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Racconti Gay

Fine giornata

By 14 Settembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Allora ciao ragazzi ci vediamo domani..
disse il capufficio mentre si allontanava con la valigetta sottobraccio.
La grande stanza che fino a mezz’ora prima ferveva di attività rimase semivuota,
se non per me e il collega della fatturazione, Luca un simpatico trentenne.

Eravamo seduti di fronte nella stessa isola nel grande ufficio e appena il capo chiuse la porta alle sue spalle lui cambiò espressione, e la consueta tranquillità che lo accompagnava durante la giornata sparì, e mi guardò con complicità accennando un sorriso beffardo. Poi aprì un cassetto della sua scrivania ed estrasse un piccolo telecomando che accese. Immediatamente sentii il mio ano sussultare e iniziare a vibrare. Sobbalzai sulla sedia emettendo un gemito sommesso. Luca sogghignò ancor di più e spinse con le mani indietro la sedia allontanadosi dalla scrivania.
Su adesso vieni Monica! disse allargando le gambe.
Vieni a fare quello che ti ho insegnato.
Io mi alzai e mi avvicinai a lui con passo un po’ malfermo, quindi mi inginocchiai lentamente mentre il vibratore che avevo nel culo continuava a farmi godere e misi una mano sulla sua patta rigonfia. Indossava solo completi, giacca cravatta pantaloni e scarpe scure.
Abbandonò la testa all’indietro mentre gli slacciavo i pantaloni e liberavo il suo membro semieretto dagli slip.
Su su.. dai.. troietta! disse, mentre si sporgeva appoggiando il pene semieretto sulle mie labbra. Io, in ginocchio completamente vestito, in jeans e polo, con il vibratore che mi martellava il sedere aprii la bocca e iniziai a leccargli la punta del cazzo. Assaporandolo lentamente.
Ti piace eh?! Oh quanto ti piace il mio cazzo.
Disse lui muovendo il bacino e spingendomi il suo pene duro come una pietra fino in fondo alla gola.
Mmmm..
riuscii a malapena a mugolare, mentre lui iniziava a pompare.
Cosa?! Monica non si parla con la bocca piena
Mi fece lui beffardo continuando a sorridere. Sorrisi anch’io e lo lasciai fottermi la bocca per qualche minuto, riversavo fiumi di saliva su tutta la sua asta turgida e poi la ingoiavo mentre assaporavo il suo liquidvo prespermatico. Lui mi mise una mano in testa dettandomi il ritmo. Scivolai più in basso, gli spinsi i pantaloni arrotolati ancor più giù tra le caviglie e mi inarcai come potevo, con il vibratore che continuava a fottermi il culo, tra le sue gambe, iniziando a leccargli le palle.
Ah che goduria, sussurrò lui, aprendo ancor di più le cosce e porgendomi il sedere e l’ano. Io tirai fuori la lingua a mi spinsi ancor più avanti, mettendogli la faccia tra le chiappe e leccandolo tutto, dal buchetto allo scroto, tra le cosce e fino sulle palle. Ne misi una in bocca, e la succhiai con delicatezza mentre Luca gemeva. Poi presi l’altra, mentre continuavo a carezzargli le cosce e a segarlo con delicatezza. Cambiai mano sul suo pene e iniziai a segarlo più vigorosamente, mentre con la lingua scendevo nuovamente sul suo scroto e sul suo culo.
Lui iniziò a gemere e a carezzarmi la testa, spingendola verso il suo sedere.
Mi sporsi di nuovo in su, sul suo cazzo che ora era duro come un pezzo di marmo e ricominciai a leccarlo lungo tutta l’asta. Arrivato alla cappella aprii ancor di più la bocca e iniziai a succhiarlo e a pomparlo con ritmo crescente mentre massaggiavo le sue palle e gli accarezzavo le cosce e i capezzoli.
Lo sentii indurirsi ancor di più, quindi il suo caldo seme iniziò a sgorgarmi dritto in gola e io succhiai con avidità mentre lui si inarcava su di me e mi spingeva il cazzo fino in fondo alla gola svuotandosi dentro di me.

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