– Vieni, amore. Tu adesso.
– Armida, vuoi che io…..
– Si, dai, prendilo in bocca, fallo venire.
Mi spingeva sulla nuca per farmelo mettere in bocca.
– Avanti, amore, a te piace tanto quando ti bacio col sapore del tuo cazzo. Prova il suo sapore, è quasi lo stesso. Dai, vedrai come è bello quando lo senti venire nella tua bocca. Non essere inibito, succhialo . igoialo e muovi la testa.
Quella coppia non la conoscevamo. In albergo avevano la stanza accanto alla nostra. Li avevamo incontrati in piscina e lei mi disse:
– Vorrei stare per una volta sotto di lui, mi piace molto. Ti dispiace? Vorresti che lo facessi di nascosto? Se ci sei anche tu mi eccito molto di più se mi guardi mentre lui mi fotte. Hai visto il suo costume? Sotto si intravede un cazzo molto grosso, ed ha un fisico formidabile. Con il suo peso mi sbatterà forte.
– Armida, perché vuoi fare la puttana?
– No! Mica mi faccio pagare? E’ solo un desiderio che mi inquieta. Accontentami, solo per questa volta. Tu puoi rifarti su sua moglie, lei vuol farlo insieme a noi, ne abbiamo parlato.
– Accidenti ! Sei arrivata fino a questo punto?
– Ma caro, è lei che per prima me lo ha fatto capire e poi me l’ha proposto esplicitamente. E’ solo una piccola avventura di vacanza. E pensa che potresti farti lei ed anche farti fare da lui, se ti decidi a cominciare. Tu hai bisogno di farlo con un uomo, sei inquieto per questo. Lo capisco da come vuoi farlo con me. Non c’è niente di male a farselo mettere. Ho visto come guardavi il suo costume mentre usciva dalla piscina. Dai, è a tua occasione di provare e fai contenta anche me. Vedrai, dopo ci ameremo di più perché la complicità in queste cose accresce l’amore.
Mi convinse ad accettare quell’incontro a quattro. La moglie non mi piaceva molto; era più anziana di lui ed aveva le tette che le pendevano dal petto; ed aveva un viso ed una espressione che mi davano una sensazione di crudeltà.
Lui era bello e, secondo me, aveva sposato quella donna per i suoi soldi. Aveva un fisico da atleta, era alto ed asciutto, pesante. Fino ad allora avevo soltanto masturbato un ragazzo ed un uomo, ma la tentazione di provare fece il suo effetto; in effetti volevo provare e lei mi incoraggiava a sperimentare il rapporto di sottomissione ad un uomo.
Capivo che lo faceva per potere avere più libertà di fare sesso e che, se mi fosse piaciuto, lei avrebbe potuto avere anche un altro partner insieme a me.
Le avevo confidato come era cominciato il mio iter verso l’amore trasgressivo; un cinema a luci rosse, ci ero andato per curiosità ed accanto a me era seduto un ragazzo. Il film eccitava e lui si teneva una mano sulla patta, aveva il cazzo duro. Si avvicinò e mi chiese:
– Vuoi toccarlo?
Non so perché lo feci ma ebbi un impulso di emozione, lui lo mise fuori e lo masturbai. Tornai altre due volte in quel cinema; il ragazzo non lo ritrovai ma accanto a me venne a sedersi un uomo un po’ anziano. Vedevamo una scena di sesso omosessuale e lui mi sussurrò:
– Ti piacerebbe farlo anche tu?
Vidi che aveva il cazzo fuori ed allungai la mano. Lo masturbai e mi piaceva farglielo. Lo ritrovai una seconda volta, forse era un abitudinario di quel cinema, e lui venne a sedersi accanto a me, si aprì la patta e mise il cazzo fuori e mi disse:
– Dai, sai quello che devi farmi, o se vuoi andiamo nei gabinetti.
Lo masturbai, ma non volli andare nei gabinetti. Lo raccontai ad Armida ed allora lei cominciò a viziarmi, succhiandomi i capezzoli, baciandomi dopo avere succhiato un poco e costringendomi a baciarla quando aveva il mio sperma in bocca. Cominciò a penetrarmi durante il pompino, prima solo col dito medio, poi con due dita, forzandomi sullo sfintere, e la terza volta facendomi inginocchiare e masturbandomi dal basso, come una mungitura, mentre le sue due dita infaticabili mi chiavavano nell’ano.
– Amore, tu devi essere chiavato da un uomo, ti piace troppo.
– Armida, ma non posso farlo.
– Troveremo il modo e l’occasione per fartelo fare, ma tu continua a pensarci e vedrai che la voglia crescerà.
Poi ci prendemmo quella vacanza, profittando di una settimana di libertà, anche se era inverno; la piscina era riscaldata e l’albergo poco affollato.
Vennero nella nostra stanza dopo cena, verso le 10. Lui era in pigiama e la moglie con una camiciola trasparente che faceva vedere tutto, anche il triangolo nero dei peli della fica.
– Everybody kiss – disse la moglie rivolta a me- My husband likes to do it with the woman and penetrate the man too. You have to kiss me and him too, on the mouth. He will also be your man tonight. (baciamoci tutti. A mio marito piacciono le donne ed anche penetrare l’uomo. Devi baciare me ed a anhe lui, in bocca. Lui stasera sarà il tuo uomo).
Lei ed Armida mi tennero fermo mentre lui mi baciava in bocca ed Armida prese la mia mano e mi fece toccare il suo cazzo. Era grosso e già quasi duro . Spinse Armida sul letto e lei gli aprì le cosce.
– You have to watch – it’s beautiful to see two fucking, you have to watch his cock going in and out and you have to masturbate, you have to come together with the two of them. That’s how it’s done between two couples- (devi guardare- mi disse la donna -è bellissimo vedere due che fottono, devi guardare il suo cazzo come entra ed esce e devi masturbarti, devi venire insieme a loro due. Si fa così fra due coppie)
– And what do you do? (e tu cosa fai – le chiesi ?)
– What she told me to do to you, finger fuck you hard to prepare you to take the cock too.( quello che mi ha detto lei di farti, incularti con le dita, forte, per prepararti a prendere il cazzo anche tu).
Armida respirava affannata, quell’uomo la penetrava con forza e lei gli andava incontro col bacino. Era eccitante ed aveva ragione la donna, era bello da vedersi. Sentii Armida gemere ed affannare mentre le arivava l’orgasmo, lui non cambiava mai il ritmo, lento e profondo; era un cazzo molto grosso e molto lungo, la toccava forte sull’utero. Ma lui non venne. La moglie me lo spiegò con una parola:
– Viagra.
– Tu non vuoi fottere – le chiesi in inglese.
– Certo che si – rispose – anche tu hai un bel cazzo, ma voglio farlo mentre lui ti incula.
– Lei si avvicinò ad Armida che stava distesa sul letto e la baciò in bocca.
Lui venne la prima volta col mio pompino. Armida e la moglie mi inculavano con le dita mentre glielo facevo, la moglie con tre dita, per dilatarmi.Mi venne in bocca e la moglie mi prese e mi baciò con lo sperma in bocca e poi baciò anche Armida.
– Amore, sei stato bravissimo – disse lei – ci hai messo passione, eraa il tuo primo pompino ma si vedeva che ti piaceva troppo.
Riposammo, bevemmo champagne dal frigorifero. La moglie leccava la fica di Armida, raccoglieva col bicchiere i suoi umori e la baciava in bocca.
Lui cominciò a riprendersi. Armida gli manipolava il cazzo e gli faceva succhiotti sul glande. Quando lo sentì duro mi disse:
– Amore, ora è il tuo momento. Mi raccomando, collabora con lui.
La moglie si mise col petto poggiato sul tavolo per essere penetrata da dietro, la penetrai, aveva una fica strettissima e la vagina corta, rischiavo fi farle male a spingere. Lui mi venne dietro, mi fece piegare sulla moglie ed Armida mi teneva le natiche aperte. Passò più volte il glande, bagnato di gel tra le natiche, passandolo sull’ano. Poi comincià a premere sullo sfintere, faceva male ma Armida mi mise una mano sulla bocca e mi disse:
– Resisti, amore. Appena sarà entrato il glande sarà fatta. Lui aspetterà che il tuo culo si arrenda prima di spingertelo fino nella pancia.
– Fa male ! – le dissi parlando a fatica tra le sue dita.
– Si – disse lei – però non ti è caduta l’erezione, perché lo vuoi. Spingiti contro di lui, lo ecciti. Vedrai come sarà bello sentire che lo hai fatto venire nel tuo corpo. Resisti, amore, hai il culo vergine e lui deve forzarlo per entrare.
Sentii la lacerazione dello sfintere, un dolore acuto. La moglie si era sfilata sdalla mia penetrazione e lei ed Armida mi tenevano fermo mentre lui cominciò a chiavarmi, lentamente, ma di forza, di ogni volta sentivo di nuovo la dilatazione anale. Mi venne nel culo. Ed io avevo ancora il cazzo duro e volevo venire. Presi sua moglie e la penetrai di nuovo, brutalmente e sembrava fosse quello che voleva, mentre Armida la baciava in bocca, le succhiava e masturbava i capezzoli. Riuscii a farla venire e subito dopo le venni nella fica.
Lo facemmo per tre sere di seguito, Ma durante il giorno, alla piscina, lui mi disse in inglese.
– Hai il culo quasi vergine. Vieni da me, voglio incularti di nuovo, mi sei piaciuto.
Partirono il giorno dopo l’ultimo incontro. Io ed Armida in macchina tornavamo a casa. Ci fermammo ad un autogrill. C’erano parecchi camionisti ed Armida mi chiese:
– Dimmi da chi di loro vorresti farti inculare.
– Inculare no, ma un pompino lo farei volentieri a quello con il giubbino rosso.
– Amore, ma quello è un nero.
– Perciò glielo farei. Ma adesso non è possibile.
– Dobbiamo trovare un partner per me e per te. Lo troverò io, magari anche africano, purchè sia resistente e ben dotato. Oramai anche tu lo vuoi ; però hai ragione; da quello mi farei chiavare anch’io.
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…
Grazie davvero, sono racconti di pura fantasia. Da quando ho scoperto la scrittura come valore terapeutico, la utilizzo per mettere…