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Orgia

Poker in montagna

By 3 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era inizio dicembre e la stagione invernale si stava avvicinando.
Io e la mia ex moglie avevamo deciso di condividere la spesa per l’affitto di una casa in montagna per il periodo natalizio in una nota località montana svizzera.
Quel sabato avevamo alcuni appuntamenti con l’agenzia per vedere alcune proposte. Per sera saremmo dovuti rientrare. Le previsioni davano neve, ma mai ci saremmo aspettati una nevicata così intensa.
Già a mezzogiorno le strade stavano diventando impraticabili. L’ipotesi di fermarsi per la sera stava diventando sempre più concreta.
Prima di contattare un albergo, provai a chiamare C, una caro amico con casa lì vicino. Magari anche lui era venuto per il weekend e ci poteva ospitare. Rispose subito. Gran fortuna. Era in casa con M, un altro amico dei vecchi tempi e più che volentieri ci avrebbe accolto per la sera.
Passammo un pomeriggio divertente, tassativamente in casa per la nevicata a guardare film in televisione e a ricordarci dei vecchi tempi andati.
Saranno state le sette quando di colpo la corrente se ne andò. Fuori una nevicata impressionante. Noi costretti in casa con l’unica luce fornita dal camino scoppiettante e dalle poche candele trovate in casa. Era una situazione stranissima, ma l’atmosfera che si era creata in casa era molto piacevole.
Qualcuno del gruppo buttò lì la proposta di una partita a carte. Poker aggiunse qualcun altro. Perché no.. il tempo di trovare le carte e le fiches. Ecco, le fiches erano un problema. Non c’erano. Come fare. Beh, perché non giocare con i vestiti che avevamo addosso… In qualsiasi altra situazione nessuno di noi avrebbe accettato, ma come ho già detto si era creata una strana atmosfera.
Il livello del nostro gioco era veramente penoso. La mia ex fu la prima a lasciare il tavolo. Con l’ultima mano aveva perso il reggiseno. Se l’era tolto lì in piedi davanti a tutti noi. Per qualche secondo ci eravamo potuti godere la vista del suo abbondante seno per il quale era famosa tra gli amici. Poi si era infilata un accappatoio bianco e si era messa a leggere sul divano lasciandoci proseguire la partita.
Qualche mano dopo la richiamai al tavolo:
“Scusami, Ma mi devi aiutare” le dissi. “Ho provato un rilancio azzardato con una doppia coppia e ho perso. Eh… C e M accettano come pagamento la possibilità di palparti le tette per trenta secondi…”.
I nostri rapporti erano ancora molto buoni. Ma forse avevo esagerato. Non sapevo se aspettarmi come risposta una sberla o un insulto.
Arrivò invece un sorriso e la frase “Qui in piedi o seduti sul divano?”.
Tutti e tre andarono a sedersi sul divano a pochi metri da me. Lei in mezzo, C e M ai lati. Lei scostò l’accappatoio facendo uscire quelle due tettone che ancora oggi ogni tanto mi sogno. Le mani dei miei amici non attendevano altro.
Mille emozioni mi attraversarono il corpo. L’invidia di non esserci anche io li in mezzo, un po’ di imbarazzo per la situazione in cui avevo messo la mia ex. Ma soprattutto una delle più grandi erezioni degli ultimi anni nelle mie mutande.
“Stop. I trenta secondi sono passati” mi misi quasi ad urlare. Nessuno disse una parola. I ragazzi tornarono al tavolo per una nuova partita e la mia ex rivestendosi si rimise a leggere.
Non passarono neppure dieci minuti. Forse avevo giocato di nuovo avventatamente di proposito.
La dovetti richiamare al tavolo. Senza che dicessi nulla aveva già capito che doveva pagare pegno per me. Con un sorrisetto malizioso mi disse “Non mi dire che ti sei giocato un nuovo giro con le mie tette?”.
“Beh… a dire il vero questa volta sono trenta secondi di “toccaggio” nelle parti basse” risposi.
E senza farmi proseguire C aggiunse “Senza mutandine ovviamente”.
Anche questa volta la mia ex non obbiettò. Apri completamente l’accappatoio, si sfilò le mutandine, scostò le gambe e si mise in attesa dei miei amici.
Questa volta non si fiondarono sulla sua fighetta pelosa con la foga con cui poco prima le avevano palpato le tette. Iniziarono con leggere carezze sull’interno coscia. Ma alla fine dei trenta secondi potevo chiaramente vedere l’indice di C che le stuzzicava il clitoride e due dita di M completamente dentro di lei. Non solo lucidità delle dita dei due, ma anche l’odore dei suoi umori che arrivava fino a me era la conferma che fosse completamente fradicia.
I trenta secondi passarono. Quaranta. Non sapevo cosa fare. Senza sapere il perché li fermai “Tempo scaduto ragazzi. Si continua al tavolo.”
Come se fosse un copione, anche questa volta nessuno disse nulla. Lei si ricompose e loro tornarono al tavolo. Ovviamente non potevano nascondere il gonfiore che avevano nei boxer.
Due, tre minuti massimo e la nuova mano era finita.
Continuando a guardare il libro che aveva in mano la mia ex disse “Hai perso ancora?”
Non feci in tempo a dire nulla. M disse “Ovviamente. E questa volta tocca a te toccarci per trenta secondi”.
Rimanendo al tavolo mi sarei perso la completa visione della mia ex che giocava con i cazzi dei miei amici. Quindi mentre loro si spogliavano completamente, mi andai a sedere sul divano al suo fianco.
M e C si fermarono in piedi davanti a lei, a mezzo metro l’uno dall’altro. Lei si mise seduta sulla punta del divano e glieli prese in mano. Con lentezza iniziò a segarli. Con un ampio movimento prima scopriva l’intera cappella e successivamente la faceva scomparire nel palmo.
Di colpò si fermò. Si girò verso di me “E il tempo? Non cronometri i trenta secondi” mi chiese.
“Abbiamo tutto il tempo che vuoi” le risposi. E infilai la mano destra sotto l’accappatoio iniziando a sditalinarla con due dita.
Lei di reazioni si avvicinò ancora di più a loro per poterglieli prendere in bocca.
Ci mancò che venissi senza essere toccato. Vedere quella che un tempo era mia moglie mentre spompinava due cazzi a trenta centrimetri da me mi faceva impazzire.
Non l’avevo mai sentita così fradicia. Quando le infilai il terzo dito in figa, sentii i suoi muscoli vaginali contrarsi ed l’orgasmo esplodere in tutto il suo corpo.
Le contrazioni e i mugolii durano per un numero imprecisato di secondi.
Poi disse la frase che non dimenticherò mai “Spero che qualcuno di voi abbia un bel po’ di preservativi. Voglio che mi scopiate senza sosta fino a che non vi esplodono le palle…”.
C ne aveva una scatola intera. Così inizio una catena di montaggio.
La mia cara ex mogliettina al centro del divano in tutte le posizioni possibili e immaginabili. I nostri cazzi dentro e fuori dalla sua figa, dalla sua bocca, dalle sue mani, dalle sue tette..
Non so quando tempo passò.
Fuori nevicava ancora.
Sul tavolo contai almeno sei pacchettini di preservativi che erano stati aperti.
Mi presi una piccola pausa. Le mie energie iniziavano a scarseggiare.
Non quelle della mia ex moglie. Era alla pecorina sul divano. C le era dietro. Con la sinistra lei si teneva in equilibrio, mentre con la destra di sfregava il clitoride con lo stesso ritmo con cui C la scopava. M era sdraiato sotto di lei e le succhiava le tette che gli ballonzolavano in faccia.
Andai in bagno. Quando tornai C aveva finito. Era seduto sul bracciolo del divano godendosi un meritato riposo. M era seduto in mezzo con lei sopra, girata verso il centro della stanza. Non potei non notare il cazzo di M, decisamente il più grosso, che le entrava interamente dentro fino alle palle.
Richiamai l’attenzione del gruppetto facendo vedere cosa avevo trovato in bagno. Mostrando una boccetta di crema per massaggi dissi “Non so ultimamente, ma un tempo non le dispiaceva prenderlo nel culetto..!”.
Non so se fu la mia frase o il cazzo che la stava scopando, ma esplose nell’ennesimo orgasmo.
Tra un sospiro e l’altro riuscì a pronunciare poche parole “Il mio… culetto…. è stato e… sarà solo…. tuo”.
Non appena finita la frase si alzò e venne da me. Ci baciammo appassionatamente per almeno un minuto. Poi mi prese la crema, mi prese per mano e mi portò verso la poltrona d’angolo. Si mise in ginocchio, con le gambe aperte. Aprì la crema, se ne mise un po’ sulle dita e inizio a massaggiarsi gentilmente l’ano. Non smetteva di fissarmi negli occhi. Io guardavo un pò lei e un pò il suo dito medio che inizia a sparirle nel culetto.
“Sono pronta” disse, girando la testa verso C e M che sul divano avevano iniziato a masturbarsi guardandoci.
Appoggia la punta al buchino ormai aperto. Spinsi, ma non più di tanto. Entrò tutto al primo colpo. La mia ex inarcò la schiena e emise un gemito di piacere.
La inculai lentamente e dolcemente. I nostri corpi si muovevano in sintonia. Venimmo assieme e per entrambi fu il più potente orgasmo della serata.

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