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Orgia

Maddy e Alfredo 4

By 10 Settembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Maddy era rimasta molto delusa che Squalo non l’avesse fatta sua, glielo leggevo negli occhi mentre alla meglio ripuliva via la sborra di Bacco dal suo abito nuziale.
‘Mi toccherà portarlo in lavanderia !’
diceva sconsolata mentre la guardavo sdraiato dal letto dove mi aveva cornificato.
La mia voglia di trasgressione era stata accontentata e mi avevano scopato la mogliettina per davvero stavolta.
Non era più una fantasia, la mia biondina aveva consumato il suo primo tradimento sotto i miei stessi occhi.
Una sensazione nuova e strana che si accompagnava al fatto incredibile di non averla ancora fatta mia da sposata.
Praticamente il primo uomo ad averla chiavata dopo l’anello al dito non era stato il marito ma un semi sconosciuto amico del maschio da lei desiderato.
In sostanza ce la eravamo preso in quel posto entrambi.
E Squalo stava facendo di tutto per tenerci costantemente con l’amaro in bocca in un gioco sessuale di cui solo lui conosceva i trucchi.
Oltretutto pareva non volere più mollare la presa su di noi.
Erano le nove di sera quando si dileguò rapidamente lasciandoci in camera Bacco e Venetta dolce.
Non avevamo più un angolo di intimità dal tardo pomeriggio e dopo aver subito le corna non ero più riuscito a scambiare due parole con Maddy.
Il biondo dalle spalle larghe pareva volermi far capire bene di non avere più l’esclusiva su mia moglie, che adesso era diventata la femmina ad uso e consumo del piccolo branco.
Proababilmente lo stesso motivo per cui aveva voluto fosse Bacco a possederla per primo.
Vedere Venetta dolce aggirarsi per la nostra camera mi lasciava stranito; era davvero incredibilmente confondibile con una ragazza se non gli avessi visto il petto piatto ed il gonfiore tra le gambe quando mi spompinava, continuava a sprigionare un fascino che mi faceva desiderare di attraversare confini prima insormontabili di omosessualità.
Quello del gruppo che si era ben goduto la fichetta di Maddy puzzava d’alcool (e forse da lì proveniva il soprannome) e se ne stava tranquillamente vicinissimo a me dopo avermi reso cornuto a fare zapping con la tv.
Non era più dotato di me, a occhio e croce i nostri cazzi apparivano similari.
Eppure me la aveva fatta ululare pompandola senza riguardi come un toro da monta.
Finalmente Maddy ripose il vestito, adesso rimaneva in body e autoreggenti bianche.
Si era infilata solo un paio di slip puliti ed uno scialle ricamato che dava l’impressione portasse un vestitino da sera.
Probabilmente riteneva inutile infilarsi altro; ormai ogni rimasuglio di pudore non serviva e star mezza nuda in mezzo ai due della combriccola non era peggio di quanto già concesso.
Sembrava essersi rassegnata a doversi dividere tra altri maschi convinta come me che Squalo ci riservasse altre orge.
Appoggiò la nuca alla mia spalla per coccolarsi un po’ e socchiuse gli occhi, non era sfinita quanto me ma la sbattuta precedente le aveva lasciato dei segni.
Le chiesi se voleva togliersi le scarpe e fece un cenno di assenso, appena sfilatele presi a massaggiarle delicatamente i piedi sudati come sapevo ben piacerle e rilassarla.
Mugugnava rilassata al mio orecchio in risposta alle attenzioni sui piedi velati di calze di nylon.
‘Uhmm .. 40 e mezzo .. Ma che fettone che ha la nostra sposina !’ riflett&egrave sgarbatamente Bacco dopo aver raccolto una sua scarpa.
‘Di fica forse un 36 .. Come Cenerentola .. Ma da domani penso davvero che anche di fica calzerà almeno un 40 e mezzo !!’
aggiunse ridacchiando volgarmente e versandosi del vino dentro la scarpa usandola a coppa.
Maddy divenne un po’ paonazza di imbarazzo forse conscia di essere già un po’ spanata dentro dopo il servizio resole dal trincatore, mentre io lo osservavo contrariato; non solo si era fatto mia moglie prima di chiunque altro, ma ora mi negava il piacere di bermi lo spumante per primo dalla coppa delle sue scarpe !
Il rumore delle nocche di una mano sulla porta ci distolse dalle bastardate sparate da Bacco, Venetta dolce si diresse subito ad aprire tranquillamente infischiandosene del fatto di potersi trovare davanti il personale dell’albergo vedendoselo a sera in camera da letto degli sposi. Per fortuna (o sfortuna) si ritrovò sulla soglia Squalo ed Eros.
Ora la combriccola era al completo e il momento in cui qualcuno se la fosse ancora spassata con la mia Maddy si avvicinava.
I due portavano con loro un carrello pieno di piatti ricoperti da coperchi in metallo e di bottiglie.
‘Abbiamo detto in cucina di non disturbare .. Che degli sposini ce ne occupavamo solo noi !’
disse sorridente Eros rimarcando quanto oramai fossimo stati definitivamente sputtanati.
Consumammo la cena come tra vecchi amici, con gli inevitabili apprezzamenti pesanti sulla mia donna.
Con le bocche della combriccola a sbranare pezzi di carne e cibo vario come se dedicassero i morsi a lei mentre se la gustavano con gli sguardi.
Il mio uccello non dava più segni di vita dopo le numerose sborrate cui era stato sottoposto, sicuramente la notte di nozze con la sposina se la sarebbe goduta qualcun altro.
Eros finse di far cadere una posata, ma non trascorse molto che Maddy stralunò gli occhi evidenziando qualcosa fuori posto.
Chinando lo sguardo sotto il carrello vuoto vidi le mani di Eros tastarle possentemente le gambe, avendo mangiato carne e altro con le mani le stava ungendo di brutto le calze bianche.
Stessa sorte riservò agli slip di bucato sfregando con il palmo sopra la spacca ed ungendo di marrone ad ogni passaggio.
I porci volevano lasciare segni indelebili del loro passaggio dentro e fuori di mia moglie. Suo malgrado fu costretta a gemere poich&egrave le abili dita di Eros tormentavano sapientemente la fichina.
Un gemito di piacere strozzato che ringalluzzì il resto dei compagni.
Venetta dolce a destra e Bacco a sinistra presero a tastarle le tette da sopra il body nuziale ungendo e sporcando anche questo frattanto che Squalo si gustava la scenetta piccante seguitando a mangiare.
Per una sorta di ritegno femminile Maddy cercò di non dar loro soddisfazione più a lungo possibile mordendosi il labbro inferiore.
Ma il trucco durò lo spazio di qualche altra palpata sulle zone erogenee poich&egrave il terzetto la costrinse a gemere vogliosamente rivelando apertamente il piacere provato sotto le attenzioni.
La immaginavo cominciare a lacrimare inarrestabilmente di fica sentendola ansimare in un modo a me familiare, pienamente convinto di non sbagliare; la mia venticinquenne aveva preso a gradire di essere stata messa al centro delle attenzioni dell’intero branco di cui sentiva sempre più d’appartenere.
Alle undici di sera il body nuziale lasciava il suo corpicino per la seconda volta nella giornata, solo che stavolta era in condizioni veramente indecenti dopo il lavoro di mani svolto da due di loro.
Le tette ancora provate per le spremutacce di Squalo subivano ora gli assalti congiunti di Venetta dolce e Bacco, la spacca era invece sotto l’assedio della bocca di Eros che se la stava lappando intensamente e rumorosamente da sopra gli ormai sudici slip.
Il corpo della mia mogliettina pareva un campo di battaglia conteso a sei mani dove ognuno palpava, spremeva, strizzava privo del minimo riguardo, con Maddy che gemeva a destra e a sinistra a seconda di chi la faceva eccitare di più.
‘Che mogliettina calda e disponibile che ti sei preso, Freddy ..’ ridacchiava Squalo rivolgendosi per la prima volta direttamente a me. La tirarono in piedi e Venetta dolce se la baciò sulle labbra passionalmente ricambiato facendomi immaginare una scena lesbo, mentre Eros attaccatosi con i denti agli slip glieli sfilava restando inginocchiato e palesando un’ottima dentatura.
Le erano rimaste addosso soltanto le autoreggenti nuziali ridotte a chiazze marroncine dal porco sotto di lei che prese ad ungerle anche i piedi mentre faceva passare sotto le mutandine.
L’atmosfera si stava riscaldando di brutto e mi trovai ad interrogarmi sui prossimi progetti del capo branco; le avrebbe finalmente concesso di farsi possedere da lui o l’avrebbe scaricata come una troietta da due soldi ad un altro suo compare ?
Ovviamente, per quanto immaginassi, sapevo che al solito Squalo ci avrebbe preso in contropiede.
Ormai rassegnato al ruolo di spettatore li vidi piegare il capo di Maddy verso l’uccellone denudato e ritto del biondone.
Non ricordavo male; era veramente il più grosso tra tutti noi presenti ed ebbi un brivido quando cacciò la mole di carne massiccia in bocca alla mia mogliettina che prese a succhiare con passione e foga.
Messa così era in una posizione di pecorina perfetta ed irrinunciabile per chiunque, Venetta dolce si smutandò ingroppandosela da dietro con una spinta rude e decisa di cui non lo credevo capace.
Un latrato lamentoso le sfuggì dalla bocca contemporaneamente ad una smorfia di dolore; non c’era pace per la fichetta poco usata della mia biondina e l’entrarci imbufaliti per mirare a sfondargliela sembrava una delle poche regole fisse del gruppetto.
Postomi dietro avevo seguito l’inficcata dal principio, osservando il cazzo sottile ma lungo di cui era fornito l’effemminato ragazzo.
Penetrandogli fino alle palle avrebbe raggiunto punti dell’utero di Maddy completamente inesplorati da altri.
Parve raccogliere la mia idea inespressa e le spinse l’uccello dentro sino alla radice facendola mugugnare come ferita a sangue e perdere la presa sul cazzo di Squalo per qualche istante.
Nel mentre mi rivolse uno sguardo sofferentemente interrogativo con la fronte aggrottata, come a chiedersi quanto fosse inaspettatamente lunga la verga del nuovo chiavatore.
Squalo la prese per la nuca reindirezzandola al suo pene duro ed il mio fugace contatto con lei svanì.
Venetta dolce iniziò a pomparla una volta immerso completamente nella fica, lo immaginavo solleticarle persino il collo dell’utero con il suo affare tanto lungo.
E da come insistiva a muoverlo interamente sprofondato mi era chiaro il suo desiderio a farle veramente male.
Fitte che finirono però per essere apprezzate da Maddy chiaramente conquistata da un cazzo arrivatole in zone vergini e che le vidi accompagnare poi con il bacino.
Dopo essersela fatta a lungo in quella posizione arandogliela a dovere, uscì dalla spacca lacrimante puntando la pertica di carne al buchetto superiore.
Dietro era intatta.
Le avevo esplorato il buchetto con un dito e la punta del mio uccello, ma non mi aveva mai concesso di infilarci tutto il cazzo appellandosi a volermelo riservare per la prima notte di nozze.
Sentendosi solleticare l’ano con la punta di cazzo bagnata di secrezioni vaginali, Maddy sollevò le antenne irriggidendosi comprendendo istantaneamente che le stavano per fare il culo.
Contemporaneamente Bacco ed Eros le strinsero la testolina bionda contro l’uccello di Squalo facendoglielo scivolare ancor più in gola e soffocandole ogni possibile opposizione potesse cercare di fare.
Strinsi i denti per lei aspettando l’inevitabile sfondamento dell’ano con Venetta dolce a strusciarglielo di umori raccolti dalla stessa vagina. Puntualmente avvenne; l’inculatore puntò deciso all’entrata posteriore e con un paio di spinte brutali passò attraverso il buchetto.
Da Maddy arrivò simultaneo uno spaventoso latrato soffocato dalla bocca ricolma di cazzo, mentre il suono sordo della carne lacerata attraversò la stanza.
La biondina impalata singhiozzava copiosamente e dei lacrimoni pallidi presero a sgorgarle dagli occhi.
Impiantatole nelle viscere il lungo membro prese a muoversi in contrazione e con difficoltà tra le strette pareti del colon inviolato, ogni movimento strappava un gemito più forte alla mia mogliettina che pareva implorare di smettere il supplizio tra le lacrime.
Stava soffrendo di brutto in quella che poteva tranquillamente essere la scenetta di uno stupro di gruppo, situazione nemmeno mai sfioratami nelle fantasie più spinte in cui anelavo farla invischiare da tempo. Rinfrancato dalla cena sentivo tornarmi parte delle energie e salire in me l’istinto irrefrenabile di reagire per togliere la mia Maddy da quei quattro corpi che la stavano demolendo.
Ma messo intelligentemente nelle condizioni di non nuocere prima che possibilità avevo adesso che il branco si stava finalmente dividendo il pasto succulento ?
Probabilmente si sarebbero comportati come un branco di lupi affamati a cui cerchi di strappare la preda e il solo Eros da come sprigionava forza bruta da ogni poro bastava a mettermi fuori gioco.
L’indecisione dovuta alla saggezza di conoscere in anticipo lo scontato esito di una mia reazione ebbe lo spazio di un tempo indefinibile perso nei crescenti e forti odori intorno a noi.
Odori sempre più stagnanti di sesso, del sudore sprizzato dai cinque corpi avvinti ognuno con le sue particolari e personali caratteristiche. Venetta dolce mi tolse le castagne dal fuoco estraendo il cazzo dal culo seviziato della mia neo sposina, con il rumore di un tappo stappato dalla bottiglia e lo strascico di un prolungato mugugno sofferto da parte di lei.
Vedendolo bene notai ancora meglio la sua spiccata lunghezza stimabile attorno ai ventitre centimetri di minimo, l’asta del membro macchiata qua e là dalle feci raccolte da dentro e spalmate come zabaione marroncino dopo una sbattuta d’uova.
Così sporco, con un ghignetto simile ad un bimbo che scopre il nascondiglio della nutella, l’effeminato puntò l’uccello nuovamente verso la spacca vaginale entrandoci soddisfatto.
Tuffandosi negli umori grondanti della fica ripuliva allo stesso tempo il membro sporcandole però il canale uterino.
Rimasuglio di feci che rischiava di provocarle qualche sgradevole infiammazione a diretto contatto dei delicati tessuti vaginali.
Stavolta Maddy non fu scossa dalla violazione extraconiugale come in precedenza, accettava di buon grado l’occupazione della fica con gorgoglii inequivocabili ed accompagnando la gradita penetrazione con il bacino.
I lacrimoni non le rigavano più il grazioso visetto e la pompa praticata al cazzo di Squalo tornava a ritmi regolari, Eros e Bacco adesso non la bloccavano vedendola consenziente alla ficcata del compare dedicandosi invece a tastarle le poppe pendule sempre più arrossate da manacce rudi.
‘La sposina sta consumando bene la notte di nozze .. Ha pagato anche di culo l’anello che le hai messo tu !’
ridacchiava rozzo ed un po’ brillo Bacco rivolgendosi a me.
Venetta dolce mostrando una gran resistenza come nuova sorpresa a tutte quelle già evidenziate, cominciò ad irriggidirsi dopo una lunga pompata in cui si era goduto Maddy in ogni buco.
Scivolò agilmente fuori dalla spacca per puntare ancora la pertica cazzuta sul buchetto seviziato, iniziando a sparare fiotti densi dentro e fuori l’ano.
Un paio le solcarono le natiche bagnando la fica sottostante prima di cadere a terra con l’effetto delle stallattiti nelle caverne.
E la nottata era appena iniziata ……………

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