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Orgia

Metropolitana

By 28 Settembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Grazie a tutti quelli che hanno scritto; alcune risposte alle domande che mi avete fatto le trovante nei racconti precedenti (per esempio quella che riguarda la mia età) per sapere invece come sono fatta usate la vostra fantasia, immaginatemi come più vi piace così i racconti saranno più interessanti. Con mio marito Giovanni abbiamo partecipato a numerose feste ed il numero di cazzi che ho preso &egrave aumentato notevolmente fino a superare complessivamente i 100, da allora non li abbiamo più contati. Alcuni, quelli più pregevoli, li ho riprovati più volte in diverse combinazioni, altri li ho lasciati perdere. Nei miei racconti avete trovato solo le volte che le cose sono andate bene ma sappiate che non &egrave stato raro il fatto di trovarmi davanti uccelli moscetti o minuscoli. Questa volta facciamo un salto avanti nel tempo ed arriviamo alla fine degli anni 90. Quel sabato sera Giovanni aveva organizzato un’incontro con amici normali (nel senso che non avevamo fatto sesso con loro) incontrati al mare l’estate precedente. Avevamo raggiunto Milano in macchina lasciandola al capolinea della metropolitana di San Donato per evitare problemi con il parcheggio e ci eravamo incontrati in piazza del duomo quindi avevamo passato insieme il pomeriggio ed eravamo infine andati a mangiare al ristorante; quindi, verso le 23:30, ci eravamo salutati e Giovanni aveva fatto una telefonata. Ci eravamo poi diretti al metrò e ne avevamo atteso l’arrivo. Data l’ora tarda non c’era nessuno ed ero un poco preoccupata; il perché era dovuto al fatto che dovevamo farci tutta la linea in quanto eravamo quasi al capolinea opposto; Giovanni inoltre aveva insistito per metterci ad aspettare in corrispondenza dell’ultima carrozza. Quando il treno era arrivato ed eravamo saliti sulla nostra carrozza c’era solo un gruppo di 5 uomini. Noi ci eravamo allora seduti in un angolo ma non appena il treno partì i 5 cominciarono ad avvicinarsi abbassandosi la cerniera dei pantaloni, guardai terrorizzata Giovanni che mi fece invece un sorriso e disse: ‘Sorpresa, stai tranquilla ho organizzato tutto io, vedrai che ti divertirai’. A quel punto tirai un respiro di sollievo perché non temevo più per la mia incolumità e mi preparai mentalmente a ricevere l’assalto dei 5 (anzi 6 considerando anche quello di Giovanni). Avevo indossato come sempre il sabato sera un paio di calze (questa volta erano a nere a rete) sopra un tubino che mi arrivava poco sopra il ginocchio con due spacchetti laterali, le scarpe non erano altissime infatti il tacco era a coda di rondine alto 8 centimetri. Sollevai la gonna e mi tolsi le mutande poi mi rimisi seduta, il gruppetto si dispose intorno a noi cosicché, se qualcuno fosse salit,o non avrebbe capito subito cosa stava succedendo. Il primo mi porse il suo uccello da succhiare, era già mezzo duro ed in breve lo divenne del tutto, altri due mi misero l’uccello in mano e cominciai così a fargli una sega. Gli atri due invece si schierarono di lato e cominciarono a palparmi tette e figa. Quando quello che avevo in bocca fu bello duro si spostò, si infilò un preservativo mi fece alzare sedendosi al mio posto e mi fece calare sopra di lui a spegnimoccolo e cominciai ad impalarmi con un lento su e giù. Intanto continuavo la sega ai due ed uno di quelli che mi stavano palpando prese il posto del primo in bocca. Nel giro di due fermate uno dei due a cui stavo facendo la sega mi venne in mano e l’ultimo dei palpeggiatori prese il suo posto. Giovanni intanto stava davanti, mi guardava arrapato e si menava lentamente il cazzo. In pochi minuti quello che mi stava scopando venne mentre io godevo una prima volta; rapidamente uno di quelli a cui stavo facendo una sega si infilò anch’esso un preservativo e, preso il posto del suo compare, cominciò anche per lui la danza. L’uomo però sembrava più interessato al mio buco del culo che cercava di dilatare sempre più con le dita, la cosa fu oltremodo chiara quando cominciò a passarci della vaselina.. In pochi secondi estrasse l’uccello falla figa e con un colpo secco me lo sbatté nel culo. La cosa fu abbastanza dolorosa ma in breve cominciò a piacermi e assecondai il movimento che l’uomo mi imprimeva aiutandosi con le mani per far scorrere la fava su e giù nel mio culo. Nel frattempo continuavo il pompino ed il cazzo che avevo in bocca eruttò il contenuto dei coglioni coprendomi naso e bocca con tre schizzi di notevole intensità. L’ultimo rimasto fuori dai miei buchi non perse tempo e si spostò davanti a me affinché potessi succhiarglielo. Il capolinea si stava avvicinando e Giovanni mi disse che ormai mancavano solo tre fermate pari a poco più di cinque minuti, cercai allora di affrettare i movimenti e sentii il cazzo nel culo che esplodeva e quindi si ritraeva da sotto lasciandomi il posto per sedermi. Mancava solo quello a cui stavo facendo il pompino che mi prese la testa fra le mani e cominciò letteralmente a chiamarmi in bocca fino ad esplodere in una sborrata che dovetti ingoiare quasi a forza. Eravamo arrivati all’ultima fermata e Giovanni mi porse un fazzolettino per ripulirmi almeno un poco il volto. Arrivati al capolinea i 5 se ne andarono così come erano arrivati, senza dire una parola ed anche noi scendemmo per raggiungere la nostra macchina. Appena fummo saliti e partiti tirai fuori l’uccello di Giovanni e cominciai a succhiarglielo: la situazione mi era piaciuta parecchio ma avevo goduto solo una volta ed avevo ancora bisogno di sesso. Giovanni continuava ad guidare fino a quando lo sentii accostare, alzai allora la testa e mi accorsi che si era fermato di fianco ad una prostituta, rimasi stupita anche se non era la prima volta che ne caricavamo una. Giovanni le chiese il prezzo per fare sesso con noi due in albergo quindi la fece salire dietro dicendo che anch’io dovevo salire li, cosa che feci. Giovanni quindi chiese alla prostituta di ripulirmi dalla sborra che avevo ancora sul volto e guardò la scena nello specchietto retrovisore mentre guidava verso l’albergo a ore pochi chilometri più avanti. Arrivati all’albergo salimmo in camera e ci spogliammo quindi Giovanni chiese alla ragazza di fargli insieme a me un pompino a due bocche. Cominciammo così a succhiarglielo incrociando spesso le nostre lingue. Poi Giovanni ci chiese di metterci a 69 e quindi si infilò un preservativo e cominciò a chiavare a pecorina la puttana che stava sopra di me. Intanto io alternavo leccate al suo clitoride ed alle sue palle. Dopo cinque minuti Giovanni passò al culo della ragazza e poco dopo si tolse il preservativo. Intanto avevo avuto un paio di orgasmi perché la ragazza mi leccava la passera veramente bene e Giovanni cominciò a stantuffarmi per bene e mentre sborrava dentro la mia pancia e la ragazza continuava a leccarmi la passera ebbi un ulteriore orgasmo. A quel punto ci rivestimmo e riportammo la ragazza al suo posto quindi ce ne tornammo a casa stanchi e soddisfatti.

Al solito attendo commenti e suggerimenti al mio indirizzo nadiagang@cheapnet.it

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