Così tristi, così tristi’
Come gli occhi suoi infelici e ardenti,
quella mano bianca
e i salici piangenti,
avevamo salutato l’alba
e tutti i suoi immensi,
lungo la vecchia scalinata
la cara, bella fata
liberava le colombe
dalle ali morbide
e lei era la sua amata.
L’aveva assai desiderata!
Così tristi, così tristi’
Come i tuoi occasi celestiali e ardenti,
una pioggia di rame
per le tue betulle amate,
le mille e mille luci di mezzanotte
costellavano la Copenaghen e le sue sponde,
la città dalle porte d’argento,
dalle scacchiere d’oro,
dove si muovevano
le pedine di zaffiro,
re e regine di cobalto,
alfieri di languido smeraldo,
cavalli di pietra,
soldati dalle divise un po’ inglesi
e un po’ fiamminghe,
dai bottoni d’oro,
la fanciulla bionda
sospirava dietro i vetri appannati
della finestra,
la teiera e il vassoio d’argento accanto
alla candela accesa,
nel mentre in cui passava una chimera.
E tutt’intorno era
sera di lampioni scintillanti,
d’acque baciate dal cristallo,
dove si tuffavano confuse
le figure dei palazzi nordici,
avviluppate dalle brume.
Poi, soltanto un vago lume
di cavalli alati
e vetri celesti illuminati;
una carrozza vola, vola, come a frotta,
una bambola si sporge,
è porcellana, o terracotta.
Orsù, or ben m’invoglia
il tuo mistero di boccoli biondi
a confidarti i doni delle guglie aguzze
e dei tetti stellati’
Così tristi’ così tristi’
Le sue belle forme
e la città dal cielo dove tutto si confonde,
i suoi occhi inebriati di promesse,
candele d’oro,
dove bruciavano le stelle.
Così tristi’ Così tristi’
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono