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Orgia

Mia sorella Giuseppina 29

By 29 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
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Sequenza di
Mia sorella Giuseppina
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Domenica pomeriggio

Improvvisamente si ricorda che deve controllare la propria casella di posta elettronica. Una volta aperta, rimane pensierosa e la rilegge con più attenzione.

‘Passerà a prenderti qualcuno per le 14. Fatti trovare a casa pronta. Truccata. Vestita in maniera sexi e provocante. Se ciò che vedo non sarà di mio gradimento, verrà severamente punita.’

Poche righe che la lasciano pensierosa. Ha molto da fare, si è trascurata molto ultimamente ma fra gli impegni con Tonino e Signor X e la scuola non ha avuto più molto tempo per se stessa.
Aiutata e seguita dal fratello provano più incroci di abbigliamenti. Più volte le scatta delle foto con il cellulare che a sua insaputa, le invia a Tonino.

All’ora prevista il citofono squilla e si precipita all’esterno. è contenta di trovare Tonino e dopo essersi abbracciati, si scambiano un lungo tenero bacio. Distaccatisi, il rossetto è sbavato ma con dovizia si puliscono entrambi. Nell’atto di rimetterlo, Tonino le mette in mano il suo. Lo vede e con una smorfia lo passa sulle labbra. Il rosso acceso, risalta ancor di più le labbra carnose.

Stranamente s’incamminano a piedi. Si aspettava di salire in macchina come sempre e invece, passeggiano a braccetto lungo la strada dove è cresciuta e dove tutti la conoscono. Impaurita per le eventuali chiacchiere, cerca di abbassarsi la mini. La vergogna è tale che ha fatica trattiene il tremore alle mani.

‘Saluta!’ Le intima Tonino.

Incrocia alcune persone e Giuseppina cordialmente le saluta e nota come viene riconosciuta, come strabuzzano gli occhi o come di quei vicini che restano con la bocca aperta. Un paio di ragazzini correndo in bici sul marciapiede, l’osservano stupiti e dopo averli incrociati alle spalle, si scontrano cadendo a terra a causa della lunga visione posteriore che hanno dato.

‘Mi raccomando oggi. Devi essere ubbidiente e servizievole.’

Le parole la raggiungono distogliendola dal turbinio dei propri pensieri.

‘Che cosa desideri che faccia esattamente?’ Ha chiesto ansiosa mentre camminava salendo le scale.

Serio e con voce autoritaria. ‘Non dire nulla!- Le ha ordinato.- Nessuna parola, a meno a che qualcuno non te la rivolga o ti chieda qualcosa. Non alzare gli occhi da terra se qualcuno non te lo chiede. Se non sarai dolce e gentile, verrai schiaffeggiata. Sarai a completa disposizione e farai esattamente ciò che ti verrà chiesto di fare. Sorridi e sii cooperativa godendoti il pomeriggio e vedrai, finirà presto.’

Giunti davanti alla porta di casa. ‘Allarga i piedi.’

Obbedisce guardando a terra impaurita.

Le ha raggiunto il petto e l’ha accarezzata lungamente, per poi afferrare i capezzoli induriti attraverso il tessuto. Attanagliati strettamente fra le dita continua a solleticarli mentre le scappa un involontario gemito.

‘Vedo che ti piace. Sei anche calda in mezzo alle gambe? Rispondi!’

‘Yeah, presumo.’ Ha risposto un poco incerta.

‘Hai capito come ti devi comportare?’

‘Si” Sorridendo falsamente, dopo un profondo respiro.

‘Certamente’ E farai qualunque cosa che ti verrà chiesto. Sono stato chiaro?’

‘Co…’ Ricordandosi delle parole, annuisce sommessamente col capo, arrossendo.

‘Penso che oramai ti sarai abituata a restare nuda e a farti guardare, quindi, dovrai e devi essere cordiale e disponibile. Chiaro?- Guardandola fissa negli occhi.- Qual’è la frase del giorno?’

‘Potete fare’ Qualsiasi cosa che gradiate.’

‘Brava, vedrai che ti divertirai molto.’ Sorridendole e guardandola.

Ancora fermi davanti alla porta, Tonino suona e attendono qualche secondo che si apra. Si ritrovano in una grande stanza adibita anche a salotto, arredata con cura e apparentemente pulita.

I ragazzi come l’hanno vista, hanno sorriso e sono rimasti imbambolati ad osservarla. Non potevano credere che Giuseppina avesse camminato da casa vestita in quel modo.

Ciò che spiccava subito alla vista, erano le calze. Erano quelle chiamate ‘le francesine.’ Le arrivavano giusto sopra le ginocchia come se fossero delle corte autoreggenti e le scarpe col tacco alto, le affusolavano ancor di più le gambe. Salendo con lo sguardo da veri viziosi, osservano come la mini sia pericolosamente corta e oscenamente trasparente. Il candore del tessuto risalta a causa delle calze nere. In tessuto elastico, le fasciava i fianchi perfettamente e in trasparenza si poteva vedere il perizoma nero. Questi, esce dal bordo superiore perfettamente in vista e incornicia il taglio delle natiche sui fianchi.

La fascia di pelle attorno alla vita, è completamente nuda e sull’ombelico un finto piercing. Il top è l’ultimo capo di abbigliamento che possono vedere. è allacciato anteriormente tanto stretto, da premere in alto i seni. Questi sembrano vogliano uscire da un momento all’altro. I capezzoli perfettamente duri spiccano attraverso il sottile tessuto, come se fossero due bottoni, mentre le aureole si possono intravedere eccitando ancor di più il loro sguardo voglioso. Completa il tutto, il trucco attorno agli occhi e le labbra rosso acceso del rossetto, stona col candore degli abiti.

Ha arrossito vistosamente e si è un poco rilassata come li ha riconosciuti. Erano gli amici di suo fratello, incontrati l’ultima volta in casa sua qualche giorno prima e si vergognava un poco.

‘Ciao Giuseppina come stai? Ti ricordi di me?’ Mentre chiude la porta alle loro spalle.

‘Certo’ Tommaso, giusto?’

‘Brava, ricordi anche Andrea, Giuseppe, Carmelo, Sandro e Valentino.’
‘Ciao, Giuseppina!’ Hanno risposto pressoche all’unisono contenti e raggianti.

‘Ciao, Andrea?’ Rispondendo e sorridendo timidamente.

‘Questo è Sandro il festeggiato, Valentino e Carmelo è quello alla sua destra.’

Come sono stati presentati nuovamente, ha sorriso e li ha salutati a sua volta, uno a uno affettuosamente, baciandoli sulle guance.
Tutti hanno sbirciato gli evidenti globi delle tette e la lunga scollatura fra i lacci del top.

‘Se non ti dispiace.- Aggiunge Tommaso.- Ti faccio delle foto come l’altra volta. Sei troppo stupenda.’

Arrossendo abbassa lo sguardo a terra vergognandosi.

‘Ti puoi voltare? Cos’ì facciamo altre foto del tuo lato ‘B”
Li asseconda turbata, non sa quanto possa nascondere la mini che la sente pericolosamente in alto.

Stupendosi, chi era seduto ancora sul divano ha potuto notare le labbrine della figa sporgere da sotto la mini. Per via della rapidità dell’occhiata e della non perfetta illuminazione sono rimasti sconcertati, dubbiosi e molto eccitati.
‘Un piacere me lo devi fare. Anche perché è il mio compleanno.- La guarda compiaciuto.- Dovresti fare la doccia e lasciarti vedere.’

‘Posso farti anche io delle foto ricordo?’ Giuseppe le ha chiesto ardentemente interrompendole i pensieri.

‘Perché no?’ Sorridendo forzatamente ricordandosi delle parole di Tonino.

‘Bene, tanti auguri Sandro! Possiamo incominciare.- Guardandola.- Vogliamo iniziare?’ Ha chiesto Tonino.

Ha annuito col capo ben ricordandosi delle parole che le ha detto qualche attimo prima.

‘Muoversi tipi, andiamo nella stanza da bagno. Giuseppina ha detto che farà qualsiasi cosa che desideriamo oggi.’

Ha sorriso forzatamente annuendo e li ha seguiti nel bagno. Come sono entrati, si è sentita fortemente a disagio con tutti quegli occhi addosso.

‘Avanti, incomincia Giuseppina.- L’ha incoraggiata Tonino mentre la filmava con la videocamera.- Facci vedere come sai spogliarti.’

Sapeva cosa voleva Tonino. Seguendo il ritmo della musica che arriva come sottofondo dalla stanza dell’ingresso, incomincia a muoversi sensualmente. Si muove chiudendo gli occhi facendo finta che non ci fossero.

Loro, come estasiati e increduli restano ad osservarla trattenendo il fiato.

Infila i pollici nell’elastico della mini e continuando a muoversi, ad ondulare sensualmente il bacino, incomincia a farla scendere lungo i fianchi. Questi scende molto, molto lentamente e voltata di spalle, l’abbassa completamente a terra piegandosi in avanti tenendo le ginocchia dritte.

I ragazzi già in adorazione, sgranano gli occhi. Nel modo che si è piegata in avanti, possono scorgere le labbra della figa fuoriuscire dall’interno del perizoma. Il contorno del piccolo scuro buco del sedere, è tagliato dal filetto sottile del tessuto ma questi, poco più avanti si divide sparendo nell’incavo fra le cosce e lasciando incorniciata, le evidente grosse labbra vaginali. Passato il momento di choc, i ragazzi impazziscono a quella visione, rantoli e commenti smorzati fuoriescono dalla loro bocche.

Si volta riportandosi fronte a loro e lentamente slega il top mentre continua a muoversi sinuosamente. A sua insaputa, le aureole fanno capolino dal bordo superiore e un fischio echeggia nel bagno. Quando è sufficientemente largo per poterlo togliere, lo sorregge portandosi le mani a coppa sui seni. Muove le mani e da spettacolo come una professionista, pur non avendolo mai fatto. Fra le dita, i ragazzi scorgono il piccolo capezzolo duro e letteralmente un boato di esclamazioni la inorgogliscono compiacendosene lei stessa pur con le guance che diventando quasi viola. Abbassa una mano e la tetta fa capolino in tutta la sua nudità.

Un altro boato di gemiti ed esclamazioni la fanno arrossire tutta e inorgoglire ancor di più. Non vuole slacciarlo completamente perché sa che poi ci si impiega troppo tempo per riallacciarlo quindi, lo fa scendere di colpo alla vita. Le tette ora ballano in completa vista dei ragazzi. Si volta, si china, balla con le tette che ballano a loro volta dando il ritmo a tutto il corpo sinuoso. Si volta di schiena e se lo fa passare da sopra la testa restando ora mezza nuda. Si muove e balla ancora per un poco, poi si decide a togliersi le scarpe. Fronte a loro pone un piede sul bordo del lavandino e incomincia col sfilarsi una calza.

L’attenzione dei ragazzi è tutta dedicata alle labbra che si intravedono da sotto il perizoma. Durante tutto lo spogliarello, hanno potuto vedere, filmare e fotografare parte delle piccole labbra ma ora potevano vederle chiaramente. Nella posizione che si è messa, nulla ostacolava la loro vista. Le piccole labbra pendevano rosee col prominente cappuccio del clitoride in piena vista. Tolta la calza, ha fatto lo stessa operazione anche con l’altra ma tenendo il piede a terra e piegata in avanti, lasciando che le tette ballino libere davanti ai loro occhi sempre più eccitati.

Ha visto come molti dei ragazzi abbiano portato le mani molte volte ad aggiustare il grosso pacco che si è formato all’interno dei loro pantaloni. Ha cercato più volte di non guardarli verso gli obiettivi delle macchine fotografiche. Si vergognava e le dava fastidio. Gli tornava sempre in mente il motivo per cui le sta capitando tutto questo. Voltatasi di spalle, ha spinto il sedere verso di loro e piegata leggermente in avanti, ha sfilato il perizoma fermandosi come questi è arrivato nell’incavo delle chiappe e girandosi per affrontarli nuovamente.

‘Guardate, è quasi completamente depilata!’

Ha ballato ancora fronte a loro in quel modo per far vedere la sola striscia di peli che aveva sul pube e poi di colpo si è abbassata e se lo è sfilato. Ora era nuda e ha ballato ancora finche il brano della musica non è cambiato. Li ha osservati in faccia vedendo come fossero tutti rossi ed eccitati per lo spettacolo che ha dato. Lei stessa aveva il cuore che le batteva forte e i sentimenti erano contrastanti.

Un applauso scrosciante l’ha accompagnata come si è mossa verso la doccia. Ha aperto l’acqua e dopo averla registrata, si è infilata sotto il getto caldo. Tutto il gruppo è tornato a scattare fotografie attraverso i cellulari o con le loro macchine digitali senza perdere nulla di quello che ha fatto.

Tonino ha tirato allargando il più possibile la tenda, in modo che tutti potessero vedere liberamente.
‘Dai facci uno spettacolo, fai qualcosa.’

Ha riso forzatamente ai ragazzi, mentre faceva ballare le tette schizzando acqua ovunque.

‘Puoi allargare più ulteriormente i piedi?’ Tonino le ha chiesto.

‘Va bene.’ Acconsentendo alla richiesta restando fronte a loro.

‘Allunga le braccia in alto e prendi il bocchettone della doccia dietro di te con entrambe le mani.’ Ha chiesto uno dei ragazzi.

Dopo qualche attimo si è ricordata del nome, Sandro il festeggiato. Una volta eseguito, i ragazzi stavano ridacchiando nell’osservarla increduli. Le tette si sono allungate sollevandosi.
‘Wauh’ Che tette grandi!’

‘Vorrei mettere la mia faccia fra i tuoi seni!’ Esclama qualcun’altro senza poterlo vedere perché ha l’acqua che gli cola sugli occhi mentre le risate, soccombono i vari commenti che si susseguono.

‘Puoi girarti e farci vedere il culo?’ Valentino ha suggerito dopo un paio di minuti.

‘Piegati in avanti cercando di mettere le palme delle mani a terra senza piegare le ginocchia.’ Le ha chiesto qualcun altro.

Ha annuito col capo e si è piegata lasciando che i ragazzi la guardassero in quel modo.

‘Alzati e girati!- Riconoscendo la voce di Carmelo.- Allarga più che puoi i piedi’ Più ancora’ Ora prenditi la figa con entrambe le mani e divarica. Facci vedere bene l’interno e il clitoride.’

Arrossisce pur obbedendo paziente alle richieste.

‘Dai! Ora prosegui da sola.- Le ha suggerito Tonino.- Facci vedere come sei brava. Lavati e usa lo schampo.’

‘Noi ci limitiamo a guardare.’
‘Sicuro.’ Ha aggiunto qualcuno in mezzo al gruppo.

Oramai era completamente bagnata ed ha incominciato come è abituata a fare, partendo dalla testa. Finito di insaponare i capelli, è passata alle braccia, ai seni e girandosi, ha lavato il sedere.

Sentiva distintamente le mani percorrerle il corpo come una languida carezza. Percepiva sotto i polpastrelli, la pelle levigata e fremeva al suo stesso contatto. Si è stupita per le sensazioni che riceveva dalle mani e dai nervi. Neppure in casa, sola, riusciva a farsi venire i brividi sotto al getto caldo della doccia. Pensava che anche in palestra non ha mai provato una sensazione del genere.

Sotto alle palme delle mani ha sentito la dura consistenza dei piccoli capezzoli. Erano rigidi e passandoci sopra con le dita e il sapone, una scossa la fatta tremare tutta. Impaurita, è scesa lungo i fianchi ed è passata a lavare direttamente il sedere. Si è insaponata nuovamente le mani e dando le spalle ai ragazzi, ha incominciato a lavarsi le chiappe e il sedere tutto. Ricordandosi delle parole che le ha detto Tonino, ha cercato di dare a loro un gradito spettacolo.

Ha titillato il piccolo orifizio anale, fino al punto da inserire la punta di un dito. Sommessamente ha gemuto. Lo ha spinto timidamente, facendolo entrare ancor più profondamente scoprendo una zona erogena inattesa. Contemporaneamente, la mano libera ha indugiato in lunghe carezze per tutto il taglio della figa facendola fremere maggiormente. Continuava a sentire i commenti dei ragazzi. Si è soffermata pochi attimi con la fronte appoggiata alla parete per respirare e trovare il coraggio di continuare.

Giratasi e fronteggiandoli nuovamente, si è insaponata le mani ancora. Davanti a loro, ha insaponato la figa e la piccola striscia di peli in lunghe e languide carezze. Lo stava facendo più per il suo proprio piacere che non per dare a loro un gradito spettacolo. Ha proseguito andando a lavare le cosce e giù, giù, fino a raggiungere i piedi. Si è girata più volte e piegandosi, ha dato a loro ogni possibile sguardo del suo corpo, ai loro occhi vogliosi.

Si è pulita la faccia togliendosi i capelli e guardandoli uno a uno. Poteva percepire il calore delle proprie guance come quelle di loro. Si sentiva eccitata e si vergognava, mentre dai loro sguardi poteva intuire quanta voglia avessero a loro volta.
Inaspettatamente, ha incominciato a giocare con il clitoride, facendo slittare un dito impudico nella figa.

Ha provato ad essere savia, ma non è riuscita a fermarsi. Ha continuato a masturbarsi sotto la doccia davanti a tutti, mentre scattavano foto e la filmavano. La sensazione che provava nel sentire le dita sul clitoride e dentro di lei, la faceva sussultare e gemere sempre più forte. L’orgasmo è iniziato con singulti e tremolii sempre più evidenti e contrazioni vaginali attorno al dito sempre più forti. Le dita hanno incominciato a muoversi sempre più velocemente fino a portarla a boccheggiare e tremare vistosamente. Li ha guardati mordendosi il labbro inferiore della bocca, mentre la mano è passata languidamente ad accarezzare un seno e a pizzicare il capezzolo. Ripreso un poco il senso della ragione, ha osservato i ragazzi. Stavano ancora prendendo foto infoiati ed eccitati dallo spettacolo.

Più di una volta hanno filmato e fotografato le parti del corpo più significative. Non c’era centimetro del suo corpo che non è stato fermato sulle cip digitali. Uno dei ragazzi ha chiuso l’acqua.

‘Perché l’hai fatto?’ Ha chiesto sorpresa.

‘Ho pensato che sarebbe piacevole vederti interamente coperta di schiuma.’

‘Giusto.’ Annuendo e si è nuovamente insaponata tutta, ripassando più e più volte sulle parti erogene finche non ha notato lei stessa che era interamente coperta con un buon strato di schiuma. ‘Posso risciacquarmi ora?’

‘Sicuro, metti la testa sotto la doccia che l’apro. Guarda in alto così puoi eliminare facilmente il sapone dai capelli e dopo ti puoi lavare il corpo.’

Ha obbedito e giratasi si è messa nella posizione abituale. Come è scesa l’acqua, l’ha colpita il getto freddo. Imperterrita ha continuato a lavarsi ma notando che restava fredda, ha chiesto supplichevolmente che potesse regolarla verso il caldo.

Per tutta risposta il getto è diventato ancor più freddo.

Boccheggiando e tremando si è allontanata cercando di regolare lei stessa ma la mano di lui le impediva di prendere la manopola.
‘Continua a guardare in alto, Giuseppina!- Andrea le ha ordinato ridendo di soppiatto.- Dopo potrai regolare la temperatura dell’acqua!’

‘P-p-perfavore, rendila più calda!- Ha elemosinato.- Sto congelando!’

‘Certamente, quando avrai finito di risciacquarti completamente e non ci sarà più ombra di sapone.’ Ridendo e contagiando buona parte anche degli altri.

Con coraggio è tornata sotto al getto dell’acqua e si è mossa il più velocemente possibile. Poteva sentire come avesse la pelle d’oca.

‘Ora puoi registrarla.’

Istantaneamente ha regolato il miscelatore e sotto al getto caldo, ha continuato ad accarezzarsi braccia e gambe fintanto che, non si è scaldata a sufficienza.

‘Molto interessante.’ Il tipo le ha detto con ghigno che gli alterava la faccia.

”Molto? Cosa?’ Ha chiesto, esterrefatta e decisamente arrabbiata.

‘I capezzoli! Si sono inturgiditi e sono diventati veramente enormi.’
Gli altri ragazzi stavano ridendo di soppiatto.

‘Tutto’ Ok.- Ha alzato le spalle arrossendo e sorridendo falsamente.- Sono contenta che vi piacciano.’ Chiusa la doccia è uscita.

Prontamente e con l’asciugamano in mano, Tommaso la stava aspettando e come ha potuto, l’ha aiuta toccandola e accarezzandola ovunque. Flash. Flash. Flash. Le luci hanno continuato a brillare mentre si asciugava.

‘Potrei averne uno anche per i capelli?’

‘Resti nuda?’ Qualcuno dei ragazzi le ha chiesto di spalle.

‘Resto nuda se lo desiderate.’

Non c’erano più segreti, ancora sconvolta nei sensi si sentiva mortificata e avvilita per come aveva goduto con se stessa. Non era previsto che venisse e non le avevano detto di dare uno spettacolo simile. Era incredibile per tutta l’attenzione che stava avendo e forse era questo che l’ha stimolata allo spasimo.

‘Molto bene. Grazie, Giuseppina.’

Come sono tornati nell’atrio, i ragazzi si sono seduti sulle poltrone e sui divani.

‘Ferma e non muoverti.- Le ha ordinato Tonino e voltatosi verso Sandro prosegue.- Questo è il tuo compleanno, se lo desideri la puoi toccare.’

Senza farselo ripetere, si è alzato e la palpata ovunque. Ha sondato con le dita fra le piccole labbra ancora umide dei propri umori e inserendone profondamente uno all’interno della vagina. Decisamente e vistosamente eccitato, è tornato a sedere, lasciando una Giuseppina sempre più mortificata per non averlo in qualche modo fermato e lasciandolo fare tutto quello che ha voluto.

Era consapevole che ora tutti i ragazzi erano eccitati. Poteva vedere come si toccavano i pacchi duri che gli erano cresciuti sull’inguine.

‘Gioca per noi, facci divertire…- Giuseppe ha suggerito.- Mettiti un dito dentro di te!’

Prontamente ha fatto scorrere un dito nella fica calda, mentre le macchine fotografiche hanno registrato ogni punto della sua esposizione, della sua lascivia. Sedendosi sul bordo del tavolino con le ginocchia aperte, appoggiandosi all’indietro con una mano, si è masturbata facendo scivolare la mano lungo il taglio della figa, stupendosi come le emozioni erano prontamente sentite e percepite dal proprio stesso corpo.

Una mano l’ha fermata e si è lasciata guidare all’indietro fino a trovarsi sdraiata. Le hanno alzato le ginocchia contro il petto e come un’automa, le ha divaricate. La figa completamente aperta, era esposta al loro sguardo voglioso. Il piccolo buco del sedere si stagliava perfettamente in vista, come la figa aperta, con le labbrine umide e frastagliate. Il piccolo cappuccio del clitoride si stagliava in tutta la sua rossa evidenza, imperlato di goccioline di saliva proveniente dal profondo utero.

Alla successiva richiesta, ha giocato con il piccolo buco del culo, facendo entrare ed uscire un dito e sentendo il piacere montare ancora e portandola a fremere nuovamente.

Su richiesta di Tonino, ha portato i piedi dietro la testa e cos’ì piegata, ha aperto la figa come era abituata a fare da tanto. Si sentiva a disagio, con tutti loro che l’osservano fin nelle più profonde intimità. La figa aperta allo spasimo con entrambe le mani, stava facendo vedere il piccolo buco e l’interno della vulva con il rosso vivo della carne, resa brillante dai propri succhi. Trema al contatto della lingua e geme vistosamente con il fiato sempre più corto. Dopo che anche l’ultima lingua ha assaporato con fugaci e rapidi colpetti il clitoride e per qualcuno anche l’interno della vagina si è ritrovata ad essere nu0ovamente eccitata e al limite.

Alzatasi, si è guardata attorno impaurita, con i sensi in subbuglio e le ginocchia che le tremano come la figa, che la sente distintamente palpitare.

‘Possiamo andare avanti, ora?’ Sandro ha chiesto da dietro.

‘Sicuro, fate qualunque cosa che desideriate con lei.’ Tonino ha risposto sorridente.

Immediatamente l’hanno circondata e ha sentito le mani sul sedere che l’accarezzavano, per poi separare le natiche poco dopo. Qualcuno ha fatto scorrere le dita nella vagina, un altro nel culo e qualcun’altro più irruente o poco abituato le ha fatto male. Un guaito le è uscito dalla bocca ma ha continuato a mantenere gli occhi a terra sul pavimento a guardare mestamente il pavimento.

‘Vorrebbero qualcosa.- Le ha chiesto Tonino riprendendola da molto vicino.- Visto che sei così calda e disponibile. Li lasci fare Giuseppina?’

Rossa in volto, ha annuito.

Qualcuno ha riso nervoso.
‘A Volontà!!!’ Urla Carmelo.

Hanno continuato ad accarezzarla per tutto il corpo per altri lunghi interminabili minuti. Le hanno guidato le mani dietro la testa e lei fremente, ha incrociato le dita. Con le gambe divaricate, ha lasciato che le mani e le dita esplorassero ovunque. In ogni posto che hanno desiderato. Era umiliata; hanno riso e detto qualcosa di tanto in tanto, ma lei non ha risposto. Ha incominciato ad avere la respirazione sempre più pesante e corta ed ha iniziato a dimenarsi andando contro le dita che la sondavano favorendone l’ingresso. Anche se non voleva, non ha potuto nascondere che era eccitata allo spasimo.

‘Possiamo fare di più, Tonino?’ Andrea ha chiesto.

‘è il compleanno di Sandro. Aspetta a lui festeggiare.’ Ha risposto, titubante ma anche desideroso di vedere quanto era pronta Giuseppina.

Qualcuno l’ha presa e l’hanno spostata per far in modo che spostassero il tavolino della sala. Ha dovuto farsi forza per restare in piedi, le gambe le tremavano per l’eccitazione.

‘Lo farà stando sopra di lui. Siediti e sdraiati sul tappeto e Sandro, lascia che sia lei a mettersi sopra di te e a guidarsi il cazzo dentro.’

‘L’hai mai fatto a smorza candela?’ Le ha chiesto gentilmente Sandro.

Come un automa, si è fatta guidare e porre sopra di lui mentre la testa si muoveva in segno negativo per rispondere timidamente alla domanda. Poteva percepire la figa palpitare per l’eccitazione e le guance e il volto bruciarle.

Aveva una visione perfetta della figa e delle tette soprastanti. Con i piedi posti ai lati, sui fianchi, le rosee labbra vaginali si erano dischiuse. Si era abbassato i pantaloni e il cazzo svettava duro con la cappella violacea in attesa di entrare in quel antro del desiderio.

SCHIAFF!!! Una sberla la colpisce alla nuca proveniente da dietro.

‘Facci vedere come sai leccarglielo, troia!’ Qualcuno le ha ordinato con voce severa e ferma.

‘Scusa!’ Ha risposto sommessamente cercando di fermare le lacrime.

SCHIAFF!!! E uno schiaffo l’ha colpita ancora.

‘Zitta, nessuno ti ha chiesto nulla. Apri la bocca e succhia.’

Inginocchiatasi, l’ha leccato partendo dalla base delle palle e arrivare fin oltre la punta. Non si è fermata ad osservarlo, lo ha fatto sparire in bocca e ha incominciato ad andare avanti e indietro con la testa succhiandolo.
Passato meno di un minuto è stata fermata prendendola per le spalle.

‘Siediti su di lui, in modo che il cazzo sia sotto la figa. Impugnalo e guidatelo fino a fartelo sparire tutto dentro, come quella gran troia che sei. Sali e scendi sul cazzo fino a che lui non viene.’

Le parole le arrivano lontane, come se fosse al telefono e lei non sia più in quella stanza. Osserva il cazzo che brilla lucido della propria saliva, con le vene evidenti e le grosse palle sottostanti.

‘Come lo hai sentito godere, ti sollevi e torni in ginocchio fra le sue gambe. Lecchi e succhi il cazzo per pulirlo e continui fintantoché non ha goduto nuovamente. Se vedo uscire una sola goccia di sperma dalla tua boccuccia verrai severamente punita. Ora forza, muoviti!’

‘Ogni volta che sali e scendi da quel cazzo.- Le ha detto qualcuno di spalle.- Devi dire che sei una troia! Hai capito?’

Mortificata, ha tenuto gli occhi bassi mentre gli spasmi di eccitazione della figa, erano sempre più forti.

Si è mossa camminando sulle ginocchia e sulle mani come una gatta affamata. Come ha avuto il cazzo duro davanti alla faccia, si è soffermata qualche secondo ad osservarlo e stupendo tutti, lo ha leccato partendo dalla base fino alla punta. Lo ha ripetuto alcune volte e ogni volta che la lingua si posava sul cazzo duro e bollente, sobbalzava e vibrava.
Con le ginocchia posate a terra di fianco al petto di lui, ha impugnato il cazzo e se lo è guidato fra le piccole labbra. Ha mosso la cappella alcune volte facendolo scorrere lungo il taglio umido del suo sesso per poi impalarsi lentamente. La cappella violacea era calda come la sua figa e la carezza che sentiva lungo l’interno delle pareti vaginali, la faceva fremere.

Si sentiva strana e le sensazioni erano differenti che non aver l’uomo sopra di lei o dietro. Gli altri ragazzi continuavano a fotografare e a filmarla mentre ridevano eccitati e la canzonavano. Si sentiva umiliata per un tale comportamento tenuto da loro. Non se ne capacita ma ha continuato ad andare su e giù ripetendo di tanto in tanto ‘Sono una troia… Sono una troia”

‘Urla più forte, troia. Facci sentire come ti piace.’ Uno dei ragazzi le ha detto schiaffeggiandola sul sedere contemporaneamente.

‘Ohhh!- Ansima.- Ohhh!!!’ Boccheggia sopraffatta dal piacere intenso.- Sono una troia… Ohhh’ Sono una troia”

‘Non chiudere la bocca. Facci sentire come godi!’ Qualcun altro ha fatto eco ridendo sguaiatamente.

Incapace di pensare ha fatto esattamente come le è stato detto e ora i gemiti e i singulti le fuoriuscivano liberamente.

I ragazzi deridendola l’hanno imitata e per lei era l’umiliazioni più totale. Non poteva sottrarsi e non vedeva l’ora che tutto avesse una fine ma il movimento di quella scopata la stava eccitando a sua volta.

Stava pensando che la festa stesse diventando una sorta di violenza di gruppo ma cominciava ad aver piacere, un profondo piacere partirle dal profondo della vagina che la stava stordendo.

Percepiva le mani di lui toccarle e strizzarle le tette. Più volte ha gemuto, con un mix di sensazioni di piacere e dolore, perché le aveva pizzicato troppo i capezzoli. Adorava quando le massaggiava le tette o le succhiava i capezzoli. Ha percepito chiaramente il cazzo di Sandro pulsare e tremare con il caldo sperma riempirle l’utero. Gli spruzzi di bruciante sborra si riversavano in lei, con lui che gemeva e lei che ripeteva l’umiliante frase.
‘Sono una troia’ Sono una troia.’

Come un fulmine la colpisce la realtà della situazione e trema. è consapevole, che è lei a scopare e senza preservativo. Cerca di fermarsi ma le mani di lui l’afferrano ai fianchi e insieme continuano a muoversi l’uno contro l’altro. Incapace di fermarsi, ha continuato ad andare su e giù lungo il cazzo, con la sborra che si riversa nell’utero e con le sensazioni che montano portandola a godere a sua volta.

‘Non così velocemente, troia.- Uno dei ragazzi le ha urlato da dietro ridendo.- Questo è per il suo piacere, non il tuo.’
Sollevata con forza è stata spinta in avanti.

Boccheggiando, è rimasta con la faccia contro il suo petto. Si sentiva eccitata allo spasimo e sudata, con la figa palpitante e il respiro corto. Spostatasi all’indietro con molta difficoltà, si è messa in mezzo alle gambe, con la faccia a pochi centimetri dal cazzo.

Striature di bianco sperma, avvolgono la dura consistenza del cazzo frammiste all’umido delle sue secrezioni di donna. Anche i peli avevano grumi di appiccicoso sperma. Lo lecca come le è stato detto e dopo averlo reso sufficientemente pulito, incomincia ha succhiarlo con forza e lungamente finche alla fine non ha nuovamente goduto.

Con le guance e il collo che le fanno male, si è seduta ed è rimasta a capo chino a respirare. Aveva voglia di sciogliere i muscoli del collo per via del dolore che aveva a causa della lunga attività. Desiderava anche un bicchiere d’acqua per togliere dalla bocca il sapore di salato dello sperma. Sperava in cuor suo di non ripeterlo perché non sapeva se fosse stata capace ancora.

‘Ti è piaciuto farlo?’

Ha tenuto gli occhi a terra ed ha annuito.

‘Bene! Adesso lo ripeteremo.’

Le spalle si sono abbattute sconfortata.

‘Sto andando a metterglielo nel culo.’ Un altro ragazzo ha detto mentre una risata fragorosa da parte di tutti è esplosa.

Qualcuno si è seduto sul tappeto. Forse Valentino ma non se ne ricorda il nome. Ha notato che era completamente nudo e una volta sdraiatosi sul tappeto, l’hanno sollevata e messa su di lui. Come ha fatto poco prima, si è guidata il cazzo nella vagina ed ha incominciato ad andare avanti e indietro sul cazzo. Poco prima che stesse per godere lo ha sentito pulsare e nuovamente la calda e bruciante sperma si riversa nell’utero. Si ferma con lui che la tiene fortemente per i fianchi in preda alle convulsioni e lei con una voglia enorme, prossima a godere.

Si sentiva fortunata che non fosse durato molto. Anche le gambe le facevano male. Terminato, l’hanno sollevata e un rumore sordo di risucchio è scaturito come il cazzo è sgusciato fuori. Un lungo grumo di sperma cola finendo per imbrattare il cazzo e i peli che il ragazzo sognante, è ancora sdraiato a terra.
Fatta mettere in ginocchio, nella posizione per lei oramai abituale, ha aspettato che qualcuno si posizionasse dietro e la scopasse. Si sentiva eccitata allo spasimo e pronta a godere.

Non se ne capacita, ma la persona dietro di lei la sta accarezzando fra le chiappe e qualcosa di freddo si riversa lungo il taglio. Si morde il labbro come qualcosa di freddo le entra nel piccolo buco del sedere.

Estratto il dito dal culo di Giuseppina e oliato a sufficienza anche il cazzo, Carmelo appoggia la cappella al piccolo ano e lentamente spinge.

Un urlo sordo fuoriesce dalla gola come si sente allargare i muscoli dello sfintere.

SCHIAFF!!! ‘Zitta troia! Facci sentire come ti piace!’

Con una chiappa dolorante per lo schiaffo ricevuto, lo accontenta ma solo un filo di voce le esce dalla gola. ‘Sono una troia’ Sono una troia…’

Poche spinte ed era tutto completamente sparito in lei, mentre i ragazzi ridevano e urlavano la loro eccitazione sovrastando la flebile voce di Giuseppina.

‘Non fermarti troia! Continua a scopare!’ SCHIAFF!!!

Un altro schiaffo la colpisce facendola sussultare. Gemendo e boccheggiando in cerca di respiro per continuare a ripetere la frase, ha continuato ad andare avanti e indietro sentendo come ad ogni affondo, il cazzo le togliesse il respiro. Il fastidio scema e un diverso profondo piacere si impossessa di lei. Proprio mentre le convulsioni la fanno tremare anticipando l’orgasmo lui libera il carico delle palle nell’intestino. Continua imperterrita ad andare avanti e indietro con il ragazzo dietro e dentro di lei che mugola e gode.

Fermata, trema vistosamente e geme contrariata per l’orgasmo interrotto mentre lui cerca di trovare un minimo di lucidità.

Lentamente si allontana da lei fermandosi quando la strozzatura della cappella giunge all’anello dello sfintere anale. Si gode l’ultima calda forte stretta delle membrane e poi lo estrae.

Giuseppina geme fortemente mentre i ragazzi, meravigliati ed eccitati si fanno più vicini per filmare e fotografare l’evento. Ha bisogno di respiro e si allunga in avanti. Non capisce più nulla. I nervi sono tesi, pronti per esplodere l’orgasmo tanto ritardato.

I ragazzi ridono, intuendo le molteplici implicazioni che l’evento ha aperto.

Respirando pesantemente, si lascia guidare e vede una figura sdraiata al suo fianco. Non nota neppure, la faccia. Osserva bramosa il cazzo duro, che svetta lungo sulla pancia. Si limita a cavalcarlo e come fatto in precedenza, impugna il cazzo e lo guida impaziente nella calda figa. Impalatasi pesantemente, si gode la dura consistenza dentro di lei. Stranamente non capisce perché è tenuta ferma con il cazzo che se lo sente arrivare profondamente dentro. Un movimento strano alle spalle la infastidisce ma poi qualcosa o qualcuno la tocca lungo il taglio fra le chiappe.

Studiata la posizione, dispongono un cuscino a terra e Giuseppe vi si era seduto sopra. Sdraiatosi, pongono Giuseppina sopra di lui e una volta che il cazzo sparisce tutto in lei, Andrea si posiziona in mezzo a loro e dietro di lei. Dopo un attimo di smarrimento, per sistemare le ginocchia in quel groviglio di gambe, guida il cazzo lungo il solco del sedere per fermarsi al piccolo buco. Si sistema meglio con le ginocchia e fiducioso nell’abbondante olio che ha massaggiato sul cazzo, spinge ed entra di colpo in lei.

Si sente come se l’aria venisse risucchiata fuori dai polmoni lasciandola muta e immobile. Trema con gli occhi sgranati cercando di trovare un minimo di lucidità e si sposta inutilmente in avanti. Entrambi i ragazzi la tengono ferma contro la base dei loro cazzi e ora sono entrambi conficcati profondamente dentro di lei.
Lentamente, con le mani sui fianchi, la spingono in avanti per fermarla quando le cappelle stanno quasi per uscire.

Trema, scuotendo la testa e respirando come meglio ha potuto. Si sente spinta all’indietro e i due cazzi all’unisono entrano in lei. Violata e colpita profondamente dalle due cappelle, resta senza fiato e rantoli le escono dalla bocca mentre boccheggia incapace di pensare e respirare. Dopo attimi che le paiono eterni, la spingono nuovamente in avanti e successivamente all’indietro. Si sente riempita completamente e non è più in grado di pensare con lucidità. L’unica sensazione che desidera è godere.

I due cazzi sfregano lungo le pareti interne uno contro l’altro eccitando i due ragazzi allo spasimo.
Giuseppina incomincia a muoversi come una puledra impazzita. Il movimento non è più costante. Si muove andando avanti e indietro, a volte fermandosi a metà lungo i cazzi, altre andando velocemente l’uno contro l’altro. Geme, urla, rantola. Graffia il povero partner che ha sotto di sé, senza sapere neppure chi sia, piantandogli infine le unghie nelle spalle.

L’orgasmo è tanto violento che i ragazzi ne hanno quasi paura ma non fermano la doppia scopata.

I gemiti non scemano e continuano imperterriti a segnare l’intensità del piacere che sta provando.
Ogni volta che i due cazzi entrano profondamente in lei, rimane senza respiro facendola gemere lungamente.

All’unisono e imperterriti, i due ragazzi la scopano senza sosta con lei incapace di muovere un solo muscolo abbattuta sul partner sotto di lei. I due ragazzi godono sborrando copiosamente quasi simultaneamente, unendo i loro gemiti alle urla di lei raggiunta da un nuovo violento orgasmo che urla direttamente nell’orecchio del povero Giuseppe.

Sorretta per la testa, viene delicatamente scrollata. Una volta aperti gli occhi, osserva il ragazzo che la guarda preoccupato.

‘Giuseppina stai bene?’

Incapace di muoversi, l’osserva sbattendo le palpebre lentamente, lo sguardo sognante e senza pensieri. Nota solo quegli occhi scuri che la guardano.

‘Giuseppina stai bene? Ti devi alzare. Devi tornare a casa! Sarà meglio che prima di uscire di casa ti fai una doccia.’

Con fatica torna alla realtà. Cerca di deglutire ma ha la bocca impastata e salata. Qualcosa le cola lungo la guancia e passata la mano osserva il dorso bianco che presume sia di sperma. ‘Che ore sono?’

‘è di Andrea, si è fatto una sega mentre stavi dormendo. Doveva andare via. Abbiamo fatto le 20 e 35.’

Un neurone nel cervello le ricorda che è nei guai e avrebbe dovuto andare al ristorante. Ora si deve precipitare a casa. Domani aveva scuola e vigeva ancora il coprifuoco.
Aiutata ad alzarsi, si è osservata attorno interrogandosi. Sentendo qualcosa scendere fra le gambe ha osservato un grosso grumo di schiuma bianca impiastrarle le cosce e il pube. Senza forze ha osservato impotente arrivarle fino alle ginocchia e continuare a scendere.

Sui seni, evidenti schizzi di sperma e la bocca e la faccia se la sentiva appiccicosa. Sorretta, l’hanno accompagnata in bagno. Si sentiva le gambe molli e trasportata praticamente in braccio la siedono nella fredda vasca. Poco dopo il getto gelato dell’acqua la colpisce facendola boccheggiare.
Un urlo ben diverso da quello che avevano sentito per tutto il pomeriggio i ragazzi, ha rimbombato per la casa.

‘In questo modo ti ripigli.’

‘Aspetta, so io come fare per scaldarti velocemente.’ Carmelo si avvicina e preso il cazzo moscio in mano lo solleva leggermente. Un lungo zampillo di urina fuoriesce dal meato andando a colpire Giuseppina seduta sotto di lui sulla spalla e sulle tette.

Chiude gli occhi e gira la testa ma l’odore le penetra nelle narici nauseandola. Piccoli schizzi la colpiscono in volto mentre il getto caldo, lo percepisce colare lungo il corpo. Schifata trattiene un conato di vomito mentre i ragazzi ridono all’unisono e un secondo la umilia ripetendo il gesto. Sommessamente piange. Le lacrime sono lavate via dal getto dell’acqua mentre loro ridono e l’appellano con nomi ancor più umilianti.

‘Stai bene?’ Le ha chiesto ansiosamente qualcuno posando la mano sulla guancia accarezzandola dolcemente.

Col respiro corto e singhiozzando, con l’acqua che finalmente si scalda, alza la testa. ‘Oh, tranquilli!- Mentre cercava di sorridere.- è stata un esperienza piacevole.’

‘Allora dai, muoviti che ti viene tardi.’

Si è lavata velocemente mentre finalmente l’acqua si è fatta amorevolmente più calda. Non è rimasta a lungo. Solo il tempo di passare la spugna lungo il corpo e dilavare via lo sperma. Finito, l’aiutano ad alzarsi e due di loro avevano già l’asciugamano aperto nelle loro mani e insieme la fregano asciugandola.

Presa da un impellente bisogno fisiologico, si siede sul cesso e libera le intestina. Si sente i muscoli farle dolorosamente male e non solo, urinare e defecare le bruciano i rispettivi buchi di uscita. Rimane lungamente seduta e con fatica si regge poi al bordo del lavandino. Si specchia trattenendo nuovamente le lacrime e provando a pettinarsi per darsi un’apparente sistemata ma i grumi di sborra fra i capelli la fanno ancor più irritare. Sostenendosi a braccetto con due dei ragazzi, ha corso in salotto e recuperati gli abiti si ricompone. Con le gambe che le tremano e sostenendosi a loro, viene accompagnata alla macchina e accompagnata finalmente a casa.

‘Ti sei divertita’ Questo pomeriggio?’ Le ha chiesto ansiosamente Tonino.

Ha provato a sembrare contrariata, ma alla fine ha sorriso e lo ha guardato.
‘è stata un’emozione incredibile! Non ho mai fatto nulla del genere. Anche se ora non riesco a camminare e mi sento tutta rotta. è stata la più grande goduta della vita!’

‘Ti assicuro che anche noi ci siamo divertiti tanto.’

‘Pensi di ripeterla l’esperienza?’ Le ha chiesto Sandro alla guida.

‘Stai scherzando? Mi volete morta? Sono tutta un dolore.’ Cercando di sciogliere i muscoli del collo e delle spalle.

‘Vorrà dire che come i vecchietti moriremo con i nostri ricordi.’ Ribatte lui.

‘Ma no! Abbiamo tante di quelle foto e filmati che i ricordi non svaniranno mai!’

Giuseppina lo guarda incredulo.

‘Veramente perfette, grazie Giuseppina. Appena le raggruppiamo, le mettiamo su un dvd e le pose e i filmati migliori le pubblichiamo sul Web.- Tommaso ha annunciato allegramente.- Ed ho alcune foto magnifiche che non vedo l’ora di rivedere.’

Un fremito la scuote dalle viscere come si rende conto che entro domani il mondo intero la vedrebbe.
‘La gente, non solo della mia propria città natale ma in Inghilterra, in Francia, in Russia, in Cina, in Australia stavano per poterla vedere! Il concetto era quasi impossibile da afferrare.’ Un capo giro la fatta barcollare.

‘Sei molto cortese e dolce per avermelo chiesto. Grazie, Tonino.’ Cercando di pensare ad altro.

‘Sei così bella, è un piacere passare il tempo con te.’ Accarezzandola in volto.

‘Grazie per tutto ciò che fai!’ Ha sorriso dolcemente e gli ha appoggiato la testa sulla spalla cercando di trattenere le lacrime.

Sulla porta si sono baciati prima dell’ultimo saluto e mentre lui scendeva le scale, lei entrava barcollando sulle gambe incerta dentro casa e con l’interno delle cosce nuovamente umide.

In bagno si osserva allo specchio e nota i segni sulle tette. I capezzoli duri hanno segni di rosso vivace come di capillari rotti. Forse qualcuno li ha morsicati e non se ne è accorta. Lividi sono su entrambe i seni e le vene sono marcate sui globi sottostanti e attorno alle aureole.

Si lava sul bidé lungamente e con il piccolo specchio si controlla. Le gambe aperto allo spasimo, guarda incuriosita e impaurita. Le labbra erano gonfie e pendule con la bocca della vagina aperta. L’intera area vaginale è di un rosso porpora acceso con quello che crede dei piccoli tagli lungo il bordo delle piccole labbra interne. Non vede nessun taglio o segni di sanguinamento. Il tanto sperato mestruo ancora non si vede. Infilate le dita dentro le ha annusate e pur sentendo l’odore di lavanda, scorge distintamente anche quello di sperma. Non sa se ve ne è ancora dentro o sono le sue narici ad esserne piene. Il clitoride sensibilissimo è rosso e irritato. Le pare che sia scappucciato e toccandolo leggermente, geme a causa di un misto di sensazioni dolore-piacere.

Maxtaxi

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Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

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Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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