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Orgia

Vacanze al mare 1976

By 24 Agosto 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao mi chiamo Nadia e vivo a Pavia, amo il cazzo in dimensioni industriali nel senso che mi piacciono grossi e/o tanti anche se non disprezzo qualche bella passera.
Giunta alla bella età di 43 anni continuo a non perdere ogni occasione che mi si presenta e volevo raccontarvi qualcuno degli episodi che mi sono capitati sperando che vi piacciano e che vogliate scrivermi i vostri commenti.
Comincerò dall’inizio e poi ‘.. se i miei racconti piaceranno proseguirò con altri.
Tralasciando i dettagli sull’età (non vorrei essere fraintesa, SONO CONTRO LA PEDOFILIA) resta il fatto che il primo cazzo l’ho preso in mano che ero molto giovane, stavo con un ragazzo che aveva un paio di anni più di me da due mesi e le mie amiche più grandi avevano già avuto le prime esperienze. Quando stavamo insieme da soli, lui sembrava una piovra e mi metteva le mani dappertutto; ad un certo punto mi sono trovata, senza sapere come, con il suo uccello in mano. Era durissimo ma io non sapevo cosa fare così lui mi ha guidato in quella che &egrave stata la mia prima velocissima sega infatti in meno di un minuto lui venne nella mia mano. Intanto lui mi aveva messo una mano in mezzo alle cosce e pur inesperto mi fece un ditalino che mi provocò il primo orgasmo della mia vita.
La settimana successiva sono partita per il mare con mia sorella Ada maggiore di me di 3 anni.
Ada scopava con il suo ragazzo da quasi un anno e più di una volta avevo dovuto coprirla con i miei. Ormai mi sentivo esperta e nulla mi faceva paura così costrinsi mai sorella a portarmi fuori con i suoi amici. Il suo ed il mio ragazzo erano rimasti a casa e noi eravamo in vacanza in puglia per il terzo anno di fila. Dagli anni precedenti mia sorella aveva fatto amicizia con un gruppo di ragazzi della sua età ed a uno di questi del luogo aveva già fatto diversi pompini e seghe l’anno precedente. Forte dei favori che le avevo fatto coprendola durante l’inverno, chiesi a mia sorella di portarmi fuori con lei e così fece con la raccomandazione, da parte sua, di non comportarmi da bambina e se qualcuno avesse allungato un po’ le mani di non stare troppo a prendermela. La prima sera giocammo al gioco della bottiglia e ricevetti diversi baci e palpate così come ne diedi. Seguivo le raccomandazioni di mia sorella e non facevo storie. Quando tornammo a casa lei mi chiese se avevo già scopato perché mi ero comportata come se non avessi mai fatto niente di diverso prima. Evidentemente la mia troiaggine cominciava già ad uscire. Passarono alcuni giorni ed io mi misi con Vito, un bel fusto di Brindisi.
La sera in compagnia pomiciavo con lui e feci il mio primo 69. Ricordo ancora il primo sapore di sborra che mi riempì la bocca;al contrario di quello che mi avevano detto le mie amiche non mi dispiacque affatto. I giorni di vacanza passavano, purtroppo velocemente, e l’ultima sera, con il permesso dei genitori, organizzammo una serata in spiaggia con tanto di falò e sacchi a pelo per dormire lì. L’indomani in tarda mattinata saremmo ripartite con il treno per tornare a casa.
Dopo avere mangiato, e molto bevuto, ci saremmo dovuti infilare ognuno nel suo sacco ma non andò così. Ada che dopo tre giorni aveva già dimenticato il suo ragazzo e trombava abitualmente con un diciannovenne dal fisico statuario (e dall’ucello gigantesco come avrei scoperto più tardi) si infilò con lui nello stesso sacco ed i vestiti (pochi) di entrambi venivano lanciati fuori. Allo
stesso modo fecero tutte le altre coppie mentre i ragazzi e le ragazze non accoppiati si allontanavano per non dare fastidio.
Naturalmente Vito si infilò nel mio sacco e cominciò a spogliarsi. Mentre tutto intorno si sentivano gemiti inconfondibili mi ritrovai con le mani di Vito che viaggiavano per tutto il mio corpo nel tentativo di rimuove mutandine reggiseno maglietta e mini. Avevo una voglia esagerata ma, anche se mezza ubriaca, non mi sentivo pronta per scopare e perdere la verginità con un ragazzo che non avrei più rivisto a partire dal giorno dopo. Cercai di spiegare il tutto a Vito ma quando fummo nudi ed abbracciati la voglia crebbe ancora. Cominciai a fargli una sega e poi cercai di prenderglielo in bocca ma dentro un sacco a pelo in due era cosa impossibile. Fu così che Vito apri la cerniera ed io comincia a succhiarglielo convinta che le altre coppie intente a fare più o meno le stesse cose non facessero caso più di tanto a quello che stavamo facendo noi. Presa nella foga del pompino (e 69) mezza dentro e mezza fuori dal sacco a pelo non mi accorsi che un paio di amici single di Vito si
erano messi a godersi lo spettacolo. Non so (e non l’ho mai scoperto) se Vito fosse d’accordo o se fu un caso ma quello fu l’inizio della mia ‘carriera’ di beccacazzi multipla. Mentre ero ormai fuori dal sacco a pelo ero sopra Vito e gli succhiavo la nerchia, lui mi slinguava la passera, sentii un qualcosa di duro ed umido che si strofinava sulle mie chiappe. Uno dei due amici si era fatto coraggio e senza essere visto mi era giunto alle spalle e si stava facendo una sega aiutandosi con il
mio buco del culo. In breve il suo liquido lubrificante mi aveva umettato per bene l’ano. Io in preda ad una serie di orgasmi, ai fumi dell’alcool ed alla vergogna poich&egrave pensavo che se avessi fatto casino tutti mi avrebbero visto, chiesi di spostarci cosicché tenendo i due uccelli uno per ogni mano ci portammo dietro un boschetto. Li,dove ci aveva seguito anche l’altro ragazzo, mi accovacciai davanti a loro e mentre succhiavo il cazzo di Vito facevo una sega agli altri due. Poi Vito mi disse che voleva scoparmi e li gli dissi che ero ancora vergine e che così volevo restare. Allora Vito mi disse che me lo avrebbe messo nel culo e che mi sarebbe piaciuto così saremmo stati tutti contenti. Non so cosa mi successe ma la mia vena di vacca sbocciò prepotente ed acconsentii. Mi misero alla pecorina e Vito da dietro cominciò ad infilarmelo poco alla volta. Non sentivo male anzi il suo uccello andava avanti ed indietro senza fatica fino a quando entrò fino in fondo.
A questo punto gli altri due che si erano messi dietro a godersi l’inculata si spostarono davanti e mi misero gli uccelli davanti alle labbra strofinandomeli sulle guance, uno dei due poi mi tappò il naso e non appena aprii la bocca mi ritrovai riempita con il suo uccello. Decisi allora di collaborare e mentre Vito mi pompava sfondandomi il culo io alternavo succhiate di cazzo e sega ai due. Il tutto non durò più di 5 minuti ed in rapida sequenza sborrò prima Vito nel mio culo quindi gli altri due, dandomi della troia pompinara mi fecero la doccia a viso e tette. Ero stremata, mi vergognavo come
una ladra ma avevo goduto la bellezza di 4 volte. I tre mi presero di peso e mi portarono al mare dove insieme alle altre coppie che ormai avevano finito di chiavare facemmo tutti il bagno nudi.
Erano ormai le 4 del mattino e stava per albeggiare così ognuno si mise nel suo sacco per un paio di ore di sonno. Alle 7, mentre tornavo a casa con Ada e le raccontai tutto. Lei mi abbracciò e mi disse di stare tranquilla e che appena a casa mi avrebbe accompagnata dal ginecologo perché da quello che aveva sentito la mia verginità non sarebbe resistita ancora a lungo.

Scrivetemi cosa pensate del racconto all’indirizzo nadiagang@cheapnet.it
Ciao

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