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OrgiaRacconti Cuckold

L’amico fraterno

By 15 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Quanto andrò a raccontarvi non è frutto di fantasia ma semplicemente un ricordare alcuni episodi piacevoli della mia vita, il mio personale rapporto con il sesso e con le persone che mi circondano.

Siamo negli anni che vano dal 1985 in poi e tutto inizia al matrimonio di una cara giovane amica che io e un carissimo amico siciliano, Santo, ci scopavamo in compagnia. Con Santo e la nostra amica abbiamo fatto alcune esperienze d’amore di gruppo quindi la confidenza era veramente tanta ed inoltre il feeling con lui andava oltre le scopate. Con lui c’era intesa in tutto e l’amicizia era ed è una vera amicizia con l’A maiuscola. Così un giorno mi al telefono mi disse che doveva parlarmi di persona di una cosa importante e delicata. Fu così che ci trovammo a casa sua (vive da solo qui al nord per lavoro e ogni tanto torna a casa da sua moglie nella sua bella Sicilia).

Ci sediamo e mentre beviamo qualcosa mi dice apertamente, come del resto abbiamo sempre fatto, che gli piace mia moglie e che vorrebbe provare a scopare con lei. Santo mi conosceva molto bene e sapeva come la pensavo, sapeva quindi che l’amicizia e il modo di pensare molto aperto non ci sarebbero stati problemi nel farmi questa proposta. Per me non è stata una novità in quanto avevo già capito da tempo le sue intenzioni conoscendo bene il suo modo di agire e pertanto tutte le sue ‘manovre’ mi avevano fatto capire che Francesca era entrata nel suo mirino. Infatti alla festa di matrimonio, essendo lui ottimo ballerino e mia moglie desiderosa di ballare perché io non le ho mai dato questa possibilità, fecero in pratica coppia fissa. Ma si sa il ballo porta inevitabilmente ad uno contatto fisico molto stretto e Santo lo faceva ancora più stretto infatti erano praticamente appiccicati e vedevo le sue mani correre lungo i fianchi di Francesca e sfiorare i suoi seni. Chiaramente un po’ alla volta gli animi si scaldano e ad un certo punto non li vediamo più in sala (era praticamente notte fonda) e scopro che erano usciti a fumare una sigaretta e a chiacchierare nella sua macchina.

Finita la festa ci salutiamo e a casa Francesca appare felice e contenta per tutti i balli che Santo le aveva fatto fare. Nessun cenno alla corte spietata ma furba che le aveva fatto.

Ma prima di iniziare il racconto credo sia opportuno fare una panoramica di Francesca e sulle sue abitudini sessuali: è una bella donna con dei bei lineamenti, un bel seno abbondante e sodo, curve al posto giusto, un culetto niente male, insomma tutto a posto, piacente. Il classico tipo che pur non facendo niente di particolare riesce a far nascere certe fantasie nella testa degli uomini. Riservata e pudica ha comunque da sempre avuto dentro di lei una particolare predisposizione a farsi corteggiare da uomini più maturi di lei. Già da ragazza le sue forme femminili davano l’impressione che lei fosse molto più grande e la prima vera avventura sessuale l’ebbe con un amico di suo padre (45 anni) che riesce senza inganno, semplicemente convincendola, ad insegnarle tutto ciò che una donna deve saper fare. Con calma le fa provare il piacere dei baci, delle carezze delle toccate alle parti intime, del piacere di masturbare un uomo di fargli un pompino e di praticare con piacere l’ingoio. Infine di scoparla con tanto di sborrata dentro la sua giovane vagina e nel suo meraviglioso culetto. L’avventura continua per oltre due anni con esperienze di scopate fantastiche e pompini finimondo.

Ancora un amico di suo padre, un altro, un banchiere di 55 anni, diventa protagonista della sua vita sessuale. Con la scusa di proteggerla durante un violento temporale al mare (la moglie era assente) l’accoglie nel suo letto. Il suo abbigliamento era solamente quello di una semplice camicia da notte e la prese da dietro ad uovo nel suo corpo. Chiaro che dopo un po’ le sue mani stringevano le tette di Francesca che veniva sempre più stretta a lui. Il suo cazzo, liberato dagli slip prese la strada della sua figa concludendo con una abbondante sborrata dentro di lei pur non essendo stata presa nessuna precauzione. Con lui si abbandona a scopate violente per altri 5 anni. Poi ci siamo sposati e Francesca, forse presa da due maternità se ne sta calma per alcuni anni.

Dopo aver dato l’idea di chi era Francesca, torniamo a Santo con il quale sono molto sincero e gli dico chiaramente che potrà fare quello che vuole, ogni cosa che desidera, con mia moglie a patto che lei sia d’accordo e contenta e se possibile che anche io ne venga coinvolto per poter godere della vista di mia moglie alle prese con altri uomini. Quando questo non fosse stato possibile mi avrebbe dovuto raccontare per filo e per segno l’evolversi degli incontri e delle avventure erotiche. Ci siamo lasciati con la promessa che Francesca non doveva essere sforzata a fare sesso a tutti i costi ma solo convinta e che Santo avrebbe fatto di tutto perché la sua bella fighetta fosse sempre piena di cazzi e sborra.

Santo, facilitato dalla nostra amicizia e frequentando spesso casa mia, iniziò prestissimo ad organizzare la cosa e dopo qualche giorno Francesca mi prende e mi dice che Santo la vuole scopare ma che vuole la mia autorizzazione. Diavolo di un Santo, ho detto fra me, si è inventato anche questa per rendere la cosa più piccante. Cosa è successo?? Durante gli incontri a casa, dopo il matrimonio della nostra amica, Santo iniziò le ‘manovre di avvicinamento’ e
nel salotto di casa sua, invitandola a bere una fresca bibita, fece capire, come se ce ne fosse stato ancora bisogno, quali erano le sue intenzioni e di cosa aveva voglia. Francesca fece finta di non capire e si rifiutava di collaborare ma dopo una buona mezz’ora di insistenze accettò di togliere la camicetta e mostrarsi così con il solo reggiseno ma si vedeva lontano un miglio che la cosa per lei era molto eccitante. Santo da vecchio volpone la lasciò cucinare nel suo brodo e si sedette tranquillamente vicino a lei senza insistere in altro. Dopo un po’, con assoluta indifferenza, parlando di tette, le mise una mano nel reggiseno e iniziò a palparle una tetta e a tirarla fuori per succhiarla. Inevitabilmente il reggiseno fu tolto e un po’ alla volta cedette anche la gonna per rimanere con gli soli slip.
Le mani di Santo iniziarono a frugare in mezzo alle gambe di Francesca, scostò lo slip e iniziò a tormentare le grandi labbra e il clitoride con evidente soddisfazione di Francesca che iniziava ad avere un respiro decisamente pesante, e fu costretta dal suo istinto ad aprire piano piano le gambe e Santo le cacciò immediatamente in figa un dito, le tolse gli slip e poi le dita in figa aumentavano velocemente, due, tre e Francesca aveva la figa sempre più bagnata dai suoi umori.

Prese quindi a baciarla con passione pur continuando a rovistarle la figa facendo aumentare vertiginosamente i mugolii di Francesca La sollevò quindi e con delicatezza la portò verso la camera e la distese sul letto. Santo si avvinghiò alle tette leccandole sul capezzolo e sull’ intera coppa. Le succhiava con avidità cercando di prenderne in bocca il più possibile e con la mano destra frugava con veemenza la sua figa. L’eccitazione di entrambe saliva e il cazzo di Santo si inturgidiva sempre più e si gonfiava minaccioso. Le gambe di Francesca si aprivano sempre di più e alzandole piegando le ginocchia per mettere meglio in mostra la sua ancor bella figa pelosa che si apriva ad ogni spalancarsi delle gambe.

Col bacino seguiva la mano di Santo affinchè le riempisse completamente il suo fiorellino rosso. La faccia di Santo si sprofondò in mezzo alla gambe di mia moglie ed inizio così una super leccata di figa. La punta della lingua si infilava nella vagina e con veloci colpetti martoriava dolcemente il suo clitoride. Francesca, che cominciava a perdere ogni forma di pudore, rischiava di soffocare Santo a forza di stringerne la faccia fra le sue cosce. Per un tempo lunghissimo (sicuramente più di mezz’ora) Santo non mollò la preda portando Francesca a svariati orgasmi.

A questo punto Francesca reclamava il cazzo e Santo, abile come sempre, le disse che l’avrebbe scopata solo dopo aver chiesto l’autorizzazione a me lasciandola sbigottita convinta che a quel punto Santo l’avrebbe infilata senza tanti convenevoli. Alle sue rimostranze Santo si dimostrò irremovibile concedendole solamente il cazzo in bocca per un pompino con relativa abbondante sborrata che Francesca ha bevuto con avidità.

Dopo una settimana nella quale Francesca cercò di convincere Santo a rinunciare al proposito di farle chiedere l’autorizzazione si decise a chiedermi l’autorizzazione a scopare con Santo. Era tutta un fremito per la richiesta che doveva fare e per la risposta che le avrei dato. La guardai negli occhi e vidi già lo sconforto, la tenni un po’ sulla corda e poi le dissi ‘va bene ma d’ora in poi farai tutto quello che vuole lui. D’accordo??” ”D’accordo rispose lei”. Dopo 10 minuti Santo sapeva tutto perché gli telefonai.

La mattina stessa andò a casa di Santo e le diede la notizia omettendo il particolare ”’.ma d’ora in poi farai tutto quello che vuole lui. ” ”E allora spogliati che aspetti??”. Francesca si spogliò e si sedette sul divano e Santo iniziò a baciarla dolcemente sulla bocca, sul collo, sulle tette per finire poi nella figa che ormai era già innondata. Francesca trepidava nell’attesa di essere penetrata ma Santo, tra un colpetto di lingua e l’altro, la sottopose ad una serie di domande del tipo:
Lo sai che d’ora in poi ti scoperò come, quando e dove voglio?? ‘ Si lo so ‘rispose lei-
E sei d’accordo??? Si, si si sono d’accordo
Lo sai che d’ora in poi ti sborrerò dentro in figa, in culo e in bocca senza chiederti ??? ‘ Si lo so ‘rispose lei-
E sei d’accordo??? Si, si si sono d’accordo
Lo sai che d’ora in poi ti farò scopare da chi voglio io?? ‘ Immaginavo ‘rispose lei-
E che potranno anche loro sborrare dove vogliono?? ‘ Immaginavo anche questo ‘rispose lei-
E che quando saremo in compagnia di amici se qualcuno ti tocca tu lo devi lasciar fare?? ‘ Purtroppo immaginavo anche questo ‘rispose lei-
Che se decido di portanti con me in giro per l’Italia tu devi venire??? ‘ Si lo so ‘rispose lei-
Che sei una gran bella e brava troia come piaci a me, lo sai?? ‘ penso”se lo dici tu!! ‘rispose lei-
E sei contenta di essere la mia troia personale??? ‘ Si lo sono ‘rispose lei-
Tanto o poco?? Tantissimo
Non hai ripensamenti??? No assolutamente
E tuo marito??? Glielo appena chiesto. Lo sai è d’accordo!!!
Ma è d’accordo sul fatto che voglio scoparti ma sul resto??? Capirà perchè vuole la mia felicità ed è tuo grande amico. Vedrai!! Ne parleremo anche con lui ma adesso scopami ti prego.

Per Santo era arrivato il momento di riempire la bella figa con il suo cazzo che ormai gli doleva tanto era duro. Lentamente risalì con la punta della lingua sull’ombelico, quindi verso le tette dove si soffermò a succhiarle per finire con un bel bacio in bocca. Mentre le loro lingue si intrecciavano Francesca prese il cazzo con la mano destra e se lo portò dritto dritto alla figa dove Santo con un leggero movimento lo infilò dolcemente scivolando in una vagina lubrificata in modo copioso.
Bastarono pochi minuti per far urlare di piacere Francesca e Santo non riuscì a resistere a lungo sborrando copiosamente riempiendo di una calda colata di sperma la meravigliosa ed invitante figa di mia moglie.

Si stesero sul letto a riposarsi facendosi un po’ di coccole fino a quando Francesca decise di resuscitare il cazzo di Santo prendendolo nella sua bocca e succhiandolo e leccandolo con vigore. La reazione non si fece attendere a lungo e mia moglie con un balzo si aprì tutta sedendo sul cazzo di Santo che naturalmente scivolò dentro andando a toccarle l’utero. Lei sentiva il cazzo arrivarle sino all’ombelico e i suoi occhi iniziarono ad andare verso il cielo dimostrando così tutto il piacere che stava provando, Cavalcava quel cazzo in un modo incredibile aumentando sempre più il ritmo e lasciando senza fiato Santo che non si aspettava tanto calore e tanta bravura nello scopare da parte di mia moglie (non sapeva ancora delle esperienze di Francesca). I coglioni di Santo erano pieni nonostante la precedente svuotata ma resistette più a lungo al ritmo infernale imposto da mia moglie. Ammirava il suo cazzo entrare e uscire da quella figa e questa visione finì per eccitarlo al punto che gli schizzi di sborra bollente innondarono ancora una volta, nel giro di poco tempo, la figa di Francesca che solo quando sentì il membro di Santo afflosciarsi dentro di lei, decise di scendere e la sborra le colava giù per le cosce eccitando Santo che le chiese di rimanere così, con la sborra che fuoriusciva dalla vagina e che colava lungo le gambe.

Si alzarono, si lavarono e vennero a casa, Il volto di mia moglie era come un libro aperto evidenziando in modo inequivocabile il piacere che aveva provato nell’incontro con Santo che passandomi vicino mi strizzò l’occhio con un sorriso confermandomi che la scopata con mia moglie era andata benissimo.

Alla sera, quando andammo a letto, Francesca non aspettò un attimo e salì su di me mettendosi, senza tanti convenevoli, il cazzo in figa e saltando come una forsennata. Mai visto un impeto del genere e la mia nota resistenza all’eiaculazione la fece innervosire, voleva la sborra a tutti i costi ed in fretta. La feci aspettare a lungo invece e godette molte volte prima di prendersi la sua giusta razione di sborra in figa.

Iniziò così un rapporto molto stretto con Santo che passava frequentemente da casa per scoparla e con mia moglie che andava spesso a casa sua per farsi sborrare o in figa o in bocca dove trovava estremo piacere bere, senza perderne una goccia, lo sperma di Santo.

”””’ alla prossima.
Iniziò così un rapporto molto stretto con Santo che passava frequentemente da casa e con mia moglie che andava spesso a casa sua e passavano quindi ore e ore a fare sesso.

Spesso Francesca saliva in auto con Santo e andavano a fare qualche giro oppure l’accompagnava nei suoi spostamenti di lavoro nelle vicinanze, così un giorno andarono assieme a prendere un amico di Santo all’aeroporto. Giovanni arriva regolarmente e uscito dall’aerostazione sale nell’auto di Santo dirigendosi verso casa dove sarà ospitato. In auto conosce Francesca e durante il breve viaggio chiacchierano del più e del meno. Casa nostra e qualche chilometro prima di quella di Santo e quindi Francesca viene lasciata a casa.

Il giorno seguente Francesca va a trovare Santo a casa sua e naturalmente Giovanni è in casa. Si siedono sul divano a parlare e poi Santo chiede a Francesca se per cortesia può preparare un caffè. Lei diligentemente si reca in cucina e a breve viene raggiunta dai due. Santo, come al solito, non riesce a stare tranquillo più di 10/15 minuti e inizia a fare i complimenti a Francesca stringendola e baciandola, prendendo in mano le tette che inevitabilmente escono dalla camicetta. Santo viene ripreso da Francesca perché c’è Giovanni e non crede sia opportuno provocarlo a quel modo.

Ma la miccia ormai è stata accesa e Giovanni inizia a complimentarsi con Francesca per le belle tette che ha e per tutto il resto del corpo e le chiede di mettersi almeno in mutandine e reggiseno per fargli vedere meglio la bellezza del suo corpo. Francesca ama far credere che non bisogna assumere certi atteggiamenti ma in fondo le piace e quindi dopo una costante insistenza decide di togliersi gli abiti e rimanere in intimo. Tornano in salotto e Santo non resiste: torna a baciare Francesca con impeto e con evidente morbosità palpandole abbondantemente le tette, accarezzandole le gambe insinuando la mano in mezzo alle cosce per finire di spostare gli slip ed intrufolarsi con le dita sul clitoride e dentro la figa che, chiaramente, era molto ben bagnata,

Francesca lasciò la compagnia con la promessa che l’indomani sarebbe tornata. E così fu. Il pomeriggio del giorno seguente era nuovamente a casa di Santo e Giovanni era ancora suo ospite. La accolsero coperti dagli soli slip. Non appena entrata la vollero in intimo e lei naturalmente iniziava ad essere sempre più a suo agio. Iniziarono a ridere e scherzare e poi sul divano Santo inizio a lavorarsi Francesca con una certa vivacità strapazzando abbondantemente le tette. Le ordinò di spalancare le gambe e Francesca aprì un po’ per consentire a Santo di palpeggiare la sua figa. Santo le allargò per bene le gambe che vennero posizionate sulle gambe dei due maschi mettendo meravigliosamente in mostra lo stacco dove si intravedeva il gonfiore del monte di venere.

Giovanni restava tranquillo e ammirava la posizione eccitante che Francesca aveva assunto ma nel rispetto delle regole non allungava le mani in attesa che fosse autorizzato a farlo. Santo chiese a Giovanni di togliere il reggiseno di Francesca cosa che fece con molto piacere e poi gli chiese di togliere gli slip cosa che fece con ancora più piacere. Ora Francesca era completamente aperta difronte ai due uomini e con Santo che imperterrito continuava il suo lavoro di tormento nei confronti del clitoride e della vagina.

Santo voleva farsi una bella scopata e chiese a Giovanni di preparargli la figa cosa che fece mettendosi immediatamente all’opera affondando la testa in mezzo alle gambe di Francesca per leccarle la figa e portarla all’orgasmo da offrire a Santo che salì su Francesca e infilò i cazzo nella sua lubrificatissima figa. Francesca era già in estasi e gli orgasmi l’avevano portata in un mondo diverso, quello del piacere che presto si impadronì anche di Santo che riversò dentro la figa una sborrata meravigliosa.

Francesca si lavò, si rivestì e salutò i due maschietti con la promessa che sarebbe tornata il giorno dopo. Appena uscita Santo però mi chiamò al telefono per dirmi che voleva che andassimo a casa sua dopo cena. Io quella sera avevo un impegno di lavoro e allora Santo mi chiese di accompagnare mia moglie. Andammo e salii anch’ìo per salutare ma li lasciai soli quasi subito. Anche se breve, il tempo trascorso fu sufficiente per capire che Giovanni non ne poteva più e che aveva una voglia pazza di fottere Francesca.

Era già notte inoltrata (circa le due del mattino) quando riuscii a liberarmi dal mio impegno e telefonai a Santo:
Come va??? Tutto bene?? e lui mi rispose con un messaggio chr la diceva lunga su come erano andate le cose: ‘Tutto bene, anzi molto bene’ per farmi capire che anche Giovanni aveva scopato Francesca.

Presi la macchina e andai a casa di Santo, salii e con mia grande sorpresa trovai ancora tutti e tre nudi con Francesca che aveva una faccia beata. Mi venne da sorridere e lei mi venne incontro gioiosa dicendomi che l’avevano scopata tutti e due, che l’avevano coinvolta in quell’avventura sessuale anche se lei non era molto d’accordo. ‘hai fatto benissimo ‘le risposi- anche se il cazzo di Santo lo cosci bene da parecchio tempo e quindi la novità è solo quello di Giovanni’, Vollero che mi spogliassi e mi dissero di stendermi sul letto perché volevano raccontarmi nei particolari come avevano passato la serata. Mia moglie si mise tra me e Giovanni, Santo in ginocchio sopra alla testa di Francesca e iniziarono a raccontare nei minimi particolari cosa successe.

Mia moglie e Santo si appartarono in camera mentre Giovanni rimase tranquillo in salotto. Naturalmente gli abiti di Francesca furono tolti immediatamente e iniziarono a baciarsi, leccarsi ogni parte dl corpo, a masturbasi a vicenda. Intanto Giovanni si spogliò, rimanendo solo con gli slip, ed era pronto ad intervenire, sentiva tutti i rumori possibili ed immaginabili che arrivavano dalla camera finchè Santo, non decise di chiamare Giovanni.

Mia moglie era distesa sul letto ma presa da un momento di strano pudore copriva con le mani le tette e tenendo le gambe accavallate evitava di mettere in mostra la figa e Santo le disse di togliere le mani per mostrare a Giovanni le sue belle tette, cosa che fece dopo qualche titubanza ricordando le promesse fatte a suo tempo. Giovanni le guardava ammirato e poi, su suggerimento di Santo, allungò una mano per sentire quanto fossero sode e piacevoli al tatto. Palpeggiava sempre più con insistenza ma ora il suo obiettivo era quello di poter allungare le mani sulla figa e ripetere un po’ l’esperienza del pomeriggio. Santo intuì e disse a mia moglie di aprire le gambe ma Francesca come al solito amava far credere di non essere d’accordo. Allora Santo, forte dei diritti pattuiti con lei, le aprì le gambe con forza e spalancandole al massimo, con le mani, afferrò le grandi labbra aprendogliela come un fiore. Mia moglie iniziava ad eccitarsi e Giovanni più di lei e prese quindi l’iniziativa con la scusa di guardarle meglio la figa aprendola con le sue mani scivolando presto con numerose dita dentro di lei e iniziando un lento dentro e fuori con la sua mano facilitato dagli abbondanti umori che rendevano il canale molto scivoloso. Santo invitò Giovanni a provare la figa di mia moglie con il suo cazzo e a lui non parve vero infilandole il cazzo in un sol colpo strappando un suono gutturale a Francesca che la diceva lunga sul piacere che stava provando.

Era evidente che Giovanni non poteva resistere a lungo e quindi allagò la figa di mia moglie con una sborrata incredibile provocando piacere a lei ed eccitazione a Santo che prese il suo posto immediatamente infilando il suo cazzo in una figa incredibilmente allagata dagli umori di mia moglie e dalla sborra di Giovanni. Ben presto anche lui scaricò tutto il suo piacere con una splendida sborrata e Giovanni si gusto poi lo spettacolo della figa che lasciava fuoriuscire lentamente un rigagnolo di sborra. Giovanni, nel frattempo, era andato a farsi ripulire e rigenerare il cazzo dalla bocca di mia moglie che glielo succhiava intensamente e leccava da cima a fondo provocando in breve tempo una nuova erezione al cazzo che non era molto grosso.

Santo si distese sul letto e chiese a mia moglie di curarsi del suo cazzo con la bocca e lei ubbidì immediatamente mettendosi col culo per aria provocando Giovanni che era già pronto e prese a leccarle il buco del culo infilando la punta della lingua provocando uno sculettamento frenetico da parte di mia moglie. Giovanni continuò nella sua preparazione infilando delicatamente un dito nel culo per farlo poi seguire dal cazzo procedendo da prima delicatamente per proseguire con forza e con colpi micidiali che scuotevano mia moglie che ansimava sempre di più approvando l’azione di Giovanni incitandolo a riempirle il culo con la sua sborra cosa che avvenne dopo una decina di minuti.

Era indispensabile una pausa per dare il tempo necessario ai due uomini di riprendere energia e Francesca ne approfittò per darsi una rinfrescata. Giovanni che era instancabile, si riprese abbastanza in fretta e mentre Santo si mise a coccolare prima con le mani e poi con la bocca il clitoride di mia moglie, lui mise il suo cazzo in bocca a Francesca che faceva di tutto per non far rimpiangere la sua figa e fu così che sborrò nuovamente nella sua bocca e lei bevve con avidità il frutto del suo piacere.

Il culo di mia moglie aveva fatto colpo su Giovanni che, appena ripresosi, girò Francesca e senza tante storie le appoggiò il cazzo sul buco del culo e spingendo con decisione le entrò nell’intestino provocando piacere e una serie di movimenti che accompagnavano quelli di Giovanni che dopo tre sborrate aveva ancora tante energie ma soprattutto poteva ritardare il suo piacere. Francesca andava sempre più su di giri e più Giovanni la pompava e più lei si dimenava e chiedeva a gran voce la sborra e a Santo di rovistarle la figa. Santo infilò quindi una mano sotto la pancia di mia moglie e raggiunse il clitoride e i salti e le urla di Francesca erano sempre più forti fino a quando Giovanni non svuotò ancora una volta le sue palle dentro il culo di mia moglie.

Passarono una mezzora distesi sul letto continuando a toccarsi e Giovanni volle ancora una volta sborrare nella figa di mia moglie per poi calmarsi definitivamente.

Quando finirono di raccontarmi come avevano passato la serata, presi la testa di mia moglie e la portai verso il mio cazzo e mi svuotai nella sua bocca. Ci vestimmo, ci salutammo e andammo a casa tutti felici e contenti, forse il più beato di tutti era Giovanni che nel giro di poche ore sborrò ben 5 volte dentro a mia moglie.

Alla prossima
Come ebbi già avuto modo di dirvi, il mio amico Santo è un amico speciale, con lui ho avuto esperienze veramente belle e siamo in perfetta sintonia. In fatto di donne, di erotismo, di sesso abbiamo gli stessi gusti e lui con mia moglie trovava molta soddisfazione.

Francesca è una donna che non vuole dimostrare la sua carica erotica, la sua voglia di scopare, la sua voglia di essere alla mercè degli uomini, la sua voglia di sentirsi oggetto del piacere maschile e ama molto dare piacere all’uomo.

Naturalmente Santo tutto ciò l’ha capito benissimo e visto che a lui, come a me, piace vedere Francesca alle prese con altri uomini non perde occasione per metterla alla prova.
La sua relazione sessuale con mia moglie continua e lui la scopa regolarmente a casa sua, a casa mia e negli alberghi quando la prende con sé per i suoi viaggi di lavoro.

Dopo averla fatta scopare ed inculare da Giovanni, decise che era ora di far provare a mia moglie una nuova esperienza con un altro uomo.

Gaetano, suo amico d’infanzia e di avventure, era venuto al nord per delle cure e decise di ospitarlo a casa sua per qualche giorno. In una bella mattina di primavera, abbastanza presto, mia moglie, come spesso era abituata a fare, si reca a casa di Santo per farsi la sua bella scopata e Santo l’accoglie con il solito calore, l’abbraccia, la stringe e se, la bacia con trasporto e inizia a toccare le sue tette, a stringere il suo culo e lentamente la spoglia lasciandola nella sua stupenda nudità.

Mia moglie è a suo agio, come sempre e gira tranquillamente per casa. Santo inizia a spogliarsi e quando il suo cazzo è libero e alla vista di Francesca, è subito preda della sue mani e poi della sua bocca che inizia a succhiarlo ed a leccarlo nella sua interezza.

Santo la solleva, la bacia e le infila due dita nella sua figa bagnatissima e inizia a scorrere dentro la sua vagina con le sue grosse dita. Per farlo meglio le mette una gamba sulla sedia aprendole così maggiormente la sua figa. Compare Tano (così era chiamato da Santo) era in una stanza adiacente e vedeva ogni cosa senza essere visto e naturalmente la sua eccitazione era già salita alle stelle, il cazzo era durissimo e si spogliò per essere pronto quando Santo avrebbe detto la frase convenzionale per entrare in scena.

Santo intanto stava lavorando per benino la figa di mia moglie e quando lei raggiunse un paio di orgasmi, Santo decise che Compare Tano poteva entrare. Tano entrò nella stanza proprio di fronte a mia moglie che si presentava così nuda, scosciata, con la figa aperta e in uno stato di eccitazione importante. Lo stupore si lesse negli occhi di mia moglie che fu rassicurata da Santo dicendole che era una amico e che voleva farlo godere con il suo corpo. L’eccitazione di mia moglie era tale che si sentì subito a suo agio anche con la persona estranea. Tano iniziò subito dalle tette che strizzò forte e iniziò a succhiarle avidamente, Santo continuava a entrare e uscire dalla figa di mia moglie con le sue dita che erano diventate tre e Tano passò dietro a Francesca e piegandola leggermente scaraventò il suo bel cazzone nella sua figa iniziando a pomparla velocemente.

Mia moglie non capiva più niente, il cazzo che la stantuffava, il clitoride martoriato dalle mani di Santo che la baciava in bocca e Tano che le massaggiava energicamente le tette.
Andarono avanti così per circa un quarto d’ora e poi decisero di andarsene sul letto dove misero mia moglie supina, le divaricarono prepotentemente le gambe mettendo in mostra la sua splendida figa tutta bella dilatata e rossa.

Santo si tuffo in mezzo alle sue gambe e iniziò a leccare la figa con la solita passione intanto Tano mise il suo cazzone nella bocca di Francesca che non perse tempo a leccarlo con avidità e a succhiarlo impetuosamente provocando nel giro di qualche minuto una sborrata incredibile che le riempì la bocca e che lei con piacere bevve senza nessun problema. Ormai era abituata e provava tanto piacere quando gli si sborrava in gola.

Santo si sdraiò sul letto e prese mia moglie per una mano tirandosela sopra e lei prese il suo cazzo e lo infilò dritto dritto in figa e iniziò una cavalcata spaventosa che portò Santo a sborrare copiosamente nella sua figa ma Tano era già pronto e quando mia moglie fece capire che il cazzo di Santo si stava afflosciando dentro la sua figa, la prese e la sdraiò sul letto, le aprì le gambe al massimo e ammirò la sua figa piena di sborra che fuoriusciva con un classico e bellissimo rigagnolo bianco.

Tano prese il suo cazzo e lo infilò nella sua figa super allagata e impedì a mia moglie di andare a lavarsi perché voleva ‘fotterla’ con la figa piena di sborra. L’aver sborrato in precedenza nella bocca di mia moglie consentì a Tano di pompare Francesca a lungo facendola godere tantissimo con ripetuti orgasmi. Dopo circa quaranta minuti di pompaggio spesso violento, Tano, con un urlo gutturale sborrò copiosamente nella figa di mia moglie e rimasero esausti sul letto a riposare e poi decisero di fare una doccia rigenerante.

Tano e Santo decisero però aiutare Francesca nelle operazioni di rigenerazione con una bella doccia e la misero nella vasca e lavando con cura e palpando ogni centimetro del suo corpo provocandole orgasmi a ripetizione. Francesca ormai era in loro balia che oltre a lavarla all’esterno badarono a lavarle accuratamente l’interno della sua figa e del suo culo. Con la doccia risciacquarono mia moglie dalla testa ai piedi ma””.anche la sua figa aveva dentro un po’ di bagno schiuma e allora le allargarono per bene le gambe e introdussero la doccia nella figa che, data l’ampiezza raggiunta, non ebbe nessuna difficoltà ad accogliere quello strano oggetto non abituale.

Dopo averla accuratamente asciugata si distesero sul letto e si riposarono. La figa di mia moglie era stata sottoposta ed un super lavoro e lei restava con le gambe spalancate e si poteva notare l’eccezionale dilatazione
.
Decisero di bere qualcosa e mentre Santo procurava le bevande Tano riprese a palpeggiare accuratamente mia moglie e le disse che voleva trascorrere il resto della giornata in sua compagnia in un albergo dove alloggiava solitamente quando veniva qui in zona in un centro lontano una trentina di chilometri. Mia moglie rimase un po’ perplessa ma alla fine Tano riuscì a farla convinta anche perché Santo doveva allontanarsi per lavoro.

Si salutarono con Santo e Tano seguì mia moglie in macchina con la sua, passarono da casa per lasciare l’auto di Francesca e da dove mi telefonò per dirmi che Santo l’aveva fatta scopare da un suo amico che aveva trovato la sua figa splendida e che gli piaceva sborrarle dentro e che per questo le aveva proposto di passare il resto della giornata con lui. Le chiesi se le lo voleva e mi rispose che Tano aveva un bel cazzo e una buona resistenza e quando sborrava era bellissimo. Naturalmente non feci nessuna osservazione acconsentendo così alla loro giornata di sesso.

Partirono da casa e casualmente ebbi ad incrociarli in strada e riconosciutici mi fecero cenno di fermarmi, cosa che feci in una piazzola vicina e attesi loro che fecero inversione di marcia e si accostarono alla mia automobile. Abbassarono il finestrino dalla parte di Francesca e io, sceso dalla mia auto, mi affacciai e vidi la gioia e la soddisfazione stampata sui loro volti. Francesca in tailleur grigio perla con una camicia bianca abbondantemente sbottonata lasciava intravedere i suoi bellissimi ed abbondanti seni e la gonna stretta che si era alzata per la posizione seduta nell’auto lasciava vedere gran parte delle gambe sin quasi all’altezza degli slip e appariva decisamente provocante.

Chiesi a Tano se in quella posizione le piaceva toccare la figa di Francesca e lui accettò immediatamente la mia provocazione iniziando ad accarezzare le sue nude cosce fino ad alzare completamente la gonna e a spostare gli slip per frugare la figa. A quel punto chiesi a Tano se non era meglio togliere quell’indumento che disturbava la sua azione e lui senza perdere tempo fece il gesto di toglierle ma la gonna impediva una operazione rapida e semplice e allora abbassò la chiusura lampo della gonna, sganciò i ganci che la tenevano ferma ma Francesca gli ricordò che erano fermi in una piazzola sulla una strada statale tra le più trafficate d’Italia e che forse non era il caso di togliere anche la gonna. Sapevo che a circa 50 metri c’era una stradina laterale che pur essendo vicina era fuori dalla portata del grande traffico anche se abbastanza frequentata. Dissi loro di seguirmi e salito in macchina mi avviai verso la stradina e poco dopo c’era un rientro quasi come una piazzola, ci fermammo e mi rimisi al finestrino come prima. Tano abbassò la gonna e Francesca alzando il culo favorì lo sfilamento della gonna e degli slip. Naturalmente lui le aprì immediatamente le gambe e frugando con decisione il clitoride di mia moglie e strappandole i primi sospiri di piacere anche se era preoccupata per la vicinanza al traffico della strada principale. Feci cenno che non doveva preoccuparsi e Tano incalzò infilandole un dito aumentando la quantità man mano che lei si avvicinava all’orgasmo. Ma lui restava comunque prudente e più di tanto non si azzardava a fare e allora lo provocai dicendogli e secondo me non ci sapeva fare più di tanto. Fu come accendere la miccia, abbassò il sedile, tirò fuori il cazzo e le salì sopra infilandola brutalmente iniziando una scopata che portò svariate volte Francesca all’orgasmo urlando tutto il suo piacere. Le tette subivano un trattamento decisamente forte sia con le mani che con la bocca e vedevo le due dita di lui stringere forte i capezzoli fino a farle male. La situazione era molto eccitante sia per loro che per me e Tano non tardò a riempirle la vagina con una calda e abbondante sborrata. Soddisfatti restarono distesi sui rispettivi sedili, lui con il cazzo moscio riverso verso l’inguine e lei con le gambe oscenamente spalancate e con la figa piena di sborra.

A quel punto dissi: bene, bravo Tanto hai fatto un buon lavoro, potete andare e divertitevi.

Partirono alla volta dell’albergo di Tano e arrivati si recarono immediatamente in camera dove la spogliò, la distese sul letto, le aprì le gambe e iniziò subito a leccarle la figa per poi montarla di brutto riempiendola nuovamente di calda sborra. Scesero al ristorante per pranzare e quindi tornarono in camera dove iniziò un tour de force di ben altre quattro scopate tra figa e culo dove Tano riversò la sua sborra dimostrando di avere una resistenza incredibile alla fatica e una velocissima produzione di sperma.

Cenarono e ritornarono in camera a scopare altre svariate volte per concludere la giornata con uno stupendo bocchino con tanto di sborra in bocca che mia moglie deglutì con estremo piacere.

Francesca tornò a casa che era l’una di notte e restò sul bidè a lungo con l’acqua fredda che le scorreva sulla figa per alleviare il dolore causato dall’usura intensa della giornata e poi venne a letto con aria esausta ma soddisfatta.

Naturalmente ero curioso di sapere come era andata ma lei in un primo momento volle in parte nascondermi quella che era stata la sua maratona di sesso durante tutta la giornata.
Feci finta di niente e appena infilatasi nel letto iniziai a toccarle le tette allungando la mia mano in mezzo alle sue gambe perché ero curioso di sentire come era la sua figa dopo quella giornata. Appena la sfiorai lei ebbe un sussulto e gemito di dolore e allora fu costretta a raccontarmi che l’amico di Santo l’aveva scopata a lungo e che quindi la sua figa era un po’ mal ridotta e gonfia.

Accesi la luce, le aprii le gambe e volli vederla: era veramente gonfia, grossa e tutta rossa ma la cosa più bella era il ‘buco’ enorme che si vedeva, era dilatata al massimo e quella vista mi eccitava tantissimo. Vedere la figa di mia moglie usatissima mi provocava piacere e il mio cazzo era durissimo e l’avrei infilato volentieri nella sua figa ma le avrei provocato solo dolore e non era certamente quello che volevo.

Alla prossima
Sono a raccontarvi ancora un’avventura di mia moglie Francesca con il mio più caro amico Santo. Lui ogni anno si recava a Chianciano per le cure termali e, manco a dirlo, univa l’utile al dilettevole: cure e sano divertimento con le donne.

Quell’anno decise di portare con se Francesca per far le cure invitando anche me a passare il fine settimana iniziale. Lui partì il giovedì e noi il venerdì nel tardo pomeriggio e quando arrivammo ci disse di fare in fretta a cambiarci per una serata di festa in costume messi a disposizione dall’albergo usufruendo di una cameretta attigua alla sala della festa.

Santo era già vestito da monsignore, io mi vestii da arabo, e Francesca doveva indossare un costume da donna hawaiana molto trasparente. Mentre ci si toglieva gli abiti da viaggio Santo ci presentò due suoi amici (Saro e Dino), provenienti dalla sua città natale, che partecipavano anche loro alla festa e che alloggiavano nello stesso albergo. Lei doveva indossare il costume che era molto leggero e colorato. Francesca si guarda attorno un po’ perplessa per la presenza dei due ma riceve uno sguardo rassicurante da parte di Santo e quindi prosegue. Resta in mutande e reggiseno e prova ad indossare il costume assegnatole. Chiaramente così trasparente lasciava intravedere tutto l’intimo e a detta di tutti non era simpatico ed elegante il contrasto tra il bianco dell’intimo e i colori del costume. Tutti quindi consigliammo di non indossare l’intimo ma solo l costume. Le rimostranze di Francesca non si fecero attendere ma alla fine si convinse.

Scendemmo nel salone che ospitava la festa e appena entrati gli occhi dei maschi presenti caddero sul corpo praticamente nudo di Francesca.

La festa proseguiva vivace, si ballava, si parlava per riposare, il tutto in una bella allegria. Naturalmente Santo non mancava, durante i balli, di toccare le intimità di Francesca senza nessun problema e naturalmente lei ne era contenta e apprezzava queste attenzioni.
Chiaramente non ballava solo con Santo ma anche con Saro e Dino e seppur timidamente anche loro iniziarono ad allungare le mani sul corpo di mia moglie. Francesca non era molto d’accordo ma a turno facevano pressione e durante una festa non è facile dire di no e comunque Santo la convinse che si poteva divertire o meglio ci potevamo divertire e quindi un po’ alla volta non reclamò più e le mani dei due sulle tette e in figa era diventata una cosa normalissima. Anche altri partecipanti alla festa danzarono con lei e naturalmente tutti trovandosi in quella situazione non potevano fare a meno di toccare.

Ad un certo momento perdiamo di vista Francesca che stava ballando con un bel signore e l’abbiamo trovata in una zona appartata e in penombra della sala che cavalcava il signore provocandogli un forte orgasmo e prendendosi in figa tutta la sborra.

Terminata la festa andammo in camera che Santo aveva prenotato ma che non avevamo ancora visto dato che appena arrivati ci fecero cambiare in tutta fretta. Così scoprimmo che la nostra camera era comunicante con quella di Santo e io appena visto il letto mi addormentai per la pesante giornata che avevo passato. Mi svegliai così verso le 4 dopo un paio di ore di sonno e Francesca non era nel letto e allora provai d aprire la porta che comunicava con la camera di Santo e la scena che mi si presentò fu veramente eccezionale ed eccitante. Francesca era letteralmente coperta da Saro che con la sua grossa mole le stava sopra in un focoso 69. Santo mi disse che era già 20 minuti che Saro l’aveva monopolizzata perché lui era un maniaco della leccata; passarono altri 20 minuti abbondanti e Saro continuava imperterrito a strappare gemiti con i suoi poderosi colpi di lingua sulla figa di Francesca che peraltro, vista la posizione, era costretta a succhiare con una certa continuità il cazzo di Saro che era di dimensioni abbastanza ridotte e che nonostante le continue succhiate di mia moglie non si scompose più di tanto.

Nel frattempo Dino e Santo si occupavano, con le mani, delle tette e del culo di Francesca che ansimava sempre più frequentemente.

Stanchi di vedere Saro che monopolizzava la situazione lo spostammo di peso ottenendo una sua vivace reazione perché, a suo dire, era poco che leccava. Incazzato nero aprì le gambe di Francesca e in un solo colpo le infilò il cazzo in figa e dopo pochi violenti colpi scaricò la sua sborra riempiendola abbondantemente. Dino che come noi stava a guardare si eccitò e appena Saro si tolse infilò prepotentemente il suo cazzo nella figa di mia moglie che apprezzava anche per le dimensioni abbastanza consistenti del nuovo cazzo che la sua figa aveva accolto. Nel frattempo Santo indirizzò il suo cazzo nella bocca di Francesca che lo accolse felice e lo leccava e succhiava per tenerlo ben in tiro. Dino dimostrò di avere una buona resistenza anche perché aveva già provveduto a scaricare la sua sborra nella bocca di Francesca mentre Saro le leccava la figa.

Dopo averla pompata per bene per circa mezz’ora Dino riempì a sua volta Francesca con un’abbondante sborrata e quando tolse il suo cazzo un consistente rigagnolo della stessa fuoriusciva e colava verso il buco del culo.

A questo punto Santo si spostò dalla bocca alla figa e dopo alcuni minuti di possenti colpi riempì, a sua volta, la splendida figa di Francesca. Nel frattempo la mia eccitazione andava alle stelle e quando Santo si alzò lasciando vuota, di cazzo, la figa Francesca io presi volentieri il suo posto ma non riuscii a resistere molto; l’eccitazione accumulata nel frattempo e il piacere di mettere il mio cazzo nella figa di mia moglie, allagata di sperma, fece si che in breve tempo anch’io scaricai una abbondante dose di sborra in lei.

Erano già le 7 del mattino e ci concedemmo un meritato se pur breve riposo nell’attesa dell’ora di pranzo distendendoci sul letto. Io, stanchissimo, mi addormentai immediatamente e mia moglie si mise tranquilla al mio fianco. Mi svegliai dopo un paio di ore ed ero solo sul letto, andai nella camera attigua e, come previsto, mia moglie era impegnata a soddisfare le voglie degli amici. Dino aveva il suo cazzo ben piantato nella figa di Francesca e Santo nella sua bocca, mancava Saro che evidentemente era rimasto a letto.

Verso le 11 decidemmo di andare in centro a fare quattro passi in compagnia e bere un aperitivo e Francesca dimostrava qualche difficoltà nel camminare in quanto la sua figa si era gonfiata per la continua pressione cui era stata sottoposta, ma ben presto si riprese e passammo qualche ora in allegra compagnia prima di pranzo commentando l’accaduto sino a quel momento.

Terminato di pranzare ritornammo in camera per il riposino pomeridiano ma””.’.inevitabilmente si ricominciò a scopare con vigore. Fu Santo ad iniziare venendo nel nostro letto mettendo Francesca fra me e lui e succhiando per bene le sue tette per il piacere di mia moglie che ben presto prese la posizione supina offrendo ad ambedue le sue tette e a chi lo desiderava la sua stupenda figa a gambe larghe. Santo non si fece attendere molto e iniziò a far scorrere le sue grosse dita lungo tutta l’apertura della figa e soffermandosi spesso sul clitoride, già eccitato ed ingrossato dalle precedenti esperienze, provocando a Francesca, nel giro di pochissimo tempo, orgasmi a catena. Naturalmente l’eccitazione di Francesca provocò anche la nostra e ben presto Santo aprì al massimo le gambe di mia moglie salendo sopra di lei infilando il cazzo nella sua vagina allagata dagli umori che gli orgasmi avevano abbondantemente prodotto. Io mi godevo la scena e pensavo a Saro e Dino che non si erano ancora fatti vivi che arrivarono poco dopo bussando alla porta.

Santo continuava a scopare sbattendo violentemente le sue palle sul culo di Francesca che aveva perso completamente la testa con orgasmi a ripetizione e i due amici, nel vedere l’eccitante scena, si spogliarono velocemente mettendo il loro cazzi nelle mani di Francesca che, a dire il vero, faceva un po’ fatica a connettere e ad avere un ritmo corretto per segare lentamente i due cazzi che teneva in mano; ma comunque, grazie a tutto l’insieme, riusciva a tenere ben eretti i cazzi degli amici. Non ci volle molto e Santo venne abbondantemente riempiendo con la sua sborra la figa di Francesca che ormai era in un altro mondo, in una dimensione tutta sua. A fatica Santo si tolse e immediatamente Saro prese il suo posto ma, amante della leccata qual’era, appena messo dentro sborrò togliendosi di mezzo e lasciando il posto a Dino. Io nel frattempo offrii il mio cazzo alla bocca di Francesca e anche Dino, a breve, raggiunse il suo orgasmo con un urlo e scaricando la sua bella dose di sborra dentro Francesca. Toltosi Dino, presi il suo posto e devo dire che, nonostante l’abbondante presenza di sborra, la sua vagina riusciva ad avvolgere piacevolmente il mio cazzo e dopo una serie di lenti movimenti di entra ed esci ho anch’io riversato il mio piacere dentro di lei.

A quel punto era d’obbligo concedere a Francesca (forse più che a lei alla sua figa) il meritato riposo e quindi uscimmo tutti i compagnia fino a tarda sera quando si decise di andare in camera con il chiaro intento di riprendere a fare sesso in compagnia.

Passò così la notte del sabato e la domenica dove io, nel pomeriggio, ripartii per impegni di lavoro lasciando Francesca in buona compagnia. Saro e Dino ripartirono il mercoledì mattina e Francesca rimase sola con Santo sino al sabato successivo quando tornai per farmi 2 giorni di relax con loro due. Santo mi raccontò tutto ciò che successe nella settimana e devo dire che Francesca dimostrò di avere una eccezionale carica sessuale (ma non era una novità) ma anche una buona resistenza fisica.

Il fine settimana, manco a dirlo, passò all’insegna del sesso a tre e la domenica sera, all’imbrunire, ci mettemmo in viaggio per tornare a casa. Io guidavo il Mercedes di Santo e lui con Francesca si posizionarono nel sedile posteriore dove scoparono abbondantemente (oltre 3 ore) sino a casa.

Naturalmente accetto r desidero commenti.
Alla prossima
Una domenica pomeriggio sentiamo suonare il campanello e quando aprii la porta di casa mi ritrovai Santo con un distinto signore e naturalmente li invitai ad entrare. Santo ci presentò il suo amico (Francesco) e mi disse che avevano voglia di un bel caffè e che avevano pensato a noi.

Accomodatevi in sala che lo facciamo subito ‘dissi- ma già sapevo che per Santo era un po’ una frase convenzionale. Ci sedemmo sulle sedie attorno alla tavola e Francesca ci servì il caffè. Si parlava del più e del meno, del loro lavoro, del tempo, quando Santo rivolgendosi a Ciccio (così lo chiamavano) gli disse:

”te lo avevo detto che era una bellissima donna! Ora che la vedi ne sei convinto?? Hai visto che non raccontavo balle?? Cosa ne pensi?”

”Penso che hai ragione è veramente bella!! Complimenti Signora!! Se permette devo dirle che ha un seno favoloso per non dire del lato ‘B’ che è semplicemente affascinante”

Francesca sorridendo ringraziò facendo presente che non le sembrava di essere una donna così eccezionale ma di essere come tante altre donne che quotidianamente girano per le città. Ciccio affermò che poteva essere anche d’accordo con l’affermazione di mia moglie ma ribadiva la sua convinzione che mia moglie aveva un fisico veramente eccezionale.

”Sarà ‘dice Francesca- ma non capisco cosa può convincerla che io sia una donna eccezionale!”

”Innanzitutto il volto: lo trovo molto bello, dai lineamenti dolci e delicati. Poi due tette da sballo, mi permetta di chiamarle così, sode che restano erette e sobbalzano in modo eccitante quando cammina. Due dolcissimi fianchi, delle gambe splendide che quando le accavalla fanno sognare e un bel culo a mandolino che anch’esso fa sognare. Una sintesi veloce ma che può rendere l’idea e la verità sul suo corpo. Vero Santo??”

Vero ‘risponde Santo- vai avanti e dopo che te ne pare??

Devo essere sincero?? Posso dire tranquillamente??

”Certo!! -fu la risposta di Santo-‘

Io credo che lei sia una donna vogliosa con una carica erotica non indifferente! Posso farle una domanda??

Dica pure ‘rispose Francesca-

Le piace il cazzo??

Si come penso piaccia a tante o tutte le donne di questo mondo ‘rispose Francesca sorridendo-

E la sborra le piace?? Bhe si fa parte del gioco o no??? rispose Francesca

E dove le piace di più?? In bocca, in culo o in figa??

Bhe credo che la figa sia il posto naturale ma non mi dispiace in nessun posto perché è sempre bello ed eccitante sentire il frutto del piacere di un uomo ‘fu la risposta di Francesca-

Ciccio restò un attimo in silenzio e pensieroso dopo di che disse:

Io voglio vedere e toccare! Si può??? ”Certo!! -rispose senza esitazione Santo che si sentiva padrone di mia moglie-‘

E rivolgendosi a Francesca: ‘Allora togliti questa maglia e fammi vedere queste belle tette’ Francesca si alzò ed iniziò a sollevare la maglia e la tolse rimanendo in reggiseno e attese un momento che immagino a Ciccio sembrò interminabile perché incalzò dicendole di togliere anche il reggiseno altrimenti non poteva vedere niente. Francesca diede la schiena a Santo che sganciò l’indumento sfilandolo e lasciando Francesca con le sue bellissime tette al vento strappando a Ciccio un suono di profonda ammirazione. Ciccio prese le tette con due mani e cominciò a stringerle come se dovesse mungerle, strizzò i capezzoli fino a strappare a Francesca un mugolio tra il dolore ed il piacere. Cominciò a baciarle, a succhiarle e poi salì verso il collo che baciò con una serie di piccoli e veloci baci e leccato con la punta della lingua dirigendosi verso la bocca che aprì con le mani prendendo fra le dita la lingua che poi risucchiò nella sua bocca in un bacio violento e sensuale da far capire a tutti quanta carica c’era in lui. Francesca rispondeva caldamente e Ciccio andò avanti a baciarla in bocca per un bel po’ di tempo riversandole, con estremo piacere, la sua saliva. Ogni volta che staccava un attimo la bocca dal corpo di Francesca continuava a lodare il suo corpo e le sue doti di calda femmina.

Si staccò un momento e disse ‘Togliti la gonna e fammi vedere il tuo bel culo e la tua bella figa’. Francesca fece cenno a Santo di abbassare la cerniera della gonna e la sfilò lasciandola con le sole mutandine e lei, maliziosamente, attese altri ordini che arrivarono immediatamente e frenetici ordinandole di togliere le mutandine.

Tolto anche questo indumento Francesca si mostrò in tutta la sua stupenda nudità con un bellissimo triangolo di folta peluria nera che copriva la sua figa. Ciccio fece un passo indietro per ammirarla e poi la prese per le spalle girandola su se stessa per ammirare il bellissimo culo. La piegò in avanti affinchè potesse mostrare meglio il culo e le ordinò di aprire le gambe che così evidenziava l’incavo del culo e l’inizio dello spacco della figa. Fece cenno a Santo di volerle infilare un dito e ricevuto l’assenso si bagnò con la saliva il dito medio e la piegò ancora di più con l’aiuto di Santo che mettendosi davanti a lei portandole la testa all’altezza del cavallo dei suoi pantaloni, riusciva ad aprire il culo di Francesca con due mani. Ciccio inumidì per bene con la saliva il suo buco del culo e iniziò la pressione per entrare. In un attimo fu tutto dentro e lo estrasse violentemente per mettersi due dita in bocca e bagnarle per bene e quindi mettere dentro il culo due dita (belle grosse tra l’altro) strappando mugolii che non capivamo se erano di piacere o di dolore impedendo di fatto ogni seppur leggero movimento di Francesca per sottrarsi a questa funzione che Ciccio fece durare per almeno una decina di minuti durante la quale aveva esclamazioni del tipo: ‘Minchia che culo che hai’ ‘ ‘Sei bella sfondata, chissà quanti cazzi sono entrati’ e quando Francesca si muoveva per sottrarsi ‘Dove vai??? A me piace e ti frugo nel culo fino a quando ne ho voglia’. Poi tirò fuori il cazzo dai pantaloni e con l’assenso di Santo lo bagnò con la saliva e lo appoggiò al buco del culo di Francesca spingendo con forza fino a quando lo sfintere non cedette ed entrò. Le dimensioni del cazzo erano notevoli non tanto in lunghezza quanto in circonferenza provocando dolore a Francesca che reclamava di andare piano nell’assoluta indifferenza di Ciccio che anzi si esaltava capendo che stava forzando il culo. Naturalmente le affermazioni che aveva un bel culo si sprecavano.

Improvvisamente estrasse il cazzo dal culo e girò Francesca, la prese per mano e la condusse sulla poltrona ordinandole di mettere le gambe sui braccioli. Di fatto Francesca era come sul lettino del ginecologo con la figa aperta e Ciccio iniziò a frugarla inserendo tutte le dita della mano allargandola paurosamente e chiedendole continuamente se le piaceva e definendola una gran bella troia.

Dopo una lunga rovistata di figa Ciccio decise di scoparla e disse a Santo di portarla in camera e preparargliela. Questo rito consisteva nel leccare abbondantemente la figa per farla godere tantissimo portandola ad un livello di eccitazione tale che appena sfiorata lei saltava e si innarcava. Quando Francesca fu pronta Santo ed io le aprimmo per bene le gambe e Ciccio salì su di lei e le infilò senza nessunissima fatica il cazzo in figa tra le urla di Francesca che aveva tutta la zona supersensibile e quindi l’inserimento diventava doloroso per lo sfioramento e per l’azione di scorrimento del cazzo che Ciccio estraeva quasi completamente e rimetteva dentro con un violento colpo. Francesca non capiva più niente e continuava ad urlare e Ciccio si esaltava sempre di più fino a quando lei iniziò a reclamare la sborra dentro la figa che non mancò di arrivare abbondante con delle stranissime urla da parte di Ciccio.

Intanto Santo si spogliò e quando la figa di Francesca fu libera le sali sopra mettendole dentro il cazzo tra le solite urla che la super sensibilità le procuravano. Anche Santo incurante del dolore che provocava, si esaltava e montava Francesca con una foga incredibile fino a quando riversò dentro di lei una marea di sperma.

Francesca restò 10 minuti immobile con le gambe spalancate dopo di che si alzo e andò a lavarsi e tornò in sala dove Ciccio e Santo vollero vedere come era ridotta la figa. Gonfissima e bellissima con le sue grandi labbra enormi e rosse che eccitarono ancora una volta Ciccio che iniziò a toccare la figa di Francesca facendola saltare nuovamente. La distese sul tavolo e affondò la faccia in mezzo alle sue gambe leccando furiosamente e nel mentre si menava il cazzo con impeto e chiese a noi di tenerle le gambe alte di aprirle la figa e così finì la sua sega sborrando all’imbocco della vagina con grande piacere di Francesca. Venne quindi il turno di Santo che si segò e sborrò anche lui all’imbocco della vagina che noi tenevamo aperta. L’idea mi era piaciuta e così mi feci una fantastica sega sborrando anch’io nella figa semiaperta.

Francesca ritorno a lavarsi e ci raggiunse ancora in sala e ci salutarono auspicando altri incontri del tipo.

Commenti???
Alla prossima
Non solo Francesca aveva una rapporto sessuale strettissimo con Santo ma, su suo invito, si recò al mare in Sicilia con una sua amica e mia figlia. Il mare si sa ispira proprio perché la copertura del corpo è ridotta al minimo. Giovanni, figlio di Santo, viveva anche lui qui al nord e ci si vedeva spesso anche con lui anche se non c’era un rapporto così aperto come con Santo. Giovanni sapendo che Francesca era al mare vicino a casa andò a trovarla con 4 suoi amici e passarono una bella giornata allegra. Alla sera, dopo cena, tornarono con dei gelati e tutti in compagnia si divertirono parecchio. Ad una certa ora mia figlia deve andare a nanna e anche l’amica di mia moglie la segue. I ragazzi restano con Francesca a chiacchierare ma il discorso gira e rigira va a finire di parlare di sesso e inevitabilmente gli animi si scaldano.

Giovanni dice a Francesca di seguirlo in un appartamento attiguo che vuole farle vedere una cosa ma una volta nell’appartamento inizia ad abbracciarla e facilitato dall’abbigliamento balneare (bikini) in un lampo Francesca si ritrovò nuda. L’appartamento non era arredato (per quello facilmente raggiungibile e Giovanni la posò su una antica vasca di pietra piatta e dopo una breve leccata di figa, senza resistenza alcuna, le infilò il cazzo e prese a pompare velocemente sborrando nel giro di pochissimo tempo. Ricompostisi in qualche modo tornarono nell’appartamento dove erano rimasti gli amici di Giovanni che li accolsero con un sorriso che era tutto un programma.

Il giorno successivo ritornarono in spiaggia tutti assieme per passare ancora una giornata in allegria e dopo cena tutti assieme ancora. Quando mia figlia e l’amica andarono a letto iniziò la festa: Giovanni prese Francesca e la denudò e tutti presero a toccarla, chi le tette, chi la figa e chi il culo. Distesero Francesca sul divanetto e Giovanni le salì sopra infilandola in figa senza tanti complimenti ma evidentemente lui non aveva una gran resistenza e venne velocemente lasciando l’iniziativa agli amici dei quali uno prese il posto di Francesca sul divanetto e la fece salire impalandola sul suo cazzo invitandola a cavalcare ma uno degli amici iniziò ad inumidire il buco del culo di mia moglie preparandola alla penetrazione nonostante lei chiedesse di non farlo. Si posizionò dietro mia moglie e spingendo delicatamente, poco alla volta entrò completamente nel suo retto toccando all’interno il cazzo dell’altro amico separato da una sottilissima membrana. Un violento orgasmo si stava impadronendo di Francesca e i due ragazzi ben presto trovarono il ritmo giusto per farla godere. Francesca iniziò una serie incredibile di orgasmi che la portarono ad essere in un mondo tutto suo ed ovattato come se attorno a lei non esistesse nessuno. Dopo un bel po’ i due ragazzi sborrarono dentro Francesca riempiendole figa e culo e lasciando il posto agli altri due amici che trovarono le vie completamente spalancate ed iniziarono la loro cavalcata sino a raggiungere anch’essi un violento orgasmo dentro Francesca.

Di questa breve storia Santo non ne seppe mai nulla e io dovetti faticare non poco per venirne a conoscenza.

Alla prossima
Come ebbi già avuto modo di dirvi, Santo spesso viaggiava per lavoro e a volte prendeva con se Francesca per fargli compagnia nel viaggio e nel soggiorno nella località dove doveva recarsi per lavoro.

La meta quella volta era la Puglia e più precisamente in provincia di Foggia e quando Santo passò da casa per prendere Francesca aveva in macchina un suo collega che lei aveva già conosciuto in passato durante un incontro di lavoro a Treviso ma con il quale non era successo nulla di particolare. Francesca rimase meravigliata della presenza di Ottavio e allora Santo le spiegò che anche lui doveva concludere degli affari nella stessa località e quindi pensarono di usare una sola auto riducendo così le spese.

Ottavio accolse Francesca con grande cordialità con due baci sulle guance chiedendole come stava e dicendole che era felice di poter stare anche in sua compagnia per qualche giorno. Francesca prese posto sul sedile anteriore vicino a Santo e Ottavio su quello posteriore. Partirono come tre vecchi amici per una piacevole gita ma Santo, esuberante come sempre, non impiegò molto a chiedere a Francesca di concedergli qualche bella visione del suo corpo e volle che alzasse la sua gonna per poter vedere le sue gambe. Francesca guardò Santo con aria interrogativa muovendo gli occhi in direzione di Ottavio che stava seduto nel sedile posteriore. La risposta di Santo non si fece attendere:

S) Ottavio è un amico e c’è problema se vede qualcosa di bello di te
F) Si ma”..
S) Niente si e niente ma. Ho voglia di vederti le gambe, alza la gonna e basta!!!

Francesca capì che Santo iniziava ad eccitarsi e sapeva benissimo che a nulla sarebbero valsi i suoi dinieghi e quindi alzò la gonna quanto più poteva. Ottavio dalla sua posizione, per quanto si fosse posizionato centralmente, non poteva vedere molto ma era ben attento a quanto succedeva davanti a lui. Santo allungò la mano per accarezzare le gambe di lei che le socchiuse leggermente sapendo che lui amava salire sempre più in su. La gonna un po’ stretta era comunque un impedimento e allora la invitò a toglierla cosa che lei fece sapendo che opporsi era proprio inutile; rimase quindi con le mutandine e la camicia sopra che copriva leggermente il tutto.

Il viaggio proseguì con Santo che continuava con le sue carezze e ogni tanto sollevava il bordo degli slip per intrufolarsi nel ‘monte di Venere’. Ma si sa dai uno, dai due, la voglia saliva e la guida diventava sempre più pericolosa e allora Santo disse a Ottavio di prendere lui la guida dicendo a Francesca di spostarsi dietro. Logicamente Santo si impegnò subito a toccare freneticamente Francesca togliendo immediatamente gli slip che impedivano di toccarla come piaceva a lui. Tolto l’impedimento lei aprì le gambe dando così la possibilità a Santo di infilare due dita nella sua vagina e provocando un piacere sempre più crescente in Francesca. Tirò fuori il cazzo che fu subito preda di lei che con la mano destra iniziò una leggera ma costante masturbazione che portò Santo ad una forte eccitazione che tolse la camicia di Francesca lasciandola in reggiseno ma anche quello ben presto fu tolto e i suoi seni furono stretti dalle forti mani di lui e divorati dalla bocca che succhiava come fosse un neonato in allattamento. E Ottavio guidava sbirciando dallo specchietto retrovisore. Mia moglie salì a cavalcioni su di lui e indirizzo il suo cazzo nella sua figa nella quale scivolò velocemente vista l’abbondante lubrificazione che gli orgasmi avevano provocato. Iniziò quindi una cavalcata lunga chilometri che portò Santo ad una abbondante sborrata nella figa di Francesca che contemporaneamente raggiunse il suo più violento orgasmo. Si fermarono e restarono abbracciati baciandosi per una decina di minuti fino a quando non sentirono la sborra uscire dalla vagina di Francesca e dovettero correre ai ripari con fazzoletti vari per evitare di sporcare il sedile dell’auto.

A fatica Santo si ricompose in qualche modo e disse a Ottavio di fermarsi alla prima piazzola che avrebbe proseguito nella guida e invitandolo a spostarsi dietro per continuare a far godere Francesca.

O) rivestititi pure perché io non faccio niente e mi siedo qui a fianco di Santo
S) ma come?? Sei impazzito?? Che ti prende??
O) scusatemi ma io in compagnia non sono capace di far niente, mi blocco e basta.

I due restarono increduli e sbigottiti ma si arresero all’evidenza e Francesca iniziò quindi a vestirsi e a riprendere il suo aspetto normale. Il viaggio continuò comunque in allegria e serenamente arrivarono a destinazione dove li attendeva una dependance dell’albergo che era poi un piccolo appartamento di due camere e un bagno. Santo e Francesca presero posto in una camera e Ottavio si accomodò nell’altra, si fecero una doccia e naturalmente Santo non fece mancare a lei toccamenti e penetrazioni varie anche in presenza di Ottavio nel tentativo di convincerlo che si poteva scopare in compagnia. Ma niente da fare lui non riusciva e quindi si accomodò nella sua camera.

Santo finì col riversare sul letto Francesca e aprendole le gambe iniziò a leccare con foga la sua figa portandola, inevitabilmente, ben presto all’orgasmo chiedendo a gran voce il cazzo che naturalmente lui non le fece mancare infilandola senza tanti complimenti. Con un ritmo costante ma lento Santo faceva trasalire Francesca che dopo una serie infinita di orgasmi, uno più violento dell’altro, chiese decisamente la sborra perché non resisteva più. Il marpione però sapeva benissimo che più riusciva a ritardare e più lei avrebbe alzato il livello degli orgasmi dandole ancora più piacere. Ma questa escalation portò lui a non poter più resistere sborrando copiosamente nelle sua figa.

Ottavio era comunque nella camera attigua e naturalmente aveva sentito benissimo tutto quanto era successo anche perché la porta era stata lasciata socchiusa per volere di Santo che non voleva arrendersi all’idea che Ottavio non fosse in grado di scopare in compagnia.

Francesca andò in bagno a rinfrescarsi cosa che anche Santo si apprestò a fare e nel frattempo disse a Francesca di recarsi nella camera di Ottavio e farlo godere il più possibile. Francesca, come sempre, obbedì e si recò nella camera di Ottavio che era disteso sul letto nudo e con il cazzo in evidente erezione: la porta socchiusa aveva fatto il suo effetto.

Francesca si avvicinò al letto e Ottavio dimostrò tutta la sua felicità per avere vicino una così bella donna e le fece posto accanto a lui. Parlarono un po’ e lui spiegò che, essendo fondamentalmente timido, non si trovava a suo agio nel fare sesso in compagnia bloccandosi completamente azzerando di fatto eccitazione ed erezione.

F) ma temi il confronto con altri maschi??
O) no, almeno non mi sembra che il motivo sia questo
F) e allora cosa può essere??
O) credo invece che in me nasca il desiderio prepotente di essere l’unico a possedere la donna
F) praticamente non accetti che ci sia un uomo accanto a te che si appropri del corpo della donna che avete a disposizione
O) esatto, proprio così
F) anche se questa donna non è tua?
O) si ma in me scatta qualcosa che mi fa considerare mia la donna e nel frangente dimentico assolutamente che non è la mia donna
F) neanche se, pur con la presenza di un altro uomo, quella donna ti accarezza e si prende cura attiva del tuo corpo??
O) si si proprio così
F) strano perché solitamente gli uomini si eccitano tantissimo nell’avere a disposizione una donna alla quale ognuno di loro può fare quello che vuole
O) no no io mi eccito tantissimo lo stesso
E così dicendo le prese la mano e la portò sul suo cazzo che in effetti era durissimo e svettava prepotente. Francesca ammirò tanta bellezza ed abbondanza e cominciò a segarlo dolcemente e molto lentamente provocando in Ottavio un fremito in tutto il corpo. Con una mano le prese la nuca e la piegò sul suo cazzo invitandola a prenderlo in bocca cosa che lei fece con tutta la bravura che tutti gli uomini avuti le avevano riconosciuto. Lo prese tutto in bocca leccandolo con la lingua e ad ogni affondo lo portava sempre più dentro fino a raggiungere la gola con estremo piacere di Ottavio che in breve tempo non resisteva più e pregò Francesca di sospendere quella pratica che tanto lo eccitava e che rischiava di fargli raggiungere troppo velocemente l’orgasmo.

Francesca passò quindi a leccare con la punta della lingua il corpo fremente di Ottavio soffermandosi sul suo petto, sul collo, sulle orecchie fino a raggiungere la bocca dove inserì prepotente la lingua che fu naturalmente preda di Ottavio. Si baciarono a lungo con Francesca che un po’ alla volta si distese sul corpo dell’uomo e allargo le sue gambe strofinando la sua figa sul suo durissimo cazzo. Ottavio la supplicava di metterlo dentro altrimenti avrebbe sborrato fuori e la cosa non era simpatica ma lei sapeva il fatto suo ed era bravissima a portare l’uomo ad una forte eccitazione per poi rallentare e far così che lui potesse calmarsi un momentino. Poi all’improvviso lo fece entrare un colpo magistrale che fece scivolare il cazzo nella vagina allagata sbattendolo fino al suo utero. Si fermò e attese che l’uomo si ambientasse poi iniziò a cavalOttavio con velocità per poi rallentare imponendo un su e giù molto lento per poi riprendere il ritmo frenetico. Tutto questo provocò inevitabilmente un violento orgasmo a Ottavio che con un grugnito riempì di calda sborra la sua figa.

Si coccolarano un bel po’ con Francesca che si teneva ben stretto il cazzo in figa perché l’aveva trovato di suo gradimento e cercava quindi di rianimarlo al suo interno non disdegnando i baci in bocca, al collo e alle orecchie che ben presto ebbero l’effetto desiderato. Il cazzo riprese ben presto il suo vigore e lei scese dal suo corpo per distendersi sul letto e offrire a gambe completamente spalancate la sua figa piena di sborra e invitando Ottavio a penetrarla e farla godere come si deve.

Lui si mise tra le sue gambe e lentamente infilò il cazzo in quella figa allagata e nonostante fosse appena venuto in lei non riuscì a resistere molto ma fu sufficiente affinchè Francesca fosse presa da un violento orgasmo e quindi sborrarono contemporaneamente con estremo piacere.

Ripulitisi con una bella doccia, lui ritornò nella sua camera e lei tornò nel letto di Santo che naturalmente volle sapere com’era andata e lei gli raccontò per filo e per segno cosa avevano fatto ma questo, come era prevedibile, provocò l’assalto al corpo di lei che spalancò le gambe proprio come piaceva a lui che la penetrò in un solo colpo e dopo qualche minuto di lento andirivieni le sborrò abbondantemente dentro la figa. Si lavarono e si coricarono per riposare un po’.

Ottavio era nuovamente andato su di giri e trovò il coraggio di andare nella loro camera e prese per mano Francesca portandosela nella sua. La mise sul letto facendole spalancare le gambe e affondò la sua faccia in mezzo a loro per iniziare una furiosa leccata di figa che alla fine più che una leccata fu proprio una vera ‘mangiata’ perché fece di tutto fino a piccoli morsi al clitoride strappando urli a volontà. Poi le salì sopra, la penetrò e la sbattè furiosamente fino a che l’orgasmo non li avvolse contemporaneamente.

Si stavano recando in bagno per una doccia ristoratrice quando Santo disse a Francesca di coricarsi a gambe aperte che voleva scoparla nuovamente godendo della sua figa piena di sborra dell’amico e in breve tempo, grazie anche l’eccitazione accumulata in precedenza, lo portò a sborrare nuovamente in lei.

Proseguirono così fino a mattina e così facendo il gioco diventò ancora più bello che non scopare assieme.

Alla prossima
peccato che ricevo pochi commenti!!! Proseguo col raccontarvi le esperienze sessuali che ho avuto con il mio caro amico Santo e mia moglie Francesca. Ribadisco che le storie si riferiscono a fatti realmente accaduti privi di aggiunte fantasiose.

Passata la notte scopando tra una camera e l’altra arrivò mattina e per i due maschi si preparava una giornata di intenso lavoro con appuntamenti già fissati con altri commercianti del settore.

Loro si prepararono mentre Francesca se ne stava a letto tranquilla per riposare, la salutarono e uscirono e lei si addormentò.

Era appena passato mezzogiorno che lei ancora addormentata sentì bussare la porta, si alzò e messasi una vestaglia andò ad aprire trovandosi davanti due uomini distinti che la informarono che erano stati inviati da Santo per portarla a pranzo con loro. Lei rimase un po’ stupita e chiese un po’ di tempo per prepararsi. I due, naturalmente, acconsentirono dandole tutto il tempo che voleva e si sedettero su due sedie presenti in camera suscitando la curiosità di lei che doveva spogliarsi, fare la doccia, rivestirsi e la loro presenza la mise in difficoltà. Cercò quindi l’accappatoio per recarsi in bagno per fare la doccia sempre attenta a due che erano lì belli tranquilli.

F) scusate io vado a fare la doccia
2M) prego signora faccia pure noi aspettiamo quì
F) ok va bene

Entrò in bagno, si spogliò e si gettò sotto la doccia che l’avrebbe sicuramente rigenerata dopo la nottata trascorsa e passando spugna e mani sul suo corpo provò un piacere rilassante.

1M) permesso!!! Signora ha bisogno di lavare la schiena??
F) (fra se e se pensò che questo era un classico) No grazie faccio da sola
1M) si ma se faccio io viene meglio!!
F) non è il caso”..grazie comunque!!
1M) (avvicinandosi al box e aprendolo) Non faccia complimenti
F) (girata di spalle) Lasci perdere. Chiuda il box e se ne vada

Naturalmente 1M) non chiuse il box e iniziò a toccare Francesca che a quel punto capì che non c’era molto da resistere nonostante le sue rimostranze per quell’invasione. Prese diligentemente la spugna e iniziò a passarla dolcemente sulla schiena di lei poi la girò e prese a passarla sul suo seno mentre lei continuava a dire che era autosufficiente e non aveva certo bisogno di un assistente per lavarsi. Imperterrito 1M) continuò nella sua opera portandosi in basso sul ventre e verso la figa che lei teneva protetta serrando le gambe che lui, delicatamente ma in modo deciso, le aprì per lavarle la figa.

Era logico e naturale che a quel punto tutte le resistenze caddero e lei lascò fare. Ben presto non fece più uso della spugna e proseguì la sua opera con le mani passandole in ogni centimetro del corpo di lei che logicamente cominciava ad apprezzare quel massaggio dolce e delicato che un po’ alla volta scese sulla figa inserendo prima un dito, poi due, tre quattro forzando notevolmente la vagina. Passò poi al culo e facilitato dal bagno schiuma ancora presente sul corpo di lei penetrò con le dita strappando gemiti di piacere.

Venne il momento di tirarla fuori dalla doccia per portarla sul letto in camera dove 2M si era già tolto tutti gli indumenti e con il cazzo in tiro si prese cura di lei riversandola sul letto e appoggiato il cazzo all’apertura della figa spinse dolcemente entrando nel suo ventre e iniziando un lento movimento entrando e uscendo completamente portò Francesca al primo violento orgasmo.

2M si muoveva con grande cura ed esperienza e sapeva farla godere molto accelerando i suoi colpi decisi e rallentando quando sentiva lei che iniziava ad avere l’orgasmo. Questo modo di scopare innervosiva Francesca che avrebbe preferito era sbattuta con decisione perché i colpi di cazzo sull’utero le piacevano e molto. Nel frattempo 1M si dava da fare con i seni di lei e con il culo nel quale infilava volentieri le dita provocando estremo piacere e collaborando così in modo fattivo all’opera di 2M che non cambiava il suo andirivieni nella figa zuppa di umori.1M aveva il cazzo che gli faceva male da tanto duro che era e quindi pensò bene di trovare sollievo infilandolo nella bocca di lei e spingendo sempre più a fondo infilandolo nella gola usando la stessa come fosse una vagina provocando soffocamento e un principio di conati di vomito ma per così poco 1M non si spaventò di certo e continuò imperterrito nella sua pompa e come era logico aspettarsi queste situazioni portano inevitabilmente al piacere estremo e quasi contemporaneamente riversarono la loro sborra dentro Francesca che apprezzò molto perché si sentiva invasa nel basso ventre e nella gola dove dovette lottare non poco per ingoiare l’enorme quantità di liquido riversata da 1M nella sua gola.

I due maschi, abbastanza provati dall’intensità del rapporto, si distesero sul letto ai fianchi di lei continuando ad accarezzare dolcemente la donna che li aveva soddisfatti.

Francesca si sollevò per andare a fare una doccia e cambiarsi ma i due finita la doccia la ripresero riportandola in camera dove 1M si distese e invitò Francesca a salire sopra di lui ordinandole di mettersi il cazzo in figa che scivolò dentro dolce dolce e lei iniziò a muoversi lentamente strofinando la punta del cazzo sul suo utero con effetto devastante per ambedue. Intanto 2M si prese cura delle sue tette e piano piano anche del suo buco del culo che bagnò per bene per poi spostarsi dietro di lei che iniziò subito a reclamare quando intuì le sue intenzioni ma lui non si fece commuovere dalle sue preghiere, anzì, non fecero che aumentare la sua eccitazione e quindi prese ad appoggiarlo al buco del culo iniziando una leggera pressione dilatando leggermente ma progressivamente lo sfintere che un po’ alla volta cedette lasciando entrare completamente il cazzo nell’intestino di Francesca che iniziava a non connettere godendo sempre più intensamente sino ad urlare la sua richiesta di sborra pregandoli di sventrarla e di riempirla completamente di sborra ma i due sapevano che una volta sborrato sarebbe finito tutto e avevano invece voglia di godere ancora un bel po’. Trovando il giusto ritmo continuarono per una ventina di minuti provocando in lei quella semincoscenza che il continuo piacere porta. Completarono la loro opera esaudendo il desiderio di lei sferrando colpi tremendi contemporaneamente per farla sentire sfondata e poi sborrarono dentro di lei riempendo figa e culo con la loro calda sborra.

Riposarono sfiniti tutti e tre e poi si fecero una doccia rigenerante e rivestitisi uscirono per raggiungere Santo che li aspettava nella sede di una azienda assieme ad Ottavio.

Santo presentò Francesca al Presidente della Società sua cliente che a sua volta presentò loro 3 collaboratori di fiducia e iniziarono a chiaccherare di tutto un po’ complimentandosi con Santo per Francesca che ritenevano fosse simpatica e bella. Lei guardò con aria preoccupata Santo perché immaginava cosa poteva succedere dopo pranzo ma lui la rassicurò con uno sguardo ed un sorriso.

Alla prossima

Decisero quindi di recarsi al ristorante per il pranzo ma Ottavio si scusò perché doveva recarsi non molto lontano per un appuntamento.

Pranzo da favola a base di pesce e riuscirono a far bere un goccio di vino anche a Francesca che comunque non provocò alterazioni in lei ma la compagnia era molto allegra e gioiosa e non aveva mai degenerato in frasi o atteggiamenti volgari anche se gli apprezzamenti e i complimenti per Francesca non furono lesinati da nessuno dei quattro componenti la compagnia.
Terminato di pranzare lasciarono il ristorante e salirono su due auto distinte: Santo con Francesca e gli altri sulla loro e si recarono nella villa del Presidente.

Si accomodarono nel salotto dove c’era un divano per tre persone e due divanetti da due persone, al centro un tavolino dove il presidente porto alcune bevande e dei caffè.

Nel divano da tre presero posto, ai lati, il Presidente e uno dei tre amici (Roberto), su un divanetto da due presero posto gli altri due amici del Presidente (Armando e Dino) e infine Santo prese posto da solo sul restante divanetto. Il presidente chiamò Francesca e la fece accomodare al centro fra lui e un suo amico e iniziarono a parlare del più e del meno quando a sorpresa Santo disse:

‘Francesca, spogliati che gli amici vogliono vederti nuda in tutta la tua bellezza’
‘Ma sei fuori? Perché dovrei spogliarmi’
‘perché lo vogliamo tutti e quindi spogliati’
‘Ma io non voglio e allora non mi spoglio’

Intervenne in Presidente con tutta la sua calma

‘Francesca per favore!! Siamo ansiosi di vederti nuda e bella!! Facci contenti’
‘Ma Presidente non è che io sia una donna da mettere in mostra’

E Santo: ‘Si si da mettere in mostra perché sei veramente bella e quindi è giusto che anche altri ti vedano. Dai forza inizia dalla camicetta così possiamo gustarci le tue belle tette!!’

A malavoglia Francesca si alzò in piedi e iniziò a sbottonare la camicia e poi la tolse rimanendo in reggiseno. Roberto, che era il più vicino a Francesca, si alzò e sganciò il reggiseno liberando così le due bellissime tette con un applauso dei presenti. Roberto proseguì nel suo aiuto sganciando la gonna e abbassando la cerniera della stessa facendola scivolare ai piedi della donna che rimase con i soli slip. La fecero girare su se stessa per vederla meglio e poi le dissero di divaricare un po’ le gambe e il Presidente disse:

‘Santo, prima di vederla dicci com’è la figa di Francesca.’

‘Ha uno stacco splendido, pelosa naturale fino al buco del culo e con due labbra belle carnose che ti danno un sacco di piacere a toccarla e affondare i colpi, larga quanto basta ad accogliere i cazzi dolcemente e in grado di far sentire le pareti della vagina. In pratica qualsiasi misura di cazzo entri nella sua figa è sempre coccolato. Per la profondità non c’è problema anche in tal senso è accogliente’

‘Non capisco queste descrizioni ‘disse Francesca- cosa c’entrano col vedermi nuda’
‘Una pura curiosità’ disse il Presidente che si alzò in piedi e si mise in ginocchio difronte a Francesca e col palmo delle mani salì dalle cosce verso l’inguine entrando negli slip che abbassò in un sol colpo lasciando visibile a tutti la figa di Francesca e dicendo ‘che bella’ le diede un tenero bacio sulla peluria del monte di venere.

Prese per mano Francesca e si sedettero sul divano con lei sempre in mezzo ma le mani dei due iniziarono a toccare i seni e a maltrattare i capezzoli fino a farli diventare lunghi e duri. I maschi iniziarono a spogliarsi e a mettere in evidenza i loro cazzi invitando Francesca a prenderli in mano. Il Presidente accarezzava il volto e poi mise due dita in bocca chiedendole di succhiare come fosse un cazzo poi si mise in ginocchio sul divano e con due mani aprì completamente la bocca di lei e iniziò a farle cadere la sua saliva direttamente sulla lingua. Ben presto anche gli altri amici lo imitarono e Francesca continuava ad ingoiare la loro saliva.

Le aprirono le gambe al massimo poggiandole sulle loro e iniziarono a toccare il suo sesso e sollecitare la clitoride, inserendo più dita nella vagina allargandola al massimo delle possibilità della stessa. Francesca ansimava si bagnava sempre di più e si notava che l’orgasmo non era poi così lontano.

Infine con le loro bocche presero di mira il collo di lei esprimendo il desiderio di succhiare per provocare dei lividi ma Francesca li invitò delicatamente a desistere perché si sarebbero visti e non era simpatico far vedere a tutti che l’avevano succhiata ma loro insistevano e volevano a tutti i costi succhiare la carne di lei. Intervenne Santo:
– Succhiate le tette che non creano problemi
P ma come?? E suo marito?
– suo marito non è un problema, è un signore e capisce ed è d’accordo purchè sua moglie goda e sia felice
P sicuri? Sicura Francesca??
– certo se te lo dico io, vai tranquillo, puoi fare quello che vuoi
F ‘ Si mi marito vuole solo che io goda e sia felice e non mi pone limiti
Non se lo fecero ripetere due volte e iniziarono a succhiare i capezzoli e le coppe delle tette come forsennati facendo urlare Francesca che supplicava Santo con gli occhi di farli smettere ma lui faceva cenno che andava tutto bene e che se a loro piaceva doveva starsene tranquilla. Quel giorno Santo era particolarmente sadico e per completare l’opera infilò, senza tanti fronzoli, un dito nel culo di lei facendola sobbalzare ma non contento aumentò il numero delle dita che non aveva certo piccole. Santo voleva farla sentire troia e sottomessa ad ogni suo volere e nello stesso tempo voleva dimostrare ai suoi amici che Francesca era completamente sua.

Dopo questo trattamento che si protrasse per quasi un’ora Armando si sdraiò a terra e fece cenno a Santo di prendere Francesca e metterla su di lui infilandola col cazzo che scivolò liscio liscio in figa. Santo prese a inumidire il buco del culo di lei e disse a Dino di incularla. Francesca si sentiva piena, e lo era, e gli orgasmi presero il sopravvento provocando ben presto la sborrata dei due dentro di lei.
Santo disse a Francesca che anche gli altri due uomini volevano sborrare in lei e alzandola da Armando la aborra prese a colare lungo le gambe e disse al presidente di sdraiarsi e prese lei mettendola sopra e infilandole il cazzo in figa che fu accolto come sempre, dolcemente. Roberto si pose dietro e senza nessuno sforzo infilò il suo cazzo consistente nel suo culo e i due e ben presto trovarono il ritmo giusto facendo urlare Francesca di piacere e Santo vicino a lei la esortava ad essere più troia, a muoversi di più per farli venire. Ma i due resistevano nonostante il movimento veloce di lei finchè si decise a chiedere ai due di riempirla di sborra e loro l’accontentarono svuotarono il loro piacere dentro di lei.

Alla prossima
Un giorno, come tante altre volte, Santo passa da casa e prende Francesca per andare ala borsa/mercato di ”’.. dove settimanalmente si ritrovano tutti i mediatori e produttori del settore. Solitamente lei fa un giro per la città e poi a mercato finito raggiunge Santo ma quel giorno lui volle che salisse nel salone delle trattative e iniziò a presentarle i suoi amici/clienti che naturalmente si sprecavano in complimenti a lei per la sua bellezza e a lui per la fortuna di potersela portare con se.

In particolare uno fra loro si fece più intraprendente con complimenti più audaci che mettevano in imbarazzo Francesca che rispondeva con sorrisi di circostanza ma lui non mollava, insisteva dicendole che aveva ‘delle tette bellissime’ e che certamente era un piacere toccarle e baciarle.
– Chissà quanti uomini avranno avuto la fortuna di toccarle e baciarle
F non poi così tanti, non è che tutti i giorni trovo uomini che vogliono toccarmi
– non ci credo, sono troppo belle per lasciarle stare. Dai confidati, dimmi pressappoco quanti hanno avuto il piacere di toccarle e baciarle
F Ma non lo so! Mica mi sono messa a contarli
– Dai che lo sai. Proviamo a contare assieme
F ma sono passati tanti anni dalla prima volta quando ero ragazzina, non so, forse una cinquantina
– Mi sembrano pochi comunque va bene!!! E la figa??
F la figa cosa??
– com’è?? è bella pelosa e carnosa??
F non lo so penso che sia come tutte le altre
– l’hanno toccata in tanti??
F abbastanza, in tanti avrebbero voluto ma mica potevo farla toccare a tutti
– bhe allora in quanti??
F penso poco meno delle tette
– e quanti ti hanno infilato il cazzo fino ad oggi??
F una ventina penso
– e ti hanno sborrato dentro tutti immagino
F ma questi sono affari miei e non capisco tutte queste domande personali
– io voglio toccarti, succhiarti e sborrarti dentro
F toglitelo dalla testa

Dopo una ventina di minuti arriva Santo e si avvicina a Francesca e le dice che Vittorio vuole fare qualcosa con lei e di assecondarlo in virtù degli accordi che c’erano fra loro. Francesca non la prese molto bene ma acconsentì e Santo fece cenno a Vittorio di andare con lei. Si appartarono in una saletta del mercato e iniziò a spogliarla nonostante la preoccupazione di lei perché era un luogo quasi pubblico e qualcuno poteva entrare. Vittorio non sentiva ragioni e quando fu nuda iniziò a succhiare brutalmente le tette e a infilare dita nella figa fino a farle raggiungere un violento orgasmo. Vittorio, nonostante l’aspetto, ci sapeva fare e Francesca fu ben presto in sua balia. La fece abbassare e le mise il cazzo in bocca fino alle palle provocando in lei un senso di soffocamento e qualche inizio di conato di vomito ma lui non ci badava, proseguiva dritto per la sua strada e prese a pomparla come se avesse il cazzo in figa e non in bocca. Lei era sottoposta ad una violenza inaudita che per lei non abituale e si trovava in grande difficoltà nonostante le sue esperienze negli anni le avessero fatto provare di tutto.

La girò e le fece appoggiare le mani ad un tavolino per esporre il culo alla sua libidine. Con due mani le allargò il buco del culo e poi infilò due dita senza tanti riguardi e altri due li mise nella figa e giocava a toccarsi per mezzo della sottile membrana che divideva i due orifizi. Francesca era combattuta dal piacere che indubbiamente la situazione le dava e dalla brutalità dell’operato di Vittorio ma le sue rimostranze e preghiere non erano sicuramente ascoltate e fu rovistata così per 30 minuti abbondanti. La figa e il culo cominciavano a dolere e lo fece presente a Vittorio che invece di calmarsi si infoiò ancora di più diventando ancora più violento e alla fine si decise a sbatterle violentemente il cazzo nella figa e dopo pochi colpi la riempì con una abbondante sborrata.

Si ripulirono e tornarono nel salone con lei visibilmente provata e scompaginata. Santo quando la vide si mise a ridere suscitando le ire di Francesca ma lui la tranquillizzò spiegandole che sapeva benissimo che tipo era ma che erano tutte esperienze che lei doveva fare perché lui la voleva, come concordato, sempre più troia e sapendo che era nella sua natura esserlo voleva che lei imparasse e provasse sempre nuove e più piccanti esperienze.

Francesca disse a Santo che lei sarebbe uscita a fare un giro in città e che sarebbe tornata per l’orario di fine trattative ma Vittorio non era d’accordo e la volle con se per andare a fare un giro in auto. Lui era della zona e conosceva bene tutti i posti dove poter andare e fare le cose più strane e impensabili.

Salirono in auto e tempo 10 secondi la sua mano si infilò fra le gambe di Francesca e sentendo che aveva gli slip le ordino di toglierli immediatamente così come il reggiseno. Lei anche se contrariata obbedì e tolse tutto lasciando libero Vittorio di toccare la figa a sua volontà.

Uscirono dalla città e si diressero verso la campagna e verso paesini tranquilli del basso Veneto e Vittorio ad un certo punto fermò l’auto davanti ad un bar chiedendo scusa a Francesca un attimo perché doveva dire una cosa ad un amico, lasciò il motore acceso, scese, entrò nel bar e in men che non si dica tornò, ripartì e proseguì la strada che era molto piacevole da percorrere per il suo bellissimo paesaggio tra canali e ville venete. Francesca si rilassò e dopo un po’ Vittorio si addentrò in quella bellissima campagna fino ad arrivare vicino ad una vecchia corte rurale, la fiancheggiò fino ad arrivare in un bosco stupendo, fermò l’auto, scese, aprì le porte perché la temperatura era gradevole e una deliziosa aria li sfiorava.

Ordinò a Francesca di spogliarsi completamente e prese i vestiti e li ripose nel baule dell’auto, si spogliò a sua volta e reclinati i sedili del Mercedes pose i suoi abiti nel mezzo dei sedili in modo da creare quasi un letto e si sdraiarono. Prese a palpare Francesca con la solita brutalità ma nello stesso tempo riusciva a portarla velocemente all’orgasmo facendola godere praticamente di continuo. Francesca non si accorse di nulla ma ben presto l’auto fu circondata da amici di Vittorio che lui stesso aveva avvertito fermandosi al bar. Erano in dieci e tutti ben intenzionati a godere.

Dopo averla toccata un po’ tutti in ogni angolo del suo corpo la invitarono a scendere e stesa una coperta a terra iniziarono a scoparla e uno di loro le mise il cazzo in bocca, sborrata in figa e il tipo lascia il posto a chi aveva il cazzo ben lubrificato dalla bocca di Francesca e così via finchè tutti non la scoparono e sborrata in figa che alla fine era tutta abbondantemente straripante di sborra che inumidiva tutto il pelo, l’inguine e il buco del culo. Le dettero un asciugamano e delle salviette per ripulirsi ma loro erano già pronti e avevano bisogno di un pompino fatto bene e quindi lei iniziò col primo che le riempì la bocca di sborra e Vittorio le disse che doveva berla tutta e si posizionò in fianco a lei pretendendo che gli prendesse in mano il cazzo e mentre faceva i pompini doveva lentamente segarlo fino a portarlo al godimento nel momento che il decimo dei suoi amici avesse provveduto a sborrare in bocca e lui naturalmente pretese che succhiasse anche la sua sborra.

Visto lo stato di Francesca decisero di salutarsi e di fare ritorno in città dove Santo li aspettava il quale appena vista lei l’abbracciò facendole i complimenti perché era stata brava e facendo ritorno verso casa volle conoscere tutti i particolari di quanto successo e naturalmente il racconto provocò una notevole eccitazione in Santo che le chiese di prenderlo in bocca mentre guidava fino a quando anche lui sborrò abbondantemente.

Alla prossima
Eravamo in vacanza e mancavano 4 giorni al rientro e ci siamo sentiti al telefono con Santo scambiandoci qualche notizia e mi chiese come stava Francesca:
bene!! Te la passo, vuoi salutarla??
Si ma prima volevo dirti che Francesco vuole scopare ancora con Francesca
Va bene, nessun problema
Allora quando torni??
Sabato sera
Va bene allora ci vediamo lunedì sera a casa mia verso le 8. Ci sarà Francesco e il suo ragioniere
Ok nessun problema
Dai così ci facciamo una bella goduta ma non dire niente a Francesca e passamela che la saluto.

Come promesso non dissi nulla a Francesca e ritornammo a casa come previsto il sabato sera. Nei giorni successivi riposammo per il viaggio lungo e stressante e alla domenica Santo telefonò e volle parlare con Francesca. Io feci finta di nulla ma mi accorsi che Santo le chiedeva qualcosa di particolare e i suoi occhi brillavano. Dopo circa un’ora Santo richiamò ma Francesca non c’era e allora mi disse che le aveva detto che lunedì sera ci aspettava perché aveva voglia di scoparla dopo tanto tempo e le disse di andare con uno spolverino che a lui piaceva molto. Ma, disse Santo, gli ho imposto di non mettere assolutamente niente sotto. Lei, mi disse, non voleva ma poi ha capito che poteva essere eccitante e ha accettato.

Lunedì sera dopo cena ci siamo preparati e lei era tutta carburata e fu abilissima a non farsi accorgere che era completamente nuda. In pratica me la trovai difronte con addosso lo spolverino che logicamente teneva ben stretto davanti e quando salimmo in macchina aveva il suo bel da fare per non farlo salire e aprire troppo altrimenti si sarebbe visto che non aveva niente sotto.

Arrivati parcheggiai la macchina sotto casa di Santo e Francesca si affrettò a suonare il campanello e Santo guardò dalla finestra e ci aprì velocemente. Salimmo e lasciai che fosse Francesca ad entrare per prima e Santo l’accolse a braccia aperte e se la baciò affettuosamente e le fece cenno di entrare in sala. Francesca si bloccò quando vide Francesco e il suo ragioniere e Santo:
S – hai visto che ci sono amici a riceverti??
F – Si ma non eravamo d’accordo così
S – E perché bisogna essere d’accordo?? Sono amici miei e volevano salutarti

Francesca rimase un po’ sulle sue ma ci pensò subito Santo che da dietro velocissimo le aprì lo spolverino offrendo a tutti la vista del suo corpo nudo e provocando un applauso spontaneo. Francesca appariva stranamente irritata perchè non era preparata e poi perché voleva farsi una bella scopata con Santo da sola.

Ben presto Santo fece cambiare il clima e prese Francesca sedendola sul divano tra lui e Francesco e le spalancarono le gambe offrendo a noi uno spettacolo incredibilmente eccitante. La sua figa era completamente aperta e lo spacco era rosso fuoco che stava a significare che l’eccitazione stava già facendo i suoi effetti. I due si misero a leccare le tette di Francesca e ben presto passarono a succhiarle con forza perché, come mi aveva confidato poco prima Santo, volevano lasciare il segno nelle parti più intime di lei. Volevano farla godere tantissimo e pesantemente, insomma, me lo disse chiaramente, quella sera non volevano essere delicati, volevano diventare padroni assoluti del suo corpo e farla urlare di piacere e di dolore.
S – E tu devi essere d’accordo, stai tranquillo e non opporti a niente, faremo quello che ci frulla per la testa anche se lei non vuole.
IO – Attenzione a non compromettere il futuro però
S – Tranquillo a quello ci penso io, lei sa benissimo che sono il suo padrone e sono anche padrone del suo corpo e posso fare quello che voglio e lei non può replicare
IO ‘ mi raccomando però perché poi la devo curare io.

Ben presto i segni dei succhi sulle tette si fecero vedere tra le urla di Francesca che però rispondeva in modo affermativo alle domande dei due:
Ti piace?? Vuoi ancora?? Vuoi più forte e via dicendo.

Naturalmente non è che con le mani stessero fermi, anzi!!! Due dita l’uno e due l’altro erano sempre costantemente dentro la sua figa ma poi notai che stavano iniziando una lenta ma costante azione di allargamento tirando lateralmente e allargandola sempre di più. Le dita un po’ alla volta divennero tre quindi in totale sei e vi assicuro che la stavano allargando per bene.

Francesco chiamò il ragioniere e gli disse di inserire qualche dito in mezzo ai loro cosa che si apprestò a fare con grande cura facendosi bagnare due dita nella bocca di Francesca e inserendole fra quelle dei due e vi lascio immaginare come riempirono la figa di lei che urlava i suoi orgasmi ma anche il suo dolore, otto dita un una figa si fanno sentire. Otto dita che comunque non stavano ferme e frugavano costantemente al suo interno.

Il buco del culo di Francesca fino a quel momento era stato risparmiato ma il ragioniere che l’aveva lì a portato di mano non si lasciò sfuggire l’occasione e infilò quel dito strappando un urlo gutturale di lei che era sottoposta ad un forcing pesante.

Decisero comunque di darle un po’ di respiro e Francesca si recò immediatamente in bagno per rinfrescare un tantino la sua figa ma Santo non dava tregua:
S – ti lavo io
F – no no lascia stare che io so come fare
S – anch’io so come fare e dopo giudicherai se ho fatto bene o male
Francesca si arrese ancora una alla volontà prepotente di Santo che prese a lavarle la figa ma inevitabilmente ad inserire dita a più non posso davanti e dietro facilitato nell’opera dal sapone intimo usato.

Finite le operazioni di lavaggio ci spostammo in camera da letto e Francesca fu messa supina a gambe completamente divaricate e piegate sulle ginocchia in modo da offrire uno spettacolo eccitante. Santo iniziò a baciarla in bocca e con le mani a strizzare i suoi capezzoli facendola saltare dal dolore, Francesco si impadronì della figa pizzicando violentemente il clitoride, il ragioniere invece le mise dita in figa e in culo e così Francesca era occupata in ogni angolo del suo corpo. Santo si sollevò e iniziò a spogliarsi e quando fu nudo prese in mano il cazzo a mo’ di lancia posizionandosi fra le gambe di lei e penetrandola con un sol colpo violento, sollevò il bacino estraendo il cazzo dalla sua figa per rientrare con un nuovo violento colpo. Intanto la sua bocca si impadronì nuovamente di una tetta succhiando forte provocando i lamenti di Francesca ma sembravano tutti sordi ad ogni lamento e ad ogni richiesta; Francesco si prese cura dell’altra tetta con un trattamento da brividi mentre il ragioniere piazzò il suo cazzo in bocca di lei spingendo a fondo come fosse una figa.

Santo aumentò il ritmo sino a sborrare abbondantemente in lei ed io presi il suo posto. Ho sempre amato infilare il cazzo in una figa piena di sborra e con la testa mi posizionai vicino all’orecchio di Francesca chiedendole come stava
F – Mi sento un po’ violentata ma bene
Io – Ma stai godendo??
F ‘ Si tantissimo. Non credevo di godere così con quattro uomini
Io ‘ Aveva ragione Santo allora
F ‘ purtroppo ha sempre ragione in queste cose
Iniziai anch’io ad aumentare il ritmo svuotando le mie palle in lei e sentivo la sborra fuoriuscire dalla sua figa che era evidentemente colma.

Fu la volta di Francesco che si proiettò con una agilità incredibile e un balzo felino in mezzo alle gambe spalancate di lei infilandola senza problemi facilitato dall’abbondante lubrificazione della sua figa. Io e Santo ci godevamo lo spettacolo altamente erotico che ci faceva sognare come se fossimo in un film porno. Il ragioniere intanto continuava a pompare il bocca imperterrito senza dar segni di cedimento e Francesco si impegnò in una scopata veloce e violenta; aveva gli occhi dilatati ed era super eccitato ed in breve tempo urlò come una bestia ferita sborrando copiosamente in lei.

Chiaramente era il turno del ragioniere che con calma si sollevò accomodandosi fra le gambe di Francesca pregandola di prendere in mano il suo cazzo e di infilarlo bene dentro di lei e iniziò a pomparla con una calma veramente impressionante uscendo ed entrando il lei lentamente e gli effetti si sentirono prestissimo in Francesca che iniziò una serie interminabile di orgasmi fino a chiedere la sua sborra dentro di lei.

La sua calma e la sua resistenza consentirono a Francesco di riprendersi con l’aiuto della bocca di Francesca e non appena il ragioniere si sollevò uscendo dalla figa di lei con il cazzo bello gocciolante prese il suo posto iniziando una nuova frenetica cavalcata e conseguente nuova abbondante sborrata in lei.

La grande scopata durò per qualche ora e per finire il ragioniere, mentre Francesco si faceva la quinta scopata, le mise il cazzo in bocca pompandola lentamente come sua consuetudine affondando il cazzo nella gola al momento di sborrare.

A fine serata Francesca era chiaramente distrutta. Le sue tette erano rosse con toni bluastri di tumefazione e la sua figa era tutta sanguinante per le continue penetrazioni ma soprattutto per i violenti colpi che l’hanno sbattuta e piena di sborra contando complessivamente ben 12 sborrate.

Quando in auto andavamo verso casa Francesca si lamentò con me per lo stato nella quale l’avevamo ridotta e per non averla informata prima che ci sarebbe stata una serata di quel tipo ed io feci presente che sapevo solo che oltre a Santo ci sarebbero stati altri due maschi ma che non sapevo di certo le loro intenzioni abbastanza violente. Ma feci presente che tutto sommato non mi sembra che a lei fosse dispiaciuto il trattamento che le avevano riservato ma obiettò che comunque anche se avesse detto di smettere nessuno si sarebbe fermato anzi forse li avrebbe caricati ancora di più.

Camminò malamente a gambe larghe per quasi una settimana facendo credere di avere dei dolori alle anche e senza mai far vedere a nessuno le sue tette per evitare che si capisse cosa era successo ma Santo non la risparmiò nell’arco della settimana facendole visita a casa e prendendola ripetutamente alla pecorina e infierendo sulle sue tette trovando una grande soddisfazione.

Alla prossima
Francesco aveva capito che Francesca era naturalmente predisposta a fare sesso con piacere e per piacere e passata una settimana dalla furiosa scopata decise di passare da solo a casa per farsi una bella scopata. Così Francesca un lunedì mattina alle 8 sentì suonare il campanello e pensava che fossi io che mi ero dimenticato qualcosa, aprì la porta e si trovò di fronte Francesco che tutto brioso le dice:
– Ho voglia di scoparti e non ho potuto far a meno di venire qui
Si ma”. sono ancora tutta in disordine e’..e poi non è che io sia sempre a disposizione
– Noooooo tu devi essere sempre a mia disposizione
– E per quale motivo dovrei esserlo??
– Perché ne o parlato con Santo e mi ha detto che quando ne ho voglia posso passare da te e fare ciò che più aggrada
– Simpatico Santo, se la fa e se la dice senza nemmeno avvisarmi
– Ma sbaglio o fra te e Santo c’è un accordo molto serio in tal senso??
– Si c’è un accordo ma era che doveva esserci anche lui presente e io avrei scopato con chi voleva lui e quando voleva lui non che lo facessi quando lui non c’era
– Scusa ma che cosa cambia??
– Cambia, cambia perché un conto è farlo con lui e qualche altro e un conto e farlo solo con altri.
– Va bene allora facciamo una cosa
– Cosa??
– Chiamiamo Santo al telefono e sentiamo cosa dice
E così fece. Francesca parlò un bel po’ animatamente al telefono con Santo che alla fine chiese di parlare con Francesco al quale disse di averla convinta.
Francesco soddisfatto si rivolse a lei chiedendole di spogliarsi completamente e di andare sul letto. Si spogliò anche lui mostrando il cazzo già in erezione piuttosto importante.
Iniziò a stringerle le tette e i capezzoli mentre lei faceva la dura facendogli capire che era incazzata nera ma ben presto il piacere prese il sopravvento e gradualmente si lasciò andare e lui la invitò a succhiare il cazzo e lei si dedicò ad un super pompino succhiando la cappella e leccandolo lungo tutta l’asta
Francesco era in estasi e capendo che di li a poco sarebbe venuto, tirò fuori dalla bocca di lei il suo cazzo mettendolo fra le tette e facendosi fare una piacevole spagnola, ma voleva tardare a venire per godere di più e per dare piacere anche a lei.
Ma quella bella figa a disposizione era una tentazione troppo forte e allora si mise fra le sue gambe e iniziò a penetrarla lentamente per poi aumentare il ritmo sino a sborrare abbondantemente dentro la sua vagina.
Si recarono in bagno per ripulirsi e po’ si distesero sul letto per chiaccherare un po’ e coccolarsi. Lui giocava con i capezzoli di Francesca e lei prese in mano il suo cazzo iniziando una lentissima sega che comunque faceva il suo effetto visto che in breve tempo il cazzo era in completa erezione.
Questa volta fu Francesca a prendere l’iniziativa e mettendosi a cavallo di Francesco prese a baciargli lentamente e delicatamente il suo seno e il suo collo, ma sotto di lei il cazzo diventava sempre più duro e Francesco faceva sempre più fatica a resistere e quindi iniziò a provare a metterlo dentro la figa di lei ma la furbona evitava questa possibilità per caricarsi ancora un po’. Francesco prese ad usare un po’ la forza ma si sa che ‘se l’ago si muove il filo non entra’ e quindi lei aveva ancora la meglio e lo tenne in questa situazione per un bel po’ e poi si decise a metterselo dentro con grande soddisfazione di lui. Lei prese a cavalcare con grande impeto e quando sentiva che lui stava per sborrare si fermava e lo tirava fuori. Questo sistema stava facendo innervosire Francesco che ogni volta si sentiva come castrato ma Francesca sapeva bene che se ogni tanto lo ‘raffreddava’ il rapporto sarebbe stato più lungo e più bello. Riuscì nel suo intento per oltre un’ora e quando decise che poteva bastare anziché cavalcarlo forte si distese su di lui strusciandosi lungo il suo corpo per fargli sentire le sue belle tette e baciandolo sul collo e muovendo leggermente il bacino per far scorrere molto lentamente il cazzo dentro di lei. Questo trattamento portò Francesco ad una esplosione di sborra nella sua vagina.

Dopo essersi ripuliti presero nuovamente a chiaccherare sul letto e Francesco le disse:
– ho una proposta da farti
– dimmi
– ti voglio per una settimana con me in Sicilia
– si bravo ” e come faccio??
– Perché??
– Marito, figli e”’e Santo dove lo metti??
– Santo non credo che sia un problema
– Dici?? Non prenderlo così alla leggera e abbastanza geloso
– Ci parlo io e se le cose gliele dici prima credo che non abbia nulla da dire. Tuo marito per quello che ne so non credo abbia nulla da ridire purchè tu sia felice, contenta e d’accordo di farti riempire la figa di cazzo e sborra
– Ecco appunto bisogna vedere se io sono d’accordo!
– Ma tu lo sei!! Hai solo voglia di farti pregare un po’. Per i tuoi figli penseremo a qualche scusa assieme a Santo
– Fai tutto facile tu ma non è così
– Vedrai che tutto si risolverà al meglio e ci faremo una settimana da favola
– E poi non capisco perché in Sicilia, non possiamo, semprechè io sia d’accordo, passare qualche giorno qui vicino??
– Perché in Sicilia sono più organizzato vivendoci da sempre
– Mah la cosa mi convince poco. Qualcosa mi dice che c’è puzza di bruciato
– Ma no che cosa ti metti in testa. Dai che ne parliamo con Santo e poi decidiamo.

Si rivestirono e Francesco la salutò e uscì di casa. Dopo circa mezz’ora tornò con Santo il quale intimò subito a Francesca di spogliarsi che aveva voglia di scoparla e così fu. La mise supina sul letto e iniziò a leccare la figa con entusiasmo provocando a lei subito un orgasmo anche perché Francesco la stuzzicava stringedole le tette e lavorandole per bene i capezzoli. Santo smise di leccare e piano piano, baciandola, risalì verso la bocca e mentre la baciava mise dentro la figa il suo cazzo ma Francesco non sapeva stare fermo e bagnatosi le dita della mano destra lubrificò il culo di lei e infilò due dita cosa che fecero più effetto a Santo che a lei infatti sborrò subito dentro di lei. Ma Francesco non voleva essere meno e quindi salì sopra di lei e la penetrò imprimendo alla scopata un ritmo forsennato che lo portò a breve a riempirle la figa con una calda sborrata.

Si misero tutti e tre sul letto a discutere la proposta di ‘Ciccio’ che la spiegò a Santo:
– La voglio portare con me una settimana in Sicilia per farla divertire un po’. Secondo te ci possono essere problemi?? Innanzi tutto tu sei d’accordo o no?
– No problemi no! Se serve a farla divertire ”’che problemi ci sono!!??
– Lei ha sollevato il problema del marito, dei figli e tu
– Io?? No conosco bene te e voglio troppo bene a lei per impedirle di divertirsi
– Ok? Poni condizioni??
– La devi trattare bene, puoi fare di lei, come me, ciò che vuoi purchè, come ha raccomandato suo marito a me, abbia sempre la figa piena di cazzo e sborra e che non faccia niente controvoglia
– Ok benissimo allora non ci resta altro che dirlo a suo marito e trovare una scusa valida pe i figli
– Mi sembra di essere al mercato ‘disse Franca- dove trattare l’affare e io non posso dire niente
– E’ vero ‘disse Santo- tu non puoi dire niente perché hai preso degli accordi con me, ricordi?? E comunque non siamo al mercato
– Di fatto ‘replicò Franca- e come se tu mi noleggiassi a Francesco per una settimana
– Esagerata è solo un favore ad un amico che peraltro ti ha già scopato più di una volta e per farti fare nuove esperienze
– Si ma è tutto una incognita. Ok una settimana in Sicilia ma cosa intendi fare Francesco?
– Te l’ho detto: ‘divertire’; vedere Palermo, conoscere nuove persone niente di particolare insomma se non una grande occasione di divertimento
– Ecco appunto: ‘conoscere nuove persone’. Mi spieghi esattamente cosa vuol dire??
– Vuol dire che ti presenterò amiche, amici, conoscenti e vedrai che ti troverai bene
– Sono gli amici che mi lasciano un po’ perplessa
– Perché??
– Perché conoscendovi voi sicuramente mi fate scopare da chissà quanti uomini
– Bhe qualcuno di sicuro ti vorrà scopare ma sempre nei limiti di quello che tu vorrai fare
– Immagino ”.è che voi quando vi trovate in compagnia vi carburate e con capite più un cazzo e io devo subire tutto quello che vi frulla per la testa.
– Noooo tu non subisci niente al massimo ti convinceremo

Gli animi si stavano scaldando e anche i sessi e quindi Santo prese a baciare Francesca in bocca e sul collo e altrettanto iniziò a fare Francesco. Si alternavano nella bocca e sul collo e naturalmente lei si eccitò moltissimo.

Le mani dei due iniziarono a toccare i seni di lei e la sua figa veniva penetrata, alternandosi, dalle mani dei due che ben presto le misero dentro fino a quattro dita ciascuno poi Santo tirò su di se lei e le infilò il cazzo in figa. Francesco non voleva essere da meno e si pose dietro a lei e con un dito le lubrificò il culo e poi delicatamente iniziò a penetrarla ma la cosa non risultò così agevole e allora Francesco dirottò il suo cazzo nella figa anche se era già occupata da quello di Santo. La sua figa era talmente ben lubrificata e calda che li accolse agevolmente entrambe sino a quando non le sborrarono dentro con grande piacere di tutti e tre.

Alla prossima
Passata una settimana decisero la data di partenza per la Sicilia. Trovate tutte le scuse, tutto tranquillo. Ai figli fu detto che Francesca sarebbe andata a trovare una zia a Roma che non stava molto bene e quindi si sarebbe allontanata per circa una settimana e Santo l’avrebbe accompagnata fino a Roma nel mentre che andava giù in meridione.
In effetti Santo doveva recarsi in meridione e più precisamente a Foggia. Venne quindi il giorno della partenza e in auto caricarono Francesco per andare fino a Bologna dove avrebbe preso l’aereo per Palermo.
Francesca si sedette a fianco di Santo che era alla guida e Francesco prese posto nel sedile posteriore e stranamente i due maschi restarono calmi. Arrivati all’aeroporto parcheggiarono l’auto nella zona coperta e in un posto un po’ defilato e Santo disse a Francesca:
– Ma che fai?? Parti e non mi saluti??
– Bhe siamo appena arrivati e siamo ancora in macchina. Quando scendiamo ti saluto.
– Noooooo! Non hai capito
– Cosa non ho capito?
– Ma cosa pensi di salutarmi con un bacino sulle guance??
– E come dovrei salutarti?? Con una stretta di mano e una pacca sulla spalla??
– Minchiaaaaaa ”.. non fare la furba come me
– No non sto facendo la furba. Non capisco!!
Santo scese dalla macchina e disse a Francesco di scendere e a Francesca di scendere e salire sul sedile posteriore.
– Perché dietro?? Non siamo arrivati??
– Ti ho detto che devi ancora salutarmi!! U capisti??
– E per salutarti c’è bisogno di sedersi dietro??
– Certo vieni dai non rompere il coglioni
Una volta seduti dietro Santo aprì i pantaloni e li scese un po’ assieme agli slip, tirò fuori il cazzo e con una mano sulla nuca di Francesca la tirò a se dicendole:
– il tuo saluto deve essere un bel pompino! Non vorrai lasciarmi al secco per 10 giorni!?!
– Come 10 giorni?
– Mamma mia come sei pignola, 7 o 10 che differenza fa?? Dai succhia bene e lecca tutto fino al buco del culo.
Francesca capì che non c’era niente da fare e iniziò la sua bella pompa e Santo iniziò subito a mugolare per il piacere. Con le mani le strizzava le tette e Francesco, dal sedile davanti, pur con qualche acrobazia, iniziò a mettere le mani sotto la gonna arrivando pian pianino alla figa e si accorse che lei aveva indossato gli slip e disse:
– ma come vieni via con me e hai messo slip e reggiseno?? Ma sei impazzita?
– Forse sei impazzito tu!! Cosa vuoi che vada in viaggio nuda sotto?
– Esatto!! dissero i due all’unisono
– Dai dai non dite cazzate
– Non diciamo cazzate. Svelta togli tutto quello che c’è sotto ‘disse Francesco-
E iniziarono a spogliarla per togliere il reggiseno e gli slip. Intanto Francesca proseguì nella sua pompa e Santo si irrigidì per l’orgasmo e sborrò abbondantemente nella bocca di lei.
Francesco, manco a dirlo, non voleva restare indietro e pretese un pompino anche lui ‘per affrontare il viaggio serenamente’.

Si sistemarono un po’ e quindi Santo riprese il suo posto alla guida mentre i due si avviarono verso il lato partenze per fare il chek-in e si avviarono verso la sala d’imbarco del volo per Palermo. Erano ambedue felici e scherzavano allegramente.
Volarono alla volta della Sicilia e arrivati all’aeroporto trovarono un amico di Francesco che li attendeva e che li accompagnò all’auto. Nel presentare Giuseppe a Francesca gli disse:
– Francesca, questo è Giuseppe e sarà il tuo angelo custode per tutta la tua permanenza in Sicilia, non ti lascerà un attimo da sola.
– Grazie ma avrò bisogno dei miei momenti di libertà
– Si ma sarà una libertà vigilata, non voglio che ti succeda niente
– Ho capito e ti ringrazio ma potrò andare in bagno? O no?
– Si ma Giuseppe sarà sempre vicino a te vigile.
– Oddio mio, ma stai scherzando??
– Assolutamente no! Mettiti in testa che non voglio scherzi e comunque qui sarai mia in tutti i sensi
– Pazzesco

Si incamminarono verso l’auto con l’autista che li attendeva fuori dall’aerostazione.
– Questo è Carlo e provvederà ai tuoi spostamenti insieme a Giuseppe
– Bene non uno ma due angeli custodi
– Certo, avrai un appartamento tutto per te dove potrai stare tranquilla
– Già mi immagino che tranquilla che sarò con te e i tuoi amici!

Alla prossima
L’automobile partì quindi alla volta di Palermo e a circa metà strada Francesco ordina a Carlo di fermarsi a lato in un posto tranquillo. Francesca cominciò ad agitarsi prevedendo come sarebbe stata quella sosta, Carlo fermò l’auto nell’area di sosta in posto un po’ defilato e questa fu la conferma per Francesca.
Francesco ordinò a lei di spogliarsi completamente perché i suoi amici la volevano vedere tutta nuda e lei capita l’antifona iniziò a togliersi quel poco che aveva, camicia e gonna.
– Esci e mettiti lì dietro la macchina
– Ma sei fuori?? Siamo a lato di una superstrada con tutto il traffico che c’è!
– E che ci fa?? Nessun problema vero ragazzi??
– Nessuno risposero i due
– Scusa ma qui c’è pieno di forze dell’ordine che passano continuamente e se vengono qui che fine facciamo??
– Dai dai poche storie esci
Francesca uscì col cuore il gola e continuando a guardarsi attorno. E i tre la seguirono. Carlo iniziò a toccarle le tette e Giuseppe ad accarezzare il culo mentre Francesco iniziò a rovistarle la figa e il buco del culo. Ben presto tutti si scaldarono e Francesco la girò:
– apri le gambe per bene e piegati in avanti e prendi in bocca il cazzo di Giuseppe
Francesca eseguì gli ordini dati e prese tutto il bel cazzo in bocca cominciando a succhiare facendo trasalire il povero Giuseppe che faceva fatica a resistere.
Intanto Francesco si bagnò il cazzo con la saliva e con un sol colpo lo infilò nella figa di lei che era bagnatissima e iniziò a pompare velocemente. Giuseppe in quella situazione non resisteva più e iniziò a dire che doveva sborrare chiedendo a Francesco se poteva farlo in bocca
– Certo che puoi. A lei piace la sborra vero Francesca??
– Si si mi piace vieni pure se non resisti
– Non riesco più a resistere e allora sborrooooooooooo
riempiendo la bocca di lei che faceva fatica a deglutire tanta erano veloci e continui gli spruzzi
Giuseppe estrasse il cazzo dalla bocca di lei e subito Carlo prese il suo posto facendoselo succhiare e spingendolo in gola fino alle palle provocando in Francesca qualche conato di vomito.
Intanto anche Francesco era arrivato a capolinea sborrando copiosamente nella sua figa mentre Carlo continuava a scoparla in gola come fosse una figa.

Francesca aveva sborra ovunque e quindi si ripulì con delle salviettine e si rimise la gonna e la camicia, risalirono in auto e ripartirono alla volta di Palermo. Arrivati in città si fermarono davanti ad un fabbricato dove erano stati creati dei mini appartamenti e quindi Francesco fece strada invitando gli altri a seguirlo e Giuseppe prese diligentemente la valigia di Francesca e salirono in un grazioso appartamentino composto da un salotto/cucina, camera matrimoniale, cameretta e bagno. Francesca iniziò a disfare la sua valigia e a riporre accuratamente i sui abiti nell’armadio mentre Francesco salutò e raccomandò ai ‘ragazzi’ di stare molto attenti.

Francesca, terminata l’operazione valigia, disse che andava a fare una bella doccia e Giuseppe diede il suo ok e quindi lei si prese le sue cose e si diresse verso il bagno e iniziò a spogliarsi e il fedele Giuseppe entrò nel bagno e si mise in disparte a guardare lei che si preparava. Francesca apparve un po’ infastidita dalla sua presenza ma capì che doveva mettersela via perché tanto le cose non sarebbero cambiate. Finita la doccia si mise l’accappatoio e tornò verso la camera dove si asciugò e dove si accinse a passarsi della crema idratante ma”’i due le dissero che ci avrebbero pensato loro. La distesero sul letto e iniziarono a spalmare la crema con molta cura provocando a Francesca una piacevole sensazione anche perché non si limitarono a spalmare sulle parti normali ma anche su quelle intime inserendo dolcemente le loro dita in figa e in culo oltre che sulle tette strizzando dolcemente i capezzoli.

Erano comunque tutti molto caldi e l’eccitazione si sentiva anche nell’aria. Giuseppe iniziò a baciare Francesca infilando la sua lingua e intrecciandola con quella di lei. Il bacio era appassionante e caldo, un bel bacio insomma di quelli che fanno andare la pressione a 200. Carlo voleva anche lui la sua parte e chiese a Giuseppe di spostarsi e una volta libera ka bocca Giuseppe se ne impadronì con un bacio altrettanto caldo e violento. Si interruppe un attimo chiedendo a Francesca di tenere la bocca aperta e lui iniziò a riversare nella bocca di lei una quantità industriale di saliva pura e Francesca era costretta a deglutire e a tenerla in bocca. A Carlo piaceva molto questa nuova esperienza e continuava a produrre saliva per riversarla. Giuseppe apprezzò anche lui e chiese a Francesca di poterlo fare e lei acconsentì trovandosi nuovamente la bocca piena di saliva

Carlo nel frattempo iniziò a succhiare le tette di Francesca cercando di prendere in bocca il più possibile provocando in lei un enorme piacere anche se il tal modo stava provocando un leggero ematoma e quindi lei fece presente che non era proprio il caso di lasciare i segni perché dopo sarebbe arrivato Francesco e non sapeva se avrebbe gradito che qualcuno prima di lui le facesse questo trattamento. Carlo allora smise ma continuò a succhiare ‘dolcemente’ le tette cosa che Francesca apprezzo forse molto di più.

Giuseppe fini di ‘abbeverare’ Francesca con la sua saliva e si portò in fianco a lei e le aprì le gambe iniziando a baciare il monte di venere e l’inguine per finire poi a leccare e succhiare la sua vagina. Aprì ancora di più le sue gambe e si mise fra loro col suo corpo e lentamente inserì il suo cazzo nella figa di lei strappandole dei gemiti man mano che il cazzo scivolava dentro, Giuseppe prese a pompare lentamente e poi aumentando gradatamente il ritmo fino a quando sferrava colpi violenti piantandole il cazzo fino in fondo strappando urla di piacere a lei che era andata al settimo cielo.
– Si sfondami la figa. Lo sento sbattere contro l’utero
– Lo vuoi tutto e più forte?
– si si spaccami. Allargami la figa e spaccami l’utero. Lo senti? Lo senti che sbatti sull’utero?
– Si lo sento ed è quello che voglio. Sei una troia perfetta
– Si ma ti prego riempimi di sborra
– Si si ohhhhhhh eccola, tutta per te
E riversò in lei tutto ciò che aveva accumulato nelle palle ma la scena eccitò tantissimo Carlo che prese il posto di Giuseppe non appena questi si sfilò dalla figa di lei.
– Dai anche tu spaccami questa figa
– E certo che te la spacco. Hai una figa che sembra fatta per essere spaccata
– Ti piace Carlo?
– Certo che mi piace. Quando arrivi in fondo sembra di bruciare tanto è calda
– E allora dai. Vai forte con colpi forti fino in fondo
– Si ma così devo sborrare. Non riesco a resistere
– E perché dovresti? La mia figa ha sempre ricevuto tanta sborra
– Ah si?? Tutti ti hanno sborrato dentro??
– Certo e dove dovevano farlo??
Questo scambio di vedute porto Carlo a sborrare abbondantemente dentro di lei con enorme piacere per entrambe.

Terminato, Francesca si rifece la doccia con la promessa che l’avrebbero lasciata stare. Infatti si docciò, e si distese con loro sul letto per riposare e aspettare Francesco.

Alla prossima
A tarda sera arrivò Francesco e appena vide lei ancora nuda si spogliò in tutta fretta e affondò il viso in mezzo alle gambe spalancate di Francesca leccando furiosamente la sua figa per poi salire su di lei e infilare il cazzo nella vagina bagnatissima.

Si fecero una bella doccia, si vestirono e uscirono mentre i suoi angeli custodi rimasero a casa ad aspettare. Si recarono in un bel ristorante sul lungomare dove Francesco aveva prenotato ma”..sorpresa: il tavolo era già pronto con sette coperti e Francesca chiese lumi a Francesco ma in effetti c’erano ben pochi lumi da dare, lui aveva organizzato una bella serata all’insegna del sesso sfrenato e lei dovette prendere atto della volontà di lui.

Si sedettero al tavolo anche se per il momento erano solo loro due. Portarono un aperitivo in attesa che giungessero gli ospiti che comunque non tardarono ad arrivare. Uno alla volta si presentarono e si sedettero al tavolo e Francesco volle lei al suo fianco sinistro mentre uno dei sei prese posto vicino a lei. Iniziarono a cenare e Francesco fece andare volontariamente il discorso sul sesso elogiando Francesca come persona e come femmina. Presto gli altri chiesero di vedere come era fatta effettivamente dato che quando arrivarono lei era già seduta. Quindi Francesco le disse di alzarsi e farsi vedere in tutta la sua figura. Lei diligentemente si alzò, le chiesero di fare un giro su se stessa così la poterono ammirare.

Un po’ alla volta gli animi si scaldavano e Francesco iniziò ad aprire la camicetta e tirò fuori un seno affinchè tutti potessero godere della vista di una bella tetta. Ma era chiaro che quello fu l’inizio di una serata di grande lavoro per lei infatti tutti vollero vedere i seni di Francesca che in breve tempo si trovò con il seno completamente alla vista di tutti e gli impedirono di abbottonare la camicetta per riparare la vista del seno.

La cena proseguì nell’allegria ma gli amici di Francesco cominciavano a reclamare che le tette non bastavano per soddisfare la loro curiosità e allora chiesero di vedere anche il resto. Naturalmente Francesca non era d’accordo perché erano in un locale pubblico ma a nulla valsero le sue rimostranze. Due commensali si avvicinarono a lei e iniziarono ad abbassare la zip della gonna, a sganciarla e toglierla lasciandola senza niente perché ricorderete che Francesco le impose di non avere mai niente sotto quando sarebbe stata con lui.

Ora lei era visibile a tutti nella sua nudità, uno le prese la gamba destra e la posò sul tavolo per mostrare a tutti la sua figa bella aperta e tutti a turno passarono a toccarla e infilarle dita dentro. Poi si calmarono un momento fino alla fine della cena.

Ma era evidente che tutti gli amici di Francesco non si accontentavano di quello che era successo fino a quel momento e reclamarono la voglia di scopare. Francesca era preoccupata per l’elevato numero di uomini presenti ma tanto si sapeva come sarebbe andata a finire. Sperava solo che fossero delicati e non violenti. Francesco disse a tutti gli amici che si sarebbero trasferiti in una villa di uno di loro per poter avere tranquillità e riservatezza.

Salirono nelle auto e lei era con Francesco che naturalmente le impedì di vestirsi e durante il breve viaggio lui continuava a palpeggiare e infilare dita nella sua figa. Arrivarono e Francesco porto lei in una camera attigua al salone centrale dove c’era un bel lettone a disposizione, Lui le aprì le gambe e iniziò a leccarla per lubrificarla ma si accorse subito che non c’era assolutamente bisogno. Era allagata. Le montò sopra e infilò velocemente il cazzo nella sua figa e mentre la scopava succhiava i suoi seni e la baciava con foga fino a quanto arrivò l’orgasmo riempiendo la vagina con una abbondante sborrata e lei quando sentì gli schizzi al suo interno ebbe un orgasmo molto forte vibrando tutta.
Uno alla volta occuparono la sua figa riversando il frutto del piacere dentro di lei che in breve tempo si ritrovo piena di sperma. Quando tutti l’ebbero scopata lei si alzò e andò a farsi una doccia rigenerante mentre i maschi erano tutti nel salone a commentare quanto era stato bello scopare Francesca.

Ma era evidente che i maschi erano si soddisfatti ma avevano ancora tanta voglia e allora Francesco decise che non bisognava logorare la figa continuando a scoparla tutti nuovamente e quindi propose di scoparla in bocca. Iniziò lui facendo arrivare il suo cazzo in gola incurante dei continui conati che il cazzo procurava nella sua gola. Lui più la sentiva e più si caricava e a nulla valsero le suppliche di lei, anzi, più la vedeva in difficoltà e più ci dava dentro. In breve tempo scarico una sborrata eccezionale direttamente nella sua gola e quindi fece uscire il suo cazzo dalla bocca di Francesca ma immediatamente, ad uno ad uno, tutti gli altri imitarono Francesco scaricando litri di sborra nella sua gola.

Si salutarono e Francesco e lei ripresero la via di casa e lei fu consegnata a Carlo e Giuseppe che aspettavano il loro rientro. Si misero a chiaccherare e i due vollero sapere come era andata la serata. Il racconto provocò l’immediata reazione dei cazzi dei due che tirarono fuori dai pantaloni i loro attrezzi e presero a scopare con foga Francesca sborrandole dentro, naturalmente, più volte sino a quando tutti stanchi decisero di riposare.

Il giorno dopo trascorse tranquillo a visitare la città e a sera arrivò Francesco che disse a lei di prepararsi che sarebbero usciti a cena. Si recarono in un raffinato ristorante in centro dove incontrarono un amico di lui. Persona molto distinta ed elegante che prese subito confidenza con Francesca elogiando la sua bellezza e monopolizzandola praticamente tutta la sera. Terminata la cena invitò Francesco e lei a bere qualcosa a casa sua.

Si sedettero sul divano e naturalmente Francesca fu fatta accomodare fra i due e Francesco intavolò il discorso sulla bellezza di lei che, a suo dire, aveva un corpo stupendo, delle tette bellissime e una figa da sballo. L’amico, incuriosito, iniziò a fare domande a lei:
– Francesca, ma è vero tutto ciò che dice lui?
– Esternamente te ne puoi fare un’idea. E’ tutta sera che stiamo assieme e quindi immagino che mi hai guardato
– Si si esternamente ti ho visto, ti vedo e debbo dire che sei veramente bella e hai delle gambe che fanno sognare. Le tette anche se nascoste dovrebbero essere belle, sode, abbondanti e gustose
– Abbondanti si. Da sempre, fin da ragazzina ho sempre portato una terza abbondante
– Chissà quanti maschietti hanno fatto pazzie per toccartele
– Insomma diciamo che si
– Ma toccarle, toccarle, intendevo, non sfiorarle
– Intendevi a seno aperto, visibile e palpabile? Si abbastanza hanno giocato con le mie tette
– E la figa tanto decantata da Francesco??
– bhe in questo caso non saprei cosa dire. Penso di averla come tante altre e poi non saprei dire se è bella o brutta, se è piacevole o no
– allora vuoi spogliarti che così posso vedere anch’io? Cosa dici Francesco?
F: io credo che sia opportuno. E’ uno spettacolo da non perdere
– Ehila fate tutto voi ma chi si dovrebbe spogliare sono io
– Perché ti vergogni??
– No non quello ma ci siamo appena conosciuti e mi trovi un po’ spiazzata non mi aspettavo questa richiesta
– Diciamo che un po’ mi ha incuriosito la descrizione di Francesco e il resto l’ha fatto il tuo corpo, la tua simpatia e la vicinanza
– Ho capito ma’..
– Dai spogliati che sono ansioso di vederti
A questo punto Francesca si alzò e iniziò a sbottonare la camicia e poi a toglierla e Francesco si alzò per toccarla ma il suo amico gli disse di starsene tranquillamente seduto che lo spettacolo era per lui e voleva l’esclusiva. Se voleva starsene lì a guardare poteva anche farlo altrimenti poteva accomodarsi nell’altra stanza a guardare un po’ di televisione.
Francesco non la prese bene ma, evidentemente, il rapporto fra i due doveva essere, come importanza, a favore dell’amico altrimenti con il carattere di Francesco non avrebbe accettato l’imposizione e le restrizioni. Francesca guardò Francesco e gli sorrise; un sorriso un po’ complice, un po’ beffardo.
Logicamente tolta la camicia, rimasta col solo reggiseno, le sue tette svettarono e iniziarono a dare l’idea all’amico che si mostrò molto interessato. Francesca proseguì liberandosi della gonna che lasciò cadere ai sui piedi rimanendo così in intimo soffermandosi per farsi vedere. L’ammirazione dell’amico era sempre più importante e disse:
– Francesco hai ragione, è veramente una gran bella donna! Complimenti
– Grazie! Mi fermo qui riesci a vedere abbastanza?
– Eh no non puoi farmi questo ora devi togliere anche il resto. Per ora libera quelle belle tette dal reggiseno
– Va bene
Tolto l’indumento mostrò le sue belle tette con due capezzoli turgidi che già di suo sono grossi e un’areola bella grande che mette ancor più in evidenza il capezzolo.
Francesca si aspettava che l’amico si alzasse per toccarle il seno, per baciarlo come spesso accade invece se ne stava seduto, bello tranquillo ad ammirare, a gustarsi lo spettacolo.
– Bene ora non resta che togliere le mutandine, non credi?
– Se proprio vuoi togliamo anche quelle
– Certo che voglio. Diciamo che tutto è bello e interessante ma sono curioso di vedere quanto è bella la tua figa
– Te l’ho già detto: è come tante altre, niente di particolare
– Questo lascialo dire a me. Francesco l’ha già elogiata moltissimo
Francesca tolse anche le mutandine restando totalmente nuda per la visione compiaciuta dell’uomo che la fece girare e rigirare e prendere delle posizioni che rendevano gloria al suo corpo e anzi mettevano ancora più in risalto il suo corpo.
Il personaggio era decisamente esperto e non smetteva di chiedere a Francesca di assumere posizioni sempre più oscene per valorizzare il suo corpo. Dopo un bel po’ le disse di sedersi sul divano e aprire le gambe al massimo per far si che anche la figa si aprisse naturalmente e lui potesse ammirarla posizionandosi con uno sgabello davanti a lei.
– Apriti la figa prendendo le gradi labbra e tirandole verso l’alto e lateralmente
– Ma”.
– Guarda tu sei simpatica e bella ma a questo punto non voglio più sentire, ripeto non voglio più sentire, ‘ma’ dimenticala assolutamente, quando ti dico di fare una cosa la devi fare e basta. Ci siamo capiti?
– Ok va bene
– Allora allargala ‘ Lei prese le grandi labbra e seguì le istruzioni ricevute
– Di più, tira di più
Tirò ancora fino a mostrare il buco della figa come mai un uomo potrebbe vederlo, bello rosso vivo, luccicante e profondo e la fece stare in quella situazione per alcuni minuti.
– Cosa è entrato in quella figa Francesca? Sincera tanto con me non hai nulla da temere e odio le bugie
– Diciamo che un po’ di tutto è entrato tranquillamente
– Fai un elenco per cortesia
– Bhe le mani di parecchi uomini
– E donne?
– No mai
– E poi?
– Verdure tipo carote, melenzane, cetrioli e zucchine
– Bombolette spray di lacca e deodorante
– Banane da sbucciare e sbucciate
– E con una banana sbucciata in figa cosa è successo?
– Che il maschietto di turno si è messo a mangiarla mangiando contemporaneamente la figa
– Bottiglie di ogni tipo, Dal bitter alla coca cola. E anche quelle lunghe del vino bianco fino a toccare l’utero
– Un salame abbastanza lungo a largo
– Ma con le mani cosa ti hanno fatto? Quante dita?
– A parte che dipende dalla mano quant’è grossa c’è chi è arrivato a due e chi a quattro
– Ti hanno forzato per entrare con tutta la mano
– Ci hanno provato ma non sono riusciti e sinceramente non è stato bello
– Non hai mai provato piacere con le mani quando sono entrati un bel po’?
– Dipende molto dall’uomo che ci prova. C’è chi è troppo violento e quindi subisci e non provi nessun piacere, c’è invece chi più delicato e allora la figa si lubrifica e quindi la mano può entrare quasi tutta
– Giusto! Non bisogna mai essere troppo violenti o almeno bisogna arrivarci gradatamente
– Si ma sono rari i maschi che ci sanno fare perché si fanno prendere dalla frenesia di fare
– Bene ‘disse rivolgendosi a Francesco- d’ora in poi lei sarà completamente mia e ne farò quello che voglio
– Servo vostro Conte. Come vuole Vossia,
– Puoi andare Francesco
Francesco si incamminò verso l’uscita e il Conte restò da solo con Francesca.

Alla prossima
Così il Conte dopo essersi sbarazzato di Francesco disse a Francesca che potevano andare in camera e chiaccherare sul letto ricevendo il consenso di lei.
Il Conte si liberò quindi completamente dei suoi abiti esibendo un discreto cazzo, si stesero nudi uno affianco all’altra e subito il Conte la mise sul fianco e l’abbracciò da dietro ad uovo facendola aderire al suo corpo.
Iniziarono a parlare di tante cose e alla fine, come era normale, parlarono di sesso e il Conte le disse:
– Sei proprio una bella donna e immagino anche molto calda
– Bella non sta a me giudicare anche se spesso sono desiderata dagli uomini e quindi credo che almeno un po’ bella lo sono. Calda sembrerebbe ma non sempre, a volte ci sto a fare sesso ma è una cosa meccanica, è vero che potrei dire no ma mi dispiace illudere i maschietti e quindi lo faccio lo stesso. Non è che non goda ma non è da impazzire.
– Ho capito. Sei una buongustaia ti piace il sesso fatto bene e che ti faccia godere tanto.
– Certo. Dovrebbe essere sempre così e non solo per svuotare le palle del maschietto di turno.
– Tu cosa mi consideri?? Il maschietto di turno o qualcosa di diverso?
– Qualcosa di molto diverso
– Perché?
– I tuoi modi di fare sono educati, dolci, raffinati. Non mi sembri un assetato di sesso
– Hai detto bene. Non sono assetato di sesso anche se non ti nascondo che tu mi ecciti molto, sento proprio la voglia di fare sesso con te.
– Come ti accennavo prima, c’è modo e modo di fare sesso. Il più delle volte trovi gente che palpa in ogni centimetro del corpo, ti stringe la carne fino a farti male, ti strapazzano le tette come fosse carne da macello e infine te lo sbattono dentro con furia e con altrettanta furia ti montano. Quando scaricano il loro piacere a volte diventa una liberazione.
– Allora non ti piace essere sbattuta, non ti piace il sesso violento.
– Mi piace essere sbattuta e anche un po’ violento a volte ma non tutto subito all’improvviso. Noi donne abbiamo bisogno dei nostri tempi per carburare, poi magari siamo più esigenti dei maschi ma l’essere assalite non è una bella cosa e questo purtroppo pochi lo capiscono.
Intanto il Conte prese fra le sue mani le tette di Francesca stringendole dolcemente e con il dito stuzzicava i capezzoli fino a che non divennero duri ed eretti. A quel punto la mise supina e inizio a baciare dolcemente il collo di Francesca che iniziò ad ansimare e poi lentamente baciò l’orecchio e si spostò sulla sua bocca baciandola con passione e ricevendo una calda risposta di lei. Proseguì poi dirigendosi sui seni e iniziò a baciarli e succhiarli con delicatezza. Con la mano destra iniziò ad accarezzare la pancia e il monte di venere ottenendo da lei l’apertura delle gambe quasi fosse un invito a toccarle la figa. Cosa che il Conte non si lasciò sfuggire, con due dita percorse per il lungo tutta la sua figa sino ad arrivare all’ano che accarezzò dolcemente con dei piccoli colpetti di pressione.

Francesca amava moltissimo quel trattamento e cominciò ad ansimare, il suo respiro diventava sempre più pesante e veloce e lui giocava intensamente con la clitoride provocando dei sussulti nel corpo di lei che ad un certo punto le chiese di mettere dentro qualche dito, cosa che lui fece subito provocando inevitabili gridolini di piacere. Affondò per bene le due dita sino ad accarezzare l’utero. Questo trattamento durò circa una mezz’ora e poi il Conte le disse che era meglio dormire e quindi la riabbracciò tenendo fra le sue mani le tette.

Durante la notte Francesca sentiva il cazzo del Conte, anche se non rigido, poggiarsi sul suo fondo schiena e le venne la curiosità di vedere la sua reazione se stuzzicato; detto fatto allungò la sua mano e iniziò un lento movimento di su e giù, subito sembrava dormisse poi si mosse e le disse:
– più veloce, poco poco più veloce
– dai che diventa duro
– e poi cosa fai quando sarà duro??
– Vedrai
Ben presto il cazzo del Conte prese vigore e aprì leggermente le gambe di Francesca pur tenendola coricata su un fianco e inizio a pomparla dolcemente e lentamente. Francesca si stava man mano eccitando e l’orgasmo era in arrivo lento ma forte. Il Conte ci sapeva fare e continuava nella sua opera di scopata dolce ma efficiente. Francesca chiese di pompare più velocemente e fu accontentata, anzi il Conte iniziò a sbatterla forte e il suo cazzo arrivava a colpire l’utero ad ogni colpo. Dopo un po’ di tempo dove lei ebbe un paio di orgasmi il Conte sborrò copiosamente nella figa di Francesca che godette ancora una volta quando sentì gli schizzi invaderla e si stava togliendo quando sentì il cazzo di lui ammosciarsi ma lui la tenne ferma e si riaddormentarono così. Passarono così una notte dolcissima, tranquilla e in qualche modo anche sensuale, cosa che Francesca non avrebbe mai ipotizzato quando era a casa di Francesco.

Venne mattina e si alzarono, si abbracciarono e si baciarono con calore e si recarono in sala dove il tavolo era già pronto per la colazione per loro due. Francesca era felicissima per il trattamento riservato dal Conte. Finita colazione tornarono in camera e si prepararono per uscire.

Presero un taxi e si recarono dall’altra parte della città ed entrarono in un palazzo bellissimo, antico e lussuoso dove vennero ricevuti da un portiere in divisa che li accompagnò con l’ascensore interno al terzo piano dove si presentò a loro un appartamento da sogno.

Il Conte illustrò allora a Francesca dove si trovavano. Il palazzo era un antichissimo edificio di proprietà di una nota famiglia nobile dove il lusso non mancava di certo ed era pari se non superiore a quello del Conte. Attesero qualche minuto e arrivò il nobile amico del Conte, un signore sulla sessantina molto distinto e ben curato negli abiti e nel corpo. Si presentò a lei con il classico baciamano e il suo nome di battesimo: Nunzio.

Le chiese di sedersi comodamente sul divanetto e il Conte con Nunzio si accomodarono sul divanetto difronte a lei. Nunzio volle sapere molte informazioni sul conto di Francesca, da dove veniva e come mai si trovava li, cosa faceva nella vita e poi chiese al Conte come aveva avuto la fortuna di conoscere una così bella e simpatica donna. Il Conte spiegò che gli fu presentata da un amico e che se ne era appropriato in virtù della sua forza sociale ed economica nei confronti dell’amico perché Francesca l’aveva colpito subito e fortemente. Nunzio si complimentò col Conte e gli disse di comprendere le motivazioni che l’avevano portato a far si che Francesca fosse diventata di sua proprietà. Nunzio chiese al Conte se sarebbe stata di sua esclusiva oppure Francesca poteva essere condivisa:
– Francesca è una donna eccezionale, calda e disponibile e quindi è giusto condividerla
– Tutto vero quello che dice il mio amico Conte?
– Sono tutte affermazioni sue e non mie
– Allora sarebbe buona cosa verificare queste doti
– Francesca sorrise ma non disse nulla e allora Nunzio incalzò
– Credo che la prima cosa da verificare sia la bellezza non vi pare?
– Quella avete già avuto modo di vederla in questi minuti di conversazione
– Certo ma è una bellezza sfalsata quella che noi possiamo ammirare adesso
– Perché? Non capisco
– I vestiti mia cara sfalsano la bellezza di un corpo femminile
– E allora??
– Allora è evidente che devi spogliarti per far ammirare anche a me le tue bellezze. Il mio amico sicuramente ha già avuto questo privilegio
– Ok allora in pratica vuole uno spogliarello tutto per lei se ho ben inteso
– Brava. Hai inteso benissimo però uno spogliarello molto naturale non con tutte quelle mosse false che alcune donne fanno per sembrare più sexy
– Ok naturale allora!

I due si accomodarono meglio sul loro divanetto per poter ammirare rilassati lo spettacolo che Francesca avrebbe offerto loro.
Francesca iniziò quindi a sbottonare la giacca del tailleur e a toglierla, quindi sbottonò la camicia bianca di seta mettendo così in mostra i suoi seni, la tolse permettendo una visuale più completa. E chiese:
– Nunzio come vuoi che proceda? Togliendo il reggiseno o la gonna?
– La gonna -rispose Nunzio- così sarai più affascinante in intimo
Francesca sganciò la gonna, abbassò la piccola cerniera e lascio quindi cadere la gonna ai suoi piedi ottenendo attestati di approvazione da parte dei due maschi.
Francesca procedette quindi a togliere il reggiseno liberando le sue abbondanti ‘tette a pera’ suscitando l’approvazione dei due che la invitarono o prendere i capezzoli con pollice e indice e sollevarle verso l’alto e poi chiesero di avvicinarsi a loro. Nunzio, restando seduto, afferrò con due mani le tette e palpò delicatamente per aumentare poi la consistenza della stretta e approvando la consistenza dei seni di Francesca. Nunzio a quel punto si risvolse al Conte:
– Conte ora credo che sia opportuno sentire come sono i capezzoli e vedere la reazione quando vengono stretti.
– Si credo anch’io che sia giusto
– Quindi cara Francesca ‘disse Nunzio- ora ti farò questo trattamento
– Ok ‘disse lei- ma mi raccomando di non esagerare
– Cara Francesca è bene che tu sappia che non amo essere condizionato nelle mie scelte e volontà quindi d’ora in poi ti prego di non dirmi più cosa devo fare e come fare ok?
– Va bene ‘disse lei- spero di riuscire ad esaudire i tuoi desideri
– Vedi, tu ieri sei diventata di proprietà del Conte e oggi sei diventata di mia proprietà. Capita nella vita
Nunzio spostò le sue mani verso i capezzoli e accarezzandoli dolcemente li fece inturgidire.
– Bene Francesca le tue tette hanno reagito molto bene, quindi vuol dire che sei abbastanza calda. Ora stringo però
E così dicendo prese i capezzoli tra pollice e indice e strinse forte provocando in lei un gridolino di dolore e più lei aumentava il volume della sua voce e più Nunzio stringeva. I capezzoli in breve diventarono di un rosso violaceo e Nunzio dimostrò tutta la sua soddisfazione.
– Bene ora togliamo anche le mutandine e così potrò ammirare la tua figa. Va bene??
– Si ok
– Però vai sul divanetto dove eri seduta prima. Ti siedi, togli le mutandine e ti alzi in piedi girando su te stessa.
Francesca si spostò, si sedette e tolse le mutandine, si alzò in piedi rimanendo difronte a loro
– Divarica leggermente le gambe così si vede meglio lo stacco della figa
– Ora girati e fammi vedere il culo
– Ora piegati a 90 gradi e divarica per bene le gambe
– Ora allargati il culo con le mani e mostra i tuoi buchi
– Bene brava, sei perfetta. Hai tutto di bello
– Ora siediti a spalanca al massimo le gambe alzandole e piegandole verso di te
Francesca assunse così una posizione oscena che offriva alla loro vista tutta la parte più intima di una donna. I due uomini si mostrarono soddisfatti per le reazioni di Francesca e anche lei appariva soddisfatta perché era con due uomini che, pur facendole fare cose sessualmente cariche, le facevano fare tutto quello che volevano ma con dolcezza ed educazione.
Nunzio si alzò in piedi e disse:
– Bene cara Francesca ora però è giunto il momento di toccare il tuo bellissimo corpo, D’accordo??
– Si ok. Abbiatene cura però, mi raccomando!
– Certo mia cara, ci mancherebbe altro. Noi facciamo tutto per il piacere
– Si ma a volte il piacere maschile e quello di vedere il dolore femminile.
– Non è il mio caso, i nostri casi
– Questa è la posizione più bella perché sei, come dire?, alla nostra ‘mercè’
– Però prima di tutto concedimi un bel bacio”””.e così dicendo si avvicinò a lei con la bocca i infilò la sua lingua intrecciandola con quella di lei
– Brava baci bene
– Grazie, anche tu sei bravo
Dalla bocca passò lentamente al collo, all’orecchio, alla nuca provocando brividi a Francesca che si beava di quelle attenzioni che mai avrebbe pensato di ricevere. Nunzio tentò di farle dei succhiotti sul collo ma lei lo fermò dicendogli che non era opportuno, aveva marito, figli e familiari e non era il caso che sapessero cosa aveva fatto.
Nunzio, intelligentemente, capì il problema e disse:
– Ok ma tuo marito mi sembra che sia d’accordo, insomma che sappia tutto
– E’ vero ma forse non è tanto per lui quanto per i miei figli ecc
– Capisco ma ci sono cose alle quali non rinuncio e questa è una di quelle. Vorrà dire che te li farò da qualche altra parte
– Esempio?
– Sulle tette, sul monte di venere, sulla figa
– Ah! Attenzione alle parti delicate però. E oltre a questa passione irrinunciabile di quali altre cose non sai fare a meno?
– La mia saliva nella tua bocca, Il dito nel culo, il cazzo in gola, morsicare la clitoride, mangiare la figa. Questo è quello che velocemente mi viene in mente.
– Ah bene! Non ti fai mancare niente insomma
– Eh no con una figa come te non si deve lasciar perdere proprio nulla
– Ma sei proprio convinto che io sia una bella figa
– Sicuro! Bella e troia.
– Ah però hai una bella idea di me
– Perché non è così? Per una bella donna come te è normale e importante essere troia altrimenti che piacere c’è? Ben inteso che non ti considero puttana altrimenti non avrei nemmeno iniziato a far qualcosa con te.
– Ma tu fai differenza tra troia e puttana?? Per me troia o puttana è la stessa cosa.
– No ti sbagli. Troia è quella donna alla quale piace fare sesso senza limiti, la puttana invece è colei che fa sesso a pagamento e non mi sembra il tuo caso.
– Si questo si, non lo farei mai
– Ma invece ti piace da matti fare sesso e non poni limiti.
– Bhe dal momento che decido di farlo che senso avrebbe porre limiti?
– A quanti uomini che ti volevano hai detto di no?
– Pochi a dire il vero perché non mi piacevano o perché erano volgari o prepotenti
– Hai fatto bene. Quindi il numero di quelli che sono stati premiati da te sono tanti immagino
– Abbastanza diciamo.
– Appunto. Il fisico c’è, la simpatia pure e quindi immagino che in tanti si saranno fatti avanti. Dimmi quanti dai!
– No per ora no. Stai parlando troppo. Va bene che anche parlando ci si scalda,,,,,,,,
– Ok ora ti scaldo veramente
Riprese quindi a baciarla sul collo, sulle orecchie e poi passò ai seni stuzzicando con la punta della lingua i capezzoli e tracciando dei cerchi attorno ai capezzoli. Poi passò ai fianchi e alla pancia, passò leggermente sul monte di venere per poi scorrere sulle gambe. Nunzio era decisamente abile e la sua calma nell’eseguire queste operazioni era esasperante ma sapeva benissimo che il tutto faceva perdere la testa a Francesca.

Il suo modo di fare, le sue attenzioni avevano indubbiamente conquistato Francesca che vedeva il lui un uomo che la valorizzava sia come donna che come femmina. Voleva farla innamorare o era una tecnica per dominarla e fare di lei una troia ancora migliore??

Alla prossima

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