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Racconti Erotici Etero

Voleva essere la mia troia

By 29 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Era domenica mattina. La prima domenica di luglio. Dopo poche ore di sonno tormentate dal caldo decisi di alzarmi e andare a preparare la colazione per la mia ragazza, quando mi voltai però vidi che a letto non c’era. Andai a cercarla e dopo aver girato tutta la casa, dalla finestra, la vidi in giardino, distesa sotto un albero a leggere. Lei ama leggere e mentre lo fa, secondo me diventa ancora più sexy. E’ magra, alta più o meno 1 metro e 60, capelli castani ricci, lunghi fino alle spalle, e due grandi occhi verdi. Per me è una donna meravigliosa. Non voglio andare subito da lei, preferisco stare a guardarla. Ha un vestitino leggerissimo azzurro che lascia intravedere i suoi seni. Non ha il reggiseno, e questo mi fa impazzire. Ha un seno sodo, bello! non merita di essere costretto in un reggiseno. Ha le gambe distese e il vestito le copre a malapena metà coscia. E’ davvero bellissima. I miei occhi salgono di nuovo fino al seno. Mi eccita. Vorrei accarezzarglielo. Decido di andare da lei. Ho troppa voglia di dimostrarle quanto mi piace.

Quando arrivo mi distendo affianco a lei, vestito solo con i boxer. Giustamente mi chiede che ci faccio in mutande. Le dico chiaramente che ho voglia di lei. Arrossisce, non se l’aspettava. Mi guarda con aria maliziosa però mi ferma dicendomi che non le va. So benissimo che mi vuole solo far aspettare. Vuole che la desideri ancora di più. Sto al suo gioco. Mi siedo accanto a lei e inizio ad accarezzarle i capelli. Lei sorride. Ci sta. Le sposto i capelli e le do un lieve bacio sul collo. Lei chiude gli occhi e sorride. Il collo è il suo punto debole. Con la mano inzio ad accarezzarle il viso, poi il collo, il braccio, la mano. Rivolgo lo sguardo verso il suo bel visino e mi accorgo che mi sta guardando. So che le piace. Continuo a far scorrere la mano sulla pancia, il fianco, la gamba. Intanto la guardo negli occhi e le sorrido. Si vede che comincia ad avere voglia anche lei. La mia eccitazione sta salendo sempre di più. Le faccio mettere via il libro e la faccio sedere tra le mie gambe. La abbraccio forte e le do qualche bacio sul collo. La mia mano intanto scende fino al seno. Ha i capezzoli già turgidi. Mi eccito ancora di più. Faccio passare una mano sotto al vestito e inizio a giocare con un seno, con il capezzolo, voglio farla eccitare. Con l’altra le faccio aprire leggermente le gambe e le alzo un po’ il vestito. Le accarezzo la figa oltre le mutandine. E’ calda, ma voglio farla bagnare pian piano. Continuo così ad accarezzarle tutto il corpo.

Il mio cazzo inizia ad essere sempre più duro e lei mi confessa che la sua figa è già bella bagnata. Siamo in giardino, chiunque potrebbe vederci ma non mi interessa, ci alziamo e le faccio scivolare giù il vestito. Sul momento arrossisce ma poi mi sorride maliziosamente e mi da un bacio con la lingua molto passionale. Riprendo fiato e le dico di inginocchiarsi. Lei lo fa e senza farsi dire nient’altro mi toglie i boxer facendo uscire un cazzo già durissimo. Mi guarda e con una mano inizia a massaggiarlo, mentre con l’altra si palpa una tetta, giocando col capezzolo. Mi dice che vuole essere, per una volta, ”la mia troia”. Il gioco mi piace e mi eccita da morire. Ci sto e subito la accontento. ”Succhiamelo ora, troia, voglio venirti in bocca”. Lei toglie la mano e si tuffa avidamente sul mio cazzo. Inizia a succhiarlo veloce mentre mi guarda fisso negli occhi. ”Brava la mia troietta. Voglio fotterti fino in gola”. Lei inizia ad andare più a fondo ma non ci riesce. Le appoggio una mano sulla testa e inizio a spingere fino in fondo. Ad un certo punto si toglie, tossisce, ma mi riprende la mano, se la rimette sulla testa e ricomincia a ingoiare. ”Ooh, non ti arrendi e cagna? brava! voglio venirti in gola. Resisti, mi manca pochissimo”. Lei resiste, mi guarda, ha le lacrime, non ce la fa ma continua. Vuole davvero essere la mia troia. Mamma mia quanto mi eccita. All’improvviso non ce la faccio più ed esplodo, le vengo in gola. Lei chiude gli occhi, io le tolgo la mano dalla testa ma lei rimane li. Sborro tantissimo. Quando mi tolgo la vedo sconvolta ma contenta. Tossisce, si pulisce la bocca e si alza. ”Hai ingoiato tutto puttanella?”. Lei annuisce sorridendo. Mi bacia e mi sussurra ”Continuiamo ti prego”.

Non me lo faccio ripetere due volte. La faccio distendere a terra, le trappo le mutandine e le spalanco le gambe. Ha la figa fradicia. Inizio a leccarla, le succio le labbra, il clitoride, le infilo la punta della lingua nel buco. Lei geme. Le piace, e anche a me. Alzo la testa e le infilo un dito nella figa. Inizio a giocare un po’. E’ sempre più bagnata. Tolgo il dito e mi abbasso, le succhio il clitoride, sapendo che la fa impazzire, e le infilo di colpo tre dita dentro. Geme pià forte. La guardo e vedo che sorride, con gli occhi chiusi. ”Stai godendo piccola troia??” lei mi guarda e mi risponde ”Non abbastanza”. Inizio a fotterla con tre dita, e contemporaneamente le succhio il clitoride. Quando sento che è bella larga infilo ancora un dito. Lei urla. Sta per venire ma non voglio. Così mi fermo e mi alzo. Lei mi guarda smarrita, pensava che l’avrei fatta venire. ”Succhiamelo ancora, ma vedi di non farmi venire!”. Ricomincia a succhiare avidamente. Se lo infila fino in gola. Sento il mio cazzo sempre più gonfio e duro. Le spingo un’ultima volta il cazzo fino in gola finchè resiste. Si toglie, tossisce e mi sorride.

La faccio alzare e la metto a pecoria, con le mani appoggiate al muro e la figa larga e bagnata ben in vista. Le do uno schiaffo sul culo. ”Lo vuoi tutto nella tua bella fighetta bagnata?? eh troia lo vuoi?”. Lei mi urla di si, che lo vuole tutto, fino in fondo. Le appoggio la cappella alla figa e inzio a strusciarla. Di colpo glielo sbatto dentro fino alle palle. Urla ma subito dopo inizia a gemere e ad incitarmi a continuare, ne vuole ancora!! Non ci penso su due volte e inzio a fotterla, prima piano, con colpi decisi e poi sempre più forte e veloce. Lei passa velocemente dai sospiri, ai gemiti, alle urla. Mi accorgo che un signore si è affacciato al balcone per vedere cosa stava accadendo ma non me ne preoccupo e continuo. Continuo a fotterla con tutta la forza che ho. Sento che scivolo dentro di lei sempre più facilmente. E’ fradicia, e sta per avere un orgasmo. Glielo faccio avere. ”Toccati il clitoride. Masturbati!!”. Lo fa e insieme ai miei colpi fortissimi raggiunge un orgasmo come non le era mai successo. Trema. Urla. Io non mi fermo, continuo a fotterla fin quando non vengo, mi tolgo e le sborro sul culo tanta bianca sborra calda.

Si siede a terra, stanca. Mi siedo vicino a lei e le sorrido. Mi chiede se abbiamo già finito. ”Vuoi smettere?”. Fa di no con la testa e ride. ”Lo vuoi nel culo? non te l’ho mai messo nel culetto. Fai la troia fino in fondo e lo prendi?”. Sorride. ”Non vedo l’ora padrone!”. Il fatto di essere chiamato padrone non mi piace moltissimo ma in questa circostanza mi eccita. Sento il cazzo tornare duro. La faccio mettere a pecorina e, mentre mi sego, le lecco il buchino del culo. E’ stretto, così le infilo un dito dentro per allargarlo un po’, poi gliele infino un altro e poi il terzo. Ci ho messo un po’ ma ora è largo abbastanza e il mio cazzo è duro a sufficienza. Glielo appoggio sul buco e pian piano glielo infilo fino in fondo. Le sto facendo male, urla, ma vuole che continui. ”Sei proprio una cagna! la mia troia preferita”. Inizio a fotterla prima lentamente, poi sempre più velocemente. Arrivo a sbatterglielo fortissimo e far sbattere le palle sulla figa bagnata. Rallento un po, mi chino su di lei e con la mano e inizio a toccare il clitoride. Rimango fermo col cazzo infilato nel suo buchino e la masturbo con veemenza. Lei urla, i muscoli si contraggono, gode. ”Godi cagna godi!!”. Quando mi dice che sta per venire le dico di continuare a masturbarsi e di venire, mentre io ricomincio a sbatterla velocissimo nel culo. Viene, urla fortissimo. ”Continua a toccarti, non smettere”. Lei continua e pochi secondi dopo le inondo il culo di sborra. Quando mi tolgo ha il buco della figa e quello del culo che grondano umori, miei e suoi.

Mi distendo vicino a lei. La vedo esausta ma felice, e lo sono anche io. Di colpo però si mette in ginocchio e inizia a succhiarmi il cazzo. Ancora. ”Ehi cagna, non hai ancora finito??”. Mi guarda, non proferisce parola e continua a succhiarlo fino a farmi venire. Dopo avermi fatto sborrare, nella sua bocca, me lo lecca, lo pulisce tutto e ingoia. ”Ora ho davvero finito amore”.

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