Skip to main content
Interviste Erotiche

Auto-intervista a sbronza82

By 5 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Cara alessandra, dunque drunk fetish?

– la gente si deve svegliare una volta per tutte. Io sono convinta dal più profondo del cuore che posso essere la nuova De Sade per il drunk fetish così come De Sade lo è stato per il sadismo.

Quindi, per capirci, il drunk fetish come nuovo orientamento sessuale?

– è un gioco bellissimo, fatto di grandissimo trasporto. L’uomo deve amare la donna ubriaca, e la donna ubriaca deve amare farsi ubriacare dall’uomo. E’ una condizione duale stupenda bellissima e con una carica erotica spaventosa.

A chi è consigliato fare del drunk fetish?

– non è una cosa da prima e dopo i pasti. Non c’è una regola precisa. Fare sesso così però è una scossa pazzesca alla routine. Io invito tutti coloro che mi leggono a provarlo e poi magari mi scrivono e mi raccontano l’esperienza. Potrete sicuramente scoprire lati insepolti del vostro partner. L’alcool è un lubrificatore sociale per antonomasia. Dimenticate tutte le cazzate sul sesso visto come peccato. Io penso che il sesso debba essere vissuto nel miglior modo possibile, col maggior trasporto ed evitando ogni tabù. Ben venga il drunk fetish, dove il gioco affascinante del partner che si ubriaca per essere in balia del proprio compagno o compagna diventa un fascino nel fascino.

Quindi il drunk fetish può essere anche filosofia?

– una cosa non esclude l’altra. è anzi normale che anche il sesso abbia la sua componente filosofica. Io direi addirittura che la filosofia è il timone della vita. Quindi è il suo fondamento, la bussola che ci consente di orizzontarci, di fissare la rotta. Quindi il drunk fetish è un orientamento sessuale che riveste l’intera dimensione umana. Io sono appassionata per esempio del pensiero dei figli dei fiori. E trovo anche oggi che quel tentativo è attuale. Se non ha funzionato non vuol dire che sia una utopia, ma bensì che in quel momento per tutta una serie di eventi esso non decollò. Può decollare di nuovo, e forse stavolta funzionare, date le condizioni giuste.

Amore libero, sesso libero, droga libera e alcool libero?

– eccerto. Non vi è nulla di più fondamentale che permettere all’uomo di essere perfettamente libero di seguire le sue pulsioni. Esse non sono il male, il desiderio dell’uomo deve essere libero, e parlo di uomo come di uomini e donne. Questa società vuole troppo comandarci dall’alto, mentre le emozioni sono libere e tali devono rimanere. Pertanto chiedo all’uomo di non privarsi della possibilità di essere libero. Ci arriveremo per gradi ma ci arriveremo.

La famiglia di oggi si sta europeizzando anche in Italia. Ma permane una sorta di condizionamento inconscio che ci porta a formare una famiglia come i nostri genitori.

– mangiare alla data ora, scopare alla data ora, fornicare solo con una persona e con la scusa dell’amore. Io penso che l’amore non sia qualcosa di esclusivo, oppure da mettere in cassaforte. Ci possiamo liberare della gelosia? Essa non nutre il rapporto, non è un toccasana o un ingrediente che rende più piccante la storia, ma una tomba. Essere completamente ubriachi invece è un ingrediente piccante, totalmente in balia del proprio partner, esplorare la sessualità in tutti gli stadi dell’alterazione alcolica, per esempio ogni essere umano è unico ed insostituibile, quindi la sua risposta all’alcool è altrettanto unica ed insostituibile. Io dico amore libero, se amiamo una donna questo non può e non deve escludere di poterne amare altre. Se abbiamo la paura che se oltre a noi il nostro partner possa essere interessato ad altre donne, noi pensiamo ad un amore a senso unico, limitato e limitante. Quindi creiamo delle gabbie. Come se ne esce? Drunk fetish.

Scrivetemi per sondare il terreno per creare la prima comune del sesso libero e del drunk fetish, sto parlando di una nuova società da far partire magari in termini micro creando una religione ad hoc, dove il dio Bacco del vino sia il nostro dio, noi sacerdotesse baccanti e la possibilità di vivere una filosofia di vita più autentica. Rispondo alla e-mail sbronza82@yahoo.it, voi liberate le potenzialità insite in voi stessi.
Proseguiamo questa nostra intervista. Certo, di primo acchito uno legge drunk fetish e non immagina tutto questo sotto.

– l’immaginazione è compito della scrittrice. Per me chi si accosta ad un mio testo deve solo lasciarsi un attimo andare per il tempo che legge. Per me tutte le sostanze presenti in natura dovrebbero essere liberamente raggiungibili, non sono d’accordo con un governo che decide di mettere delle norme che certe sostanze non puoi usarle. Nessuno si mette a bere la benzina, per esempio, malgrado essa sia presente in grandi quantità. L’essere umano va informato, per bene, ma poi deve essere anche lasciato libero di scegliere. Basta che non faccia male agli altri. Anche l’alcool fu proibito in America per un certo periodo di tempo.

E non fu una scelta tanto saggia. Poi se vogliamo ci sono le sigarette che fanno malissimo, ma il governo incassa troppi soldi. Così mette la scritta sui pacchetti. Una strana scelta, contraddicendosi in maniera davvero assurda.

– è uno dei tanti episodi che possiamo citare. Speriamo che non venga in mente a chi ci governa di dire che il sesso (fuori del matrimonio e non a fini procreativi) fa male, hanno già tentato di farlo con l’Aids che l’hanno paragonato ad una punizione divina. Io più che un intervento divino intimidatorio lo vedo come un virus che si trasmette da uomo ad uomo per via genitale, anche e come altre malattie cosiddette veneree.

Ma torniamo al drunk fetish ed al progetto Dioniso?

– io credo che il sesso sotto ubriachezza sia il modo migliore per una donna di superare ogni freno inibitorio che società ed istituzioni religiose e non ti affibbiano o tentano di affibbiarti. Il controllo sociale viene meno più alcool una donna mette in corpo, più ne è piena e più tutte le sue regole morali vanno a puttane, regolarmente. Quindi ecco, io voglio semplicemente fare dei nidi dove all’interno di essi ci si possa, in tutta libertà, lasciar andare ad una sorta di rito orgiastico. Riscopriamo come si sapevano divertire nell’antichità di Roma e di Atene’ noi a quanto pare non ne siamo più capaci anche perché abbiamo buttato tanto del nostro essere in una idea peccaminosa che alla fine non sta né in cielo né in terra. Ora io dico: liberiamoci di tutte le limitazioni che ci diamo da soli. Per esempio non sta né in cielo né in terra che se tu vai a letto con una persona devi non essere più attratto da nessuna. La natura dice che tu sei comunque attratto da altre persone, quindi le leggi limitano. Limitano se è per il tuo bene d’accordo, ma se è soltanto per una moralità superata che vale bene soltanto per i benpensanti forse è il momento di svegliarsi e di dichiarare che è venuto il tempo di cambiare le regole del gioco, soprattutto in ambito di tipo di famiglia e di tipo di società. Tanto oggi più che mai i rapporti extramatrimoniali sono all’ordine del giorno, con buona pace dei moralisti.

Quindi affermi che anche il sesso è ingabbiato, che abbiamo leggi che cozzano contro la natura umana?

– questo è il punto. E siamo talmente assuefatti da questa condizione innaturale da vederla come naturale. è per questo che io auspico un risveglio spirituale, sotto l’egida del dio Bacco. Un dio umano, davvero grande, ripescato dall’antichità per alcuni versi più umana, che ci permetta di uscire dal ghetto in cui ci siamo condannati a vivere, annullando noi stessi, le nostre naturali pulsioni, una vita normale. Noi non abbiamo la più pallida idea di cosa sia la normalità, perché siamo costruiti del tutto, portiamo maschere sociali tutto il giorno di cui non ci liberiamo mai. Alcuni si accorgono di vivere una finzione dentro un’altra finzione, ma è soltanto un flash. Per esempio, la dimensione spirituale autentica potrebbe essere quella che risveglia, se soltanto si abbandonasse però l’assurda idea di vedere il sesso come peccato. Invece, purtroppo, ci troviamo ad avere delle religioni che non fanno che annullarci ancora di più. E’ un sistema che si perpetra ai danni dell’essere umano, schiavizzando un uomo che è invece nato per essere libero. Anche a livello di società esse non sono immutabili, la leggenda delle tavole della legge in pietra dove stanno i comandamenti è aria fritta. Abbiamo semplicemente un sistema di valori mutevole dove anche la percezione del giusto e sbagliato cambia con le stagioni, con le tradizioni, con la cultura umana. Anche lo stesso senso morale ed etico non è altro che un fatto di cultura.

C’è una mitizzazione incoerente della coscienza?

– questo è il punto nodale, secondo me. Le cosiddette autorità morali ricevono dalla certezza di essere nel Bene e nel Giusto per obbligare chiunque, ripeto chiunque, ad attenersi a delle precise regole morali. Io non ho questa arroganza di pensare che il mio codice di condotta possa andare bene per altri oltre che per me stessa. Anzi, sono quasi dell’idea che pure per me non sia sempre adatto e cambi a seconda del mio umore. Ma è giusto così. Non devo sentirmi in colpa perché sono libera come l’aria o perché se ne ho voglia mi ubriaco. E poi se sono lesbica, anche per questo devo sentirmi in colpa? Andiamo, i processi alle streghe sono finiti e va bene, ma purtroppo una certa cultura che ha dominato per un duemila anni circa non è ancora finita, il suo retaggio, la sua ombra lunga è ancora presente nel modo di pensare di tanta gente.

C’è un modo per uscirne?

– facciamoci tutti un bell’esame di coscienza. Per me, viviamo in una società con regole assurde, poi per forza di cose se siamo tutti con i ceppi ai piedi per la distruzione della nostra naturalità dobbiamo assumere maschere, comportamenti non umani ma ipocriti, da questo nasce la grande fregatura. Ecco perché attraverso l’alcool, una assunzione smodata, la nostra partner consegna a noi la sua originalità, prima delle maschere e dei compromessi. E’ dunque una sorta di rito orgiastico che potremmo riprodurre su scala ridotto ed in una comune. Un luogo dove abbandonarsi a feste come nell’antica Roma dove riprodurre un festino con sacerdotesse completamente ubriache che si danno al dio Bacco, bere senza misura da otri pieni di vino e poi attaccarsi ad un cazzo, nude e completamente ubriache, felici di essere donne e di amare. Bisogna andare oltre il senso di peccato, la bellezza della vita celebrata senza ipocrisia, chi vuol essere lieto sia, di doman non v’è certezza.

Invitiamo tutti quelli che si ritrovano nel desiderio di questa nuova società a scriverti?

– certo. La mia e-mail è sbronza82@yahoo.it, rispondo ad ogni tipo di domanda, anche la più provocatoria. Sono affascinata dalla diversità, io da buona lesbica lo sono da una vita. Consideratemi la grande sacerdotessa del Dio Bacco. Buoni riti orgiastici a tutti.

1) Altre domande per Alessandra, sicuramente una delle migliori scrittrici di drunk fetish in circolazione. Da quanto insegui il sogno di fondare una religione sul drunk fetish?

– Praticamente da quando ho iniziato a scrivere. Purtroppo il vero drunk fetish è una cosa molto elitaria. Mi piacerebbe trovare uno sceicco interessato a questo, potrei proporre un night club specializzato essenzialmente nel drunk fetish. Delle ballerine che hanno come primo scopo quello di ubriacarsi a più non posso per clienti esigenti. Di solito i gestori dei night club non vogliono che le ballerine bevano troppo perché poi non sono più in grado di svolgere il loro lavoro. Io voglio un night club dove le donne per fare il loro lavoro devono essere più ubriache possibile.

2) Ma come dovrebbe essere una religione sul drunk fetish?

– La riscoperta del Dio Bacco per cominciare. Poi ci sono delle domande a cui anche io vorrei una risposta e che pongo ai lettori interessati. A che età è consentito iniziare a bere alcolici? A quante persone piace il drunk fetish? Sono fermamente convinta che se le persone conoscessero quanto è bello quando uno dei due partner si ubriaca per provare qualcosa di nuovo lo farebbero all’istante. Ma occorre grande libertà di pensiero e grande fiducia, due cose che non sempre ci sono. Ma io dico che l’appetito vien mangiando, così come dunque la sete vien bevendo.

3) Come iniziare una persona neofita del drunk fetish?

– Per esempio io adesso cerco sia potenziali uomini che donne. Gli uomini possono essere semplici appassionati come me, desiderosi di fare regali a donne che vogliono avere una scusa per bere moltissimo, cosa che fanno già benissimo da sole ma che invogliate con splendidi regali potrebbero fare anche più volentieri, giusto? Ecco, io voglio essere un punto di incontro tra queste due tipologie, maschi in cerca di donne alcolizzate, e donne in cerca di un motivo per bere ancora di più. Che ne so, un bellissimo mazzo di trecento rose rosse, oppure un bellissimo anello. Tutto per una donna che vuole bere moltissimo, che si ubriaca invitata a cena dove l’uomo finalmente non vede la donna male perché si ubriaca e poi non è capace di stare in piedi, ride in continuazione e magari mostra le tette, io parlo di una cena dove alla donna viene chiesto di ubriacarsi e lei non ha altra voglia che di farlo, magari con uno splendido regalo per suggellare questa amicizia. Io posso e desidero essere una sorta di possibile unione di queste necessità. In più a chi vuole io chiedo una piccola intervista per chiedere cosa pensano del drunk fetish.

4) E come fare decollare la religione Drunk Fetish?

– In tutti i modi. Penso che appena possibile cercherò di creare una Chiesa di Dioniso in Italia. Sarebbe la prima. Una dichiarazione di fede, come per tutte le religioni, dove la nostra passione è bere smodatamente in locali protetti. Una libertà di costumi, di pensiero e di credenze. Una religione fondata sull’edonismo. Se uno è davvero appassionato me ne parla, io registro ogni sua idea, e poi se ne parla diffusamente in modo di poter crescere. Cerco sia sacerdotesse baccanti, che devono avere soltanto una peculiarità. Ubriacarsi moltissimo e spessissimo. Una volta che hanno questa caratteristica fondante, tutto il resto segue in maniera naturale. E cerco uomini che vogliano ricompensare con la giusta galanteria e un congruo sostegno baccanti così pronte a concedersi all’alcool e ad abbracciare nuovi accoliti per una nuova religione. Per alcuni posso parlare in maniera troppo difficile, ma penso che non per tutti sia impossibile vedere il disegno che sta dietro, oltre alla possibilità vera e concreta di fondare una nuova religione. Fino a prova contraria abbiamo una bellissima cosa in questo straordinario paese, vale a dire la libertà di religione. Proviamolo, chiunque è interessato mi scriva, l’indirizzo è sempre lo stesso: sbronza82@yahoo.it.

Leave a Reply