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Orgia

Storia di una ragazza qualunque – 14° capitolo – Vendetta !

By 15 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Una volta ripresa la solita routine, mi sembrò quasi di non voler più fare sesso con uomini che non fossero Marco.
In compenso iniziai a passare sempre più tempo con Claudia, con la quale passata la sfuriata sadomaso del primo rapporto, cominciai ad averne uno più paritario. Con lei usciva fuori la mia voglia di estremo, e non solo nel ruolo di dominante, ma anche in quello passivo, arrivando a farmi fistare con piacere, anche se solo davanti.
Con Marco invece sembrava quasi non ci fosse più la voglia di provare cose nuove, certamente non ci si annoiava, ma era come se mancasse sempre qualcosa.
Quel giorno decisi di dare una scossa al nostro rapporto, così dopo aver partecipato ad un’importante operazione anticrimine, volli comprarmi un bel completo intimo, decisamente audace, e dopo averlo indossato, andai a casa sua sapendo che avrebbe lavorato li.
Volendogli fare una sorpresa, entrai in casa sua senza fare alcun rumore, usando le chiavi che m’aveva dato poco prima. Ma la sorpresa l’ebbi io trovandolo a letto con una ragazza forse neanche maggiorenne.
La troietta se ne stava alla pecorina, mentre lui l’inculava facendola gemere, mugolando insieme a lei per il piacere.
Ebbi subito l’impulso d’entrare e piantare il più classico dei casini ,ma mi fermai in tempo e non mi feci vedere, avendo avuto l’idea giusta per una vendetta coi fiocchi.
Presi allora il cellulare e filmai i due maiali, la ripresa non fu il massimo della chiarezza, ma quel che importava era immortalarli mentre scopavano alle mie spalle.
Senza farmi sentire uscii da casa di Marco per andare subito nella mia, e masterizzare su un Dvd le riprese appena effettuate in attesa del momento giusto, che si sarebbe presentato qualche giorno dopo.
Marco infatti aveva l’abitudine d’invitare alcuni suoi amici per le partite del mercoledì, normalmente quattro o cinque ragazzi che conoscevo, coi quali passava la serata davanti alla televisione, bevendo birra e facendo commenti di tutti i generi.
Così mi piazzai sotto casa del porco in attesa dei suoi amici, che arrivarono poco dopo le venti, stupendosi subito di trovarmi li, per di più vestita in modo a dir poco appariscente.
“Ciao Anna.” mi disse Oscar, il più educato di tutti “Aspetti per caso Marco ? Perché stasera c’&egrave la partita, magari se l’&egrave dimenticato.”
“In verità aspettavo proprio voi.” risposi con un pizzico di malizia “Avrei bisogno del vostro aiuto per fare un simpatico scherzetto al mio ragazzo.”
“Dicci pure cosa ti serve.” mi domandò Alfio, il classico palestrato a cui in molte andavano dietro.
Spiegai loro quello che avevo visto e che volevo mascherarlo davanti a loro, facendogli fare una figuraccia che non avrebbe dimenticato tanto in fretta. Appena entrati da Marco dovevano semplicemente legarlo per poi chiamarmi, io avrei fatto vedere il video a tutti per poi andarmene avendo avuto soddisfazione.
Tutti e quattro accettarono, così non mi rimase che aspettare il loro squillo sul cellulare che non tardò ad arrivare.
Appena entrata trovai bello legato alla sua poltrona, il mio quasi ex ragazzo che ebbe un momento di panico non appena mi vide.
“Anna …tu qui ? Ma cos’&egrave questo uno scherzo ?” balbettò non sapendo cosa avessi in serbo per lui.
“Ti tolgo subito ogni dubbio stronzo !” gli risposi mettendo subito il Dvd nel lettore.
Quando partì il filmato tutti i suoi amici emisero degli “Ohh” di stupore, anche per la giovane età della puttanella.
“Allora pezzo di merda che non sei altro.” dissi a Marco “Hai qualche cazzata da dire in tua discolpa o vuoi subito ammettere che sei un porco ?”
Lui cercò di farfugliare alcune frasi senza senso, prima che lo mettessi a tacere dandogli un forte schiaffo in faccia.
“Visto che non sai tenere le mutande alzate ti farò vedere io cosa posso fare se mi comporto come te.” gli dissi dirigendomi verso Fulvio, il più bello di tutti.
Feci scivolare la mano sui suoi capelli prima di baciarlo infilandogli tutta la lingua in gola, alzandomi allo stesso tempo l’abito in modo da scoprire le natiche, che furono ben presto coperte dalle sue mani.
“Dai dicci subito che hai una gran voglia di scopare.” mi disse Alfio poggiando il suo pacco sul mio sedere, e infilandomi una mano nel perizoma.
“Si ma solo se avete dei gran bei cazzi, altrimenti mi toccherà masturbarmi davanti allo stronzo.” gli risposi portandogli l’altra mano sul mio seno.
“Allora siamo a posto ! C’&egrave Rodrigo, e se non ti basta quello sei proprio irrecuperabile.”
La frase di Oscar mi lasciò interdetta, Rodrigo era certamente il più insignificante di tutti, non solo come fisico, ma anche come persona, il classico lavoratore con pochi grilli per la testa e ancor meno soldi in tasca.
Non volendo rimanere col dubbio scivolai via fra i due ragazzi per mettermi carponi sul tavolo, e invitare Rodrigo ad avvicinarsi con un dito, e appena fu a portata di mano gli slacciai i pantaloni, e con mia grande sorpresa, uscì un pene che poteva competere con quello degli attori porno più famosi.
“Non vuoi dare un bacino al mio fratellino ?” mi chiese con tono scherzoso.
“Uno solo ?” gli risposi passando la lingua su quella gran cappella.
Quasi senza che me ne accorgessi mi ritrovai nuda in mezzo agli amici di Marco, che ormai avevano fatto cadere i loro vestiti, circondandomi in versione adamitica, offrendomi i loro peni da baciare e leccare.
Solo Alfio rimase un attimo in disparte, ma fu il primo a prendermi da dietro, infilandomi il suo palo nella passera pregna d’umori.
“Sai cosa stavo pensando caro Marco ?” disse rivolgendosi al mio ex ragazzo “Che se eri un po’ meno idiota questa puttanella ce la scopavamo tutti insieme, e invece tu stasera non ti farai neanche una sega ah ah !”
“Non perder tempo a parlare con quel coglione.” dissi a Alfio spingendo all’indietro il sedere “Stasera voglio godere e voi quattro dovete solo fottermi !”
Ben presto dovetti mettermi quasi a dirigere il traffico che si stava creando, con quei quattro ragazzi che volevano scoparmi tutti insieme, soprattutto Alfio che non si voleva mai staccare da me.
Per farlo stare buono gli leccai le palle mentre lui faceva scivolare il suo cazzo fra le mie tette, scherzando con Oscar che mi scopava tenendomi le gambe ben aperte.
Fulvio mi prese di fianco mentre avevo fra le labbra l’asta di Rodrigo, e già pregustavo il momento in cui m’avrebbe penetrata con quel cazzo gigantesco.
Quando finalmente arrivò il turno del più dotato, lui mi fece mettere carponi, per poi entrare (dentro) nella (la) mia passera facendomi urlare di piacere.
“Sii questo &egrave un cazzo ! Non come il tuo, cornuto che non sei altro !” dissi rivolgendomi a Marco che oramai teneva la testa bassa.
“Smettila di gridare e succhiami il cazzo !” mi rimproverò Fulvio “Che stasera ti diamo tanto sborra da metterti incinta anche se prendi la pillola !”
Fulvio mi prese la testa fra le mani per poi scoparmi in bocca senza darmi un attimo di tregua, ma godevo tanto col cazzo di Rodrigo che non badavo più a nulla.
Solo quando mi sentii aprire le natiche da Alfio ebbi un momento d’esitazione, che diventò quasi panico quando questo iniziò ad incitare l’amico a sodomizzarmi.
“Dai buttaglielo nel culo così vediamo se &egrave tanto troia come sembra.”
“Si scommetto che non riesci a farla urlare dal dolore questa cagna.” gli fece eco Fulvio.
Rodrigo se pur un po’ riluttante non seppe dire di no ai suoi amici, così puntò la cappella contro il mio buchetto, mentre io cercavo di rilassarmi il più possibile.
Una buona metà entrò al primo affondo, non facendomi troppo male, ma il resto dilaniò le mie viscere tanto che mi fu impossibile non gridarlo.
“Ahh mi stai spaccando ! Così vallo a mettere nel culo a tua sorella !”
“Ma io non ho mica spinto forte !” cercò di giustificarsi Rodrigo “Che colpa ne ho se &egrave grosso !”
Gli altri si misero a ridere, mentre io cercavo d’abituarmi a quella sproporzionata presenza nel mio sfintere, sino a goderne. Ripresi così a succhiare e masturbare i membri di tutti quelli che mi si presentavano davanti, poi Oscar prese il posto di Rodrigo, e mi dovette sbattere con forza per sopperire al fatto che l’avesse più piccolo, anche se era pur sempre un bel cazzo.
Anche gli altri due mi vollero sodomizzare, uno mettendomelo dal davanti mentre m’infilavo due dita nella passera, e l’altro facendomi impalare perché “Era troppo stanco per sbattersi”, e alla fine ricevetti i loro orgasmi quasi contemporaneamente facendo quasi un’indigestione di sperma.
Bevvi tutto quel piacere senza mai smettere di toccarmi la micina, che era sempre in ebollizione, ma alla fine mi ritrovai in ginocchio da sola, con loro quattro che riprendevano fiato seduti su poltrone e divano.
“Ragazzi non &egrave che devo mettervelo in culo per riavere un po’ di cazzo ?” chiesi loro con estrema malizia.
“A me lo puoi solo leccare, ma perché dici queste cazzate ?” mi rispose Alfio
“Come non lo sapete ?” continuai fingendomi ingenua “A Marco piace tanto quando lo fotto e se non ci credete basta che gli guardate il buco del culo, non sapete quant’&egrave spanato !”
Marco si mise a piangere dandomi della puttana, ma io andai da lui e gli mollai due sonori ceffoni che gli fecero girare la faccia.
“Così impari a mettermi le corna con una ragazzina, sfigato di merda.”
Tornai quindi dai ‘miei’ ragazzi, e ebbi subito l’idea giusta per farli ripartire.
“Alfio davvero ti piace farti leccare il buco del culo ?” gli domandai sfiorandomi le labbra con un dito.
“Una lingua di donna &egrave l’unica cosa che me lo può sfiorare.” mi rispose mettendo le gambe sui braccioli della poltrona e spostando il sedere in avanti.
Non mi rimase che inginocchiarmi fra le sue gambe e, dopo avergli aperto le natiche con le mani, passargli la lingua intorno al buchetto vergine. Alfio emise un gemito di piacere, seguito da uno ancor più godereccio quando, dopo avergli preso il pene il mano, cominciai a leccargli lentamente i testicoli.
Quando lo ebbe ben in tiro, mi spostai da Oscar, riservandogli lo stesso trattamento, che feci infine anche a Fulvio. Lasciai Rodrigo per ultimo, ma solo perché sapevo che con lui non ci sarebbe stato bisogno di succhiarglielo troppo , infatti lo trovai col bastone già duro.
Lo presi in bocca solo per insalivarlo più che abbondantemente, dato che avevo già in mente un pensiero perverso da mettere subito in pratica.
Mi alzai girandomi su me stessa in modo da dargli le spalle, poi afferrai quel gran bastone e, senza alcuna esitazione, diressi la punta sul mio buchetto, per farlo entrare scivolandoci dall’alto.
“Ma allora ti piace proprio prenderlo nel culo !” mi disse Rodrigo stupido dal mio ardore.
Per tutta risposta m’infilai tre dita nella passera prima di rivolgermi ad un altrettanto stupefatto Oscar.
“Oscar cosa fai li fermo, non ti piace più la mia fichetta ?”
Lui non perse un attimo e mi penetrò facendomi sentire (quasi) (direi senza quasi’i due membri si sentono eccome!!) i due membri toccarsi fra loro.
“Certo che tu sei proprio puttana dentro !” mi disse mentre mi dava dei colpi fortissimi che mi fecero urlare dal piacere.
Alfio e Fulvio si misero ai miei fianchi e cominciarono a spingermi la testa contro i loro cazzi, che cercai di spompinare, pur avendo un orgasmo dopo l’altro.
Per un attimo guardai Marco che forse non credeva ai propri occhi, sapendomi si una ragazza disinibita, ma non certo sino a quel punto. Forse stavo cercando di emulare mamma, ma più probabilmente mi ero spinta in un gioco di cui non ero più alla guida, e del quale non conoscevo la fine.
Fulvio e Alfio mi tirarono quasi via con forza dagli altri due ragazzi, e mentre il primo si mise in poltrona, l’altro mi disse di montarlo.
“Ora ti spacchiamo fica e culo alla faccia del cornuto.” mi sussurrò all’orecchio Alfio dopo che avevo ben dentro il bastone dell’amico.
Cogliendomi di sorpresa, infilò anche lui il pene nella mia micina, riempiendola come non mi era mai successo in vita mia, ma facendomi anche godere come una pazza.
Gemendo tutti e tre senza sosta, ebbi un altro violento orgasmo, e subito dopo la voglia di vedere sino a che punto si sarebbero spinti.
“Sbaglio o c’era qualcuno che voleva rompermi il culetto ?” dissi spingendo via Alfio.
“Basta che vieni qui ! Fammi vedere quanto ti piace il cazzo nel culo !” mi rispose il ragazzo che era quasi finito a terra.
Come avevo fatto prima con Rodrigo, mi sodomizzai da sola dandogli le spalle, ma questa volta chi arrivò per secondo non si occupò minimamente della mia passera, ma premette la cappella contro il mio buchetto sino ad entrare.
“Peccato che non ti si possa scopare in quattro.” mi disse Oscar con un certo disprezzo “Quindi succhia sto cazzo e fai godere anche me.”
Presa così in mezzo non potei che lasciarli fare, cercando di trarre un po’ di piacere anche per me, pur rendendomi ormai conto che ero solo una bambola nelle loro mani e, quel che era peggio, ero stata io a ficcarmi in quella situazione.
Per fortuna i tre avevano quasi dato fondo a tutte le loro energie, e non ci volle molto perché mi trovassi sdraiata per terra a ricevere nuovamente il loro sperma, ma riuscii a non riceverlo in bocca come prima.
“Sborratemi sulle tette.” dissi loro “Che poi lo faccio leccare al cornuto !”
Così mentre Rodrigo riprese a scoparmi, lasciando stare il mio culo martoriato forse spinto da pietà, gli altri tre mi schizzarono i loro orgasmi sul seno, seguiti poco dopo dall’ultimo della comitiva.
Se pur malferma sulle gambe andai da Marco, che cercò di evitarmi senza però riuscirci, trovandosi così la faccia fra le mie tette sporche di sperma.
“Ora si che sei un perfetto cornuto !” gli ghignai sputandogli quasi in bocca.
Mi recai in bagno per cercare di darmi una ripulita, ma l’odore del sesso era così forte che me lo sentivo sempre addosso, e non mi rimase che riprendere i miei vestiti e uscire.
“Datemi dieci minuti, poi liberatelo.” dissi a Oscar che mi sembrava il più corretto.
“Stai tranquilla, ti diamo tutto il tempo che vuoi, in fondo ci hai fatto passare una serata a dir poco eccitante.” mi rispose con un sorriso.
Mentre scendevo le scale mi resi conto che non avevo nessuna voglia di tornare a casa, così chiamai Claudia, la quale se pur sorpresa, non esitò a darmi ospitalità per una notte.
Arrivata da lei mi chiusi in bagno per fare una lunga doccia, ma nonostante il doccia-schiuma che usai senza scrupolo, mi sentivo sempre sporca, come se fossi poco pulita dentro, ed il lercio uscisse sempre sulla pelle.
Quando uscii dal bagno lei mi diede una tazza di tisana, per portarmi poi a letto senza dire nulla.
“Se vuoi mi racconterai tutto domani, ora &egrave meglio che riposi, hai una faccia che fa a dir poco schifo.” mi disse dandomi un casto bacio sulla guancia.
Presa dalla stanchezza mi addormentai poco dopo, avendo però un sonno pieno di strani sogni, svegliandomi ogni tanto sperando che quello che era successo fosse solo un brutto incubo.
Alla fine decisi che la mattina seguente avrei raccontato tutto alla mia amica che dormiva beatamente al mio fianco, forse un suo consiglio mi sarebbe stato d’aiuto, perché in quei momenti, non sapevo proprio cosa fare.

Continua.

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
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