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Orgia

Scambio di coppia con

By 7 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Scambio di coppia con sorpresa

Alberto lo aveva sempre desiderato, era una sua fantasia inconfessata sin da ragazzo, ma mai nessuna delle poche ragazze che aveva avuto prima del matrimonio, si era mai prestata per realizzare questo suo morboso desiderio.
Alberto impazziva al solo pensiero di essere coinvolto in un’orgia con un’altra coppietta, poter scopare un’altra donna mentre la propria compagna lo guardava. Certo, vi era il contro costo di dover accettare di sapere che un altro uomo si sarebbe chiavato la sua donna, ma alla fin dei conti sarebbe finito in un amichevole pareggio di corna.
In realtà nella sua fantasia, il momento centrale consisteva nella sua poderosa erezione e all’esplosivo orgasmo della sconosciuta di turno, con la contestuale invidia del suo compagno, neppure lontanamente in grado di competere sia in termini di dimensioni sia di durata’!
Insomma, per Alberto, l’eccitazione consisteva nella competizione con un altro uomo, nonché con il piacere di sapersi guardato dalla propria donna, mentre sbatteva la fortunata del momento.
Se ‘l’avversario’ faceva ‘cilecca’ con la propria donna, Alberto, nelle su fantasie, godeva come un ossesso, al punto di acquisire la matematica certezza che se un giorno il suo desidero fosse divenuto realtà, certamente non vi sarebbe potuto essere altro possibile epilogo.
Alberto non aveva abbandonato la sua fantasia neppure adesso che era sposato da quattro anni con Marina.
Marina era una moglie dalle forme medie e dalle prestazioni alterne.
Certo non una pantera del ribaltabile, ma neppure una statua di marmo.
Una seconda buona di seno e un sedere senza alcun filo di cellulite, ma con delle belle labbra carnose e mai troppo spesso ben sfruttate come la natura avrebbe voluto.
Della fantasia del marito Marina aveva sempre manifestato un certo disinteresse, non trovando interessante il rapporto sessuale finalizzato al solo appagamento carnale.
Non che la curiosità non le appartenesse, ma Marina, da brava cristiana, aveva impresso nel Dna le regole del giusto sesso, tutte sintetizzabili nella posizione del missionario.
Alberto non chiedeva più, Martina non rifiutava più.
Quest’equilibrio durò per quattro anni fino alla sera del loro anniversario.
Lui la portò a cena in un lussuoso ristorante, dove pesce e buon vino allietarono i rispettivi appetiti, così all’uscita si trovarono entrambi allegri ed esaltati.
Si avviarono verso l’auto e presero la statale per andare in un’elegante discoteca fuori città, quando s’imbatterono in un auto accostata sul ciglio della strada.
Era evidente che il motore fosse in panne, un uomo robusto e ben vestito cercava di venirci a capo, osservando confuso il motore, mentre una donna bellissima, alta e dal corpo atletico fumava appoggiata sul dietro dell’autovettura.
Marina, solidale con la difficoltà della coppia, invitò Alberto ad accostarsi per prestare soccorso.
-Problemi?
-Beh, direi di si, non ne vuole sapere di rimettersi in moto, ho chiamato il soccorso stradale, ma sono già passati tre quarti d’ora!
-Io non ci capisco molto di motore, ma se lo volete vi posso dare un passaggio, almeno non prenderete del freddo.
-Grazie, è molto gentile, ma avevo promesso alla mia donna di portarla a ballare, a questo punto attendo che mi portino l’auto sostitutiva così manterrò quanto promesso
-Anche noi stavamo andando a ballare, andavamo alla Luna Piena, se volete’?
-Che coincidenza ‘ intervenne la donna, gettando la sigaretta ‘ io credo nelle coincidenze, non possiamo che accettare!
Fu così che Alberto e Marina si trovarono al tavolo della discoteca a chiacchierare con Arturo e Fil.
La chiacchierata fu rilassante e alternata da balli ritmati, ma anche da ulteriore alcool che stese sempre più la resistenza di Marina.
Ben presto Alberto e Arturo si trovarono soli a scambiarsi delle confidenze, dapprima molto velate e per finire in espliciti doppi sensi, ora su una ragazza ora su un’altra cameriera.
Sciolto definitivamente il ghiaccio, Alberto si lasciò andare con un’affermazione relativa ad una bella donna entrata da poco nel locale.
-Per una femmina così darei un anno della mia vita!
-Esagerato ‘ replico Arturo ‘ io mi farei inculare la donna, ma alla mia vita ci tengo più che ogni altra cosa!
-Beh, forse ho esagerato, ma sai, anche io ad essere obiettivo accetterei anche di farmi scopare la moglie per una notte con quella tigre.
-Beh, per me non sarebbe poi la prima volta, con la mia Fil siamo soci di un club di scambisti, quindi è una pratica ormai che rientra nell’ordinario.
-Che fortuna, non sai quante volte mi sarei voluto iscrivere anche io, ma Marina è assai tradizionalista
-Sarà che oggi è eccitata per il vostro anniversario, ma non mi sembra che la tua Marina sia così bigotta, guarda come si sta lasciando strusciare da quel ragazzetto ‘ dicendo ciò Arturo indicò ad Alberto verso il centro della discoteca
Marina ballava insieme a Fil, muovendo su e giù la testa e sballottando il corpo a destra e sinistra, nel mentre un ragazzo di non più di vent’anni le si era avvicinato e goffamente le faceva la mano morta sul culo, ancheggiando indifferente.
La sua mano era sciolta nell’aria e casualmente, ma un po’ troppo, si trovava a sbattere a palmo aperto sulle natiche tonde di Marina.
Lei non disse nulla la prima volta, nulla la seconda, neppure alla terza, così il goffo giovanotto si prese di coraggio e ad ogni urto lasciava la sua mano per svariati secondi sulla natica della donna.
Alberto poteva constatare anche come lui premesse leggermente le falangi sulla carne per sentirne la tonicità, senza che Marina battesse ciglio.
Incazzato le si avvicinò tirandola via con sé.
-Ma che cazzo fai? Ti fai palpeggiare come una liceale scema?
-Ma dai, lo vedi come è tenero, non ha avuto neppure il coraggio di presentarsi, anche tu quando eri giovane ere così insicuro, ho voluto solo regalargli dei secondi di trasgressione
-Trasgressione un cazzo’
-‘ma come, vuoi fare sesso, orge e scambi e poi ti infervori per una palpata sugli abiti, sei proprio uno sfigato.
Li interruppe Fil, come una saetta
-Perché non andiamo a bere qualcosa a casa nostra, così vi ricambiamo la cortesia per il passaggio ‘ e ridendo diede una evidente palpata al culo di Marina ‘ Ops, ma non è che sei geloso anche di me?
-Mai di una bella donna come te, comunque per me va bene, qui grazie a mia moglie non credo che tornerò più
Si trovarono tutti e quattro a casa di Arturo.
La casa era grande e ammobiliata con stile moderno, ma anche ricca di quadri dal contenuto assai erotico.
Bevuto ancora fu Fil a prendere la parola
-Allora da quel che ho capito Alberto vorrebbe dedicarsi al gioco dello scambio?
-Beh si, disse Marina, ma sono certo che è solo una scusa per scopare con qualcun’altra, non accetterebbe mai di vedermi pomiciare con un altro, figuriamoci di fare altro, lo hai visto questa sera, no?
-Figurati, io non sono geloso, sono solo orgoglioso, se quel coglione avesse avuto la sua fidanzatina lì a disposizione per il sottoscritto, ti avrebbe potuto inchiappettare anche al centro di pista!
-Ma vai!!!, parole, parole come diceva Mina
-Marina, non mi provocare
-Come vuoi ‘ si introdusse Arturo ‘ Marina, perché non provi a tuo marito che è lui l’ipocrita, vieni qui da me e vediamo di divertirci, vedremo sino a che punto ci farà arrivare, se terrà fede alle sue parole, come premio lo faremo scopare con la mia Fil
-Io non vedo l’ora ‘ disse Fil accarezzando il ginocchio di Alberto, portando in detto modo i suoi ormoni alla soglia limite
-E sia, sono un uomo e non torno in dietro, forza cara mia Marina, fammi vedere, ma guarda che se sarai tu a fermarti, io e Fil saremo legittimati a darci lo stesso da fare, per te va bene Arturo?
-Amen, fratello.
-Alberto, io non mi fermerò, sarai tu a correre piangendo da me.
Così dicendo Marina si alzò e si pose accanto ad Arturo.
Fu lui ad iniziare le danze cominciando a leccarle il collo, provocando brividi amplificati dall’alcool.
Alberto sentì il sangue pulsargli al cervello.
Arturo cominciò a baciare sulle labbra Marina, ben presto infilando tutta la lingua nella sua sempre più aperta bocca. Marina, eccitata e un po’ spaventata, iniziò a guardare il marito, oramai rosso di rabbia, chiedendosi come mai non alzasse la bandiera bianca. Capita la volontà di resistere da parte del consorte, Marina si incazzò, così allungo la mano in mezzo ai pantaloni di Arturo per valutare la consistenza della sua mazza, nel frattempo guardando con aria di sfida il resistente maritino.
In poco tempo la pomiciata esplose in tutta la sua voracità.
Le mammelle di Marina erano ormai in bella vista, mentre lei con una mano segava il pene dell’amante e con l’atra cercava di calarsi la cerniera della gonna.
Fu Fil a venirle incontro, liberandola dall’impaccio, levandole la gonna e lo slip.
Alberto, sentì di non farcela più, ma Fil prontamente lo placcò infilandogli la lingua nella bocca e ponendo a sua volta la mano destra sul suo pacco
-Vedo che la scena ti sta eccitando, nonostante tutto, dai lasciamoli proseguire, guardiamoli ancora un po’, così poi ci vendicheremo ‘ e così dicendo lo rifece piombare sul divano e si sedette ai suoi piedi.
Alberto, rilassatosi con quelle piccanti promesse, torno a guardare la moglie.
Arturo l’aveva ormai totalmente spogliata e le aveva divaricato volgarmente le cosce, a bella vista per i pochi spettatori, nel mentre con la lingua le dava lunghe e costanti leccate sulla figa, amplificando i rumori dovuti all’inarrestabile bagnarsi di Marina.
La donna era in un vero stato confusionale, imbarazzata e mortificata per una sfida evidentemente sfuggitale dalle mani, ma che adesso non era più capace di riprendere.
Era distesa sul tappeto, nuda davanti a due estranei, con un uomo dal collo taurino tra le cosce che la leccava avidamente, infilandole la lingua dentro facendola godere, dinnanzi al suo impietrito marito. Non voleva che lui li fermasse, ma al contempo era spaventata.
Mentre i pensieri e il piacere le si affollavano in testa, si sentì premere sulle labbra, aprì istintivamente la bocca e almeno dieci centimetri di cazzo le si infilarono dentro.
Si trovò grondante di piacere in un 69 fantastico, così arresasi alla carne iniziò a succhiare e leccare come un’ossessa, mentre di sotto l’uomo le martellava i buchi con la lingua e con tutte le dita.
Venne gridando come una cagna.
Alberto era senza parole, mai con lui si era così lasciata andare.
Marina continuò, una volta ripresasi a spompinare la mazza di Arturo, poi vogliosa di sentirsi finalmente riempita, si pose su di lui e da sola si puntò la fica e scese lentamente lungo tutto il cazzo, ansimando come in preda ad una crisi d’asma.
Una volta arrivata sino alla fine dell’asta, si inclinò verso l’uomo, bacandolo in bocca con passione, contestualmente iniziò a cavalcarlo in modo sempre più veloce.
A quel punto, Albeto, quasi in lacrime, inizio a palpare il sodo seno di Fil, posta ancora ai suoi piedi e le sussurrò
-Abbiamo visto abbastanza, che ne dici di darmi il mio premio?
-Hai ragione replicò Fil ‘ osservando ancora il coito che si stava consumando sul tappeto e ammirando l’ano di Marina, posto apertamente nella sua direzione ‘ vogliamo iniziare con un bel pompino?
-Perché no? Fammi vedere che sai fare bella troia!
-Ok, inizia a spompare chi c’è l’ha più piccolo!
-Cosa? Che razza di clitoride hai? Disse ridendo Alberto
-Clitoride?
Alberto si trovò Fil dinnanzi a sé con la gonna alzata e con un grosso cazzo davanti agli occhi.
Fil, levatasi la gonna, iniziò a masturbare il suo grosso arnese, avvicinandolo alla bocca di un allibito Alberto.
-Ma Fil, tu sei’
-Un trans bisex, si ma a dopo per i convenevoli, il mio è 23 cm, il tuo?
-15, ma io non’
-Senti sono pieno di sperma, quella troia di tua moglie mi ha fatto infoiare, se non lo vuoi in bocca, calati almeno i pantaloni, così ti prendo il culo!
-Fil, Fil’
-Filippo, se preferisci, oh insomma, fottiti, resta qua seduto e non rompere.
Fil, si allontanò assai irritato da uno spaventato Alberto e si accostò a Marina, la quale di spalle e in preda al secondo orgasmo non aveva sentito nulla.
Fil iniziò a leccare il cazzo di Arturo e i buchini di Marina, ancora cavalcante, la quale al tocco di quella lingua calda e ruvida, ebbe i capogiri, accelerando ancor di più
Fil allora lubrificato il culo di Marina con la sua abile lingua si pose alle sue spalle e con forza le afferrò i fianchi costringendola a restare attaccata ad Arturo con il culo in bella vista e la passera abbondantemente dilatata dall’asta che la stava tartassando da almeno 40 minuti.
Fil pose la cappella sullo sfintere di Marina e iniziò a spingere.
-Alberto, sei un porco, non solo mi fai sbattere da un estraneo, ma adesso vuoi anche incularmi?
-No piccola ‘ disse con voce calda Fil, che con un colpo di reni infilò mezza mazza nel culo sodo di Marina, lasciandola per cinque secondi senza fiato ‘ il cornuto sta solo guardando, a differenza di te, a lui pare non piacere il cazzo
Così dicendo, con un altro colpo di reni, iniziò a violare sempre più il culo di Marina
La donna si trovò così riempita in tutti i suoi buchi, in preda ad un affiatato ritmo di verghe che a turno le sfondavano ano e fica, in un moto sempre più accelerato.
Si voltò verso il marito, incredula, lo vide pallido e con il pisello moscio tra le mani, come un topolino morto, si voltò verso Fil, vedendo quella bellissima donna attaccata al suo corpo e sentendola pompare con forza
Il tempo si fermò e lei esplose in un terzo potentissimo orgasmo che la sconquassò tutta, mentre i due continuavano a fotterla senza tregua.
Marina, smise nuovamente di pensare e si lasciò sbattere senza resistere, anzi favorendo le lunghe penetrazioni di entrambi i cazzi, cercando di comprimere il più possibile i muscoli dell’ano, provocando ben presto un generoso orgasmo di Fil che le sborrò dentro il culo.
Smesso di scaricare, Fil tolse il cazzo da Marina lasciandole l’ano volgarmente aperto e grondante di seme, in bella vista per la statua di sale del marito, le girò frontalmente e le diede la minchia da pulire.
Marina accolse il nuovo arnese sino in gola, menandolo in modo da fare uscire gli ultimi schizzi dal pene, mentre anche Arturo esausto scaricava nell’utero della donna il suo appagato piacere.
Rivestiti, i tre tornarono a sedersi sui divani, come se nulla fosse accaduto.
-Bravo Alberto, hai vinto la scommessa ‘ disse Arturo
-Non credevo che fossi davvero così moderno ‘ ribatte Marina
-Poco importa, se alla fine non hai scopato, l’importante era la questione di principio- ridacchio Fil
-Infatti -bisbigliò dall’oltretomba Alberto ‘ sono stato bravo’
-E anche cornuto! ‘ proseguì Marina
Risero tutti, tranne uno.
Eros

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