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Orgia

Cornuto II

By 2 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La complicità tra me ed Ornella dopo quell’incontro trasgressivo con Giacomo, ha profondamente cambiato il nostro modo di esprimere il sesso e la sessualità, adesso si tromba con un entusiasmo che normalmente non avevamo, ridandoci vitalità e incredibilmente la passionalità che ci mancava dopo un rapporto divenuto abitudinario e ha consolidato il nostro amore, anche se guardare mia moglie avvinghiata ad un altro uomo, mi ha fatto soffrire da matti, stritolato nelle spire della gelosia, con un groppo in gola che mi toglieva il respiro.
Però c’è una cosa che ho tollerato meno, che mi ha veramente irritato e dato molto fastidio, facendomi salire il sangue alla testa, è stata la passione con cui si è baciata quel ragazzo e la foga con cui, si facevano entrare le loro lingue guizzanti, tra le loro labbra dischiuse, un gesto d’amore che consideravo molto intimo e riservato solo per il sottoscritto ma, sono un cornuto e mi abituerò anche a questo, ed è inutile negarlo, vedere la sua faccia da gran maiala mentre avida gli succhiava il cazzo o ammirare le sue smorfie di piacere mentre pigliava cazzi in tutti i suoi buchi, per me, è stata una tempesta ormonale indescrivibile, un vortice di sensazioni e impulsi naturali che mi hanno fatto godere come un matto e non m’importava se dall’altra parte ero malato di sanissimo ed estremo senso del possesso.
Ornella non era mai stata così spregiudicata e adesso sognava incontri con altri uomini, ne abbiamo parlato, ci abbiamo scherzato, ironizzato, l’ho stuzzicata con la promessa d’uomini dotatissimi, lei ha tentennato ma, ha fatto capire che non gli era dispiaciuto affatto, anzi, che pigliare cazzi gli piaceva da morire e che un’altra esperienza l’avrebbe fatta volentieri, siamo arrivati alla conclusione che poteva prendere tutti i cazzi che voleva ma, solo in mia presenza, da parte sua una sola condizione, che la scelta di un bel toro da monta sarebbe stata solo ed esclusivamente sua.
Come negargli la scelta di un bel bastone nodoso? Sapevo quali erano le sue fantasie e la sua voglia di acchiappare cazzi sempre più grossi e lunghi ma, soprattutto belli larghi e la decisione di farsi sbattere da uno anziché dall’altro, giustamente doveva essere sua.
Per giorni, non ho fatto altro che pensare al mio angelo, posseduta davanti a me e con il mio consenso, da un altro uomo, non riuscivo ad allontanare dalla mente quelle scene di sesso ed ogni volta mi ritrovavo col cazzo bello duro.
Una, cento volte ho guardato e riguardato il filmino dove si consumava l’amplesso tra mia moglie e Giacomo che a pieno titolo m’incoronava voyeur e cornuto, più ci rimuginavo e più mi eccitavo, rivedevo le sue labbra calde, carnose, appiccicate alla sua cappella enorme, al suo culetto sfondato da una penetrazione bestiale e non potevo far altro che menarmi il cazzo, non riuscivo a concentrarmi e segarmi, era diventata una necessità, anche in ufficio e con il randello che mi esplodeva nelle mutande, dovevo spesso rinchiudermi in bagno.
Giacomo, uno sbarbatello dal visetto da ragazzino, dai tratti dolci, delicati, androgini, mi aveva stupito, pensavo che per lui l’incontro con Ornella fosse la sua prima esperienza sessuale, invece non solo si era dimostrato uno splendido amante ma un vero stallone, pieno di fantasia, audace e resistente tanto da mandare in estasi mia moglie, che ha tempi lunghissimi per godere.
Giacomo, gli era entrato prepotentemente nella mente e per entrambi non voleva essere una botta e via, così si sono scambiati i numeri di telefono per rimanere in contatto.
Spesso ho sentito mia moglie amoreggiare e civettare con lui via cavo, immaginatevi la mia eccitazione quando facendo finta di niente sentivo dirgli ‘Vorrei succhiarti il cazzo’ o tantissime altre porcate come ‘Sono la tua troia, fammi quello che vuoi’ ormai era il suo amante ufficiale e Giacomo si presentava all’uscio di casa due tre volte al mese.
Sono un cornuto ma, le corna non mi pesano sono io che la spingo tra le sue braccia e mi sono talmente abituato alla sua presenza, che ora mi spoglio anch’io, mettendomi completamente nudo davanti a loro che trombano, con una mano sulla telecamera e l’altra a stringermi il cazzo super eccitato in modo da potermelo menare liberamente.
Si avvicinava il suo 53esimo compleanno, lo so non sta bene ricordare l’età ad una donna ma, è talmente bella che merita rammentarla per sottolineare che una donna a cinquant’anni non è un rudere, anzi può essere una gnocca da sballo, come la mia Ornella, oltretutto, in quel giorno cade anche l’anniversario del nostro 25′ anno di matrimonio e visto che era un evento speciale, volevo fargli un bel regalo, da principio avevo pensato a qualche giocattolo erotico, un bel fallo realistico tutto nero che era entrato nelle nostre fantasie sessuali per la sua voglia di essere sempre in tre e costantemente alla ricerca di un piacere inesauribile, di libertà, di lussuria ma, non era un dono particolare, ci voleva qualcosa di più eccitante, di fantasioso.
Non sapendo dove sbattere la testa, ne ho parlato con Giacomo, ci ha pensato un po’ e ha sputato la sua sentenza, ‘Il cazzo di gomma va bene, al resto ci penso io, vedrai che riusciremo a stupirla’
Il giorno prima del suo compleanno è arrivato un pacchetto regalo tutto infiocchettato e colorato, con un biglietto, era di Giacomo, dentro un babydoll azzurro, completamente trasparente, talmente corto da lasciargli quasi scoperto il sedere, con due righe d’accompagnamento, ‘Buon compleanno amore mio, mettiti questo dono senza intimo. Domani sera festeggiamo’ Ornella era eccitatissima, io invece no, pensavo a quel regalo, di sicuro sexy ed eccitante indosso a lei ma da qui a stupirla, c’è ne voleva ed ero profondamente deluso, mi sarei aspettato di tutto ma non una frivolezza di una banalità mostruosa.
Ornella era in forma strepitosa ma, quella sera voleva essere particolarmente bella, più seducente del solito, aveva iniziato a prepararsi almeno tre ore prima, si era ben depilata le gambe per poi passare alla passera a cui aveva dedicato un’attenzione esasperante, sino a chiedere il mio aiuto, per eliminare degli antiestetici peli che gli contornavano lo coroncina anale, ha passato almeno un’ora davanti allo specchio tra cremine, mascara, fard e gira ciglia, disegnandosi gli occhi sobriamente ma, rendendo il suo viso luminoso e sexy, dal parrucchiere c’era già stata la mattina e anche se doveva indossare quel ridotto e trasparentissimo babydoll non voleva sfigurare, lentamente si è infilata le calze autoreggenti, facendoci scattare sopra l’elastico ricamato, le clips del reggicalze, per finire con delle scarpe dal tacco a spillo alti come non li aveva mai usati.
Mammamia che gnocca, gli sarei saltato volentieri addosso, era tremendamente eccitante e il suo profumo contribuiva a mandarmi in estasi.
Il campanello non ha tardato a farsi sentire con il suo classico din, don, finalmente era Giacomo e ad Ornella già brillavano gli occhi, carichi di libidine e lussuria.
Quando ho aperto la porta, davanti, mi sono trovato un ragazzone tutto nero, dalla muscolatura possente, un armadio dal sorriso scintillante, da quanto bianchi erano i suoi denti.
Un attimo di sbigottimento e solo la voce di Giacomo mi ha fatto riprendere ‘Non ci fai entrare?’
Con il dito dritto sul naso mi ha fatto capire di stare zitto e mi sono ricordato le sue parole, ‘vedrai che riusciremo a stupirla’ La sorpresa era doppia, anch’io non mi aspettavo un incontro a tre.
Nelle nostre fantasie si era parlato spesso di cazzi neri ed era nato proprio da lì il capriccio di un bel fallo di lattice di quel colore con l’idea di simulare una doppia penetrazione ma, ora la realtà era diversa e gli uomini da soddisfare, erano due, non so perché ma il cazzo mi è andato subito in tiro, solo immaginare mia moglie tra loro, mi aveva eccitato come un cavallo.
Ornella non sembrava sbalordita più di tanto, sapeva benissimo cosa voleva da lei quell’uomo e trovarsi un perfetto sconosciuto davanti assieme al suo Giacomo, dava l’impressione che non la interessasse minimamente, lo guardava con sufficienza e l’aria da snob ma, i suoi occhi non riuscivano a fingere, brillavano, li aveva pieni di voglia ed eccitazione e solo vederle il viso, da troia allupata mi ha procurato un’eccitazione inaudita.
‘E tu chi sei?’ ‘Io sono Mustafà, una leccata e se ne va’ parlava come un vù cumprà e forse lo era, nero come la pece ed un un fisico scultoreo, sembrava un bronzo di Riace, veramente un bel ragazzo, dal passo felpato con le movenze di una pantera.
La mia dolce metà, seduta con le gambe di traverso adagiate sul divano, mostrava le sue grosse mammelle che si vedevano perfettamente dalla trasparentissima veste, in un balzo gli sono tutte e due addosso, uno da una parte, uno dall’altra, Giacomo la bacia, mentre Mustafà la mordicchia nel collo, la slingua sull’orecchio e gli palpa le tette, con le mani che scivolano morbidamente ad eccitargli i capezzoli, che sballo vederli indurirsi al suo tocco e turgidi svettare grossi come due ciliegie.
Giacomo tira fuori la lingua dalla sua bocca e Ornella si gira verso quel ragazzo che tenendole il viso tra le mani, la slingua profondamente, con un lungo bacio a lingua in bocca, appassionatamente si cercano con la lingua e se non tolleravo vedere un uomo che baciava mia moglie, immaginiamoci due lingue che si attorcigliavano alla sua, la pressione mi si è innalzata smisuratamente, mandandomi fuori di testa con delle vampate di calore e scosse d’ira che come saette mi colpivano il cervello, un supplizio che mi faceva sragionare ma, il mio sesso pensava con un’altra testa, quella del cazzo e sottomesso mi arrendevo a quello che invece Ornella sembrava gradire e senza muovermi, sto lì a guardare.
Giacomo gli sfila il babydoll, è completamente nuda, fatta eccezione per i tacchi a spillo, le autoreggenti e il reggicalze.
Ornella inizia a sbottonare la camicia a Mustafà e poi sfila la maglia a Giacomo, allunga le mani, non è insensibile ed enormemente eccitata, gli slaccia le cintole dei pantaloni, come lentamente gli sbottona la patta, i due ragazzi sono entrambi senza mutande e i loro piselloni saltano fuori, Giacomo voglioso come sempre è in perfetta erezione, mentre Mustafà mostra un pistolone ancora moscio ma, è più grosso e lungo di quello del suo amante in tiro e già immaginavo come sarebbe diventato una volta che Ornella fosse riuscita a farglielo rizzare, per lei è una sorpresa, lo stringe nel pugno e lo avvicina a se, tira fuori la lingua dalle labbra dischiuse e lo imbocca, avida lo succhia, lo slingua, lo insaliva, gli esplorava la cappella, tenendolo ben stretto nella mano che muove su e giu, lei che quando succhia, tiene sempre gli occhi chiusi, ora guardava con libidine quel pisellone, che non è rimasto a lungo inanimato, piano piano la sua proboscide nera, cresceva, s’induriva, si allungava, alle sue carezze, al suo picchiettare con la lingua, ha penato e non poco a farlo irrorare di sangue ed è più grosso di quanto si aspettasse e con la bocca piena, lo leccava ingordamente per farlo eccitare sempre di più.
Giacomo si è gustato per un attimo la scena in cui mia moglie con una faccia da gran maiala ha ingollato l’altra nerchia poi gli ha aperto le gambe e si è tuffato tra le cosce a leccargli la passerona già spalancata e fradicia dall’eccitazione.
Faceva fatica a pigliare la nerchia di Mustafà, doveva tenere la bocca completamente spalancata, scorreva su quel pezzo di carne bitorzoluto, dalla pelle liscia, vellutata, cercando di ingoiarlo e metterselo in gola.
Era l’arnese più grosso che avessi mai visto, un braccio di carne dalla circonferenza mostruosa e lungo quanto basta per soddisfare una vecchia baldracca di strada, dalla fica che ha ceduto ai tantissimi cazzi presi.
Quel troione di mia moglie, aveva perso il controllo, sentirsi soffocare da quel cazzone nero che la scopava in bocca e dalla lingua di Giacomo che pennellava abilmente il suo figone, gli faceva distillare sbroda in abbondanza ma, ora voleva essere presa e desiderava proprio quel cacchione che avrebbe fatto impazzire tantissime donne ma, solo pochissime si sarebbero fatte penetrare da quel mostro.
Ero incredibilmente eccitato che quasi dimenticavo che era mia moglie che stava per essere scopata da quel mandingo e mi chiedevo se sarebbe riuscita a pigliarlo profondamente, tutto dentro di lei.
Mi sono seduto sulla sedia di fianco al letto per godermi la penetrazione bestiale, non avrei mai rinunciato a godermi lo spettacolo che mia moglie mi stava offrendo e vederla godere sbattuta da un altro uomo, per giunta con un attributo fuori misura, non mi facevano ragionare, in me, prevaleva soltanto l’istinto animale, provocandomi un’eccitazione talmente forte da non capire più niente, avevo il cazzo che mi scoppiava e non avevo il coraggio di sfiorarlo, sapevo che sarei venuto immediatamente se mi fossi toccato, ho la voglia matta di masturbarmi ma resisto ho solo occhi per la mia eccitantissima mogliettina.
Si cambiano di posto e mentre Mustafà la tira sul bordo del divano, in modo che la gnocca sporga a tiro di cazzo, agitandosi il manganello, ora è pronto a trombarla, mentre Giacomo gli sbatte il cazzo imperlato di liquido seminale, in bocca a quella maiala che l’attende a labbra dischiuse.
Mustafà sembra un cavallo con il cazzo dritto che sembrava penzolare sotto tutto quel peso, si è avvicinato mettendosi tra le sue cosce oscenamente aperte, la sua bella topina depilata sporgeva gonfia, leggermente aperta dalla voglia che aveva di assaggiarlo e puntando la grossa cappella sulla spacca, l’ha spinto dentro, per sua fortuna, la fica era grondante, una pozza di umori che l’avrebbero fatto sprofondare dentro più facilmente.
La penetrazione invece è stata difficoltosa, troppo grosso anche per una bernarda così bagnata, spingeva lentamente, cercando di farsi strada ma, centimetro dopo centimetro è penetrato profondamente nel figone di Ornella, per fermarsi solo quando i coglioni si sono spiaccicati sulle chiappe.
Mustafà si muove dentro di lei, glielo fa sentire tutto sino alla radice, lentamente ma profondamente, il ritmo aumentava in crescendo e abituata a quell’estrema dilatazione, entrava ed usciva con estrema facilità, la pistonava con la grinta di un toro, pompava con vigore, sbattendola selvaggiamente.
Geme, si contorce di piacere, godendosi quella sberla di cazzo che entrava e usciva facendola sobbalzare, la sua voce è roca stridula, è talmente infoiata, che nei momenti più intensi non riesce a dominarsi, stringendo i denti sul cazzo di Giacomo, che salta nel sentirselo morsicare ma continua a farselo sbocchinare sbattendoglielo in gola.
Si scambiano il posto, ora è Giacomo a sbatterla con vigore, con lei messa a quattro zampe mentre Mustafà seduto sul divano l’acchiappa per la testa e le risbatte la cappella sulle labbra vogliose.
Lo scambio di cazzi è continuo e quando a turno gli trapano la figa, Ornella succhia avidamente l’altro, sin quando Giacomo sdraiandosi sul divano, la trascina, invitandola a cavalcarlo e mettendosela a cavalcioni, lei lascia che la figa scivoli sul sul cazzo, impalandosi a smorza candela.
Mustafà rimasto col cazzo in mano, se lo menava velocemente, avvicinandosi minaccioso alle sue spalle con la proboscide più dura che mai, un opera d’arte, scolpita nel marmo.
Capisco al volo il suo desiderio, la sua maliziosa intenzione, tremo per mia moglie ma, sono troppo eccitato perché pensi a quella penetrazione, che per lei deve essere terribile, sarò incosciente ma, la voglio vedere mentre si fa sfondare il culo.
Gli apre le chiappe sbattendoci la faccia nel mezzo a insalivargli il tondino, la lingua lavora cercando di forzarglielo, di penetrarlo, ha lo sfintere rigonfio tanto da formare un labbrone circolare, è talmente eccitata che smaniava per prenderlo in culo e quando Mustafà ci infila un dito, urla e si dimena come un indiavolata, con la voglia di essere sfondata.
Ci sputa sopra, ci infila due, tre, dita, dentro sino alle nocche, divaricandole per fargli aprire il culo ed essere pronta a ricevere quel fantastico bastone nodoso.
Sono io che ho accompagnato quel braccio di carne al suo culo e tenendolo tra le dita, gli ho aperto le chiappe ed appoggiato la cappella al suo sfintere anale.
Ho la telecamera in mano, non posso perdermi una simile penetrazione, con una zoommata ho il primo piano del suo buco del culo, aspettando che ceda ed inghiotta la sua grossissima cappella.
Con grande sforzo e un continuo spingi, spingi, è riuscita ad entrare nel suo budello, ha urlato, il suo buchino si era aperto, per lasciare spazio a quella cappella asinina ma, una volta superato lo sfintere anale, non ha trovato più ostacoli.
La mia inquadratura dal suo sedere straziato, passa al suo viso, non voglio perdermi niente e voglio capire dall’ espressione le sue sensazioni, il dolore, il piacere e tutto quello che riesco a decifrare dalle sue smorfie, nei suoi occhi, le riprese passano così da un estremo all’altro, dal culo al suo faccino da troia incallita.
Mustafà, è consapevole della bestia che ha tra le gambe e la piglia con dolcezza facendola abituare all’enorme paletto ma, si capisce che vuole entrare completamente nel suo budello, la penetrazione è lenta ma inesorabilmente il suo cazzo sprofonda senza nessuna fatica, facendoglielo sentire sino alla radice.
Ornella piange, lacrimoni solcano il suo volto e singhiozza disperata, dalle smorfie quello che prova è dolore, intenso, bruciante, insopportabile, senza dimenticarci che ha anche il cazzo di Giacomo che spinge e gli riempie la figa, due anguilloni di quella stazza, forse sono un po troppo per lei, soffre come una pazza ma, non si arrende, si muove andandogli incontro, vuole sentirsi piena come non mai e averli ben piantati, tenendoli profondamente dentro di lei.
L’ha risucchiato accettandolo tutto dentro sino ai coglioni, incredulo di come facilmente aveva accettato quel braccio di carne, la guardavo con la bava alla bocca da come ero eccitato, mentre lo pigliava nel culo, con le palle gli sbattono sulle chiappe.
La mia bellissima mogliettina, si dilata facilmente e ora si che se la godeva, tirando fuori latrati di piacere, geme sempre più forte mentre i due uomini la fottono davanti e dietro insieme, ormai urla, pervasa da una passione travolgente, sembra un’animale ferito, rantola, si dimena come un’indemoniata, in una penetrazione devastante da lasciarla senza respiro.
Giacomo e Mustafà, sono ben coordinati affondando velocemente, quando uno esce l’altro si infila profondamente, lo sfilano quasi tutto per poi sprofondare facendogli sentire i coglioni spiaccicarsi su quel piccolo lembo di carne tra il culo e la figa.
Mustafà, la sta inculando senza pietà, con un ritmo indiavolato che lascia Ornella a bocca aperta ma, non è ancora soddisfatta, mi chiama chiedendomi di mettergli il cazzo in bocca, vuole gustarsi la sua prima tripletta, ormai sono sazio di vederla presa e sbattuta e sono felice di accontentarla, penso che un compleanno così non se lo dimenticherà facilmente.
Spalanca la bocca e mi ingolla il cazzo, è caldissima, lo avvolge e sono io a muovermi avanti, indietro, la sto scopando come se fossi dentro a un bel gnocchettone e l’unica cosa che riesce a fare è slinguarmi la cappella quando sono tutto indietro, non l’avevo mai vista così ingorda, si consumava la lingua lungo la mia nerchia.
Finalmente in balia di tre cazzi, piantati nel suo corpo, che si muovevano contemporaneamente, era completamente impalata e sono talmente eccitato che dopo qualche affondo gli ho riempito la bocca di sborra, godendo in modo pazzesco e tra urla e sospiri, mi sono svuotato i coglioni con potenti schizzi, che lentamente andavano scemando, urlando con tutto il fiato che avevo in corpo, come una bestia in calore.
Sono del tutto appagato tanto che il cazzo mi si ammoscia subito e lascio che Ornella continui a slinguazzarlo sin che lo ha ripulito avidamente, risucchiando tutto lo sperma che raccattava.
I due dotatissimi amici, sono ormai al capolinea, ancora qualche colpo e alla fine anche Mustafà si libera i coglioni sbattendola selvaggiamente, gli sborra nel profondo del culo, lasciandogli il paletto ben piantato, aspettando che si ammosciasse, ormai è molle, inanimato, lo sfila, ha il buco del culo completamente slabbrato, con l’ano allargato a dismisura e completamente sfondato da quel cazzone, una voragine ricolma di densa, viscida, lattiginosa sborra, con un rivolo di sangue e sperma, che gli cola lungo le cosce.
Sospira, se lo è gustato nel culo e ora salta instancabile sul cazzo di Giacomo, per fargli raggiungere il piacere ma, è lui che continua a farla strillare, procurandogli altri orgasmi diventati incessanti e squassanti, pompandola con furia animalesca, sin quando la disarciona e le schizza sul viso una quantità inaudita di sborra, ricoprendola dalle labbra, al naso, sino ai capelli.
Ornella vuole bere quel bendiddio, niente va sciupato e con il dito la raccoglie tutta e se lo infila in bocca, slinguandolo e succhiandolo ma, la cosa che mi ha straeccitato è stata vederla mettersi il dito in culo per assaporare la sborra di Mustafà.
Il fantastico black, si era presentato dicendo ‘Una leccata e se ne va’ e difatti si riveste e ci saluta ma, altro che una leccata, l’ha inculata a sangue, andandosene felice e contento di aver trovato una troia che gli ha mollato il culo.
Per Ornella un compleanno da non dimenticare, vuole festeggiare e ci invita a soddisfare le sue voglie, chiedendomi di scoparla assieme a Giacomo, non posso rifiutarmi, mi ha regalato uno spettacolo inaudito che mi ha fatto godere immensamente, sono un maiale pervertito che gode nel vedere la moglie fare sesso con altri uomini e solo un altro cornuto come me può capire.
La serata è appena iniziata e sino all’alba il tempo non ci manca, gli faremo vedere i soci verdi.

Felice di ricevere i vostri commenti, gio23@hotmail.it
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Gio

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