Avemmo un pomeriggio di follia erotica: Irene voleva tutto e voleva fare tutto.
– Devi incularmi, amore, devi prendere tutto di me. Non temere , l’ho già fatto, non mi farai molto male, ma devi spingermelo tutto nel corpo.
Le venni nel culo e lei mi prese e mi portò sotto la doccia, mi abbracciò, baciandomi e facendo scorrere la sua orina sul mio corpo.
– Fammelo anche tu – disse – E’ una cosa da amanti.
Volle che le bagnassi i seni, poi si alzò e si piegò per farlo scorrere tra le natiche.
La doccia ci tolse il sudore e l’orina dal corpo. Lo avevamo fatto due volte, lei aveva avuto due orgasmi. Dovette andare, aveva un impegno per una cena, ma io non volli andarci, non volevo passare una serata con gente sconosciuta. Uscii verso le nove di sera ed al bar incontrai Mauro.
– Ti avrà spremuto ben bene Irene. La conosco, so di cosa è capace. Ama il sesso fine al limite estremo, ma è una brava ragazza, molto leale ed affettuosa.
– A te non piacciono le donne, Mauro?
– Invece si, ma le voglio sempre a tre, con un ragazzo insieme a noi. Anch’io voglio tutto.
Dopo qualche minuto entrò Sandra. Mauro fece un segno al barista che le preparò la stessa nostra bevanda.
– Quella festa da Giulia non mi è piaciuta molto. Lei non ha fantasia, vuole solo prenderlo dal suo amante davanti al marito. Quando non trovi le persone adatte rimani delusa. E poi volevo anche voi due a quella festa.
– Sei ancora delusa – chiese Mauro
– Vedi se lui – disse indicando me – seguisse i consigli di zia Sandra, lo avremmo portato con noi. Gli ho detto che deve sbloccarsi e che tu sei il maestro ideale per certe cose. Beh, se qui vi annoiate, venite da me.
Mentre andavamo al bungalow di Irene e Sandra , Mauro mi mise il braccio intorno alla vita e Sandra mi accarezzava la pancia e un poco le natiche.
– Sei bello, mi fai venire voglia di toccarti – disse ridendo.
Stavamo seduti sul divano di vimini dietro il bungalow; Sandra stava fra noi due.
– Cosa ci trovi di male se un uomo gode anche con un altro uomo? E’ una cosa quasi naturale, ma tu non la capisci perché non l’hai mai provata. Hai mai baciato in bocca un uomo? Credi sia brutto?
– Dai, Mauro, facciamoglielo provare.
Lei mi teneva le braccia intorno al corpo, immobilizzandomi le braccia e Mauro si alzò, mi venne vicino , mi prese il viso in una mano e mi baciò sulle labbra.
– Mauro – disse lei – io dicevo un bacio vero. Dai, facciamoglielo provare.
Lui mi strinse le guance facendomi aprire la bocca ed allora mi baciò con la lingua; poi continuò, mentre Sandra diceva:
– Dai, rispondigli, bacialo anche tu, dovete farlo insieme.
Il fatto era che quella cosa mi eccitava e cominciai a rispondergli e Sandra mi liberò e ci lasciò continuare.
– Vedi – mi disse Sandra – anche l’uomo può darti belle sensazioni. Avanti, ragazzi, non fermatevi qui.
Prese la mia mano e la mise sul cazzo di Mauro che era duro sotto i pantaloncini.
– Sentilo, non è bello toccarlo? Avanti accarezzalo sulla stoffa, non fermarti.
Mi emozionava quella sensazione, lo accarezzavo sulla stoffa mentre Sandra mi accarezzava sul culo.
– Dai, Mauro – disse faglielo toccare, mettilo fuori.
Lui lo mise furi e Sandra mi tenne la mia mano sopra, Mi veniva voglia si scappellarlo, mi emozionava sentire la sua carne.
– Avanti, muovi piano la mano , con dolcezza. Accarezza il glande col pollice. Masturbalo un po’, lievemente.
– Sandra- disse Mauro – gli sta venendo il desiderio di farmi venire.
Lei si abbassò, lo prese in bocca e lo succhiò, poi mi prese e mi baciò in bocca. Lo fece ancora per farmi sentire bene il sapore del cazzo.
– Vedi come è bello? Dà più piacere farlo che riceverlo. Prova anche tu, coraggio.
Emi spingeva ad abbassarmi, ma fu Mauro che si alzò ed il suo cazzo era a pochi centimetri dal mio viso.
– Apri la bocca – disse Sandra – fallo. Prenditi questo piacere.
E mi spingeva sulla nuca per farmelo fare. Alla fine riuscirono a poggiarmelo sulle labbra, Sandra mi strinse le guance per farmi aprire la bocca e Mauro me lo spinse in bocca.
– Ti ha eccitato, ti è venuto un cazzo durissimo, ti piace, vero? Non fermarti, vai fino in fondo e godi.
– Sandra – disse Mauro – è presto per venire, fallo alzare. Ha belle cosce, voglio chiavarlo un po’ tra le cosce.
Mi misero in piedi contro il muro, lui mi abbassò i pantaloncini e mi mise il cazzo tra le cosce, sotto i testicoli. Mi muoveva mentre con la mano dietro di me spingeva il suo glande a toccare l’ano.
– Ti sta piacendo, vero? – disse –
– Mauro, non è brutto, mi dà piacere sentirlo così, continua.
– Ti piace sentirlo, anche tu sei duro ed eccitato mentre un uomo ti sta chiavando – disse Sandra – Dai, fattelo fare; dopo sarai felice di averlo fatto.
Mauro mi fece girare e continuò a chiavarmi tra le cosce mentre Sandra, davanti a me mi succhiava e mordicchiava i capezzoli. Mauro cominciò a passarmi il glande tra le natiche e sull’ano, allargandomi le natiche. Sandra continuava e mi masturbava lentamente per tenermi eccitato.
– Dimmelo tu se vuoi provare a fartelo mettere. Devi dirlo tu, così lo accetti.
– Dai, piccolo – disse Sandra – ci sei quasi. Fattelo mettere, collabora con lui.
Ebbi un brivido a sentire il fresco del gel tra le natiche e sull’ano. Sandra spinse le sue dita unte dentro e mi tenne fermo mentre Mauro cominciò a spingere sul glande contro lo sfintere.
– Non temere – disse Sandra – è solo un attimo, deve entrare solo il glande e sarà quasi fatta. Passa subito e sarai tu a spingerti contro di lui per prenderlo.
– Fa male – dissi
– Resisti, rilassati e spingiti, è solo un attimo se ti rilassi.- disse Mauro
Spinse di forza, mi sentii violato, un dolore crudo, finché una seconda spinta non mi lacerò lo sfintere, il suo cazzo era grosso, molto. Sandra mi teneva fermo e Mauro mi teneva per i fianchi e continuava a spingere e dare colpi. Mi sentii dilatato, mi bruciava, ma stranamente sentii di non volere che smettesse.
– Chiavalo adesso – disse Sandra – Chiavalo di forza, faglielo sentire che oramai è tuto e che vuoi venirgli nel culo.
– Sandra, fa male – le dissi
– Lo so, ma tu non hai perso l’erezione, lo vuoi, convincitene.
Soffrivo, ma la libidine mi impediva di desiderare che si fermasse, Mauro scaricava sul glande tutto il suo peso e tutta la forza delle sue reni, lo sentivo nella pancia. L’ano dilatato e ferito eppure mi dava piacere che me lo stesse facendo; cominciai a spingermi anch’io contro il suo cazzo, lo sentivo entrare nel mio corpo, forzarmi, muoversi dandomi dolore e desiderio di sentirlo venire. Alla fine ebbe il suo orgasmo, forte, quasi furioso e violento.
– Vedi, amore- mi disse Sandra – è fatta, oramai lo hai preso e vorrai prenderlo ancora. Ora voglio la mia parte, nè tu, né io siamo venuti e tu sai come farmi venire. Lo faremo in tre, appena ci saremo riposati e Mauro ri inculerà di nuovo mentre tu mi scopi.
Andammo a lavarci. Prima io, poi entrò Mauro in bagno e Sandra disse:
– Lavaglielo tu, in fondo è lui il tuo uomo adesso.
–
Cominciai ad intuire perché Irene era assente, che era stata lei ad organizzare il tutto. Voleva corrompermi, voleva che accettassi i suoi costumi perché voleva tenermi senza rinunciare al sesso che le piaceva fare. Sandra dipendeva da lei; non lo avrebbe mai fatto senza che Irene glielo ordinasse. Ed anche Mauro dipendeva da lei, non sapevo come ma sapevo che era così. Mi volevano nel loro giro di orgette e perciò dovevano portarmi ad accettare un ruolo passivo, ad accettare di essere chiavato da altri uomini. Mentre loro riposavano, presi le mie cose ed uscii. Si, quella esperienza mi aveva affascinato, ma non volevo diventare un bisex come loro volevano e come era diventato il ragazzo di Mauro.
Volevo andarmene da quel posto, ma il giorno dopo non vi erano battelli di servizio. Dovevo rimanere un altro giorno.
Il mattino del giorno dopo venne a bussare da me il ragazzo di Mauro.
– Vorrei parlare con te – mi disse
– Di cosa?
– Della nostra comune esperienza con Mauro. So che lo hai fatto con lui, ma per me non è un problema, non sono geloso di lui.
– Allora dimmi di cosa vuoi parlare.
– Della mia ragazza. Mi ha chiesto….insomma vorrebbe avere una esperienza con due ragazzi insieme, io e te.
– Sto preparandomi a partire. Domani prendo il battello e torno a casa.
– Prima di decidere, facciamolo. Se vuoi lei mi sta aspettando qui fuori. Tu non la conosci, ma è molto bella. Dimmi che ci stai e la chiamo.
– Vuoi farlo adesso? E tu che ruolo vuoi?
– Il tuo stesso ruolo, lo facciamo con lei e tra noi due. Poi decidi se vuoi partire o vuoi restare ancora con noi due, senza Mauro e senza la padrona.
– Chi è la padrona?
– Come, non lo sai? Irene, è lei la principale azionista della società che amministra il villaggio. Quella annega nei suoi soldi. Qui tutti dipendono da lei. E’ una specie di ninfomane e la sua schiava….
– Chi è la sua schiava?
– Alessandra, che è anche la sua cameriera e la sua dama di compagnia. Si è depravata e drogata stando accanto a lei, me lo ha detto Mauro.
– Ti ha lasciato conseguenze il tuo rapporto con Mauro?
– No. Scopo con la mia ragazza senza problemi, anzi meglio. Mi ha lasciato solo il desiderio di farlo, ogni tanto, con qualche ragazzo. La chiamo? Te lo avrei proposto ma tu eri troppo preso da quelle due e da Mauro.
– Chiamala, lo facciamo adesso tu, lei ed io. Vuoi che ti inculi davanti a lei?
– Mi hai capito. Ma se lo vuoi anche tu mentre la scopi…..
Inizio interessante e scritto davvero bene (fatto non così comune). Non vedo l'ora di leggere la continuazione👍
Sempre bello leggere i tuoi racconti, spero di non aspettare tanto per il prossimo capitolo
Storia interessante e piacevole lettura. Spero continui con il 10 capitolo
Racconti intriganti e piacevoli nella lettura complimenti. Aspetto da tempo e spero arrivi il terzo capitolo con finale
Grazie Rebis