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OrgiaRacconti Cuckold

Prima volta al club privè – Cap. 2

By 16 Agosto 20214 Comments

(Quì trovate l capitolo 1: https://raccontimilu.com/orgia/prima-volta-al-club-prive/)

Decisi di prendermi un attimo di pausa per riprendermi.
Tutte quelle novità in una sola volta mi avevano esaltata e provata allo stesso tempo.

Dovevo andare in bagno a rinfrescarmi e uscii in corridoio, attraversando il cordone di guardoni che nel frattempo si era accalcato sulla porta della nostra stanza e che mi scrutavano sbavando mentre passavo in mezzo a loro.

Anche il bagno come tutto il resto del locale era molto carino e pulito.
Nell’ampio atrio stazionavano numerosi tavolini, con grandi vasi di fiori freschi che spargevano ovunque il loro piacevole aroma e davano un tocco di classe agli enormi dispenser di fazzoletti, salviette, lubrificanti, piccoli clisteri monodose e preservativi di ogni genere.

Sui tavoli c’era anche un notevole campionario di giocattoli sessuali messi a disposizione degli ospiti.
La mia attenzione fu attratta da un plug anale, di quelli col finto diamante sul fondo.
Realizzai in quel momento quanto era stato eccitante assistere da una posizione così privilegiata alla sodomizzazione della signora.
Quasi inconsciamente presi uno dei piccoli clisteri ed entrai in uno dei numerosi bagni disponibili.

Poi feci pipì e una rapida doccia.
Tornata nell’antibagno afferrai con fare furtivo (!) il plug che avevo adocchiato poco prima. Scioccamente mi vergognai un poco, perché mentre lo afferravo entrò la signora che poco prima mi aveva scaricato addosso il nettare del marito.
Ricambiai il suo sguardo di complicità e annuìì sorridendo al suo “… faccio una doccia e vi raggiungo!…”.
Rimasi un pò interdetta, perchè lo disse con quel tono che usano le madri quando vogliono tranquillizzare le figlie mentre stanno per uscire lasciandole sole in casa dicendo “amore … torno presto”.

Sorrisi ancora una volta perchè anche questo servì a tranquillizzarmi non poco in quella inaspettata situazione .
Poi mi diressi decisa verso la stanza dove avevo lasciato Francesco.

Mi sentivo come una star la notte degli oscar, mentre sfilavo fra due due cordoni di persone che mi scrutavano. Gli uomini con la cerniera calata e il membro in mano; le donne con le mutandine all’altezza delle ginocchia e le dita che titillavano vagine ormai umide.
Percepivo la loro eccitazione e questo mi esaltava.
Qualche mano mi accarezzò furtiva le natiche.
Pensai che solo un’ora prima avrei reagito in malo modo.
Ora invece, con malcelata innocenza, abbassavo lo sguardo sorridendo maliziosamente.

Sul divanetto intanto il gioco continuava imperterrito mentre alcune coppie che fino ad allora si erano tenute in disparte si erano fatte più audaci e si erano avvicinate.
Apprezzai il fatto che il periodo di quiescenza dell’uomo che mi aveva da poco inondato il seno di sperma era sul punto di terminare.
Il suo membro infatti era già sostanzialmente turgido, in questo senz’altro aiutato dal lavoro di bocca della biondina, che ora stazionava carponi davanti all’uomo, adagiato sul divano.

Mentre mi avvicinavo, a dispetto delle luci soffuse, la scena si apriva meglio di fronte a me.
Vidi qualcosa che confermò quanto avevo immaginato allorché (ad inizio serata) il ragazzo della biondina aveva squadrato con interesse il pene di Francesco.
Il mio ragazzo stava seduto affianco dell’uomo più anziano, mentre di fronte a lui, esattamente nella medesima posizione della biondina, stava il ragazzo che …azz…gli stava facendo un pompino?! !
Sul momento esitai.
Non sapevo dove guardare, imbarazzata.
Poi incrociando lo sguardo di Francesco che mi sorrideva pensai che se io ero bisex (come avevo scoperto quella stessa sera) allora avrebbe potuto esserlo anche lui.
Ricambiai il suo sorriso mostrandogli nel contempo con fare lascivo il plug che portavo con me.
Lui ammiccò, indicando i culetti perfetti che i due spingevano verso l’alto inarcando la schiena.

A quel punto avevo l’imbarazzo della scelta.
Puntai istintivamente verso il culetto di lei.
Il suo sfintere rosa si presentava in tutta la sua magnificenza.
Il desiderio di leccarlo fu fortissimo e l’ “aaahhh” della ragazza quando affondai la lingua mi fece capire che era anche ricambiato. Dopo qualche minuto il finto diamante faceva bella mostra fra le sue natiche bianche. La facilità con cui l’oggetto era entrato dimostrava ancora una volta l’esperienza accumulata dalla signorina, a dispetto dell’ancor giovane età.
Lei, dopo avermi lanciato uno sguardo di complicità si sollevò, appoggiò le ginocchia sul divano ai lati del bacino dell’uomo e inizio a cavalcarlo mentre lui le leccava i capezzoli con avidità.

Mentre mi gustavo quasi rapita lo spettacolo sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla.
La Signora era già rientrata ma capii dall’aroma che emanava che anche lei si era effettivamente concessa una rapida doccia ristoratrice.
Notai immediatamente il suo sguardo malizioso.
Nell’altra mano teneva un piccolo tubetto di lubrificante e un plug che teneva nell’altra mano, del tutto simile a quello che avevo da poco infilato nel culetto della biondina.
Capii che la donna aveva immediatamente capito le mie intenzioni, quando ci eravamo incrociate in bagno poc’anzi.
Con un fare da maestrina mi fece accomodare in ginocchio sul divano, nello spazio libero lasciato dalle altre due coppie.
“Appoggia le braccia alla spalliera, allarga bene le gambe e inarca la schiena spingendo il culetto verso l’alto” mi sussurrò all’orecchio mentre mi faceva assumere la posizione.
Il modo in cui lo diceva mi fece eccitare ancora di più.
Alla mia sinistra suo marito continuava a farsi cavalcare in modo forsennato dalla biondina che sostanzialmente si stava gustando una doppia penetrazione cazzo+plug.
Alla mia destra…
Mi resi conto solo in quel momento e non senza sorpresa che il ragazzo e Francesco si erano scambiati posto ed ora seduto sul divano era il ragazzo, mentre Francesco…
Non nego che il vederlo per la prima volta con un cazzo in bocca mi lasciò un attimo interdetta ma allo stesso tempo aumentò il mio livello di eccitazione.
La Signora doveva averlo capito perché dopo aver sommariamente lubrificato il plug con un po’ di saliva e versato un’abbondante dosa di lubrificante fra e mie natiche, iniziò repentinamente ma con delicatezza a spingermi il dildo nel culetto. Non potei trattenere un “Siiiii…” quando il mio ano tornò a contrarsi dopo aver ingurgitato il plug.
Anch’io adesso potevo sfoggiare un culetto agghindato con diamante.

“Piccola, mi credevo che era la prima volta per te, invece è scivolato dentro in un attimo” mi sussurrò all’orecchio la Signora, sempre con tono quasi materno.
Io per un attimo mi sentii arrossire (possibile in quella situazione?) mentre assaporavo il piacere che mi inebriava.
Non replicai, pensando che lei non mi avrebbe mai creduto se le avessi detto che lo era davvero.

La Signora si accomodò tra le gambe divaricate del marito e iniziò a leccare: scroto, asta e culetto della biondina, a seconda di quello che il continuo trottare di lei metteva a disposizione della sua lingua.

Io tolsi le braccia dalla spalliera e abbassandomi avvicinai il viso a quello di Francesco che continuava a succhiare il cazzo del ragazzo.
Con un sorriso me lo offrì e iniziammo a leccare l’asta: uno da una parte e uno dall’altra. Dietro di me il marito della Signora, di fronte al quale ora si apriva lo spettacolo del mio culo diamantato e della mia fica gocciolante.
Iniziò a infilarmi nella vagina le sue dita nerborute.
Ad un tratto afferrò il plug e con decisione me lo sfilò dal culo.
Immaginai la scena del mio sfintere, per alcuni secondi completamente e sfacciatamente spalancato di fronte all’uomo e alle due donne.
Il mio culetto non ebbe il tempo di ritornare nella sua posizione di riposo perché repentinamente l’uomo infilò una delle sue dita.
Non capivo che dito fosse; ma era grosso.
Era scivolato dentro piuttosto bene, segno che l’uomo aveva ben pensato, prima di procedere, di lubrificarlo nella propria bocca o molto più probabilmente in quella di una delle due donne.
Iniziai a pensare che la fantasia maturata mentre ero in bagno (la buona pratica del clistere prima di un rapporto anale dovevo averla letta su qualche forum) stava per realizzarsi, ma per quanto grosso fosse quel dito non nascondo che ero un po’ preoccupata all’idea che di lì a poco avrei dovuto accogliere nelle viscere qualcosa di dimensioni ben superiori.

Le dita dell’uomo passavano freneticamente dalla mia vagina al mio ano, talvolta usava due dita e mi masturbava contemporaneamente ano e vagina.
Godevo e leccavo. Leccavo e godevo.

Ad un tratto il ragazzo fece cenno a Francesco di alzarsi, facendogli chiaramente capire di mettersi in una posizione consona affinché potessi succhiarlo. Allo stesso modo fece lui poggiando un ginocchio sul divano e l’altro piede ben fermo sul pavimento.
Non avevo mai succhiato due cazzi insieme … anche quella era una prima volta.
E mi piaceva.

Persa in questa pensieri e sopraffatta dall’eccitazione feci solo in tempo a rendermi conto per un istante che le dita dell’uomo dietro di me non stazionavano più da qualche secondo nei miei orifizi.
Abbandonai per un istante i due cazzi che mi stavano davanti e girai il viso, quanto bastava per capire che l’uomo si era alzato ed ora il suo glande puntava dritto verso il mio culo.

Come se fosse consapevole che la cosa mi destava qualche preoccupazione, la biondina lasciato il destriero che aveva cavalcato fino a quel momento, si era alzata in piedi e accomodata al mio fianc.
Afferrate saldamente le mie natiche con le mani, dandomi la schiena (o meglio, il culetto) e col viso rivolta verso l’uomo mi dilatava i glutei e insalivava con foga il mio sfintere.
L’uomo, come ulteriori gesto di benevolenza nei miei confronti, prese il lubrificante che sua moglie aveva portato con sé dal bagno e inondò il suo membro del gel.
Un intenso aroma di fragola mi inebriò.

Tornai ad occuparmi dei cazzi che avevo davanti.
Ero eccitata e ormai consapevole di essere alla mercé di questi esperti dello scambismo, che sapevano bene come comportarsi per non mettere a disagio i loro partner occasionali.

Sentii nettamente le pulsazioni del mio cuore e le contrazioni della mia vagina aumentare di frequenza quando percepii che il viso della biondina si allontanava dalle mie natiche, pur mantenendole divaricate con le mani.

Alcuni istanti e il glande dell’uomo era appoggiato al mio culetto.
Lo percepii in tutta la sua dimensione.
Appoggiato lì mentre imprimeva una leggera pressione, insufficiente però a farlo entrare, come se stesse aspettando il via da qualcuno o da qualcosa per farsi spazio dentro di me.

La Signora iniziò ad accarezzarmi la testa e la sua mano correva dai capelli lungo tutta la schiena fino ai glutei. Per poi risalire e ricominciare.

Succhiavo e godevo, godevo e succhiavo.

“Rilassati” mi sentii sussurrare.
Voltai leggermente il viso: era la la Signora che, avvicinato il suo viso al mio, mi fissava sorridente.
Aveva infine capito che era veramente la mia prima volta.
“Ho voglia di essere inculata…” mugugnai a mia volta, mentre lei continuava ad accarezzarmi.

Mentre pronunciavo quelle parole sentii nettamente il mio sfintere rilassarsi e il glande dell’uomo iniziare dolcemente a trovare quella via che stava cercando.
“Ti piace” ? Mi chiese la Signora conoscendo già bene la risposta.
“Siiii… lo voglio dentro…. lo voglio dentro…” pronunziai sempre sussurrando.
Scorsi il cenno d’intesa che la Signora rivolse al marito.
La pressione aumentò leggermente e il glande scivolò completamente dentro.
“Siii… lo voglio dentro tutto…!”
Questa volta mi resi conto che il mio tono di voce si era fatto più alto e quasi perentorio. Infatti, questa volta l’uomo non attese il cenno della moglie… e affondò il colpo.
Non brutalmente ma con decisione e continuità il cazzo entrò fino in fondo.
Mi sembrava di sentire il glande nella pancia.
La mia fica pulsava e gocciolava.
Mi aspettavo iniziasse a stantuffarmi il culo a più non posso, invece, dopo aver stazionato alcuni secondi completamente dentro il mio culo l’uomo tolse completamente il cazzo.
Percepii che se lo stava facendo succhiare dalla biondina e mi congratulai con me stessa per aver deciso di fare il piccolo clistere quando ero stata in bagno.
Pensai che tutti quei forum Hard consultati con Francesco ora venivano buoni

Poi così come era uscito ripiombo dentro di me.
La sensazione di fresco che sentii a livello dello sfintere mentre mi penetrava mi fece capire che aveva utilizzato nuovamente un’abbondante dose di gel lubrificante
Gliene fui grata.

Questa volta iniziò a scoparmi il culo.
Dapprima lentamente.
Poi via via aumentando il ritmo dei colpi.
Lasciai i cazzi che stavo succhiando per godere completamente di quel momento.
Abbassai la fronte sul divano e chiusi gli occhi.
Sentivo nettamente le venuzze di quel cazzo nerboruto che entrava e usciva dal mio culetto.
Ad ogni colpo lo scroto dell’uomo sbatteva sulla vagina.
Ormai il cazzo scivolava dentro e fuori dal mio culo come se non avessi fatto altro da anni.
Anche la ragazza aveva mollato la presa delle mie natiche dal momento che non era più necessario agevolare la penetrazione e si era dedicata ad altro.
Mi resi conto di dove si era posizionata non appena aprii gli occhi e sollevai la testa.
Non essendo più impegnati a riempirmi la bocca, Francesco e il ragazzo si stavano dedicando ad altro e la scena che stava preparandosi dimostrava che quella sera non avevo ancora visto e provato tutto.

La ragazza stava supina, con la testa appoggiata con la nuca ad uno dei braccioli del divano.
Le gambe divaricate e appoggiate sulle spalle del ragazzo; il sedere ben sollevato in modo tale da agevolare le operazioni.
Il suo ragazzo la stava inculando (un piede sul divanetto e uno ben poggiato a terra)
Il plug che avevo infilato nel culo della biondina ora stazionava in quello del ragazzo, che faceva bella mostra di se esattamenta in direzione del mio viso.

Appena più in là, il cazzo di Francesco stazionava nella bocca della Signora.
Dopo aver insalivato per bene il cazzo di Francesco la Signora si avvicinò ai glutei del ragazzo e assecondando l’andirivieni dell’inculata tolse delicatamente il plug.
Capii immediatamente cosa stava per succedere di lì a poco.
Fece cenno a Francesco di avvicinarsi mentre con le mani allargava le natiche del ragazzo.
Non fui sorpresa nel vedere che Francesco non si fece ripetere l’invito due volte.
Mentre i colpi del ragazzo nel culo della biondina diminuivano di intensità, fino quasi a fermarsi.
Francesco appoggiò il suo glande a quel magnifico buchino rosa che (lo ammetto) in quel momento mi sarebbe piaciuto leccare se non fosse che Francesco si frappose fra quello e il mio viso, appoggiando a sua volta un piede sul sedile del divano e lasciando l’altro a terra.

Ora era il buchino di Francesco che si stagliava magnifico di fronte a me.
Attraverso le gambe di Francesco potei ammirare tutta l’eccitante scena del suo glande che dapprima si appoggiava sull’ano del ragazzo e poi scompariva all’interno accompagnato da un gemito di entrambi gli uomini.

La lentezza con cui per ovvie ragioni si svolgevano le penetrazioni di quell’incredibile quanto eccitante trenino mi permise di realizzare la fantasia che avevo espresso alcuni istanti prima; iniziai così a leccare voluttuosamente il culetto di Francesco.

L’eccitazione era alle stelle per tutti.
L’uomo dietro di me lo dimostrava aumentando a più non posso la frequenza dei suoi colpi.

“Sborro!”… gridò all’improvviso ritraendosi dal mio culo.
Non nego che un po’ mi dispiacque, dal momento che pregustavo già di godere a mia volta del fiotto caldo che ad inizio serata avevo visto inondare il culo della Signora.
Ma come se si fosse trattato di un segnale in codice, la Signora che fino ad allora si era mantenuta nei pressi del trio leccando a destra e a manca, all’annunciò del marito si precipitò dietro di me.
Potei solo immaginare cosa stava succedendo, confortata in questa mia ipotesi dalle espressioni eccitate degli altri tre compagni di giochi e degli astanti spettatori, che all’allontanarsi repentino della Signora l’avevano seguita con lo sguardo e ora stentavano a staccare gli occhi dalla scena di cui stavano godendo.
“Sto per venire anche io…” mi apostrofò Francesco ansimando.
Senza aspettare un mio segnale di approvazione ormai scontato, uscì dal culetto del ragazzo e voltandosi di scatto mi offrì il suo cazzo, turgido come forse mai prima d’ora.
Non feci in tempo a pompare che due o tre sole volte che subito percepii il classico pulsare del pene che sta per eruttare il suo nettare.
Feci solo in tempo a fissarlo negli occhi e a dire …:” vienimi in bocca amore…”
Il primo copioso schizzo di sperma, accompagnato da un “Aaaaggghhh…” di Francesco, mi inondò il viso.
Prontamente ripresi in bocca quel glande violaceo.
Sembrava non dovesse finire mai.
L’eccitazione di quanto provato fino a quel momento aveva fatto si che i testicoli di Francesco producessero una quantità inusuale di liquido, che ora si stava riversando nella mia bocca.
Iniziai ad inghiottire a più non posso.
Buona parte del liquido, dal momento che comunque continuavo anche a pompare, iniziò ad uscire dai lati della bocca e a colarmi dapprima lungo le guance e poi a sgocciolare sul divanetto.

Lasciai uscire il cazzo di Francesco dalla mia bocca solo nel momento in cui fui sicura che anche l’ultima goccia di liquido seminale era uscito e il cazzo stava iniziando a perdere un po’ del suo vigore.

Francesco si accasciò esausto e fu allora che ebbi conferma di quanto poco prima avevo solo potuto ipotizzare.

Mentre ancora mi trovavo alla pecorina cercando di superare l’ennesimo orgasmo che quella sborrata mi aveva provocato, si materializzò al mio fianco la Signora.
I rigagnoli dello sperma del marito inondavano ancora il suo viso e il suo splendido seno.
Si avvicinò al mio viso e iniziò a leccare lo sperma regalatomi da Francesco alcuni istanti prima.
Poi mi offrì il suo seno e a mia volta iniziai a leccarlo senza tralasciare di fare mio quanto era rimasto del liquido seminale del marito.

Mentre le nostre lingue si scambiavano lo sperma dei rispettivi compagni fummo interrotte da un gemito che sovrastava quelli dei vari avventori della stanza, molti dei quali a loro volta non avevano resistito e uno dopo l’altro (uomini e donne) si accalcavano ai vari distributori di fazzoletti sparsi nella stanza.

“Aaaarggghhhh….sto per venire”. Il gemito proveniva giusto di fronte a me e la Signora.
Ci eravamo quasi scordati del ragazzo e della biondina.
Anche nel loro caso… le performance della serata avevano portato ad un livello altissimo l’eccitazione ed era arrivato il momento di prendersi un po’ di meritato riposo.
“Siii… sborrami in faccia…!”.
Gli occhi da cerbiatta ed azzurri come il mare della biondina fissavano quelli del ragazzo, mentre inginocchiata di fronte al suo bronzo di riace, con la bocca spalancata e la lingua semi protesa all’infuori lo invitava a schizzare il suo nettare.

Mentre il suo uomo si masturbava con foga pronto ad eruttare, la maliziosa girò lo sguardo verso di noi e: “…mi fate compagnia?” ammiccò, facendo l’occhiolino e avanzando un sorriso birichino.

Non ce lo facemmo ripetere due volte.
Avvicinammo i nostro due visi a quello della ragazza: guancia a guancia, una da una parte e una dall’altra giusto in tempo per veder partire il primo schizzo colpirle il ciuffo ribelle che le cadeva sulla mascherina, per terminare la sua corsa un po’ in bocca e un po’ sulla lingua.
Più o meno la stessa sorte toccò agli schizzi successivi che il ragazzo ebbe la prontezza di dirigere uniformemente su tutti e tre i nostri volti.
Non resistetti alla voglia di assaporare anche quel nettare e mi ritrovai anch’io a bocca spalancata e lingua protesa, nella speranza di poter ricevere il maggior numero di schizzi possibile fra tutti quelli che il ragazzo aveva mantenuto in serbo per tutta la serata… fino a quel momento.

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