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Orgia

Amo i cazzi napoletani

By 21 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti sono michela e questa &egrave fresca fresca, &egrave successa ieri sera. Caldo insopportabile e afa. Avevamo ricevuto un invito a cena da certi ragazzi napoletani che conosce il mio ragazzo, ragazzi che si sono trasferiti qua per lavoro e che frequentano la stessa palestra dove andiamo io e il mio ragazzo.
Alle 21, puntuali, suono il citofono.
– Sì?
– Siamo noi. Mi apri?
– Ok. Salite.
Abitano al piano attico di una bella palazzina, balcone ampio con parete a vetro.
Io ero vestita per modo di dire, sta facendo un caldo in questi giorni assurdo,indossavo un mini top di raso bianco, leggerissimo, senza reggiseno dal quale strabordano le tette, minigonna svasata raso fica a vita bassa, sandali col tacco,cavigliera. Stavo praticamente a tette e culo di fuori.
Io piombo in casa e mi presento da sola ai napoletani che erano in sei.
Cominciamo a bere un po’ di prosecco e partiamo con l’aperitivo in balcone.
Al terzo giro io sono un po’ alticcia, rido e comincio a stare poco attenta a come mi muovo, facendo svolazzare la gonna e sballottando le tette al vento, mentre il frocetto del mio ragazzo attacca una pippa sulle iniziative economiche che dovrebbe prendere il governo per fronteggiare la crisi.
Quando ci spostiamo a tavola io sono ormai mezza sbronza e mi siedo tra Nino e Piero, mentre l’ebete continua a parlare.
A un certo punto sbotto.
– E basta co’ ‘sta pippa. Sei insopportabile.
L’ebete ha un sussulto di orgoglio e la mi manda a fanculo, dicendomi che sono una modella, che non capisco un cazzo e che quello che dice sono cose importantissime, che se tutti facessero come me sarebbe la fine ecc. ecc. ‘.
Io per tutta risposta mi scolo un bicchiere di rosso tutto d’un fiato poi lo guardo’
– si’ si’, hai proprio ragione, per fortuna che ci sei tu. Senti genio, perché non vai fuori e mi vai a prendere quella bottiglia di prosecco, così intanto che continui a pontificare io continuo a fare la modella?
Il coglione si alza, si scusa per il mio comportamento con i suoi amici e si avvia verso il balcone. Come mette piede fuori mi alzo come una gatta, mi dirigo verso la vetrata e, lasciando tutti di stucco, lo chiudo fuori.
Il frocetto sente il rumore e si gira,
– Ma Michela che fai’ dai su apri.
– Apro? E perché? Tu parla che ti sentiamo lo stesso, non &egrave vero ragazzi?
Un boato di approvazione.
SIIIIIIIIIIIIIIIII.
– Allora ragazzi, glielo facciamo vedere cosa fanno le modelle?
Mi metto al centro del salone e sculettando comincio a accarezzarmi, piano piano le cosce. Poi mi passo le mani sul bacino scostandomi in continuazione la gonna così da far vedere il culo mentre continuo a ancheggiare. Loro restano seduti a tavola.
– Che ne dite ragazzi?, sotto porto solo un micro perizoma di licra bianco a filo, trasparente, tempestato di brillanti sulle cuciture, ancheggio da vera porca sui tacchi. Apro la bocca, mi passo la lingua sulle labbra, mi accarezzo in mezzo alle cosce, gioco col filo del perizoma. Li stavo facendo eccitare tutti e davanti a quel frocio del mio ragazzo che ogni tanto guardavo e aveva un bozzo ai pantaloni e capivo che era eccitato.
Si alzano e mi circondano, mentre io comincio a scoprirmi le tette, allargando il top sui lati e sbattendogli in faccia i capezzoli.
– Ecco, così può andare’ Ti piacciono le tette della tua modella?
La faccia del coglione &egrave troppo divertente. Sta a bocca aperta, come un ebete, le mani attaccate sul vetro.
I suoi amici lo guardano, uno di loro tira fuori il cazzo, un bel 18 cm. teso come un palo, e dice al mio ragazzo:
– Ciao caro, si sta bene fuori?
Poi si giro verso di me che a tette all’aria lo sto fissando vogliosa il cazzo. Ero arrapata di brutto perché non gli staccavo gli occhi di dosso.
Uno per uno anche gli altri cominciano a tirarsi fuori il cazzo.
Resto a bocca aperta. Sto in mezzo al salone, mezza nuda, circondata da sei cazzi duri con quel frocetto del mio ragazzo bloccato fuori che fissa la scena a bocca spalancata.
Allora Michela? Che ne dici? Ti piace? Perché non diamo una accelerata alla situazione? Fai vedere al tuo ragazzo quanto sono brave le modelle a fare i bocchini. Su dai. Spompinaci tutti insieme’
Mi prende dai capelli,mia tira giù in ginocchio e mi schiaffa tutto cazzo dritto in gola.
– Dai, fai vedere a quel frocetto come ci sbocchini tutti.
Io non se lo faccio ripetere due volte e mi attacco al cazzo cominciando a spompinare come una troia di professione, buttandoci sopra una bella dose di saliva mentre lui mi spinge la testa.
– Dai zoccola, brava così, bagnalo bene, ciuccialo’, dai così, ciuccia troia ciuccia.
Piero e Mauro intanto mi hanno messa i cazzi in mano, un altro 18 e un bel 22 cm. e io avevo cominciato a segarli per bene, mentre Antonio e Giorgio mi avevano alzata la gonna e il top e mi palpavano tette e culo.
Ho iniziato a mugolare di brutto. Stavo in ginocchio in mezzo al salone, praticamente nuda, tette e culo di fuori, un cazzo in bocca e due in mano.
– mmhhhh, mmhhhh, dai porci’ così’,così’ così che godo’
– Godi troia?allora fai vedere al tuo frocetto come godi, su, in piedi.
Mi ha tirata in piedi per i capelli e mi ha passata ad Antonio che prese un bicchiere di prosecco e me lo rovesciò in faccia, poi mi afferrò un capezzolo e strizzandomelo mi ha tirata giù in ginocchio, sbattendomi in faccia 20 cm di mazza e parlando con gli altri ragazzi in dialetto napoletano.
Mi ha presa la testa mi ha ficcata il cazzo dritto in bocca, spingendomelo forte fino in fondo e cominciando letteralmente a pomparmelo in gola come se mi stesse scopando, sfasciandomi la bocca e soffocandomi, mentre rivoli di saliva mi scolavano abbondanti dalla bocca.
Pompavo e mi sbrodolavo addosso,. Poi Piero da dietro mi torse un braccio e mi spinse la testa ancora più a fondo, mentre il Antonio continuava a pomparmi.
– Ehi coglione ti piace la scenetta? Guarda che lavoro’ Dai zoccola pompa’ pompa’ pompami l’uccello troia che ti voglio sborrare tutta. Dai mignotta che poi tocca agli altri. Si’ così, dai che il coglioncello si arrapa… brava, brava, ecco’ ecco’ dai’ dai’ dai che sborro, daiiiiiiii, SBOROOOOOO!
Con un colpo di reni mi affondò tutta la nerchia in bocca e mi scaricò mezzo litro di sborra bollente dritta in gola, così tanta che mi &egrave colata dalla bocca come una secchiata, inondandomi le tette fino alla gonna e finendo sul pavimento.
Mi aveva scaricata tanta di quella broda che quando mi sono staccata dal cazzo continuavano a uscirmi fiotti di sperma dalla bocca, mentre mi sbrodolavo addosso.
Allora stronzetto, ti piace la modella? Questa &egrave peggio di un’attrice di film porno, che ne dici, ti piace tutta bella e sborrata?
Io ero senza fiato, a culo per terra, rivoli di sperma e saliva che mi pendevano dalle labbra, colando sulle tette nude, la gonna, le scarpe con tacco ancora indosso, sborravo a cosce larghe.
Piero mi prese per i capelli torcendomi con una mano la testa indietro verso la schiena, così tanto che pensai che mi si spaccasse il collo, mentre con l’altra mi strizzava il capezzolo.
– AAAAHHHHHHHHHHH! PIANOOOOOOOOOOO!
– Zitta troia che ti sfondo davanti al frocio.
Mi tirò su per i capelli, e dopo avermi alzato la gonna sulla schiena, mi scostò il perizoma e mi schiaffò il cazzo in fica, a pecora, cominciando a darmi dei colpi tremendi, tirandomi a sé per i capelli e facendomi inarcare il busto, offrendo alla vista di tutti il mio viso e le mie tette che ballavano avanti e indietro come impazzite, ancora piene di sborra che colava a terra.
Io presa dalla goduria e l’eccitazione ho iniziato a gridare:
DAI DAI DAI, SCOPAMI, COSI, DAI, AHHHHHHHHHHHHH, ODDIO CHE CAZZO, DAI’. ODDIO, PIANO’. PIANO’. FAI PIANO, COSI MI FAI MALE CAZZO, PIANOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!
urlavo e imploravo come una pazza ma più urlavo più Piero mi tirava a sé e mi affondava il cazzo in fica. Le chiappe sbattevano insieme alle tette avanti e indietro, sotto una serie infinita di colpi impressionanti e violenti che mi facevano sollevare i tacchi da terra, spingendomi in avanti, finch&egrave, dopo l’ennesima scarica, improvvisamente, sfilò il cazzo e mi lasciò i capelli.
Ho barcollato sui tacchi per non perdere l’equilibrio, ma non ce l’ho fatta e sono finita a terra. Prima che potessi fiatare Piero mi si mise sopra a cavalcioni, bloccandomi i gomiti con le ginocchia, mi infilò il cazzo e cominciò a scoparmi in bocca, infilandomi con tutti i sui 17 cm in gola.
– Al&egrave coglione, tu guarda bene che io intanto la riempio. Dai troia, dai prendi, prendi, prendi tutto il cazzo in bocca mignotta’
– MMMMMHHHHHHHH, MMMMHHHHHHHH
Io godevo e mi contorcevo, sbrodolavo e schizzavo sbattendo avanti e indietro le gambe, e agitando le tette che uscivano da sotto il corpo di Piero che mi stava letteralmente sventrando la bocca a colpi di cazzo, il viso soffocato e coperto dal bacino che spingeva con violenza avanti e indietro il cazzo.
. AAAAAAAAHHHHHHHH, BEVI TROIA’, BEVIIIIII, BEVIIIIIIIIIIII, BEVI TUTTOOOOO, SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.
Finch&egrave anche lui non si inarcò completamente, spingendomi in fondo alla gola la mazza fino alle palle e scaricandomi un fiume di sborra bianca e bollente in bocca che ho ingoiata tutta.

Ps. adesso continuo che non finisce qua siamo andati avanti tutta la notte la mia mail &egrave michelaporcellina@libero.it Io ero sdraiata, schiena a terra, seminuda, a cosce spalancate, la gonna
alzata, il perizoma intriso di umori, rivoli di sperma mi colavano dalla bocca.
Fuori al balcone il frocio del mio ragazzo si stava masturbando nel vedermi fottuta da altri e non mi staccava gli occhi di dosso.
– Allora genietto? Come va? Ti &egrave piaciuto lo spettacolo? E questo non &egrave
ancora niente… Dai Michela, facciamogli vedere cosa sai fare… Te la senti di
fare una bella gangbang davanti al tuo ganzo?
Mi sono alzata in piedi, e con un sorriso malizioso comincio a spogliarmi
lentamente. Mi levo prima la gonna, che ho fatto scivolare con sui fianchi,
lungo le cosce, finché non mi cadde ai piedi
Poi comincio ad abbassare le spalline del top, scoprendomi del tutto le
tette, facendolo scivolare sui fianchi. Arrivata a metà gamba mi sono inchinata,
mettendomi alla pecorina e mostrandogli il culo, ho passato i piedi uno ad uno fuori dai
vestiti. Poi mi sono rimessa in piedi e, ho spostato con i piedi
la gonna e il top, mi sono rivolta ai napoletani e gli ho chiesto:
– Voi che ne dite?.
Lentamente mi sono diretta verso il balcone, ho appoggiato le mani alla finestra e mi sono
chinata in avanti, mostrando il culo. Poi, piano piano, ho abbassato il perizoma,
restando completamene nuda davanti al mio ragazzo che stava fuori. Un napoletano &egrave venuto dietro e ha cominciato a palparmi le tette, poi mi ha infilata subito tre
dita in fica, spingendomele forte avanti e indietro. Ero un lago.
Ho cominciato subito a gemere. Assecondando con il bacino il movimento della
mano che mi scopava la fica. Stavo sbrodolandomi addosso come una cagna in
calore, le dita mi sguazzavano nella fica dilatata e inzuppata mentre mi
strusciava il cazzo in mezzo al culo.
– Ti piace eh? Sei un lago. E mi sa che il tuo fidanzato si sta arrapando.
Ehi non venirti nei pantaloni che dopo te ne lasciamo un po’. Prima però
Michela a detto che ce la da a tutti. Vero Michela? Dai vieni qui.
Ha spostato una sedia dal tavolo e ci si &egrave seduto.
Io l’ho raggiunto subito, mi sono messa a cavalcioni e mi sono piegata sulle gambe
per prendermi il cazzo che mi scivolò in fica senza problemi.
Appena mi ha impalata ho cacciato un gemito di piacere. Ho buttato la testa all’indietro e
ho cominciato a impalarmi, godevo veramente come una maiala.
Poi ho presa il cazzo di Mauro e ho cominciato a sbocchinarlo mentre con le mani ho iniziato
a sparare una bella sega a Antonio e Piero.
Mauro mi venne subito in bocca, senza che io
facessi un fiato Anzi, ho continuato a pomparlo, facendo scivolare fuori la sborra,
dalla bocca sul bastone. Quello che mi stava fottendo la fica aveva infilato un dito nel culo e intanto continuava a scoparmi. Poi ho inarcò la schiena, staccandomi dal cazzo di Mauro e
con la sborra che mi colava dalla bocca ho cominciato ad aumentare il ritmo, e
muovendo il bacino a ritmo vertiginoso Mi sono fatta infilare il cazzo fino alle palle in fica e il dito in culo e sono venuta un’altra volta, mentre gli gridavo:
– dai dai, così, dai… dai che vengo… vengo…., ecco… STO PER VENIRE…. ORA…
SIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, GODOOOOOOOOOOOOOOOOO…
DAIIIIIIIIIII… ANCORAAAAAA …. SCOPAMI SCOPAMI SCOPAMI…
SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII….
Finch&egrave non mi sono accasciata soddisfatta addosso.
Avevo schizzato addosso al napoletano un fiume di umori, inondandogli cazzo e palle che
grondavano di liquido.
Poi mi sono alzata e mi sono guardata intorno. Avevo le cosce fradice dei miei umori e la
bocca ancora impiastrata di sperma. Mi sono leccata le labbra e da vera troia li ho provocati:
– Mi avete sfinita ragazzi…, mi &egrave venuta una sete…
– Ti &egrave venuta sete?
– mh ,mh…,
Mi hanno presa dai capelli, mi hanno messa in ginochio e circondata e poi mi hanno detta:
– Hai sete troia? Adesso ti diamo un po di sborra da bere e vedi che ti disseti puttana.
poi si sono girati verso quel frocio del mio ragazzo e gli hanno detto:
– Guarda piccolo, guarda come se la beve tutta la tua mignotta. Ragazzi mi sa
che quello c’ha più corna di un alce.
– Ti sa? Ma questa &egrave una zoccola di professione.
– Secondo me fa le pippe ai tori.
– Questa la sera esce e si fa scopare dai negri alla stazione.
– Per me invece si mette nei cessi dei cinema porno e si fa sborrare in
bocca, guarda come &egrave preparata.
– Vediamo se ingoia tutto.
– che dite dritti in gola o le sborriamo addosso?
– E `sti cazzi. Come viene viene, che ti fai riguardi per `sta mignotta?
– quanti pesci hai cucinato in quella fica bollente troia?
– Li cucina in umido per quanto sbrodola sta cessa
Guardala, come si sbroda sotto, questa come sente il primo schizzo si piscia
addosso e viene un’altra volta. Via ragazzi, dove capita, al tre…, uno…, due…,
…e… TRE…, VAIIIIIIIII
Mi hanno rovesciata addosso un mare di sborra bollente, coprendomi di
sborra la faccia e i capelli. Ho iniziato a sbrodolarmi sotto. Mi sono beccata una
ventina di schizzi dritti in gola, almeno trenta in faccia e sette o otto negli
occhi. Altri dieci o quindici finirono tutti sparati sulle tette.
– dai si così, sborriamola tutta, dai ragazzi, toccati troia, vieni con noi,
mignotta.
Da dietro mentre ero in ginocchio ho sentito una mano che mi infilava tre dita nella fica e mi slabbrava, ho goduto pisciando di nuovo e urlando dal godimento come una zoccola.
DAI DAI DAI SIIIIIIIIIIIIIIIIIII, SCHIZZO… SCHIZZO ANCH’IO………
Mi avevano ridotta peggio di un’attrice di film porno, coperta di sborra dalla
testa ai piedi, rivoli di sperma mi colavano dalle tette mentre dalla bocca
usciva un fiume continuo di liquido misto a saliva …
Poi per finire mi hanno alzata la testa e mi hanno sputata tutti in faccia.
Ero ferma e sfiancata a terra quando suonò il citofono.
Era mezzanotte. Chi cazzo poteva essere? Mi girai e vidi Mauro che tutto
tranquillo andava alla porta per aprire dicendo agli altri:
– Tranquilli ragazzi, c’erano degli amici della palestra che giocavano a
calcetto e li ho invitati a un dopo cena, gli amici di quel frocetto mi avevano avvisato che aveva una ragazza puttana e che se la sono scopati già tutti a una partita a poker, altrimenti facevo amicizia con sto coglione?
Io ho cacciato un urlo.
– ma sei matto? Fammi rivestire.
– &egrave perché? Sei già stanca.
Ha aperto la porta e subito entrarono dieci energumeni pompatissimi, che mi videro subito entrando che ero nuda e cercavo di raccogliere i vestiti che trovavo in giro per coprirmi'(continua) michelaporcellina@libero.it.
Fuori il frocetto parlava.
– ora basta! aprite questa finestra che ce ne andiamo. Rivestiti Michela,
forza!
Ma uno dei due nuovi gli rispose:
– Quanta fretta! Prima assaggiamo quanto sono buone le pastarelle che abbiamo
portato…
Mi hanno afferrata, io ero unta di sborra, mi hanno infilata una mano in fica e mi hanno girata verso
il buffet.
Poi il tipo ha preso un cannolo siciliano. Mi ha fatta spalancare la bocca e me lo ha spinto tutto
intero in gola Poi mi ha infilata subito un bel bign&egrave alla crema e uno alla panna
mentre con la mano continuava a scoparmi e io mi contorcevo dal godimento
e sputavo per non finire soffocata.
Più mi dimenavo e più mi lui insisteva.
Prese altre due paste e me le fece ingoiare a forza, tappandomi la bocca con
la mano e con l’altra mi continuava a lavorare per bene la fica bagnata.
MMMMHHHHHHH, MMMHHHHHHH, MMMHHHHHH.
Quando sentii che stavo per soffocare mi tolse la mano dalla bocca, mi mise a
pecorina, e mi schiaffò la testa dentro un profitterol e il cazzo tutto in
fica e ricominciò a sbattermi a dovere così, mentre mi spingeva la testa
nella torta mi insultava.
– Dai zoccola, prendi, ti piace eh? Ti piace farti scopare così, vero? Sei la modella del cazzo.
Il cazzo mi entrava e usciva come nel burro e io godevo da vera puttana.
– Dai ragazzi, che aspettate! chiavatevela, non sapete che troia che &egrave… &egrave la modella dei cazi di tutti guardate sta puttana fa la modella e ha la figa sfondata.
Io ebbi un sussulto, alzai la testa e provai a protestare, per la verità
non molto convinta.
– NO, FERMI, SIETE TROPPI.
In un secondo mi furono tutti addosso. Cominciarono a tirarmi i capelli, a
strizzarmi i capezzoli, a sbattermi il cazzo in bocca, a spiaccicarmi dolci su
tutto il corpo, a infilarmi la testa dentro le torte mentre mi sborravano
addosso. Io ero oramai coperta da un impasto indefinito di creme e sperma.
Urlavo e mi dimenavo ma intanto stavo scolando sotto e mi
bevevo avida tutta la sborra che potevo. Avevano già sborrato in sei o sette e
almeno cinque mi avevano centrata la bocca in pieno.
Intanto continuo a urlare e a godere come una zoccoletta.
NO! NO! NO! NO! NO! FERMI, SIETE PAZZI, AAAHHHHHHHHHHH, PIETAAAAAAAAAAAAAA!
Presero il perizoma e me lo ficcarono in bocca. Poi mi girarono e mi misero di
schiena sul tavolo, col culo a penzoloni di fuori. Il primo si mise le mie gambe sulle
spalle e mi diede una scarica di cazzo infinita reggendomi, e leccandomi le cosce e i piedi mentre
altri tre mi venivano in faccia. io mi schizzai addosso mi levai il perizoma dalla bocca e urlai mentre pisciavo i miei liquidi sulla pancia di quello che mi stava davanti che gradiva molto e mi insultava.
AAAAAAHHHHHHHHHHH! BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
Mi sbatterono il cazzo il fica ancora più forte e veloce, facendomi gonfiare la
fica, poi ad un tratto mi tirarono via dal tavolo per le cosce. Erano in piedi davanti a me con il cazzo duro pronto a
sborrarmi addosso un’altra volta quando con un scatto mi alzai e provai a
scappare. Mi ripresero per i capelli
NOOOOOOOOOOO! LASCIAMI! AIUTOOOOO! QUALCUNO MI AIUTI!
Stava in ginocchio. mi tapparono la bocca col cazzo e iniziarono a fottermi
forte la gola, sempre più veloce finch&egrave non mi scaricò un barile di sperma
bollente nell’esofago.
Io continuavo a dimenarmi e nel frattempo mi beveva tutto avidamente e
mi scolava addosso.
Quando ebbe finito mi tirò la testa indietro e mi sputò in faccia.
Poi mi guardò e mi disse
– Adesso mi riposo e intanto tu te lo prendi un po’ nel culo vero?
ODDIO NO!! NEL CULO NO! VI PREGO!
– Come nel culo no? Dai ragazzi vediamo come si fa sfondare il culetto che mi
sa che quel frocio non glielo fa tanto spesso.
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
– Dai troia! Adesso tocca agli altri. Via ragazzi tutti in culo alla
mignotta, senza riguardi, mi raccomando.
Mi presero a forza e mi trascinarono per i polsi verso un divano. Ero così piena di sborra e crema che scivolavo sul marmo che era una bellezza. Intanto mi dibattevo.
NOOOOOOO! NO!!!!!!! PIETA’…
Mi alzarono per i capelli e la sbatterono sui cuscini, infilandomi subito due
dita nel culo facendomi sbrodolare.
AAAHHHHHHH! NO! LI NO! SONO…!
Non feci in tempo a finire che un cazzo mi tappò subito la bocca sborrandomi
dentro, e un altro mi sborrò sulle tette. Venti mani cominciarono a palparmi le
tette, la fica e le chiappe, schiaffeggiandomi e torcendomi i capezzoli; mi
infilarono due dita nel naso tirandomelo verso la fronte e una
mano intera in fica mentre un altro mi sfondava il buco del culo a quattro dita e
quattro cazzi mi sborravano addosso.
Nel frattempo mi umiliavamo.
Dai mignotta che ora ti facciamo godere hai la figa larga adesso ti allarghiamo anche il culo tanto se fai la modella il culo largo ti serve troia
…. Godi zoccola,
…. Dai stronza apri le gambe,
….. questa c’ha una ventosa al posto della bocca.
… Tieni mignotta, ti piace il cazzo eh?
… Ciucciamelo su, così, brava, …. Dai zoccola, dai…., Ti piace eh?,
…..Dai che vengo. La sborra, la sborra, prendi la sborra troia…, bevi…, Godi
eh? Guarda come gode `sta mignotta…
Cominciarono a spiaccicarmi in faccia bign&egrave e fette di torta alla crema che mi
spalmavamo sui capelli e sulle tette mentre due mi strattonavano i capelli;
altri due mi piegavano le gambe facendomi arrivare le ginocchia alle spalle, e poi di colpo un bign&egrave sulla fica sporcandomela di crema.
Avevo la fica e culo all’aria. colai sulla mano immersa nel mio culo per
l’ennesima volta, con un bel cazzone che intanto mi sborrava in bocca mentre mi
allargavano le guance con le mani.
Stavo godendo come una cagna e avevo perso ogni ritegno. Spalancai le gambe e
iniziai infoiata a ciucciarmi tutti i cazzi che mi capitavano, ingoiando e
sputandomi addosso ettolitri di sborra che poi mi spalmavo sulla pancia e sulle
tette, come la peggio troia dei film porno. Allora iniziarono a tirarmi forte piedi e capelli come una fune, due da una parte e due dall’altra, uno strinse la mano e mi infilò il pugno dritto nella
fica aperta, spingendolo forte verso l’alto, con violenza.
AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!
PIANOOOOO! COSI MI SFONDI!!!!!!!!
Ero completamente spalancata da una parte all’altra con un pugno nella fica.
NOOOOOOOOOOOOO! CAZZO NO! COSI’ NO! MI FATE MALE CAZZOOOOOOOOOOOOOOO!
Mi spinse il pugno nella fica ancora più forte e mi sollevarono con violenza in
aria a un metro di altezza, tirandomi forte come una fune per i piedi e
i capelli e una mano infilata nella fica che mi reggeva.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! NOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!
AIUTO! MI SFONDANO! PIETAAA’!!!!!! QUALCUNO MI AIUTIIIIIIIIIII!!!!!!
Mi infilò più giù il maglio nella fica sfondandomela completamente, muoveva le dita dentro e sentivo le sue dita nell’utero, nel mio ventre piatto da modella. Poi
me lo sfilò, lasciandomi con la fica dilatata. Stapparono due bottiglie di
champagne e me le infilarono una in fica e una nel sedere, un altra me la infilarono in bocca e cominciarono a pomparmi con quelle. Io mugolavo e mi contorcevo in calore offrendogli tutti i buchi. Quando me le levarono cominciai a sputare e a zampillare da tutti i buchi come una fontana umana.
Io una modella, un metro e settanta di fica mora, completamente impiastricciata e lorda di crema e sborra dalla testa ai piedi, sdraiata sul divano, occhi chiusi che urlavo e godevo mentre getti di
champagne mi partivano a schizzi impetuosi dalla fica e dal culo e mi frizzavano dentro. Dalla bocca mi uscivano rivoli di sperma come fiumi, cinque cazzi mi sborravano addosso e due sui piedi.
Cominciarono a sputarmi addosso in gruppo, centrandomi gli occhi, la fica e la bocca.
Poi mi schiaffarono il cazzo nel culo e cominciarono a pomparmi di brutto in
tre. Uno in fica,uno in bocca e uno nel culo gli altri continuavano a sborrarmi addosso e a prendermi a pizze, mentre mi ciucciavo 22 cm di cazzo. Dopo un po’ mi sborrarono contemporaneamente in culo fica e bocca.
Poi fecero sedere sul divano, lorda, grondante sperma e crema, e a turno mi schiaffarono il cazzo in bocca facendoselo ciucciare per la sborrata della staffa. Io ciucciai tutti e venti in circolo e tutti mi sborrarono ancora in faccia e mano mano che sborravano mi sputavano in bocca e se andavano.
Io colavo e godevo sul divano, immersa in una pozza di liquidi, ad
occhi chiusi, ero irriconoscibile, coperta dalla testa ai piedi di uno spesso
strato di crema, sperma e saliva che mi colava dalla faccia, dal naso, dalle
tette, il trucco sfasciato e il rimmel squagliato che scendeva sulle guance, il
corpo pieno di segni degli schiaffi, il buco del culo sfondato, a cosce
spalancate.
Uno si sedette a cavalcioni su di me e cominciò a sputarmi in bocca. Poi mi tirò a lui con forza per le gambe e mi fece scivolare con la schiena sulla seduta del divano. Mi alzò le gambe e con un colpo solo mi rischiaffò il cazzo nel culo, facendomi ancora gemere e sbrodolare, cominciando a scoparmi sempre più veloce, facendomi sguazzare avanti e indietro nella pozza di sperma e crema che stava sul divano di pelle, mentre con la mano mi spalmava l’impasto addosso e me lo ficcava in bocca.
Bevi troia, bevi, cosi… mignotta, dai dai dai
Intanto mi scopava con tutta la forza tenendomi per le gambe appoggiate sulle
spalle.
AAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!!
Io cominciai a prendere la sborra dalle tette e a ficcarmi come una pazza
le dita in gola, poi mi misi una mano in fica e cominciai a scoparmi.
DAI, DAI, SCOPAMI TUTTA, SCOPAMIIII, COSIIIIIIIIIIIIIIIII! SONO LA TUA
TROIA!!!!!!!!!!! SFONDAMI IL CULO, SFONDALOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!
SI TROIA, TIENI, TIENI, TI SBORRO, TI SBORRO NEL CULO MIGNOTTA, SBORRO,
SBORRO, SBORROOOOOOOOOOOOOOO!
Con una botta mi schiaffò il cazzo fino in fondo, mi infilò una mano in
bocca tirandomi a se e mi riversò un litro di sperma bollente nel retto.
Io colavo come una vacca, portandomi alla bocca tutta la sborra che riuscivo a raccogliere dal corpo e dal divano, mentre lui mi sfasciava il culo e la faccia di schiaffi, finch&egrave non cacciai un
urlo SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, godo,
godo, godooooooo, AAAAAAAAAHHHH!!!
AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!
Poi mi accasciai, coperta di sborra.
Qualcuno apri la finestra…

Se vi &egrave piaciuto scrivetemi cosa pensate di me a michelaporcellina@libero.it vi giuro che &egrave successo per davvero.

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