Mi accende guardarti,
vorrei strapparti a questa dimensione
e penetrare in un tempo solo nostro.
Sei vestita di nero,
maga dei miei istinti,
sei un angelo dalle ali tentatrici;
nessuno attorno a noi può nulla,
la tua presenza è totale, mi rapisce.
Se un giorno ti trasformassi in angelo,
i bianchi vestiti indossati griderebbero
a tutti le tue forme,
ed ogni altro angelo impazzirebbe
di desiderio e violenza di averti.
Esplodono le mie fantasie, le voluttà.
In un antro sconfinato,
tra volte e tende di veli,
noi
per terra,
siamo circondati da lumi e alte e basse candele,
dove ogni fiammella risponde solo e soltanto ai tuoi gemiti.
Trema innanzi a te il mio respiro,
è affannato, è stanco di desiderarti;
possessione eterna, solo quella voglio.
Davanti a me,
schiudi le gambe e mi guardi,
ti guardi il sesso,
guardi il mio attraverso i vestiti,
mi chiedi di carezzarti dolcemente
con baci e vellutati colpi di lingua;
il tuo profumo mi giunge delicato,
la tua lascivia è pronta a incontrare le mie labbra:
ti accontento.
Sfiorarti vuol dire morire e rinascere,
vuol dire toccare me stesso nel profondo;
la trasparente camicia nera, adesso, è aperta,
un meraviglioso reggiseno mostra il meglio di te,
mentre i tuoi occhi non smettono di guardarmi
e sorridermi;
continuo il mio compito,
le fiamme ballano, ondeggiano, si fanno intense.
Il tuo canto mi stordisce,
non ricordo più il mio nome,
solo perchè sono qui,
con te.
Seduta con le gambe di fianco
mi accarezzzi il viso,
poi sfiori le mie labbra,
non riesco a muovermi,
riesco solo a baciarti;
le tue mani corrono dietro,
alle spalle,
ciò che ti copriva
adesso
diviene leggero
e scompare alla mia vista,
bruciato dalla luce delle candele;
accompagni il mio viso,
che tra immenso calore,
giunge sulla morbidezza dei tuoi seni,
la carne liscia e tiepida
mi accoglie,
mi rilassa,
eccitandomi.
Mi chiedi
ancora una volta
di leccarti,
di prendermi cura del tuo corpo,
di dimostrarti quanto mi piaci;
e tu mi piaci.
basta un attimo,
una sola candela si spegne,
ché tutto il mio controllo
si spegne con essa;
ti ritrovi a terra,
le mani chiuse
le braccia piegate lungo i fianchi,
abbandono i miei vestiti
e salgo su te;
è una Atomica il contatto dei nostri mondi,
è l’apocalisse del sentimento,
il parto dell’egoismo.
Viaggio su te
in un ritmo tribale
incessante
impetuoso
maleducato
scontroso.
le fiamme
via via
si spengono
così come i tuoi singhiozzi,
che aumentano.
nel viso,
che vedo appannato,
delle smorfie si susseguono a inespressivi sorrisi,
come mai te ne ho visti in volto;
io vivo,
mi sento,
mi chiamo per nome
e sudo la mia timidezza
e la mia sonnolenza,
che mi abbandonano,
via.
in quella tormenta
riconosco il tuo corpo
muoversi insieme al mio,
invitarmi quasi
a continuare
ad essere me stesso,
a dichiararti chi sono
e come ti voglio.
il fulmine
scende con tremiti e spasmi,
ed anche tu ne sei percossa
insieme a me,
insieme.
lentamente mi afferri per le braccia
e mi strattoni su te,
ti strofini,
tutta quanta,
godi
nel sentire i nostri sudori mescolarsi;
mi sussurri cose immense
sconfinate
indimenticabili,
sei una donna nobile,
una maga sincera,
e le tue parole
sono messaggere di virtù.
si strappa questa realtà,
ci riporta in mezzo agli altri;
la tua camicia, adesso, è più sbottonata
e luccicanti perle di piacere ti bagnano,
lì
dove si sfiorano i seni costretti,
dove l’occhio indugia
e si perde nelle ombre,
nelle ombre del desiderio che offusca tutto,
ragione e vista.
mi saluti sorridendo,
mimi,
con le labbra ancora gonfie dei recenti ricordi,
-alla prossima-
ed io annuisco,
tremo,
saluto.
— per eventuali impressioni, consigli ed altro non esitate a contattarmi, grazie —
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono