci, con la gamba sinistra mi cingi, io ti afferro le chiappe e spingo, spingo…”Scopami porco, scopamiiiiiiiiiiiiii sbattimi il tuo cazzo dappertutto…” i miei colpi ti sollevano da terra, ti schiaccio contro il muro mentre mi fissi negli occhi e la tua lingua freme tra le mie labbra, staccandosi solo per prendere fiato…”Voglio sentirti venire, adesso!!” mi dici…”Siii sto venendo…” “Anch’io…mmmmhhhh…lo sento…vienimi dentro, sìììì”. Il nostro orgasmo &egrave violentissimo, un’inondazione interna ai nostri corpi tutti bagnati dalla pioggia…urliamo per attimi fuori dal tempo. “Stai dentro di me, non uscire…baciami,mi guardi tra il voglioso e il divertito, con un ghigno mi prendi per mano e “Ti ho bagnato tutto adesso…vieni su a farti una doccia dai, che ho l’asciugatrice per i vestiti”

Entriamo nella tua casa dalle molte stanze. Mi accompagni, finalmente soddisfatta, nella zona degli ospiti, mostrandomi la doccia e iniziando ad aprire l’acqua. “Vado di là a lavarmi anch’io. Lì trovi il necessario per asciugarti” mi dici, e fai per andartene.
Ma…non faccio in tempo a voltarmi che mi spingi ancora vestito sotto la doccia, entri a tua volta e mi ricacci la lingua in bocca…aaargh!!! non ci vedo più, ti strappo di dosso la giacca e la gonna e inizio a leccarti tutta sotto la doccia bollente, con questo top nero trasparente e bagnato che non dimenticherò più…queste calze’mmmhhh come ti gusto tutta…

Ma tu di tutta risposta mi abbassi i pantaloni…vuoi succhiarmelo subito…come resisterti? Mi lascio andare nella tua bocca sapiente, calda e voluttuosa, accarezzandoti il capo e poi afferrandolo per accompagnarlo nei movimenti…ora &egrave il mio turno di assaggiare la tua passera perfettamente depilata, che lecco e assaporo a lungo portandoti al limitare dell’orgasmo, ma non ancora…non ancora…

…mi blocchi la testa e mi alzi con foga…ti giri e mi offri il tuo fantastico lato B “Voglio che mi inculi come una troia adesso…” entro un attimo con dolcezza mentre ti adatti alla mia circonferenza cui non sei abituata, poi subito aumento il ritmo con colpi ben assestati in profondità, che accompagni coi movimenti del tuo bacino…”Sì, sì, così, sfondamiiiii porcoooooo” l’orgasmo arriva ancora contemporaneo ed altrettanto violento come il primo. Ora posso spogliarti del top e delle autoreggenti…chissà cos’avresti voluto fare stamattina vestita così?
Ci laviamo a vicenda, baciandoci, poi usciamo dalla doccia. “Aspettami qui, porto i tuoi vestiti ad asciugare”…vedo allontanarsi questa visione da favola:

Che spettacolo…no, non resisto…sono di nuovo in tiro…devo raggiungerti subito, averti ancora…questa casa &egrave enorme, dove sarai?…da lontano sento partire la centrifuga della lavatrice, eccoti…mi affaccio al locale lavanderia e ti trovo lì seduta sulla lavatrice, le cosce spalancate…mi vedi completamente eretto e sorridi, mi stavi aspettando…ti passi lentamente la lingua sul labbro superiore…poi prendi un lenzuolo e me lo porgi…vuoi farti bendare…io eseguo ma voglio fare di più, e con un altro lenzuolo ti imbavaglio…e così ti fai scopare violentemente sopra la centrifuga…vorresti urlare ma non puoi…così urli con tutto il corpo…il tuo corpo da urlo… …poi mi porti nel tuo letto , e recuperiamo tutti i preliminari che finora avevamo tralasciato…con le mani e con la lingua mi godo ogni singolo centimetro della tua pelle morbida…amoreggiamo ancora a lungo e in molte posizioni…mentre godi e urli ripeti “ti amoooo” e infine veniamo ancora all’unisono.

E’ notte fonda quando mi restituisci i vestiti asciutti, mi fai cenno di restare, mi baci appassionatamente e dici: “Voglio essere la donna della tua vita”. .

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