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Orgia

usata come gioco…

By 4 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano passati 3 o 4 anni da quando avevamo fatto l’ultima vacanza all’estero, io e il mio fidanzato, così decidemmo di regalarci una settimana di pausa dal lavoro. Qualcuno ci aveva parlato bene di una grande fierra dell’est europa.
Era il 15 agosto, un sabato, e arrivammo in romania in tarda mattinata. Quella sera stessa decidemmo di andare a fare un giro in una grande piazza proprio vicino al nostro albergo.
Molte altre persone avevano avuto la nostra stessa idea e le bancarelle erano molto affollate.
In un punto della grande piazza vi era anche qualche attrazione circense.
Io e il mio fidanzato decidemmo di soffermarci ad assistere allo spettacolo del lancio dei coltelli. Il circense stava ancora cercando il volontario per fare il numero. Improvvisamente mi resi conto che stava indicando me. Proprio me.
Mi voltai per guardare il mio lui, che sorridendo mi incoraggiò a farmi avanti.
La serata era già piuttosto afosa, ma sotto i riflettori del palco faceva davvero un caldo insopportabile, sentivo il vestitino estivo appiccicoso e bagnato di sudore. L’agitazione per il numero con i coltelli mi faceva sentire ancora più a disagio, in quel paese che ora mi appariva completamente sconosciuto.
Senza che me ne accorgessi il numero era iniziato. I primi coltelli mi passavano affianco. Dopo poco sentii la folla applaudire, io non capivo molto… Vedevo il mio fidanzato agitarsi. Mi accorsi dopo un po’ che che un coltello aveva sfiorato una spallina del vestito rompendola. Avevo un seno completamente scoperto davanti a quella piccola folla. Le braccia ancora legate alla ruota dei coltelli. Urlai al circense di farmi scendere. Dopo poco l’uomo si avvicinò scusandosi.. Notai chiaramente con che piacere osservava e sfiorava il mio seno mentre mi liberava dai lacci. Pensavo che quella sarebbe stata la serata peggiore della mia vita… In realtà non era che l’inizio. Mentre mi tenevo coperto il seno l’uomo fece salire il Mio ragazzo sul palco scusandosi. Stavamo per andare via, furibondi e imbarazzati, quando improvvisamente, l’uomo, afferrandomi per un braccio mi puntò uno dei suoi coltelli alla gola. Altri due uomini erano saliti sul palco; non so da dove e avevano afferrato il mio fidanzato.
“adesso rendiamo più divertente lo spettacolo” disse l’uomo, poi rivolgendosi al mio ragazzo “scegli Un uomo nel pubblico e digli di venire a succhiare il capezzolo alla tua donna”. Il mio fidanzato mi osservò, titubante, non sapeva cosa fare. Poi, guardando la lama sul mio collo decise di obbedire.
“vieni qui” disse indicanDo un uomo in mezzo alla folla.
Salì sul palco un uomo sui quarant’anni. L’occhio lucido per l’alcool e l’eccitazione.
Mi osservò per qualche istante eccitato, poi sentii la sua lingua sul mio seno, bramosa, umida e calda.
Gli uomini dovanti a me gridaVano eccitati davanti alla scena, ognuno voleva partecipare.
“perché non ordini alla tua ragazza di masturbarsi un po’ per noi?” Disse l’uomo i coltelli sorridendo.
E lui obbedì ancora.
L’uomo che succhiava bramoso dal mio seno mi alzo la gonna del vestito scoprendo un piccolo perizoma di pizzo.
Quando appoggiai le dita per masturbarmi scoprii che la mia fica era completamente bagnata… Qua i colava dei suoi umori.
Iniziai a gemere e a perdere piena coscienza di ciò che capitava.
Venne ordinato di far salire altri due uomini del pubblico.
Sentivo le loro mani infilarsi ovunque sul mio corpo, mAni e lingue umidE che facevano di me ciò che volevano.
Mi urlarono di gemere più forte.
Poi la mia voce venne tappata da un cazzo lungo e duro che si infilò nella mia bocca fino quasi alla gola.
Un altro iniziò a strusciare la sua asta lungo il solco della fica mentre una lingua umida ContinuAva a lubrificarla.
Infine il quarto uomo iniziò a giocherellare con il buchino del mio culetto ancora vergine.
Ogni buco del mio corpo sarebbe stato riempito di li a poco.
“e’ proprio unA brava puttanella la tua donnA…” commentò uno degli uomini che teneva fermo il mio fidanzato.
“brutta troia supplicami di spaccarti la fica.. Lo so che lo vuoi” diSse un altro.
Io mormorai qualche parola,gemendo, soffocata dal cazzo che mi arrivava fino alla gola.
Sentii fremere le labbra della mia fica mentre il Pene turgido che ci si stava strusciando sopra iniziò a fArsi strada penetrandola.
Le mani di quegli uomini erano ovunque e i loro cazzi iniziavano a stantuffarmi in ogni buco, senza sosta. Davanti una folla Di uomini eccitati come animali. E tra gli sguardi della piazza C’era anche quello del mio compagno, impotente.
Non so per quanto tempo la mia fica rimAse spalancata, in un susseguirsi di cazzi e di lingue.
dovEva essere passAta più di un’ora quando uno schizzo caldo e denso di sperma mi ricoprì il volto. Due mani iniziarona spargerlo ovunque sel mio viso portandomi i liquidi di quello sconosciuto sulle labbra.
“siamo arrivati al brindisi disse uno” e con una serie di coLpi spinse in profondità la sua asta nella mia fica.
Sentii il calore del suo sperma riempirmi ntutta dentro; un altro schizzo mi arrivò in faccia. Un’altro a seguire nel solco del culo.
I quattro uomini, soddisfatti si allontanarono. Non vevo neppure la forza di pensare se era davvero finita.
In uno stato confuso ed eccitato sentii le ultime parole dell’uomo dei coltelli “lo spettacolo &egrave finito signori, chi vuoLe può venire a ricoprire di sperma questa puttana.. E a lasciare la Sua offerta per la serata”
In pochi minuti sentii ogni centimetro del mio corpo ricoperto da schizzi di sperma e dita bramose spargevano questi umori ovunque.
Lo spettacolo finì..



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