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Orgia

Sogni Proibiti

By 15 Marzo 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve a tutti, sono Etiénne. Questo &egrave il primo racconto che pubblico, avviso subito che &egrave un reperto’eheheh, dato che lo iniziai quando ero ancora MOLTO giovane. L’ho tenuto per tutto questo tempo nel pc (sono passati 6 anni ormai) quindi probabilmente non sarà un gran che, ma per me ha un certo valore. Ovviamente l’ho riveduto e corretto per farlo diventare più leggibile (all’epoca non ero certo molto bravo a scrivere, non che ora lo sia ma’).
I nomi sono fittizzi e anche le età non sono esatte, ma penso che questo non conti molto.
Al prossimo racconto!

Mi chiamo Etiénne, per adesso ho 18 anni, ma presto ne avrò 19, forse quando finirò il testo sarò anche più grandicello, ma penso che questo non mi importi. Sto ancora studiando al liceo e lo stavo facendo anche quel giorno a scuola, in laboratorio, quando entrò in classe la mia prof. di Fisica Gatti, aveva 33 anni ed era uno schianto di ragazza, avevo molti pensieri erotici su di lei che vagavano per la mia testa, sogni che forse, si sarebbero realizzati’

Finita l’ora di Fisica la prof. mi trattenne in classe, era l’ultima ora quindi bisognava andare a casa e io ero stanco, non ce la facevo più.
– Stai migliorando – Mi disse la prof. mentre l’ultimo compagno di classe usciva velocemente.
– Lo so, prof. – Risposi io.
– Credi di essere promosso? – Mi fece lei sorridendo..
– Se Dio vuole’ – Risposi alzando le mani al cielo.
– Nella mia materia vai bene, ma nelle altre? –
– Le sto recuperando tutte prof. – Dissi con fare altezzoso. Lei mi sorrise e mi guardò tutto dal basso all’alto, gli usciva malizia da tutti i pori, era molto sexy e provocante.
– B&egrave – Rispose lei cercando di chiudere il discorso – Ci vediamo la prossima volta, va bene? –
– Prof, ci possiamo vedere quando vuole lei! – Sorrisi, lei rise e mi salutò.
Corsi fuori dalla classe in tutta fretta con tutti i miei pensieri spinti con la prof di Fisica, quel suo modo di fare, quello che pensavo’mi eccitavano molto. Ma tanto sapevo che lei era una professoressa e io uno studente, e queste cose succedono solo nei film porno che ogni tanto guardo, sicuramente non le sono mai interessato.

Quando fui in giardino mi accorsi che assorto com’ero nelle mie fantasie sulla prof. avevo dimenticato il giubbotto nell’aula di laboratorio di Fisica. Il fatto &egrave che la prof. di Fisica era molto bella e provocante, aveva lunghi capelli biondi che le arrivavano fino sulle spalle, due occhi di un azzurro intenso e un seno non molto grande, ma sporgente e sodo, o almeno tutti ce lo immaginavamo così. Non era molto alta, anzi, era bassottina, ma snella e con un gran bel sedere che spesso metteva in mostra senza volerlo (sarà davvero senza volerlo?) durante le ore di laboratorio, quando si siede con la sedia al contrario e parlare con i colleghi e da dietro le si vede il perizoma.

Ma i miei pensieri andavano anche ad altre due professoresse: la prof. di Diritto Cinoborra (con un cognome così, immaginatevi gli sfottò) e la prof. di Lettere Milanini.
La prima era alta, sempre molto truccata con capelli castani scuri lunghi, era una donna di mezza età ma molto affascinante ed intelligente, in più si vestiva sempre come una zoccola, stivali di pelle nera fino alle ginocchia e minigonna ogni lezione, noi, infatti, ci divertivamo a guardare sotto la sua scrivania per scrutare i più ambiti segreti intimi. Era decisamente la professoressa col carattere più duro, sembrava che nulla potesse spaventarla.
La prof. di Italiano invece era tutt’altro, di media statura, snella con due belle tettine dolci e carine, era simpatica ed era carina di viso, aveva lunghi e folti capelli castani mossi, fino oltre le spalle e quando li portava sciolti era molto attraente. Era decisamente più timida e composta delle altre due professoresse’una tipa ‘acqua e sapone’ insomma.

Salii di corsa le scale fino ad arrivare al terzo piano, in giro per la scuola non c’era più un solo studente, erano già andati tutti, entrai nel corridoio dove c’erano tutti i laboratori, passai di fianco ad una porta socchiusa e sentii alcuni gemiti. La curiosità mi fece venir voglia di entrare ma sapevo che non potevo farlo, così origliai e mi accorsi che quelli non erano gemiti, ma’ orgasmi!
Sbirciai attraverso la fessura mentre il pene mi si irrigidiva al pensiero di cosa potesse esserci dentro il laboratorio, non vidi niente. Era evidente che erano dietro l’angolo e io da quella angolazione non riuscivo a vederli, aprii lentamente la porta cercando di non farmi sentire, la curiosità mi stava mangiando il cervello. Aprii quel tanto che bastava per farci passare la testa, la girai verso la direzioni di quei suoni e rimasi impietrito con il pene che stava per uscire dalle mutande!
Per terra c’erano proprio la prof. di Diritto, la prof. di Italiano e la Gatti, la mia prof. di Fisica, completamente nude che si leccavano da tutte le parti! La Cinoborra leccava i capezzoli della Milanini, che a sua volta stava leccando il buco del culo della Gatti. Fu proprio quest’ultima che appena espulso un orgasmo si accorse di me.
– Fermi tutti! Guardate chi c’&egrave! – Urlò la professoressa di Fisica. Le altre due si girarono verso di me.
– Paola, ti avevo detto di chiudere quella dannata porta a chiave! – Disse la Cinoborra rivolgendosi alla prof. di Italiano, scoprii che si chiamava Paola solo in quell’istante.
– Ehm, mi dispiace io’ – La professoressa di Italiano non sapeva come spiegarsi mentre io ero imbambolato davanti a loro tutte nude
– Ma non c’&egrave da preoccuparsi, lui &egrave un ragazzo gentile, non dirà nulla, vero Etiénne? – Intervenne la Gatti.
Mi svegliai di botto e mi accorsi che il mio cervello aveva ripreso a funzionare, in due secondi avevo escogitato un piano perfetto!
– Ce-certo! Io non’ – Balbettai io cercando di eseguire il piano anche se le parole che dovevo dire non mi volevano uscire dalla bocca – Facciamo così: – Trovai il coraggio e rivelai ciò che avevo in mente – Io non dico niente a nessuno di ciò che ho visto’e sto vedendo ancora, però’ecco, io vorrei’ – Non riuscivo a trovare la parole, ero ancora sotto-shock.
– Vorresti’? Vorresti cosa? Vorresti unirti a noi? ‘ Mi aiutò, sempre la Gatti.
– B&egrave ecco’si, vorrei unirmi a voi! ‘ Ero diventato paonazzo, mi sentivo un verme a fare questa domanda, ma visto come sembravano porche loro, forse sarebbe andata bene.
– A me va bene – Rispose prontamente la prof. di Fisica.
– Ok! – Gli fecero coro le altre. La Cinoborra mi guardava molto maliziosamente’avevo paura che mi avrebbe davvero mangiato, era sicuramente la più esperta di tutte. Era comunque ovvio che a tutte e tre solleticava l’idea di fare un orgia in quattro.

Chiusi la porta a chiave e mi girai verso di loro incredulo di quello che stava per succedere. Si stavano per avverare i miei sogni più nascosti!
– Lo si fa sul serio? – Chiesi con timidezza.
– A noi va benissimo – replicò la prof. Di Fisica – personalmente ti ho già preso di mira in questi giorni, non mi dispiaci Etiénne. Hai un fisico atletico e sei di bell’aspetto’tanto di guadagnato direi! –
– Sei la solita troia, Elena! ‘ Disse scherzando la prof. di Diritto
Presero tutte e tre a ridere mentre io appresi anche il nome della professoressa di Fisica. Cominciai a spogliarmi lentamente. cercando di diventare più intraprendente, quindi per ultimo, con un sorriso malizioso rivolto a loro, mi tolsi le mutande. Ero strabiliato anch’io da quello spettacolo, avevo un pene che era diventato enorme, loro lo guardarono con cupidigia, me lo mangiavano con gli occhi.
Mi sdraiai su una specie di letto che loro avevano formato per terra con i loro stessi abiti, ero su un fianco tra la prof. Gatti e la prof. Cinoborra ma ero rivolto verso quest’ultima.
La strinsi a me e presi a presi a baciarla sul collo, poi sulla guancia fino ad arrivare alle labbra. Presi quindi a limonarla con passione, intanto la Gatti mi accarezzava il sedere e la schiena con le sue tette che ogni tanto mi sfioravano, erano proprio come io le immaginavo, molto tonde e sode. La sua figa invece era rasata a forma di rettangolo ed era bionda anche quella, uno spettacolo incredibile! La prof. di Diritto aveva il seno più grande ed essendo di carnagione scura aveva i capezzoli sul castano scuro, una figa con peli neri ricopriva la parte inferiore del corpo, era decisamente più pelosa, ciò vuol dire che non la rasava spesso, era comunque un bel boschetto. Incominciai a succhiarle le tette con avidità, avevano un sapore buono e mi piaceva, sentivo che la Cinoborra gemeva, le misi le dita nella figa e incominciai a strofinare, la prof. non ce la faceva più, la figa era tutta bagnata, segno che era molto eccitata anche per il triangolo che stavano eseguendo prima. La Milanini invece con le sue belle tettine che si divertiva a leccarsi, aveva una bella figa color castano chiaro. La prof. di Fisica le si avvicinò e si limonarono in uno spasmo incredibile.
Mi accorsi che quasi senza volerlo continuavo a premere il mio bacino contro quello della professoressa che stringevo tra le mie braccia, era chiaro che sentivo il bisogno di penetrarla.

Mi girai e presi a leccare morbosamente la vulva bagnata, aveva un sapore pungente, all’inizio pensavo che non mi sarebbe piaciuta, poi però mi assorbì completamente.
Ero così preso dall’estasi che non mi accorsi di avere una mano sul pene. Era la prof. di Fisica che si voleva divertire, incominciò a fare su e giù per varie volte, sempre più forte, all’inizio mi piaceva ma poi diventò doloroso.
– Calma! Ci penso io a farvi divertire!- Dissi con un tono altezzoso’anche se sapevo benissimo che loro erano ovviamente più esperte. Le donne si misero insieme e incominciarono a toccarsi dappertutto, la prof. di Fisica leccava la figa della Cinoborra, che a sua volta sditalinava la prof. Milanini che si palpava le tette affannosamente gemendo in continuazione. Mi accorsi che Paola (la prof. Milanini) aveva le goti arrossate, sembrava imbarazzata da tutto quello che stava succedendo, quasi come se non volesse, però non riusciva a trattenersi. Era davvero graziosa.

Nel frattempo io mi menavo l’uccello davanti a quello spettacolo, sembrava la scena di un film porno!
Ma io, non ero certo un porno attore, sapevo bene che quando avrei cominciato a fare qualcosa di più serio non sarei durato così tanto da riuscire a soddisfarle tutte e tre. Optai per la Gatti, che mi aveva sedotto durante tutto il precedente discorso.

– B&egrave, direi di fare qualcosa di più, ora’ – quindi mi avvicinai ad Elena, la feci stendere e mi posizionai sopra di lei. La baciavo e la accarezzavo dappertutto, sulle braccia, sui seni, sulla pancia perfetta e sulle gambe. Mi accorsi che anche le altre due si stavano dando da fare; con il suo modo di fare autoritario la Cinoborra aveva preso di forza la testa della Milanini e la premeva sulla sua vulva mentre guardava quello che facevo.
Decisi che era arrivato il momento (anche perché non resistevo davvero più), penetrai Elena con dolcezza ma in modo deciso. Entrò tutto molto facilmente, lei era davvero un lago. Presi a pompare sempre più velocemente e con forza, ero davvero in estasi. La Gatti mi rassicurò dicendomi che potevo venirle dentro perché prendeva la pillola, me ne rallegrai e continuai la cavalcata, fermandomi ogni tanto per riprendere fiato e per non venire troppo prematuramente (sembrerà una cavolata, ma stare con tre donne vi assicuro non &egrave facile!).

Ad un tratto la sentii tremare sotto di me, capii che stava per venire e anch’io ormai non riuscivo più a trattenermi’venimmo quasi contemporaneamente, mi lasciai andare in una sborrata secolare. Tra i vari pensieri avuti durante la giornata, lo spettacolo visto dalla porta e tutta questa scopata, mi ero davvero caricato di sperma in quantità industriali.

Mi accasciai di fianco a lei e mi addormentai, completamente sfinito’ma felice.
Al risveglio ero nel mio letto, era mattina e sentivo le mutande bagnate. Mi alzai non capendo quello che era successo’ma realizzai presto che’ERA STATO TUTTO UN SOGNO! Molto realistico, ma pur sempre un sogno! Che tristezza’per un po’ di tempo avevo creduto che i miei sogni si fossero realizzati, invece erano rimasti tali, sogni appunto.

Andai a lavarmi e a cambiarmi in bagno, durante la notte ero anche venuto per via del sogno, bah’

A scuola, lo stesso giorno ebbi proprio quelle tre maledette materie, Lettere, Fisica e Diritto. Rivedere le prof. mi riportò alla mente quel sogno, mi sembrava ormai di conoscerle molto intimamente e ora quando ci parlavo assumevo per davvero un tono di superiorità, mi veniva spontaneo, dopo quello che avevamo fatto!

B&egrave, speriamo per il futuro’nel frattempo penso proprio che dimenticherò spesso il giubbotto in laboratorio’non si sa mai.

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