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Racconti Gay

Festa universitaria con sorpresa!

By 25 Luglio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente Luca mi aveva invitato a Roma nella sua casa universitaria che divideva con Marco e Giulio. Una bella festa con diversi amici e la maggior parte gay o interessati, ad esempio Marco è fidanzato con una ragazza, ma partecipa volentieri ai festini, secondo i racconti di Luca anche Giulio è segretamente bisex, ha una relazione con lo zio che spesso nella loro casa a trovarlo. Tutti al secondo anno, giovani e belli, specie il mio amico Luca, fisico asciutto, culetto a mandolino e un bel manico, anche Marco mi piaceva, avevo un debole per i suoi piedi, qualche tempo prima avevo avuto l’onore di leccarli ad una festa. La serata fu pesantissima, alcool e droghe a volontà!
Qualcuno pomiciava, Luca lo vidi imboscarsi con un tizio di colore, ma ad una certo punto entrò come una furia l’anziano padrone dell’appartamento, sbraitando minacciò Luca e gli altri di buttarli fuori, poi intervenne Marco e lo allontanò dalla festa e si chiusero in cucina a discutere.
Intanto agganciai un biondino e dopo averlo baciato davanti a tutti riuscì a fargli solo un pompino, poi crollai dal sonno e dallo sballo.
Mi svegliai la mattina sul tappeto del salotto, erano le cinque ed ero solo e nudo, avevo in bocca il sapore dello sperma e mi dispiaceva non ricordare bene la cosa. Girai per la casa e mi avvicinai alla porta di Giulio, guardai e lo vidi sul divanetto della sua camera tutto nudo a gambe all’aria mentre il suo caro zio 40enne lo teneva per le caviglie e lo stantuffava nel culo col suo bel manico di carne.
Mi eccitai da morire, avevo il cazzo in tiro e il culo bagnato dalla voglia, avrei voluto essere io al posto di Giulietto con l’uccellone dello zio nel culo. Li osservai un po’ gustando la scena dei due maschi nudi che ansimavano e si baciavano con passione, erano bellissimi! L’uomo afferrò il nipote per i fianchi e lo girò piegandolo sulla spalliera del divano e riprese ad incularlo con forza da dietro mentre lo baciava sul collo. Giulio aveva gli occhi chiusi e si muoveva sculettando per prendere in profondità il cazzone dello zio e lo sentiì ansimare: Oh zio Franco! Sii, ti prego non smettere inculami ancora, ancora ti prego! E il baffuto zio accelerando i movimenti rispondeva: Siii Giulietto amore di zio! Ti scopo come piace a te, come quando eri piccolo… Quella frase mi girò in testa, poi ricordai che Marco mi aveva confidato che una sera, dopo aver bevuto fece un pompino a Giulio, che gli confidò di essere stato violentato a 8 anni da suo zio Franco e che da allora non riusciva più a separarsi da lui, che lo amava.
Mi scoppiava l’uccello, assistevo ad un incesto vero e proprio perché Franco era il fratello minore di sua madre e vederli baciarsi e sussurrarsi frasi d’amore mi sconvolgeva di piacere. Si accarezzavano con le mani e con i piedi, Giulio strusciava i suoi piedi sulle cosce pelose dello zio ansimando in preda al cazzo che lo dilatava e stantuffava sempre più rapidamente.
Franco all’improvvisò gridò: Sborro Giulio! Sborro amore mio…! E gli crollo addosso.
Notai gocce di sperma che colavano dal culo di Giulio, e Franco che si allontanava tutto nudo verso l’altra porta che dava sul salone dopo averlo baciato teneramente in bocca. Entrai e mi avvicinai a Giulio, era sfinito mi sorrise girando appena la testa verso di me e lo baciai in bocca con passione, lui rispose pur essendo palesemente sorpreso dalla mia audacia. -Eri bellissimo con il cazzo di tuo zio nel culo- Mi sorrise e mi baciò di nuovo, stavolta con più passione e con le mani ci cercammo gli uccelli segandoci. In ginocchi su di lui lasciai la sua bocca e baciandogli il collo scesi fino a leccargli il petto, scorrendo con la lingua fino all’ombelico. Arrivai sul pube e cominciai a baciare il cazzo teso, scesi alle palle e quando vidi che era gonfio da esplodere lo presi in bocca. Lo succhiai con gusto, con passione e amore, lui mi accarezzava la testa e mi spingeva, lo ingoiai fino in gola e lo pompai forte. Sentivo che godeva ansimando, passivamente steso sul divano era completamente mio, in mio potere… Lo aspiravo rumorosamente, lo ingoiavo ritmicamente per farlo godere, volevo ricevere in bocca il suo seme.
Strizzai i coglioni pelosi e mi schizzò un getto caldo in gola, poi un altro nella bocca che gustai, un altro ancora che mi riempì fino a colarmi agli angoli della bocca. Ingoiai tutto e con la lingua lo pulì per bene, baciai la rosea cappella e sorridendo mi alzai e andai verso la cucina.
Da fuori in cucina vidi che c’era Marco con l’anziano padrone di casa, ma non stavano discutendo come la sera prima, erano nudi e Marco era inginocchiato davanti al tizio e gli teneva il cazzo in mano neanche tanto duro, ma devo dire affascinante e con una grossa cappella.
Marco mi è sempre piaciuto, vederlo col culo in fuori per terra come una puttana, e i suoi piedi nudi che ho sempre adorato, mi eccitava da matti. Pensai che la festa vera iniziava al mattino visto quello che succedeva. Sulle prime mi disgustava vedere un bel ragazzo giovane soggiogato ad un vecchio pordo, bavoso e tirchio, ma più assistevo al pompino e più la perversione della cosa mi eccitava.
Tanto ero già nudo e arrapato dal pompino a Giulio, entrai deciso e il vecchio si fece indietro togliendo il cazzo dalla bocca di Marco.
–Tranquillo – dissi – tua moglie non saprà certo da me quello che fai con i miei amici, basta che posso favorire!- Marco mi sorrise e mi fece cenno di avvicinarmi, mi inginocchiai accanto a lui e lo baciai, gentilmente riprese il cazzo del padrone di casa e me lo appoggiò sulle labbra. L’odore acre e il volto disgustoso di quell’uomo mi eccitavano, cominciai a leccare avidamente, baciare quel cazzo mentre Marco mi abbracciava con tenerezza.
Fu stupendo, facevo un pompino insieme al mio amico, che poi mi spiegò che era il costo mensile dell’affitto. Piacevole! Pensai tra me, mentre la mia lingua correva sulla cappella del vecchio incontrando quella del mio dolce e troia amico. Ci alternavamo tra palle e culo, non avevo mai leccato il culo ad un uomo e iniziare con quello di un anziano maiale mi sembrava molto eccitante.
Baciare Marco con un uccello tra le nostre labbra mi stordiva di piacere! Le nostre dolci carezze contrastavano con la situazione.
Il vecchio porco cominciò ad avere degli scatti e ci sborrò in faccia, noi continuammo a leccare il suo cazzo come due cani attaccati all’osso, poi si ammosciò, così ci leccammo il viso e ci baciammo rotolandoci per terra l’uno sull’altro.
Ci tirammo su dopo un bel pò di tempo e il vecchio se ne era andato, Marco mi dissi: -Vado a letto sono troppo stanco e sono quasi le sette!- Sogni d’oro amore- E lo baciai. Andai in camera deciso a dormire anchese ero l’unico forse a non aver sborrato.
Dormivo in camera di Luca ma entrando notai che con lui c’era il ragazzo di colore con cui si era allontanato la sera prima. Luca era a cavalcioni sul negro con la schiena bene eretta e il culo in fuori che andava su e giù su di un cazzo che sembrava di un cavallo. Magnificamente impalato teneva le mani sul petto del moro, gli occhi chiusi e mugolava ripetendo il suo nome -Semion! Oh Semion, ti prego aprimi, scopami amore… – Bussai e i due si fermarono, Luca mi sorrise e riprendendo a cavalcare il negro mi disse: -Saro, tesoro siamo in tre, dovevo dirtelo.- Io ridendo risposi: -Nessun problema Luca. –Smisero di scopare e seduti sul letto mi sorrisero e Luca: Saro questo è Semion. –Piacere mio…spero- Dissi ridendo e invece della mano afferrai il grosso cazzo nero, lo sbucciai come una banana e mi inginocchiai per baciarlo. –Succhia se ti va- disse Luca mentre baciava il suo uomo.
Non me lo feci ripetere, iniziai il pompino più faticoso della mia vita, era troppo grosso, così guardai Semion e gli chiesi: -Sai che tutto quello che non entra in bocca entra nel culo? –
Guarda che parla solo francese!- Disse Luca, – ma mettiti sul letto che gli dico io cosa deve fare.-
Con un perfetto francese il mio amico lo invitò ad incularmi, appena in posizione mi sputò sul buco e mi infilò il suo palo. Mi girava la testa per il dolore, poi per il piacere, mi sentivo aperto, dilatato al massimo, avevo l’acquolina in bocca per il godimento. Luca si mise davanti a me e mi infilò il suo cazzo in bocca. Ero un pollo allo spiedo, un palo enorme nel culo e un bell’uccello in bocca, godevo come mai prima, sentivo i coglioni del negro sbattermi sulle chiappe, segno che era arrivato fino in fondo. Impalato e pieno!Cominciai a pregarlo: Spaccami il culo! So che non mi capisci ma ti prego vai, sfondami… Siii mi fai sentire una troia! Inculami ti prego! Più forte! Luca traduceva e si masturbava davanti alla mia bocca… -Dai Luca rimettimi il cazzo in bocca- Non si fece pregare il mio compagno di stanza, ripresi a succhiarlo al ritmo dell’inculata, il negro era formidabile, mi stantuffò nel culo per un’ora, Luca di tanto in tanto mi faceva fermare, poi non ce la fece più e mi sborrò in bocca.
Che mattinata! Mai ricevuto tanto sperma pensai e in quel momento Semion mentre m’inculava furiosamente mi afferrò il cazzo e iniziò a menarmelo. Mi leccava e baciava il collo ansimando, sentivo il suo corpo nero e magnifico strusciarsi contro il mio… La cosa doveva eccitarlo parecchio perché i suoi colpi divennero più lenti e profondi e mi riempì il culo di sborra bollente al punto da farmi venire, mentre dava gli ultimi colpi nel mio culo scaricando una sborrata da cavallo, gli venni in mano.
Crollai accanto a Luca distrutto e ci addormentammo.
Mai goduto tanto e così intensamente. Ci svegliammo alle tre del pomeriggio e dopo una doccia mangiammo insieme, io, Marco, Luca, Giulio, lo zio Franco e Semion.
Prima di andarmene dissi: -Ragazzi la vita universitaria è stupenda, beati voi!-
Ma tu vieni quando vuoi! Ci hai aiutato anche con l’affitto! – Disse Marco e ridendo li abbracciai uno alla volta, mi strinsero forte e mi baciarono teneramente in bocca. L’ultimo fu il bel negrone e la sua lingua mi eccitò tantissimo al punto che sul treno andai in bagno a masturbarmi pensando a lui, al suo enorme cazzo, a quel bacio e a quando sarei tornato a trovarli per trascorrere ore di passione, piacere sfrenato e amore.
Ma non avevo chiuso la porta del bagno ed entrò il controllore… mi sorprese nudo e col cazzo in mano.
Ma questa è un’altra storia.

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