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Orgia

Hotel paradiso

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

A Carlo dovevo un grosso favore, così quando si presentò l’occasione lo chiamai e gli esposi il programma per quella notte. Alle volte mi introducevo nelle camere degli ospiti e complice un farmaco che trafugavo dal laboratorio di medicina dove studiavo, narcotizzavo gli occupanti e poi per tutta la notte mi sfogavo alla grande chiavando sino allo sfinimento le fiche in mio potere.

Carlo accettò subito, dopo averlo tranquillizzato sulla riuscita dell’orgia. Era arrivata all’Hotel Paradiso dove facevo i turni di notte, per arrotondare una coppia con figlia. Lui sui 45-50, lei sulla trentina bene in carne e la figlia (di lui), una fichetta tutto pepe, che solo al pensiero già il cazzo mi esplodeva nei calzoni. Somministrata con l’inganno la medicina aspettai la notte e poi con Carlo mi introdussi nella camera degli ospiti. La coppia dormiva in una stanza e la ragazza nel salottino col 3′ letto. Io mi diressi verso il salottino spogliandomi nel frattempo mentre Carlo tolte le coperte denudava la madre. “Cazzo ma questa &egrave incinta di un 4/5 mesi, altro che in carne” esclamò Carlo.

“Beh che problemi ti fai, meglio per t&egrave che la potrai riempire di sborra senza pericolo,e cerca di tenerla calda perché finito con la figlia mi voglio togliere anch’io lo sfizio di chiavare una donna piena.”. Lasciato Carlo alle prese con la vacca mi issai sul lettino e tolte le coperte in fretta tolsi il pigiama alla fichetta. Era uno spettacolo. Due tettine grandi come due mele con il capezzolo gonfio e fra le cosce appena nascosta da una leggera peluria una fichetta rosea con un piccolo accenno di clitoride nascosto dalle labbra della vagina. Mi allungai vicino a lei e cominciai a ciucciargli le tettine con vigore suggendole il latte che ancora non aveva e mordicchiandole i capezzoli che nonostante il dormiveglia iniziarono ad inturgidirsi. Poi scesi pian piano sempre leccandola fino alla fica. Le allargai le cosce e posizionatomi con la faccia fra le sue gambe cominciai a leccare come un cane in fregola. La fica aveva un leggero sapore di urina ma nella foia trovai il tutto elettrizzante. Il cazzo mi era diventato tremendamente duro e mentre la leccavo con vigore lo strusciavo contro le lenzuola. Allargandole le labbra della vagina con le mani iniziai a fotterla con la lingua affondandola sino allo spasimo, poi passai al buchetto del culo che riempii ben bene di saliva. Con il pollice affondato nella fica le infilai anche l’indice nel culo chiavandola con le dita in simultanea mentre con la mano libera inizia a menarmi il cazzo in previsione dell’affondo in quelle fessure paradisiache. Improvvisamente mentre le lavoravo la fica col pollice sentii una resistenza interna e inserendo ulteriormente il dito constataii che l’imene della ragazza era intatto. Fu solo con notevole sforzo che riuscii a controllarmi, volevo spaccarle la fica con poderosi colpi di cazzo ma il buonsenso ebbe la meglie cosi mi ritirai non prima di aver tentato di incularla. Infatti il buchetto dell’ano reso viscido dalla mia saliva era li invitante e appoggiatogli il glande sullo sfintere iniziai lentamente a forzarle l’apertura. Ma nonostante i miei sforzi vidi che solamente un pezzo di cazzo era entrato nel culo e dopo un paio di colpi per affondarlo meglio dovetti ritirarmi. C’era il pericolo che le spaccassi il culo mandando a monte tutta l’operazione. Cosi ripresi a leccarle la fica e l’ano mentre menandomi il cazzo vigorosamente raggiunsi l’orgasmo e allargatole le cosce le schizzai un potente getto di sborra sulle labbra della fica e sul buco del culo.

Paola sogna’.”E’ da Marta , la sua professoressa di latino, le sta dando ripetizioni. Improvvisamente inizia ad accarezzarla. Sa che le piace, sa le voci di una sua omosessualità ma ha voluto arrischiarsi con un brivido segreto. Ora Marta, nel sogno, ha iniziato a baciarle le tette dopo averla denudata. A lei piace e lascia fare con goduria. La lingua scende rapida sulla pancia e s’infila fra le cosce. Lei le apre come un frutto e subito la lingua si impossessa del suo clitoride. Lo lecca, lo morsica, sente la lingua che le entra nella fica e la fotte. Gode e comincia a mugolare mentre la lingua di Marta s’infila nel culo. Poi la professoressa inizia a masturbarla con le dita. Paola nel sogno gode, spandendo il suo seme ficale sulla lingua vogliosa di Marta. Sente un dolore all’ano e s’accorge che furtivamente le ha infilato nel culo un cazzo di gomma. Pompa il cazzo, ma lei sente dolore e supplica di smettere finche estratto il dildo dal culo gode per l’ultima volta.

Carlo ha spogliato Angela e allargatole le gambe le monta sopra appoggiandogli il cazzo duro sulla fica gonfia di voglia. Inizia a ciucciare quelle tette estraendo qualche goccia di latte mentre dimenandosi sfrega il cazzo fra le labbra della vagina della donna. Mentre le succhia le tette sente dell’umido fra le gambe e allungato la mano le accarezza l’interno delle cosce, le infila due dita e le ritire tutte bagnate. “Guarda che vacca, sta già godendo e ha già preso una razione di sborra, chissà quando le infilo il cazzo cosa farà.. Dovrò imbavagliarla” .

Mariuccia sogna’ sente il marito che ritorna alla carica, &egrave stupita, però &egrave un sogno cosi bello. Le allarga le gambe e le monta sopra. Sente che il corpo &egrave più muscoloso del solito. Fra le labbra della fica sente il cazzo rigido che inizia a sfregarla pian piano. E’ stupita , prima di addormentarsi Luigi l’ha montata sino a farla godere concludendo con una lunga sborrata nella pancia. Ma non aveva mai concesso un bis. Il cazzo smette di sfregare e sente il glande che inizia a sforzarle il buchetto della fica e con un colpo entrarle fino alle palle. Ora l’uomo del sogno inizia a pomparla sempre più forte, mugola cercando come prima di non farsi sentire dalla figlia. Ma il cazzo che la scava nella pancia le procura un godimento mai provato mentre i testicoli le battono ritmicamente sul culo.

Alla fine con un grugnito animalesco sente l’uomo che si scarica copiosamente nella sua fica, si sente riempire mentre il sapore della sborra le riempie le papille della bocca. Dopo esserle uscito sente che l’uomo le rificca il cazzo nella fica. Il cazzo &egrave ancora più grosso di prima e inizia subito a chiavarla con foga. Mariuccia gode come una fontana mente un dito piccolo le incula l’ano. L’uomo si ritrae e allargatolele cosce le sostituisce il dito con un palo rigido. Manda un gemito ma sotto i colpi nel culo inizia un nuovo godimento. Era vergine nel culo ed &egrave contenta di essere sverginata nel sogno. Sente il cazzo aumentare il ritmo ed ingrossarsi sempre di più finch&egrave un getto bollente di sborra le riempie l’intestino.

Torno nella stanza e vedo che Carlo sta concludendo con la vacca pregna. Infatti grugnendo stà pompando gli ultimi colpi, poi gode e vedo che le schizza in fica tutta la sua broda. Rallenta il ritmo e poi si stacca di fra le cosce ed uscendo col cazzo da la stura ad un rivolo di sborra bianca che esce dalla fica. Alla vista della donna pregna a gambe larghe e la fica sporca di sborra, sento il cazzo che mi si rizza impetuoso e fattomi largo da Carlo mi infilo fra le gambe della donna e alzatole il culo le ficco il cazzo nella fica fradicia. Sento che riprende a mugolare nel sonno e ficcatole un dito nel culo inizio a pomparla. Non avevo mai chiavato una donna incinta. La pancia gonfia mi fa da cuscino facilitandomi i colpi di cazzo che le infliggo. Sento che sto per venire, allora me ne esco e allargatole le cosce le punto il glande sul buco dell’ano. La vacca inizia a mugugnare ed in piena foia le ficco il cazzo nello sfintere riprendendo la monta. Il culo &egrave più stretto ma dopo pochi colpi sento che si adatta come un guanto all’asta del mio cazzo, facilitato anche dalla sborra di Carlo che funge ottimamente da lubrificante. Le prendo le tette e con un colpo poderoso le sborro copiosamente nel culo provocandole quasi un guaito come da cagna.

Alla fine ritirato il cazzo dal culo con l’aiuto del socio la rimetto a posto pulendola ben bene.

“Spero di essermi sdebitato” dico a Carlo. “Ho paura che con la favolosa chiavata che ho fatto, sono io ad essere in debito

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