Skip to main content
OrgiaRacconti Cuckold

Quartiere a Luci Rosse, Moglie e Marito.(Prima parte)

By 1 Marzo 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Quartiere a Luci Rosse, Moglie e Marito.(Prima parte)

‘Come sarebbe a dire Amsterdam? Mi hai preso per una scema?’
‘…ma Marisa…&egrave per lavoro?’
‘Sì, ed io sono un elfo magico!! tu vai lì per scoparti le puttane!’
‘Ti giuro…
‘Lascia perdere….ti conosco oramai..sei un puttaniere….passerai i tuoi giorni a scopare con delle baldracche!!’ urlava mia moglie isterica, sbattendo le chiavi sulla tavola. La voce deformata dalla rabbia, gli occhi iniettati di odio nei miei confronti. Era arrabbiata, schiumava bile contro di me.
‘…beh…sempre meglio che starsene qui a guardarci negli occhi e a non scopare da mesi!’ le dissi infine incazzato pure io.

Da qualche tempo le cose fra noi due non andavano. Crisi del settimo anno e robe varie, come calo del desiderio. Io avevo preso ad andare a troie, era vero, lei lo aveva scoperto quasi subito e da mesi mi faceva una guerra senza quartiere.
‘Non scopiamo perché tu non mi guardi neppure! Pensi solo alle troie!’
‘Non scopiamo perché tu sei diventata una sposa imborghesita e noiosa. Ti sei ingrassata, stai sempre in vestaglia in casa, non ti va mai di uscire, di andare a ballare….ci siamo conosciuti in disco che ti facevi di ecstasy e ballavi tutta la notte e adesso passi le tue giornate a guardare la tv….la voglia va coltivata, mia cara!!’
‘Che stronzo!! ti odio!!’ e se ne era andata in camera. Avrebbe pianto. Sarebbe seguiti giorni di astio e rancore, la conoscevo mia moglie. Io intanto sarei andato ad Amsterdam senza il suo consenso. Il lavoro era il mio, i soldi pure!

Invece prima di cena Marisa mi chiamò in camera. Era seduta sul letto, aveva pianto ma adesso sembrava più rilassata rispetto a prima.
‘Senti, perché ci andiamo assieme ad Amsterdam?’
‘Che cosa dici?’
‘Senti, Duccio, il nostro matrimonio va a rotoli…lo so…io sono in crisi…tu vuoi solo sesso per affermare la tua virilità prima del tracolo…lo…zitto…aspetta….andiamo ad Amsterdam….una bella gita…e…ok…mi resta difficile…ma andiamo a puttane assieme…’
‘Cosa?’
‘Hai capito!Non farmelo ridire…andiamo…quello che ho detto &egrave chiaro! Ti eccita la cosa?’
‘…sì…’
‘Sì?’
‘Sì, mi eccita! Tu ed io! E un’altra donna!!’
‘…lo farò…per te….per noi…per il nostro matrimonio…’
‘..wuww…non vedo l’ora!’
‘Ok, ma adesso dammi un bacio..:’
eccitato all’idea di quella cosa a tre con mia moglie la presi sul letto. La spinsi con forza verso la testata e la bacia con foga. Lei rispose al mio bacio e per la prima volta da mesi mi trovai eccitato all’idea di Marisa. Continuai a baciarla e poi scesi sul collo. La leccai come le piaceva. Leccai sotto l’orecchio dove aveva sempre voglia, la leccai sul collo e poi scesi sulla tetta destra. Succhiai e baciai il suo seno generoso e poi le misi una mano nella figa. Era bagnata.
Le salii sopra e la scopai con rabbia e voglia.
**
Amsterdam ci accolse con la pioggia.
Dopo aver sistemato alcune cose del lavoro, tornai in albergo a prendere Marisa.
Ero eccitato non vedevo l’ora di fiondarmi nel red light district e fare una cosa a tre con mia moglie.
Lei stava ancora riposando.
‘Ehi, allora usciamo? Sei pronta?’
mi guardò con aria indisposta.
‘…quanta fretta….’
‘Sei stata tu a proporre la cosa..’
‘Adesso vuoi accollarmi tutta la cosa….sei tu..il puttaniere!’
‘Non ricominciamo…ti prego…’
‘ok…vediamo dai…’
Era sfavata si capiva benissimo. Si vestì alla meglio, senza trucco, come se andasse a funerale.
Andammo in centro e ci mettemmo a guardare le vetrine con le donne.
‘…ma così? Esposte come carne da macello?’
‘Cosa c’&egrave di strano? Sono puttane mica suore….ammetto che non &egrave il massimo ma sempre meglio che come da noi in Italia…per strada….ovunque….un carnaio stupido. Qui sei al sicuro, loro sono controllate dallo Stato, i clienti non hanno problemi, loro pagano le tasse, non c’&egrave sfruttamento, né violenza. Da noi ci guadagnano solo le mafie..’
‘ok, però &egrave squallido dai…’
‘Non siamo venuti qui per una discussione politica.-sociale…cerchiamone una che ci piaccia ad entrambi e…’
‘Non lo so Duccio…non mi piace qui….mi sento a disagio….’
Capii che era una giornata storta…Marisa non voleva fare nessuna cosa a tre….che stronza…Mi infuriai e serrai i pugni. Avrei voluto darle uno schiaffo, ma mi trattenni, non lo avevo mai fatto e non avrei certo iniziato ora.
‘Ho capito Marisa! Le tue sono solo fantasie da mogliettina frustrata..tu mi hai preso in giro. Io me ne vado! Torno in albergo e vaffanculo!’
Lei mi dette uno schiaffo, ma senza forza. ‘Resta con me, deficiente!’
‘No!’ e me ne andai. La pioggia era incessante e lei rimase a guardarmi andare via.
Tornai in albergo e mi feci una doccia. Quindi mi misi sul letto a farmi passare la rabbia e la delusione. Marisa! Come tutte le donne e il sesso! Prima fanno le disinibite, poi vogliono solo quello patinato, da commediola! Stronze e stronza lei!
Ordinai una birra fredda e la bevvi in accappatoio sul letto.
*
Dopo qualche tempo ricevetti un messaggio da Marisa.
‘Duccio, amore!raggiungimi, sono in coffeshop e voglio fare una cosa con te, ti piacerà!’
le risposi arrabbiato: TANTO NON NE AVRAI IL CORAGGIO. RIMANI PURE Lì A FUMARE, CODARDA!!
Lei mi scrisse di nuovo: ‘ ti pregopregoprego vieni subito, duccio….vieni qui..mi trovo al…’
Alla fine accettai. Mi vestii ed uscii. La pioggia era diminuita molto.
La raggiunsi nel locale. Era stonata, gli occhi piccoli, rossi, sul tavolino tracce di erba e tabacco, cartine. Ordinai un frullato. ‘…allora?cosa facciamo?’ chiesi. Lei mi fissò ma era come se non mi vedesse bene. ‘Fuma! &egrave ottima!’ e mi passò un joint tutto rattrappito ma gonfio di ganja. ‘….ma sei fatta Marisa…guarda come sei messa..’ ‘Fuma e zitto!’ presi il joint e lo riaccesi. Feci due ampie boccate. Era dai tempi dell’università che non fumavo erba. Tossii forte, più volte. Bevvi il frullato. Le ripassai la canna. Annuii divertita. Ondeggiava la testa a ritmo di un basso tutto suo. Anche senza trucco, la sua pelle da ragazza ‘ aveva quasi 46 anni ‘ era brillante, seppur un poco appesantita sul mento, sotto gli occhi, era ancora una donna piacente. Si era tolta la felpa e la teneva legata in vita, così sotto il piumino color grigio aveva solo una camicetta bianca che omaggiava il suo bel seno caldo, tondo, femminile. ‘Quanto hai fumato?’ ‘Oh, non rompere…questo &egrave il secondo…’ ad un tratto mi sentii la testa più leggera e piccoli vortici mi girarono attorno agli occhi, mi distesi accanto a mia moglie e sentii il suo profumo e l’odore del tabacco, dell’erba. Fece un tiro di canna e mi baciò.
Mi soffiò il fumo in bocca, lo presi dentro di me e poi sentii la lingua di Marisa sulla mia. Lingua calda, eccitata. Io mi sentivo invece secco, ma risposi al bacio, fu un bel bacio lungo, dolce. Bevvi e fumai il resto del joint. Mi rilassai e sorrisi. Bacia Marisa sul collo e sotto l’orecchio, lei fece dei versi con la bocca, rise e mi toccò il petto, strizzandomi un capezzolo sotto la maglia. ‘Hai!!mi fai male…ma che hai oggi?’ ma risi e la bacia ancora sotto il collo.
‘Mi &egrave venuta un’idea…’
‘Cosa?’
‘Quello che volevamo fare…una cosa a tre…io…tu e ‘.’
‘Chi?’
mi indicò una finestra davanti al coffeshop. Una puttana dalle lunghe gambe. Non si vedeva benissimo, ma sembrava alta, grosse tette nude che appiccicava a tratti al vetro quando passava qualche potenziale cliente.
‘Perch&egrave lei?’
‘Perch&egrave mi piace il tipo…e…’ sorrise maliziosa. Mi dette un altro bacio molto sensuale, eccitandomi. Risposi al bacio e portai la mano di mia moglie sul pacco. Gli feci sentire il mio cazzo che si stava indurendo. L’erba era veramente buona, mi sentivo allegro e spinto.
‘…e cosa?’
‘L’ho osservata per molto tempo stando seduta qui a fumare. Mi sembra una tipa divertente, brava..’
‘Brava? In che senso?’
‘Mi sembra una in gamba. Sono andata a vederla da vicino. Mi ha sorriso, ha un volto simpatico e sexy, mi ispira…dovresti darle un’occhiata…’
‘Ok, perché no? Da qui sembra piuttosto alta..ha delle grosse boccie e lunghe gambe..’
‘Sì..e…e…no so..qualcosa…’
Mi alzai per andare a vedere. Il cazzo nei pantaloni era gonfio. Lei lo vide, mi sorrise, si alzò in piedi anche lei e mi dette un bacio. ‘Vai..’
uscii nella pioggia e attraversai al strada fermandomi di fronte alla prostituta. In effetti era piuttosto alta, le lunghe gambe svettavano dietro la vetrina. Portava grossi stivali di pelle nera che risaltavano sulla pelle chiara e davano ancora più imponenza alla figura. Piccoli tatuaggi a forma di zampe di felino le correvano lungo le gambe. Il seno era grosso, rifatto, la guardai, mi vide, mi sorrise. Il volto era gioviale, grosse labbra pitturate di rosso carne risaltavano sul volto pallido, gli occhi scuri, la fronte alta con una coda di cavallo dove domava lunghi capelli rossi ramati.
‘Vieni bellezza….entra…’ mi disse prendendo i grossi seni a coppa e spingendoli in alto per mostrare la mercanzia. Fu allora che mi accorsi che non era una donna, ma una trans. Cazzo Marisa! Ma come non hai capito!? Mi domandai e ridendo tornai indietro nel coffeshop.
‘Ehi, ma quella non &egrave una donna!! &egrave una trans! Come hai fatto a non accorgertene cara…?’ chiesi divertito. Lei stava rollando un’altra canna. L’accese si accomodò sul divano e mi sorrise:
‘Certo che avevo capito, sciocchino…ma a me va di farlo con lei…’
‘Ma sei scema? Che cazzo dici?’
‘Ah, con una donna sì, ma con un uomo no?’
‘Ma che c’entra…tu…cio&egrave noi…’
‘Come cosa c’entra. Parità, mio caro. Se lo vuoi fare a tre perché no con trans?’
‘Sei impazzita, Marisa…io non farò…
‘Ah, ti tiri indietro adesso….
dette una lunga boccata alla canna e mi fissò. La guardai esterrefatto.
Ero già stato a trans. Ma solo pompini. Quel genere non mi stuzzicava poi molto. Adesso però era diverso. Marisa voleva farlo a tre con quella prostituta la fuori.
‘…ma..’ balbettai.
‘Ci stai? Se sì usciamo adesso. Facciamolo. Se no, me ne torno in albergo e fine dei giochi. Non ci sarà un’altra possibilità.’ rise e annuì. La vidi determinata. Cazzo. Ci pensai su. In fondo…cio&egrave…era pur sempre a tre…con mia moglie e una sconosciuta….
l’idea si formulò in me. Poteva andare. Lei era decisa. Pare. Io no. Una trans?
Sorrisi anche io.
‘Accetto Marisa, andiamo!’
lei si alzò di scatto facendo cadere bicchiere e posacenere. Gli avventori ci guardarono. Mi passò la canna e mi baciò in bocca. Dopo pochi attimi eravamo in strada, sotto la pioggia.
Mi prese la mano e fece. ‘Andiamo da lei!’
la segui fino alla porta della trans di prima. Lei ci vice e rise. Fece segno di no, scocciata col dito.
Marisa stupida mi guardò.
‘non vuole…’ dissi.
‘Come?’ batt&egrave le mani e bussò alla trans. Quella ci fece segno di andare e si voltò.
‘Andiamo Marisa…non le va…ecco tutto…’
‘Adesso noi restiamo!’ disse e bussò di nuovo alla porta-vetro. La trans si voltò e aprì.
‘Cosa volete?’ aveva una voce roca ma sexy.
‘Vogliamo una cosa a tre..’
‘Sicuri?’
‘Sicuri. Lui &egrave mio marito ‘ spiegò Marisa ‘ e vogliamo scopare.’
‘150 euro. Per una cosa ivertente…’
‘ok. Paga!’ mi disse e io pagai. Dentro era caldo ma umido. La trans era seminuda e aveva un bel culo sodo, con un perizzoma violetto che le tagliava in due le natiche belle, piene, invitanti. Le guardai mentre infilava i soldi nel cassettino. Si voltò. Era alta con tette finte ma grosse. Viso da troia. Occhi simpatici, vispi.
‘Scommetto che tu carina non sei mai stata con un trans…
‘Hai vinto, carina…mai…prima volta…’
‘Ma il tuo maritino inveve…credo di no..giusto?’
imbarazzato annuii.
‘E’ un puttaniere….quante volte coi trans? Ti piace?’
chiese Marisa indispettita e volgare. Non la riconoscevo.
‘Certo che gli piaccio! Guarda che aria infoiata che ha!’ fece lei.
In effetti ero eccitato ma sorpreso dalla situazione intrigante, mia moglie, la trans, io.
La tipa spense la luce a ccese due candele profumate.
Si dimenò davanti a noi mostrando il culo sodo, un vero cuscino di carne in ottima forma. Marisa le appoggiò le mani sulle chiappe e strinse. Io la imitai. Ci ritrovammo io e mia moglie a palpeggiare le sode chiappe di una trans in una cabina di Amsterdam!
Mi arrapai di brutto toccando quel culo delizioso. Marisa stingeva e con una mano si toccava. Si passava la mano sulle mutandine(si era spogliata! Ma quando?), portava il reggipetto. La trans si voltò. ‘Oh che carini..vi piace il mio culo, vero?’
‘Sì’ rispondemmo in coro. Marisa si toccava ancora. Io ero eccitato. La trans ci strinse in un abbraccio e ci spinse l’uno nelle braccia dell’altro. Un trio. Mia moglie, io, quella donna particolare sconosciuta. Baciò mia moglie sulla bocca, Marisa rispose, eccitata a sua volta. Poi la trans mi baciò e poi io baciai mia moglie. Restammo a baciarci in bocca noi tre in piedi. La lingua di Marisa, poi quella della trans. Era bello e caldo e figo.
Poi lei ci spinse sul letto. Ci stendemmo e la trans mi spogliò. Via i pantaloni e la giacca. Disse e lo fece. Rimasi in mutande, il cazzo già ritto. Lei lo prese in mano da sotto e lo toccò dolcemente. Poi mia moglie la baciò in bocca e mentre mi toccava il cazzo, la trans infilò una mano nella figa di Marisa. Sul letto io eccitato mi godevo la mano di lei sul mio cazzo e sentivo Marisa gemere di goduria. Le dita della trans erano dolci e abili su di noi. Ci fece arrapare come diavoli. Toccò e infilò le mani. Marisa godeva e pure io. Quindi fece: ‘Hai un bel cazzo…ma anche io ho una cosina niente male…’ e sfoderò il suo arnese. In effetti, non in piena erezione, era piuttosto grosso. Depilato e liscio era eccitante. Marisa con ancora la mano della trans nella figa che la spingeva a fondo, si avventò su quel cazzone e lo baciò.
‘Calma bella mia…il codom..’ disse quella e si mise il preservativo. Sotto la gomma traparente c’era un grosso cazzo, prese a smanettarsi. Io guardavo eccitato. ‘Vuoi toccarlo?’ chiese la trans ed io mi avvicianai piano. Toccai quel cazzo depilato e lo soppesai. Ma lei me lo tolse di mano e lo spinse nella bocca di Marisa. ‘Dopo…ci sarà tempo…’ Marisa prese a spompianre il trans come non l’avevo mai vista fare prima. Inginocchiata sul letto fra le cosce di lei la succhiava. Spompinava la trans con fuga. Io misi una mano nella figa di mia moglie. Era bagnata. Un lago. Calda ed eccitata la figa di Marisa pareva quasi parlare: SONO PRONTA PER ESSERE SCOPATA. Pareva dire. Così andai dietro di lei e mentre succhiava il cazzone della prostituta, la presi nella figa in piedi, spingendo con forza, il mio cazzo dritto scivolò nella passera bagnata di Marisa con una facilità estrema. Iniziai a pompare, a cavalcarla da dietro. A spingere, a fotterla. Scopavo mia moglie mentre la sua bocca era piena di un cazzo altrui. Succhiava Marisa e la trans godeva e mi strizzava l’occhio mentre scopavo mia moglie.(…segue) Sentii Marisa venire sul mio cazzo cercando di gridare di gioia, ma la trans le teneva il cazzo in bocca. Continuai a scopare mia moglie mentre lei godeva come una troia e si prendeva un cazzo in bocca da una trans sconosciuta che mi gridava parole oscene in inglese ed italiano. Continuai a fottere la figa di mia moglie con colpi decisi, uscendo ed entrando nella sua figa che esplodeva umori mentre la trans mi incitava e mi urlava di fotterla.
Quindi mi staccai da mia moglie e ripresi fiato. Marisa si alzò dal letto e prese ad urlare:
E’ STATO FANTASTICOOO FANTASTICOOOOOOOO OHHHHHHHHHHH CHE ROBABBBBBBBAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

era eccitata e la trans ci spinse uno nelle braccia dell’altro. Presi a baciare Marisa con foga, lei era sudata, bagnata, eccitata e colava umori dalla figa. La trans afferrò il mio cazzo e si inginocchiò ai miei piedi, puntò il mio uccello e se lo mise in bocca. Subito un caldo piacevole mi prese al cervello e al cazzo. Favoloso! La bocca della troia era una cosa incredibile. Prese a succhiare la cappella con arte, ruotando la mano attorno al mio cazzo. Un brivido di piacere mi invase tutto e mi sentii una favola. Stavo godendo da Dio, la puttana mi succhiava il cazzo meravigliosamente, chiamai a me Marisa e la baciai mentre la sotto mi facevano un pompino da urlo.
Rimanemmo avvinghiati a quel modo, noi tre, la puttana che mi faceva un bocchino, io e mia moglie. La lingua della troia sul mio cazzo era eccezionale, la sua bocca mi ingoiava tutto il pene e la sua mano sulle palle mi faceva impazzire.
VENGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO urlai e la trans si alzò di scatto, afferrò mia moglie e fu Marisa a prendersi il getto di sperma del mio uccello. Lunghi fiotti caldi, densi, venivo a fontana. Marisa se li prese tutti sul petto ed era felice. Io sborravo di goduria e venivo. La trans rideva e menava le danze.
Dopo l’orgasmo ci stendemmo sul letto a riprendere fiato.
Respiravo tutti e tre lentamente, spossati dalla fatica ma pieni di libidine e piacere profondo.
La luce era soffusa, fuori pioveva e mi sentivo l’effetto dell’erba fumata prima che tornava fuori stordendomi leggermente. Marisa prese a dire come era stato bello e quanto aveva goduto. La trans era simpatica e parlava anche un poco di italiano. Aveva vissuto alcuni anni a Torino. Alla fine disse:
‘Ehi siete proprio una bella coppia, ma io devo pensare agli affari…ve ne dovete andare…’
‘..e se paghiamo ancora, possiamo restare?’ fece Marisa.
Rimasi stupito, non potevo crederci!
‘Ma cara….noi dobbiando andare….’
‘Ma se stiamo così bene qui con lei? Tieni questi sono altri 100 euro, possiamo restare?’ fece Marisa pescando dalla borsa i soldi, era nuda, ancora sudata e piena di libidine, energia, sesso. Non la vedevo così da 20 anni!!
‘Ok…100 vanno bene per un’altra mezzora…’
‘Fantastico! Hai da fumare?’
‘Sei proprio una porcella lo sai?’
‘Sei irriconoscibile Marisa…mai avrei creduto..’
la trans prese dal cassettino una canna d’erba già iniziata e l’accese.
La fumammo stesi sul letto.
Parlammo di varie cose e ridemmo molto.
Poi Marisa fece:
‘E tu? Non sei venuta? Vuoi che lo faccia io?’
‘Oh…sarebbe carino….ma…ma…
‘..ma?’
‘Cosa?’
‘…ma vorrei che lo facesse tuo marito….’
‘Oh, non pensarci neppure…io..io…non no no…non..’
‘Oh, ti piacerà!’
‘Dai caro! Fallo per me..mi piacerebbe vederti con lei…dai…
‘..scordatelo…’
‘Dai! Ti prego ti prego fallo per me…per noi…
‘..no…non.
Ma la trans mi aveva già preso la mano e la spinse verso il suo cazzo. Era grossotto, liscio, depilato, sembrava bello. Lo toccai. Lo sfiorai con le dita. La trans mi incoraggiava. Ti piacerà mi sussurrava. Marisa mi diceva di provare. Io toccavo quel cazzo che stava crescendo, lo toccavo paino, ma mi incuriosiva, mi stuzzicava. Marisa prese a leccare i capezzoli della trans e quella mi tenne la mano sul suo cazzo. Cresceva, era piacevole sentire quella carne che aumentava di diametro e consistenza. Marisa succhiava i capezzoli della trans e toccava le sue tette, io il suo sesso. Premetti la mano in basso, tenni saldo quel cazzo. Era sempre più grosso. Le due si toccavano la mano della trans si infilava nella figa di Marisa ed io continuavo a toccare quel cazzo. Presi a segarlo. Sempre più forte. Sempre meno intimorito. Segavo e quello divenne un cazzo grosso, più grosso del mio. Lo guardai. Fissai la cappella rosa ipnotizzato. Era bella a vedersi. Il cazzo nella mia mano. Marisa che succhiava le tette della puttana. Le dita di quella nella figa di mia moglie. Continuai a toccare quel cazzo sempre più forte, sempre più deciso, eccitato. La cappella mi attirava e intimoriva allo stesso tempo. Alla fine la trans mi prese la testa e la spinse sul suo cazzo. D’istinto aprii la bocca e mi ritrovai il cazzo in gola. Soffocai. Sbottai e tossii. Entrambe risero.
‘..non non ce la faccio..’ dissi.
‘Oh, andrà meglio..’ fece Marisa.
‘Respira col naso…e prima succhia la cappella..’ fece la trans.
Così tornai sotto e presi la cappella sulle labbra. Il cazzo di un uomo! La mia prima volta. Leccai e sentii il sapore del sesso altrui, di un cazzo per la prima volta. Lo assaggiai piano e poi spinsi la mia bocca ancora avanti sul sesso della puttana.
‘Bravo, piano così..’ fece lei.
Presi a leccare la cappella. Mi piaceva. Aveva un buon sapore. Succhiai e leccai. Baciai e mi spinsi avanti.
‘Bene così..’ disse mia moglie.
‘Ok…così..ingoia…’ fece la trans e mi spinse la gola avanti. Ingoia il cazzone della tipa e mi venne da vomitare. Tossi e uscii.
‘Oh, va bene…respira….avanti..sei bravo…succhiamelo…fammi venire…’ fece la troia.
Quelle parole mi eccitarono. Marisa mi salì sulle gambe e mi bloccò. Quindi prese la mia testa e la spinse di nuovo sul cazzo dritto della trans. Il cazzone mi aspettava e guidato da Marisa lo presi in bocca di nuovo. Lo assaggiai e me lo gustai in bocca. Mi piaceva. Presi a succhaire anche sotto e presi, in un attimo, a fare un pompino come me ne avevano fatti centinaia in quegli anii. Troie rumene, albanese, vecchie e giovani, belle e brutte, centinai di pompini in albergo, inc ase o in auto. Ma adesso ero io a farlo!
A succhiare un cazzo sconosciuto.
E mi piaceva farlo?!!
sì.
godevo nel farlo. Presi a succhiare quel cazzo come affamato. Succhiai bene e mi applicai guidato da mia moglie. Mi teneva a pancia giù sul letto, a spompinare una troia. Che vendetta per lei! Ma a me quel gioco piaceva. Succhiavo con gusto quel cazzo, mi piaceva.
‘Come sei bravo…’
‘Sì..&egrave un vero succhiacazzi il tuo maritino qui..’
‘Avanti continua..così bravo…lecca…ingoia…..lecca….da bravo…..lecca…così….succhia…bene in bocca….avanti…….lecca……..’
infatti leccavo quel cazzo e succhiavo avido. La trans godeva e mi riempiva la bocca con tutta quella carne di cazzo. Mi spingeva il suo uccello in gola ed io accoglievo tutto.
‘Bravo…così…sei bravo…..’ diceva quella e Marisa non da meno:
‘Come succhi bene…come sei abile…non ti ci facevo….ti piace succhiare, eh?’
volevo dirle di sì, ma ero impegnato a succhiare a prendermi quel cazzo in bocca.
Spompinai bene e succhiai
Marisa mi incitava, la tipa mi diceva di succhiare che stava per venire.
Così si staccò dalla mia bocca. Marisa mi tenne alto verso il suo cazzo e dallenorme uccello della trans vidi il getto di sperma che mi prese in volto. Sugli occhi, sul naso, sulla bocca(che chiusi di scatto)sulle gote, sulla gola. Getti di sperma. Marisa che mi teneva la testa rivolta a quel cazzo che eruttava fiotti caldi di sborra bianca che mi prese in pieno.

Leave a Reply