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Racconti Gay

Agli Ordini di un Tizio in Chat

By 7 Settembre 2023No Comments

Era ormai trascorso più di anno da quando avevo iniziare a frequentare assiduamente chat gay e non sembravo intenzionato a smettere.
Immaginare di giocare con il cazzo di un altro uomo era diventato uno dei miei passatempi preferiti e dopo i primi periodi di grande imbarazzo riuscivo, da qualche settimana, a masturbarmi in cam con perfetti sconosciuti senza mai mostrarmi oltre i miei genitali.
Una notte come tante altre, dopo vari switch di personaggi ambigui sulla cam, m’imbattei in un bel cazzo rivestito di pochi peli pubici ben ordinati.
Io passai dall’inquadrare la gamba a inquadrare il mio arnese – un cazzo nella norma sui 15 cm bello tozzo e con qualche ciuffetto – ancora a mezz’asta, nella speranza che lo sconosciuto non interrompesse la connessione.
Per mia fortuna non lo fece e anzi iniziammo a massaggiarci lentamente i nostri arnesi.
Il suo cazzo era di quelli che piacevano e piacciono tutt’ora al sottoscritto: lungo il giusto, più o meno come il mio, nervoso e con 2 belle palle che subito attirarono la mie attenzione.
In pochi secondi i nostri cazzi si indurirono.
Mentre fantasticavo sul succhiare il suo bel cazzone, il tizio mi scrisse un banale messaggio d’approccio:
“che bel cazzone ‘fra!”
Io ricambiai il complimento e nel mentre gli chiesi l’età dicendogli già la mia.
Lui replicò con un disinteressato “26”, mentre con un mano segava lentamente il suo arnese.
A quel punto aggiunsi: “hai un cazzo proprio da succhiare”.
“mi piacerebbe lo facessi… sai, ho proprio le palle da svuotare” rispose.
L’idea del suo cazzo in eruzione davanti alla mia bocca mi arrapò ancor di più, tant’è che il tizio notò il mio cazzo già bagnato.
“mmm pre cum, sei proprio una troietta” azzardò.
Non mi era mai piaciuto fare esplicitamente la parte della femmina, ma in quella circostanze una parte di me si ribellò e prese in mano le redini della situazione.
“con un cazzo così bello come il tuo, non riesco a resistere…” affermai.
“allora spalma il tuo bel cazzone sulla tua pancia, dai non fare la timida…” mi disse.
Non me lo feci ripetere e anzi, dopo averlo segato un po’ per produrre più pre cum, me lo strusciai sulla pancia, sbrodolandomela. “sai… ne produco tanta” gli dissi malizioso.
Lui si era infoiato abbastanza e aveva cominciato a segarsi con più decisione, ma ad un ritmo costante, non veloce”.
“Ti piace ricevere ordini eh?” chiese retoricamente.
“è vero, mi piacciono i giochi erotici di questo tipo” confermai velocemente, ormai deciso a farmi comandare nella masturbazione.
“Hai dei limiti che non vuoi superare?” chiese, stupendomi per la delicatezza; “perchè ho intenzione di gestire te e il tuo cazzone”.
La domanda mi aveva un attimo fatto tornare serio; volevo mettere dei paletti, ma al contempo non interrompere il momento che si era creato.
Dopo averci pensato, replicai: “no viso, sono troppo timido, e no cose nel culo, perchè l’anal non mi interessa”.
“Ok, perfetto. Non ti chiederò quelle cose” disse, e poi aggiunse “…ora però riprendi a segarlo, piano. Voglio vedere bene quel cappellone colare”.
Iniziai così, infoiatissimo, la lenta sega con scappellamento. Ogni volta che tiravo giù la pelle fino a mostrare tutto il glande, una goccia di pre-cum fuoriusciva da quest’ultimo andandomi a bagnare il cazzo e, in seconda battuta, la mano. Tutto ciò mi teneva super eccitato mentre lo guardavo massaggiarsi il suo bel cazzo sempre più nerboruto.
Dopo circa 1 minuto il tizio disse: “Stop! ora picchiatelo, voglio che gli dai degli schiaffoni!”.
La richiesta mi spiazzò, ma non mi feci problemi e iniziai a malmenare il mio incompevole pene.
Gli schiaffi colpirono soprattutto l’asta, ma 1 in particolare colpì la cappella, ma non mi fece assolutamente nulla. Mi stavo schiaffeggiando il cazzo, su ordine di uno sconosciuto, e mi stava piacendo moltissimo.
Dopo circa mezzo minuto scrisse “Stop, fermo” e io mi fermai immediatamente.
“Ora riprendi la sega, ma una veloce maggiore di prima, su vai” ordinò.
Che feci io? quello che mi chiedeva! con la mano unta ripresi la sega da dove l’avevo lasciata ma ad un ritmo maggiore. Sentivo che non avrei retto per molto, ero troppo arrapato.
“ahhh… vedo che ti sta piacendo eh troietta?” torno ad apostrofarmi così e la cosa mi piacque ovviamente.
Ero tra il vergognato per il copioso precum e il fatto di sottostare ai suoi ordini e l’invasato per la dinamica che si era creata. Insomma, ero completamente sotto il suo controllo e nel mentre ammiravo il suo cazzone che aveva cominciato a colare oro bianco.
“fermo di nuovo! stai colando troppo per i miei gusti… assaggia un po’ quanto sei troietta” mi chiese.
Se pensava di mettermi in difficoltà, si sbagliava di grosso. Per dare forma alle mie fantasie mi ero già assaggiato il pre-cum e non avevo certo problemi a farlo in quel momento.
Così mostrai il dito alla camera, lo portai sulla cappella e lo girai su di essa per raccoglierne gli umori.
Dopodichè tappai su “inverti camera” per inquadrare il dito e la bocca, solo quella, mentre accoglieva i miei stessi sapori. Non era male e mi eccitava anche quello, ed ero quindi sempre più vicino alla sborrata.
Dopo il rispetto del suo ultimo ordine mi chiese di tornare alla sega questa volta con un ritmo veloce.
Ripresi e cominciavo ad avvertire quella sensazione da copiosa sborrata. Poco prima di raggiungere il punto di non ritorno mi fermò e mi chiese un’ordine che stavolta mi basì per davvero:
“Ora dammi il tuo contatto telegram. Non puoi rifiutarti, non era negli accordi…” disse.
La richiesta mi fece tornare sulla Terra. Diverse volte mi era stato chiesto e avevo sempre glissato con scuse più o meno credibili, ma stavolta una parte di me voleva rischiare, e decisi di farlo”.
Gli scrissi, dopo diversi tentennamenti, il mio contatto. Al massimo lo blocco, pensai, e attesi nuovi ordini.
Il tizio una volta salvato il contatto mi chiese di segarmi velocissimo, ancora più di prima.
Come sempre rispettai l’ordine e presi a menarmelo molto velocemente, mentre anche lui lo vedevo accelerare sul suo. Dopo circa 30 secondi, forse anche qualcosa di meno, mi chiese di smettere e io smisi.
Ma il mio cazzo, ormai avevo superato il punto di non ritorno. Senza più toccarlo cominciare a lanciare fiotti caldi di sperma sulla pancia. 1, 2, 3 e anche un quarto, senza nemmeno averlo più toccato.
Una volta esaurite le scariche il tizio si complimentò con me, ma non provò nemmeno a sborrare.
Io lo ringraziai velocemente per l’orgasmo (davvero lo feci!) e lui mi disse che mi avrebbe scritto su Telegram. Io poco convinto lo salutai e spensi l’applicazione dello smartphone, soddisfatto della sborrata ma del tutto impiastrato.
Mentre facevo la doccia non immaginavo che avrei passato altro tempo con quel tizio dal cazzo incantevole…

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