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Yoko la studentessa asiatica – 3. parte -Le molestie

By 30 Giugno 2024No Comments

3. parte – Le molestie
Prese a raccontarmi che all’età di 14-15 iniziarono le molestie sia sui mezzi di trasporto che nella scuola che frequentava. Quando fai più di un’ora di strada nei mezzi pubblici iper affollati per andare a scuola, ti trovi spesso schiacciata fra la massa di pendolari. Senti delle mani infilarsi da per tutto.
Alle volte si sta talmente stretti che non si capisce da dove arrivi la mano. Saranno delle strusciate dovute alla mole di persone dissi io. Che poi qualcuno ne approfitti e allunghi la mano si sa. Lei rispose, tu non capisci. Magari fosse così o al limite una palpata. Cosa succede allora, spiegami meglio. Specialmente le parti intime di sotto e sono più esposte, perché li nessuno vede. Nessuno osa palparti le tette in pubblico.
Ora ero veramente interessato ad ascoltare. Continua ti prego. Te l’ho detto appena spiegato. Si ma solo in parte, voglio sapere cosa succede. Lei sbuffò e fece un’espressione scocciata. Ti infilano le mani sotto la divisa scolastica e toccano. Cosa? Secondo te! Insistetti per avere più informazioni. Dai spiegati meglio le chiesi. I più tranquilli ti accarezzano il sedere e la fica. Appena sentono che ti sei bagnata ritirano la mano e la annusano. Che maiali sti Giapponesi pensai, ma la cosa mi incuriosiva ancora di più. E poi? Non rispose subito. Cercava il coraggio per parlare.
Dopo poco disse, altri ti spostano le mutande e iniziarono a penetrati la fica e masturbarti. Non smettono finché non vieni.
Succede pure di sentire una seconda mano farsi spazio e raggiungere……
Cosa? Beh li, insomma il sedere. Iniziano a massaggiare e a spingere. Essendo asciutto fa male. Ero stupefatto ed eccitato allo stesso tempo. Se stringi ti danno dei pizzicotti tremendi da lasciarti i lividi. Dopo un po’ ti arrendi e speri che finisca presto. Cioè lasci fare? Non ho molta scelta. Allora stai dicendo che vieni violentata sulla metro o altri mezzi pubblici alla luce del giorno?
Si e no. Non è considerata vera e propria violenza. Perché nessuno vede, nessuno parla, nessuno testimonia. Ma come non è possibile. Non capisco? Per la nostra cultura è una vergogna se fai vedere che ti lamenti in pubblico. Lamentarsi o godere in pubblico, le chiesi. Entrambe le cose. È successo che sono arrivata a scuole devastata dagli organismi, con il buchino dietro in fiamme e le lacrime agli occhi. Scioccante vero? Di sicuro non è una bella esperienza per una ragazza, dissi io. Lei rispose che la cosa peggiore è che queste cose sono ormai quotidianità e quasi normalità. Come donna o ragazza nel mio paese raggiungi più orgasmi in questo moto che dentro un letto con un uomo. Le chiesi che problemi hanno gli uomini in Giappone. Lei disse, probabilmente hanno il cazzo piccolo e che non sanno soddisfare le donne. Poi scoppiò a ridere. Io ero allibito e incuriosito allo stesso tempo. Chiesi, se fra loro non parlassero, cioè fra ragazze. Disse poco e niente. Era abbastanza tabù, ma in tante ricevono lo stesso trattamento. Ora tocca a te spigarmi come funziona qui in occidente, disse lei. Calma, con calma. Prima voglio sapere cosa succedeva a scuola.
Lì è ancor peggio, perché vedi in faccia chi fa certe cose. Se prendono di mira una ragazza può durare per giorni, settimane o addirittura mesi. I maschi voglio sperimentare e divertirsi. Ti usano come loro esperimento a piacimento.
Esperimento. Ma cosa dici? Spiegati meglio. Non, basta così. Mi vergogno troppo. Io feci di tutto e la convinsi a parlare. Era troppa la curiosità e questa storia.
Un giorno mi presero di mira. Mi dissero di andare nel bagno che una compagna mi doveva parlare. Io mi recai al bagno e appena entrai mi presero in sei. Mi portarono in un gabinetto e chiusero a chiave. Ero spaventata. Loro presero a toccarmi da per tutto. Ti hanno violenta? Non direttamente. Cioè cosa vuol dire, non capiscono. Come ti ho detto i ragazzi sono strani. Fanno esperimenti. Si sono veramente strani lo ammetto, dissi io. Cosa ti hanno fatto? Devo proprio dirtelo? Si vorrei saperlo per favore. Mi stupì della mia educazione e anche lei restò stupita.
Si fece coraggio e disse. Uno si mise dietro di me e mi teneva le mani. Con l’altra mano mi chiudeva la bocca. Gli altri iniziarono a sbottonarmi la camicia e allentare il reggiseno. Presero a massaggiarmi le tette e stringere i capezzoli. Altri li leccavano e mordicchiavano. Mi hanno fatto anche male. Poi tirarono fuori i loro cazzetti ed iniziarono a menarselo. Durò poco e vennero uno dopo l’altro sulla mia pancia e tette maltrattate. Una volta finito mi strusciarono i piselli sporchi in faccia e se ne andarono. Persi una lezione per pulirmi e sistemarmi e mi costò un richiamo dal preside. Immagino come ti sei sentita. Umiliata. Si umiliata di sicuro, ma la cosa più sconvolgente è che sotto avevo la fica fracida. Ero esterrefatto da questo racconto e facevo fatica a stare seduto. Mi alzai in piedi e le dissi di fare due passi. Le si alzò e disse, che problemi hai. Dissi niente perché? Fai fatica a stare seduto e ora a camminare. Ora arrosi io. Sgamato. Hai ragione. Il tuo racconto mi ha eccitato oltre a restare senza parole.
Mi disse che siamo tutti uguali. Non c’entra il paese. Porci pervertiti. Piano con gli insulti.
Come puoi eccitarti con una storia simile mi chiese? Ma non eri tu quella con la fica bagnata dopo tutto? Rimase a guardarmi in silenzio. Dopo poco disse, ora tocca a te.
Le proposi di andare in un bar. Faceva caldo e mi era venuta una gran sete.
Ordinammo da bere e ci mettemmo comodi.
Cosa vuoi sapere di preciso le chiesi io. Come devo comportarmi per piacere ad un ragazzo? Cosa volete voi occidentali da una donna? Beh, di solito noi le portiamo a cena, andiamo al cinema si sta in compagnia. Poi ci sono diversi modi. Non c’è una regola scritta. Noi non molestiamo le donne di solito. Tutto qui disse lei? Cosa ti aspettavi?
Non ci ho capito molto disse lei. Noi corteggiamo le donne dissi io. Cioè, mi chiese.
Stava diventando complicato e allora mi venne un’idea.
Senti, facciamo così. Faccio prima se te lo mostro. Mi guardava, ma non sembrava capire.
Io ti faccio vedere come si comporta un ragazzo italiano in base alla nostra cultura e tu la la stessa cosa. Vuoi sapere come si comporta una donna giapponese, ho capito bene? Si esatto. Resta più facile per tutti con degli esempi diretti. Ci penso un attimo e disse, ok ci sto. Cosa facciamo ora?
Allora, questa sera passo a prenderti e andiamo a mangiare una pizza. Tutto qui, disse lei. Cosa ti aspettavi. Boh. Voglio vedere come ti poni, vesti ecc. Perché così non vado bene? Così sembra che vai al mare. Ci rimase male. Dai, impegnati e ci vediamo sta sera.

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Giggio_30

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