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Orgia

Mentre io dormo mia moglie scopa

By 3 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e mia moglie Anna eravamo in vacanza, e il giorno prima ci erano venuti a trovare tre dei miei amici. Ma non avevano avuto il tempo di conoscere mia moglie, perchè lei era già a letto, con un pò di sonno arretrato da recuperare. La nostra casa era grande, e c’era una stanza degli ospiti dove i miei vecchi amici di infanzia potettero dormire. L’indomani, di buon ora si svegliarono. Io ancora dormivo, Anna stava in cucina, preparava la colazione per tutti. Tra l’altro sono molti gli uomini che la conoscono, per la sua fama di pornoattrice, e quando i miei amici la videro non potettero credere ai loro occhi che io avessi sposato una pornoattrice bella come lei. Indossava una vestaglia nera trasparente, e sotto portava il costume da bagno, un due pezzi nero, a tanga. Le sue natiche sono l’oggetto del desiderio di molti, e i miei tre amici non possono fare a meno di rimanere a guardarla. Ha dei splendidi capelli scuri lisci, e i tratti del viso vagamente orientali.
Li salutò con un sorriso, e loro le dissero che il giorno prima non avevano avuto l’occasione di presentarsi. Erano tutti e tre a dorso nudo, uno di loro era un pò scuro di pelle, infatti era di origini Albanesi: si chiamava Adriano. Quello un pò più grassottello e più peloso era Anthony e l’ultimo era Christian, con un fisico asciutto e un viso da angelo, che pareva ad Anna quello più bello.
– Ci siamo svegliati a quest’ora per andare in spiaggia – disse Anthony. – Adesso il mare è sempre più calmo, e non c’è mai nessuno. Ti andrebbe di venire con noi?
– Non so ragazzi, vorrei aspettare mio marito che si sveglia.
– Dai – disse Christian. – Può essere un’occasione per conoscerci meglio.
Anna non seppe resistere all’invito e alla voce calda di Christian, e con un sorriso accettò la proposta. Quindi presero i tel9i e si avviarono in spiaggia, che era a soli cento metri di distanza. Effettivamente non c’era anima viva, la sabbia era fresca e il sole cominciava appena a scaldarli. Ed era uno spettacolo per i miei tre amici vedere mia moglie con quel tanga nero, che sculettando si avviava verso la riva.
I ragazzi cominciarono a parlare, erano tutti e tre fidanzati, ma le ragazze erano rimaste a Roma, infatti abitavano tutti nella capitale. Si distesero sui teli, e guardarono il mare quieto, e in lontananza le barche dei pescatori. Ma loro erano veramente gli unici in tutta la spiaggia, effettivamente alle otto del mattino era proprio presto.
– Certo che sei proprio brava con la bocca, – disse Anthony. – Abbiamo visto tutti i tuoi film. Ma da chi hai imparato?
Gli altri due risero, mentre si notava dal rigonfiamento dei loro slip quali erano le loro intenzioni . Ma Anna per evitare un peggioramento di quella situazione propose di andare a fare il bagno. Adriano però si mise sul suo corpo disteso sul telo, e tenendosi sollevato con le braccia fece strusciare il suo arnese durissimo coperto dallo slip contro la sua passera.
– Non vuoi giocare prima un pò? – Anna riuscì a divincolarsi, e a raggiungere l’acqua, da dove invogliò i ragazzi a fare lo stesso.
– Dai, venite in acqua – esclamò. – Mi fate stare sola soletta?
I ragazzi, eccitati come dei maiali si alzarono dalla sabbia e la raggiunsero. Anna era quasi impressionata dalla forma dei loro cazzi sotto i loro slip colorati, e tenendo le mani parate contro di loro gli disse ironicamente di calmarsi. Iniziarono a schizzarsi, a tuffarsi, giocando con l’acqua, fino a quando si accorse che l’avevano accerchiata, e con destrezza le sfilarono i due pezzi del costume.
Anna con un sussulto cercò di opporsi, ma loro erano già riusciti nel loro intento ed erano già arrivati a riva a nuoto, ritornando sulla sabbia e sventolando i pezzi del costume.
– Andiamo, vieniteli a prendere – urlò Anthony.
– Ragazzi non fate gli imbecilli – urlò Anna. – Mi vergogno. Se viene qualcuno che figura ci faccio? Ridatemi il costume!
– Ad una condizione – rispose Adriano. – Ti devi lasciar scopare a turno da tutti e tre.
– Se è questo che volete… ma ridatemi il costume.
– Eh no, il costume te lo ridiamo alla fine – continuò Christian , che per primo si tolse il costume, e con il cazzo duro penzolante si avviò verso l’acqua. Intanto Anna notò che stare in acqua tutta nuda era una sensazione piacevolissima. Christian le si avvicinò, l’arnese le toccò una gamba, le sue mani le sfiorarono i fianchi e i modesti seni.
– Sai, guardandoti, il mio arnese mi è diventato durissimo – disse maneggiandolo un pò.
– Infatti – rispose Anna accorgendosi delle sue notevoli dimensioni.
– Amore, ma che ci fai con uno come tuo marito? – intanto cercava di posizionare il suo arnese contro la sua passera, penetrandola lentamente.
– Mi piace, mi da molta libertà.
Poi Christian la baciò forte sulle labbra, le loro lingue si intrecciarono. I suoi capelli lunghi e neri si appiattivano sulla sua testa bagnata e sulle spalle. Si abbracciarono, le mani si muovevano con più facilità sui loro corpi, grazie all’acqua del mare. Il cazzo di Christian era durissimo, e strusciava sul ventre di mia moglie, incrociando i peli bagnati della sua passera. Quella sensazione di piacere le fece chiudere gli occhi. Christian sentì le sue mani scendere fino al suo fondoschiena, massaggiarlo e palparlo. Poi afferrò saldamente il suo pene, cominciando a masturbarlo dolcemente, aiutata dall’acqua che rendeva il suo arnese molto morbido.
– Te la vuoi scopare o no? – domandò Adriano. – Dai che ce la vogliamo sbattere anche noi!
– Adesso rilassati – le disse Christian. Continua col dirle di fare un respiro profondo. Anna chiude gli occhi e respira profondamente, preparandosi ad accogliere il suo pene durissimo.
– Lo sento penetrarmi – disse con un filo di voce mentre lui dolcemente la penetrava. Con la mano destra la teneva per il fianco, mentre con l’altra mano le teneva una coscai sollevata, il cazzo era pienamente penetrato. Anna rilassò tutto il corpo e fissò Christian negli occhi mentre proseguiva dentro di se.
– Lo sento tutto dentro – disse emulando un pò di dolore.
Affondava dentro di se, i colpi si succedevano lenti ed incalzanti, il suo ritmo si fece veloce, la bocca di Anna calò sulla sua, per reclamare un bacio selvaggio, e lo ottenne, Christian affondò la sua lingua nella sua bocca, mentre i suoi glutei si contraevano e Anna riceveva i suoi colpi. Poi Christian con un sussulto fece uscire il suo cazzo dalla passera di mia moglie e sborrò nel mare, continuando a baciarla, e lei si teneva stretta al suo corpo.
– Fate di me ciò che volete – disse. – Sono troppo arrapata.
– Beh, adesso tocca ad Anthony – Christian ritornò a riva, e l’altro si tolse il costume per raggiungere Anna in acqua. Il suo pene era più piccolo, ma sicuramente aveva più foga di tutti. Infatti senza molti preliminari, le afferrò anche lui la gamba tenendola alzata, e con la penetrò con un colpo secco.
– Fai piano – pregò Anna.
– Non posso, mi fai troppo arrapare. Ti piace? Scommetto che ti annoi da morire con tuo marito. Ma non preoccuparti troiona adesso ci pensiamo noi.
Anna arrossì e perlomeno fece finta. Il suo movimento si faceva sempre piu ritmato.
– Che bestione! – disse Anna tenendosi aggrappato al suo corpo mentre la scopava.
Anthony la prese per i capelli e la penetrò ancora più a fondo, fino a scaricare tutta la sua sborra in mare. Poi ritornò a riva, e fu Adriano a sfilarsi lo slip, da dove apparve un cazzo di dimensioni enormi. Anna spalancò gli occhi, guardando Adriano venire verso di se.
– Non farle troppo male – lo avvertì Christian sorridendo.
Quando la raggiunse le mani incominciarono a scorrere sul corpo di lei, sulle gambe, sulle cosce e sui fianchi, su quel magnifico seno sodo, strizzandolo. Le sue mani ruvide, erano quelle di una persona che aveva lavorato duro ma avevano la delicatezza di chi vuol scoprire a poco a poco o di chi vuol gustare tutto. Anna sentì scivolarle sul culo qualcosa di duro e bagnaticcio, era il suo enorme cazzo che si insinuava tra le sue gambe. Adriano lo affondò dentro tutto d’un colpo, e Anna liberò un urlo di piacere.
– Tieni le cosce allargate – le disse tenendole una gamba sollevata. – Sei la regina del porno, non c’è che dire – e detto questo spinse con uno scatto secco fino in fondo, tenendo la mano sinistra sul suo fianco sinistro. Anna urlò il suo dolore.
– Scommetto che non avevi mai preso un cazzo così grosso, vero amore? – Adriano iniziò un lento avanti e indietro, mugolando e facendo piano, per far durare quel supplizio il più a lungo possibile.
– Sì, mi piace il tuo cazzo! Mi fa impazzire – esclamò ansimando. Adriano lo sfilava quasi del tutto e poi lo spingeva dentro con forza. Lei avrebbe voluto voltarsi e baciarlo ma si lasciò andare a quelle sensazioni, e cominciò a spingere come una forsennata.
– Ti voglio sfondare piccola, voglio slabbrarti la passera, fino a farti male.
– Sto venendo! – esclamò Anna. – Sto venendo! Oddio come sto venendo!
Spingendo quel cazzo nella profondità più profonda della sua fica la inondò con il suo sperma caldo. Sfilò il cazzo e dalla fica di lei colò sulle cosce sperma in abbondanza.
Restarono lì a baciarsi per un pò, abbracciati. Poi mano per la mano uscirono dall’acqua e raggiunsero la riva, dove baciò di nuovo Christian, e lo baciò con grande ardore, premendo il suo corpo contro il suo arnese. Restarono lì altri cinque minuti, quel lasso di tempo in cui Anna non riuscì a staccarsi dalle labbra di Adriano, mentre gli altri due commentavano quella grandiosa scopata. Poi le ridiedero il costume e ritornarono a casa. Io mi ero appena svegliato, incosapevole che mentre io dormivo, mia moglie scopava con i miei amici.

Mia moglie Anna aveva invitato a casa due uomini che aveva conosciuto in chat. Era ormai un paio di mesi che aveva questa passione per il mondo telematico. Parlava con moltissime persone, ma mi aveva detto che il suo desiderio era di incontrare questi due uomini in particolare, con cui condivideva la passione per il poker. In principio fui un pò turbato da questa sua notizia, invitare due estranei a casa poteva essere una cattiva idea. Tra l’altro Anna è anche una bella donna, con i capelli neri, un pò ondulati, e i tratti del viso vagamente orientali. Quando arrivò il giorno dell’incontro Anna si truccò e mise i suoi più bei vestiti, una camicia e una minigonna nera. Indossò il collier che le regalai io, e altri gioielli che amava particolarmente. Non la vedevo prepararsi in quel modo da molto tempo. Qualcuno suonò alla porta, sicuramente erano loro. Andai ad aprire, ci salutammo con una stretta di mano. Sembravano due persone semplici, Matteo e Julian. Il suono dei tacchi mi fece capire che anche Anna stava venendo a salutare gli ospiti.
– Ciao – disse, poi si lasciò baciare sulle guance. – Accomodatevi.
– Allora – disse Julian. – Questa partita a poker quando inizia?
– A momenti – rispose Anna. – Vado a prendere qualche liquore e torno immediatamente.
Anna sparì nella cucina, mentre io in totale imbarazzo non sapevo come comportarmi.
– Giocherai anche tu? – mi domandò Matteo.
– No, no. Sarei solo d’intralcio. Non ho mai saputo giocare a poker – risposi.
– Davvero non vuoi neanche provarci? – domandò Julian.
– No, no. Resterò con voi solo a bere un cicchetto.
Anna ritornò con delle bottiglie di alcolici, e le posò delicatamente sul tavolo del salone, dove poi invitò Julian e Matteo ad accomodarsi, e iniziare a mescolare le carte.
Il gioco procedeva alle lunghe, ormai era il terzo bicchierino di limoncello che bevevo. Matteo e Julian guardavano la mia Anna come se avessero voluto scoparsela. Ad un certo punto Anna si alzò dal tavolo, e si diresse verso il bagno. I suoi due sfidanti guardarono con ardore il suo bel culo, e le sue cosce scolpite, che in molti mi invidiavano. Poi mi allontanai anche io, andai in cucina a preparare qualcosa da mangiare, e sentii i loro discorsi:
– Certo che è proprio una porcona!
– Dai, fai silenzio che c’è il marito!
– Secondo me se ce la scopiamo neanche ci dice niente – aggiunse Matteo.
– Che intenzioni hai?
– Spero di chiavarmela.
Quando Anna ritornò al tavolo, anche io feci il mio ritorno. Ci mettemmo a sedere, quando Matteo ebbe un idea che a suo dire era geniale:
– Anna, che ne pensi di rendere questo gioco un pò più intrigante?
Mia moglie non capì, gli sorrise e gli chiese di spiegarsi meglio.
– Magari si potrebbe fare che chi perde una mano si toglie un indumento.
Sul viso di Anna apparve un’espressione di stupore. ero vagamente geloso, ma l’idea man mano che andava avanti mi iniziava ad intrigare.
– A te non dispiace, vero? – mi domandò Anna.
– No, figurati – le risposi. Mi avviai nella camera da letto, e cercai di pararmi dietro una colonna, per continuarli a guardare ma a loro insaputa.
Anna andava benissimo, alla fine Matteo e Julian rimasero in mutande. Poi toccò prima a Matteo togliersele, e il suo pene eretto schizzò fuori. Era enorme, e Anna non faceva altro che guardarlo. Poi anche Julian portò via le mutande, e anche il suo pene era durissimo. Anna era divertita da quella scena. Se vinceva ancora si sarebbe conclusa la partita con la sua totale vittoria, ma invece la volta successiva non andò bene.
– Adesso tocca a te – disse Matteo. – Dai, sfila la camicetta.
– E se invece della camicetta facessi a tutti e due un lavoretto con le mani?
– E se torna tuo marito? – domandò Julian preoccupato.
– Non credo che ritorni, penso sia andato a dormire – così Anna allungò le sue mani verso i loro arnesi duri. Iniziò a maneggiarli delicatamente, mentre sulle loro facce appariva un’espressione di massimo piacere.
Io da dietro la colonna cacciai fuori il mio arnese e iniziai a masturbarmi mentre la mia Anna giocava con quei due uomini. Le volte successive perse ogni indumento, fino a quando Anna fu costretta a togliere finalmente anche le mutandine nere.
– E adesso? – chiese.
– Adesso se perdi un’altra volta ti scopiamo, uno alla volta – rispose Matteo.
– Non ve la darò questa soddisfazione – disse Anna in aria di sfida.
Ma perse ancora, infilò le mani tra i capelli, quasi non ci credeva di aver perso. Intanto Matteo e Julian già si erano alzati, la presero delicatamente per un braccio.
– Dai, adesso paga il tuo pegno – disse Matteo portandola verso il divano.
– Sì, sì. Che credi, che non rispetto i patti?
– E allora sdraiati, che adesso ti scopo come una puttana – le ordinò.
In quel momento Julian si accorse di me, avevo appena finito di masturbarmi, e adesso mi guardavo quella scena. Anche Anna e Matteo si erano accorti di me.
– Amore, cosa stai facendo? – le domando, inscenando la parte di quello che è caduto dalle nuvole.
– Mica ti infastidisce se ce la scopiamo? Tanto si tratta solo di un pegno – disse Matteo che teneva ferma Anna per un braccio. Ma ancora non l’aveva penetrata. Aveva solo il suo arnese in direzione del suo culetto.
– Alla fine sei riuscito a scopartela – si congratulò Julian.
– Non c’erano dubbi – rispose Matteo penetrando delicatamente nella passera di Anna, che allargò la bocca come ad emettere un piccolo grido, che strozzò immediatamente sbarrando gli occhi. L’arnese di Matteo aveva iniziato a sbattere contro la vagina di Anna con un ritmo sempre più rapido. Entrambi ansimavano di un piacere intenso, fino a quando Matteo fece uscire il suo arnese, per far fare ingresso a Julian, che la baciò sulle labbra, e poi la penetrò a fondo. Anna vestita solo delle sue calze a rete si fece penetrare con grande ardore. Poi Julian decise di baciarle la passera, fece uscire il suo pene da lei e con la bocca raggiunse la sua passera. Sul viso di Anna notavo delle espressioni di piacere che non avevo mai visto prima. Il fatto che un estraneo le stesse leccando la passera la eccitava da morire. Anche essendo ben consapevole che io ero lì a guardare.
Nel frattempo Matteo le mise una mano dietro la nuca e le spinse la testa verso il suo cazzo, invitandola a prenderlo in bocca. Anna lo prese a leccare, spompinandolo come meglio poteva. La fermò e la tirò a se, la baciò, poi con la lingua iniziò a salire, arrivò al collo e mentre glielo leccava diresse nuovamente il cazzo in direzione della sua passera. Le pareti della fica si stavano dilatando per consentirgli di entrare, ma fu un attimo e gli scomparve dentro. Con un ritmo molto veloce entrava dentro di lui e poi subito usciva, e ad ogni colpo Anna emetteva un sussulto. Era incredibile vederla scopare dinanzi ai miei occhi, su quel nostro divano bianco. Si baciarono ancora, le loro lingue si incrociavano turbinosamente.
– Dai, prendilo in bocca che sto per sborrare – le disse. Anna non perse tempo, cinse il cazzo con le labbra e lo lasciò venire dentro la bocca, la spruzzò fino in gola mentre continuava a salire e scendere con le labbra. Ne spruzzò una quantità impressionante, lo sperma le uscì dai lati della bocca, lo fece scorrere sui seni. Sembrava non finire mai. Adesso toccava a Julian, che subito prese il posto di Matteo, baciando mia moglie, con la lingua, e toccandole le natiche e i fianchi. Poi si abbassò verso di lui porgendogli la bocca ed iniziò a baciargli il cazzo.
Poi ad un certo punto, Julian le chiese di mettersi a pecora, Anna ubbidì e poco dopo il cazzo durissimo iniziò a penetrarle il buchetto del suo bellissimo culo. Urlò dal dolore, si fermò un attimo, le diede il tempo di abituarsi, poi diede un lieve colpo ai suoi reni ed iniziò ad entrare. Dal gemito di Anna si capì che era entrato completamente. Iniziò a pomparla con forza per un bel pezzo, ormai il dolore era sparito. Poi lo riprese in bocca, fino a farlo venire, in una grande sborrata. Tutto il suo sperma finì sulla faccia di mia moglie, che rimase a leccare quel glande caldo, e la sborra, che continuava a venirne fuori. Io ero ancora lì che guardavo la scena. Poi i due uomini la abbracciarono contemporanemente, uno da dietro e uno davanti, i loro arnesi erano a contatto con la sua pelle. Lei pareva un pò seccata, perchè aveva perso la partita, però ci aveva guadagnato una grande scopata. Mi guardò con degli occhi di noia, però erano anche occhi di chi aveva appena scopato alla grande.

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