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Orgia

Bendata

By 4 Gennaio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Tu la femmina più eccitante che esista, carnalmente eccitante, con le tue grandi tette, i rotolini sui fianchi e la pancetta che quando scopiamo oscillano in maniera selvaggiamente eccitante, il tuo sguardo lussurioso, lussuriosamente penetrante, la tua fica depilata, da sbranare, il tuo respiro, il tuo fiato, tutto tutto tutto più eccitante di quanto si possa immaginare!
E tu sei la mia femmina! Io ti faccio godere come nessun altro ti ha mai fatto godere. Io e te godiamo al di la del piacere fisico, &egrave una unione totale, carnalmente totale, ‘ totale ‘

Vengo a prenderti
una favola … scarpe infradito con tacchi a spillo vertiginosi che facevano risaltare le tue bellissime gambe, un perizoma nero microscopico ed un reggiseno in tinta, ma che piu’ che reggere esponeva quasi completamente le tue fantastiche tette, tanto era ridotto, e a completare un vestito completo stile foulard trasparente sul giallo tenue. Molto truccata con occhi penetranti, grande collana sul tuo petto abbinata a splendidi orecchini lunghi.

Mi manca il fiato.
Non riesco a dire nulla, sento un tremore interiore, emozione, mi sento mancare tanto sei bella, bella per me. Mi sento sciogliere, letteralmente sciogliere nel mio completo blu con camicia bianca con gemelli ai polsi e cravatta a righe oblique verdi e rosse, capelli pettinati all’indietro, con gel.

Non so come, sono troppo confuso, saliamo in macchina, ricordo solo i nostri sguardi penetranti, i nostri sorrisi complici, il nostro potere reciproco, la nostra passione, la nostra complicità più grande di noi, riesco a non svenire.

Partiamo, anche tu sei turbata, turbata dentro almeno quanto me, io non sento più alcuna parte del mio corpo, &egrave una sensazione strana come se fossi librato nell’aria, un tutt’uno, non riusciamo a dire una parola mentre siamo in macchina, ci guardiamo soltanto entrambi nel tentativo di non svenire per la sconvolgente attrazione, sconvolgente passione, sconvolgente complicità che abbiamo l’uno per l’altro.

Quaranta minuti, quaranta minuti di strada, in apnea.
Arriviamo, cancello, giardino, macchina ferma, scendiamo. Sei fantastica, devo appoggiarmi alla macchina per non cadere a terra, mi fai girare la testa. Sento il tuo profumo. Anche tu sei sconvolta, lo vedo dal tuo sguardo, sconvolta dalla passione per me, disposta a tutto per me.
Riesco a sorriderti, il tuo sorriso di ricambio mi da forza, riesco ad arrivare fino a te, vorrei baciarti ma non ne ho il coraggio, insieme andiamo alla porta.

Apro la porta e la richiudo dietro di noi. Sento il tuo respiro leggermente agitato, il mio anche. Cerco di essere tranquillo, ma faccio solo finta, tiro fuori dalla tasca la benda nera che insieme avevamo comprato, docilmente te la fai mettere da me. Mi sussurri in un orecchio ‘ti amo’ mentre te la metto.
Ti prendo per la mano e ti accompagno lungo il corridoio in fondo al quale si apre un grande salone.

Caminetto accesso, luce rossastra, calore. Io e te nella stanza, un tuffo al cuore per entrambi, la stessa sensazione del vuoto nello stomaco nella discesa delle montagne russe.

Presenze che si avvicinano, ombre per terra, respiri silenziosi, passi per terra. Lievemente ti mollo la mano posizionandomi vicino a te, sento il tuo respiro affannoso, tu senti il mio respiro forte in mezzo ad altri respiri più lievi. Ti senti sfiorare, sfiorare chissà da chi, forse io, forse no ‘ varie mani ti sfiorano leggermente, sfiorano le tue intimità, le tue grandi tette sopra il vestito, tra queste anche le mie mani ma non riesci a riconoscerle anche se ci tenti, tenti di percepire me, ma &egrave tutto così lieve, così dolce, così appena accennato ‘ e questa dolcezza dopo un po’ allenta tutta la tua tensione, inizi a sobbalzare, a vibrare ad ogni lieve carezza sul tuo corpo, un lento crescendo di piacere, inizi a desiderare, inizi a togliere le paure ed i freni, inizi a lasciarti andare, inizi pian piano a diventare l’animale femmina come io volevo.

Anche io inizio a lasciarmi andare, ricordo solo, prima di andare completamente in trance, te completamente bagnata di desiderio e infoiata in mezzo a tanti maschi infoiati, ricordo rumori di piacere, odori di piacere, desideri di carne, le tue urla in orgasmi continui, il calore del tuo corpo, il sapore della tua carne, il tuo alito ‘

e poi il risveglio, siamo soli io e te, tu ancora bendata e completamente ripiena di sperma, assolutamente sfiancati dal piacere senza nemmeno la forza di alzarci da terra, abbracciati l’uno all’altro ‘

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