Ninfa,
dalle membra di mare e di cielo,
emersa spumeggiando dagli abissi,
casto, languido, sereno e senza un velo
era l’attimo, prima che svanissi.
Io t’ammiro e già tu mi tradisci
con i fiori della stagione perduta
e le foglie di acanto,
mentirò ai gigli e alla tempesta
pur di averti accanto,
cerbiatti dai vermigli incanti
corrono nel bosco
dei tuoi pensieri
dolci e infranti.
Ti ho sognata
racchiusa in un’amaca
di pelle,
eri meravigliosa e assai fremente
mentre ti donavi
alle gioie proibite della carne,
come in questo istante.
Ninfa,
che appassionata e selvaggia
ti addormenti nuda sulla spiaggia,
un gabbiano ti si posa sulla spalla,
spalanca le ali al vento e canta.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono