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Orgia

La Manetta

By 15 Settembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

La manetta

Irene occupa con decisione e determinazione l’importante poltrona nel consiglio di amministrazione della multinazionale nella quale lavora: vicepresidente a 35 anni &egrave una buona meta, intermedia ma buona. Unica donna del resto ad essere seduta lì dentro, tranne qualche assistente, tra cui la sua che segue le sue direttive e pianifica la sua agenda.
Si &egrave svegliata presto stamattina, jogging al parco, doccia e vestizione: tailleur griffato greige (per i meno avvezzi &egrave un incrocio tra il grigio e il beige, Armani docet), camicia in morbida seta, mocassini, lingerie sobria. Il profumo di sempre, quello che le sta intorno come un’aura e che la ricorda proprio perché suo per adozione, i lunghi capelli castani raccolti in un morbido chignon, un solo gioiello: un bracciale in platino a forma di manetta.
Si &egrave guardata allo specchio mentre si vestiva, consapevole della sua bellezza altera, algida per i più che la considerano irraggiungibile.
Ma Irene non &egrave irraggiungibile, solo che &egrave molto esigente e selettiva e, anche quando fa sesso deve essere stimolata mentalmente prima che fisicamente e il suo target &egrave sempre lo stesso: uomini maturi, potenti, sicuri, vissuti e consapevoli che il sesso deve essere piacere allo stato puro ‘
Nicola ne &egrave un esempio calzante: cinquantenne, amministratore di una grande azienda vive tra Milano, la città di Irene, e Roma, mentre la moglie sta nel buen retiro di famiglia lontana dagli occhi, dal cuore, e dalle emozioni. Si sono conosciuti per lavoro, sono andati a cena, sono andati a letto insieme travolti da una passione e una libidine raramente conosciuta.
E’ bello farlo con lui, mentre ci pensa i capezzoli diventano turgidi e la fica si bagna mentre un piacevole calore sale ad invaderla tutta. Con lui si sente donna, femmina, senza altri ruoli se non quello di essere la sua amante e Nicola lo sa quanto le piace essere dominata, legata a un letto di piacere con la ‘sua manetta’, in balia delle sua mani, della sua lingua, del suo cazzo ‘
E anche quando non &egrave legata, obbedisce ai suoi ordini assecondandolo in tutte le sue richieste, ultima quella di andare a una festa speciale, pochi selezionati amici in una villa sul lago.
Irene ha indossato un abito nero, sottile e sfilato, appena sotto il ginocchio. Un paio di sandali gioiello dal tacco alto che la fanno svettare, no biancheria: le mutandine non servono e il seno regge bene la forza di gravità, una terza piena, sta tutta nel palmo di una mano curata, elgante, capace, impudica ‘ i capelli splendono lucidi, come i suoi magnifici occhi verdi che hanno le pagliuzze dorate pregustando il piacere che verrà.
Nicola &egrave all’altezza della sua accompagnatrice: un bell’uomo, alto e dal passo deciso. I capelli sono folti e brizzolati, la camicia &egrave bianca e mette in evidenza l’abbronzatura dei fine settimana in barca, e una dentatura perfetta, il pantalone &egrave di ottima sartoria, le scarpe inglesi.
‘Vieni Irene, ho parlato di te a un amico, un imprenditore siciliano di passaggio a Milano. Ti piacerà’.
Giuseppe &egrave decisamente un bell’uomo: alto, capelli e occhi scuri, ha tutta la classe di una famiglia aristocratica e la quasi impercettibile sfrontatezza di un uomo a cui piacciono le donne e che sa di piacere ‘ alle donne.
Irene, Nicola, Giuseppe ‘. Una stanza con un grande letto e le pareti a specchio, un caleidoscopio di immagini che si rincorrono e di corpi che si moltiplicano.
Irene &egrave sul letto, Nicola seduto in un angolo guarda mentre Giuseppe inizia a baciare Irene, ad accarezzarla tutta facendo risalire il vestito e scoprendo il suo monte di venere completamente rasato e la sua fica già umida e il clito gonfio. Nell’aria la musica dei Carmina burana .
Irene comincia a perdersi nella spirale dei sensi, &egrave nuda &egrave nudo anche Giuseppe, eccitato e decisamente ben ‘ dotato. Su indicazione di Nicola apre la manetta, e la richiude alla testiera del letto: una scarica di adrenalina pura per Irene sentirsi prigioniera nel corpo e nella mente dei due. Le mani e la lingua si fanno sempre più insistenti, Irene spinge il bacino verso l’alto ad ogni ditalino, ad ogni cunniling come se da questo dipendesse la sua stessa vita. E’ bravo quell’uomo, sa sempre fermarsi un attimo prima che lei venga.
‘Ssss tesoro, piano, aspetta’
‘No ti prego, fammi godere, chiavami e trattami come una troia, &egrave così che mi piace’
Giuseppe la accontenta e comincia a pomparla con spinte poderose e profonde che le danno da sole il ritmo al pompino che intanto sta facendo a Nicola che si &egrave avvicinato al letto.
Irene vede la trilogia riflessa sugli specchi e si eccita ancora di più: impudica soddisfa due uomini e si dà senza ritegno.
Adesso Irene &egrave sopra Giuseppe, si impala su quel cazzo prima con spinte verticali e poi con movimenti circolari, contraendo le pareti della vagina ad ogni spinta. Sente qualcosa avvicinarsi da dietro e premere al suo culo: &egrave il cazzo di Nicola che reclama la sua quota parte.
La saliva inumidisce il buchino e il cazzo entra un po’, lui le dà il tempo di allargare e adattare lo sfintere e poi via al galoppo: due cazzi, quattro coglioni che si toccano mentre la sbattono e un piacere delirante che la fa urlare e godere, godere, godere’ Gli uomini sentono il suo piacere e intensificano le spinte fino a sborrare insieme e dentro di lei, sempre imprigionata a quel letto da una manetta.
‘Dottoressa a lei la parola’ Irene si scuote, guarda sorridendo i presenti e inizia sicura, ferma. algida la sua presentazione.

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