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Orgia

Mia madre entra nella vita universitaria

By 30 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio adattamento alla vita universitaria non era stato dei migliori, anzi dopo un paio di mesi, non avendo socializzato particolarmente con nessuno, le mie telefonate a casa in tono quasi disperato aumentavano. Non che non conoscessi nessuno, però l’unica persona con la quale uscivo e parlavo era la mia compaesana Tiziana, quando questa si fidanzò i miei genitori mi suggerirono di legare di pìù con un gruppetto di miei ex compagni di liceo,Pasquale, Luigi e Luca. Tra di noi non c’era stato parecchio feelng durante 5 anni, essendo stato soltanto il loro strumento per passare l’anno; nè questo si creò: la mia indole timida e pacata mi rendeva vvittima di scherzi e insulti. Dopo l’ennesima telefonata in lacrime, mia madre decise, approfittando dell’assenza del ragazzo con cui dividevo la casa, di raggiungermi e accertarsi della situazione.

La sua visita mi faceva piacere, mia madre Ilaria è una bella donna di 44 anni, un pò in carne, ma ancora piacente, non nascondo di essermi tirato le migliori seghe pensando al suo seno ( una 5 misura ) o al nero tra le sue gambe. Sono particolarmente legato e non potevo che essere contento della sua presenza.

Appena mi raggiunse provai un senso di affetto profondissimo, tuttavia sprofondai nella vergogna quando mi rimproverò dei miei lamenti e si propose di parlare con i miei ex compagni di cclasse per essersi comportati male nei miei confronti. Non volevo assolutamente che facesse una cosa del genere, ma lei è una donna forte e nel pomeriggio bussammo alla casa dei tre.

Luigi, il piu timido dei tre, vedendola si spaventò e ci apri titubante. Mamma non affrontò direttamente la questione, anche perche sembrava da solo e quasi spaventato. Devo ammettere che l’atteggiamento del mio compagno era diverso dal solito, gentilissimo ci offì anche il caffè.

Mamma aveva appena appoggiato la tazzina alla labbra, quando

-Dai Luigi quante volte te l’ho detto ri rimettere gli asciugamani in bagno dopo che li hai usati.

Improvvisamente irruppe pasquale nella stanza completamente nudo, sventolando un uccello che da moscio sembrava immenso. Solo allora accorgendosi della presenza mia e di mia madre, tentando di nascondere il grosso pacco si scusò uscendo lentamente dalla stanza. provai una strana sensazione qunado mi accorsi dello sguardo che mia madre gettò sul mio amico.

Il pomeriggio prosegui serenamente, Pasquale e Luigi furono molto cortesi tanto che mamma li invitò a casa per la cena. mamma al ssupermercato era strana, sembrava assorta in qualche strano pensiero.

-Prendiamo l’insalata mammina?

_eh? si la salsiccia… cioè l’isalata si…

imbarazzatissima si avviò alla cassa. Non riuscivo a credere al pensiero che la vista di quell’uccello l’avesse turbata.

La cena tuttavia andò bene, anche Luca che ci raggiunse più tardi fu cortese e gentile. Cero non mancavano i complimenti alla cucina e alle mani che l’avevano preparata. Alla fine mamma declinò l’invito a farsi un giro con noi nonostante le avances dei miei compagni sostenedo l’inadeguatezza della sua età per tale combriccola, che per lei era meglio mettersi a letto.

Dopo un quarto d’ora che eravamo usciti Pasquale si ricordò d’aver lasciato chiavi e portafogli a casa mia e quasi forzatamente mi spinse a tornare indietro, rompendo la mia illusione che per un attimo fossi trattato da loro alla pari.

le luci erano spente, probabilmente mamma dormiva, probabilmente. Fatto il meno rumore possibile io e Pasquale entrammo dentro senza nemmeno accndere la luce. con grande stupore ci accorgemmo che mamma era ancora sveglia e per di più parlava al cellulare.

stavo per entrare da lei quando io e pasquale rimannemmo di ghiaccio

-Donatella dovevi esserci, un bastone di carnedi almeno 15 cm a riposo, non immagino quanto duro possa diventare tra le mie tette… no che non ho fatto niente, c’era mio figlio e poi lo sai che non sono così sfacciata…

avvicinandoci alla porta socchiusa, scorgemmo mia madre distesa e con le mutandine abbassate intenta ad armeggiare con la sua figona pelosa.

-se non fosse un amico di mio figlio… macché mica solo lì, quando miricapiterebbe di farmi sfondare il culo da una salsiccia di quelle dimensioni? comunque ora sono tutta in calore, non ci voleva proprio…     si lo so passerà… però… lo immagino già dentro di me… – continuando a trstullarsi la figa e con sorpresa inserendo anche un dito nel culo cominciò a godere…

Stavo per entrare quando Pasquale mia fferrò per un braccio e mi tiro fuori di forza, sorridendo con uno strano ghigno. Per commenti e per suggerimenti arturob2009@hotmail.it

Non sapevo che cosa avesse in mente, potevo notare soltanto l’eccitazione da sotto i pantaloni, il che non lasciava presagire nulla di buono. Scoprire il lato porco della mia dolcissima mammina mia aveva lasciato allibito, soprattutto perchè a essere desiderato er l’uccello di un mio amico, che per i suoi 19 anni poteva essere suo figlio.

Non proferii alcuna parola con Pasquale dell’accaduto, fino a quando salutatici verso l’una mi disse con tono autoritario di vederci domani che saremmo stati suoi ospiti, è chiaro che l’ospite illustre sarebbe stata mia madre.

La sera tardai a prendere sonno, calmandomi soltanto dopo una sega copiosa pensando all’intimità di mia madre oscenamente palesatami. tuttavia dovevo fare qualcosa, per questo pensai di ignorare l’ordine di pasquale e tenere la mia mammina al sicuro. Presi coraggio è mandai un sms al mio amico “ve la scordate”.

Drin Drin il campanello alle 10 del mattino mi mise subito in allerta, pensavo a una visita improvvisata dei ragazzi, che cosa mi avrebbero fatto: picchiato? allontanato con la forza? Con un groppo alla gola andai incontro al mio destino. Con grande piacere scoprii che era Tiziana, che saputo dell’arrivo di mia madre era venuta a salutarla. Prendemmo insieme il caffè e ne approfittai per fare colazione.

– non ingozzarti Arturo, se no facciamo brutta figura con Pasquale.

Come diamine l’era venuto a sapere? un brivido percorse la mia schiena.

-Non fare quella faccia meravigliata, Tiziana dice che lo sapevi già.

Non riuscivo a credere ai miei occhi avevano usato Titti per spiazzarmi. 

Mamma per l’occasione indossò un pantalone attillato bianco e una maglia a mio avviso troppo scollata, sfortunatamente disse di nn avere portato i tacchi. 

-mamma ma non andiamo a un galà

-Lo sai che ci tengo ad essere elegante, che c’è sei geloso della tua mammina?

-Macché, perche dovrei? – In effetti un perché c’era.

La presenza di Titti a pranzo da un lato mi rassicurava, anche se non basto ad evitarmi 2 pugni nello stomaco di pasquale non appena rimanemmo soli

-Non permetterti mai più di avere quel tono con noi. Capito?

Annuendo chiesi scusa e mi trò dentro la sala da pranzo.Non c’è che dire, i miei compagni s’erano impegnati per un sontuosissimo pranzo. Mi accorsi che a turno i ragazzi riempivano il bicchiere di mia madre di vino rosso; se non ché dopo 4 o cinque lei cominciò a dire assurdità. Rideva e scherzando si strusciava sui ragazzi che non risparmiavano le loro mani. sdegnato decisi che era ora di farla finita. Mi alzai e dissi a mia madre di andarcene che era troppo ubriaca, la risposta stizzita non tardo ad arrivare. tuttavia rimasi sorpreso quando pasquale ropose a titti di accompagnarla a casa e a noi uomini di rimanere ancora. Non capivo a che gioco giocava però accettai anche per non disobbedire nuovamente.

Rimasti soli Pasquale con tono autoritario mi intimò di non provare mai più a dargli fastidio altirmenti avrebbe gonfiato per le feste, che se non ci fosse stata Titti mia madre avrebbe avuto in bocca tre uccelli. allora pinagendo uscii di casa con l’immagine di mamma intenta a fare pompini.

Rientrato non potei fare a meno di notare che mamma stava nuovamente masturbandosi sul letto. Non passarono 2 minuti che mi arrivò un sms di Pasquale “si sta masturbando la troia?” sottomesso risposi di si. 

“beh stasera allora bisogna proprio soddisfarla se due carezze le hanno fatto quest’effetto” Chiesi che cosa avesse in mente.

“è fortunata tua amdre sai? Stasera c’è una festa, prevedo per lei una bella botta di culo :)”

Non volli neppure chiedere quali fossero i suoi progetti, succube mi limitai ad osservare le mani di mia madre che entravano ed uscivano dalla sua fessura per poi spostarsi ai piani superiori su quelle bocce da paura che a stento il reggiseno riusciva a trattenere.

Le mie ultime reazioni d’orgoglio furono annullate dai sospiri di mia amdre

-Vi prego non toccatemi, non davanti ai ragzzi… no pasquale non tapparmi la bocca col tuo cazzone…

Stranamente eccitato aspettai ualche minuti prima di fare rumore per avvertirla del mio rientro. 

Ore 16. Il giorno è ancora lungo.

Che cosa succederà secondo voi a mia madre? scrivetelo alla mia mail arturob2009@hotmail.it 

chi mi scriverà l’ipotesi più eccitante otterrà la possibilità di parlare con me di mia madre alla luce anche di un supporto fotografico con lei protagonista.

Passatigli gli effetti della sbornia, mia madre si incamminò verso il bagno per farsi una doccia, ne approfittai per vederla nuda ( ma di questi tempi non era una novità ) 

-Amore di mamma chiami Tiziana e le dici di portarmi il silkepil? 

Mamma, coperta da un solo asciugamano, mi parlò dalla sua stanza.

-Mammina ma che devi fare?

-C’è una festa stasera m’ha detto Pasquale quando m’ha salutata, vuoi che i tuoi amichetti vedano i peli sulle mie gambe?

-mamma io vorrei che non le vedessero proprio le tue gambe.

-Non essere geloso, questa è la mia ultima sera, non mi dispiacerebbe fare un tuffo indietro nel tempo, sai me la cavavo bene nelle feste. Ubbidisci dai e non farmi arrabbiare, vedi che alla fine sei tu il problema, che non vuoi iscore, non vuoi socializzare, sono cosi carini i tuoi amici.

Ubbidii in silenzio. Titti arrivò presto.

-E’in camera va pure.

Quando usci mi chiese con aria ingenua

-sapevi che tua madre usa perizomi rossi da pornostar?

-Non ci credo dai smettila.

-Dico sul serio, controlla.

esitando, di soppiatto sbirciai in camera mamma che con addosso quel sottile filo di stoffa depilava non soltanto le gambe ma anche l’inguine.

-Magari Arturo, ha trovato un signore interessante.

O magari il cazzone di pasquale pensai.

-Dai sciocchino, non significa niente se tua madre usa quelle cose scherzavo.

Sorrisi a malincuore e la congedai velocemente preoccupato per la mia mammina, che rividi con una gonnellina sbarazzina di motlo sopra il ginocchio e una maglia che le metteva in mostra le tettone. anche il trucco era molto più pesante del solito.

-Non fare quella faccia tesoro di mamma, l’ho fatto per te. per farti fare bella figura con la gente, per non farti vergognare di me.

Io impassibile. 

-E’ questa la ricompensa per i miei sacrifici, Arturo?

– NO mamma scusami, andiamo allora.

– Ecco cosi mi piaci, avvisami se stasera alla festa trovi una ragazzina e la porti a casa, non vorrei disturbarvi domani mattina… disse sorridendo

-Tranquilla mamma, non penso succederà, a limite te lo farò sapere.

Ricevetti la telefonata di pasquale con le indicazioni e ci avviammo.

La festa era a casa di un certo Oliver, un ragazzo francese amico di Luigi. Più che casa bisognava chiamarla reggia, suo padre lavorava per l’ONU e lui in sua assenza si divertiva a dare feste. La gente era vestita elegantemente e con stupore mi accorsi che c’era anche gente sui 30 35 anni, il che permetteva a mia amdre di passare inosservata. Ciò che invece attirava l’attenzione era la mole stratosfeica delle sue tettone.

I ragazzi appena ci videro, richiamatici a loro, ci presentarono il padrone di casa. Quello che si presentò col nome di Oliver era un ragazzetto che sembrava avere meno dei suoi 20 anni, senza barba, magrisismo ma vestito in maniera impeccabile.

-Piacere di conoscere te e tua sorella. disse scherzando

A mamma non poteva che far piacere essere così spudoratamente lodata in mezzo a 4 giovanotti.

Andarono avanti per un pò nella conversazione, con Oliver che a stento riusciva a finire un discorso quasi ipnotizzato dalle tettone di mamma.

Allora Pasquale mi propose di andare a prendere da bere al tavolo per me ed evntualmete mia madre, che svogliatamente rivolse a me un piccolo cenno col capo d’affermazione.

Ero in prossimità del tavolo quando mi resi conto di non sapere cosa desiderasse mia amdre da bere, così tornai indietro.

-perché Ilaria non viene con noi che le mostriamo la casa? – Oliver s’era fatto intraprendente.

Mamma avviatasi si arrestò di blocco -aspettiamo arturo

-Non si preoccupi Luca aspetterà qui e ci raggiungeranno dopo. – A quel punto Luca si staccò e sorridendo guardò gli altri allontanarsi. stavo epr arrivare da lui, quando mi accorsi che appena mamma e i suo accompagnatori voltarono l’angolo si allontanò e li sguì.

Decisi di mettermi anch’io alle loro calcagna. 

L’imprea non era ffatto facile, casa di Oliver era immensa e in poco tempo persi di vista i miei bersagli, trovandomi ad errares senza meta nei corridoi di quell’abitazione.

Per fortuna dopo una decina di minuti o anche di più incontrai un mio collega, evidentemente amico di Oliver. 

-ciao arturo che ci fai anche tu qui?

-Sono stato invitato da amici, Ste.

-Lo dicevo, infatti non mi ha mai parlato di te Oliver. Beh allora ti stai divertendo?

– Si abbastanza-risposi di fretta-

-Che c’è? cerchi ragazze da rimorchiare amico mio? Ti vedevo girare animosamente.

– Beh si, qui ce ne sono di carine.

– Carine, stai scherzando qui ci sono delle porche allucinanti. Pensa che poco fa Oliver è passato con una vacca da paura, credimi, sarà un signora sui 40 anni, ma con due tette da capogiro. Mi sa che faranno un orgia, c’erano altri ragazzi con lui e guarda si dirigevano proprio li sù – disse indicandomi una porta- sono le stanze da letto, chissa come la faranno divertire.

-Immagino- furono le uniche parole che riuscii a pronunciare sentndo parlare di mia madre in quei termini.

eccitato ed umiliato, mi congedai dal mio collega aspettando che cambiasse posto per salire le scale e raggiungere mia madre (o la vacca da paura- non sapendo che cosa avrei trovato ) certo stefano era un pippone, un arrapato costante, sperai che anche stavolta si trattasse di una sua sga mentale.

Salii la rampa con il cuore in gola, anche se non nascondevo una sorta di eccitazione per ciò che avrei trovato. La porta era chiusa dovevo fare attenzione a non fare rumore, altrimenti non so se avrei retto la possibile umiliazione. Maledicevo ancora l’aver lasciato mia madre da sola mentre giravo la manigia.

Lo desideravi troiona? vero che lo desideravi?

Era la voce di Pasquale.Prima di sbirciare aspettai una risposta che non arrivo. E come avrebbe potuto rispondere Oliver le tappava la bocca con il suo uccello.

Ora finisci con i miei amici e poi se farai la brava te lo ficcherò tutto dentro.

Non riuscivo a credere ai miei occhi, Pasquale si rivolgeva così alla mia mammina, mentre lei inginocchiata ai piedi di Oliver, scostandosi l’uccello di bocca, ancora con la saliva che le colava dalle labbra lo rinngraziava della generosità.

Fu un attimo e l’uccello del francese torno tra le sue fauci affamate ed esperte da come succhiava; non fui l’unico ad acccorgersene perché anche gli altri lo esclamarono.

Ora vedevo bene la scena: mamma ingiocchiata ai piedi di Oliver, Luca e Luigi ai lati a menarsi l’uccello e Pasquale col suo bastone seduto a godersi lo spettacolo.

Mani e bocca di mia madre si spostavano sui membri dei tre sempre più arrapati.

-si continua- che bocchinara- 

-Lecca le palle a tutti e tre. L’ordine di Pasquale fu subito eseguito da mamma che pur leccando i tre non toglieva lo sguardo da quello scettro.

Dopo una decina di minutifinalemte si alzò anceh lui e solevatala cominciò a spogliarla. le tettone furono subito oggetto delle attenzioni del mio amico, ma la sorpresa più grossa fu quando Oliver sfilatele la gonna mostrò agli altri il suo perizoma da troia.

Cosi mi scopate prima- sorrise mia amdre dall’alto della sua troiaggine.

Non potevo tollerare oltre lasciai la porta socchiusa e scese rapidamente le scale presi il cellulare per chiamare mia madre.

Primo tentativo:nulla. secondo:nulla. Al terzo finalmente rispose

-Ti eri preoccupato amore di mamma? guarda che sono in buone mani (risat generale di sottofondo

-Ma mamma dove sei che ti raggiungo?

– Non lo so, sto facendo il giro della casa, ci vediamo tra un pò.

– ma mamma…      -Uffa arturo la finisci di fare il geloso qui ci sooooo…

-mamma che c’è? -Nulla stavo inciampando, qui dicevo oh -ansimava vistosamente- i tuoi amici dai a dopo…

-ma mamma ti ho anch epreso da bere

.Tranquillo c’è da bere anche qui,Oliver è fornito. Dai ciao

-Ma… chiuse il telefono. Non pensavo potesse essere così sfacciata. Sta troia pensai, ma ero cusioso di vedere che stava succedendo, mi avvicinai alla scala.

cazzo di nuovo Stefano. Ehi Artturo tutto bene, cercavi tua mamma allora? mi sembrava strano che avessi rimorchiato.. disse ridendo

-Eh si anche lei… sai non sono solo ragazzi a questa festa.

-Beh se vuoi ti aiuto, magari è come quella che Oliver si è portato in camera… cioè non pensare male, nell’ammirarla dicevo…

-si chiaro, è ovvio… no ma è uscita un attimo dalla villa tornerà a breve.

-Come vuoi allora, ci si vede.

Quel tale non se ne andava, sempre a dare fastido… La fortuna e che mi passò accanto tiziana allora. 

-Ciao, sei venuta alla fine?

-beh sai problemi col mio tipo, cercavo proprio te e tua madre, ma dov’è?

_lunga storia, piutosto mi faresti un favore? trovi una scusa per allontanare da lì stefano?

Come vuoi ma perchè?

-Poi ti spiego. In un batter d’ali di farfalla Titti eseguì la mia richiesta.

-Grazie, a dopo allora.

-a dopo che? mi dici che devi fare Arturo? provai ad allontanrla ma nulla, beh allora seguimi e sta zitta poi ti spiego.

salimmo le scale velocmnte e aprendo la porta ebbi l’immagine di mia madre a pecora su un tavolino con Luca a pomparla e gli altri a sbattergli gli uccelli in faccia.

-che troia… Titti con queste parole mi spiazzò.

La guardai esterrfatto lei mi scostò per vedere meglio.

_ma che fai titti?   -zitto che se no ci scoprono e io non voglio perdermi la scena di pasquale che infila il suo uccello in quela troia di tua madre.

-ma che dici? e tu come sai di pasquale? 

-beh non penserai che non sia mai stata a letto con lui, ricordi problemi col ragazzo, beh mi sa che si è accorto che sono tre mesi che scopo costantemente con Paki. Me l’aveva accennato, però non pensavo che ce la facesse alla fine. zitto e vieni qua, tanto a quel che ho capito – disse guardando in mezzo alle mie gambe non ti dispiace…

Obbedii, intanto mamma aveva appena finito di leccare il cazzone di pasquale e tutti gli altri al suo comando si spostarono.

-resta ferma col culo all’aria troia…

-Si, dai riempimi la fica…

-Che vuoi che me ne faccia della tua lurida fica pelosa, ora ti spacco il culo..

-No, aspetta mi farai male, dammelo prima in figa…

-Sei una cagna zitta… e le diede uno schiaffone sul culo- comando io…

provò a protestare ma mentre Oliver la zittiva col suo uccello gli latri due la tenevano col culo all’aria..

Pasquala cominciò a leccare il buco del culo di mia madre inadattto per quel coso immenso. Mi girai verso Titti, si toccava da sotto i vestiti.

-Non provare a farti fantasie su di me arturo, siamo amici e basta, gurada la tua mammina piuttosto, te l’assicurò sentirà dolore ma le piacerà…

Allibito dal numero delle troie che mi circondavano tornai allo spettacolo…

 

Continua… per commenti, suggerimenti e parlare di mia amdre arturob2009@hotmail.it

La reticenza di mia madre durò poco, la lingua di Pasquale inumidendole il buco del culo le creava un piacere in grado di superare la paura di quel grosso uccello.

-Ora ci divertiamo Ilaria lo sai?

– Si spaccami il culo pasquale, sono mesi che non lo prendo li…

Intanto mentre mamma allargava le natiche con le con una mano, Pasquale cominciò ad appoggiare la cappella sul buchetto, a dire il vero non tanto etto, dato la facilità con cui si allargava, posteriore.

-mmm si fai piano, si così…

Non finì di parlare che le sue labbra assaggiavano l’ennesimo cazzo…

Dopo un pò l’inculata acquisto ritmo,,, tre, quattro colpi fino alle palle e poi pasquale partì come una mitragliatrice.

-ma dove l’hai trovata una troia del genere paki?

-Oliver, credimi mi ha trovato lei, io le ho solo mostrato l’uccello e lei che ha voluto assaggiarlo, vero troia?

Mamma era come in estasi…

-rispondimi vacca,- le disse sculacciandola- di che quel giorno me l’avresti preso in bocca davanti ad Arturo…

– Non davanti a mio figlio, ma l’avrei preso…

– No cagna, non abbiamo capito: di anche a loro quanto sei troia…

– Si anche davanti a mio figlio, oh si ti avrei sbocchinato subito, è troppo bello il tuo cazzone… ah siiiiii…

Intanto Titti al mio fianco continuava a toccarsi

-Che cazzo mi guardi Arturo? Vuoi che entri e dica atua madre che la stai spiando e che per di più ti ecciti?

-No scusami    – guarda ora la preparano per la doppia

In effetti mamma era salita in groppa ad Oliver e Luca e Luigi facevano la conta per incularsela…

-Non fatela aspettare ragazzi, vero Ilaria?

-Si dai inculatemi vi prego,,, non ce la faccio più…

Non scoprii mai chi vinse la conta, perche i rumori di passi ci avvertirono giusto in tempo dell’arrivo di qualcuno. Chiudemmo la porta per impedire ad altri lo spettacolo e ci dileguammo in un corridoio vicino.

– di la verità ci sei rimasto male di aver dovuto rinunciare allo spettacolo?

-Ma che dici Titti?

-Questo rimane un nostro segreto ok? Tu acqua in bocca col mio ragazzo ed io non dirò in giro di tua madre. d’altronde siamo on siamo amici?

-mah… se hai consegnato mia madre a loro?

-Io consegnato? guarda che ha fatto tutto lei…

La conversazione fu interotta da una telefonata.

Ciao amore, finalmente ti sei fatto sentire, non mi piace quando fai il geloso, lo sai ch io voglio solo te, si… certo… ti ho pensato spesso stasera…bla bla…

Non ne potevo più di quella conversazione lacrimevole e stucchevole, volevo vedere mamma all’opera…

Corsi uscii e tornai alle porte del Piacere…

con mia grande delusione vidi Oliver già rivestito e Luca in procinto di farlo, mamma era distesa supina a terra con il cazzo di Luigi tra le tettone e Pasquale che le scopava la bocca nella quale non riusciva ad entrare pienamente quel cazzone…

Dopo un pò Pasquale le inondò la bocca di sborra, fiotti di sperma uscivano dalle labbra scatenando l’ira di pasquale che schiaffeggiato mamma coll’uccello legegrmente afflosciato ma cmq il doppio del mio eretto, le ordinò di leccare il tutto. Luigi si alzò e mamma ubbidì agli ordini.

Non sò quale fosse la scena più squallida: mamma che a 4 zampe leccava la sborra sul pavimento, Pasquale che fiero del suo lavoro mostrava il culo oscenamente dilatato agli altri, o Luigi che sborrò in un bicchiere dicendo a mamma che questo doveva berlo dopo…

al cenno affermativo di mia madre abbandonai la scena pensando che resto sarebbero tornati tra gli ospiti.

In effetti passarono 10 minuti prima che mamma accompagnata dai 4 tornasse in pubblico con aria sconvolta. In mano aveva ancora il bicchiere con la sborra, che una volta avvistatomi butto giù in un solo sorso.

-Arturo di a tua amdre di non bere così velocemente, altrimenti rischia di ubriacarsi.

Io non sapendo che dire- si mamma, ha ragione pasquale sta attenta.

-Certo amore di mamma, non preoccuparti gli altri drink li ho bevuti lentamente- il ghigno sul volto dei miei amici mi avrebbe spiegato tutto anche se non avessi assistito alla scena

– E’stato un piacere conoscervi- ci salutò Oliver – ma c’è tanta gente qui che devo ancora incontrare.

Ben presto anche gli altri se ne andarono, attirati da nuove possibili scopate, nel salutare mia madre ebbero l'”accortezza” di tastarle seni e culo anche davanti a me, ne lei si opponeva.

Tornati a casa mamma si accasciò sfinita sul letto. -sai la casa di Oliver era così grande Arturo, ma grande credimi.

-Lo immagino mamma, c’avete messo un casino di tempo per tornare.

_Ti sei sentito solo amore di mamma? Non ti preoccupare i tuoi amci sono stati gentili con me, soprattutto pasquale.

-Immagino, immagino

-Ora non voglio che ti lamenti più del non avere amici, credimi credo di averti aiutatto molto stasera.

-Grazie mamma.

La abbracciai, pensando tra me e me a che madre troia che ho.

Mamma partì il mattino seguente. L’aiutai a sistemare i bagagli mentre Mamma scherzava allegramente con uno degli autisti, il più giovane ovviamente…

fai buon viaggio mamma

-tranquillo anche l’autista ha detto che sono in buone mani…

Pensai: speriamo non siano come quelle dei miei amici….

 

Per commenti e suggerimenti arturob2009@hotmail.it

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