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OrgiaRacconti 69Racconti Cuckold

Nuove scoperte e nuovi piaceri

By 3 Marzo 2015Febbraio 9th, 2020No Comments

Era giunto il momento di partire. La nostra vacanza al mare ci attendeva. Eravamo in quattro persone: Mattia, cio&egrave io, la mia ragazza Giulia, Luca e la sua ragazza Claudia. Quest’ultimi erano amici di Giulia, ed io ancora non li conoscevo molto bene, eravamo usciti qualche volta tutti insieme ma nulla di più. Avevamo tutti tra i 18 e i 20 anni. Ora partivamo insieme per il mare, dopo mesi di lavoro e studio, il caldo di luglio in Sardegna ci aspettava.
Partimmo alle 18.00 pomeridiane con la mia auto, per andare a prendere il traghetto. Assonnati ma eccitati per il viaggio, si rideva e scherzava. Io sbirciavo l’altra coppia dallo specchietto retrovisore. Luca aveva 20 anni come me, biondo capelli corti e cresta, fisico atletico, un bel ragazzo. Claudia era bassa, capelli molto lunghi e una quarta di seno messo in bella mostra da una canottiera scollata. Ogni tanto vedevo che si baciavano e palpavano intensamente senza preoccuparsi della presenza di Giulia ed io sui sedili anteriori. Quando arrivammo a destinazione l’atmosfera tra noi era molto rilassata, volevamo goderci la nostra settimana di vacanza fino in fondo!

Dopo aver parcheggiato nella stiva, salimmo e ci accomodammo nella nostra piccola cabina. Per risparmiare ne avevamo presa una per tutti, con un letto matrimoniale e due singoli. Ci aspettavano quasi 10 ore di viaggio.
Visitammo il traghetto, il ponte, i vari negozi, le sale, e bevemmo qualche birra in compagnia, felici di essere insieme a divertirci. Tornammo nella cabina e ci preparammo per la notte. Io e Giulia lasciammo il matrimoniale agli altri e ci stendemmo su un singolo. Mi spogliai restando in mutande, e cosi fece pure la mia ragazza. Il caldo si faceva sentire, ma eravamo molto eccitati e nel buio della stanza ci baciavamo e toccavamo piano. Giulia aveva un culetto fantastico, non piccolo, ma corposo e invitante, perciò non potevo che strizzarle le chiappe mentre le nostre lingue si mescolavano di continuo.

Nel frattempo due metri più in là, Luca e Claudia sembravano essere molto più vogliosi di noi perch&egrave li sentivamo ansimare forte. Il buio non ci permetteva di vederli, ma ero sicuro che stessero scopando. Sentirli poco lontano da noi ci rese ancora più vogliosi, allora tolsi le mutandine a Giulia e la feci mettere sopra di me, per fare la 69. Ovviamente anche la mia ragazza era molto eccitata, aveva la figa bagnatissima e la mia lingua trovava gusto nel leccare i suoi umori. Mi tolse i boxer e cominciò a baciare la mia asta durissima cercando di soffocare i gemiti che le provocavo.

Mentre ci dedicavamo al sesso orale, gli altri erano passati al sodo. Il letto sbatteva forte contro il muro e Claudia ormai aveva smesso di trattenersi. Ad ogni colpo entrambi sospiravano oppure grugnivano. Sentirli mi eccitava; le nostre bocche aumentavano sempre di più il ritmo sui nostri sessi, stringevo il culo a Giulia e la leccavo con passione e foga. Il mio pene scivolava rapidissimo dentro e fuori la sua gola. Infilai il pollice nella sua vagina calda, era bollente e colma di piacere. Continuavo a stuzzicare il clitoride e insieme muovevo il dito dentro di lei. Scoppiò in un orgasmo potente, quasi urlando il suo godimento. Poco dopo sentii Luca e Claudia godere a loro volta. Non ce la facevo più perciò mi inginocchiai sul letto cosi che Giulia potesse masturbarmi e massaggiarmi le palle. Si puntò il pene al viso e in pochi secondi scaricai il mio seme su di lei, urlando di piacere. Sentii la sua lingua sulla cappella, come sempre mi puliva dallo sperma rimasto, per non sprecarne una goccia.

Le ragazze andarono in bagno insieme a ripulirsi. Restammo io e Luca nella cabina, dove l’odore del sesso si sentiva profondo ed intenso.

Luca:’Ci voleva proprio eh..!?’
Io:’Si, hahaha, il modo migliore per cominciare una vacanza!’

Restammo li a ridere un po’ aspettando che le altre uscissero dal bagno. Quando aprirono la porta accesero la luce che accecò per qualche secondo me e Luca. Quando riuscii ad aprire gli occhi, vidi le ragazza ancora nude, che giravano per la stanza cercando gli indumenti. Claudia era molto sexy, le sue tette erano una meraviglia e vederla completamente nuda mi eccitò. Anche di culo non era per niente male. Luca intanto osservava la mia ragazza, anche lui gustandosi la visione. Dopo aver scopato nella stessa stanza, era quasi naturale essere nudi di fronte agli altri. Anche le ragazze ci guardavano, con qualche occhiata di sfuggita, mentre parlavano fra loro di quello che avremmo visto in Sardegna. Io e Luca andammo in bagno, lui si lanciò sotto la doccia mentre io feci pipì. Lo guardavo attentamente. Aveva un bell’arnese, sicuramente più lungo del mio, anche se di poco.
Quando uscì dalla doccia ed entrai io ,gli dissi ridendo:’ Complimenti per il tuo attrezzo!’
Lui, ridendo a sua volta:’Grazie, anche tu non sei messo male!’

Alle 7 di mattina arrivammo in Sardegna. Avevamo dormito poco ma eravamo elettrizzati dall’avventura che stavamo vivendo! Recuperammo l’auto e ci dirigemmo verso il nostro appartamentino in un piccolo paese vicino a Porto Cervo. Il sole splendeva caldo, il mare era splendido e i nostri cuori ridevano felici e leggeri.
Il nostro appartamento era situato in un piccolo paese tranquillo, silenzioso e pacifico. All’interno c’era la cucina, la sala da pranzo, una camera matrimoniale piuttosto spaziosa, una stanza da letto molto più stretta ed infine un piccolo bagno. Sistemai i miei bagagli nella stanza più grande e cominciai a cambiarmi per la spiaggia. Indossai un costume a slip molto attillato, Giulia si vestì con un costume semplice.

Tornammo in auto e dopo un quarto d’ora arrivammo alla spiaggia, che trovammo piuttosto affollata. Piantammo gli ombrelloni, presi delle birre e cominciammo a prendere il sole. Il silenzio faceva da padrone, solo qualche ragazzino urlava in lontananza.

Mentre guardavo l’orizzonte, la riva e la gente che passava, notai che la maggior parte delle donne era in topless. Io e Luca le scrutavamo tutte intensamente e ridevamo insieme quando ne vedevamo una figa. Purtroppo però erano ben poche quelle bone, tante erano vecchie o piatte o brutte!
Le ragazze stavano prendendo il sole già da un po’, quando io dissi loro:’Come mai non rimanete in topless, come tutte fanno qui? Non vi conosce nessuno, potete farlo liberamente!’

Dopo qualche attimo di esitazione e di sussurri tra loro, si tolsero i reggiseni e si stesero a ricevere raggi solari sulle mammelle. La situazione mi stava già eccitando, non riuscivo a fare a meno di guardarle. Dissi a Luca:’ Wow, ti divertirai di sicuro con le tette che si ritrova Claudia!’
Lui:’Certamente, sono uno spettacolo! Puoi toccarle se vuoi!’ e rivolto alla sua ragazza:’Ti sta bene amore?’
Claudia annuì restando con gli occhi chiusi. Giulia invece alzò la testa divertita, e dandomi il suo consenso. Allungai una mano e la poggiai aperta su un seno di Claudia. Era bellissimo, prosperoso e morbido, con il capezzolo che si induriva sotto la mia pelle. La mia ragazza posò la mano sull’altro seno, ed insieme cominciammo a massaggiarli dolcemente. Claudia si stava godendo le nostre attenzioni e ce lo comunicava con degli ‘mmm’ inequivocabili!

Il mio pene intanto si era indurito al massimo, ovviamente lo slip faceva notare tutta la mia eccitazione. Sentivo gli sguardi addosso, alternativamente di Luca e di Giulia. Quest’ultima mentre continuava a palpare un seno, aveva preso a baciare Claudia, prima sulle labbra, poi direttamente con la lingua. L’altra le toccava i seni e la figa coperta dal costume.

Per me e Luca era uno spettacolo incredibile. Vidi che anche lui era eccitato, nonostante avesse un costume a pantaloncino, il rigonfiamento era evidente. Il seno che stavo ancora toccando mi inebriava i sensi, non capivo più nulla. Non ero abituato a quell’abbondanza poich&egrave la mia donna portava solamente una seconda! Con la mano libera tastavo le cosce di Giulia e così fece pure Luca, una mano sulle gambe della sua ragazza e una mano sulla mia compagna.
Era uno strano scenario, l’eccitazione si sentiva tra noi, quattro giovani infoiati che si palpavano un po’ ovunque. Se non ci fossero state altre persone sulla spiaggia, probabilmente saremmo andati oltre.

Luca all’improvviso ci avvisò dell’avvicinamento di un signore nella nostra direzione. Ci ricomponemmo subito per non fare figuracce. Scoppiammo a ridere, divertiti, eccitati e delusi per l’interruzione.
Il pomeriggio proseguì tranquillo, fino a quando decisi di fare il bagno. Giulia mi seguì subito.

Dopo qualche nuotata Giulia mi disse:’Ti sono piaciute le tette di Claudia vero?’
Io:’Devo ammettere che ha un gran bel seno, sono sincero! Ma anche a te sono piaciute, visto che ti sei anche messa a baciarla!’
Giulia, ridendo:’No, non &egrave vero!’.

Mentre parlava mi abbassava gli slip e cominciava a menarmelo. Eravamo coperti dall’acqua che ci arrivava fino al petto e lontani dagli altri bagnanti. Le misi una mano sul culo e con l’altra la penetravo in figa. Era fradicia di umori.

Io:’Ti prego amore, fammi sborrare che altrimenti scoppio!’

La guardavo negli occhi mentre aumentava il ritmo e stringeva la presa sul mio pene; io la masturbavo con più foga. Adoravo vederla godere, guardarla in viso quando stava venendo. Arrivammo insieme poco dopo, stremati dopo tanti piaceri vissuti quel giorno al mare.

Tornando a riva, scoprimmo che gli altri due aveva ben capito cosa stavamo facendo in acqua. Ormai non avevamo più nulla da nascondere quindi fummo quasi felici di essere stati scoperti.

Luca volle asciugare direttamente la mia ragazza con un grande telo da mare. Mentre le passava la schiena le disse:’Posso toccare?’
Giulia:’Certo, fa pure’ Con aria divertita.

Il ragazzo mentre continuava ad asciugarla, le toccava il culo, lo palpava forte e faceva segni di apprezzamento. Anche il seno non fu risparmiato, anzi, Luca prese anche a succhiare per qualche secondo entrambi i capezzoli. Io e Claudia guardavamo divertiti la scenetta, mentre Giulia si gustava le attenzioni dell’amico.

Stranamente non ero geloso di ciò che stava accadendo. Solitamente non avrei mai permesso che accadesse una cosa del genere, ma data la situazione e date soprattutto le persone con cui eravamo, l’episodio non mi fece ingelosire, anzi mi piacque moltissimo. Se fosse stato un altro uomo a palpare la mia donna, di certo non sarei rimasto a guardare. Sembrava ormai che tra noi quattro, dopo la notte passata in cabina insieme, fosse permesso tutto. Questo fatto mi tranquillizzava e allo stesso tempo mi incuriosiva.

Io:’ Hei, allora anche io devo assaggiare le tette di Claudia!’
Claudia:’Hai ragione, vieni dai!’

Andai da lei, contenta come me, tastai i suoi meloni con le mani, per poi appoggiarci le labbra. I capezzoli erano duri e appuntiti, tesi e morbidi come piacevano a me. Li leccavo e succhiavo, prima a destra e poi a sinistra. Con una mano le palpavo il culo, per non essere meno di Luca! Anche le sue chiappe erano morbide e sode, molto eccitanti.
Non riuscivo a smettere di baciare i seni alla ragazza, erano troppo belli! Fu lei, posandomi la mano sul pacco duro, a chiedermi di staccarmi.

Poco dopo prendemmo le nostre cose e ci dirigemmo verso casa. Avevamo vissuto un’esperienza molto importante, tutti insieme, senza rancori, anzi impreziositi dalla presenza degli altri.
La serata ci aspettava, ma ancora non sapevo a che cosa andavo incontro!

Continua…
Quella sera andammo in un bellissimo locale a ballare. La nostra complicità era il nostro punto di forza, infatti ci divertimmo moltissimo!
Verso l’una di mattina però tornammo già a casa, dovevamo ancora recuperare dalle fatiche del viaggio in traghetto.

Una doccia mi rinfrescò, prima di andare a dormire. Quando arrivai in camera, trovai Giulia sotto le coperte, allora la raggiunsi e la abbracciai, le nostre bocche si baciavano dolcemente. La mia mano scorse il suo corpo morbido e tonico, scoprendo che era completamente nuda. Tastai bene le sue chiappe, con la lingua andai a bacarle il seno. La ragazza, vogliosa ed ansimante, aprì le gambe, invitandomi a esplorare il suo fiore. Prima di accontentarla mi tolsi i boxer restando nudo. Sentìì la sua mano andare a toccare subito il mio pacco. La mia erezione non si fece attendere, sotto lo stimolo del suo massaggio, il mio pene si eccitò immediatamente. Cominciai pure io ad accarezzarle la fica, scoprirla bagnata me la fece apprezzare ulteriormente. Esternamente era morbida e dolce, depilata da poco; all’interno sul dito la sentivo calda e pulsante, grondante di liquidi.

Toccandoci e baciandoci, eravamo pronti per passare oltre quando all’improvviso la luce della stanza si accese e subito entrarono Luca e Claudia tenendosi per mano. Erano nudi.

Luca:’ Possiamo stare qui con voi!?’ In mano aveva una specie di borsettina.
Io:’Ehm, si va bene!’

Mi trovavo spiazzato dal loro arrivo in un momento molto intimo, ma anche incuriosito da cosa sarebbe potuto succedere. Guardando Giulia, avevo capito che anche lei provava le stesse emozioni, perciò accettava la loro presenza.
Si sedettero sul letto e ci chiesero di togliere il lenzuolo che ci copriva. Lo togliemmo e ora eravamo tutti e quattro nudi di fronte agli altri. Ci guardavamo divertiti.
Non sapevo cosa avesse in mente l’altra coppia, ma l’idea mi piaceva. L’erezione che era svanita a causa del loro agguato, ora stava tornando poich&egrave le tette di Claudia sobbalzavano ad ogni suo piccolo movimento ed io non potevo fare a meno di apprezzarlo. Tutti si resero conto della mia eccitazione, ma non fu affatto imbarazzante.

Luca aprì la cerniera della borsa, un beauty case da viaggio. Io e Giulia attendevamo di scoprirne in contenuto, non sapevamo proprio che cosa potesse contenere. Dopo attimi di suspance, il ragazzo rovesciò il contenitore facendo uscire tutto. Subito non capii, ma poi guardando meglio vidi un tubetto di lubrificante e diversi tipi di dildo e plug.

Io:’Wow!’

Ridemmo insieme, divertiti dalla situazione. Claudia prese in mano uno dei plug più piccoli e disse:’Questo &egrave per uso anale, come questo e questo.’ Indicò un altro plug uguale ed un altro più grande.

Claudia:’Questi invece sono per la vagina’ Ci mostrò i dildo, uno lungo trenta centimetri, flessibile, l’altro più largo, duro e meno lungo.

Giulia:’E dobbiamo metterli?’ Disse, un po’ preoccupata.
Luca:’ Voglio metterti questo piccolo plug anale se me lo permetti. Vedrai che non ti farò male, anzi lo apprezzerai molto. Ti farò anche un massaggio.’

La mia ragazza era un po’ preoccupata, ma allo stesso tempo eccitata dall’idea.

Giulia:’Va bene, ma fai piano per favore, non sono abituata a prenderlo dietro.’
Luca:’Non ti preoccupare, stenditi, poi se non te la senti, mi fermo quando vuoi.’

Il giovane si sedette sulle cosce della fanciulla, ammirando il suo culo fantastico. Prese il tubetto di lubrificante, lo spremette sulla sua schiena e sulle chiappe. Giulia rabbrividì al contatto con il liquido freddo. Le mani di Luca cominciarono un massaggio lento e sensuale sulla pelle morbida. La accarezzava e premeva, le scapole, i fianchi, il fondo schiena e le chiappe. La ragazza si stava rilassando e si godeva il massaggio. Ormai era tutta lucida per il gel. Luca mentre le palpava il culo, si stava eccitando ed il suo pene era bello duro e pulsante.

Vederlo eretto mi fece un certo effetto, mi piacque. Presi a toccarmi il pene dolcemente, senza fretta, mentre il massaggio continuava. Anche Claudia si stava toccando, con una mano il clitoride e con l’altra stringeva i seni.

Luca ora aveva preso a massaggiare e a lubrificare l’ano. Dolcemente ha infilato una falange dell’indice, per poi tornare a stimolarlo esternamente. Questo procedimento proseguì per almeno due minuti e vedere il dito dell’amico affondare nella carne di Giulia fu uno spettacolo molto provocante. Lei godeva, ce lo faceva capire; le piaceva essere penetrata nel culo.

Il massaggiatore fece un cenno a Claudia, senza smettere di palpare. Quest’ultima smise di masturbarsi per prendere uno dei plug più piccoli e bagnandone la punta con il gel, lo passò a Luca. L’oggetto avrà avuto un diametro di almeno due centimetri. Il ragazzo appoggiò il plug all’ano e lentamente lo infilò dentro, poco a poco. Quando fu entrato tutto, per una lunghezza di cinque centimentri, Giulia godette in un orgasmo profondo e appagante, gemette a gran voce, gustandosi ogni secondo del piacere che stava provando. Il massaggio intenso e sensuale e il plug nel culo l’avevano scossa a tal punto da non poter più trattenersi.

Quando si riprese si sedette sul letto e ci trovò molto contenti per lei e soddisfatti per aver contribuito al suo desiderio.

Giulia:’Posso tenerlo?’ Chiese maliziosa a Claudia e Luca.
Claudia:’Certo! Quelli sono fatti apposta per essere tenuti dentro quanto si vuole!’ e poi rivolta a me:’Mattia, lo metteresti tu a me per favore? Sono più elastica di lei quindi non ci metterai molto, ed ho voglia di un bel massaggio’
Io:’Ma certo!’

La ragazza si stese e mi sedetti sopra di lei. Spruzzai il lubrificante e cominciai il massaggio sulla schiena. Il pene eretto stuzzicava il suo culo a causa dei movimenti delle mie braccia. Aveva una pella veramente morbida e vellutata, mi piaceva accarezzarla. Le palpavo le chiappe formose ed eccitanti, le massaggiavo il buchetto voglioso che si contraeva ad ogni mio passaggio.
Poco dopo mi feci passare l’altro plug da Giulia, lo appoggiai all’ano e lo inserii dentro la dolce carne di Claudia che gemette felice per il mio trattamento.

Claudia:’Amore, scopami ti prego!’

Luca si posizionò subito dietro di lei e le infilò dentro il cazzo duro. Spingeva rapido e potente, godevano insieme. Io e Giulia ci gustavamo lo spettacolo masturbandoci a vicenda. Era fantastico tutto quanto. Vedevo le loro facce vogliose che godevano e il cazzo che usciva e entrava mentre il plug anale ampliava il piacere di lei. Sentivo il loro respiro affannoso e le loro carni che sbattevano.

Giulia abbandonò il mio pene per dedicarsi a godere dalle mie dita. Lei e Claudia vennero insieme godendo forte, gemendo di lussuria. Subito dopo Luca estrasse il pene e si masturbò ferocemente. Venne copiosamente in grossi schizzi di sborra calda e bianca, ricoprendo tutto il culo della sua ragazza.

Qualche secondo più tardi mi prese una strana voglia. In tutto quel tempo ancora non avevo goduto ed il desiderio accumulato mi portò a fare cose che non avrei mai immaginato di poter fare. Mi avvicinai a Claudia, ancora stesa, e al suo culo, appoggiai la lingua sulla sua pelle bagnata si sperma. Lo leccavo tutto, lo ingoiavo, era ancora caldo. Mi piaceva sentirlo sulla lingua, portarlo in bocca e poi deglutirlo. La ragazza stupita muoveva il bacino per facilitarmi il lavoro. Leccarle le chiappe era sublime ed estremamente eccitante. Quando arrivai alla fessura del culo, tolsi il plug e lappai dolcemente il suo buchetto morbido e delicato.

Ora che era pulita da tutta la sborra, Claudia si alzò e mi chiese se poteva farmi finalmente godere. Ovviamente accettai. Posizionò il mio pene tra le sue grandi tette, le strinse ed iniziò una spagnola incredibile. Era la prima volta che ricevevo una spagnola. La morbidezza dei suoi seni mi stimolava, i capezzoli duri mi solleticavano il bacino e i suoi occhi colmi di desiderio mi imploravano di riempirle il viso di sperma. Giulia per aumentare il mio piacere mi leccava i capezzoli con passione.
Durai al massimo cinque minuti, dopo di che urlai il mio piacere e scoppiai tutto il mio seme in faccia a Claudia che contenta cercava di riceverne in bocca il più possibile. Quando ebbi finito aveva capelli, tette e muso pieni di crema.

Contenti e appagati avevamo vissuto un’esperienza entusiasmante.
Un’altra doccia ci permise di poterci buttare definitivamente a letto.

Continua…
La mattina seguente mi svegliai lentamente, appesantito dal sonno. La luce del sole entrava da uno spiraglio della finestra e illuminava a malapena la stanza. Giulia non era a letto, ma la sentivo parlare e ridere nell’altra stanza. Guardai l’orario sul cellulare scoprendo che erano passate le 11.
Mi alzai lentamente e mi diressi verso gli amici. Stavo strofinando gli occhi quando mi affacciai alla loro porta, vedendo una scena tanto simpatica quanto strana: erano tutti e tre sul letto, completamente nudi, tranne per la mia ragazza che indossava un perizoma quasi invisibile; Luca era steso sul letto a pancia in su e con le gambe aperte; Claudia con il rasoio gli stava radendo i peli pubici e Giulia sosteneva il pene mezzo duro così che non intralciasse la rasatura.

Dissi ridendo e con voce arrocata:’Cosa cazzo state facendo?’

Allora si accorsero della mia presenza e scoppiarono a ridere.

Giulia:’Preparati che poi tocca a te, ti vogliamo tutto pulito e senza peli!’

Non mi ero mai depilato integralmente. Forse era una buona idea visto che ormai avevo peli ovunque che mi davano fastidio. Andai in cucina e preparando il caff&egrave mi accorsi di essere nudo e di avere ancora l’alza bandiera mattutino.

Finita la colazione e dopo essere stato al bagno, tornai dagli altri e vidi un’altra scena eccitante. Questa volta Luca era a pecorina sul letto e Claudia lo stava depilando sul culo e tra le chiappe mentre Giulia continuava ad accarezzargli il cazzo, ormai duro, mungendolo. Non potei far a meno di notare quanto mi piacesse ora quel culo senza peli. Il pene mi si innalzò immediatamente.

Quando toccò a me, le ragazze si dimostrarono molto dolci e sensuali. Giulia doveva tenere sempre in mano il mio palo di carne perch&egrave sempre duro. Luca andò a farsi una doccia mentre la procedura su di me procedeva velocemente e senza intoppi. Dal petto al pube, dallo scroto ai polpacci, dalla schiena al culo, ogni pelo mi venne tolto di dosso.
Mi sentivo stranamente alleggerito e pulito, come mai mi ero sentito prima d’ora.

Anch’io feci una rapida doccia per togliermi ogni residuo di peluria. Tornai in camera per cercare qualcosa da mettermi addosso quando sopraggiunse Luca.

Luca:’Non metterti niente dai, in casa possiamo stare comodi!’
Io:’Hai ragione…ma sicuro che non dia fastidio a te o a Claudia se giro nudo?’
Luca:’Ma no, tranquillo! Ah già, le ragazze sono andate al supermercato a comprare del cibo per fare da mangiare. Se hai bisogno di qualcosa chiamale ora così ti prendono quello che vuoi.’
Io:’Va bene grazie, ma non mi serve nulla di particolare per adesso.’
Luca:’Ok, ascolta ti propongo una cosa.’ Disse con aria maliziosa e mostrandomi i due piccoli plug che avevano messo la notte precedente le nostre ragazze. ‘Ti andrebbe di metterlo?’
Io:’Metterlo io?’ Mi aveva spiazzato.
Luca:’Si, io e te. Sarà eccitante e divertente. Possiamo fare una gara se vuoi, chi lo tiene più a lungo vince.’
Io:’Ah, divertente. E cosa si vince?’
Luca:’Mmm potremmo fare che chi lo tiene più a lungo si può scopare la morosa dell’altro!
Io:’Davvero? E saranno d’accordo le altre?’
Luca:’Credo proprio di si, insomma ormai stiamo facendo di tutto e di più insieme quindi non penso rifiuterebbero. Comunque sia &egrave meglio se glielo diciamo solo quando avremo finito la gara!’
Ero divertito e un po’ imbarazzato. Allo stesso tempo intrigato dal provare una nuova cosa:’Va bene, perfetto. Ma tu sei già abituato a tenerlo? Perch&egrave altrimenti sei avvantaggiato!’
Luca:’Non l’ho mai tenuto per più di 10 minuti…si, sono in vantaggio rispetto a te perch&egrave sono leggermente abituato alla cosa mentre tu non l’hai mai provato. Credo comunque che valga la pena di giocare, non pensi?’
Io:’Si, giochiamo.’

L’amico si posizionò sul letto a pecorina e mi passò il lubrificante. In quella posa mi eccitava tantissimo vedere il suo culo e la sua rosellina perfetta, con sotto le palle gonfie ed il pene pendulo. Non resistetti ed appoggiai la lingua al suo buchetto, leccando profondamente. Era profumato e morbidissimo. I mugolii di piacere di Luca mi ridestarono.

Io:’Scusa, mi sono lasciato andare.’
Luca:’Non preoccuparti, mi &egrave piaciuto molto!

Spruzzai il lubrificante sull’ano, ora rilassato grazie alla mia lingua e lo massaggiai delicatamente con il pollice. Cominciavo a sentire un certo desiderio nel culo, una voglia che mai prima avevo sentito. Feci scivolare dentro di lui il plug, con un colpo secco fu tutto dentro. Soddisfatto, il ragazzo si alzò e mi invitò a prendere il suo posto.
Speravo di non sentire troppo male ma ero rilassato e voglioso di provare. Mi misi a pecorina e subito dopo sentii le dita di Luca che mi stimolavano l’orifizio anale, lubrificate dal gel. Mi stava piacendo. Inseriva lentamente la punta dell’indice per poi ritrarla, entrando un po’ di più la volta successiva. Stava lavorandomi il culo proprio come aveva fatto con Giulia. Dopo qualche minuto di piacere, inserì lentamente il plug. Quando fu tutto dentro di me, mi sentivo riempito ed appagato. Ora volevo vedere quanto sarei resistito con il dildo nell’intestino; sicuramente avrei fatto il possibile per vincere la gara, in modo da potermi scopare la formosa Claudia!

Continua…
Le ragazze tornarono con la spesa e si misero subito ai fornelli. Preparavano pasta al tonno con qualche contorno semplice. Luca ed io eravamo mezzi coricati sul divano, chiaramente nudi, guardando la tv. Le nostre donne non ci misero molto tempo a capire che portavamo saldamente piantati nel culo i plug anali e divertite si stupirono della nostra scelta.

Io:’Vogliamo vedere chi di noi due lo tiene più a lungo!’ Spiegai.
Giulia:’E ti piace Mattia? Vero che &egrave bello?’ Mi disse maliziosamente.
Io:’Si mi piace!’

Infatti godevo nel sentire il dildo dentro di me, anche se dopo una mezz’oretta di tempo cominciava a darmi leggero fastidio. Volevo assolutamente farmi Claudia perciò avevo intenzione di resistere il più possibile.

Finito di mangiare ci preparammo per andare in spiaggia, erano già le due del pomeriggio! Luca guidò per la solita stradina impervia, stretta e piena di curve. Ci alternavamo solo io e lui al volante, le fanciulle erano capaci di guidare ma molto maldestre, come si dice delle maggior parte delle donne. Luca era un guidatore tranquillo, poche volte correva, il tipo ideale per quel genere di strade.

Raggiungemmo la spiaggia del giorno precedente e dopo aver piantato gli ombrelloni ci stendemmo a prendere il sole. Le ragazze in topless, mostravano orgogliose le loro tette ricevendo, di tanto in tanto, commenti sussurrati dagli uomini che passavano vicino. Luca ed io portavamo slippini aderenti.

Dopo un’ora e dopo due birre, il plug mi faceva quasi male. Dovevo resistere.
In acqua giocammo a pallavolo ed oltre alla palla, volavano palpate a destra e a manca. Toccavo tette e culi delle donne e a volte anche le chiappe di Luca. Cosi facevano pure gli altri, in un movimento di mani confuso. Il mio pacco era massaggiato a turno dalle due fanciulle quando cercavano di prendermi il pallone: erezione perenne inevitabile.

Usciti dall’acqua entrambi noi maschietti avevamo i cazzi in tiro, che quasi uscivano dagli slip. Le altre si divertivano e ci prendevano in giro.
Ad un tratto Luca disse:’Mattia, hai vinto, lo devo togliere perch&egrave mi sta facendo un male cane!’

Infilò una mano nelle mutande e piano estrasse il dildo con estrema compiacenza.

Quasi non ci credevo, avevo vinto la sfida! Subito tirai fuori il mio plug, stremato dalla sua presenza dentro di me.

Io:’Ora ragazze vi sveliamo il premio che avevamo fissato per chi vinceva la sfida!’ Dissi contento.
Luca:’Chi vince si scopa la ragazza dell’altro.’ Pronunciò queste parole a malincuore.
Giulia:’Che cosa!?’ Sorpresa.
Claudia:’Quindi dovrei scopare con Mattia!’ La donna sembrava molto interessata.
Io:’Cosa ne pensate? Ovviamente solo se tu, Giulia, mi dai il permesso. Anche Claudia deve essere d’accordo.’

Seguì un attimo di silenzio, ci guardavamo negli occhi tutti e quattro, sorridendo.

Giulia:’Ci sto. Hai vinto quindi &egrave giusto che ti prenda il tuo premio. Però vorrei essere presente per assistere.’
Claudia:’Anche per me va bene! Se Luca sarà al mio fianco, sarà divertente per tutti!’

La giornata aveva preso una piega molto favorevole. Mi venne un’idea.

Io:’Che ne dite se lo facciamo in una spiaggia? Non vorrei creare falsi illusioni, ma magari qui vicino c’&egrave ne una non frequentata. Chiedo a quel ragazzo.’
Claudia:’Daii, sarebbe fantastico!’

Mi avvicinai ad un giovane sui 25 anni e gli chiesi chiaramente se nei dintorni ci fosse una spiaggia deserta, in cui poter fare cose sconcie.

Lui:’A due chilometri da qui, andando verso sud seguendo la riva del mare, c’&egrave un posto come quello che stai cercando. Ci si arriva solamente a piedi quindi ti conviene lasciare qui l’auto. Quel luogo sarà al massimo di quindici metri quadrati, circondato dagli scogli, non ti vede nessuno. E’ spesso frequentato poich&egrave &egrave l’ideale per chi fa sesso in spiaggia e lo conoscono in molti. Solitamente vi entra solo una coppia alla volta per lasciare l’intimità. Non so il motivo ma esiste questa regola non scritta: se trovi un indumento davanti al passaggio tra gli scogli, per accedere alla spiaggetta, devi attendere finch&egrave quelle persone non hanno finito. Poi quando entri tu, lasci una maglietta o un costume nello stesso posto, così nessuno ti disturba. Però fai attenzione con l’alta marea perch&egrave potrebbe anche diventare pericoloso.’

Salutai il nuovo prezioso amico e andai subito a riferire queste notizie sorprendenti agli altri.
Come mi aspettavo, non persero tempo e accettarono la nuova meta. Stipammo gli ombrelloni in macchina, per poi incamminarci cantando verso sud, con qualche telo in spalla e l’acqua del mare che ci lambiva i piedi.

Dopo dieci minuti di passeggio la spiaggia finì e ci inoltrammo in un boschetto di bassi arbusti e pochi alberi; più proseguivamo seguendo la costa e più la vegetazione si infittiva. Dopo un altro quarto d’ora di cammino trovammo il nostro covo. Era impossibile sbagliare poich&egrave gli scogli interrompevano la riva e si allungavano per una ventina di metri verso il mare. Girammo attorno a quella specie di anello di roccia per cercarne l’entrata. Quest’ultima non si vedeva perch&egrave coperta da folti cespugli, ma ben legato ad uno di essi vedemmo un reggiseno. Da quel particolare capimmo sia dove si trovasse l’entrata, sia che la spiaggia oltre gli scogli era occupata.
Non potemmo far altro che allontanarci di una cinquantina di metri e restare ad attendere.
Per fortuna dopo una dozzina di minuti vedemmo uscire una coppia di mezza età. La signora recuperò il reggiseno e se ne andarono. Contenti e eccitati corremmo agli scogli. Mi tolsi il costume e lo incastrai nel cespuglio in modo che fosse ben visibile, mi abbassai ed entrai nell’antro segreto.
Quello che vidi non era esattamente come me lo ero immaginato, ma una semplice piccola spiaggia attorniata da alti scogli. Una parte era all’ombra mentre un’altra al sole. Posizionammo i teli coprendo una vasta area. Ci sedemmo. Io e Claudia ci guardammo intensamente. Era il nostro momento.

Le saltai addosso voglioso, prendendole la testa con una mano, baciandola. Con l’altra mano le sfilavo la parte inferiore del costume, l’unico pezzo rimasto. La sua bocca era dolce e la sua lingua si muoveva moltissimo. La ragazza era molto vogliosa, come me, eccitata ed ansimante. Toccai la sua figa umida e cominciai a masturbarla con due dita, infilandole in modo deciso. Il mio cazzo scivolava tra le due mani duro e teso.
Passai a baciarle i seni, mordendo i capezzoli e succhiando tutto quello che le mie labbra trovavano. La fanciulla gemeva ingorda, premendomi la testa sulla mammella che stavo baciando.

Lussurioso mi alzai in piedi, invitandola a prendere il bocca il membro. Non esitò, posizionandosi sotto di me ed aprendo bene le fauci affamate. Il cazzo entrò quasi tutto nella sua gola, lo faceva scivolare rapido dentro e fuori e in un attimo fui ricoperto di saliva. Mi guardava dritto negli occhi mentre mi faceva godere. Era bravissima, succhiava l’asta e la cappella senza fermarsi un attimo. Ogni tanto scendeva con la bocca a leccare e ciucciare le palle continuando a masturbarmi il cazzo.

Guardai gli altri. Erano nudi vicino a noi, ci osservavano ammirati e rapiti, mentre si masturbavo a vicenda. Giulia teneva in mano il grosso cazzo di Luca e gli regalava una lenta ma profonda sega. Lui invece lavorava freneticamente con due o tre dita dentro di lei, forse anche mettendogliene uno nel culo. Stavano godendo con noi.

Mi accorsi di essere quasi al limite. Non sono mai stato uno che dura tanto, purtroppo. Interruppi Claudia dall’ottimo pompino che mi stava facendo, per metterla a pecora sul telo. Andai dietro di lei e con il membro le accarezzai la passera, dal clitoride alla vagina, per poi entrare con un colpo secco. Lei urlò di piacere. Cominciai a pompare con decisione, aiutandomi con le mani sui suoi fianchi. La figa era stretta al punto giusto e soprattutto cremosa, stracolma di umori, tanto che li sentivo scendere sulle gambe ad ogni affondo.
Le piantavo dentro il cazzo senza fermarmi; le tiravo qualche sonoro schiaffo sul suo bel culo tondo; mi aggrappavo alle sue tettone stringendole. Il ritmo aumentava ancora, i suoi gemiti pure. Quando le strizzai un capezzolo e nello stesso momento infilai il pollice dell’altra mano nel suo ano intriso di liquidi, lei venne in un orgasmo incredibilmente potente. Pigiavo ancora il pisello nella sua caverna bollente per tutto il tempo in cui urlava il suo godimento.

Dopo quasi un minuto di piacere, uscii da lei che spossata si ricompose soddisfatta. Mi prese il cazzo e cominciò a menarlo velocemente. Mi bastarono pochi attimi per venire e riempirle le tette di sborra. Godetti incredibilmente, euforico per la scopata fantastica appena compiuta scaricai tutto me stesso su di lei.

Quando sentii gli altri due urlare, li vidi godere insieme. Luca schizzava ovunque il suo seme grazie alla sega fatta da Giulia che aveva occhi chiusi e testa all’indietro, gemeva per i ditalini dell’amico. Appena si ripresero, si avvicinarono a Claudia e presero a leccarle un seno ciascuno, succhiando tutto il mio succo.

Un rapido bagno in mare ci permise di darci una pulita. Abbandonammo quell’angolo di paradiso con dispiacere. Stavamo lasciando un luogo che oramai era nostro, nei nostri cuori e nelle nostre menti.
Un altro giorno in spiaggia si concludeva, stanchi ma estremamente soddisfatti e felici ci incamminammo verso casa.

Continua…
La serata prometteva bene. Ordinammo delle pizze e ce le gustammo bevendo dell’ottima birra danese, densa, rossa e amara al punto giusto. Alle ventidue i nostri programmi per la notte furono spazzati via da un temporale insistente. Dovevamo visitare qualche nuovo locale, un pub ed una discoteca all’aperto, ma ci trovammo a dover restare chiusi in casa a guardare la televisione. Non faceva freddo, ma tenevamo i termosifoni accesi per poter rimanere nudi. Era ormai diventata una necessità, una libertà che dovevamo concederci tra noi, nel nostro appartamento, sempre!

Le birre e le partite a briscola proseguivano, come gli show sullo schermo. Eravamo annoiati, privi di quella scintilla che animava l’atmosfera. Verso mezzanotte Giulia disse che sarebbe andata in camera a leggere uno di quei suoi libri sdolcinati. Luca volle farsi la doccia.
Io e Claudia continuammo a giocare a carte per un po’ ma dopo l’ennesima partita rinunciammo.

Le presi la mano dolcemente e le dissi:’Dimmi la verità, ti &egrave piaciuto oggi?’
Claudia:’Sai già la risposta.’ Sorrise.
Io:’Voglio sentirmelo dire!’
Claudia:’Mattia..certo che mi &egrave piaciuto! Sei uno stallone!’
Io:’Hahaha, ti ringrazio! E’ stato bellissimo davvero e poi fai dei pompini fantastici.’
Claudia:’ Chissà magari potremmo rifarlo, anche quando torneremo a Milano.’
Io:’Mi piacerebbe molto.’

Detto questo, sentimmo dalla camera da letto arrivare dei gemiti, chiaramente appartenenti a Giulia. Claudia mi guardò curiosa, ci alzammo insieme e ci dirigemmo nell’altra stanza.
L’abat joure dava una calda e soffusa atmosfera alla sala: Luca era steso sul letto, ancora bagnato dopo essersi lavato; sulla sua faccia era inginocchiata la mia ragazza, si stava muovendo ritmicamente e stringeva i seni con le mani. Dal quello che vedevo capii che Luca era un ottimo leccatore di figa, stava facendo impazzire quella donna solamente con qualche rapido tocco di lingua sul clitoride. Claudia salì sul materasso e si avvicinò a Giulia, cominciò a palparle il culo ed il seno mentre le baciava il collo con passione. L’arrivo dell’amica aumentò il piacere provato dalla fanciulla che ora ansimava pesantemente.

Mi accorsi di come Luca fosse eccitato, il suo randello si stendeva durissimo e teso in cerca di qualcuno che potesse dargli sollievo. Le due lesbiche però erano impegnate tra loro. Non persi tempo e mi sedetti sul letto tra le sue gambe aperte. Avvicinai lentamente la mano al cazzo in tiro, toccandolo prima con i polpastrelli. Le vene in rilievo sembravano scoppiare, la cappella era tirata al limite. Lo impugnai con decisione. Il ragazzo grugnì la sua approvazione. Sentirlo nella mano così forte e tenace, mi eccitò all’inverosimile; iniziai a fargli una sega, facendo scivolare le dita dalle palle alla cappella. Era grosso e lungo, più del mio. Mi sembrava fantastico avere a disposizione un arnese di quell’ottima qualità, possente, energico e terribilmente mascolino. I testicoli andavano su e giù insieme alla mia mano, sbattevano sul materasso colmi di dolce nettare.
Avvicinai la lingua alla cappella violacea: era calda. Passai tutta l’asta e leccai tutto, fino alle palle. Lo scroto era morbidissimo. La masturbazione continuava e lappavo le dolci ghiandole genitali, le succhiavo piano, le prendevo in bocca ed assaporavo sul palato, lisce ed invitanti.
Mi scostai poi, per prendere in bocca l’arnese. Lo infilai in gola fino a metà, per poi farlo uscire e riprenderlo dentro. Era il primo pompino che facevo, ma scoprii di amare moltissimo quella pratica. La grossa cappella pulsava sotto i colpi della mia lingua, era succosa, tesa e sensibile. Giocherellavo con le dita sullo scroto, andando ad accarezzare anche il buchetto. Presi a succhiare il glande con passione, mi piaceva un sacco tenere il bocca quel pezzo di carne durissimo. Luca godeva e boccheggiando mi faceva capire quanto gli piacesse il sesso orale che stavo fornendo.

Intento nel mio lavoro non mi accorsi che Claudia aveva abbandonato la postazione per piazzarsi dietro di me, che abbassato a succhiare il pene, tendevo il culo verso l’alto. La ragazza mi accarezzò le chiappe pelate palpandomi, mentre con una mano afferrò il mio cazzo rigido e portandolo verso di se, iniziò una sega liberatoria. Appoggiò la lingua al mio ano voglioso ed iniziò a leccarmi profondamente; nel frattempo mungeva il bastone con perizia.

Sentire la lingua della fanciulla lavorare sull’orifizio mi portò all’estasi. Mai avrei creduto di poter provare tanto piacere in quel punto; contraevo i muscoli ad ogni passaggio di lingua, eccitato oltre ogni limite, la risucchiavo dentro di me.

Abbandonai il pompino per impegnare la bocca nel succhiare i testicoli, mentre la mia mano procedeva furiosa la sua corsa sul quel cazzo enorme e stupendo. Masturbarlo era un privilegio, mi sentivo al settimo cielo.
All’improvviso lo sentii contrarsi tra le dita e subito dopo eruttò una valanga di sperma bollente che mi finì soprattutto in faccia. Mentre spremevo il poderoso cilindro, mi precipitai a raccogliere tutta la sborra con la bocca, leccando e succhiando pube, cosce e cazzo.

Giulia venne subito dopo, finalmente. Luca era riuscito a far godere quella cagna in calore, che urlò profondamente il suo desiderio coprendo di umori il muso del ragazzo.
Sentirla gemere mi permise di lasciarmi andare. La lingua sul mio culo non si fermava mai e mi regalava momenti intensi. Claudia masturbò il mio pene allo stremo, fino a che pure io scoppiai il mio seme. Uno schizzo. Due. Tre. Quattro. Cinque. Riempii il materasso sotto di me bagnandolo, ma godendo come un pazzo. Gemetti forte durante l’orgasmo, liberato ed esaltato da esso.

Appagati e soddisfatti ci riprendemmo lentamente, per poi abbracciarci insieme, con amore.

Luca:’Cazzo Mattia, mi hai fatto un pompino coi fiocchi!’
Sorrisi contento e dissi:’Grazie Claudia, mi hai fatto vedere le stelle!’ Accarezzandola in viso.
Giulia:’Complimenti Luca, hai una lingua di fuoco! Non avevo mai avuto un orgasmo del genere!’

La povera Claudia però era ancora vogliosa. Ci chiese gentilmente di occuparci di lei. Giulia si stese a pancia in su sul materasso, Claudia sopra di lei a 69 per ricevere sesso orale dall’amica. Io infilai il cazzo moscio tra le fauci di Claudia che lo accolse volentieri, mentre Luca glielo piantava nell’utero. Eravamo tutti a disposizione, lavorando ad un unico scopo: farla impazzire di piacere.

La mia donna succhiava il clitoride con passione e trasporto, infondendole un continuo ed inesorabile benessere, ma subendo continuamente colpi sul naso dai testicoli di Luca. Quest’ultimo la scopava ferocemente, scivolando dentro e fuori dalla sua fica bollente per farla godere al massimo livello. Io intanto avevo tra le mani la testa di Claudia, muovevo il bacino avanti e indietro facendo scomparire il cazzo tra le sue labbra. Il pene mi tornò duro in pochi secondi vedendo la donna che mi fissava negli occhi, eccitata e vogliosa, ma sottomessa da due giovani contemporaneamente. Le ficcavo il palo fino in gola, tanto che con le labbra arrivava a toccarmi il pube. Lacrime sottili presero a scendere dai sui occhi marroni a causa della mia presenza in lei, ma non mi fermai per un solo attimo poich&egrave sapevo che la stavo facendo godere come una cagna.

Pochi minuti di quel rude trattamento permisero alla fanciulla di esplodere: le tremavano convulsamente le gambe e urlava come poteva, nonostante il mio cazzo continuasse a scoparla. Chiuse gli occhi e si abbandonò alla lussuria.

Claudia si riprese del tutto solo dopo qualche minuto e ci ringraziò tutti per l’orgasmo ed il piacere che le avevamo fatto provare. Fui soddisfatto per il mio lavoro, d’altra parte a volte, una donna gode davvero se viene trattata come una troia.

Quella notte dormimmo tutti sullo stesso letto, vicini, entusiasti per la serata emozionante appena passata. Avevo provato nuove esperienze e scoperto nuovi piaceri, mi sentivo assolutamente appagato, in paradiso.

Continua…
Il mattino seguente fummo svegliati da un tuono spaventoso. Erano già le dieci, ma nessuno si era alzato prima, eravamo troppo stanchi dalle fatiche della serata.
Il temporale che impazzava sopra le nostre teste dichiarava la solita sentenza: dovevamo rimanere chiusi in casa. Ci trascinammo lentamente in cucina e assonnati facemmo colazione.
Le ragazze avevano indossato due perizomini blu, uguali, che le rendevano ancora più sexy. I loro culetti ballavano in giro per la casa, mantenendo l’erezione mattutina sia per me che per Luca. Il latte freddo ci risvegliò un po’ dal torpore.

Andai in bagno ed entrai in doccia. L’acqua calda era un piacere sulla pelle, rilassava i muscoli e rassodava la pelle. Mi insaponai a lungo, beandomi del benessere provocato dal sapone sui pori.
Quando decisi di spegnere l’acqua, Luca si precipitò nel bagno.

Luca:’Aspetta dai, vengo anche io!’ Sorridendo.

Aprì l’anta della doccia ed entrò sotto il caldissimo getto. La doccia era davvero piccola, perciò i nostri corpi erano vicinissimi. Uno di fronte all’altro ci guardavamo compiaciuti. Mi piaceva il suo corpo. Più basso di me era dotato di massa muscolare soda ed elastica. Gli addominali soprattutto attiravano la mia attenzione: non troppo esposti, ma abbastanza in rilievo da poter mangiarli con gli occhi.

Si avvicinò a me ancora di più e le nostre labbra si incontrarono. Le lingue danzavano tra noi, scambiandosi effusioni. Con una mano gli palpavo il culo e con l’altra accarezzavo la sua pancia muscolosa. Lui invece mi prese la testa per baciarmi con una passione estremamente erotica. I nostri falli si alzarono insieme e si incrociarono come lame duellanti. Gli stimolavo il buchetto con dolcezza, lasciandomi trasportare dal bacio. L’acqua calda si infrangeva su di noi, lubrificando i nostri corpi bollenti di passione.

Luca si staccò da me e mi guardò negli occhi sorridendo:’Devo ringraziarti per quello che hai fatto ieri sera.’

Si abbassò inginocchiandosi di fronte a me, afferrò il mio sesso e se lo portò alla bocca. Gemetti. La sua bocca era calda e morbida, il pene scivolava facilmente dentro di essa e godevo di ogni suo tocco di lingua. Mi abbandonai al piacere appoggiandomi al muro, chiusi gli occhi e smisi di pensare. Volevo godermi quel magico momento, volevo ascoltare tutti i miei sensi. Sentivo il rumore dell’acqua che perennemente sprizzava dalla doccia, sentivo lo schiocco ritmico prodotto dal mio cazzo che entrava ed usciva dalla gola dell’amico. Percepivo il calore sulle spalle e sul busto, mentre dal pube mi arrivavano stimoli di piacere intensi.

Il ragazzo si alzò, contento per il lavoro svolto e mi chiese una cosa inaspettata:’Per favore, inculami. Voglio sentirti dentro di me.’

Rimasi un attimo spiazzato.

Fino ad allora avevamo giocato con mani e bocche, con cazzi e culi, ma non credevo che avrei affrontato così apertamente il sesso anale con Luca. Quando assimilai l’informazione, capii che non mi sarebbe dispiaciuto affatto scoparlo. Sarebbe stato il mio primo ragazzo.

Presi il sapone e lo portai al culo dell’amico che prontamente si girò dandomi le spalle e chinandosi in avanti. Massaggiai per bene il buchetto, ora rilassato e voglioso, pronto per ricevermi. Il mio pene era di marmo al solo pensiero di entrare in lui. Lo appoggiai all’ano e lentamente lo spinsi dentro. Luca mi veniva incontro con il bacino, smanioso, gemeva ogni qual volta mi sentiva avanzare. Il buco era strettissimo, ma con calma e insistenza riuscii a scivolare per intero nella cavità. Quando il mio pube arrivò a toccargli il culo, il ragazzo urlò di piacere.
Iniziai a pompare dentro di lui lentamente, godendomi il momento, le pareti intestinali mi provocavano impulsi fantastici. Il pene moscio e lo scroto sbattevano qua e la seguendo la mia danza.
Quando ci presi davvero gusto, afferrai Luca per una spalla ed un fianco, aumentando la velocità e la forza delle spinte. Volevo spaccargli il culo, godere dentro lui e riempirlo di sborra calda. Non sapevo se l’avesse già preso da un uomo, ma era mia intenzione fare in modo che quell’inculata gli rimasse ben impressa nella mente come un momento di goduria assoluta. Il giovane infatti ansimava, boccheggiava, gemeva ad alta voce.

Abbandonai la presa sulla spalla per rifilargli uno schiaffo feroce sulla chiappa, poi mi abbassai per cercare il suo fallo. Quando lo trovai mezzo eretto, lo strinsi forte insieme ai testicoli, non per fargli male ma per elevare il suo piacere.

Ero al limite. Mani a stringere i fianchi e via, galoppata finale. Quella caverna bollente mi stava facendo impazzire. Spinsi più forte che potei fino a quando arrivò l’orgasmo. Una tempesta lussuriosa si infranse su di me, nella mia testa. Urlai il mio desiderio mentre una gran quantità di sperma riempiva il culo a Luca, anche lui errante di piacere. Pompai fino a quando l’ultima goccia fuoriuscì da me.

Ci staccammo e ci abbracciammo contenti, felici per tutto quello che stavamo vivendo. Un bacio sancì il nostro definitivo legame.

Continua…
Io e Luca uscimmo dal bagno, rilassati ed appagati. La doccia insieme si era rivelata un momento di intensa magica passione. Non spiegammo nulla alle ragazze, ma loro capirono che qualcosa tra noi era successo.

Il pranzo ci permise di recuperare le forze: bistecche di pollo e patate fritte, contornate da un’insalata mista e formaggi sardi. La nostra vacanza stava quasi per finire, ma noi eravamo contenti e spensierati.

Io:’Ragazzi, quando torneremo a casa, continueremo a vederci vero? Cio&egrave, oltre che come al solito, anche in privato?’
Claudia:’Ma certo Mattia..! Dove la troviamo un’altra coppia di porcellini come voi due?’

Ridemmo divertiti.

Parlando con loro capii che io e Giulia eravamo le prime due persone che facevano sesso insieme ad essi, quindi il nostro legame era davvero speciale. Non si trattava di semplice attrazione fisica, ne tantomeno amicizia. Parlare di amore &egrave esagerato. Una via di mezzo. Nessuno di noi sapeva per certo come chiamare il nostro feeling.

In quei giorni avevo capito quanto mi piacesse Luca, il suo cazzone e soprattutto il suo culo. Allo stesso tempo adoravo bombarmi la sua ragazza e anche scopare tutti insieme. Le tre persone con cui sedevo a tavola mi deliziavano immensamente.

Il mio arnese era allo stremo; difficilmente si induriva ancora, figuriamoci vederlo completamente eretto. Le ininterrotte scopate mi avevano ridotto così, per un po’ dovevo farlo riposare.

Quel pomeriggio la pioggia diminuì di intensità, ma continuò per molto tempo. Il sole si mostrava ogni tanto, pallido. Noi ragazzi uscimmo alle 14.00 per andare a vedere la partita al bar del paese. Un’amichevole estiva tra Juventus e Newcastle. La maggioranza delle persone nel locale tifava ovviamente Cagliari, perciò si trovavano li solo per passatempo, dato anche il tempaccio. La birra scorreva a fiumi e noi non ci tiravamo indietro.

La Juve fece una figuraccia, incassò 5 gol e gli avversari portarono facilmente a casa la partita. Leggermente delusi io e Luca tornammo a casa dopo le quattro. Entrammo e subito ci spogliammo mentre criticavamo la nostra squadra del cuore.

Io:’Dovevamo vendere Pogba, cazzo! Hai visto che partita di merda ha fatto oggi?!!’
Luca:’E’ già da buttare! Fino alla settimana scorsa valeva 100 milioni, ora non lo vuole più nessuno!’

Sentimmo dei gemiti inequivocabili. Scambiammo un rapido sguardo per poi precipitarci, cercando di non far troppo rumore, verso la camera da letto. La porta era mezza aperta e lo spettacolo che ci si parò davanti era magnifico: le nostre ragazze erano impegnate in un focoso sessantanove, i plug nel culo, le lingue lavoravano frenetiche, i corpi che si muovevano ansanti, gemiti si alzavano dalle loro gole e dita che massaggiavano tette e culi. Restammo fermi a guardarle per almeno 5 minuti, i cazzi si alzarono maestosi alla vista delle fanciulle.

Quando entrammo, eccitati, le ragazze ci guardarono per un secondo e poi tornarono a darsi piacere. Noi sedemmo sul letto, per gustarci da vicino lo show. Guardarle mentre si leccavano a vicenda mi piacque moltissimo. Afferrai il grosso cazzo di Luca e cominciai a menarlo lentamente, altrettanto fece lui. L’arnese era duro ma non troppo, facilmente maneggiabile e sensibile alle mie carezze. Il mio pene mi faceva un po’ male ma non potevo rifiutare una sega fatta dall’amico!

Le donne si sistemarono sul letto e Giulia prese a succhiare le grosse mammelle dell’altra, mentre le infilava due dita in figa. Claudia godeva un sacco, urlava il suo piacere, premeva la testa della mia ragazza sul seno, voleva sentirla succhiare più forte! La ragazza scese e cominciò a leccarle la figa, bagnatissima, un dito lavorava dentro di lei.

Claudia si stringeva le tette e strabuzzava gli occhi godendo come una maiala. Dopo pochi secondi venne copiosamente e urlò di gioia mentre Giulia continuava a leccarle il clitoride fino ad esaurimento dell’orgasmo.

Si guardarono negli occhi e si baciarono dolcemente. Queste scene stavano eccitando moltissimo me e Luca che ancora con i cazzi in mano ci masturbavamo a vicenda. Anche tra noi scaturì un bacio intenso, le lingue danzano tra le nostre bocche e i nostri culi furono riempiti da un dito dell’altro. Ora avevo il cazzo durissimo.

Le donne nel frattempo si erano scambiate i ruoli, Giulia si stese e iniziò a gustarsi le attenzioni dell’amica che aveva preso a leccarle il collo, mordere le spalle e succhiare i capezzoli. Claudia si mise più in basso e iniziò a leccare la figa, stuzzicando bene il clitoride, mentre due dita lavoravano nella vagina.

Luca ed io non resistemmo più. Dopo esserci messi d’accordo, ci avvicinammo a Giulia che continuava a tremare di lussuria, e iniziammo a masturbarci furiosamente sul suo viso, io alla sua destra e Luca a sinistra. Venimmo insieme, puntando i cazzi alla faccia della ragazza, la riempimmo di sperma. Una moltitudine di schizzi la colpi sul naso, sugli occhi e sulla bocca aperta. Subito dopo anche lei urlò il suo piacere e venne in un orgasmo potente.

Quella notte dormimmo insieme, tutti e quattro abbracciati. L’ultima notte in Sardegna.
Il giorno successivo partimmo per tornare a casa. Tristi per la fine dell’avventura ma contenti per le esperienze vissute.

-The End –
Inizio settembre. Giulia mi aveva abbandonato per un viaggio-studio che durava due settimane ed io non potei far altro che lasciarla andare, sperando che il tempo passasse in fretta.
Dopo una settimana di astinenza dal sesso e dalla masturbazione, iniziai a ripensare ai bellissimi momenti passati in Sardegna con gli amici, a quell’eccitazione e quella lussuria che ci ha permesso di raggiungere l’apice del piacere. Steso a letto, iniziai a sfogliare le foto di Claudia presenti su tutti i social, soffermandomi su quelle dov’era in costume; una in particolare mi eccitò parecchio: la ritraeva in piedi sul terrazzo, di schiena, con un tanga quasi invisibile tra le stupende chiappe e soprattutto era senza reggiseno. Mi spogliai e presi in mano il cazzo già eretto, deciso e rassegnato a spararmi un segone. Il sangue correva nelle vene e la voglia cresceva osservando quella foto così sexy. Ripensai a poco tempo prima, quando sulle spiagge sarde mi stavo scopando quel culo splendido, e all’improvviso la mano si fermò, assieme ai miei pensieri.
Me l’ero già scopata, perch&egrave non rifarlo invece di accontentarmi di una stupida sega? La chiamai.

Claudia: ‘Hei, ciao!! Come stai?’
Io:’Hei, bene dai e tu? Giulia &egrave partita e mi ha lasciato qui tutto solo!’
Claudia:’Ah mi spiace…dai non manca molto perch&egrave torni!’
Io:’Si…ehm, mi chiedevo, non so, se era possibile magari venire a trovarti”
Claudia:’Beh, certo che puoi venire a trovarmi!’
Io:’Ho visto quella tua nuova foto dove sei praticamente nuda e mi &egrave venuta un’estrema voglia di rivivere l’esperienza con te…hai capito, no?’
Claudia:’Ah, ahah, ora capisco! Mi fa piacere e sai che io non avrei problemi. Devo però chiedere a Luca, e poi ti faccio sapere, va bene!?’
Io:’Ah, certo Luca, va bene, anzi se pensi che non sia il caso lasciamo stare”
Claudia:’Ma no scemo, ti scrivo più tardi, ciao!’

Luca cazzo! Non avevo minimamente considerato che la ragazza avesse intenzione di chiedere il permesso al fidanzato, non dopo le scopate fatte in Sardegna.
Rimasi in attesa con l’uccello in mano, perennemente eccitato, sperando in una risposta positiva da parte dell’amico.
Dieci minuti più tardi arrivò un sms da parte di Claudia: ‘Luca &egrave d’accordo, vieni domani mattina alle 10.00, buonanotte :*’.
Mi feci una doccia ghiacciata per sbollire la voglia, ma con scarsi risultati. Dormire non fu affatto facile quella notte.

Mi presentai alle 10 in punto alla porta di Claudia, voglioso ma allo stesso tempo imbarazzato per la situazione quasi assurda.

Claudia:’Buongiorno!’ Mi sorrise aprendo l’uscio e ricambiai il saluto con piacere vedendo quelle sue guance paffutelle ma soprattutto notando che era nuda, tranne per il sottile perizoma nero, proprio come nella foto.
Mi fece entrare ed accomodare sul divano, si sedette vicino a me con le tette che sobbalzavano felici.

Claudia:’Come stai? Sai che mi sei mancato parecchio?’ Mi chiese mentre afferrava i lembi della maglietta e me la toglieva.
Io:’Ah bene bene ora che sono qui e ti vedo! Cavolo che accoglienza calorosa’ Risi.
Claudia:’Sai, aspettavo proprio una tua chiamata, non ho mai dimenticato i vari giochi fatti da noi quattro’ Si mise di fronte a me e prendendo l’elastico degli shorts mi tolse tutto, mutande comprese.
Io:’Cazzo, si, anche io non faccio altro che ripensarci, sei bellissima’ Il cazzo svettava tra le mie gambe.

Claudia tornò al mio fianco e lo prese in mano, guardandomi negli occhi, era felice e soddisfatta. Osservava il movimento della mano sull’asta che lentamente scivolava prima su e poi giù. Ero già in paradiso: quella bellissima ragazza, così porca, con quel seno eccezionale che mi masturbava lentamente e la voglia cresceva.

‘E così vuoi farti la mia ragazza senza invitarmi, pezzo di merda!’ Una voce aspra stracciò il silenzio e l’eccitazione del momento. Luca era entrato in salotto, completamente nudo con l’uccellone che si muoveva moscio tra le gambe ad ogni passo; sedette sulla poltrona vicino a noi e rimase a guardarmi serio.

Io:’Oh, ciao Luca, ah beh, pensavo tu fossi d’accordo!’ Guardai Claudia e poi Luca e poi ancora Claudia, preoccupato e stupito.
Luca:’Sono d’accordo infatti, ma noi abbiamo deciso di voler divertirci entrambi con te!’ Un largo sorriso si dipinse sul volto dell’amico, a scoprire i denti bianchi.
Io:’Cazzo si, sarebbe fantastico!’ Risposi titubante ma sollevato dalla svolta.
Luca:’Ti sei già dimenticato della doccia in Sardegna? Pensavamo di divertirci con te ma a modo nostro!’
Io:’Direi di no, non potrei mai dimenticare tutto quello che &egrave successo in vacanza! Beh a me sta bene, so che mi farete divertire parecchio!’ Ero contento.
Luca:’Fantastico! Vedi quell’oggetto a terra, là in fondo? Ti ci devi sedere sopra!’

Indicava il pavimento, in un angolo della stanza: un grosso dildo era eretto al centro di una mattonella, attaccato con una ventosa. Lo guardai preoccupato. Luca si alzò e si avvicinò, sussurrandomi all’orecchio: ‘Non preoccuparti, ti diamo una mano noi, mettiti a pecorina’.
Subito ascoltai il consiglio dell’amico e mi misi a quattro zampe sul divano, lui si sedette proprio di fronte a me, impugnando il pene mezzo duro e facendomi cenno di avvicinare il viso.
Gli sorrisi divertito dalla situazione ed aprii la bocca per accogliere lo stupendo arnese; in tre secondi di leccate sulla cappella ed era completamente eretto, morbido e succoso sul palato, duro nella sua interezza e forte, carico di erotica tensione, profumava di limone.

Nel frattempo sentivo Claudia muoversi dietro di me, accucciato come’ero immaginavo già cosa stava per farmi. Sentii un rivolo freddo scivolarmi tra le chiappe e subito dopo due dita che mi accarezzavano la rosellina scura e rilassata.

Affondai il viso nelle grosse palle di Luca, completamente prive di peli e leccai tutto, le presi in bocca prima una poi l’altra, succhiando lievemente. Erano grosse, pesanti, piene di bianchissimo sperma caldo. Di colpo avertii un dito della ragazza farsi strada dentro di me, piano piano, fino in fondo, per poi tornare fuori, e poi ancora dentro lentamente. Inebriato dalla sensazione ripresi tra le labbra il cazzo durissimo e iniziai un pompino vero e proprio, cercando di far provare più piacere possibile a Luca che oramai ansimava voglioso.
Ed ecco il vuoto nel mio sfintere, lubrificato a dovere, subito riempito da qualcosa di freddo, metallico ma di misure accettabili, che senza fretta si insinuava dentro di me provocandomi un estremo godimento. Claudia ci sapeva fare col mio culo; con il dildo procedeva alla penetrazione, aumentando progressivamente la velocità.
Il cazzo mi scivolava tra le fauci rapido, il ragazzo mi aveva preso per la testa ed iniziato a scopare quasi violentemente facendomi sbattere i coglioni sul mento su cui colavano fiumi di saliva che non riuscivo a contenere. Lo sentivo contrarsi sulla lingua, era giunto il momento. Mi colpì in gola potente, irrefrenabile, uno schizzo, poi un altro e non si fermava nel scoparmi. Lo sentivo dolce e salato, aspro e amaro e fino a che l’ultima goccia non fu spruzzata nella mia cavità orale, l’uccello non uscì. Luca mi chiuse le labbra subito dopo divertito, guardandomi negli occhi e soddisfatto per l’abbondante sborrata. Ero pieno di sperma ma non ci pensai due volte e mandai giù tutto, troppo eccitato da quello che mi stavano facendo. Tra le gambe la mia voglia era palese.

Claudia estrasse definitivamente il dildo e mi fece alzare in piedi, ancora scombussolato. Mi afferrò per la nuca e mi baciò con passione, ficcandomi la lingua in bocca. Risposi appassionatamente palpandole il culo perfetto, così sodo e morbido allo stesso tempo.

Claudia:’Adesso sei pronto.’ Disse seria, indicando il grosso dildo a terra. Non vedevo l’ora di provarlo!

Continua..
Claudia mi accompagnò ancheggiando verso l’angolo della stanza, prendendomi per mano come una valletta di un programma tv. Era bellissima, i seni che dondolavano liberi ad ogni suo passo ed il mio uccello li imitava sballottato tra le gambe, perennemente in tiro.
Mi avvicinai al grosso cazzo di plastica saldamente piantato a terra e un certo timore si fece strada nella mia mente. Non avevo mai preso nulla di simile, saranno stati 18 cm di lunghezza e 14 di circonferenza.

Claudia:”Sei pronto tesoro?”

Disse toccandomi un gluteo e osservando la mia espressione preoccupata.

Io:”Non proprio…”

Prese il lubrificante e ne versò in abbondanza sul fallo e poi con la mano direttamente sul mio orifizio, ancora aperto dopo il trattamento a pecorina.

Luca:”Forza, siediti sopra. Se riesci a godere e a eiaculare usando solamente quello, potrai scoparti il culetto di Claudia”

Wow. Anale con quella ragazza stupenda. Lo volevo. Il membro, sentendo quelle parole, ebbe un sussulto. Per rendere ancora più concreta la proposta, l’amica si girò di spalle chinandosi e aprendo le chiappe formose. La sua rosellina saltò fuori allegra, contraendosi e facendomi eccitare all’inverosimile.

Mi abbassai avvicinando il culo all’arnese. Con lentezza inserii la cappella, enorme, mi fece male per un attimo. Calai leggermente, ormai inginocchiato a prendere quel cazzo finto in culo, come una vera puttana. Sentivo le venature e la circonferenza che aumentava leggermente. Piano piano e senza fermarmi, con un po’ di dolore, riuscii a infilarlo tutto, fino alla radice.
Mi bloccai così, a cazzo duro e ritto, con un dildo piantato dentro, ed osservai i miei spettatori.

Lei era di lato a me e osservava attentamente il mio culo, quasi meravigliata che fossi riuscito a sedermici sopra. Luca invece, sulla poltrona di fronte, mi guardava contento toccandosi con piacere.
Cominciai a muovermi su quel coso, sentendolo scivolare abilmente grazie al gel abbondante. Tutte le irregolarità plastiche riuscivo a captarle sull’ano godendo della sensazione.
Aumentai la velocita, facendo forza sulle ginocchia a terra e muovendo su e giù il bacino. Mi stava piacendo sempre di più. Il mio pene però invece che restare dritto e eretto si ammosciò, ma il piacere continuò a pervadermi intensamente.
Non sapevo se sarei riuscito a venire con quel sistema, ma se prima la cosa mi sembrava difficile, ora la credevo più fattibile.
Le chiappe saltavano sul quel dildo sempre più frenetiche, lo sentivo penetrante nelle pareti dell’intestino e stavo godendo come mai avrei immaginato.

Improvvisamente venni distratto dalla coppia che in un cenno d’assenso si posizionarono davanti a me, ad un metro di distanza, lei a 90 e lui dietro. Mi guardavano con attenzione mentre scopavano, i loro occhi lussuriosi passavano dal mio viso al mio pene mollo saltellante al fallo che spariva in me.

La grossa cappella mi stimolava all’interno, provocando brividi incontrollabili di pura goduria.
Claudia gemeva sotto i colpi del fidanzato, e inconsciamente ero io a godere del cazzo di Luca. Mi immedesimai nella ragazza, sentendo esattamente ogni spinta nel mio sfintere, sempre più largo, sempre più affamato. Un bellissimo uccello di carne, lo stupendo arnese del mio amico mi stava fottendo, lo sentivo dentro pulsante, pronto a sborrarmi in culo.
I gemiti della giovane divennero i miei, lei che mi guardava boccheggiando e chiedendo di essere scopata ancora più forte, ancora più veloce.
Lui pure mi guardava, tronfio, i muscoli tesi del petto e delle braccia, impegnati nell’amplesso, e il pene che entrava ed usciva senza sosta, irrefrenabile come un pistone.

Mi sentii strano…sentivo l’avvicinarsi del culmine del piacere, ma contemporaneamente una sensazione diversa, mai provata prima. L’istinto, o forse il desiderio, mi consigliarono di proseguire e lasciarmi andare alla lussuria.

Aumentai ulteriormente la velocità e la forza con cui mi lasciavo cadere su quel pezzo di plastica, ed eccolo, improvviso, un orgasmo devastante.
Il cazzo moscio cominciò a buttar fuori sperma, seme liquido che uscì rapidamente, e il piacere mi pervase.
Emettei senza accorgermene un verso gutturale, mi si spalancarono gli occhi ed aprii la bocca. Non riuscivo a respirare. Ogni mia cellula era impegnata ad assaporare la goduria.

Dopo non so quanto tempo mi accasciai a terra, distrutto. Respiravo affannosamente per recuperare in fretta l’ossigeno smarrito e non riuscivo ad aprire gli occhi.
La voglia, il desiderio, la passione, erano spariti, sparsi sul pavimento col mio seme.
Si fece strada dentro di me la vergogna. Avevo goduto dal culo.

Alcune mani mi presero dalle ascelle e cercarono di sollevarmi. Sentii ancora dentro il dildo che premeva e faceva malissimo. Li aiutai e mi alzai piano, facendolo uscire completamente.
Luca e Claudia si sedettero con me sul divano, abbracciandomi.

Luca:”Ehi amico, stai bene? Sei stato fantastico!”
Claudia:”Mattia, ci hai fatto godere un sacco. Spero sia stato bello anche per te… e sai, la tua ricompensa ti aspetta” Mi baciò.

La vergogna scomparve. Mi ripresi completamente dopo qualche minuto, ringraziando la coppia per quell’esperienza incredibile che avevo appena vissuto grazie a loro.

Io:”Domani, venite a casa mia. Il tuo culetto me lo prendo volentieri”

Accettarono entusiasti. Prima di lasciarmi andare, a turno presero a baciarmi e a succhiarmi l’uccello, che però non accennava a risvegliarsi.

Continua…

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