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Orgia

Semafori notturni

By 28 Gennaio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Settembre, domenica sera, in una citta’ uggiosa come Torino, svela dei rivoli di tristezza e noia a volte inaspettati anche al voyeur piu’ navigato. Se poi non si rientra in questa fattispecie, ma si e’ solo uno studente al 4 anno di universita’, ’emigrato’ per studiare dalla lontana Bari, con una macchina, recuperata chissa’ come, pochi, sempre pochi, soldi in tasca e due amici, anche loro concittadini, ugualmente squattrinati, il film diviene noioso, anzi un inutile zed movie da cinema di 4 categoria. Siamo stati al solito pub, quello irlandese vicino Porta Nuova. Solite straniere, qualche pomiciata, ma poi se la tirano. Qualche birra, almeno quelle di norma non mancano, sigarette, risate e sogni. Ecco almeno l’amicizia ti da’ un po di calore. E’ circa mezzanotte, domani devo studiare e specialmente uscire per cercare lavoro, basta bere, basta fumare, basta ridere.

‘Ragazzi, vi accompagno a casa, domani devo studiare un po’ e poi devo cercarmi un lavoretto, sono un po’ a corto.’

Riccardo e Vincenzo annuiscono. Nonstante tutto ci capiamo. Saranno i 3 anni di conoscenza. Nonstante siamo concittadini non ci siamo mai frequentati prima se non qui a Torino ed e’ nata una buona intesa. Giochiamo a pallanuoto nella stessa squadra, le piscine in Piazza d’Armi, io gli faccio da tassista, loro danno una mano con benzina, bollo e assicurazione, stessa facolta’, io un anno avanti, migliore rendimento negli studi, piu’ amiche, qualche scopata in piu’ sulle spalle, ma in fondo ho solo 23 anni.

Usciamo, mezza chilometrata per la macchina; solita sigaretta, gia’ allora volevo smettere, ma ancora oggi continuo. Saliamo, accendo, per fortuna parte, a piedi e’ lunga. Solito percorso, direzzione P.zza Solferino, poi a destra per via Cernaia. E poi”

‘Cazzo i semafori quasi all’una e’ assurdo’

Impreco sbattendo I pugni sui resti del volante.

‘Ciao vi disturbo ?’

Non e’ una voce, ma un suono, anzi il canto delle sirene di Ulisse si manifesta in una notte delle tante vissute a Torino. Giro la testa a sinistra, scorgo solo il lato passeggero, quello a me attaccato.

‘Guarda che i semafori sono importanti a volte possono cambiare le serate’

Sono basito, esterefatto. E’ bellissima, avra’, almeno, una decina di anni piu’ di me, un trucco chiaro, marcato, ma pesante il giusto, non volgare. Capelli nerissimi, raccolti a coda di cavallo, neri, corvini. Labbra pronunciate, accento tipico piemontese. Scorgo solo una giacca rossa e di nuovo

‘Seguiteci, non ve ne pentirete’

In trance neanche scorgo il semaforo che torna sul verde, punto solo il muso del mio macinino lungo il posteriore nero della SAAB che mi precede, la macchina del mistero. Da dietro scorgo qualcosa o qualcuno seduto sul sedile del guidatore. Non capisco se sia un uomo molto minuto o un’altra donna. Non capisco. I miei amici sono ugualmente attoniti e ammutoliti. Torna indietro e si parcheggia alle spalle della stazione di Porta Nuova. Scendiamo noi tre quasi in coma e ci avviciniamo alla macchina. Scendono loro.
La prima, alta sull’ 1,60, pelle scura, labbra carnose, occhi scuri, collo magro e slanciato, una scollatura evidente mostra un seno magnifico per l’eta’ che penso abbia. Magra, vestita in talieur rosso, gonna corta attillata. Due cosce sinuose, magre ben mostrate, con un po’ di guepier in evidenza. Si intravede, sono piu’ alto di lei di circa 20 cm, la linea del suo sedere, sodo alto duro, invitante. Insomma e’ una figa da paura. Il fantomatico autista si rivela una donna. Piccola e minuta di corporatura, bionda con capelli lunghissimi, dalla pelle bianchissima, quasi albina. Vestita con una tuta corta, sexi, che evidenzia il fisico atletico, meno burroso e femminile, ma ugualmente eccitante. Ad occhio e croce ha la sua eta’ diciamo sui 35, 40. Biologicamente potrebbero essere nostre madri, ma istintivamente ce le scoperemmo tutte e due contemporaneamente. Infatti’

‘Bravi ragazzi e che fate da soli di sera a Torino? Non volete compagnia ? Sapete vorremmo divertirci, ma dove andiamo di solito era chiuso vi abbiamo visto che uscivate dal pub e vi abbiamo seguito fino al primo semaforo, dai salite con noi, tranquilli non siamo delle puttane, o meglio siamo delle puttane celebrali, ci piace scopare in gruppo, farci fottere da bei ragazzi atletici e giovani come voi, ma non vogliamo essere pagate, anzi’.’

Siamo in 5 nell’ascensore. Ci spiegano che sono amiche, che sono sposate, ma che si concedono queste scappatelle ogni domenica. Non ci dicono i loro nomi, non ci chiedono i nostri. Ridono fragorosamente, noi siamo ancora inebetiti dalla proposta alquanto strana. Era la prima volta che mi succedeva di essere rimorchiato cosi’ mi sembrava di aver perso l’iniziativa. Entriamo in casa. Ci spiegano che e’ il loro ‘Scannatoio’ un appartamento che i loro mariti ignorano e che usano per divertirsi.
Ci fanno accomodare in una camera letto/salotto. Letto basso a due piazze, due divani due posto, un immense specchiera, tv, stereo e mobile frigo bar.

‘Serivitevi da bere noi torniamo subito’

Con queste parole si congeda la bionda con un sorriso malizioso.

‘Mi devo riprendere’

esordisco in questa maniera dopo minuti di silenzio e mi servo una birra dal frigo, Enzo e Riccardo vanno su quello che sembra cognac o bourboun dal colore.

‘Io mi sfondo la bruna’

Riprendo a parlare, sorseggiando, in preda ad un eccitazione mentale assurda

‘Tranquillo sei il mio obiettivo principale, anzi il tuo cazzo e’ il mio obiettivo’

E’ lei, in guepier, calze nere reggicalze, a pube scoperto, senza reggiseno. Capelli sciolti, profumo a quintali, due grossi vibratori in mano e un paio di tubetti di crema di vasellina. La sua figa ha i peli disegnati con precisione, una piccola striscia di peli appena evidenti. Il suo seno e’ magnifico, tondo alto sodo, sara’ una terza, abbondante, ma sta su da solo, sembrerebbe quasi rifatta. Le aureole dei capezzoli sono piccole, ma I capezzoli sono duri e lunghi. La bionda, che la segue a ruota e’ molto piu’ sbrigativa. E’ completamente nuda, ha legato I capelli lunghissimi. Il seno, diversamente da quello della bruna e’ piccolo, ma ben disegnato e sostenuto. Ha dei capezzoli turgidi e piccoli, degli addominali scolpiti e neanche un pelo su una figa che profuma al solo ricordo.

‘Beh che ve ne pare’

basta, mi risveglio alla vista di quelle due fighe e mi fiondo sulla bruna.

‘Bravo piccolo, ti sei risvegliato, fammi vedere come mi volevi sfondare.’

La bacio con la lingua subito e inizio immediatamente a massaggiarle la figa. Con la coda dell’occhio vedo la bionda accendere la tv, mettere un film porno, come se non ce ne fosse bisogno, e iniziare a sbottonare I pantaloni ai miei due amici. La bruna imita la bionda e mentre ci baciamo, inizio a farle un bel ditalino, lei mi apre i pantaloni, mi abbassa i boxer e

‘Lo sapevo che eri ben armato, vedrai come te lo spompino’

Inizia a succhiarlo subito, con ingordigia e cupidigia, messa in ginocchio di fronte a me. Lo succhia tutto, poi inizia a leccare le palle, a succhiarle, risale lungo l’asta, lecca avidamente la cappella, e ritorna a metterlo tutto in bocca. Nel frattempo la bionda spompina avidamente iI cazzi dei miei amici con una foga che non ha nulla a che invidiare a quella dell’amica piu’ formosa. Afferro I lunghi capelli della bruna e le alzo la testa, ho il cazzo che sta pompando, quasi mi fa male dalle contrazioni che provo. Con violenza la lancio contro il letto, afferro I due cazzi di gomma e quasi senza preparazione glieli pianto uno in figa e uno nel culo, mentre con la lingua le lecco e succhio un clitoride che si rivela gonfio e rosso come un lampone.

‘Bravo piccolo bravo, ci sai fare, spaccami tutta e leccami’

Urla ansimando lei.

‘E bravo il vostro amico non perde tempo, su che aspettate sfondatemi’

Alla replica della troia bionda Enzo e Riccardo si caricano quasi di rabbia. Decidono di prenderla contemporanemente. Enzo mette un profilattico e la piega a 90 gradi. Riccardo, noto amante dei pompini, si concentra su quella bocca di velluto, metre il nostro amico enzo, dopo averlo ammorbidito con la vasellina portata dalla bruna, decide di riempire il culo della troia bionda. Detto fatto. Il piacere della bionda inizia a spandersi per la camera, un piacere soffocato dal cazzo di Riccardo che lei si sta ficcando fino alle palle. La bionda agita il culo sempre con piu’ violenza e Enzo, inizia ad essecondare questi movimenti con dei poderosi schiaffoni sulle natiche della troia.
La bruna, nel frattempo, stimolata dai due vibratori e dalle mie leccate e’ divenuta un lago di ottimo succo di figa.

‘E ora e’ il tuo turno di essere pompata ‘

Lei prende un preservativo, con un vibratore ancora piantato in culo, lo sfila dalla custodia l’appoggia sulle labbra, si avvicina al cazzo e con un solo movimento lo infila tutto. Mi stendo sul letto e le faccio segno di salirmi sopra. Lei inizia a cavalcarmi come un amazzone impazzita, mentre nel frattempo, le lecco i capezzoli induriti e le ripianto il vibratore in culo.

‘Si spaccami, spaccami tutta, scopami, sono una puttana mi stai per far godere’

al sentire queste parole aumento ancora di piu’ il ritmo della pompata e decido di incrementare la dose di spessore in culo, infilandole pure l’altro vibratore. Nel frattempo il trio continuava con il suo gioco, anzi con il suo spiedo. Il culo della bionda e’ ormai rosso dagli schiaffi, a terra vedo la saliva che la troia dai capelli d’oro perde dalla bocca per via della sensazione di soffocamento, ma i miei amici, forse per la poca esperienza, specie di Enzo, (in seguito mi confessera’ che quella era la prima scopata), sia per la situazione sono prossimi a inondarla di sborra calda e giovane. Presto detto. Enzo emette un gemito di piacere e dopo un paio di colpi si allontana mostrando un preservativo gonfio di sborra, Riccardo si ferma, blocca la testa della puttana e le spara una schizzata direttamente nelle tonsille quasi provocandone il soffocamento. La troia accusa il colpo, sputa un po dello sperma del mio amico, ma si riprende subito, prima pulendo il cazzo di chi quasi l’uccideva, poi leccando quello del torturatore del suo culo, ma meglio ancora, il nettare trattenuto nella bustina di plastica. E’ contenta ma non e’ ancora venuta. Diversamente la sua amica dai capelli corvini, sia per via della tripla penetrazione, che delle lunghe attenzioni di lingua ricevuta esplode con un urlo quasi disumano in un orgasmo magnifico. Trema, inizia a sborrare liquido dalla sua figa in quantita’ cosi’ copiosa da sentire il mio bacino bagnato. Infogato dall’ obiettivo conseguito la alzo la stendo sul letto

‘Su troie leccatevi’

La bionda capisce si avvicina, si stende con un 69 sulla bruna e iniziano ad assaggiarsi e leccarsi le passere bagante. Passo ad ogniuna delle due troie un vibratore e decido di finire il lavoro iniziato da Enzo.

‘Preparati troietta bionda che ti rompo il culo’

Inizio cosi’ a scoparla con tutta la foga dispnibile in quel buco martoriato dai colpi del mio amico. Tanta e’ la foga che le vedo sobbalzare insieme.

‘Continua mi fai male, dai rompimelo che sto godendo su rompimelo’

Desiderio esaudito. vedo un rivolo di sangue sul mio preservativo, ma specialmente sento le urla di piacere e dolore della bionda.

‘Si finalmente godo’

Ora e’ il mio turno, le palle sono gonfie, la cappella e’ in fiamme e non riesco piu’ a trattenermi. Riesco appena a sfilare il preservativo e inondo la bocca e il naso della bruna, che era ancora stesa sotto le mie palle. La troia ringrazia e inizia a leccare tutto con ingordigia ed avidita’. Prima il seme sul viso, poi quel poco rimasto sul mio cazzo.

Siamo stanchi, vorremmo continuare, ma e’ notte fonda, anzi quasi giorno. Ci salutiamo ripromettendoci di incontrarci di nuovo, ma non accadra’ mai

Questa fu la mia prima orgia, un esperienza magnifica ancora oggi unica nel suo genere.
Bella la vita da universitario a Torino, un po’ mi manca e penso che sarebbe piaciuto anche a voi.

Fate sapere che ve ne pare.

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