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OrgiaRacconti Erotici

Storia Vera 4

By 7 Febbraio 2004Maggio 12th, 2020No Comments

“Purtroppo sono fatta così, mi spiace, non posso farci niente, passo da un attimo d’euforia completa ad un momento di ripensamento e di pentimento, forse amo il mio fidanzato più di quanto non penso… e poi non riesco a sopportare quella strana, sensazione che provo dopo i nostri rapporti, mi sento sporca, puttana, ….. un oggetto ..ecco.”

Paolo e Claudio, davanti a me al tavolo del pub dove solitamente c’incontriamo, mi guardano delusi, &egrave, infatti, il nostro quarto incontro dopo l’orgetta a quattro e io, non solo non ho più voluto parteciparvi e neanche rivedere Carla, ma le nostre serate sono finite tutte con un “buonanotte alla prossima”, senza neanche una sveltina, come forse loro speravano.

“Magari tra un po’ mi passa.Stavolta invece di sparire completamente preferisco mantenere un rapporto d’amicizia, se a voi sta’ bene, poi, forse, il resto lo farà la primavera che sta’ arrivando.”

“Possiamo provare ad inventarci qualcosa di nuovo.” Sbotta Paolo non ancora rassegnato.

“Ma per favore……..”

“Dai potremmo prendere contatto coppie o singoli che possano unirsi a noi, su Internet ce ne sono a bizzeffe, oppure semplici spettatori, possiamo passare alla pioggia do……………” Non riesce a finire la frase.

“Se fai per ridere non ci riesci se dici sul serio ti propongo di portarci tua madre con un singolo o con una coppia, davanti a spettatori con te che le pisci in bocca. Il nostro rapporto a tre &egrave iniziato grazie a quel clima venutosi a creare, senza dubbio grazie a voi, che ha suscitato in me curiosità ed eccitazione, voglia di nuove esperienze, certo anche di semplice piacere sessuale, ma adesso manca la novità, se fissiamo un fine settimana in campagna so già cosa succederà, ….insomma svanisce la poesia, l’effetto sorpresa che ti fa andare fuori di testa……Capite ?.Comunque, ora se mi volete scusare per me &egrave tardi. Notte.”

“Aspetta, aspetta……………..”

Mai mi ero sentita così umiliata, quei due stavano letteralmente uscendo dal solco. Ma che cazzo di proposte si permettevano di farmi………Mai mi sono sentita così puttana…. Oggetto…. manichino nelle mani di quei due …..stronzi…….maniaci…e pervertiti di merda……”

Nei giorni seguenti furono diversi gli attacchi portati da Paolo e Claudio al mio cellulare ma per due giorni ho evitato di rispondere alle loro chiamate, poi, vista l’insistenza, rispondo.

“Scusaci Francesca, forse la discussione &egrave degenerata… c’&egrave sfuggita di mano, possiamo riparare ?”

“Adesso non credo… sono incazzata come una belva … mi sono sentita umiliata….”

“Noi proponiamo una birra al XXX pub, giovedì alle 22, come sempre, riprendiamo con il parlare dei tuoi dubbi, dove era iniziata l’ultima discussione, in modo costruttivo.”

La simpatia dei due colpisce e senza stare a dilungarmi molto, riescono a farmi passare il grosso dell’incazzatura, e ad accettare di rivedermi con loro, ma riescono a farmi tornare quella vogliolina di sesso che credo i loro discorsi abbiano compromesso per sempre.

Il rapporto con i due credo sia ormai bruciato, Carla, le battutine sceme……anche loro devono essersi accorti che tra noi ora occorre solo tempo, …..tanto tempo.

La serata passa allegra, poi ognuno a casa propria, ci siamo ritrovati come amici… ma per le avventure sessuali credo sia tutto finito.

Decidiamo comunque di rivederci il martedì seguente, visto che il fine settimana loro sono impegnati con Carla e io con il mio ragazzo che in questo periodo riesce a tornare in città quasi tutti i fine settimana.

Martedì sera il destino mi viene incontro. Entro nel pub e contrariamente a quanto era sempre avvenuto, Paolo e Claudio non sono arrivati. Mi siedo al banco, ordino una birra e mi metto ad aspettare. Confesso che stasera sono venuta qui per vedere di sbloccare la situazione, che onestamente non può continuare all’infinito in questo modo o, peggio ancora, sfociare in un rapporto come tra prostituta e cliente, io devo essere corteggiata, la serata deve prendere la via del sesso in modo spontaneo, non forzato, o a richiesta, non ho in questo momento dentro di me l’eccitazione che mi condusse per la seconda volta nella loro casa di campagna.

“Se aspetti un uomo che ritarda, vuol affermare che non ti merita, se aspetti un’amica credo ti abbia tirato un bidone e in questo momento &egrave appartata sola con quel ragazzo che ti piace tanto e del quale stasera volevi parlarle.”

“Fantastico! Hai una palla di vetro portatile?” Rispondo al simpaticone che mi si &egrave avvicinato.

“No uso i bicchieri del locale….. quelli sporchi”.

“Veramente fantastico…. E c’azzecchi ?” Rispondo cercando di rimanere al suo livello d’umorismo.

Si tratta di un bel ragazzo, di viso non &egrave che sia il massimo, anzi, ma ha un fisico meraviglioso, messo in risalto da una maglietta bianca abbastanza aderente, su di una giacca nera, penso quasi 1.90 d’altezza e dei capelli cortissimi, che forse però servono nascondere un precoce inizio di caduta. Veramente un bel ragazzo.

“Piacere, mi chiamo Luigi, ho 29 anni sono operaio in una cartiera, ho l’hobby della palestra, dello sport in genere e mi fanno ammattire le ragazze sole al bancone di un pub.”

“Mi chiamo Francesca ho 28 anni, sono segretaria di un assicuratore, odio lo sport, e non dovrei essere sola a questo bancone…..ma forse &egrave andata come dicevi tu!!”

“Aspetti un uomo o una donna ?”

“Per la verità aspetto due amici, che però stranamente stanno tardando, …….Acc.., scusa il cellurare…Pronto…dimmi…..cosa ?? ………….Vi siete fatti male ? …….. Sicuro ? ……… Passami Paolo…………………………………….Bene ci sentiamo…. Ciao.

Dicevamo…… i miei due amici non arriveranno perché anno deciso di fermarsi contro un’altra auto, non si sono fatti niente ma la macchina &egrave andata.”

Visto che ormai ero uscita da casa e che il mio interlocutore sembrava oltre che bello anche simpatico, decido di provare a trattenermi per fare due parole.

Dopo un paio d’ore mi rendo conto che Luigi con la sua simpatia &egrave riuscito a far volare il tempo, niente discorsi sessuali, niente domande sulla mia vita sentimentale, solo tante risate, credo che tanta simpatia vada ripagata, dopotutto un rapportino extra &egrave quello che mi occorre in questo momento, per colmare i vuoti dal mio ragazzo e dai miei due ex amanti.

“Adesso io dovrei andare, domani lavoro………………….” Dico a malincuore lanciando il sasso, adesso speriamo che lui lo raccolga ed eviti che la serata non abbia un seguito…..ci terrei veramente a rivederlo.

“Ti andrebbe se ci rincontriamo ?” Esclama riempiendomi di gioia.

“Volentieri. Quando ?”

“Ti andrebbe Giovedì ?”

” Perfetto ma non qui, lo conosci il XXXX in via XXXX ci troviamo là alle 22 / 22.15 ok? Mi raccomando la puntualità.. perché un uomo che ritarda………..”

“Eh questa &egrave mia…… ci vediamo giovedì …. Ciao”

Bacetto amichevole che però basta a provocarmi un brivido…… giovedì credo sarà una bella serata.

Il cambio di pub &egrave imposto dalla necessità di evitare Paolo e Claudio, a proposito, domani li dovrò chiamare per sapere come stanno dopo il botto.

Paolo e Claudio stanno bene, la loro auto un po’ meno ma in una settimana anche lei se la caverà, mi propongono di uscire per giovedì, elegantemente declino e dico che sarò io a farmi risentire, forse stavolta riesco a sganciarmeli.

Finalmente giovedì &egrave arrivato, Luigi, se ho inquadrato bene il tipo, non dovrebbe essere uno che la trascinerà troppo per le lunghe e, secondo le mie previsioni, dovrebbe propormi qualcosina d’appartato già stasera, sarà quindi importante la scelta dei vestiti e delle lingerie, devo riuscire ad eccitarlo evitando di passare troppo da troia con il rischio di intimorirlo.

Siamo al primo appuntamento ed &egrave bene non esagerare, scarto reggiseni a balconcino e reggicalze, meglio delle autoreggenti, una lunga gonna e una camicetta un po’ sbottonata. Mi accorgo solo adesso come sono ripetitiva nel vestire, ma quando hai qualche chiluccio di troppo, anche se io non ne ho molti, &egrave meglio se eviti le mini e gli elasticizzati, e poi portatemi un uomo che non gradisce la vista di due autoreggenti….. non esiste.

Arrivo puntuale e Luigi &egrave già lì, ci mettiamo a sedere, parlottiamo, beviamo, fumiamo una sigarettina, e poi, come avevo previsto e sperato, mi invita a fare un giretto in auto.

Andiamo a prendere un gelato, poi “casualmente” ci ritroviamo a XXX un luogo frequentato da numerose coppiette in auto e qualche guardone dietro le siepi.

“Ti spiacerebbe coprire un po’ i vetri, anche se stiamo solo a parlottare meglio che quei pervertiti là fuori, si mastrurbino guardando qualcun altro” dico, un po’ perché lo penso, un po’ per togliere le castagne dal fuoco a Luigi, che forse si stava riguardando dal proporlo.

Lui aveva fatto metà lavoro portando, con “abili e casuali” manovre, l’auto a XXX, io facevo l’altra metà spianandogli la strada con una scusa plausibile che non mi facesse apparire troppo troia.

Il tono della voce sempre più fievole le parole bisbigliate favoriscono l’avvicinarsi dei nostri volti e ben presto ……..non abbiamo più niente da dirci. Come due fidanzatini al primo incontro incominciamo piano piano a baciarci, in una lenta esplorazione delle parti scoperte del nostro corpo, con Luigi che mi accarezza i capelli e io che rompo gli indugi andando a tastare la consistenza della sua muscolatura pettorale intrufolandomi sotto la felpa.

Stando sempre attento a non correre troppo anche Luigi inizia a saggiare la consistenza dei miei pettorali e ben presto, sbottonata lentamente la camicetta, anche il loro sapore, succhiando i capezzoli e affondando la sua testa in questi due bei meloni, che ora, liberati dalla morsa del reggiseno troneggiano davanti ai suoi occhi.

Denudo Luigi dal bellico in su, ha veramente un fisico bellissimo, sembra una scultura, i suoi pettorali sviluppati si raccordano perfettamente con le possenti braccia che mi stringono e mi palpano ovunque. Adesso Luigi inizia a prendere confidenza e la sua mano inizia a scendere fin sui fianchi, poi inizia a raccogliere la gonna fin sopra le ginocchia per aprirsi la strada verso il mio pube. Non appena si accorge al tatto delle mie calze, si ferma, smette di baciarmi e con entrambe le mani solleva lentamente la mia gonna, mentre con lo sguardo va alla ricerca dello spettacolo offerto dal quel fine pizzo perfettamente intonato con quello che orna le mie mutandine. Adesso con le dita scosta le mutande e il liquido appiccicoso emesso dalla mia micetta si deposita sulle sue dita.

Sono già molto eccitata, la sua testa si abbassa, le sue mani fanno ancora un po’ di posto, e la sua bocca mi rifila uno schioccante bacio sulle grandi labbra.

“Sei estremamente eccitante, vorrei fare l’amore con te, ma in macchina………verresti a casa mia.. vivo da solo.”

“Ti prego non corriamo troppo. Magari un’altra volta.. per oggi accontentiamoci di qualche giochetto” Prima che il ragazzo si offenda sarà bene fargli capire a che tipo di giochetti mi riferisco e con una mossa rapida gli poso la mano sulla patta dei pantaloni.

Il ragazzo ha compreso bene dove voglio andare a parare, inizia quindi a spogliarsi da solo degli ultimi vestiti che gli sono rimasti addosso e io lo imito sfilando la totalmente la gonna e togliendomi le scarpe, mentre la soddisfazione di calarmi le mutande la lascio a lui e lui lascia a me quella di togliere i suoi boxer, che solo addosso a lui trovo eccitanti.

Prendo io l’iniziativa, anche perché, seduta come mi trovo adesso, i miei etti di troppo vanno a formare un’antiestetica pancetta che Luigi non deve guardare troppo a lungo, afferro i boxer per l’elastico e inizio a spingerli in basso, ma non completo l’estrazione in quanto il mio sguardo &egrave attirato dalle enormi dimensioni del suo cazzo.

Questo che ho davanti &egrave un superdotato, il suo pene ha minimo una diecina di centimetri di lunghezza in più rispetto a tutti quelli che ho visto fino a adesso e anche in circonferenza ha una misura di tutto rispetto, qualcosa di simile l’ho visto solo in qualche filmetto hard.

Timidamente allungo una mano e lo afferro alla base, poi inizio a muoverlo, per costatarne la durezza, casomai avesse ancora qualcosa da mostrarmi.

Adesso con l’altra mano afferro le sue palle, ma sono letteralmente intontita da quella visione.

“In palestra tutti mi dicono che ho un cazzo da oscar, a te piace ?” rimango muta, mentre continuo a masturbarlo lentamente, anche se piacere &egrave troppo riduttivo…….mi fa impazzire.

“Dai… prova a prenderlo in bocca” mi dice mentre le sue mani riprendono a carezzarmi le tette.

Accetto di buon grado l’invito, inclinando il mio corpo verso il suo e lui contraccambia andando, con entrambe le mani a cercare la mia vagina e mentre con la mano che passa dietro inizia a sdilatinarmi, con l’altra stuzzica il mio clitoride, poi un gran respirone e tutto quel ben di dio inizia a scomparire nella mia bocca. L’eccitazione &egrave enorme, questo cristiano, ha un cazzo incredibile, e due testicoli impressionanti attaccati sotto, anch’essi duri come due palle da biliardo. Mentre sono reclinata su quel cazzo enorme, un po’ in ammirazione un po’ a cercare di farne entrare in bocca il più possibile, Luigi fa salire sempre più il ritmo della sua azione e quando

sente che sono bagnata al punto giusto e il suo cazzo &egrave del tutto in tiro esclama.

“Distenditi lungo il sedile…. Te lo voglio far sentire anche dentro”.

“Scusami …..ma……io non ha mai visto niente di simile…..magari un’altra volta…magari a casa tua con più calma, in una posizione più consona……..va bene?” Chiedo titubante anche se ho l’impressione che ora si arrabbi.

“Non sei la prima che si spaventa.. non preoccuparti da un lato mi dispiace ma la cosa mi rende orgoglioso del mio organo.” Risponde con voce sorridente e tranquilla.

“Riprendilo in bocca dai…..anzi cerchiamo di disporci a 69 che voglio ricambiare il favore.”

Ha già provato questa posizione in auto, si vede, conosce alla perfezione i punti dove devo poggiare le ginocchia, mi guida nel posizionarmi e il colpetto di lingua che assesta sulla mia fighetta mi dice che sono in posizione e posso riprendere a contemplare e succhiare quella meraviglia. Per un bel po’ andiamo avanti a scambiarci leccate, con la mia fica che &egrave mordicchiata, succhiata, leccata dall’avida bocca di quello stallone, poi lui, che ha un controllo perfetto del suo orgasmo, sentendosi vicino all’esplosione, mi invita a scendere e riprendere posizione sul mio sedile, mi monta sopra, quasi si siede sulle mie tette e mi porge in pene in bocca.

“Posso venire nella tua bocca ?” Io non rispondo e continuo a succhiare e leccare, quale sia la mia preferenza mi sembra chiaro. Quando quell’enorme cazzo esplode, la mia gola &egrave inondata da talmente tanto di quel seme che buona parte la devo risputare fuori per non morire affogata infine, contrariamente a quanto fanno solitamente gli uomini, Luigi viene a baciarmi la bocca ancora impiastricciata del suo seme, poi con la mano spande sul mio seno i residui che stanno colando.

Veramente un’esperienza fantastica, non rimane che fissare un nuovo appuntamento, la voglia di farmi sbattere da quel cazzo &egrave incontenibile.

L’appuntamento &egrave fissato per il martedì seguente.

Luigi deve avere una fidanzata (beata lei) tanto che non mi ha proposto di uscire nel week-end ma &egrave subito saltato al martedì successivo, per me meglio così, almeno non corro rischi quando sono con il mio ragazzo.

Mi spiace un po’, ma devo affermare che l’incidente accorso a Paolo e Claudio, &egrave stato di grande giovamento per la mia vita erotica, ho, infatti, conosciuto uno con un pene che &egrave parente stretto di quello orgogliosamente pavoneggiato dal Rocco dei film hard, che in fatto di pene……

Finalmente arriva martedì.

Al momento di vestirmi decido di rimanere ancora sul sobrio per quanto riguarda la lingerie e di non cambiare nulla nei vestiti. Mi rivesto con la stessa gonna, la stessa camicetta, che stavolta però lascia intravedere un seno più prosperoso grazie al reggiseno a balconcino, le calze autoreggenti nere e la mutandina in pizzo nera, le scarpe con il tacco, i capelli sciolti e un filo di trucco non troppo accentuato.

Luigi occupa un piccolo appartamento di tre vani in un grande condominio di periferia, l’appuntamento &egrave direttamente lì, visto che lui si &egrave offerto di occuparsi della cena, io arrivo puntuale.

La porta di ingresso immette direttamente nella sala-cucina della casa, una porta conduce a un piccolo ingressino notte con le porte del bagno, della camera e un piccolo armadio a muro.

Finito di cenare Luigi accatasta tutto nella lavapiatti rifiutando tutte le mie offerte di aiuto, evidentemente ha una gran voglia addosso, mi conduce sul divano e dopo la consueta fumatina……,mi viene in mente una vecchia battuta scontata, iniziamo ad assalirci a vicenda.

Inutile stare a dire che sono molto eccitata, le fantasie sviluppate in questi due giorni sono state tante e la voglia di metterle in pratica &egrave irresistibile.

“Andiamo in camera da letto ?” mi sussurra Luigi.

“Come preferisci tu… per me &egrave lo stesso” &egrave la risposta.

Evidentemente preferisce il letto, ci alziamo e cambiamo stanza.

In piedi in fondo al letto &egrave la mia gonna il primo indumento che cade a terra, poi tocca al suo maglione e alla sua camicia, mi siedo sul letto e contemporaneamente iniziamo a sbottonare e togliere gli ultimi vestiti, i suoi pantaloni e la mia camicia. Stasera al posto dei boxer a contenere il cazzo c’&egrave uno slip firmato che non nasconde proprio niente delle dimensioni dell’oggetto.

Gli indumenti giacciono sparsi ovunque in attesa che la serata sia finita, ci distendiamo sul letto iniziando, come due fidanzatini, a toccarsi delicatamente, poi visto che non ho intenzione di sposarmelo, rompo un po’ gli indugi nella speranza di alzare il ritmo.

“Vorrei prenderlo in bocca…… posso ?” la domanda serve per eccitarlo.

Chi tace acconsente e io avvicino la mia bocca al suo pene, seminando lungo il cammino bacetti e leccatine al suo corpo scultoreo, arrivata sopra lo ingoio fino a quanto ne entra in bocca.

Il ragazzo ha già l’uccello duro, ad ogni mio sapiente colpetto di lingua corrisponde un mugolino di piacere, mentre le sue mani iniziano ad esplorare il mio corpo, andando a posizionarsi sui miei prosperosi seni iniziano a massaggiarli con cura, con qualche tiratina al capezzolo e delle affettuose carezze ai miei capelli. Adesso sposto una mano sulla mia micetta, l’idea di essere presa da quel cazzo enorme mi consiglia di iniziare a lubrificare ben bene le mie parti intime e continuo a succhiare e leccare mentre mi masturbo.

Luigi si solleva fino a sedersi senza che la mia bocca smetta di succhiare ed inizia ad intrufolare le mani nella mia micetta, anche stavolta una dal davanti sul clitoride e una che da dietro infila un dito dentro. Quando i miei umori sono sufficienti a soddisfare i suoi gusti inizia a spostarsi, posizionandosi disteso sotto di me alla ricerca di un intreccio a 69.

I colpetti di lingua assestati al mio clitoride fanno rovesciare sul viso dell’uomo i miei umori che colano abbondanti per l’enorme eccitazione che ho raggiunto.

“Ti prego.. dammelo” esclamo dopo un po’.

Luigi si districa da quell’intreccio, si alza, mi mette seduta, poi afferra le mie gambe, le solleva e riprende a leccare la mia fica, come fosse alla ricerca di una lubrificazione totale, poi velocemente afferra un profilattico dal comodino, faceva parte dei patti iniziali, lo infila, poggia l’asta sulla mia fessura e inizia lentamente a penetrarmi.

Pensavo, viste le dimensioni, che avrei provato dolore, ma non &egrave così, anzi, riesco a sentire che non si tratta di un cazzo standard, ma quello che provo &egrave solo e soltanto piacere.

Il ritmo inizia a salire, i colpi si susseguono sempre più frenetici, ma la cosa che mi colpisce &egrave il lungo percorso che quel cazzo compie dentro di me, Luigi infatti contrae il bacino facendo scivolare indietro il cazzo fin ben oltre a quello che farebbe con delle dimensioni normali, poi prima che esca, inverte la rotta e viene ad impattare contro di me con grande foga.

Quando inizia a farmi ruotare per prendermi da dietro lo assecondo volentieri, mi sollevo sulle ginocchia e quando il suo peso si adagia sulla mia schiena e riprende a pompare urlo tutta la mia gioia, e lui, eccitatissimo, riparte con grande foga, aggrappandosi ai miei semi, mordendomi il collo come un gatto e bisbigliando complimenti e qualche parolaccia ai miei orecchi.

Nella stanza rimbombano fortissimi i colpi che il suo bacino assesta sulle mie natiche, poi ci si mette anche lui con qualche leggero sculaccione e io con urletti di piacere. Con una mossa rapidissima mi ritrovo nuovamente distesa sul letto, il mio amante sopra a già ripreso a penetrarmi, e da questa posizione riesce a baciare la mia bocca i miei seni, mentre io in preda all’estasi più completa, gli chiedo solo di non venire.

“Riprendimi ancora come prima ti prego” gli dico mentre inizio a divincolarmi per alzarmi e, senza lasciargli alternative, mi posiziono nuovamente per essere presa da dietro.

Prima una mano accarezza la mia fighetta, poi il cazzo si fa nuovamente posto dentro di me, e la cavalcata riprende a ritmo frenetico.

“Voglio mettertelo nel culo. Lo vorresti nel culo ? Lo hai mai fatto ?” mi chiede Luigi con un filino di voce, forse per il timore di brutte reazioni.

“Beh..non so…&egrave molto grande….magari se hai un umettante”

“Si ne ho uno abbastanza efficace…. Proviamo”

Procurato il tubetto mi riposiziono come prima e Luigi riprende a penetrarmi per recuperare una tostissima erezione, mentre una soluzione gelatinosa e fredda viene cosparsa sul mio buchino, poi un dito inizia ad intrufolarsi dentro al culo.

Ancora un leggero morsetto sul collo poi sento l’asta uscire dalla fica e senza staccarsi dal mio corpo, lambendo la sottile striscia di pelle che separa i due fori, va a posizionarsi sul mio buco del culo, adesso, lentamente, il grande cazzo inizia a farsi posto nel mio secondo canale.

Sento quella colonna carnosa che inizia ad intrufolarsi dentro lentamente e per sopperire al dolore che provo inizio a toccarmi il clitoride, ma non riesco a recuperare.

Il ritmo &egrave forzatamente lentissimo, ma io non resisto.

“Basta Luigi, basta, sento troppo male………”

“Ti prego resisti passerà….” Ma non passa…….

“No…. Basta….” E con la mano afferro il suo cazzo invitandolo ad uscire

” Distenditi…… e togli il profilattico….ti faccio un regalino per scusarmi” dico con una lacrimuccia di dolore che scende dal mio viso

Mentre si distende, dispongo sul mio dito indice un po’ di gel, rimasto aperto sul comò, lo spargo sul suo buchino, inizio a succhiare il suo cazzo, e intrufolo il dito dentro il suo culo.

Nessuna donna, almeno così dice lui, ha mai osato tanto, e dopo poco il suo cazzone mi inonda la gola con la più abbondante sborrata che ho mai bevuto.

Ripulisco tutta l’asta con avidità continuando a sditalinare il suo culo, una pratica che sembra di suo gradimento, poi, con la bocca ancora impiastricciata di liquido seminale, lo bacio, infine, esausta, mi addormento con la testa sul suo petto.

Che ora assurda ! Abbiamo dormito un paio d’ore e per dire la verità Luigi ancora non si &egrave svegliato, mi rivesto, lo saluto e scappo……………domani lavoro !!!

Il mercoledì sera ricevo la telefonata di ringraziamento.

“Ho fatti tardi al lavoro… mi sono riaddormentato ai piedi del divano…. &egrave stato veramente fantastico….. spero che tu abbia intenzione di farmi tardare di nuovo….. diciamo…….quando sei libera ?”

” Frena corridore…… ho qualche piccolo impegno in settimana…. forse per il week-end, almeno nessuno fa tardi al lavoro &egrave ?…. in ogni modo devo fare due conti prima di confermare”

” Perfetto, sarebbe meraviglioso… una notte fantastica…. Ci risentiamo Ciao”

Ero convinta che avesse una fidanzata, ma la sicurezza con la quale ha accettato l’invito per sabato mi fa pensare il contrario, io comunque devo prima sincerarmi dei turni del mio fidanzato.

Per una serie di coincidenze mancate l’incontro avviene nel week-end della settimana successiva, e il passare del tempo favorisce il fiorire delle mie fantasie… e forse anche delle sue.

Quando finalmente arriva sabato”” ma questa &egrave la seconda parte del racconto”’…

La settimana e mezzo d’attesa mi ha talmente eccitata che arrivata al sabato sera decido di esagerare, indosso il bustino color porpora che valorizza al massimo le mie tette e copre quel lieve inestetismo a livello pancia, inguaino le gambe con un paio calze velate nere, scarpe col tacco, anch’esse nere, sempre le stesse, il tutto ricoperto da un vestito intero, lungo, non troppo attillato (!), ma con un pronunciato spacco sulla sinistra, un po’ di trucco e una spruzzatina di profumo, ottimo ma non abbondante.

Luigi non cucinerà per me stasera, infatti, andiamo a mangiare in una trattoria non molto distante dalla sua abitazione dove non ci tratteniamo a lungo, poi a piedi c’incamminiamo verso l’alcova.

Entrati in casa andiamo a turno a rinfrescarci in bagno, quando esco lui &egrave già seduto sul divano, io mi avvicino e monto cavalcioni, iniziando a carezzarlo, lui contraccambia liberando i miei capelli dalla pinza che li raccoglie e iniziamo a baciarci con delicatezza.

Sento nitidamente il suo sesso che inizia a prendere forma dentro i pantaloni e preme sempre più contro le mie parti intime, il mio seno &egrave già inumidito dalla sua lingua esploratrice che s’intrufola dalla scollatura e palpato dalla sue grandi mani, io invece sono statica, diciamo che un po’ me la godo, tutte queste attenzioni, queste paroline sussurrate, questi complimenti delicati, qualche apprezzamento un po’ volgare, che adesso non disturba più di tanto.

Se questo non mi spoglia in tempi brevi, i miei umori trafileranno fuori dal vestito, si perché quando sono andata a rinfrescarmi, ho avuto anche l’idea di togliermi le mutande, in modo da mostrare la mia micetta, alla quale avevo già tolto un po’ di peluria lasciando solo un triangolino superiore, incorniciata tra gli elastici reggicalza del bustino…………..credo che sballerà di brutto.

“Ti ho preparato una grande sorpresa Francesca…….. Inizia a baciarmi e continua a farlo per un minuto………qualunque cosa succeda…… tu continua a baciarmi …………ok? ”

“Veramente…. Non capisco……….dovrei…….e poi ?…….Boh….. ” proprio non capisco.

“Allora? Accetti ? un bacio lungo un minuto e basta, che chiederò mai”

Che richiesta bizzarra, sarà l’eccitazione, sarà la curiosità, inizio a baciarlo, trepidando per quello che sarebbe riuscito ad inventare da quella pozione, ancora seduto bloccato da me che sto sopra.

Le sue mani mi cinturano all’altezza delle spalle in una stretta morsa, poi mi sento toccare i fianchi e una mano inizia a sollevare la mia gonna……… Cazzo ! o questo &egrave un polpo oppure………..

“Che cazzo di storia &egrave questa…………….”

Assolutamente non &egrave passato un minuto, ma la conta delle mani che percorrono il mio corpo non mi torna, questo stronzo ha invitato qualcuno, tento di divincolarmi, poi ruotando la testa di scatto, intravedo qualcuno alle mie spalle.

“Figli di puttana che cazzo di combriccola &egrave questa…. Voi due cosa ci fate.. .Stronzi”

“Vedi Francesca sentivamo la necessità di inserire un effetto sorpresa nel nostro rapporto, qualcosa che potesse scatenare la tua e la nostra fantasia, era fin troppo chiaro che non ci saremmo più rivisti per fare sesso senza riuscire ad escogitare qualcosa, per questo abbiamo montato la sceneggiata con l’aiuto di Luigi. Tutto preparato, lui doveva avvicinarti al bar, &egrave bastato un sms che c’era riuscito e noi abbiamo inscenato l’incidente falso in auto, altrimenti saremmo arrivati presentandotelo e avremmo cercato di stuzzicarti con un’altra storia, poi siete andati a meraviglia, meglio d’ogni rosea previsione, e stasera, ritenendoti calda a sufficienza, siamo entrati in azione, ci siamo nascosti in attesa dello spegnimento delle luci ….. non ti ha insospettito uno che vive solo e che suona il campanello prima di salire in casa? Magari ci fai caso solo adesso, ma non essere arrabbiata, l’abbiamo fatto per te e per noi…. Ammettilo, &egrave la più grande sorpresa che hai mai ricevuto.” mi spiega Claudio, perché se qualcuno ancora non l’ha capito, davanti ai miei occhi ho Paolo e Claudio, i due ragazzi che mi hanno iniziata alla pratiche orgiastiche, cercando di svegliarmi dallo stato di sbigottimento totale nel quale sono caduta.

“Siete una banda di stronzi, maiali e stronzi, credete che io sia un vostro oggetto”

“Adesso non fare la santa, ti piace il sesso, non &egrave una cosa negativa, almeno ai nostri occhi, e noi, consentimelo, ti abbiamo fornito un organo di tutto rispetto, Luigi in palestra &egrave famoso per il suo cazzo. Tu per noi non sei una prostituta, quelle prendono i soldi e godono in modo direttamente proporzionale alla parcella che prendono, noi invece ti abbiamo offerto la nostra fantasia, non il nostro denaro, e siamo convinti che tu goda in funzione della situazione che si viene a creare. Carla per te non era il massimo, ma quando te la sei trovata davanti……Tu sei una donna alla quale piace far sesso, perché essere ipocriti, ammettiamolo, a noi piace scopare, in due, tre, quattro, otto, basta fare sesso” e con queste parole Claudio finisce la sua arringa difensiva.

Credo sia passato un minuto di silenzio totale, con il mio sguardo che andava a penetrare i tre soggetti, fermi nelle loro postazioni, immobili, in attesa della mia reazione, di un mio gesto che potesse incitarli a riprendere o rassegnarsi al fallimento dell’operazione.

Devo ammettere che &egrave passato un istante nel quale avrei voluto fuggire, ma adesso l’idea di avere tre cazzi per me, dei quali uno ha dimensioni extra-large, per soddisfare tutti i miei buchi ”beh mi intriga da pazzi, prendo tempo ma credo che accetterò.

Questi tre soggetti di me conoscono solo il numero di cellulare, e questo, insieme alla mia micetta ancora umida, mi porta a pensare, che forse potrei passare qualche ora di sesso a go go, gratuita, in culo a quello che realmente pensano della mia morale questi stronzi.

Nessuno fiata, nessuno si muove, stanno aspettando il mio segnale.

E’ bello sapere che in questo momento dispongo del futuro scopereccio dell’intera compagnia, e decido di creare un po’ di suspance. Mi alzo, riassesto il vestito, come volessi andarmene, con lo sguardo cattivo di chi &egrave rimasto offeso, mi avvicino verso i due che stanno dietro.

“Complimenti per la fantasia” e do loro un bacetto per uno sulla guancia, come d’addio.

Mestamente accettano la sconfitta, consapevoli che la decisione spetta solo e soltanto a me.

Luigi si &egrave alzato e si avvicina anch’esso per salutarmi, &egrave arrivato il momento di dare il via, lo afferro con una mano per la nuca e affondo la mia lingua nella sua bocca, con l’altra vado a cercare la patta dei suoi calzoni e immediatamente abbasso la lampo.

Credo di averli sorpresi, ma reagiscono prontamente e neanche il tempo di raggiungere le sue labbra, che per incanto tutto si rianima, il mio vestito, riprende a sollevarsi, e le loro mani avide riprendono l’esplorazione.

“Francesca… anche tu hai sempre una sorpresina per noi….. stavolta porcellina hai tolto le mutande” Claudio ha appena comunicato alla compagnia che ha una mano sulla fica.

“Abbiamo anche una lingerie da sballo e un reggicalza…anzi &egrave un tutt’uno” dice continuando ad informare gli altri di cosa gli aspetta.

Luigi dal canto suo si stà occupando del vestito, mi aiuta a far uscire le maniche e lo abbassa sino alla vita facendo esplodere il mio seno davanti ai suoi occhi.

Paolo, un po’ in disparte, si sta semplicemente spogliando da solo e mentre io sono già praticamente nuda, eccezion fatta per la lingerie e le scarpe, a lui non &egrave rimasto proprio niente addosso e con le mani incita il suo membro ad indurirsi godendosi la scena.

Vengo invitata a distendermi a terra, Luigi, che ancora porta tutti i vestiti addosso, esplora la mia fica con la bocca raccogliendo tutti gli umori che colano abbondantissimi, Claudio che nel frattempo si &egrave denudato e Paolo vengono ai lati della mia testa e mi porgono i loro cazzi, che inizio a succhiare e masturbare alternativamente, mentre ad occhi chiusi mi godo quella lingua che esplora tra le mie cosce. Luigi si alza di scatto, si toglie in un batter d’occhio tutti i vestiti, inforca un profilattico e rimessosi in posizione punta diritto il cazzo alla mia fica nel tentativo di penetrarmi.

” Hei Luigi…. …Non mi presenti il tuo cazzone stasera, dai vieni a farti dare un bacetto anche tu…….poi oggi siete tanti……… magari per favorire l’alternanza, possiamo rinunciare ai profilattici se a voi sta bene….. tranne che per ……… insomma avete capito”.

He He …. Adesso con i tre ragazzi intorno che offrono i loro cazzi alla mia bocca viene evidentissima la differenza di dimensioni del membro di Luigi rispetto agli altri due e mi diletto a contemplare la maestosità di quell’organo, cosa non moto gradita ai due ‘cazzetti’ !

Claudio invita Paolo ad alzarsi ed andare a sedersi sul divano dove attendono che finisco di slinguettare e succhiare il cazzone di Luigi e quando questi si abbassa ed inizia a penetrarmi, giustamente sbottano. “Aspettate… e noi ?……Vi siete scordati che siamo in quattro? ”

Hanno perfettamente ragione, mi inginocchio con la testa nel mezzo ai due seduti e mentre riprendo il mio lavoro di succhiacazzi, Luigi riprende a penetrarmi da dietro, spalancando la mia micetta con quell’arnese infernale. L’enorme cazzo di Luigi inizia lentamente a farsi posto nella mia micetta, mentre la mia boccuccia ingoia i due cazzetti che Paolo e Claudio si portano appresso, e riguardo ai quali vorrei dire ai maschietti che semmai stanno leggendo questa storia, quando vi dicono che le dimensioni del pene non contano, o non hanno mai provato il cazzo di Luigi, o vi prendono per il culo, le misure contano se non altro perché l’occhio vuole la sua parte.

“Anche se ho il cazzo più piccolo di te non mi sento inferiore….. voglio fotterla anche io” esclama Claudio che giustamente reclama la sua parte di fica.

Davanti a me solo Paolo, un po’ anonimo stasera, che continua a farsi succhiare, mentre alle mie spalle Claudio &egrave in fila come dal salumiere, in attesa del suo turno.

Il cambio &egrave veloce, ma la differenza si sente, i colpi adesso sono più ravvicinati e meno violenti, la mia fighetta, assuefatta alle dimensioni di Luigi deve riadeguarsi, comunque posso contentarmi, le mani di Claudio avvolgono i miei seni, e davanti ai miei occhi si para l’imponente fallo di Luigi che &egrave venuto a sedersi e che cattura la mia attenzione e la mia bocca.

“Questa troia non mi succhia più il cazzo adesso che c’&egrave lui accanto…..foglio fotterla anch’io vieni tu qui a fare figuraccia.” sbotta Paolo, indispettito, all’indirizzo di Claudio che mi sta fottendo.

Sarà che ha sentito l’amico nervoso, sarà che &egrave molto eccitato e non vuol venire subito, Claudio lascia il posto e viene a sedersi sul divano, ma ben presto anche lui, mentre Paolo ha già preso a pompare, si accorge che le mie attenzioni sono, istintivamente, quasi tutte rivolte al cazzone del padrone di casa.

“Non caga molto neanche il mio” esclama Claudio.

“Adesso inforco un preservativo e ti sfondo il culo, almeno per quel buco dovrebbe bastarti”

Felice intuizione, mentre lui fa tutti i suoi preparativi, Paolo, eccitato dalla volgarità di quelle parole, si imbestialisce sfondandomi dalla potenza dei colpi, poi finalmente Claudio &egrave pronto.

Vengo sistemata in modo da essere presa a sandwich, e l’idea che il primo ad intrufolarsi nel mio secondo canale sia Claudio, mi fa rilassare, data l’esperienza col cazzo di Luigi della settimana precedente. Il mio culetto viene lubrificato abbondantemente poi, mentre ancora mi sto calando sul cazzo di Paolo che &egrave già a terra, vengo presa quasi in contemporanea nei due buchi.

Come sempre, inizialmente, quello che mi prende da dietro deve muoversi lentamente, mentre i miei mugolii di dolore, che vanno pian piano diminuendo, vengono alleviati dai grossi succhiotti che Paolo, che ha parcheggiato il suo cazzo nella mia fica, ma che ancora non sta pompando, rifila ai miei capezzoli, mentre il povero Luigi aspetta lo stabilizzarsi della situazione prima di venire a piantarmi il cazzo in bocca. Adesso il cazzo di Claudio inizia a provocarmi dei piaceri immensi e la complessa macchina orgiastica cerca di trovare un sincronismo perfetto, per il raggiungimento dell’orgasmo. Da sotto Paolo mi afferra i fianchi e inizia a sincronizzare i propri movimenti con quelli dell’addetto al secondo canale, riuscendo alla perfezione, adesso posso ingoiare il cazzo che troneggia davanti ai miei occhi. Luigi non deve essere abituato a questo tipo esperienze, infatti non appena tutta l’orchestra inizia a funzionare, afferra violentemente la mia testa e al grido di vengo vengo mi inonda la gola con il suo caldissimo seme. Gli altri due vanno invece a meraviglia, le bordate che mi assestano sono degne del migliore film hard, ma la mia bocca, che vorrebbe urlare le parole più oscene, non viene ancora liberata dall’ingombrante presenza dell’organo di Luigi, che si trattiene al fine di essere ripulito completamente.

La cavalcata continua e senza l’ingombrante presenza fallica di Luigi a dilatarmi le mascelle, aiuto i ragazzi a ritmare il tutto, in una doppia penetrazione da sballo dove perdo il conto degli orgasmi.

“Voglio fotterle il culo anch’io” e mentre Luigi sta ancora cercando di recuperare l’erezione Paolo si sfila, con mio rammarico, da sotto e va ad inforcare un profilattico, poi come allo sportello postale si mette in fila in attesa che Claudio si stanchi d’incularmi.

Più che stanco Claudio mi sembra generoso, anche perché il rischio che l’amico perda l’erezione annoiandosi &egrave alto, sfila il suo cazzo e lascia il posto all’amico, che trovando il tutto ancora umido e dilatato non fatica molto ad entrare dalla porta posteriore.

Non ragiono molto in questi frangenti, mi sento una zoccola, i ragazzi in fila come ad una mensa attendono la loro porzione, quella che più gradiscono, quella che li eccita maggiormente, ma non solo, formulano esplicite richieste in veste di spettatori, come quando Luigi si sveglia e risponde a Claudio al posto mio:” Claudio niente sandwich. Falla prendere da Paolo da sotto, voglio vedere le sue tette che ballano mentre la incula, e metterle il cazzo nella gola”.

Neanche fosse stato un ordine di stato, Paolo libera il mio buco e si distende a terra, io vado, aiutata da Luigi, a riposizionarmi sul cazzo, poi mentre ancora mi sistemo, con Claudio che da dietro mi sorregge sotto le ascelle, Luigi mantiene fede alla promessa e viene di nuovo ad infilarmi il cazzo in bocca. Adesso il ritmo si fa forsennato, io che vestita come sono volto le spalle al mio inculatore, mentre spinta dalle natiche e sorretta da sotto le braccia trasformo il mio culo in una autostrada del sesso, mentre Luigi fatica non poco, aiutato dalle dimensioni del cazzo, a tenerlo all’altezza della mia bocca, più per proforma che per altro, in quanto non posso dedicargli troppa attenzione.

La scena deve essere talmente eccitante che Claudio, nonostante sia inattivo, ma forse da sopra vede il gran ballare delle mie tette esclama:” Non resisto più , spostati Luigi, lasciami il tuo posto, voglio affogarla”.

Detto, fatto, il tempo di invertire le posizioni che Paolo si ferma con tutto il cazzo dentro il mio culo, Claudio deposita il suo nella mia bocca emettendo una quantità incredibile di sperma, che oltre alla mia gola, forse anche per la stanchezza che inizia ad assalirmi, finisce per imbrattare il mio bustino e le mie calze, che solo adesso mi accorgo, forse per la troppa foga, si sono smagliate.

Quanto cola sul mio seno cerco di raccoglierlo e di portarlo alla bocca, i ragazzi si eccitano incredibilmente nel guardarmi, poi nello stupore direi generale, anche Luigi va alla ricerca dello sperma dell’amico e lo raccoglie per offrirmelo, certo non lo ha bevuto lui, ma non tutti toccherebbero il seme di un altro; &egrave veramente eccitante.

Paolo può riprendere a sodomizzarmi ma non dura a lungo che viene interrotto dall’esclamazione di Luigi. “Adesso sono tornato in forma, che ne diresti di lasciami una particina di quel bel culone accogliente ?…… Abbiamo una cosina in sospeso io e la signorina. Vero ?”

Anche stavolta la richiesta viene prontamente evasa, Paolo ed io interrompiamo il duetto, e quando mi sono riseduta a terra esausta vengo invitata a spalancare la mia bocca, mentre Paolo estratto il profilattico da prova della sua abilità a fare centro, bastano infatti pochi sapienti colpi di mano perché il suo uccello esploda inondandomi un po’ ovunque ma comunque concentrando il getto sulle mie tonsille.

Adesso il gioco consiste tutto nel comprendere come fare a mettersi nel culo quei 25 cm e più di roba e riuscire a godere. La dilatazione del mio sfintere provocata dagli altri due cazzi prima dovrebbe facilitare il compito’ credo che ci riuscirò.

Luigi decide di prendermi da distesa, infatti, cosparso il profilattico e il mio culo di una nuova abbondante dose d’umettante, inizia prima a penetrarmi in fica, poi sposta la sua azione andando a puntare il mio sfintere, con gli altri due che, inginocchiati accanto al mio viso, si godono la scena limitandosi a qualche palpatina.

Le mie gambe vengono sollevate fino a poggiarsi sulle robuste spalle di Luigi e lui prende ad assestarmi colpi impressionanti nel mio culo, che, magari mi darà problemi a sedermi per qualche giorno, ma in questo momento riesce a trasformare in vera goduria tutto quel ripassare.

‘Prendila alla pecorina questa zoccola’ Paolo e Claudio, che stanno andando a sedersi sul divano esausti, avanzano un’ultima devastante richiesta al loro amico.

Infilo la mia testa nel mezzo delle gambe di Paolo, mentre presa alla pecorina duro veramente fatica a stare in ginocchio, e proprio non riesco a far altro, mentre Luigi muove dentro di me quell’arnese che sembra squartarmi, frattanto con il calo dell’azione lubrificante confesso che sto provando un po’ di dolore.

‘Basta’ . .Basta’ . . ..Vi prego basta’ sono esausta.

‘Sei stata fantastica’. Adesso porgimi la bocca ho un nuovo carico di spermatozoi per te’

Appena quell’opera d’arte esce dal mio culo per venirmi in bocca, riesco a formulare la richiesta che depositerà un sigillo eterno su questa serata.

“No adesso si cambia. Sborrami dentro”.. Pienami la fica “.

A volte anche ai ragazzi che meglio controllano l’orgasmo, basta poco per farli esplodere, una frase, un movimento, qualcosa che non si aspettano e che rompe in loro il delicato equilibrio che gli tiene il cazzo in erezione e lo sperma nelle palle.

Estratto il profilattico basta semplicemente far affacciare quel cazzone alla mia vagina perché esploda inondandomi di liquido seminale procurandomi l’ultimo, fantastico, indimenticabile orgasmo.

Le parole oscene che nel corso della serata mi sono state indirizzate e che anche io ho loro rivolto, sono svanite e come quattro innamoratissimi fidanzati stiamo distesi sul tappeto a scambiarci coccole e complimentini, ovviamente al centro dell’attenzione di tutti ci sono io.

Questa credo sia l’apoteosi del loro piano scopereccio, farmi sentire talmente bene e poco oggetto da invogliarmi ad uscire di nuovo con loro”’ma a me piacciono le sorprese, adesso loro ne sono sicurissimi e devono mettersi a pensarne una nuova’ altrimenti”’.

Ma questa &egrave un’altra storia.

“Certo che abbiamo rischiato di perderti del tutto, ma tanto, lo dobbiamo confessare, come amica solo per bere qualcosa non c’interessi molto, &egrave la carica sessuale che hai dentro che ci fa impazzire” Chi parla &egrave Claudio, all’ennesimo incontro infrasettimanale fra noi al solito pub.

“Specialmente da quando Carla vi &egrave andata nel culo” Dico girando il coltello nella piaga.

“Diciamo che non ha gradito il risveglio d’interesse che abbiamo avuto nei tuoi confronti, ha iniziato a fare dapprima scene di gelosia, poi si &egrave staccata. Credo che ora si sia fidanzata stabilmente, comunque se proprio ci tieni t’informiamo che abbiamo già sott’occhio una possibile sostituta”.

“Sei veramente carino Claudio.” Affermo ironicamente.

“Adesso fai la gelosa anche tu ?”

” No. Non &egrave che io sia gelosa, ma ti posso assicurare che non fa per niente piacere sapere che avete tra le mani un’altra. Comunque raccontami come fate a trovarne così tante.”

“La tecnica diciamo che &egrave sempre la stessa, agganciamo una ragazza amichevolmente, puntando essenzialmente sulle ragazze sole o quelle che sono in appoggio all’amica occupata con il moroso, lavoriamo sulla simpatia, sul dialogo, lo scopo &egrave quello di portarla ad uscire a tre per una birra o un caff&egrave, magari anche tre o cinque volte, poi se accetta l’invito appartato o &egrave deficiente, e a quel punto molliamo tutto tra mille scuse, o ci sta. L’importante e far si che dopo ogni incontro di preparazione torni a casa con delle domande in testa, dei dubbi, con tutti quegli ingredienti che stimolino la sua fantasia.”

“Credo di conoscere questo copione, ma ne avete altri?”

“Assolutamente no, perché cambiare una ricetta gustosa di sicuro successo?”

“Ma &egrave mai andata male?”

“Spesso dopo un paio di uscite a tre la ragazza tenta di contattare uno solo di noi, solitamente lui (Claudio) che a quel punto decide autonomamente se accettare o meno. Altre volte prima di accettare l’incontro in campagna mettono le mani avanti chiarendo che se abbiamo brutte (?) intenzioni &egrave meglio dirlo subito, e noi stacchiamo il contatto, mentre finora non &egrave mai successo che si tirino indietro all’ultimo momento, oltre ovviamente a quelle che neanche escono la prima volta”

“Scusa Paolo, ma dalle tue parole mi sembra di intendere che…….siamo tante le vittime.”

“Un buon numero anche se bisogna precisare che raramente l’incontro ha un seguito, molte volte si limitano ad una sola avventura, poi, crediamo più per vergogna che per altro, molte spariscono. I casi come il tuo o quello di Carla sono rarissimi.”

“Toglimi ancora una curiosità. Che tipi sono quelle che maggiormente si lasciano coinvolgere?”

“Diciamo di tutti i tipi, di tutte le età e di tutti i ceti sociali, anche se i numeri ci dicono che le donne un po’ più mature, magari divorziate, sono più disposte. Adesso ad esempio stiamo cercando di coinvolgere Luciana, ha solo diciannove anni, ma dovrebbe avere tanto pepe addosso.”

“Ti prego, non parlarmi delle vostre storie attuali, per ora mi interessa il passato.”

“Perché ti interessa così tanto?”

“Mi piace, mi eccita, magari se avete qualche avventura particolare da raccontarmi…….”

“Tutte le nostre avventure sono o sono state indimenticabili e particolari. La prima volta ad esempio non l’abbiamo deciso noi. Eravamo al XXX e Claudio agganciò una ragazza che stava sola al bar, io mi tirai in disparte per lasciarli in pace, da bravo amico, ma fu lei a proporre di andare ad un tavolino in tre, tanto per non farmi annoiare diceva. Era bruttina, un po’ grassoccia e vestita in modo inadeguato e volgare, inoltre doveva aver bevuto troppo, fatto sta che usciti dal locale voleva mostrarci a forza la sua auto nuova e invitarci a fare un giretto. Confesso che per qualche minuto ho avuto paura, specialmente quando si fermò a margine di una stradina buia, temevo fortemente una rapina. Rilassatevi fanciulli, ci disse notando che eravamo tesi, voglio solo succhiarvi il cazzo e bere la vostra sborra. Alla faccia, ora si che eravamo tesi, comunque tirammo fuori gli uccelli e a turno la ragazza mantenne la promessa, e fissammo un incontro per il giorno dopo, che era domenica. Ci condusse in un albergo losco ad ore dove si fece prendere a turno, la sua passione era avere uno spettatore mentre veniva chiavata, poi ci confessò che non eravamo stati molto bravi e che non gradiva rivederci. Durate troppo poco furono le sue ultime confortanti parole! A noi rimase la consolazione che anche lei non era granché, si faceva prendere in posizione classica, in modo freddo e scostato, unica cosa gradiva farsi impiastricciare il viso di sborra.”

“Lì comunque &egrave nata in noi la voglia di cercare esperienze del genere, consapevoli che non poteva che andare a migliorare. La fortuna ci venne incontro ben presto quando… vuoi che continuo ?”

“Certo, sono ancora più curiosa, solo non ti far scappare dalla bocca che io non sono stata la migliore”

“Bene allora ti racconto anche questa storia……………………….”

Qualche anno fa decidemmo di andare una settimana a Rimini in vacanza, i soldi erano pochi e la scelta della riviera Romagnola garantiva il buon cibo e il divertimento assicurato.

Subito la prima sera, o meglio la prima notte, in discoteca, riuscimmo ad imbroccare due tipe, una carina, veramente, e l’altra l’esatto opposto, alimentata dalla luce riflessa dell’amica.

Anche loro, Giovanna e Gisella i loro nomi, erano in vacanza per una sola settimana, abitavano a Vicenza ed erano due studentesse. Decidemmo, ovvero, per essere onesti decisi io che avevo agganciato Giovanna, la più carina, di fissare un appuntamento la sera successiva con le due tipe, con il preciso intento di provare ad andare fino in fondo, la vacanza era corta e il tempo non andava sprecato alla ricerca dell’amore vero, volevamo scopare un po’ e basta.

Fortunatamente anche alle due ragazze non andava di sprecare del tempo e la sera successiva dopo non molto finimmo per appartarci nelle nostre pensioni, io nella mia con Giovanna, lo sventurato qui accanto nella camera delle due, in una pensione molto vicina, con Gisella la racchia.

Le due ragazze avevano fissato di ritrovarsi alle quattro in camera, prima di lasciarsi sul lungomare, così, poco dopo quell’ora ecco tornare Paolo dalla devastante esperienza sessuale.

“Allora come ti &egrave andata” chiedo con il timore mi mandi a cagare.

“Beh a luce spenta &egrave quasi una scopata normale, il pompino &egrave di buona fattura, ma vista e tatto sono incazzatissimi con me! Nuda cala da tutte le parti, culo zero, zinne meno, orecchi a sventola…

Se vuoi uscire di nuovo con Giovanna fai pure, io non ti faccio più la spalla, quella la scopi te: ”

“Non sembrava così male vestita”

“Vai a cagare, spero solo che se un giorno mi serve un favore del genere sarai in grado di contraccambiare….spero! A te com’&egrave andata, Giovanna aveva sorprese sotto il vestito, zinne di gommapiuma, cellulite, un neo gigantesco e peloso nel mezzo delle poppe……”

“No mi spiace, &egrave un gran pezzo di figa, due grosse poppe sode, culo spettacolare, una pelle morbida, e poi c’&egrave quell’aria da ingenua che mi fa impazzire”

“Insomma una bella scopata alla faccia mia che ti ho tolto dai coglioni il cesso”

“Mi dispiace ma si, veramente una bella scopata.”

“Raccontami qualcosa di buono tu, io mi sono limitato ad entrare in camera, un po’ di succhiate al cazzo, poi la scopata, tutto rigorosamente al buio, poi un altro pompino, senza venire, così per farle tenere la bocca occupata…che schifo.”

“Sicuro che non ti incazzi, ti vedo nervoso.”

“Claudio……parti dai che forse scordo la brutta avventura.”

“Bene Paolo, si tratta della ragazza più bella che ho mai scopato, aveva un completino salmone su quella pelle abbronzatissima, morbida, perfetta, gli slip, modello perizoma, esaltavano a palla quelle due belle mele che compongono quel culo da favola. La cosa che mi ha più fatto impazzire &egrave stato però lo sguardo, ingenuo e da puttana allo stesso tempo. Non sembra avere grossa esperienza sessuale, ma sono convinto che &egrave intenzionata a recuperare il tempo perso, qualunque cosa le proponessi mi guardava e mi diceva, mai fatto, proviamo. Il pompino, per esempio, non &egrave una sua specialità, ma sono bastate poche istruzioni, qualche consiglio, che ha iniziato a succhiarmi il cazzo in modo molto più che sufficiente. Credo sia stata con un fidanzato canonico, sai quelli che la spogliano, gli infilano il cazzo, sborrano, la sbaciucchiano un po’ e poi la riportano a casa.

Adesso deve essersi rotta i coglioni, o forse ha guardato un film porno del padre di nascosto, pensa che quando l’ho voluta prendere alla pecorina mi ha detto che non lo aveva mai fatto e dai movimenti impacciati che aveva ho intuito che doveva esser vero.

Credo, anzi sono quasi sicuro, di essere stato il primo che le ha riempito la bocca di sborra, non so se le &egrave piaciuto, ma le piace sentirsi troia, le piace tutto quello che piace a me, una zoccola perfetta.”

“Beato te.” Paolo era sempre più depresso !!!!!!!!

“Beati noi! Ho intenzione di proporti di dividere il bocconcino.” Che amico!

“Ma loro accetteranno lo scambio ?”

“Quale scambio, il cesso lo mandi a cagare, e proviamo a scopare in due Giovanna. Primo ho la sensazione che ci stia, secondo, anche se si incazza e manda tutto a cagare non mi importa più di tanto, anzi ci ributtiamo nella mischia, siamo venuti insieme in vacanza no ?”

“Davvero non ti frega niente, si tratta di una bella fica, magari non capita tutti i giorni.”

“Si tratta di una scommessa, a me piacciono le scommesse.”

“Come possiamo fare a coinvolgerla ?”

“Tranquillo, secondo i miei calcoli non sarà difficile. Facciamo così…………”

Abbiamo buttato giù un bel piano di attacco e dobbiamo solo attuarlo, per il trionfo della nostra settimana di vacanza. Abbiamo fissato con le due tipe a una piadineria, puntuale io mi presento (Paolo) mentre lui rimane in albergo simulando un malessere generale.

“Giovanna tu vai pure a trovare Claudio alla pensione, noi andiamo a prendere un gelato” se Giovanna non &egrave scema, e non lo &egrave, dovrebbe intuire l’antifona e togliere il disturbo andando via, mentre io dovrò portare la brutta in gelateria.

“Pensi davvero che posso andare a trovarlo ?” chiede Giovanna

Appena la figona si avvia verso la pensione io mi devo occupare di mettere in pratica la seconda parte del piano che prevedeva l’affidamento di Gisella a un gruppo di ragazzi Milanesi che occupavano la nostra pensione e che conoscevamo dalla sera prima quando eravamo andati a chiedere loro collaborazione. Puntualmente incontro i ragazzi in gelateria, li saluto come li conoscessi da anni, mi comunicano in quale discoteca intendono andare e io propongo a Gisella di seguirli. A malincuore la ragazza accetta, credo volesse appartarsi con me, ma non lo volevo io, quindi ci incamminiamo verso il locale con la banda dei Milanesi.

“Cazzo… i soldi. Ehi ragazzi non ho preso i soldi, faccio un salto in albergo, ci vediamo dentro. Gisella, avviati con loro, ti raggiungo in dieci minuti.”

Ancora più a malincuore Gisella si avvia al locale con gli sconosciuti Milanesi in attesa di un mio ritorno. Abbiamo fatto tutto in tempi strettissimi e Claudio in albergo stava aspettando il mio ritorno senza aver dato inizio alle danze.

Trafelato entro in camera, trovo i due seduti sul letto e racconto a Giovanna la storia dei soldi dimenticati e di Gisella che si era incamminata in discoteca con i Milanesi.

“Hai corso come un matto. Siediti, bevi qualcosa con noi prima di ripartire” mi dice Claudio rispettando il copione prefissato.

Ci mettiamo al tavolino, avendo cura di far sedere Giovanna a capotavola e noi disposti ai lati, con davanti la bottiglia di cola e iniziamo a scambiare qualche frase.

Come prefissato dopo un po’ Claudio allunga una mano sulle gambe di Giovanna, senza dare troppo nell’occhio. Giovanna ha solo un piccolo sussulto, sorpresa dall’azione di Claudio, ma non si scompone continuando a parlare naturalmente con entrambi.

Aspetto il cenno convenuto di Claudio, una strizzatina d’occhio, e quando arriva faccio calare la mia mano sulle gambe di Giovanna, che stasera indossa una mini, dei sandali e una maglietta stretta che fa risaltare i prosperosi seni, e con delicatezza inizio a carezzarle la coscia aspettando da un momento all’altro una reazione violenta con tanto di schiaffone sulla faccia.

La ragazza si irrigidisce, ci guarda più volte entrambi per capire se siamo d’accordo o se la mia azione e compiuta senza il benestare del suo fidanzato ufficiale, e non appena intuisce la tresca si alza in piedi, sottraendo le gambe al nostro tatto, e con sguardo ingenuo spara un semplice ” Ma che avete intenzione di fare ?”

“Quello che stiamo facendo. Dai siediti e lasciati andare.” La conosceva da due giorni ma già aveva capito con che soggetto avevamo a che fare.

Contrariamente a quanto avrei scommesso la troietta si rimise a sedere, prontamente le sue gambe vennero di nuovo riabbracciate dalle nostre mani, e poi rivolse a Claudio un’occhiata da zoccoletta in calore, lo afferrò per la nuca e iniziò a baciarlo, mentre io, consapevole che il nostro piano era perfettamente riuscito, iniziai a palpare con più decisione, spingendo la mia mano anche nel mezzo delle cosce. Non feci in tempo a tastare la sua micetta umida che la ragazza volle baciarmi con una foga indescrivibile. La sua lingua esplorava tutta la mia cavità orale, mentre le sue mani giocherellavano con i miei capelli e lui (Claudio) aveva già iniziato a palparle i seni.

Facemmo alzare la ragazza da quella posizione andando a farla distendere sul letto.

“Io non ho mai fatto niente di simile” disse la ragazza quasi a volersi riabilitare.

“Neanche noi.” Rispondemmo quasi all’unisono, ” c’&egrave sempre una prima volta”.

Qui, forse, imparammo l’importanza di passare per finti scemi, di non fare la figura dei sapientoni, infatti, la ragazza udite queste parole, decise di prendere l’iniziativa e, anche se con fare poco eccitante, si tolse velocemente tutti i vestiti di dosso consapevole d’avere un corpicino da sballo.

Noi la imitammo, anche per ovviare alla calura estiva che opprimeva, e mentre ancora stavo togliendomi la maglietta, vidi la troia ingoiare il suo uccello, e sentii la sua mano venire a cercare il mio. Inginocchiata a terra Giovanna alternava la sua bocca sui due cazzi, con molta molta maestria. Devo aggiungere che mi lasciò molto sorpreso, anche se, nonostante la faccetta da bambina, a venti anni di cazzi ne doveva aver visti a sufficienza per essere definita pompinara di lusso.

Mi tolsi velocemente da quella posizione e andai ad inginocchiarmi dietro la ragazza, posi le mani sulle sue chiappe e le dilatai, la ragazza non oppose resistenza e ai miei occhi apparve la sua fighetta e il suo stretto buchino del culo. Iniziai a toccare la sua micetta, mentre lei continuava ad affogarsi sul cazzo di Claudio, avvicinai la bocca e inizia a leccarle la figa che già grondava umori a sufficienza, quando il classico gemito di godimento mi informava che il ragazzo era già venuto!

Claudio aveva avuto l’accortezza di non sborrarle in bocca e quando si alzò per andare a darsi una lavatina presi la sua posizione e la ragazza riprese a sbocchinarmi mentre con le mani andavo a cercare le sue tettine dure.

Quando tornai dal cesso, adesso &egrave Claudio che continua il racconto, mi soffermai a guardare i due per recuperare l’erezione, che non tardò molto a tornare, poi mi posizionai dietro la ragazza e inforcato il profilattico sul mio uccello, cercai di penetrarla.

“Hai messo il preservativo ?” mi chiese distogliendo per un attimo l’attenzione dal cazzo di Paolo,

“Certo” risposi e puntai la nerchia sulla sua fica, poi la feci strusciare un po’ all’esterno per inumidirla con i suoi umori infine con una pressione decisa la infilai.

Giovanna ebbe un lieve sussulto, se per caso avevo pensato fosse vergine mi sarei ricreduto in quel preciso istante, ma niente di sconvolgente, mentre il mio cazzo veniva letteralmente risucchiato nella sua micetta. Sistemai al meglio la mia posizione dietro la ragazza, mi poggiai leggermente sulla sua schiena, allungai le mani ad afferrarle i seni e iniziai a cavalcarla con grandissima foga, mentre Paolo eccitatissimo da quella situazione, estraeva i cazzo dalla bocca della bambina e anche lui eiaculava violentemente, stando sempre comunque attento a non sporcare Giovanna, che doveva restare ancora un po’ bella pulitina.

Non appena Paolo si alza per andare al bagno, la ragazza si sottrae alla mia azione e va a posizionarsi distesa sul letto, mostrandosi nella sua bellezza con quelle due meravigliose e sode tette che sono ancora belle ritte nonostante la posizione. La penetro nuovamente e riprendo il mio forsennato ritmo poi, sentendo Paolo tornare, rovescio la situazione, posizionando la ragazza sopra di me in modo da lasciare a Paolo qualcosa da toccare.

La zoccoletta, accortasi del ritorno di Paolo, si stacca dal mio cazzo e si alza sul letto, poi si volta e si cala nuovamente sul mio uccello, dandomi però le spalle e rimanendo accovacciata per gestire il ritmo, poi con uno sguardo da porca invita Paolo ad avvicinarsi a lei.

Sarà stata anche la sua prima volta in tre, riprende Paolo a raccontare, ma se così era devo ammettere che sapeva improvvisare molto bene e inoltre sapeva anche gestire i due uccelli, dedicandosi a loro in perfetta par-condicio.

Dopo avermi baciato per un po’ mi invitò, senza tanti preamboli a distendermi accanto a Claudio.

‘Voglio provare anche il tuo cazzo, distenditi’ e non appena ebbi eseguito l’ordine si alzò, si girò e venne a impalarsi il mio uccello, poi iniziò ad alternarsi tra noi, saltando da un cazzo all’altro.

‘Continuo un po’ io a raccontare i fatti’ disse Paolo riprendendo la parola.

Quando ci eravamo rotti i coglioni di prenderla uno per volta tentammo di trovare rifugio contemporaneamente dentro di lei, con lui (Claudio) che andò a posizionarsi dietro di lei, mentre io la scopavo, e puntò deciso il cazzo al suo sfintere.

Giovanna rifiutò categoricamente la soluzione da noi proposta e ci dovemmo accontentare di scoparla ancora per un po’ a turno poi fu la ragazza, ormai esausta, a chiederci di sborrare.

Tolti i preservativi la facemmo inginocchiare a terra per sborrarle in faccia, ma lei rifiutò anche questo, distendendosi sul letto e offrendoci il suo seno, non gradiva succhiare il cazzo con sopra il sapore del profilattico, per strusciarci contro i nostri cazzi e schizzare lo sperma sopra di esse.

Le scopai il seno solo io, lui (Claudio) schifato dalla presenza del mio sperma sul seno della ragazza, si accontentò di un’azione manuale, poi anche lui raggiunse il suo secondo orgasmo.

Claudio credo non avesse capito un cazzo la sera prima quando l’aveva scopata da solo.

Il primo a prenderla a pecorina, &egrave ingenua” col cavolo, questa scopava e scopava bene era maliziosa, ci sapeva fare, una zoccoletta perfetta.

Non era molto tardi, decisi di andare a ballare lasciando lui (Claudio) solo con Giovanna, scelta saggia, infatti, lui riprese a scoparla, ma quello che mi sconvolse furono le parole che la ragazza disse prima che lasciassi la pensione.

‘ Avete scelto la ragazza sbagliata, se facevate questa sceneggiata con Gisella, lei, al mio posto, non vi avrebbe fermato quando avete provato a prendermi in contemporanea’

‘ Intendi dire che”..’

‘ Si lei non si fa molti problemi al riguardo’

‘ Intendi che ha già avuto esperienze di gruppo’

‘ No, ma usa spesso, per contraccezione, il secondo canale !’

Il mio cazzo tornò duro al solo pensiero e corsi in discoteca dove dovevo raggiungere Gisella, intenzionato a farmi il primo culo della mia vita ma la trovai già appartata con uno dei ragazzi Milanesi a cui l’avevo affidata.

Porca troia era un cesso ma se solo la sera prima ci avessi provato””””””””’..

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