Skip to main content
Orgia

Le perversioni di Rebecca

By 22 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Jon Rod Letters


jonletters360@gmail.com

———————————————————————————————————————————

Le perversioni di Rebecca

———————————————————————————————————————————

Prologo

———————————————————————————————————————————

Rebecca è una donna di ventisette anni dal fisico asciutto e tonico, senza però dover essere per forza un grissino. Ha i capelli castani, gli occhi scuri e le labbra sono piene, rosse e invitanti. Il seno abbondante è l’invidia di tutte le sue amiche perché, anche se molti uomini lo ignorano, per molte donne il problema nell’aver un seno piccolo è paragonabile solamente alla crisi che un africano può avere nascendo con il cazzo minuscolo in una famiglia di over diciotto.

———————————————————————————————————————————

Inizio

———————————————————————————————————————————

I tre uomini entrarono titubanti nell’appartamento. ‘Oh Buongiorno!’ Esordisco, salutando e stringendo le mani di ognuno di loro. ‘Trovato traffico Ma… Marco, Gabriele e Nicola Giusto?’ La Reby questo mese si è presa talmente tanti cazzi che ricordarmi i nomi di tutti sta diventando un problema.
‘Ehm… no, io sono Andrea’, mi corregge quello che avevo scambiato per Nicola.
Dopo le presentazioni ci rechiamo in salotto e, come da programma, un coro di voci sorprese riecheggia alle mie spalle.

Io e Rebecca avevamo deciso di andare ‘un pochino’ oltre i limiti questa volta. Insieme al sesso, quello che lei voleva, io avevo preteso anche una maggiore umiliazione e sottomissione da parte sua. E non solo durante l’atto, anzi, i molteplici atti sessuali che ci sarebbero stati a breve.

La scena che si presentò ai tre nuovi ospiti era molto semplice e chiara: Una salotto di medie dimensioni, senza quadri o stupidi oggetti di contorno, un divanetto nero posizionato nella parete di fondo e due poltroncine, anch’esse nere. In mezzo alla sala c’era Rebecca, completamente nuda. Era seduta su una sedia, quelle vecchie in legno che i nostri nonni avevano un tempo nelle case, con le braccia legate dietro la schiena e le gambe spalancate, più aperte del normale a causa di una corda che gli spalancava le cosce. Anche le caviglie erano legate alle gambe della sedia.

‘Sorpresi signori?’ Intervengo, girandomi e sorridendo agli ospiti. I tre però non riescono a togliere lo sguardo da Reby, la quale continua a girare la testa di qua e di là, impaurita, quasi terrorizzata dall’ignoto che la circonda.
‘Non può ne vederci ne sentirci’, continuo, lasciando ai tre il tempo di abituarsi alla strana situazione, ‘la benda sugli occhi è in plastica, mica la stoffa che usano i bambini, e le cuffie che vedete’ – con il dito indicò gli auricolari bianchi che spariscono nelle orecchie di Reby –
‘stanno sparando musica House a tutto volume nelle orecchie della troia.’
‘Ma… allora lei non sa che siamo già qui?’ mi chiede Marco.
‘Ovviamente no’ rispondo. ‘Osservate questo.’ In tre passi sono davanti a Reby. Il suo pancino si alza e abbassa velocemente, è ansiosa lo so.
‘Rispondi troia!’ Ma Rebecca non parla, apparentemente ignara di tutto e tutti. Lentamente mi porto dietro di lei, mettendogli una mano sopra la testa e, stringendogli i capelli, gli tirò indietro il capo con forza facendola gemere di dolore e sorpresa. ‘Puttana!’ Gli dico, rifilandogli numerose sberle in faccia. Quando le guance sono finalmente della tonalità giusta, un bel rosso vivo, mi allontano tornando verso presenti.
‘Visto signori? Non vede e non sente… per adesso.’

Nella mezzora che segue Marco, Gabriele e Andrea si calmano, abituandosi all’inusuale presenza. Dopo che li ho fatti accomodare, offrendogli anche da bere, mi mostrano i loro certificati medici per dimostrarmi che sono sani e soprattutto non affetti da strane malattie. Controllato il tutto mi rimane solamente la solita precisazione da dire ai presenti.
‘Niente scat ragazzi’, affermò con tono ammonitore, ‘ potete fargli di tutto ma le feci lasciatele nel vostro intestino, intesi?’ I tre mi guardano come se fossi scemo, meglio così.

‘Bene allora’. Mi alzo, sgranchendomi le braccia, per poi aggiungere: ‘se non vi dispiace lasciarmi per primo, io inizierei ha riempire di sperma il viso della puttana’. Senza dare il tempo ai presenti di opporsi avanzo, abbassandomi i pantaloni davanti a Reby. Il cazzo è già pronto, pulsante ed eretto.
Iniziò subito ha masturbarmi, muovendo la mano velocemente e in pochi minuti gemo, puntando la cappella sul volto di Rebecca.
Reby, chiaramente sorpresa, tenta di togliersi dalla traiettoria ma così facendo gli schizzi di sperma la colpiscono non solo sul viso, ma anche sul collo e i capelli. Il primo getto era comunque riuscito a centrare il bersaglio ed ora il naso di Reby è diviso da una lunga striscia biancastra.

La settimana scorsa, dopo avergli sborrato sulla faccia, avevo raccolto lo sperma con le dita, facendogliele succhiare una ad una. Questa volta invece voglio vedere quel bel visino pieno di sperma, e solo dopo glielo farò mangiare all’ingorda. Deve essere proprio vogliosa di sborra la Reby oggi, ed infatti, dopo il momentaneo smarrimento iniziale, la lingua è già fuori alla ricerca del poco sperma che riesce a raggiungere.
‘Volete favorire signori?’ domando, ‘direi che per iniziare una bella sborrata in faccia alla troia ci sta bene no? e non preoccupatevi, dopo ci penserà il buco per cazzi che la troia tiene al posto della bocca a farcelo tornare duro!’

Il più reattivo è Gabriele. Mentre si masturba, il cazzo non è molto grosso ma tanto alla Reby non gli interessa più di tanto, gli altri due si avvicinano, già coi pantaloni calati e i rispettivi cazzi in erezione.
Appena Gabriele sta per sborrare si china in avanti, poggiando una mano sulla spalla di Reby. Quest’ultima intuisce che qualcosa sta per arrivare ed infatti, un attimo prima che l’uomo sborri, la bocca si apre e un gemito di piacere accoglie i copiosi e numerosi schizzi di sperma del cazzo. L’uomo geme, svuotando il contenuto delle palle sulla lingua e i denti di Rebecca che prontamente deglutisce il tutto con sonoro piacere. Altri schizzi di sperma colpiscono il viso di Reby ma Gabriele, puntando l’asta più in basso, termina la sborrata sul mento ed il collo di Reby.

Gabriele non fa in tempo a spostarsi che Andrea, a differenza dell’amico ha un cazzo di notevoli dimensioni e due palle completamente depilate, si posiziona davanti a Rebecca menandosi il cazzo come un forsennato. Ormai Reby ha capito quello che sta accadendo e sa benissimo che due sborrate mancano ancora all’appello. Con fare lascivo spalanca nuovamente la bocca, mettendo nuovamente in mostra la lingua.
‘Sborrami in faccia… sborra… sborrami in bocca…’

Il povero cazzo di Andrea, chiaramente spiazzato dalle suppliche di Rebecca, lascia libero il contenuto delle palle, e la sborra, salendo per tutta l’asta schizza violentemente fuori dalla cappella centrando in pieno la fronte di Reby, per poi proseguire sui capelli.
‘Lurida puttana.’ Geme Andrea, pulendosi il cazzo sulle guance di Rebecca.
‘Grazie d’avermi sborrato in faccia.’ Mugola Reby, non appena smette di sentire lo sfregamento della cappella sulle guance.

Marco, l’ultimo dei cazzi duri, non si fa attendere e già con la mano sul cazzo si posiziona davanti a Reby.

Rebecca ora ha il viso pieno di sperma. Due, tre filamenti gli percorrono la fronte, per scomparirgli poi sui capelli. Altri schizzi sono presenti sulle guance ed il naso. Anche il mento è pieno di sperma il quale sta iniziando a colarle, finendole sui grossi seni.

Marco alla vista di quello spettacolo di perversione non si trattiene per più di un paio di minuti e gemendo, sborra anche lui addosso a Rebecca, chinandosi e mirando allo bocca. Numerosi schizzi, meno copiosi dei precedenti, arrivano direttamente nella gola di Reby che senza farsi pregare ingoia e successivamente, schioccando le labbra, sorride compiaciuta e contenta ringraziando l’uomo e lodandolo, per l’ottimo sapore dello sperma.

‘é proprio un bel buco per cazzi vero?’ chiedo rivolgendomi a Marco.
‘Cazzo… che puttana’ mi risponde, al contempo riallacciandosi i pantaloni per poi sedersi insieme agli altri sul divano.

‘Bene signori!’ Anch’io mi tirò su i pantaloni. Sorridendo aggiungo, ‘ora direi di slegarla e toglierli cuffie e benda… comunque siete voi i capi e perciò…’

Ottenuta l’approvazione libero Reby, lasciandole però la benda. ‘Ora iniziamo a giocare amore…’ Gli sussurrò all’orecchio. ‘Ora iniziamo…’

———————————————————————————————————————————

I miei indirizzi per inviarmi o dirmi suggerimenti, pareri, o altro

Camfrog *-*-*-* jon360

Skipe *-*-*-*-* jon.rod.letters

mail *-*-* jonletters360@gmail.com

msn*-*-*-*-*-* jonletters360@gmail.com ( Uguale alle mail )

Chi, invece di msn-messenger utilizzasse Skipe e/o Camfrog, dopo avermi aggiunto dovrebbe inviarmi una mail per dirmelo, indicandomi il proprio nickname, in modo tale da consentirmi ha mia volta di aggiungervi nella mia lista.

Jon

Leave a Reply