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Orgia

Notte di Paura

By 5 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Notte di Paura

Il rapimento (PARAGrafo.1)

Una felice serata ove l’alcol ci allieta un fatto inaspettato ti cambia la vita essere rapito e dover vedere quello che fanno alla tua famiglia con la voglia di essere uno dei partecipanti ma in realtà sei una vittima.

Quella sera avevamo sbagliato tutto, per fare una cosa diversa in quel caldo sabato d’agosto avevamo deciso di andare a fare un giro alla festa sud americana.

La musica latina e una buona cena ci allietarono. Pur troppo anche le zanzare commensarono con noi.
A partecipare all’esilarante serata eravamo in tanti : Lisa ventinove anni non più longilinea una bella quarta di seno e due belle gambe rovinata un po’ da una discreta pancetta, sua sorella maggiore: Carla una donna molto magra con un bel sedere più grande di lei di undici anni il viso solcato da qualche ruga, non alta, come la sorellina intorno al metro e sessanta, poco seno che era venuta con il marito un uomo dalla pelle scura quaranta cinque anni un po’ di pancetta ma ben piazzato abituato a un continuo lavoro fisico, la figlia più piccola di undici anni era in colonia, ma la grande di diciotto era con loro. La piccola si chiama Alessandra fisico longilineo preso dalla mamma un po’ bassa sul metro e cinquantotto un fisico stupendo con un sedere davvero spettacolare ovviamente vestita con abiti aderenti, una minigonna e un golfino che durante la serata venne messo per coprire la canottierina. Oltre alla bella famigliola c’era ancora il fratello di due anni più piccolo di Carla l’unico maschio della famiglia, magro alto quasi un metro e ottanta capelli a caschetto neri e occhi scuri ed infine la sorellina minore Luisa, di due anni più piccola del fratello più alta di Lisa e di poco i loro visi si assomigliano &egrave magra e non ha quasi seno ma ha un sedere che ho sempre apprezzato.
La cena a base di carne argentina fu spettacolare il tutto condito con un buon vino diviso fra tutti. Ridendo e scherzando andarono via cinque bottiglie di cui almeno una io e il grosso cognato ce la siamo scolata fra gli altri c’&egrave stata una discreta suddivisione . Quello che bevette di meno era di sicuro il fratellino della mia donna che si fermò ad un bicchiere. Dopo la cena ci dirigemmo ad un bar con pista da ballo presente e tra balli e cuba libre andò avanti la serata.
Ero divertito vendendo la sorella maggiora allegra insieme al marito, da giovani prima di avere figli erano due persone libertine che partecipavano a feste e forse quella sera si lasciarono andare. La mia compagna e la sua sorella insieme alla nipote erano anch’esse ad un buon livello, io mi ero fermato perché pur essendo un po’ oltre il livello sapevo che dovevo guidare, mi sentivo brioso ma non eccessivamente, stavo bene essendo in periferia sentivo un certo fresco che in città mancava in quei giorni si sentiva meno pressante l’afa. Incominciava ad essere tardi ed alcuni tendoni iniziavano a muoversi facendo sparire la merce in vendita e la musica incomincia a scendere di volume un modo che usa per far capire che ben presto la festa sarebbe finita. Ormai non si vedeva più la folla si potevano distinguere i vari gruppi in movimento verso i parcheggi. Finiti gli ultimi bicchieri iniziammo a muoverci. Io e mia cognata ci mettemmo accanto a suo marito io dal lato sinistro e lei destro, aveva bevuto così tanto che faceva fatica a camminare. Le tre giovani davanti a ridere e scherzare in punta che poi a volte faceva da spoletta ai due gruppi il fratellino.
Pasammo il sottopasso che portava al posteggio, ormai i venditori abusivi se ne erano andati e tutto era scuro, le nostre voci allegre rimbombavano, io mentre camminavo sentendo il peso dell’uomo penso a niente in realtà sto ragionando su come dovremmo dividerci in macchina. Penso a se sarò io che dovrò farmi il viaggiane per riaccompagnare la famigliola o mio cognato. Non &egrave un problema a dire il vero, &egrave indifferente , mi guardo in giro e vedo che il parcheggio &egrave semi vuoto ma non scorgo ancora la mia auto &egrave assai lontana al nostro arrivo abbiamo parcheggiato in fondo quindi c’&egrave ancora da camminare; ad un tratto un po’ più distante vedo le ragazze immobili poi una specie di movimento che le fa correre verso di noi. Vedo chiaramente che Luisa viene afferrata da un uomo, Carla smette di ridire forse &egrave la prima fra noi che si &egrave resa conto di qualche cosa di non normale ormai però &egrave tardi da dietro mi si avvicina un uomo non faccio in tempo a rendermene conto che sento un dolore forte sul polpaccio sono costretto ad inginocchiarmi mentre lascio cadere come un sacco mio cognato e mia cognata, lui ride e poi rimane tranquillo a terra mentre la donna cerca di rialzarsi. Ora un uomo con un forte accento spagnolo mi prende per i capelli e tirando indietro la testa mi mette sotto la gola un coltello mi dice:
‘Togliti il borsello e dammelo!’
‘OK! Piano adesso ti do tutto non voglio grane ci tengo a me ‘ se sposti il coltello mi levo la cinghia . ok?’
L’uomo si sposta e punta alla gola di Carla il coltello, io eseguo e poi provo a parlare:
‘Senti ora possiamo andare?’
‘Zitto ooo ‘
Mi cognato sembra dormire arriva un altro e gli porta via il marsupio controlla bene che l’uomo sia inoffensivo poi mi guarda e dice:
‘Vieni con noi non fare l’eroe sarà meglio per le donne.’
Mia cognata mi guarda io cerco di guardare in basso e poi con lo sguardo cerco la mia compagna, vedo che uno le palpa le tette mentre con una mano le cinge la vita lei cerca di liberarsi e urla ma senza alcun risultato. In un attimo ho già compreso quale sarà il mio futuro se sopravvivo avrò una donna che avrà nel suo passato una violenza sessuale. Avvicinandomi dico una frase:
‘Tranquille sono armati conviene fare quello che dicono”
Vedo il piccolo che &egrave atterra con la sorellina che gli stà vicino forse &egrave stato preso a calci visto che si tiene la pancia e sanguina dal naso. Ben presto da quattro uomini che ci tengono in scacco si aggiungono altri tre.
Guardandoli vedo che sono giovani forse non hanno neanche vent’anni.
Nel buio della strada confabulano e poi tirando le donne ci fanno andare verso una casa in costruzione durante il tragitto mi sono fatto carico di trasportare mio cognato, l’altro era rimasto la sull’asfalto ignorando tutto quello che ci stava accadendo. Camminammo parecchio io non vedo le donne sono circondato dai barbari, passiamo attraverso un buco tra la rete poi saliamo le scale e ci troviamo lungo il piano a terra dei sacchi a pelo e dei cartoni che forse fungevano da letti. Non vi era molta luce solo quella indiretta proveniente dalle luci del cantiere sparse. Ad un certo punto io e mio cognato fummo messi vicino al muro un uomo ci legò i polsi dietro la schiena poi chiedettero a Luisa di tirarci giù i pantaloni fino alle ginocchia di modo che si ci fossimo mossi saremmo inciampati. Lei lo fece poi la ripresero dicendo di tirare giù anche i Boxer del fratello e i miei slip. A quel punto uno degli uomini si avvicinò e in spagnolo iniziò a parlare, forse erano dei peruviani, la mia famiglia &egrave del Messico infatti i lineamenti sono tipici diciamo che si sono riconosciuti. Chiedono quale sia il rapporto, la maggiore risponde dice chi &egrave sua figlia e che io sono il marito di Lisa mentre l’altro uomo &egrave il fratello. Gli altri ridono ed uno con aria di sfida si avvicina a me mentre trascina la mia compagna. Blatera alcune parole che comprendo bene, anche io parlo lo spagnolo lo fisso ma non dico nulla.
Lei si ribella piange, mentre l’uomo la tasta poi tira fuori il cazzo, non &egrave di grossa taglia, le dice di succhiarlo e che se lei avesse fatto resistenza mi avrebbe picchiato. Io che sapevo che lei non era una gran pompinatrice devo assistere alla visione ravvicinata intanto un altro uomo si avvicina e da inginocchiata la fa alzare ed inizia a leccarle la figa. Lei inizia a mugugnare deve piacerle la cosa, forse &egrave rassegnata e volente o meno sia io che suo fratello abbiamo una vistosa erezione. Suo fratello non ha una grossa dotazione mentre il mio palo grosso e forte si erge. Avrei voluto almeno essere coperto per non dargli quella soddisfazione il mio cervello odia quegli uomini il mio cazzo reagisce come un animale percepisce la carica erotica e vorrebbe essere partecipe.
Mentre questo mi accade di fronte non posso non notare che dietro Carla &egrave costretta a denudarsi e la fanno mettere su un cartone costringono quindi la figlia a leccarle la figa in quattro guardano lo spettacolo mentre si toccano il cavallo dei pantaloni e bevono una bottiglia di birra, un altro ha tolto i vestiti a Luisa e le ha già impiantato il cazzo nella figa lei urla tenta di liberarsi ma &egrave schiacciata dall’uomo che le tiene le braccia mentre con il bacino spinge con foga.
La mia compagna mi guarda mentre tiene in bocca quel cazzo non mio io vorrei fare qualche cosa vorrei dirle qualche cosa, forse sono arrabbiato con lei, ma, l’unica cosa che riesco a fare &egrave abbassare lo sguardo e guardare il mio cazzo duro e ammirare la mia voglia di prendere parte a quei giochi eppure sono una vittima che non sa ancora se sopravviverà.

CoNtINuA

Apertura delle orge (PARAGrafo.2)

La donna del capo branco entra in gioco

Ben presto l’uomo si stufa di ricevere quel pompino, io che la conosco so’ che non &egrave la sua passione, la fa alzare l’altro inizia a baciarla lei tiene la bocca chiusa e per risposta l’altro le stringe in capezzolo con due dita fino a che lei non urla e quindi apre la bocca poi le dice ancora di non fare resistenza inizia così a sculacciarla vedo che le sue natiche si colorano di rosso e risaltano i segni delle cinque dita sparse per la chiappa. Lei dice:
‘OK! Ma per favore, non davanti a lui, vi prego.’
Finiscono quindi di spogliarla le fanno levare i pantaloni e la canotta rimane sul corpo benché sia senza reggiseno e con le tette fuori.
La tirano quindi verso il corridoio più lontana la vedo ugualmente ma non bene ora ho come protagonista vicino a me Luisa che soffre per l’inculata in corso da un uomo diverso, non sapevo se per lei fosse la prima inculata della sua vita in ogni caso le urla abbinate al ritmo che ripetevano il suo movimenti si destavano sul piano. Nello stesso istante vedo Alessandra che viene aggredita gli tirano via la maglietta aderente ed il reggiseno, mostra quindi le sue perfette tette da diciottenne una seconda soda, lei tenta la fuga ma viene braccata le strappano le mutande e poi la girano, la madre tenta di proteggerla ma un uomo le tira i capelli e lei si inginocchia mentre la figlia viene presa uno si sdraia e l’altro guida l’impalatura lei urla disperata e tenta con le sue forze di reagire l’uomo le tiene le mani un’altra la schiaffeggia sul volto e poi le dice qualche cosa, lei non si ribella mentre l’altro si leva i pantaloni e la schiaccia sodomizzandola. La madre intanto sta facendo un pompino.
Un solo uomo non stà godendosi l’attimo e seduto poco distante da noi sorseggia dalla bottiglia la birra, guarda divertito l’intero panorama, il fratellino mi guarda e non ha neanche lui ha il coraggio di dire nulla io sotto voce gli dico:
‘Come stai?’
‘Ho male alla pancia ma stò bene. Cosa possiamo fare?’
Senza guardarlo fissando la mia nipotina e poi sua madre che alla pecorina viene presa da un altro uomo sceso dalle scale gli dico:
‘Nulla, per ora!’
Vedo tornare il mio aguzzino che con i pantaloni senza maglietta si avvicina a me e mi dice in italiano:
‘Mi prendo una pausa ho appena fatto godere la tua donna”
Vorrei sputargli in faccia ma so che non &egrave il caso e faccio cenno di si con la testa poi mentre prende un sorso di birra si gira e và verso Luisa e le piscia sulle tette poi scorre e arriva fino alla figa e poi torna da noi.
Luisa &egrave piena di sangue ha alcuni graffi sul corpo ed &egrave sporca di gesso o calce, quel liquido fa risaltare la sua pelle caffelatte, stranamente nell’attimo in cui &egrave libera da assalti si passa la mano sulla pancia bagnata e sembra quasi spargere il liquido meglio.
Bevendo la birra con il cazzo molle fuori, il capo, sta volta si rivolge al fratello :
‘Le tue sorelle sono delle grandi puttane quale ti piacerebbe scoparti dai ti faccio un regalo.’
Lui non pensa e gli sputa addosso, questa volta ha avuto lui il coraggio l’ho sempre visto come una persona un po’ stupida e forse anche ora lo era perché l’unica cosa che ottenne furono dei calci alle caviglie e poi cadde e furono assestati dove capitava fino a che il tizio non fu’ soddisfatto.
In quel momento non stavo seguendo l’orgia ma controllavo gli avvenimenti a me vicini. Io lo guardai e mentre ancora lo calciava gli dissi:
‘Dai basta ha capito, ti prego!’
‘Mi sembri saggio cornutone .. quasi, quasi te lo faccio inculare”
‘No se proprio ‘ preferisco scopare con una femmina ”
‘AAA vuoi rifarti delle corna’.’
‘Bh&egrave lei la state facendo divertire ‘ io non vi ho dato problemi ‘ perché non mi lasci festeggiare ‘ in fondo siamo tutti amici qui ”
Proprio in quel mentre arrivo una ragazza di colore, mentre si avvicina vedo il bianco degli occhi che risalta, quando si avvicina la prima cosa che fa &egrave tentare di dare uno schiaffo al capo branco, il ragazzo però le blocca il braccio qui inizia un acceso dialogo in spagnolo, immagino che non sia un africana ma che venga dalle loro parti, non riesco a comprendere i toni accesi e la velocità nell’esporre mi fa solo capire poche parole, la osservo e noto che di tanto in tanto &egrave rivolta al mio fallo. Io so di non essere superman ma devo dire che fra i presenti sono di certo il più dotato. Mentre parla non posso che osservare le sue forme. Un sedere grosso e tondo un vitino sottile e due bombe di tette, forse una quinta ma belle tonde. Ad un certo punto la discussione si interrompe e lei si avvicina a me, mi guarda i suoi occhi sono all’altezza dei miei mi dice:
‘Begli occhi verdi, mi spiace per questo.’
Poi si abbassa, sento con il movimento un odore strano non di donna pulita ne di sudore un odore suo quasi fastidioso e poi sento la sua bocca che aspira il mio glande, sento la sua lingua che gira sul mio glande e poi sempre più che ingloba il mio fallo, non sento neanche una volta i suoi denti dopo qualche istante rilascia il fallo e torna a parlare con il capo della banda. Poi dopo mi alza i pantaloni sento il fastidio delle mutante non messe mi slega i polsi e mi dice:
‘Lui si scopa la tua donna io mi scopo te, ooo attento ‘ Quale &egrave la tua?’
Con la mano indico la mia donna che nel frattempo era immobile sotto un aguzzino, vedo le sue cosce che sono su per tentare di tenere lontano dal suo volto quel bastardo, le sue braccia trattengono i polpacci sembra quasi godersi l’attimo se bene tenga gli occhi chiusi.
Continua il discorso: ‘Dai vieni con me.’ Io la seguo e passiamo su un asse di legno, vedo il piano di sotto, poi scavalco un muretto e mi trovo sopra dei materassini di spugna un sacco a pelo matrimoniale aperto lei inizia a levarsi la maglietta e Jeans facendomi vedere le sue misure poi mi dice: ‘Spogliati e sdraiati stò sopra io!’
Mi sdraio sento l’odore acre dello sporco poi lei si siede sui miei addominali inizia a scorrere sembra seduta su un water, mentre si muove sento il mio cazzo che si bagna dei suoi umori. Per un attimo penso : speriamo che sia sana e che non mi attacchi nessuna malattia. Sento come il ruvido dei suoi peli e il liscio delle sue intime labbra, si ferma si abbassa sento le sue tette premere sul mio petto poi muovendo il suo sedere sento che la cappella punta e inizia ad entrare, sento una mano che regge il bastone di carne mentre lo ingloba sempre più. Poi inizia a muovere il sedere, le mie mani sono sulle sue chiappe sento quei morbidi glutei e il piacere dei movimenti. Non resisto e sotto voce le dico:
‘Sei bella mi piaci!’
Lei sorride poi sento la sua lingua che lecca il mio orecchio mentre il suo corpo mi dà piacere. Sento che la mia eccitazione &egrave quasi al limite &egrave da tempo che assistevo a quegli spettacoli erotici e la sua figa e i movimenti del suo bacino mi stanno facendo impazzire; la blocco un attimo e le spingo il sedere per farle sentire tutto il fallo, attendo un attimo e poi rilascio lei prende di nuovo il controllo poi sento che mi strizza e ansima e sento come uno schizzo che parte dalla sua figa, si blocca sopra di me si gode l’attimo ed proprio in quel mentre che sento che anche io sto venendo le stingo le chiappe le allargo e gioco con un dito nell’ano. Poi sento che il mio cazzo perde vigore e in quel mentre mi sento uno stato di schifo per la situazione e per il fatto che sono con una sconosciuta mentre la mia compagna scopa con chi sa chi. Stranamente dopo qualche istante sento le sue labbra carnose che mi baciano il collo e sento che lei sistema il mio cazzo molle sopra la sua riccioluta peluria di tanto in tanto scivola e quella pressione agisce proprio sotto la punta del glande sento anche i rivoli del mio seme che scendono da lei. Il mio cazzo riprende vigore la guardo e le dico:
‘Fammi stare sopra ora ‘ ma girati voglio godermi te alla pecorina mi piace il tuo sedere.’
Lei avanza con il suo corpo e mi propone le sue morbide tette io inizio a massaggiarle e leccare il capezzolo destro, il mio fallo si invigorisce sempre più. Poi si sposta e si sdraia sulla pancia alza leggermente il sedere e coprendosi con una mano l’ano attende che la penetri. Mi prendo cura della sua figa con movimenti lenti e poi un pochino più veloci e poi mentre mi attacco al muretto riesco a vedere quello che succede di là.
Mi abbasso e le dico :
‘Di là c’&egrave un bello spettacolo vuoi dare un occhio? Trovo la cosa eccitante.’
Lei con voce sottile e fiatone mi dice: ‘prima mi fai venire, poi se vuoi guardiamo.’
Inizio a spingere alterno forza e dolcezza facendo attenzione al mio limite e finalmente sento che &egrave venuta lei rimane immobile ed io ora guardo con il cazzo ben impiantato nella sua figa, lei ha il sedere e la pancia un po’ più su le tette spalmate a terra che disegnano due splendide gocce mentre osservo il rapporto incestuoso dall’altra parte nella penombra nessuno mi vede.
Le dico: ‘Ora vuoi vedere una sorella maggiore che si sbatte il fratello? Hanno grande fantasia i tuoi amici.’

CoNtINuA

Fine PARAG.2
Istigazione ed incesto (PARAGrafo.3)

Spiare un rapporto incestuoso e nell’oscurata godere di fronte alla tragedia di un incesto imposto.

Lei curiosa si alza, va in avanti e si libera del mio fallo, come una pantera si accomoda e si mette a guardare poi senza voltarsi chiede:
‘Chi sono?’
‘Quella &egrave sua sorella maggiore mentre l’altra li vicino &egrave sua figlia l’altra di là, &egrave sua sorella minore e la mia donna &egrave sempre sua sorella.’
‘aaa ‘
Io mi avvicino a lei e le faccio sentire il mio cazzo in mezzo alle chiappe bello duro poi dolcemente la penetro lei sospira e non dice altro.
Vedo Carla che &egrave stata costretta a montarsi il fratellino, vedo dalla mia posizione i coglioni del ragazzo che sbattono al di fuori della bionda figa. Lei muove il sedere e con il suo corpo ricopre il fratello. Uno degli aguzzini prende la figlia per il collo e la porta fino ad aver di fronte la figa della madre e poi la costringe a leccare, da quella posizione vedo solo la criniera di mia nipote il suo sedere e la sua figa sgocciolante di sborra. Sono eccitato e do’ qualche colpo alla mia attuale amante. Poi con forza la spostano mentre il capo branco inizia a dare direttive ad un suo aguzzino e fa’ inculare la donna. Vedo i movimenti del sodomizzatore mentre Carla soffre e si ferma passiva sotto quei colpi. Il capo passa davanti e si tira fuori il cazzo e lo mette di fronte al fratello. Non vedo cosa succeda ma posso immaginare. Non riesco a vedere la mia compagna, non sono preoccupato sono più eccitato dalla situazione sembra l’avverarsi di un sogno perverso.
Il violentatore da due colpi di reni forti tant&egrave che Carla andando in avanti fa’ uscire il cazzo del fratello poi l’uomo tira indietro il suo sedere e un filamento di sborra collega l’ano al glande creando una curva, si mette in piedi e sventola il cazzo che si ammoscia passa davanti alla donna e vedo il marroncino della merda che colora la punta, sia io che la mia amante abbiamo una specie di urto di vomito quando vediamo che il tipo che le punta in bocca il cazzo. Quando poi &egrave soddisfatto si allontana, il capo gli dice di legare la donna la porta vicino ad un pilastro e le lega le caviglie poi i polisi e a lei non resta che sedersi a terra, chiude le gambe e piangendo guarda la figlia che alla pecorina prende il cazzo del capo dei balordi. L’uomo guarda la madre e la piccola tenta la fuga, un altro la bracca e lui per risposta và dalla madre e con il cazzo teso inizia a picchiarla lei cerca di proteggersi con le braccia poi si volta verso Alessandra che &egrave bloccata da due bruti e le dice:
‘Fallo ancora e sarà peggio per loro!’ Urlando poi e avvicinandosi ripeteva: ‘Hai CAPITO!!! Puttana!!! Hai CAPITO LURIDA!!!’
Lei piangendo disse : ‘Basta per favore , basta”
A quel punto l’uomo si avvicinò e le disse qualche cosa che io non potei udire.
Lei piange ma si avvicina allo zio, si siede sul ventre e poi con la mano guida il cazzo nella sua figa inizia quindi la sua cavalcata veloce, piano anche io seguo il ritmo di fronte a quello spettacolo. Alessandra presa dalla passione inizia anche a baciare lo zio, forse per un istante si &egrave dimenticata di quello che &egrave successo poi lo molla e sento la sua voce il suo mugolare di passione, forse la prima volta che la sento quella notte.
Ad un certo punto si sente una voce dire : ‘NOOO’
Le gambe dello zio si irrigidiscono e i piedi sembrano tirare verso il sedere della nipote mentre vedo una grossa vena gonfiarsi e poi dalla figa della giovane si vede uscire lo sperma che scende e colora il cazzo dello zio il rivolo arriva fino alle palle ora il capo branco osserva e con il pollice sembra raccogliere il seme e infilarlo dentro intanto il cazzo dello zio perde vigore allora l’uomo decide di continuare a farsi la ragazza e sopra lo zio con molta forza si sbatte la giovane coetanea. Io intanto sono troppo eccitato e non riesco a trattenere la mia voglia di godere, nella mia mente scorre quel film e con quello splendido corpo nero inizio a muovermi, sento il forte calore della donna il nostro sudore che si mescola e il rumore dei nostri corpi, lei mi ferma e si sposta si sdrai allarga le gambe e mi attende, io colgo l’attimo le sue gambe mi cingono e mi sento tutt’uno con quella femmina. Gioco con il mio cazzo il glande arriva al limite delle sue labbra e poi rientra, &egrave da parecchio che la possiedo lei &egrave già venuta almeno due volte, io dopo la prima scopata so’ che richiedo più tempo incomincio ad essere anche stanco e per un attimo sudato mi accascio su di lei per riprendere fiato.
A bassa voce le dico: ‘Ma tu cosa ci fai con questi balordi?’
Lei inevitabilmente con il mio cazzo duro impiantato in lei sente il bisogno di rispondermi sorride e mentre io la guardo negli occhi mi risponde . In breve mi racconta la sua storia che &egrave scappata di casa, che il suo padrino , l’uomo di sua madre abusava di lei e che con la banda si sentiva bene, giustifica i suoi compari dicendo che quella sera avevano bevuto troppo e che quel comportamento era una conseguenza, e finale raccapricciante scopro che stò facendo sesso con una minorenne consenziente. Alzo il bacino le sue gambe si sono rilassate mentre parlava, alzo la gamba destra le piego il ginocchio e cerco di portarla sul fianco le due gambe ora sono parallele il mio cazzo &egrave uscito per la manovra con la mano sinistra reggo la caviglia ferma e la penetro, le confidenze sono terminate, mi abbasso e la bacio sento le sue tette gonfie scivolare per il sudore sul mio petto e poi inizio a dargli dei colpi di reni le sue mani si appoggiano a muretto ed ogni volta che do’ una botta forte sento il suo urlo : ‘uuummhh, uuunnhhfff’
Finalmente sento i miei coglioni che si stanno per liberare, esco da lei e avanzo racchiudo le sue tette introno al mio bastone mentre rilascio il mio getto che la colora di bianco, nella penombra colgo il contrasto di colori, lei poi con la bocca mi ripulisce e poi mi sdraio lei si avvinghia a me in cerca forse di coccole, il suo odore mi dà fastidio e vorrei allontanarla da me, ma ora sento il bisogno di stare un attimo tranquillo. Per un istante sento la pace e mi addormento.

CoNtINuA

Fine PARAG.3
Il piano della tortura (PARAGrafo.4)

L’uomo ostaggio si muove per il palazzo in costruzione e scopre le due sorelle legate e costrette a giochi sessuali per il divertimento di questi giovani e perversi aguzzini membri di una gang sud americana della città. (guest star: the dog)

Non mi assopisco per molto, apro gli occhi e vedo che lei riposa, provo a liberarmi dalla presa, ovviamente si sveglia, le dico che devo assolutamente pisciare, il tutto sotto voce, lei mi fa segno di andare dietro la colonna.
Mi alzo e sentendo il fresco mi vesto, sono l’unico ostaggio che &egrave libero di agire, mentre mi muovo piano, ancora nel buio della notte, evitando di camminare sopra oggetti sparsi, penso.
Arrivo all’angolo e rilascio il mio getto sul muro, sento la sensazione di liberazione e nonostante faccia fatica a stare in piedi un po’ per l’alcol che ancora mi gira in corpo rifletto sulle possibilità, su cosa fare devo liberarle per fuggire, potrei cercare il mio borsetto e chiamare la polizia, ma, sarebbe una buona idea? Forse potrebbe mettere in pericolo gli altri, intanto il mio getto si smorza, mi muovo e vedo che la mia guardia ha gli occhi chiusi, giro intorno alla colonna e vedo un tizio che dorme, cammino piano e mi muovo.
Da dietro il muro guardo e vedo Carla ancora legata, non mi faccio vedere e cerco in giro per vedere Lisa, non la vedo neanche le altre due. Loro fratello e li per terra semi nudo con le braccia dietro di sicuro legate. Non vedo neanche la piccola, salgo le scale molto lentamente e facendo attenzione mi metto a quattro zampe per fare gli ultimi gradini, sono scomodo però riesco a vedere che il campo &egrave libero, passo per il corridoio e in una stanzetta vedo un spettacolo ai confini della realtà. Lisa &egrave stata legata ad una macchina da lavoro, non so a cosa servisse, il suo culo &egrave in alto e vedo uscire dall’ano un oggetto metallico, mi avvicino quatto e vedo che &egrave una mazza da muratore con un calibro notevole deve avere un manico del diametro di almeno quattro o cinque centimetri, e chissà quanto &egrave lungo. Non so’ che fare, vedo che nella stanza a terra ci sono due tizzi anche loro addormentati, decido che per il momento &egrave meglio localizzare anche le altre due femmine. Esco e mi appoggio al muro sento il cuore che batte forte devo stare calmo e fermo un attimo o potrei fare qualche atto imprudente. Uno dei due si muove e sento che inizia a pisciare, mi guardo in giro ma non ci sono utensili che potrei usare come arma, vedo un cazzuola, mi avvicino alla porta e abbassandomi sbircio.
Vedo che il suo getto di pipi &egrave rivolto al corpo della mia donna lei ormai non dice nulla poi il tizio prende la mazza ed inizia a muoverla. Vedo i segni e quando la estrae vedo che la lunghezza era di almeno una ventina di centimetri, l’ano &egrave rosso e non si chiude gli hanno letteralmente spaccato il culo. Il tizio si prende in mano il cazzo, ma rimane molle forse l’alcol ho la stanchezza fa’ si che il suo cazzetto non si ingrossi, poi ride da solo e riprende a sodomizzarla e poi in figa, lei mugola, ma non, sembra per il dolore, poi il tizio si siede con la mazza in mano in un angolo e si accende una sigaretta mentre sembra guardare la mia donna, poi le si avvicina alla bocca ed inizia a baciarla e lei sembra contraccambiare, forse quelle torture le sono piaciute?
Mi muovo &egrave ho una visione peggiore della precedente legata alle gambe presso un tavolo da lavoro vedo Luisa le sue gambe sono a ‘V’ e i piedi non toccano a terra le braccia sono tese e legate alla morsa. La sua maglietta le copre il volto, vedo che &egrave sporca di sangue, forse le &egrave stata messa li per tamponare. Le giro intorno e vedo che sulla schiena ci sono tracce come di frusta, non potevano mancare due cacciaviti infilati uno in figa ed uno nell’ano, sopra le chiappe vedo ancora i segni di più sborrate. In terra c’&egrave una specie di scia forse pipi il cemento ha assorbito e colora in un grigio diverso, da una chiappa si vede il rivolo di sborra che scende fino all’ano e che poi ricade nella figa, mi domando se anche lei come la sorella prende la pillola, ma, in quel momento era un problema secondario.
Il banco di lavoro &egrave alto e non penso che l’abbiano posseduta. Mi avvicino al viso e metto una mano vicina alla bocca, sento il respiro ho un attimo di sollievo. Una bandana le passa intorno alla bocca ed &egrave costretta a non chiuderla vedo la bava che ha colorato il fazzoletto. Mi posiziono dietro di lei e lentamente prendo il ferro del cacciavite e gli libero la figa, poi procedo con l’ano, quando lo levo vedo quanto sia rosso e lo vedo palpitare. Accarezzo il suo sedere liscio e guardo da vicino la sua figa &egrave pazzesco quell’atto mi fa rizzare il cazzo, sento già un certo fermento nei pantaloni. Guardo fuori e penso a quello che sono un animale forse non sono tanto diverso da quegli aguzzini. I cacciaviti hanno un manico di circa dieci centimetri e quello che ho estratto dalla figa é bagnato e cola i suoi umori, vedo uno straccio e delicatamente la pulisco, sicuramente si &egrave svegliata ma non ha più le forze forse si &egrave battuta allo stremo ed &egrave per quello che si trova così legata. Le libero le caviglie e vedo che sui polpacci ci sono i segni delle corde. La faccio girare e le sue scarpe da ginnastica ora toccano terra. Mi avvicino a lei e involontariamente appoggio il mio fallo sulle sue chiappe sento che lei ha un brivido visto che ero in erezione. Sto per slegarla ma allo stesso tempo mentre tocco la corda sono pervaso da un pensiero, ho sempre voluto farle una ripassata, almeno una volta e questa poteva essere un occasione. Mi tiro giù i pantaloni poi le faccio sentire la mia cappella rovente la sfrego su di lei, lei ora muove, il sedere come vogliosa di essere penetrata, &egrave possibile che abbia voglia? Chi sono io per non accontentare la troia? Perché mi dava tutto lo stato di volerlo, me ne sbatto e sento il suo calore mentre inizio a penetrarla con le due mani afferro i fianchi il suo sedere &egrave meraviglioso, scorro con piacere in lei. Lei gioca con il ritmo e sento e vedo che le sue gambe cedono deve essere venuta, io ancora sono lontano continuo a muovermi ma non sento più la sua partecipazione, &egrave come assente non sento il suo ventre sono io a controllarla. Levo il cazzo da lei mi ripulisco con lo straccio, ho ancora la mia erezione ma l’animale che &egrave in me ha perso il controllo.
Metto lo straccio in tasca, vedo un pacchetto di sigarette a terra vicino a dei pantaloni, lo apro e vedo che c’&egrave una sigaretta fatta a mano, forse uno spinello, non ho da accendere mi infilo in tasca il pacchetto. In quell’istante dalla donna bloccata parte un getto di pipi che spara verso il nulla, un atto dovuto o forse la voglia di fregiare il suo assalitore, quando ha finito mi avvicino e come in stato d’ipnosi guardo le ultime gocce che colorano i peli della donna.
Decido di lasciarla li almeno per il momento non &egrave al corrente di chi sia stato il suo ultimo carnefice. Mentre mi muovo sento il rumore del fiato corto e prepotente di un animale, l’abbaiare conferma la presenza di un cane. Mi muovo ancora più piano sapendo che adesso ho un terribile nemico da affrontare, egli potrebbe sentire il mio odore e potrei essere aggredito dalle sue mascelle, mi apposto sull’angolo e vedo che un tizio con la corda &egrave trascinato da una cane di media stazza nella stanza. Probabilmente era il cane che faceva guardia al cantiere e la corda artigianale mi fa capire che in qualche modo l’anno dominato. Animali così sono in genere cattivi perché trattati poco bene e forse poco amati, il vedere spesso una persona che magari gli dà del cibo può cambiare parecchio le cose.
Mi sposto e lentamente arrivo dal lato opposto, fra le due stanze vi era una specie di finestrella e stando in ginocchio riesco a guadare comodamente, senza essere troppo esposto.
Vedo il tizio che ha fatica trattiene l’animale che continua ad annusare il corpo di Lisa, gli odori dell’urina e dei lasciti di seme degli uomini lo turbano, tant&egrave che, si dirige verso l’altro uomo e sembra scopargli la gamba poi corre verso la donna, inizia a leccargli la figa, poi salta su come per montarla, si vede chiaramente il bastone rosso fuori dallo scroto con un grosso finale ove forse sono contenute le palle della bestia.
I due uomini sono divertiti dalla scena e si avvicinano all’animale e lo incitano con parole :
‘Ti vuoi scopare la puttana ‘ dai facci vedere lo spettacolo!!!’
Vedevo bene i movimenti dell’animale che però erano senza successo, i due prendono un sgabello di legno che arriva quasi al sedere della donna, a fatica fanno allontanare l’animale nero e bianco e poi una volta appoggiato bene gli indicano il culo della donna legata e gli dicono:
‘Dai bello facci vedere lo spettacolo fottila!!!’
Il cane abbaia come per rispondere alla richiesta salta sul tavolo sporco di vernice e quindi si fionda sulla donna, &egrave una bestia e spinge senza riuscire a penetrarla si muove e vedo dalla mia posizione sbattere il tubo sulla pelle di Lisa, in mezzo alle chiappe, fra le gambe, i movimenti lo eccitano e si vede la sua bava trasparente che inizia a incollare la donna.
Il cane azzecca la figa della donna e con velocità esce ed entra, qualche volta sbaglia l’ingresso, lei non riesce a trattenere la sua voce:
‘ooohh oohhh’ quando &egrave dentro e ‘auu’ quando il cane sbaglia e forse sente il dolore di quell’ingresso non guidato. Il cane intanto ha le zampe che le graffiano la schiena e avanza sempre di più, le rimane legata sulla macchina e non può fare altro che subire, le zampe posteriori si fermano per un attimo i muscoli possenti si gonfiano e fa’ un salto, come fosse una mossa calcolata l’animale si trova nell’ano della donna, qui trova meno resistenza forse l’assenza del lubrificante femminili lo incita a procedere sentendosi l’arnese più stretto. Le sue zampe non toccano terra il muso del cane punta sulla testa della donna gli esce la bava dalla lingua spenzolante e si sente il suo fiato forte, scivola lentamente in avanti l’intero bastone compresa la parte delle palle &egrave dentro la donna.
Lisa continua a far sentire il suo dolore:
‘uuuhh uuuhhh’
I due dietro sono esterrefatti, io ho il cazzo duro come una pietra.
Uno dei due dice: ‘Mi sa che si &egrave incastrato!’
Il cane &egrave immobile mentre lei &egrave costretta a stare li ferma poi parla:
‘Sta venendo lo sentoooo siii ‘ siiii anche ioooooo’
Lei muove l’ano e dopo parecchio tempo, mentre il cane rimane immobile, scivola fuori il cazzo del cane, si sente come il rumore di un tappo che fa uscire la pressione dei gas, poi il culo fa uscire parte del seme dell’animale, come una cascata di acqua si sente mentre si libera dell’eccesso di sperma e il cazzo della bestia sgorga verso la figa, scivola ancora in avanti la punta del cazzo del cane &egrave ora in mezzo alle chiappe, la donna inizia a pisciare e il getto rimbalza sul rosso bastone del cane gli schizzi sono ovunque i due si attaccano al muro mentre io mi metto di lato per non essere visto.
Uno dei due tira il cane con la corda che indietreggia e lasciando segni di sangue, per le unghiate sulla donna.
Una volta giù il cane si mette in un angolo ed inizia a leccarsi il cazzo sgocciolante, i due lo legano alla colonna e uno si fa’ fare un pompino mentre l’altro passa dietro e si sfoga con violenza presso la pelosa figa della donna. Lei non emette suoni vedo dalla mia posizione chiaramente che dall’ano continua ad uscire il seme del cane che ricade sul cazzo e sulle palle del ragazzo che &egrave dietro di lei. L’uomo davanti l’agguanta con le mani e la costringe a deglutire il cazzo fino alle palle poi rilascia il seme e lei gli vomita addosso tutto, l’uomo inizia a picchiarla sulle chiappe ‘Ciack , Ciack’ mentre il cane con la lingua lecca quel vomito.
Io mi siedo con il cazzo duro con una grossa voglia di sfogarmi, riguardo Luisa, mi avvicino, e con l’asta dura, senza nessun atto precedente le entro nel suo secondo buco, mi muovo con forza rivendo con la mente la scopata del cane e finalmente sento che sono venuto mi scosto da lei, mi ricompongo e poi non sentendo rumori provenire dalla parete accanto mi dirigo vicino all’uscio. Infilo la testa e vedo che i due si sono calmati e si fumano una sigaretta. Il cane si &egrave accucciato vicino alla donna.
Passo piano, vedo che il cane mi guarda ma non fa nulla ora sono fuori dalla loro visibilità e arrivo alle scale.
Salgo lentamente e arrivo al piano superiore anche sta volta uso la stessa tecnica, quando entro noto un lungo corridoio che passa e porta a diverse stanze, appena passo per la prima porta sono quasi accecato dal faro che punta diritto verso di me, con le mani mi paro il volto e quando mi passa il flash continuo verso la porta a fianco.
Passo due porte e nulla alla porta laterale vedo un uomo coperto da un sacco a pelo &egrave di colore, avanzo silenzioso e ho una visione da bdsm, vedo mia nipote legata con una corda intorno al collo ad un robusto ferro che spunta dalla finestra e poi i suoi polsi sono attaccati con un’altra corda alle sue ginocchia, la gonnellina ancora indossata sporca .
A lato il loro capo che dorme girato verso la parete. Lei &egrave appoggiata sul fianco. Mi avvicino le metto una mano sulla bocca e la tocco per farle aprire gli occhi, mi vede le faccio cenno di stare zitta.
La prendo in braccio non &egrave pesante e in quella posizione non &egrave proprio comoda da trasportare, lentamente esco cammino piano e mi fiondo nella stanza ove brilla la luce. Inizio così a liberarla e sotto voce le dico parla piano anzi cerca di stare in silenzio. Quando &egrave libera lei inizia a piangere in silenzio io l’abbraccio e sento il suo corpo femminile avvinghiarsi a me.

CoNtINuA

Fine PARAG.4

Omicidio (PARAGrafo.5)

Sfogo di Alessandra contro uno dei suoi ultimi carnefici con esiti devastanti.

Quando il suo sfogo &egrave terminato in orecchio sotto voce le dico:
‘Dobbiamo scappare, ascoltami bene, adesso andiamo di là e dobbiamo legare quei tizzi poi recuperiamo gli altri. Te la senti di aiutarmi o vuoi stare qui?’
Si asciuga gli occhi e con un espressione triste si avvicina al mio orecchio e mi dice:
‘No! Sto con te.’
Mi levo la maglietta e la porgo a lei, non aveva un gran seno una seconda soda e giusta e sentivo che così sarebbe sentita un po’ più a suo agio. Guardo in giro e vedo per terra un lungo pezzo di ferro sembra un tubo magari la parte di una colonna lo alzo e poi lo do a lei. Le dico nell’orecchio : ‘Usalo se serve, adesso con questa corda li lego, spero che non si svegliano nel caso vedremo come fare’ non ho un altro piano’
‘E se ce ne andassimo e basta?’
‘No sono in troppi, la c’&egrave il loro capetto e se lo mettiamo fuori gioco magari faranno fatica a coordinarsi, fidati di me!’
Lei fece cenno di si con la testa.
Presi la corda in mano e lentamente mi mossi verso la stanza dei due, lei dietro di me reggeva l’alabarda pronta ad utilizzarla, i muscoli sottili delle sue braccia erano in tensione. Entro, sorpasso il nero e lo indico e poi con l’indice e il medio indico i miei occhi per farla capire di tenere d’occhio il nero. Scosto lentamente il sacco a pelo e gli prendo il braccio, il perfido si ridesta e dice:
‘Cazzo Fai!’
Gli tiro un pugno mentre stringo i denti dalla rabbia , lui tenta di reagire e si alza senza pantaloni, l’altro si sveglia e la mia complice inizia a colpire, io mi concentro sul mio gli tiro un calcio sulle palle, lui si piega lo prendo per i capelli e lo trascino verso il muro e poi gli sbatto la testa poi dei bugni sui reni e calci a volontà fino a che stanco non smetto, sento ancora l’eccitazione e vedo il sangue che gli esce dal naso mentre si muove e emette dei suoni di dolore vedo dei denti a terra. Gli metto lo straccio in bocca con forza. Mi giro e vedo il nero pieno di sangue che non si muove e lei che &egrave ora seduta a terra e piange. Prendo la corda e lego i polsi del mio uomo, tengo un capo della corda in mano e mi avvicino al nero, la sua faccia &egrave tumefatta e piena di sangue, vedo che non respira. Lego il mio uomo meglio ed infine la corda gira intorno al ferro che prima bloccava Alessandra.
Mi avvicino a lei, le levo la sua spada insanguinata e l’appoggio a terra, lei piange e trema quando sento che non vibra più mi avvicino di nuovo e tocco il polso e sono ora certo che il cuore del nero non pompa più, guardo mia nipote e poi tiro su la coperta sul volto, prendo il bastone e lo ripulisco alla meglio, guardo in giro e vedo dei pantaloni, frugo tra le tasche e trovo un accendino, controllo i nodi e faccio alzare la piccola, mi dirigo nella stanza luminosa, mi siedo nell’ombra e tiro giù anche lei. Prendo il pacchetto di sigarette ed estraggo la sigaretta fatta a mano, l’accendo e aspiro, sento l’odore non di sigaretta e poi la passo al mio piccolo boia che fa’ cenno di no. La guardo e le dico:
‘Dai aspira che ti fa’ bene rilassati un attimo &egrave meglio.’
Lei la prende ed inizia a tirare, e iniziamo a farcela girare fino alla fine.
Lei mi guarda avvicinandosi e mi dice:
‘E’ morto?’
Io incomincio a sentire il rilassamento dato dalla fumata, le accarezzo i capelli in modo tenero mentre lei si appoggia al mio petto e le rispondo:
‘Sì’
‘Cosa mi succederà?’
‘Niente, stai tranquilla, ti sei difesa e basta!’
‘Sei sicuro?’
‘Non ti preoccupare, usciremo da qua e vedremo poi, cerca di non pensarci ora, non posso dirti altro.’
Lei si alza e mi guarda fisso negli occhi, i suoi occhi marroni scrutano i mie verdi e poi inizia a darmi un bacio e si distacca, io l’avvicino di nuovo dolcemente e la bacio, sento le sue labbra aprirsi e la sua lingua che inizia a varcare verso la mia. Non so per quanto tempo ad occhi chiusi ci siamo scambiati quel dolce tocco, poi le sue mani scorrono sul mio fallo sento che mi tira giù i pantaloni e anche le mutande, alzo il bacino per liberarmi meglio e da solo mi levo il resto, non parliamo sono solo i nostri movimenti che fanno un rumore sottile nella stanza vuota. Non so se era colpa di quello che ci eravamo fumati oppure la situazione ma stavamo andando oltre. Non riuscivo a staccarmi da lei, e non volevo farlo, lasciavo che lei mi abbracciasse ed io iniziai ad esplorare il suo corpo. Passo la gonna e sento il sedere perfetto le chiappe e la sua figa che &egrave calda e bagnata, la bacio sul collo e sento che le piace sorride mentre la mia lingua scende e si sofferma sul capezzolo mentre le giro intorno e sento anche il suo odore forse mischiato ad altro, in quell’istante però sono colto dalla passione.
Lei in un orecchio con voce bassa flebile e sexy mi dice:
‘Mi hanno fatto diverse cose, ma, ancora non ho avuto un orgasmo, voglio che mi scopi zietto, ti prego.’
Io le lecco l’orecchio e le dico dolcemente :
‘Si anche io ti voglio, Ale .Te quiero!’
So bene che essendo anche lei di origine centro americana sa bene il significato di quella frase infatti il risultato &egrave un sorriso di qualche istante, uno sguardo da donna, e da donna vogliosa allo stesso tempo e un nuovo bacio con la lingua con una foga e in vigore più forte ed intenso e questo grazie a quella parola magica.
In quel momento mi ero persino dimenticato dove ci trovavamo la mia mente era solo rivolta a lei.
Volevo farmela alla pecorina per godermi al massimo il suo sedere ma quella frase aveva cambiato tutto, non la mia, ma, la sua, dovevo impegnarmi per lei.
E’ una ragazza minuta quindi senza eccedere con la forza riesco a muoverla a mio piacimento, dolcemente la faccio sdraiare le levo la maglietta e la uso come straccio da metterle sotto la testa, le allargo le gambe e vorrei leccargliela, ma quando mi avvicino mi accorgo che ha i peli tesi da un precedente atto, quindi gioco con le dite evitando così quello stimolo, lei ansima libera e gira la testa ora non si trattiene si sente se stessa, quando avverto che &egrave umida le alzo i piedi che sono sporchi e inizio a penetrare lentamente. Mi muovo piano apro le gambe e le chiudo inizio a darle qualche colpo più forte e lei con un tono di voce sottile esterna:
‘Sii mi fai morire ‘ Siiii’
Io mi guardo in giro e comunque continuo a muovermi, la sento il calore aumentare le dita dei suoi piedi si chiudono e un piccolo urlo flebile di sollievo le esce. Io non ho portato a termine l’opera ora ho il vantaggio su di lei levo il cazzo teso tiro giù le sue gambe la bacio di nuovo e le infilo di nuovo il cazzo mi muovo lento e poi veloce poi mi alzo e quando levo il fallo le dico :
‘Girati!’
‘No il culo no!’
‘Girati!’
Lei esegue le alzo il sedere e punto la sua figa. Con il braccio destro la tengo da sotto mentre con la mano faccio attenzione a non far uscire il cazzo dal binario, scorro e le guardo il culo sono eccitato, lei si muove come per seguire le mie mosse, il mio opposto, sento che &egrave bagnatissima e ben presto vengo mi lascio andare sopra di lei la sovrasto e in orecchio le dico:
‘Sei fantastica!’
Proprio in quell’istante anche lei sembra irrigidirsi e sorride replicando:
‘E due mi hai fatto venire!’
Rimango così dentro di lei muovo il mio bacino e sento ancora il cazzo che si svuota mentre perde vigore, scivola si ristringe sento il glande che viene respinto dai suo muscoli, sento il fresco del pavimento sono ora fuori da lei, mi siedo un attimo guardando il suo corpo magnifico illuminato dalla luce esterna del faro. Lei si alza e scola dalla figa il mio sperma si passa la mano sotto e poi come fosse cioccolato rimasto sulle dita lo lecca, si avvicina a me e bacia il mio fallo lo succhia e lo lecca, ma al momento non reagisce e rimane in uno stato molle le prendo il volto e con la mia sborra che le colora la bocca come una bambina che gusta il gelato con avidità la bacio e quando mi stacco da lei le dico:
‘Ricomponiamoci, dobbiamo andarcene.’
Lei si mette la maglietta mentre io mi metto mutande e pantaloni, poi recupero il bastone e ci guadagniamo le scale la tengo per mano lei me la stringe forte arriviamo all’ingresso in un orecchio le dico:
‘Le tue zie sono qui ma ci sono anche due tizzi, fermati qui e non ti muovere.’
Lei con la testa mi fa’ no, capisco che ha paura di stare sola quindi le riprendo la mano e attraversiamo l’uscio una volta dentro sentiamo rumori e urla di donna che dicono :
‘Siii siii cosììì’

In quelle poche sillabe riesco a percepire piacere intenso nell’essere la protagonista e so bene che &egrave la voce di Lisa.

CoNtINuA

Fine PARAG.5
Carla: sottomessa da trenta centimetri di bastone nero (PARAGrafo.6)

Sodomizzata e umiliata da un perverso uomo di colore.

Stringo la sua mano e le faccio cenno di stare il più vicino possibile al muro poi mi abbasso e come un bambino che gioca a nascondino mi affaccio per vedere cosa succede.
Vedo lei che &egrave stata slegata e con le sue tette tenendosi con le braccia alzate ha sotto uno, &egrave un ragazzo dalla pelle scura con capelli neri un po’ lunghi lisci mentre l’altro la sormonta da dietro e spinge con foga. Lei perde bava forse sta sentendo un forte piacere infatti non riesce a trattenersi e urla:
‘Sii sii due cazzi nella figa ‘ sii sii più forte stronzo dai sbattimi fammi godere merda d’uomo siii siii ‘
L’uomo si ferma e indietreggia mentre lei si muove per dare la possibilità a quello sotto, di muovere il fallo mentre con le due mani le stringe le poppe, quello che si &egrave fermato inizia a sculacciarle il sedere, mentre guardo lo spettacolo mia nipote mi passa sotto e si mette a controllare, quando mi passa sotto sento le sue chiappe che si muovono e si assestano mentre ha in mezzo, il mio fallo che nuovamente si &egrave eccitato. Mi allontano e le faccio cenno di allontanarsi, torniamo lentamente alla porta e quando siamo sul pianerottolo le dico:
‘Torniamo dopo.’
‘Non li fermi?’
‘Sono due arzilli e poi ‘ hai visto la troia ‘ ci manca che mi assalti e siamo a posto”
‘Dai non fare così.’
‘Ale, taci và .. Andiamo giù da tua madre”
E prima che finissi la frase sentiamo appunto un urlo di dolore proveniente da Carla, la figlia sembra voler andare ma la placco e le metto una mano sulla bocca prima che le venga in mente di dire o fare qualche cosa.
Scendo lentamente impugnando il bastone di ferro. Mi metto all’angolo e ho una visione terribile la mia aguzzina si &egrave svegliata e forse ha deciso di prendere la parte della cattiva.
E seduta come se stesse su una turca e le vedo un filone di merda che scende sulla figa di Carla lentamente, vedo chiaramente il volto che erge lo sforzo di quel rito, stò per andare da lei ma mi accorgo che di fronte alla ragazza vi &egrave un uomo di colore alto completamente rasato che con il coltello in mano si guarda la scena con un sorriso.
Mi nascondo quindi dietro la colonna mentre Ale rimane immobile sulla rampa delle scale. Le ho lasciato l’asta di ferro, preferisco che possa reagire in caso. L’uomo nero in un italiano pessimo si rivolge alla donna di colore e le dice di levarsi e di andare verso il ragazzo. Forse quest’ultimo &egrave un africano che usava la casa come rifugio e si &egrave ritrovato in una situazione nuova. Si avvicina a Carla e poi si tira giù i pantaloni e le dice di mettersi seduta, la merda scivola sul pavimento lasciando un tratto colorato sulla bianca pelle della donna. L’uomo quindi dice di prendergli il cazzo. Vedo che lei sgrana gli occhi in effetti davanti a lei ci sono trenta centimetri di carne nera con una cappella ancora più scura e un diametro di quasi otto centimetri un bazzuca non indifferente. Lo prende con una mano ma forse ne sente il peso e perdendo l’equilibrio lo afferra con la seconda l’uomo inizia a pisciarle in faccia mentre lei dirige il cazzo verso la tetta, ormai una certa dose le caduta in bocca e la spunta fuori schifata. Poi l’uomo prende la corda e con il cazzo a spenzoloni dice alla donna di legare l’altra. Lei esegue le direttive. L’uomo ride mentre vede l’altro ragazzo con le mani legate alla schiena mentre &egrave a terra.
Guarda la donna bianca e le dice:
‘E’ tuo marito?’
Con una voce flebile le risponde:
‘No &egrave mio fratello, ci hanno rapiti ti prego lasciaci andare.’
‘Forse dopo signora, prima mi devi far divertire ‘ e sventola il coltello a serramanico.
‘Ma poi ci aiuti?’
L’uomo si passa la mano sulla testa lucida e risponde:
‘Dipende da quanto mi soddisfi, se sarai brava certo. Decidi tu .’
Lei fa cenno di si con la testa e stava per prendere in bocca quel palo moscio ma lungo quando lui chiude il coltello e dice:
‘Calma , adesso siediti e piscia su tuo fratello sul suo piccolo cazzo.’
La donna si posiziona e rilascia il suo getto, sembrava non finire mai con le due dita lo dirige, poi si avvicina al volto del fratellino e gli ordina di fare lo stesso ma quando lo dirà lui. Ordina a Carla di prenderlo in mano e di tenerlo diritto poi da il via al ragazzo, lui fa e si vede il getto riflettersi sulla sorella. Quando a terminato ordina alla nera di leccare la donna bianca. La ragazzo fa cenno di no e lui fa uscire la lama dal coltello questo sprona la minorenne ad eseguire l’ordine. Carla &egrave alla pecorina e il volto della nera sparisce nella donna mentre lui appoggia il suo coltello su un muretto in alto alla sua portata e gli sbatte il cazzo in faccia. Lei sente l’odore di uomo e spalanca le fauci per ingoiare il fallo enorme. L’uomo sembra infastidito da quel pompino e dice:
‘Mi fai male ‘ Adesso ti sfondo sarà peggio per te!’
L’uomo nero prende la donna per i capelli e la trascina poco distante, poi annusa la sua passera, le sue mani grandi afferrano il sedere e lo allargano. Lei scivola verso terra e si tiene alzata con le mani. Io nel frattempo mi stò spostando e torno verso il punto in cui avevo fatto sesso con la bella nera, sapevo che da quella posizione non ero visto.
L’uomo ora con la mano sinistra trattiene il suo palo ed inizia a farlo scorrere in mezzo alle chiappe, scivola su e giù. Lei rimane ferma, ora non vedo più le sue espressioni riesco a vedere i due corpi, il contrasto dei due colori, il bianco latte della donna e il nero dell’uomo. Vedo l’immensa sacca delle palle a penzoloni dell’uomo sembra che abbia dei coglioni enormi. L’uomo poi dice:
‘E’ quasi otto mesi che non mi faccio una bella scopata vedrai che ti piacerà!’
L’uomo si diverte e le fa sentire la sacca scorrere vicino alla figa, con l’indice la penetra e poi si porta il dito al naso per sentirne l’odore, deve essere un uomo perverso per quello che le ha fatto subire comunque dopo quel gesto inizia a dirigere il suo fungo verso la figa pelosa, vedo che il grosso fungo scompare, lei incomincia a far sentire con la voce lo sforzo per quella penetrazione, l’uomo spinge, vedo le sue gambe irrigidirsi e lei saltare ad ogni colpo forte. Era veramente bestiale come movimento sembrava che facesse fatica a guadagnare spazio, forse la sua figa era stretta e la sacca delle balle seguiva il ritmo. Il bastone rimaneva ancora fuori, lei si lascia andare e si abbassa a terra mentre il cazzo si libera dalla figa, ora appare parte del bastone lucido, colpito dagli umori della figa della donna. L’uomo scende lentamente con una mano si appoggia a terra e con l’altra punta il suo palo, dalla mia posizione vedo bene che la stà sodomizzando, lei urla mentre sente quell’ingresso e vedo che il suo corpo la sormonta sempre più. Ora le sue palle sbattono sulla sua figa tutto il bastone &egrave scomparso, lei con la voce fa sentire il suo dolore, il nero si inginocchia e il cazzo esce di poco con le sue mani agguanta i fianchi bianchi e la tira a se e poi l’allontana, quando il glande sembra uscire vedo che il suo ano trattiene quel fungo i muscoli delle sue chiappe sono tesi. L’uomo aumenta il ritmo e poi la porta tutta a se, lei tira indietro il collo sembra che in parte quella possessione la prenda, una delle sue mani gioca con il suo capezzolo mentre l’altra &egrave appoggiata a terra , per evitare la caduta. Dopo un bel po’ di movimenti il nero fa’ passare il braccio sotto il suo addome e con il medio raggiunge la sua figa e la stimola, esce dall’ano ed entra diretto in figa e poi di nuovo nell’ano fino a che la schiaccia completamente, vedo le sue chiappe che spingono sempre più forte irrigidendosi ed infine un urlo di goduria quando si ferma. Rimane immobile mentre i suoi muscoli si rilassano, poi si alza e lentamente esce il fallo molle colorato di bianco sperma, la cappella &egrave fuori e gocciola a terra mentre lei &egrave piena di quel nettare, con il pollice l’uomo spinge il suo seme in quell’ano che fatica a richiudersi. La donna rimane immobile in silenzio sudata e con un grosso fiato forse &egrave venuta o forse no, in ogni caso non vuole dare soddisfazione al suo assalitore. L’uomo si alza, prende la corda della donna nera, la stacca dalla colonna le lega al collo l’altro capo, mentre si muove lei non riesce a non guardare il cazzo che sgocciola a terra. Le libera i polsi e la tiene per il collo facendola camminare a quattro zampe la porta fino all’ano della donna e le dice :
‘Ripulisci bene.’
La ragazza rimane ferma, l’uomo la schiaffeggia sul sedere e aggiunge:
‘Non vogliamo che le cose finiscano male, vero?!’
Lei ha i segni di quelle manate e capisce che &egrave bene non contraddire il suo carnefice e come una gatta con la lingua fruga.
L’uomo ordina a Carla di voltarsi tira l’altra donna sopra di lei e la fa sdraiare sopra, le due fighe sono a stretto contatto, si guarda in giro e lega la corda intorno ad entrambe stringe come per farle sentire unite. Si mette dietro ed inizia a scorrere in mezzo alle due passere poi dalla mia posizione non posso vedere ma il gemere della nera mi fa capire che l’uomo la stà penetrando, poi alterna con l’altra donna e continua il suo gioco poi si concentra sulla bianca e questa volta spinge fino a farle entrare completamente i suoi trenta centimetri poi, le chiude le gambe per farle sentire tutto. Lei &egrave baciata dalla nera e mugugna ogni volta che l’uomo spinge fuori e poi dentro, poi leva il suo fallo e lo fionda nell’ano non pronto della nera che &egrave presa dal dolore di quell’ingresso ma per sua fortuna dura poco la sodomia appena il fallo scompare e le palle sbattono con veemenza sulla figa di Carla svuota il suo seme che colora il sedere della nera e scende verso la figa di sotto, l’uomo a questo punto indietreggia fa uscire il fallo e per un attimo si sdraia con il viso nella mia direzione io mi abbasso sotto il muro per non farmi notare.
Non so’ che fare e rimango li immobile in attesa di udire altri movimenti. La mole di quell’uomo &egrave notevole e temo che potrei essere soprafatto devo quindi pensare bene prima di agire. Guardo l’orologio e attendo dieci minuti per salire lentamente e guardare cosa stia succedendo.
Lentamente mi alzo e vedo che la situazione &egrave decisamente cambiata, l’uomo si sta facendo leccare il palo molle dalle due donne, sono state slegate e si guardano negli occhi mentre accucciate tentano di far tornare eretto il palo, il nero con il capo della corda gioca mentre ogni tanto dà un colpetto sulla schiena di uno o dell’altra. Nonostante la foga delle due lingue e delle loro bocche che a volte lo assorbono il fallo rimane molle come se non volesse dimostrare il suo valore, poi sotto quando la donna bianca inizia a succhiare la reazione del cazzo inizia a dimostrarsi, l’uomo sorride e la sua bianca dentatura illumina il volto. A questo punto tira la donna al guinzaglio verso il suo fallo e la costringe ad alzarsi in piedi. Guarda la donna bianca e le dice:
‘Ei sdraiati e lecca questa figa muoviti !’
Sposta la nera con la figa sul volto della donna e mentre tiene il suo guinzaglio osserva divertito le espressioni della nera. Poi alza le gambe della bianca creandone due archi ed infine la impala poi prende i polpacci e le raddrizza le gambe e senza far uscire il suo fallo tende le gambe e le sposta di lato mentre le sue palle ora sono a contatto delle chiappa. L’altra donna sta immobile se bene non senta più la lingua della sua compagna di sventura. L’uomo la tira a se e la bacia, lei tenta di resistere e per risposta ha un forte schiaffo e poi la tira con la corda. Riesce a baciarla e poi le chiede, o meglio le ordina di girarsi facendole sentire la sua forza tirando la corda che la fa’ quasi soffocare, lei tenta di aprire un po’ il nodo e quando ha ripreso il fiato esegue l’ordine. L’uomo si trova così sul volto il suo sedere, la spinge per il fondo schiena e poi le infila il suo dito anulare lungo il suo ano, e con il pollice stimola le sue dolci labbra. Ovviamente lo stimolo ha un effetto ed &egrave quello che vuole l’uomo lui deve essere attirato da quegli odori animali e di tanto in tanto leva la mano e ne annusa l’odore. Intanto spinge con forza e ora &egrave riuscito a penetrare completamente la donna bianca. Mentre continua a sbattersela ordina alla nera di andare verso il cazzo del ragazzo e di leccarlo, mantenendo il controllo fa si che Carla si affianchi meglio al fratello, e così riesce a controllare lo spettacolo, di tanto in tanto dà qualche colpetto alla donna ma sembra essere interessato allo spettacolo forse sa’ che quella potrebbe essere la sua ultima liberazione fisica e vuole proprio godersela a pieno. Carla di tanto in tanto guarda il fratello vede il suo sguardo che non &egrave rilassato &egrave più sofferente che altro, lei sa che qualche cosa non và per il giovane, tutta via non riesce a sostenerne lo sguardo e cerca di guardare altrove il nero però le prende le due guance e trattenendola dice:
‘Dai bacialo!’

CoNtINuA

Fine PARAGrafo.6
Ostaggi liberati, a che prezzo (PARAGrafo.7)

Il primo piano rappresenta la stanza delle orgie

All’inizio il giovane fratello cerca di non aprire la bocca, poi dalla mia posizione noto il movimento delle lingue che si toccano ormai il lavoro di bocca che stà ricevendo gli ha fatto perdere il controllo sono i suoi ormoni a dettare la legge nel suo corpo.
Il nero ora con le mani in ginocchio si diverte ad infilarle nelle due fighe, sembra quasi che il pugno svanisca dentro di loro, entrambe le donne colano un discreto quantitativo di liquidi. Per un attimo guardo verso la scala ma non vedo nulla, non so se mia nipote stia assistendo a quell’orgia che coinvolge sua madre e suo zio.
Il nero ora sposta la nera tirandola con la corda la fa sdraiare e le sbatte il fallo sulla sua peluria e con la punta rovente in mezzo alle sue prosperose e sode tette.
Poi rivolgendosi a Carla:
‘Dai prendi quello di tuo fratello nel culo però ‘ mettiti sopra e prendilo!’
La donna non si ribella e si siede sopra trattiene il fallo mentre si impala ed inizia a salire e scendere dando il suo sedere al volto del giovane. Lei piange mentre si muove e il suo corpo ingoia la carne intima del fratellino.
Il nero intanto si &egrave impadronito della donna di colore e osservando da vicino la figa della bianca si muove con lo stesso ritmo. Dopo diverso tempo afferra il bacino di Carla e ne conduce la velocità. Alla fine il cazzo del mulatto inizia a gonfiarsi e espellere il suo fluido. Lui osserva e quando ha terminato fa appoggiare la schiena della donna sulla pancia del fratello e poi termina la sua opera infilando la sua cappella e il suo bastone in quell’ano e scorre veloce mentre il suo cazzo si colora del precedente seme,e come una tubo otturato espelle il bianco lungo il corpo del proprietario, poi leva il cazzo e corre verso la bocca di Carla, con le due mani le tiene la testa mentre il suo seme gli esce, lei tossisce mentre anche dal naso butta fuori la lava bianca. Poi il suo cazzo scivola sul capezzolo di lei lasciandole un po’ di colla che collega bocca e capezzolo e punta del suo cazzo . Poi si alza e si dirige lentamente verso il buco dell’ascensore e prima si scuote il fallo poi inizia a pisciare. Io colgo l’attimo e inizio ad attraversare il ponte di legno, gli altri mi osservano in silenzio corro verso il cattivone e lo spingo, l’uomo casca, ma, il suo istinto di sopravvivenza gli dà la forza di aggrapparsi, proprio mentre la sua mano spunta e cerca di agganciarsi con la sinistra, appare Alessandra che urla: ‘AAaaaaa!!!’ e mentre urla con foga batte il bastone in ferro che le vibra fra le mani, ma che, colpisce la mano dell’uomo inevitabilmente cade facendo un tonfo insieme al bastone. La ragazzina ha gli occhi pieni di odio, mi guarda e poi si scioglie in un pianto nervoso e mi abbraccia, in un orecchio le dico :
‘Vai da tua madre, ha bisogno di te.’
Lei si stacca e abbraccia allo stesso modo la donna, entrambe sfogano il loro pianto. Carla poi si alza cerca il suo vestito e lo indossa io intanto libero il fratello e la donna di colore, poi cerco in giro e vedo il mio borsetto, controllo e vedo che c’&egrave tutto tranne il portafoglio. Lo do’ a Carla e a voce bassa le dico:
‘Bisogna recuperare le altre.’
‘Chiamiamo la polizia!’
‘No! Tua figlia ha di sicuro ucciso uno, vediamo di risolvere le cose da noi’ facciamo così”
Penso un attimo e poi continuo il discorso:
‘Voi andate alla macchina se non arriviamo entro un ora chiama la pula, diversamente decidiamo dopo, credo che sia meglio provare senza.’
Carla non &egrave d’accordo ma anche il fratello le fa cenno che forse &egrave la soluzione migliore, il ragazzo si tiene la spalla dolorante mentre sui polsi risaltano i segni delle corde, guardo la ragazzina di colore e le dico:
‘Stai con loro &egrave meglio.’
Lei mi sorride , poi prosegue : ‘Portale fuori da qui per favore.’
Vedo quindi i loro movimenti sapendo che abbiamo un ora per agire, spiego brevemente al mio compagno cosa troveremmo sopra, voglio però attendere un attimo al fine dei garantire l’allontanamento delle donne. Recupero il coltello, ma, non voglio usarlo e lo do’ a mio cognato il quale lo tiene in mano pronto all’uso e ci dirigiamo quatti al piano superiore.
Mio cognato non mi aspetta e con il coltello in mano si dirige verso la prima stanza ove c’&egrave Lisa, al suo ingresso con stupore trova la stanza vuota. Io lo raggiungo e mi avvicino e lo metto al muro e gli dico in un orecchio:
‘Non &egrave un gioco e se ti assalivano? Bisogna essere prudenti usa la testa, cazzo! Stai dietro e vediamo di usare il cervello.’
Lui si agita, vedo lo sguardo quasi diabolico bloccato da me, poi sento che si tranquillizza e sotto voce mi dice:
‘E’ vero. Dove sono?’
‘Forse di là, la tua sorellina era legata, con calma vediamo, fammi un favore, metti in tasca il coltello lo usiamo se serve, magari basta minacciarli. Non siamo dei super eroi ‘ dai su, io vorrei vivere ‘ e non ”
‘Si hai ragione &egrave che..’
‘Ne parliamo poi, fidati di me e ora silenzio.’
Usciamo dalla porta e mi inginocchio e lui fa lo stesso arrivo all’angolo e gli faccio cenno di stare fermo.
I due che avevo visto prima erano quattro, dove fossero gli altri due era per me un mistero, tutta via al piano di sopra non avevo vagliato tutte le stanze mi ero solo accontenta di recuperare mia nipote. Lisa si ergeva nuda di fronte a loro, la sua bocca si infila nel sedere di sua sorella e vedo che la lecca come un gatto che succhia il latte dalla ciotola solo che il punto in cui si concentra &egrave il suo ano. Luisa &egrave stata slegata ma non sbendata ora non oppone resistenza e rimane immobile sua sorella le dice:
‘Su non ti preoccupare, lasciati andare, se non ci opponiamo poi ci lasciano andare me lo hanno promesso . ‘
Lei dice: ‘ok ‘ ma non voglio”
‘Luisa non abbiamo scelta. Cerca di godertela e basta.’
Da un lato il ragionamento non faceva grinze. Lisa poi si avvicina alla sua bocca e la bacia lei contraccambia gli altri osservano e poi un di loro si avvicina all’ano oliato di Luisa e senza fare complimenti infila il suo palo. E’ un cazzo non lungo ma piuttosto robusto, lei avverte la penetrazione e fa sentire lo spavento o forse il male che prova per quell’ingresso imprevisto. Lisa si trova di fronte un cazzo e inizia a menarlo mentre Luisa in silenzio accetta la sodomizzazione. L’uomo poi si leva da lei quando la imbianca con il suo sperma. Lo sperma le cola giù e sua sorella si sdraia dicendo a Luisa di venirle sopra la donna sta eseguendo ma viene presa da un altro, mentre uno inizia a prendere il possesso del corpo di Lisa inizia a spingere piano e in modo sapiente quasi con dolcezza.
Intanto Luisa viene fatta sdraiare sopra un cartone e uno si avvinghia a lei, quando &egrave dentro dopo un po’ si volta e un altro inizia a penetrarla dalla mia posizione vedo chiaramente che anche lui punta alla figa, inizio anche ad avere una certa eccitazione, osservo Lisa e sono certo che lei abbia appena avuto un orgasmo, intanto anche l’altro uomo si mena il cazzo e inizia a scoparsela in bocca, non contento attende che il suo amico termini l’opera e poi si sdraia e le ordina di venire sopra. Sentiamo intanto dei rumori provenire dalle scale, faccio cenno al mio compagno di entrare nella stanza e lascio la mia postazione. Ci mettiamo di fianco alla porta schiacciati e spiamo da due angoli mentre vediamo scendere altri due . C’&egrave una piccola disputa nel gruppo e vedo che si portano via Lisa, lei mentre cammina rilascia liquido che le esce dalla figa e dal culo: &egrave tutto sperma. Quando scompaiono non faccio tempo a dire nulla che suo fratello sparisce e và verso le scale. Sono combattuto sul da farsi, vedo a terra quel martello che un tempo era l’oggetto di piacere della mia donna lo prendo in mano e poi sentendone il peso decido di agire e di andare verso Luisa.
Vedo che l’uomo dietro a le si alza il suo cazzo molle punta verso terra ha le gambe larghe non perdo tempo e gli tiro un calcio proprio sui ‘gioielli di famiglia’ lui si inginocchia tenendo le mani sulle palle per il dolore, getto il martello a terra che fa un tonfo, per lo spavento Luisa salta in avanti coprendo con il suo corpo l’uomo che &egrave sotto di lei, io continuo a colpire con odio e forza quello di fronte a me fino a che non si sdraia. Poi mentre &egrave a terra prendo il martello e levo la benda alla donna la quale mi guarda poi guardo il tizio e gli dico:
‘Non muoverti!’
Guardo Luisa e gli do il martello e le dico:
‘Se si muove spaccalo ! Anzi ‘ sulle palle!’
Lei prende il martello che regge con due mani io recupero la corda e lego il primo assalitore, poi dico all’altro di girarsi e con forza gli lego i due polsi poi mi porto alla colonna e li lego ad una catena mentre Luisa cerca di coprirsi come per dimostrarmi che ha ancora del pudore da difendere. Mi guardo in giro recupero dei pantaloni e una maglietta e li getto a lei.
Lei si copre io mi giro mentre lei riprende il suo senso di pudore, il suo sguardo &egrave triste come posso darle conforto, mi avvicino a lei, ma lei mi allontana &egrave provata da quello che le &egrave successo. Le dico sotto voce che sua sorella e sua nipote sono in salvo, le dico di andarsene mentre io vado su per recuperare Lisa. Lei inizia a piangere ed io l’abbraccio cercando di non toccarla in punti sensibili in un orecchio singhiozzando mi dice che non vuole stare sola che viene con me.

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Fine PARAG.7
Il vero mandate della banda assalitrice(PARAGrafo.8)

Conclusione della perversa serata

Lentamente saliamo le scale, la ragazza regge la mazza come fosse il potente martello del Dio Thor , quando giungo alla porta le ordino di rimanere lì, lei mi fa’ cenno di nò, quindi le do’ delle istruzioni per farla stare dietro di me. Mi dirigo verso la direzione opposta di quella vista in precedenza e mi muovo piano mentre lei mi segue, mentre avanziamo sentiamo la voce di Lisa, ci fermiamo mentre entrambi ci inginocchiamo lei delicatamente appoggia il pesante martello e come me ascolta quelle parole:
‘Ma non potevi stare giù tranquillo? Bravo!!! Adesso vediamo cosa fare’ sai che ho fatto una grande fatica per organizzare questo? Te non dovevi nemmeno venire. Va bene non ti preoccupare ora la tua sorellona ti fa un po’ godere.’
In un attimo io e Luisa ci guardiamo come stupiti, lei molla il martello e mi si affianca poi mi supera e guarda dalla porta e si sofferma. Io non so’ davvero che fare, incomincio a pensare che Lisa sia completamente impazzita poi mi avvicino e cerco di vedere quello che succede, vedo che un uomo blocca suo fratello le sue braccia legano il ragazzo mentre la sorella nuda passa la sua mano attraverso i pantaloni e sembra prendersi cura del cazzo del fratello, poi gli tira giù i pantaloni e appare una donna magra ancora vestita. Guardandola bene mi sembra di conoscerla infatti &egrave la nera che avrebbe dovuto scortare il resto della famiglia in salvo, poi riguardo meglio e noto che non &egrave lei &egrave decisamente più cicciotella vedo infatti che ha una vistosa pancia e due fianchi grossi, anche i polpacci sono belli gonfi, guardo meglio e conto sei persone nella stanza due donne e quattro uomini e poi l’ostaggio. Mi tiro indietro , tiro la mia compagna verso di me, le faccio cenno di seguirmi andiamo al pianerottolo e scendiamo verso il primo piano io la tiro per la mano a questo punto inizio a parlarle e le racconto in breve cosa sia successo, forse l’unica soluzione &egrave ormai chiamare la polizia avevamo ancora circa mezz’ora. Lei si guardò in giro e non sapeva cosa fare tutta via sentiva il bisogno di fare pipi, si congeda da me e mi dice quello che deve fare io mi giro dandole le spalle, vedo il rivolo di pipi che mi passa in mezzo alle gambe sembra un forte flusso e di un giallo molto intenso, poi perdo i sensi e casco a terra.
Mi sveglio più tardi e mi accorgo che sono legato ad una sedia ho un forte mal di testa e vedo che abbiamo cambiato luogo sono stato trasportato in un capannone industriale. Lisa ora &egrave vestita con una tuta da ginnastica e suo fratello e sua sorella sono anche loro legati a delle sedie di legno. Per legarci hanno usato dello scotch da pacchi. Ho un bel po’ di mal di testa e lei ora mi guarda negli occhi. Sono bagnato da una secchiata d’acqua e quando sgrano gli occhi lei come la cattiva di un film che deve per forza raccontare la sua idea inizia a parlare:
‘Non doveva andare in questo modo, dovevate fare gli eroi invece di goderVi l’attimo! Ecco allora vediamo un po’ di far finire sta storia nel giusto modo. Ti presento l’ideatrice della serata.’
Dicendo questo si sposta e di fronte a me compare Carla vestita con una tuta aderente di pelle, i capezzoli e la figa pelosa gialla, appaiono dal grigio dell’abito, il marito in fianco sveglio e non ubriaco. Lui &egrave vestito con dei pantaloni da Cow-boy con il cazzo teso, Lei sorride e poi si alza e mostra una telecamera e inizia a parlare:
‘In realtà Alessandra doveva rimanerne fuori però ormai il meccanismo era in moto, mi dispiace per lei, e ci sono stati più imprevisti, comunque stai tranquillo l’ho fatta andare a casa, di questa parte non sa nulla. Ora mi spiace molto, ma, Luisa e mio fratello so’ che li convincerò a non pensarci troppo, per te il discorso &egrave diverso, fin dall’inizio avevamo in programma la tua morte. Hai un ultimo desiderio?’
Io mi guardai in giro e poi sospirando risposi:
‘Bh&egrave se era quello l’obbiettivo perché mi dovete raccontare la cronaca di vostre scelte mi uccidevate senza portarmi qui e magari facevate in modo di rendermi responsabile dei due tizzi morti là, non &egrave un film ma la realtà quindi vieni al dunque che vuoi in realtà?’
‘Hai ragione ‘ volevamo solo divertirci senza conseguenze, vuoi la verità sinceramente non so che fare. Lui’ guardando il marito continua il discorso: ‘dice che sarebbe meglio lasciarti qui e aspettare che ‘ Io invece penso che tu possa sopra sedere, non mi aspetto che tu e tua moglie viviate felici e contenti, ma, mi aspetto che tu non dica nulla dell’accaduto infondo sei stato complice per questo non ti ho ‘ naturalmente per suggellare il nostro patto ti riprenderemo mentre stupri mia sorella e questo ci serve come assicurazione.’
‘Chi?’
‘lei ”
La guardo e vedo che stà dormendo sulla sedia e dico :
‘Ma che le avete fatto?’
‘Semplice l’abbiamo solo drogata non ricorderà nulla come il fratello, non ti preoccupare, certo saprà che &egrave stata stuprata certi segni non si possono levare, ma stai tranquillo le farò una doccia e non avrà DNA addosso.’
‘Bhe non mi eccita fare una scopata con un cadavere’ ‘
‘Vedremo ”
Lisa e Carla mi tira giù i pantaloni dolcemente e iniziano a leccarmi il cazzo come fosse un gelato io non ho scelta e sento i miei sensi cedere e trovarmi di fronte ad una forte erezione. Quando le due donne sono soddisfatte iniziano a baciarsi mentre Carla mi mena lentamente il mio fallo, suo marito intanto si fa’ fare un pompino da Lisa, non ho mai visto così vogliosa quella donna.
Carla mi lascia e inizia a slegare Luisa, e poi le mette in bocca un pillola la donna dopo qualche istante si riprende ma il suo sguardo &egrave quasi assente,vedo solo il bianco dei suoi occhi come se non avesse le pupille,
Il marito la ribalta e con la figa in bocca si fa’ fare un pompino sento i rumori del risucchio mentre il cazzo viene ingoiato dalla donna che sembra una demone che trae forza da quel gioco, l’uomo &egrave aiutato da Carla che trattiene su la donna, mentre Lisa passa la sua lingua sulle palle dell’uomo, finalmente l’uomo emette il suo seme e il getto &egrave così forte che Luisa indietreggia e quasi un litro cade a terra, poi lei mi monta, vedo il suo sedere che scorre, Su di me sento cadere il seme caldo del precedente pompino, sento il suo calore il suo bagnato mentre il suo corpo si prende cura della mia voglia. Poi ho come un flash forse sono stato drogato pure io e sento il suo corpo su di me, le mie mani toccano la sua schiena arrivo fino al suo sedere sento il mio cazzo bagnato dai suoi umori poi gioco con il suo ano continuo a stimolarla e sento che lei stà venendo si sta irrigidendo sento il suo corpo il suo seno premere su di me la sua bocca baciarmi con avidità poi finalmente sono soddisfatto sento che il mio amore per lei stà esplodendo e lasciandole il mio seme in lei, il mal di testa sembra scomparire e poi il buio il nulla mi accompagna.
Adesso mi sento uno strano dolore ho voglia di andare in bagno di fare la pipi stò continuando a sognare di essere al bagno a fare la pipi apro gli occhi e sono a letto, con un leggero mal di testa.

Non sono nel mio letto, lo spazio &egrave stretto, mi sento sudato, un piumone leggero, mi copre in un letto a una piazza. Sento il calore di un altro corpo vicino al mio, sono sudato vedo i capelli scuri di Luisa e il suo volto assorto nel sonno, sposto il piumino leggero e intravedo che siamo entrambi nudi, guardo meglio e vedo che in mezzo alle sue gambe a ‘V’ sul lenzuolo blu c’&egrave una chiazza di bagnato, esito delle nostre bravate, avverto quella sensazione di fresco data dal non avere più su la coperta, sento degli uccelli festeggiare l’alba, con la mano libera mi stropiccio gli occhi e vedo chiaramente che siamo nella stanza delle mie nipoti, attraverso la tapparella passa la luce della mattina e vedo un po’ meglio ogni istante che passa. Cerco di muovermi per liberarmi da quella prigione, mi accorgo che Alessandra dorme nel suo letto, uso la coperta per non mostrare le mie parti nude, sono seduto guardo in giro e vedo i miei vestiti, indosso le mutande e poi i bermuda, fa’ caldo e sento un po’ di mal di testa come un chiodo infilato nel cervello che preme, mi muovo a piedi nudi lentamente e in modo goffo, arrivo in bagno e mi appoggio al muro mentre tiro su la parte inferiore dell’asse del cesso, inizio a liberarmi il mio pisello ha i segni di una scopata il paciugo di umori. Finito apro la doccia e mi lavo ne sento il bisogno, quando ho terminato mi asciugo con il piccolo asciugamano per le mani e poi guardo nei cassetti per trovare uno spazzolino sigillato in quel mentre sento bussare, mi avvicino alla porta ormai mi sono rivestito e apro &egrave Luisa con la faccia sconvolta mi guarda e mi spinge, posiziona l’asse del water e rilascia i suoi fluidi, quando ha terminato mi guarda con un occhio chiuso e mi dice:
‘Come stai?’
Sotto voce le rispondo: ‘ Un po’ di mal di testa ma meglio ora. Sai dove tiene gli spazzolini tua sorella?’
‘Usa quello verde l’ho usato io ieri.’
Mi lavo i denti mentre mi guardo allo specchio e non posso far a meno di vedere i miei occhi iniettati di sangue residui di un sbronza, finita l’opera lei si avvicina e recupera lo spazzolino, io mi siedo sul bordo della vasca e attendo che lei termini l’opera. Quando ha finito si sistema un po’ i capelli e poi mi guarda interrogativa, io quindi a bassa voce mentre sento pulsare la testa le chiedo:
‘Che ci facciamo qui?’
‘Bh&egrave ieri abbiamo bevuto troppo. Siamo arrivati fino a qui ha guidato mia sorella e poi io ho preferito rimanere qui e ci siamo arrangiati.’
‘aaa ‘
‘ Vuoi fare colazione?’
‘Non so’ ‘ ma senti un po’ ” Mi strofino il viso con la mano sinistra sento la mia vera liscia che mi solletica la bocca mentre muovo la mano e poi riprendo il discorso:
‘Ho un black-out non ti incavolare ‘. Ma ieri lo abbiamo fatto?’
‘Vuoi dire che non ti ricordi di aver ”
‘Diciamo che ho nella memoria immagini alquanto confuse mi sembra che si lo abbiamo fatto, volevo sapere se l’ho sognato o che ”
‘Diciamo che non hai dormito molto, ne abbiamo fatte quattro nell’arco di due ore, e la cosa bella &egrave che mia nipote ha dormito senza accorgersi di noi’ forse ieri l’ho fatta bere troppo.’
‘ummm e tu come stai?’
‘ bene, non ho bevuto quanto te, ma mi sono divertita, era da una vita che non facevamo una serata così pazza e che non mi scopavi così.. dovrei farti bere più spesso.’
Io sorrisi mentre le prendevo la mano le l’accarezzavo e poi la baciai guardando il riflesso del suo sedere sullo specchio. Lei si stacca da me, e mi dice:
‘Ho voglia di far colazione, vieni in cucina che vediamo cosa c’&egrave?’
Andiamo di là piano, piano, lei indossa la mia maglietta che le fa da mini gonna le sue tette sottili fanno intravedere il capezzolo a punta, chiudiamo la porta della zona notte e poi quella della cucina mi siedo mentre osservo lei che guarda in giro negli armadietti. Prende un succo di frutta di quelli in cartone e si mangia una bondì mentre io la fisso e mi bevo un po’ di acqua non ho fame ma ho gola secca sento il bisogno di bere, poi quando ha terminato le chiedo se mi prepara un caff&egrave, vedo che cerca le capsule da mettere nella macchinetta, sale sulla sedie e vedo i muscoli tesi del suo sedere e la sua gamba liscia e bella, quando scende mentre lei cerca il pulsante per accendere la macchinetta la bacio sul collo, lei sposta i capelli per godersi meglio quel bacio, so’ che in genere le piace essere coccolata in quella posizione, la mia mano vaga, le faccio sentire il mio fallo duro che attraverso gli slip &egrave gonfio e punta sul suo sedere lei ride e dice:
‘Non sei ancora sazio?’
Rido e dolcemente le dico : ‘No ti voglio ora, così non avrò solo ricordi annebbiati di questa notte.’
Mi tiro giù i pantaloni e la stimolo un po’ con le dita ed infine la penetro lei &egrave già bagnata si tiene al marmo mentre io da dietro le spingo il mio cazzo sempre più dentro, il mal di testa sembra sparire mentre con le mani spazio sul suo corpo, sentiamo entrambi un rumore nell’altra stanza, mi siedo sulla sedia lei si muove e si siede sopra le mie gambe coprendomi il fallo duro che sente in mezzo alle sue chiappe, sua sorella, Carla, apre la porta.
‘Ciao, tutto ok!’
Io le sorrido e faccio cenno di si mentre le dico : ‘Buon Giorno.’
‘Che fate?’
‘Colazione.’
‘A ok’ io vado a dormire ancora un po’, tanto vi arrangiate”
Esce dalla porta e noi due ridiamo e ci baciamo, lei si sposta e si siede guardando e prendendo in mano mio fallo, ha preso il controllo dei movimenti in silenzio scorre al suo ritmo fino a che io non l’agguanto per i fianchi e conduco il sesso fino ad avere il mio orgasmo e poco dopo anche lei si sente inondata e viene. Mentre scorreva su di me ripensavo al sogno fatto la notte una storia perversa che rimarrà sempre nella mia testa. Dopo colazione ci preparammo per tornare a casa nostra, rientro in cameretta, Luisa aveva levato le lenzuola e messe già in lavatrice, mi siedo sul letto mentre mi guardo in giro per vedere se ci sono oggetti miei, vedo il volto di mia nipote quasi sorridente con gli occhi chiusi, un piede e il polpaccio nudo escono dal letto, mi avvicino e lentamente alzo il lenzuolo e vedo che non indossa i pantaloncini del pigiama , ammiro il suo sedere nudo, poi si sposta leggermente e noto che anche sul suo letto vi &egrave una chiazza come di un atto sessuale, richiudo il lenzuolo ed esco dalla stanza facendo finta di non pensare a cosa possa aver mai fatto io, quel sogno era troppo reale e se l’avessi veramente posseduta?
In quel giorno Luisa l’ho vista rilassata e felice se bene non ricordassi tutte le nostre scopate della notte , arrivata a casa verso le dieci mi chiese di chiamare i miei, che erano al mare, voleva sentire come stava la nostra piccola bimba, tornavamo inevitabilmente a ricoprire i nostri ruoli nella nostra famiglia mentre io continuavo a sentirmi un po’ devastato per i bagordi di una notte selvaggia trascorsi con mia moglie l’unica donna in grado di capirmi e di amarmi senza giudicare e divertendosi con me, se bene avesse bevuto meno di me, ma, come al solito al mio fianco.

Nota dell’autore :
Non &egrave un errore lo scambio di moglie il tentativo &egrave di creare confusione visto che si tratta di un sogno

Fine PARAGrafo.8

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