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Orgia

il figlio dei nostri vicini

By 6 Agosto 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

1 IL FIGLIO DEI VICINI

Sentivo parlare alcuni miei amici di scambi di coppia e orge, e tanto altro, io e mia moglie Katrin ascoltavamo quasi rapiti i racconti di marta e gerardo e di antonio e rita, due coppie scambiste, ma che facevano anche parte di un gruppo ristretto d’amici che si riunivano in 1a villetta ad orgiare.
I loro racconti oltre a darci 1’interesse nuovo, ci regalavano entusiasmi a volte sconosciuti a me e a mia moglie, mi presento io sono mark e la mia donna si chiama katrin (olandese), ma da tantissimi anni in Italia io ho 31 anni e lei 33, ci amiamo tantissimo e ci piace fare all’amore anche se a volte c’&egrave il figlio di un nostro vicino che ci spia dalla sua veranda e si chiama piero; anzi vi voglio raccontare di quando la scorsa estate, faceva tanto caldo, e noi con le tapparelle alzate ci prodigavamo in uno 69 accattivante.Io mi ero posto con la testa verso la finestra e katrin aveva le gambe aperte verso il davanzale, mi sussurrò che le sembrava che qualcuno ci stesse spiando, io cercai di penetrarla maggiormente con la lingua nella fica, sapevo che lei eccitandosi avrebbe cominciato a mugolare e a contorcersi, la nostra stanza era debolmente illuminata, ma la luna piena, la illuminava quasi a giorno, mia moglie allargò oscenamente le gambe, facendola ben vedere la sua fichetta adornata da una leggera peluria bionda, i suoi umori aumentarono allorquando io le confermai che le sue sensazioni erano vere, c’era piero che avvicinatosi alla finestra si stava sparando una sega, con quel mostro enorme che teneva tra le gambe, katrin spostò 1 poco la testa e lo vide anche lei confermando la sua presenza e mi disse: che bel cazzo, lo vorrei avere almeno in bocca e pronunciate queste parole la sentii mugolare con rinnovato vigore e venne copiosamente.
Non l’avevo mai vista così eccitata, piero l’avevamo visto crescere era quasi come uno di famiglia, involontariamente o forse no, lo invitammo ad entrare anche perché aveva cominciato a piovere e lui era rimasto lì.
Piero entrò quasi in punta di piedi era rosso ed aveva lo sguardo basso, quasi intimorito, ma gli occhi gli brillavano e aveva 1 sorriso che sembrava + 1a smorfia di stupore o piacere, al pensiero di quello che stava x accadergli.
CAPITOLO 2

PIERO

Piero era entrato da poco aveva i pantaloni ancora abbassati, e tra le gambe gli pendeva il suo arnese moscio e che gli arrivava quasi al ginocchio,
katrin lo fece avvicinare al letto e sempre stesa si mise sotto le sue palle, lo vidi fremere come 1a foglia su 1 albero scosso dal vento, katrin cominciò a succhiargli quelle palle enormi, quanto quelle da tennis, le succhiava avidamente, era completamente glabro e riusciva a prenderle in bocca solo una alla volta, a me sembrava che stessero anche aumentando di volume, ad un tratto quella verga che gli pendeva tra le gambe, sembrò scosso da 1a forza misteriosa, katrin succhiava le palle e a piero si alzava il cazzo.
Si erse e aumentò di volume fino a misurargli non – di 40 cm – bestiale – sembrava che la pelle si fosse tirata dal corpo x dar modo a quell’arnese di rizzarsi.
Appena katrin vide di cosa era stata capace di fare con brevi tocchi di lingua, si fermò ad ammirare l’asta di piero, a dire il vero la stavo ammirando anch’io, era paurosamente grande, piero se lo guardava compiaciuto e guardava anche noi, senza parlare. Mia moglie aveva detto che lo avrebbe volentieri stretto in bocca, cosa che fece immediatamente dopo aver chiesto il mio consenso, io non seppi dirle di no, anche se non eravamo mai arrivati ad avere 1 rapporto con estranei, ma piero era quasi di famiglia.
Vidi stendersi piero sul nostro letto, al mio posto, ma con 1a nerchia ritta, una punta d’invidia mi sconvolse, katrin, si pose con la testa sulla cappella di piero la lubrificò, la insalivò e aprendo a dismisura cercò di farla entrare in bocca, allargando la bocca si era messa a cavalcioni sul letto e mi aveva messo la sua fica piena d’umori quasi in faccia, con un rantolo mi chiese di leccargliela, io mi avvicinai da tergo a lei e la sentii profondamente eccitata, era un lago d’umori, sbirciai da dietro x vedere come riusciva ad infilarselo in bocca, ma ad ogni tentativo, la cappella di piero sembrava diventare + grande e mia moglie non riusciva ad ingoiarlo.
Piero la prese x i capelli costringendola ad aprire la bocca, ma niente era impossibile, allora katrin mi chiese di prenderlo in culo, piero era diventato paonazzo sia in volto sia con la cappella e quasi piangeva dal dolore, ero diventato io l’artefice della mia vita coniugale, pensai qualche attimo e poi sancii : NO.
Nel culo no, e quasi come volessi proteggerla dissi: il culetto di katrin &egrave inviolato, ma katrin soggiunse ,la fica &egrave sola e x sempre tua, mettimelo nel culo mostro.
Katrin quasi inorridì al pensiero, invece piero lo vidi + contento, dovevamo preparare mia moglie all’impalata.
Mi misi della vaselina sul mio cazzo ke pure non era così minuscolo i suoi 19 cm li misurava,ed era di circonferenza quasi mostruosa sembrava + largo che lungo ma piero oltre che + grande aveva una cappella, che il tubo della carta igienica non riusciva a contenerlo, lubrificai x bene lo sfintere di katrin prima con la lingua e poi con il cazzo, il rapporto anale era stato sempre quasi tabù x me, ma ora che avevo posto come premio piero quella stronza mi concedeva tutto, credevo io ,ma la verità si scoprirà + avanti.
Incominciai fottermela con tanto gusto, e quasi con rabbia, ma lei gradiva o sembrava, si dimenava e sculettava cercando di farmi godere x prendere in corpo il mostro, ma io mi fermai e dissi che avevo in mente altre cose.
Nel frattempo il figlio dei nostri vicini aveva cominciato a lubrificarsi l’uccello,aveva quasi esaurito il vasetto di vaselina, katrin si mise inginocchiata verso la finestra, io accesi 1a lampada sul comò e diressi il fascio verso quell’antro gravido di umori e di lubrificanti, piero si pose dietro di lei in piedi al bordo del letto, appoggiò la cappella sullo sfintere di mia moglie e vidi una smorfia di dolore stamparsi sul suo volto allora io le dissi lo faccio fermare ?, katrin disse se lo fai ti ammazzo .
Piero cominciò allora a spingere ma la cappella era troppo voluminosa e non riusciva ad entrare dallo sfintere allora io cominciai a mettere lubrificanti sulla cappella di piero e contemporaneamente, le massaggiavo lo sfintere in senso circolare, non so se furono i miei massaggi, la testardaggine di katrin o una spinta + violenta delle altre di piero ma ad un tratto la cappella entrò, facendo un rumore sordo, katrin piangeva dal dolore, piero continuava a spingere e io da vero cornuto baciavo mia moglie e dicevo allo stronzo che se la stava fottendo di essere + dolce !!!.
Capitolo 3
L’IMPALATA

Oramai, il culo era rotto, Piero all’inizio aveva grosse difficoltà a farlo entrare tanto che alle volte lo tirava quasi fuori – io credevo per far passare un poco d’aria dalla rondella – ma poi mia moglie mi confessò che quando Piero lo tirava quasi fuori, le faceva più male – era la cappella la parte più grossa -.
katrin, quasi piangeva dal dolore e chiese al suo seviziatore di lasciarlo dentro e di stare fermo, mia moglie &egrave stata sempre una donna caparbia e anche nel sesso il suo volere era un’ ordine, piero si fermò ansimante e si appoggiò sulla schiena di mia moglie e cominciò a toccarle il seno che anche se certamente grosso, era durissimo, io comincia a baciarla e lei mi sussurrò: marc quando questo stronzo sarà all’apice del suo piacere -rompigli il culo-.
Dopo qualche minuto katrin si era adattata alle misure ragguardevoli dell’ospite e ricominciarono ad accoppiarsi come animali, infatti, piero grugniva come un maiale e quella lurida cominciò a gustarselo il cazzone, si erano completamente dimenticati di me -Io, che avevo permesso loro di avere un rapporto contro natura, nel mio letto e con mia moglie-, allora mi ricordai della richiesta di mia moglie.
mi lubrificai x bene il mio cazzo, e poi lubrificai la rondella di piero, i colpi che infieriva su mia moglie mi facevano pensare che la stesse spaccando in 2, ma quella troia non arretrava anzi alzava il sedere x meglio agevolare l’ingresso, e ormai si spingeva fino in fondo abbastanza agevolmente tanto da battere le palle sul clitoride di katrin -la quale gradiva vistosamente- i due aumentarono il ritmo, il cazzo di piero se era possibile era anche aumentato di volume, ma a mia moglie questo non dispiaceva, allora mi posi alle spalle di piero, appoggiai lievemente la cappella sul suo orifizio anale e prima che lui realizzasse cosa stava accadendo glielo infilai in culo-
un culo relativamente stretto, anzi decisamente abituato a questo tipo di rapporto, guardai verso lo specchio e vidi: mia moglie a pecora impalata da piero e io che m’inculavo piero, il classico trenino, ma mia moglie faceva il capo-treno
Quello stronzo invece di soffrire sembrò gradire la mia spinta da dietro a tal punto che la potenza e la velocità dei colpi aumentarono a dismisura, ad 1 tratto piero si fermò e iniziò a sborrare nel culo di mia moglie, la quale oramai spossata dal lungo rapporto si era quasi accasciata sul letto lasciando sempre proteso verso l’alto il suo magnifico ex-culetto, lo sperma stranamente non le fuoriusciva dal culo, ma appena piero tirò fuori il tappo si senti il solito rumore di quando si stappa lo spumante, – io nel frattempo avevo sborrato nel culo di piero – il quale mi disse -grazie-.
Appena piero le uscì dal culo ,katrin ebbe una smorfia di dolore ,lo sperma cominciò ad uscire copiosamente ,dopo qualche getto si colorò di rosso, piero le aveva certamente rotto il culo –
mia moglie mi guardò impaurita e io rassicurandola le dissi- non preoccuparti -adesso ti porto in ospedale-
dissi a piero di andarsene, le misi addosso una vestaglia, mi misi i pantaloncini e t-shirt e ci mettemmo in auto Arrivati al pronto soccorso gli infermieri ,la guardarono ammirati ,katrin era nuda ed era un gran pezzo di fica ,- alta ,occhi verdi ,bionda ,il seno duro come un marmo ,i capezzoli rosei e diritti il seno a pera ,il ventre piatto e infine la fichetta leggermente adornata da una peluria bionda ed infine le gambe affusolate e slanciate ,proprio una gran bella donna ,si videro comparire gli infermieri ,infatti la vestaglia si era completamente aperta e non lasciando nulla all’immaginazione ,si prodigarono x assistere mia moglie e il medico le dovette dare 5 punti di sutura e 8 giorni di riposo assoluto , mi chiamò in disparte e facendomi delle occhiatacce mi rimproverò dicendomi : che quando si hanno quelle condizioni bisogna usare i taralli -, altrimenti si può anche ammazzare la donna.
Io preferii passare x animale piuttosto che x uno stronzo e pure cornuto.
ritornati a casa dopo qualche giorno feci alzare la recinzione della nostra villetta e piero rimase sempre fuori,il quale gironzolava intorno alla barriera come 1 toro in gabbia ,non gli permettemmo + neanche di assistere alle nostre chiavate e quello fu solo un episodio Così pensavamo che fosse.
Capitolo 4

LA PRIMA ESPERIENZA

Non si arrendeva al corpo di mia moglie, quello stronzo di giovanottone ci assediava con un’insistenza quasi maniacale; non appena notava che ci ritiravamo in camera da letto cominciava a gironzolare con frequenza verso la nostra finestra al punto che decidemmo di fare all’amore nelle altre stanze pur di non dar modo a piero di poter immaginare quello che facevamo.
Katrin si era oramai ripresa dalle randellate di piero, ma sentivo che quando facevamo all’amore le mancava qualcosa oltre a me, però non avevamo neanche voglia di arrischiarci con quell’arnese che pendeva tra le gambe del figlio del nostro vicino, e allora cominciammo ad interessarci e a sondare altri campi oltre la nostra camera da letto.
La scelta cadde su un prive&egrave, certo a noi intrigava ma avevo lo stesso paura di avventurarmi in un vortice dal quale io ne sarei uscito malconcio moralmente e mia moglie pensavo fisicamente.
Ci tesserammo in questo club, mi parve un’ambiente decisamente normale, forse anzi monotono, solito bar, divani, ampio salone per ballare, la piscina coperta e riscaldata, un’ambiente decisamente piacevole e rilassante; pagai la quota d’iscrizione annuale 2000 euro con ingresso libero sempre, si pagava 100 euro solo a feste private, boh io non capivo quali potessero essere comunque acconsentii.
Un martedì andammo al club, katrin si era vestita come piaceva a me, una camicia da uomo, molto ampia, un tubino nero e tacchi alti, senza calze a dimenticavo sotto non aveva nulla, l’idea che fosse nuda sotto mi faceva impazzire, prima di andare al club passammo per il centro e ci prendemmo un caff&egrave al bar per vedere che effetto faceva agli uomini così svestita ci sedemmo ad un tavolo e prendemmo una cioccolata calda, katrin si sedette verso gli altri tavolini ed io di fianco a lei chiacchieravamo spensierati, ma io guardavo se qualcuno avesse buttato gli occhi nella camicia di mia moglie, le tette erano quasi completamente fuori, il cameriere un ragazzo di colore per sbirciare le tette di katrin inciampò nei piedi di un cliente e cadde fragorosamente a terra, ci voltammo per aiutarlo ad alzarsi, katrin no! Rimase seduta e anzi allargò oscenamente le gambe, una coppia di fidanzati (che poi scoprimmo che erano amanti), fissavano spudoratamente tra le gambe di mia moglie, il cameriere rosso in volto si allontanò chiedendo scusa.
L’uomo guardava tra le gambe di katrin, e chiedeva opinioni alla donna che l’accompagnava, i due parlottavano e faceva evidenti segni all’indirizzo di mia moglie, poi la donna si alzò e venne verso il nostro tavolo, si presentò e ci chiese se potevamo sederci con loro, mia moglie mi guardò e quando io annuii, disse di sì; -premetto che tra noi c’era un tacito accordo, dovevamo essere sempre consenzienti reciprocamente se dovevamo far entrare nella nostra vita, sia moralmente sia sessualmente, altre persone dovevamo essere d’accordo tutti e due-.
Ci unimmo ad Anna e Sandro, così si chiamavano i due nostri futuri amici, sì perché con loro dividemmo un lungo e proficuo tratto della nostra vita, Anna era sposata con un ricco uomo d’affari sempre in giro e lontano dalla moglie, una femmina molto calda e piacevole aveva 43 anni, ma ne dimostrava qualcuno di meno, io le avrei dato al massimo 35 anni, Sandro era un uomo avvenente, sembrava uscito dai racconti d’avventura, spalle larghe occhi azzurri un sorriso disarmante e sotto un bel malloppo, così sembrò a mia moglie; anche noi non eravamo messi male a parte katrin che aveva solo 31 anni, e un corpo prosperoso alla faccia delle nordiche quasi diafane, aveva una quarta di seno, prosperoso con capezzoli scuri e quasi sempre diritti all’insù, i capelli biondi, un viso dolcissimo in un corpo diabolico, il ventre piatto e una fichetta sempre ben rasata e pettinata come se fossero capelli, la sua natura era stretta e ogni volta che facevamo all’amore aveva sempre qualche difficoltà a penetrarla, restavo io marc, abbastanza piacevole d’aspetto, gradevole compagno d’avventura per mia moglie che era sostanzialmente un’esploratrice.
Decidemmo di andare a mangiare una pizza insieme, ci sedemmo e cominciammo a chiacchierare, molti punti di vista concordavano con i nostri, al punto che ci sembrava di esserci imbattuti nelle nostre copie, anche a loro piaceva esplorare e ne avevano il tempo e le possibilità per farlo, scoprii che Sandro era il segretario del marito di anna, anzi lo aveva espressamente messo il marito a contatto con la moglie, valli a capire sti ricchi; le due donne si erano messe vicine e chiacchieravano animatamente, io non riuscivo a capire i loro discorsi , poi anna si sedette accanto a me, e cominciò a sondarmi quasi, d’un tratto mi chiese di ballare ed io accettai, scendemmo in pista, molto affollata e dopo un poco scomparimmo alla vista dei nostri accompagnatori, mi prese la mano e se la mise sul seno, era senza reggiseno, le tette erano piccole e sode, poi la tolse e se la infilò nella gonna, ma la mano non riusciva ad entrare dalla cintola allora mi sussurrò vieni seguimi; anna mi portò in un angolo buio, dietro una tenda, sbottonò i pantaloni e il mio randello saltò fuori svettando, lei emise un grido di stupore frammisto a piacere, cercò di prenderlo in bocca, ma le dimensioni del mio giggetto erano fuori dal comune per la larghezza, come ebbe a dire anna, ma soggiunse, non me lo lascio scappare questo arnese, da qualche parte lo farò entrare, si mise a pecora e poggiò le mani sul davanzale di una finestra,mi disse fai piano ma fallo entrare, bagnai la cappella con gli umori che le scendevano sulle gambe, la feci abbassare ancora un poco e mi posizionai dietro di lei, appoggiai la cappella sul bordo della sua fica fradicia e lei mi sussurrò, faccio io!
Cominciò a spingere verso di me con esasperante lentezza, ad ogni cm che entrava sobbalzava e si fermava, sentiva la sua fica che si dilatava e prendeva forma al mio cazzo,ma anna si faceva male ma resisteva e mi diceva, mai avuto un cazzone così, spingeva quasi con un atto di eroismo, e io premiavo i suoi sforzi, era entrato di soli pochi cm, quando la sentii sudare e quasi piangere dal dolore, mi fermai e anna mi disse: non farlo, i miei sforzi non saranno serviti a nulla, decisi di spingere io ma lo feci con troppa decisione e foga, anna urlò dal dolore si girò con una mano verso di me nel tentativo di fermarmi, ma si appese alla tenda che fu strappata, uscimmo allo scoperto davanti a tutti, messi così a pecora, bloccati, sì perché &egrave vero che era entrato ma non riuscivo più a tirarlo fuori, corse katrin in nostro aiuto,ci coprì con un panno agli sguardi degli astanti e ci portò nel bagno.
Insieme a Sandro ci aiutarono ad Uscire da quell’imbarazzante situazione,dopo un poco il mio giggetto si ammosciò ed usci da solo, anna rideva, le era oramai passato il dolore,anche Sandro e katrin ridevano, io non capivo un cazzo ma ridevo pure io, mia moglie mi rimproverò dicendomi che quelle cose non si fanno di nascosto, ma che ci deve essere pure lei presente per aiutare l’altra a prenderlo viste le dimensioni del mio arnese, Sandro spinto da una curiosità crescente mi chiese di cosa fossi dotato,- e che sono un’auto ?-.Risposi e ridendo ci sgomitammo tutti e quatto.
Katrin propose di andarcene tutti a casa nostra per soddisfare la curiosità di Sandro.
Capitolo 5

A CASA

Entrammo di corsa in casa, avevamo voglia di toccarci, anzi di continuare a toccarci, in auto avevamo fatto solo quello, col rischio di uscire fuori strada, anna era in auto con me e katrin, Sandro ci seguiva da solo.
Entrammo nel salotto, e subito accendemmo lo stereo, cominciammo a ballare, erano le due di notte, ma avevamo voglia di scaldarci ancora un poco, prendemmo un liquorino e cominciammo a ballare, io con mia moglie e Sandro con anna, avevo voglia di toccare le mammelle di mia moglie, le tastavo da dentro la camicia erano superbe, si erano eccitate anch’esse, katrin si strusciava contro il mio cazzo ritornato durissimo e mi sussurrava, porco ha cercato di fare la festa ad anna, ma solo io posso sopportare la tua grossezza, stronzo devi lubrificarle bene la vagina altrimenti la strappi e dicendomi così afferrò il mio randello in mano per controllare se c’era tutto.
Poi come se fosse la cosa più naturale del mondo si abbassò e aperta la patta cominciò a slinguarmelo, Sandro e anna si voltarono dalla nostra parte e videro il mio randello, e videro che katrin quasi senza sforzo riusciva ad ingoiarselo tutto, anna si avvicinò per guardare meglio e rimase sbalordita della quasi mostruosità del cazzo e sospirò.ma quello dentro di me non entrerà mai! Sandro guardò anche lui sbalordito e disse ad anna, se riesci a prenderlo tu, me lo faccio mettere in culo da marc; ridemmo di gusto tutti, ma anna prese sul serio la sfida e disse accetto;
io obbiettai ma veramente dovrei essere d’accordo anch’io, katrin s’intromise e recitò: fallo per me marc, mettiglielo nel culo a Sandro ho sempre goduto al pensiero che un’uomo potesse soffrire come tu fai con me, e poi sappi che Sandro me lo mette al culo da quasi due anni!
Puttana, allora ecco perché con me non voleva, c’era Sandro che le rifilava il sedere, e katrin disse a lui il culo e a te la fica; cazzo che tipo nordico mia moglie, e continuò dicendo così mi sembrava di non tradirti.
Mi misi nudo sul letto e pretesi che Sandro mi facesse un pompino, le donne contente acconsentirono, Sandro un po’ meno, ma poi fu costretto, allargò a dismisura la bocca cercando di farlo entrare ma niente, allora cominciò anna e katrin a leccarlo ed insalivarlo x bene, le lingue saettavano sull’uccello e poi s’intrecciavano tra loro, si toccavano nelle parti intime e si titillavano i clitoridi, dopo molta saliva Sandro si mise a pecora, katrin prese dell’olio di casellina e lubrificò per bene il culo del suo amante, vidi chiaramente l’olio che le usciva dal culo, mi posizionai dietro e cominciai a spingere; era vergine il porco a me faceva anche un poco schifo ma pensando che si era rifilato il culo di mia moglie per due anni, mosso da un’impeto di rabbia spinsi con forza la mia nerchia nerboruta nell’antro di quell’uomo ed entrai.
Il bello veniva adesso, Sandro cercava di scappare, ma katrin lo teneva per le spalle inchiodato a me e urlava, vai rompigli il culo, anna aveva appreso da mia moglie che si scopava un’altra donna ed era incazzata per questo, tutti facevano il tifo per me, dopo qualche minuto anche Sandro, passato il primo dolore cominciava a gustar la nerchia, vidi che aveva una smorfia mista a dolore e piacere, continuai a stantuffare per altri pochi minuti fino a quando non gli sborrai nel culo tutto lo sperma che ero capace di versagli, tirai il cazzo da dentro ancora duro e vidi delle macchie di sperma e sangue uscirgli dall’antro oramai sfondato, subito anna e katrin mi leccarono il gioiello.

6 SESSO PER UNA NOTTE

Sandro rimase steso sul letto dolorante, la cura del mio cazzo fu certamente dura, anna lo guardava con un misto di pietà e di sadismo, i suoi occhi brillavano, forse voleva piangere.
Katrin, aveva voglia di fare all’amore con me, mi sussurrò all’orecchio se l’ ha fatta Sandro a prenderlo nel culo allora voglio provarci anch’io, lo stesso sadismo che aveva anna lo provai anch’io e dissi a katrin non oggi, davanti agli altri dobbiamo essere solo, per me sarà come la prima volta ‘,
Misero degli unguenti a base di mentolo nell’ano sfondato di Sandro il quale non gemeva e non diceva nulla, anzi a me dava l’impressione che gli fosse piaciuto.
Ci abbracciammo e anna volle accarezzarmi con maggior vigore e mi disse: sono pronta a pagare il mio pegno! mi fece distendere e cominciò a leccarmi la cappella mentre mia moglie mi baciava e mi succhiava dappertutto, il pompino di anna fu meraviglioso in pochi attimi il mio cazzo si alzò ritornando a svettare orgoglioso della sua bellezza, la lingua di anna penetrava dappertutto,si metteva le palle in bocca e me le succhiava con avidità, ripropose in futuro di depilarmele perché i peli le davano fastidio, insieme a katrin cominciarono a leccarmi la cappella,ora era mia moglie che mi leccava le palle ed il mio buchetto inviolato, anna mi aveva messo la sua fichetta molto stretta davanti al mio viso, io subito affondai la lingua sulle sue grandi labbra, vidi sbucare dopo un poco un clito maestoso , era lungo non meno di 6 cm, sembrava un pene in miniatura gli mancavano solo le palle,cominciai con avidità a succhiarglielo, feci un cenno a katrin per fargli vedere che maestosità aveva tra le gambe anna, katrin rimase affascinata a tal punto che volle spompinarlo lei, mi scostai e le feci posto,ora katrin era sotto ad anna e facevano un 69 come se fossero un’uomo ed una donna, anna ad ogni linguata di mia moglie -era bravissima a fare le pompe, mi confessò che da giovane era solita fare solo quello con i coetanei, diceva per rimanere vergine solo per il grande amore – , anna era estasiata della lingua di katrin.
Io, rimasto escluso dal gioco delle donne, mi misi alle spalle di anna e dopo averle leccato a fondo l’ano inviolato, mi stavo accingendo a penetrarla, Sandro mi fece girare dalla sua parte e mi porse in un impeto di generosità dell’olio di vaselina, mi aiutò a cospargerlo sul mio tappabuchi, e quando finì di lubrificare a fondo con le dita il buchetto di anna si mise cavalcioni su di lei e allargò il culo della sua accompagnatrice; anna non si rendeva conto di quello che l’aspettava attratta e obliata dalla lingua di katrin; mi posizionai sulla rondella di anna, la quale era ancora rilassata per cui riuscii a farlo entrare di 3-4 cm si accorse solo allora che io le stavo facendo la rifilatura del buco del culo.
Cercò di obbiettare, ma Sandro le ricordò della promessa e lei la prese come una sfida e disse: cazzo se c’&egrave riuscito un’ uomo a farsi rompere il culo ci riuscirò anch’io; alzò il suo maestoso culo, bello, sodo, con un fiorellino al centro che invitava e mormorò fammi tua, voglio anch’io provare a sentire un’ uomo dentro di me, katrin si mise dietro ad anna e faceva scendere l’olio sulla mia canna, la sodomizzata tirava profondi sospiri e faceva l’atto come se volesse andare in bagno al quarto tentativo la cappella, l’asta e fino alle palle le scivolarono dentro quasi senza sforzo, rimanemmo alcuni istanti immobili per capire cosa fosse successo, nulla solo che ad anna era entrato con una facilità disarmante, rimasi così ancora fermo e poi la sentii gemere e dirmi ti prego muovilo fammelo gustare. Anna sculettava e mugolava, il compagno guardava e katrin, si katrin si era avvicinata alla finestra ed aveva scoperto il figlio dei nostri vicini che saltata la staccionata si masturbava come un matto; fu bellissimo anna fu un’amante eccezionale, fino ad allora non avevo provato mai quelle sensazioni che provai con lei, mi sembrava che io fossi uno scolaretto alle prime armi e lei l’insegnante, lei godette non meno di 3 volte quando le stavo dietro, mia moglie volle provare a farsi inculare da anna, fu un’esperienza travolgente vedere due donne che si amavano senza bisogno di orpelli fallici, anna scopava con mia moglie col suo clitoride eretto, e le vidi ansimare forte quando raggiunsero l’orgasmo, ed io le cosparsi di sperma mentre mi masturbavo guardandole.
7 capitolo
A casa nostra

Poi fu la volta di Sandro, si accoppiò con katrin, la quale come al solito se lo fece mettere nel culo, mia moglie che oramai era rotta a tutte le esperienze, anzi a tutti i cazzi.
La cura subita da piero fu devastante, quando Sandro le si mise da terga, quasi cadde nell’antro di mia moglie, anke anna rimase colpita dalla facilità dell’ingresso del cazzo di Sandro, ma la più stupita fu mia moglie, katrin non si accorse neppure di essere stata infilata nell’ano e Sandro rimase profondamente deluso.
Povero Sandro e povera katrin, mi trovai a pensare di essere una persona egoista, e allora mi ricordai di ”.piero, accidenti a lui
Piero, lo chiamai a viva voce, anna e sandro non potevano sapere chi era, ma katrin realizzò subito di quello che sarebbe accaduto da lì a poco.
Svelto saltò la finestra, lo stupore dei nuovi amici si stampò sul loro volto; dissi loro che era entrato un mostro, si misero a ridere di gusto pensando che fosse una bravata, ma non sapevano che io dicevo la verità.
Chiesi ad anna di leccargli l’asta del figlio dei nostri vicini, lei non voleva dicendomi che le sembrava poco più di un ragazzetto di 16-17 anni, katrin disse non pensare alle apparenze, sotto &egrave più grosso di Sandro e mark messi assieme; anna rise”””
Lo fece stendere sul letto, poi con maestria cominciò a fargli scivolare la tuta dalla vita in giù, quando arrivò al malloppo si fermò e indugiando mise la mano sul pacco, rimase affascinata dalla grandiosità di tutto il gonfiore, a questo punto mia moglie intrufolò una mano sotto lo slip di piero e chiese a sandro di mettere una mano anche lui.
Dire che lo stupore e la meraviglia e la curiosità e altro ancora si dipinsero sul volto di Sandro e a questo punto piero che stava con gli occhi socchiusi capì che la 3 mano non era di una donna e che con un moto di schifo si ritrasse dalla bramosia dei presenti.
Si mise in piedi e scappò verso casa sua, sembrava un animale impaurito, anna e Sandro rimasero a bocca aperta, mai avevano toccato seppure fugacemente un cazzo di quelle dimensioni, e poi anna soggiunse che palle enormi, Sandro era rimasto con la bocca aperta, solo io e katrin rimanemmo in silenzio, sapevamo che razza di randello aveva piero.
Anna mi chiese se era vero quello che aveva toccato, katrin si appartò con anna e le spiegò di cosa era in possesso quello che lei aveva definito ragazzetto e di cosa le aveva fatto; cominciò così a raccontarle di come l’avesse posseduta da tergo e di come le avesse sfondato il culo, x questo motivo quando Sandro le era entrato dentro non aveva sentito nulla.
Restammo nel salotto a fantasticare su cosa avrebbe fatto piero con il suo enorme cazzo alle 2 donne della nostra vita, ma il problema adesso era di convincerlo ad entrare nella nostra alcova, decidemmo che per quella sera sarebbe finita lì, ci accomiatammo dai nostri nuovi amici ripromettendo di rivederci presto.
L’incontro con i nuovi amici si concluse così, mi dissi dispiaciuto che la serata non ebbe un fine più lieto, ma anna mi sussurrò in un’ orecchio che mi avrebbe perdonato se le avessi fatto avere un’incontro con piero, era rimasta profondamente affascinata ma anche impaurita, ma si capiva benissimo che ad anna le cose impossibili l’affascinavano, probabilmente l’incontro con piero avrebbe cambiato il rapporto con sandro, ma a dispiaceva se il loro rapporto fosse cambiato anche xk&egrave io volevo ancora sodomizzare quel porco di sandro, il quale aveva sodomizzato la mia katrin x due anni.
Si avvicinava agosto e saremmo sicuramente in ferie insieme, ma questa &egrave un’altra storia.

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