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Orgia

Zibibbo

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Faceva caldo quella sera, lo Scirocco rendeva pesante l’aria ma era pur sempre Maggio e la sera in collina in mezzo al verde si stava splendidamente, immersi negli odori della campagna e circondati dalle lucciole che danzavano nel buio, la luna era di un bel tondo, non ancora piena e ancora bassa ma illuminava la campagna e gli occhi di Monia. Già Monia, io e lei eravamo nascosti dietro la siepe di un gazzebo di una bella casa di campagna, avevo lasciato l’auto dove mi era stato indicato di fare, in modo che chi arivasse non potesse assolutamente vederla. Avevamo il pieno controllo della situazione, in quel punto si vedeva il cancello che apriva su un vialetto e potevamo vedere la piscina e il suo cortile senza possibilità che nessuno ci vedesse. Parlando del più del meno e bevendo del vino, dell’ottimo Zibibbo siciliano trovato in frigo, trascossero quasi 2 ore. L’auto arrivò frenando nel breccino e illuminando il viale in attesa che il cancello si aprisse. Era davvero brava Monia, aveva organizzato con il mio aiuto tutto così bene. Aveva un amico, Carlo, della nostra età, un bel e simpatico ragazzo un po timido magari, ma solo all’apparenza, con Carlo Monia ci andava a letto qualche volta e lo trovò ideale per mettre in piedi il mio regalo per Giulia. Lo spinse a contattare Giulia in chat la quale ne rimase molto colpita, poi in un consulto tra ragazze Monia lo esaltò in tutto elecandone le mille doti, raccontandole solo che erano stati a letto una sola splendida volta e che lui era perfetto per trasgredire poco sentimentale e molto discreto. Giulia era sempre più curiosa, Carlo incitato da noi, sempre più audace, io feci il resto dicendo a Giulia che quella sera sarei uscito con degli amici, il giorno dopo mi disse:

sorrideva quando lo diceva, non potei trattenermi, parlai per non ridere:

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Che bugiarda la mia Giulia dopo tanti discorsi, mi vuole tradire così senza avere il riguardo di farmelo sapere, che bello scherzo le avrei fatto’.ne risi da solo e con Monia sino all’istante in cui vidi le luci della bmw di Carlo. I due scesero dall’auto e Carlo fece strada a Giulia sino alla piscina io e Monia zitti zitti, controllavamo la scena della nostra opera come due bravi registi ammirano il loro capolavoro. Giulia si sedette in una sdraio ai bordi della piscina a 5 metri da noi, lui si diresse ad aprire la porta per andare in casa, torno fuori con due bicchieri e una bottiglia, i due sorseggiarono l’ennesimo bicchiere della serata che seguiva quelli presi in un osteria, seppi poi. Fù Carlo a passare all’azione, cingendola la bacio e continuò a farlo mentre la spingeva sulla sdraio, io e Monia vedevamo Carlo sopra Giulia due figure unite e poco altro, lo schienale dello sdraio impediva la visione, iniziarono a cadere vestiti ai lati e sentivo Giulia sospirare forte, immaginai che lui la stesse già toccando, che le mani di Carlo erano già sul sesso di Giulia, potevo sentire le sue labbra irrigidite aprirsi alle dita affusolate da disegantore di lui, potevo vederla gia bagnarsi’forse per questo mi venne istintivo accarezzare Monia e portare un mano sul suo bel fondo schiena, lei sorrise e mi mormorò all’orecchio:

Volarono le mutandine e Giulia rimase in balia di Carlo che aveva preso a darle piacere con la lingua, scorrendola per tutto il corpo, come stabilito nel copione dopo averla strodita sia con il vino sia con l’eccitazione, Carlo le propose di bendarla, lei accettò senza obbiettare. Io e Monia senza farci sentire ci trasferimmo nel salotto usando una porta laterale. mi sistemai nel divano e rimasi in silenzio, Carlo guidò Giulia bendata sino a dentro casa, sino al divano, lei lo interrogava:

arrivati davanti alla poltrona in cui ero sistemato lui la fece mettere di schiena:

L’attesi a braccia aperte e la strinsi portandola verso di me appena a tiro lei sussultò di paura:

< C'e' anche Monia ci scommetto!>

Ignorando gli altri due iniziammo a baciarci, con una mano le stringevo la testa e con l’altra, soppesavo il suo seno, non credo che rimasero molto a guardarci, Monia e Carlo erano vecchi amanti e non vedevano l’ora di giocare una nuova partita, lanciai un occhiata e vidi che mentre pomiciavano, Monia tentava di spogliarsi goffamente, presa dalla foga. Io ero passato a dedicarmi alla sua fragolina non avevo mai visto Giulia così eccitata, pensai (merito dei “registi”) , tentava di tirare fuori la mia asta mentre io le tromentavo la clitoride, inutile dire che aveva perso la sua benda, a richiamarci all’ordine fù Monia

Monia la accompagnò sul tappeto la fece stendere a pancia sotto avendo cura di sistemarle un bel cuscino dall’ombelico al seno in modo che offrisse il suo fiore alle nostre attenzioni, poi lei andò dietro e prese a lavorarsela con la ligua e con le mani, come solo un’altra donna sa fare io feci un gesto col braccio a Carlo e lui mi capì al volo:

disse andandosi a sistemare in ginocchio innanzi alla mia Giulietta, la quale non si fece pregare per prenderlo in bocca, anzi si sitemò a gattoni seguita da Monia che mi offriva tutta se stessa, inizia anche io ad assaporarla, la scorrevo, l’aprivo, la mordicchiavo, lei mi ripagava con il suo miele delizioso e facendo godere la mia Lei, ogni tanto guardavo Carlo, il suo viso mentre Giulia lo spompinava, non volevo che venisse perché dovevavamo andare oltre, mi riadrizzai e mi avvicinai con il cazzo a Monia; Carlo capii cosa volevo e tolse l’asta a Giulia, io resi la cosa esplicita a tutti

sitemata Giulia faccia a faccia a Monia le due ragazze alla pecorina ci offrivano tutte loro stesse io potevo vedere il viso di Giulia penetrata da un altro, potevo vedere i colpi che riceveva e a mia volta infgliggerli ad una splendida creatura come Monia, all’inzio cercavamo di tenere lo stesso ritmo io e Carlo, ma il tutto ben presto si trasformò in una competizione, io spingevo in Monia con tutte le forze ero completamente dentro di lei e non incotravo resistenza l’unica difficoltà era quella di tenere il ritmo costante compensando i movimenti che lei faceva in preda alla passione, Giulia era proprio persa aveva le guance rosse gli occhi che si aprivano e chiudevano in continuazione stava urlando, mi stupi quando iniziò a baciare monia o almeno tentavano di farlo entrambe, perché ondeggiavano come barche in preda alle onde e in più dovevano trovare spazio per gridare per parlare per esprimere il loro immenso godimento. Monia in fatto di erotismo di fantasia non temeva confronti per lei tutto era lecito e voleva portare la mia Giulia alla sua altezza.

Non attesi la conferma di quello che avevo capito, il mio cazzo era talmente bagnato che infilarlo almeno per qualche centimetro fu abbastanza facile, Monia urlò facendomi arrestare, nel fratempo Carlo senza tante parole lo mise in bocca a Giulia la quale con qualche pompata ottenne il suo miele in bocca senza farne uscire una goccia, io stretto nella piacevole morsa delle chiappette di Monia ed estasiato dalla visione di Giulia che si faceva riempire la bocca, lasciai ben poco divertimento alla nostra incredibile biondina la quale capi perfettamente quanto stavo godendo:

Giulia mi accolse seduta sul divano, mi succhiò come non l’avevo mai sentita fare, ma quando sentì pulsare il mio cazzo mi portò a qualche centimetro dalla bocca in modo da essere schizzata sia in bocca e poi sul seno e sul viso.

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Credo che poche cose diano all’uomo una sensazione di assoluta potenza ed esaltazione come vedere due donne, per di più splendide, leccarsi per dividere il proprio seme, donne che fanno tutto questo solamente per il proprio piacere e per il proprio istinto. Riportai Giulia a casa mentre Monia si fermò li a dormire, mentre guidavo con Giulia che dormiva nel sedile ripensai a tutto quello che era sucessoe a quello che mi aspettava in futuro. Le cose non potevan andar meglio’..

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