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Gita al mare, lei, il bull, cuck ed alcuni accessori

By 13 Luglio 2021No Comments

Questo racconto è frutto di fantasia, dopo aver pubblicato su Milù, indicando che ero disponibile a scrivere racconti, sono stato contattato da alcune coppie , una di queste desiderava una storia che li vedesse protagonisti nell’area della dominazione. Mi hanno dato qualche elemento per cui nel racconto ci saranno verità ma soprattutto la mia fantasia che seguirà la traccia fornita. La coppia gradirebbe commenti, se vorrete farne mandateli al mio indirizzo email nadiagang@libero.it io li girerò a loro e se vorranno vi contatteranno.

Siamo Luigi e Cristina, una coppia navigata sia per il numero di anni da cui stiamo insieme, sia per il numero di cazzi che la mia compagna ha preso durante questi anni. Lei ha 42 anni, 1,65 e 60 chili di peso, un bel paio di tettone piene della 4 misura, un culo abbondante ma non esageratamente ed una gran voglia di mostrarsi. Nella vita di tutti i giorni è apparentemente irreprensibile e mai direste che dietro quella donna con pochi fronzoli, c’è una vacca scatenata vogliosa di cazzo fino a non avere più forza. Io 1,80 per 90kg, pancetta, pisello piccolo e tanta voglia di essere cornuto e umiliato, con Cristina ci completiamo perfettamente, per ogni vaccone ci vuole un cornuto che pareggi la sua voglia di cazzo e noi, modestamente, riusciamo in questo intento.

Il mio cazzo è proprio piccino ma con Cristina ci unisce stima reciproca, affetto ed amore, il sesso però è importante. I primi anni cercavo con il mio pisellino di farla godere ma sempre senza riuscirci, i suoi orgasmi erano esclusivamente clitoridei grazie alle mie leccate. Dopo qualche tempo mi resi conto che non le bastava così mi procurai un dildo e le feci una sorpresa. Appena lo vide Cristina cominciò a trillare lo volle subito e cominciò a leccarlo per bene. Quello spettacolo non solo non mi disturbava (vedere per la prima volta la propria ragazza succhiare un cazzo seppure di gomme non è proprio comune) ma anzi mi eccitava, Cristina se ne accorse e mi chiese di infilarlo in figa, lei si era bagnata durante il succhiamento ed anche il dildo era ben lubrificato così lo infilai ed in breve la sua figa vogliosa lo prese tutto. Non era enorme ma passava i 15 centimetri, quello spettacolo davanti ai miei occhi mi fece venire senza quasi toccarmi. Cristina invece raggiunse il primo orgasmo vaginale da quando stavamo insieme. A quel dildo ne seguirono altri, di forme e dimensioni diverse e mentre ci consolidavamo come coppia, aumentavano anche i cazzi di gomma plastica, le zucchine carote e cetrioli che Cristina prendeva. Arrivò ad avere due carote nel culo e due cazzi finti in figa, tutti di dimensioni normali ed un cazzo di gomma simulacro di quello di un noto porno attore americano ben piantato in gola. Io venivo quasi sempre senza neppure toccarmi ma capivo che Cristina, aldilà degli orgasmi fisici, meritava di più. Sentivo che vederla scopata realmente da altri uomini non solo non mi avrebbe dato fastidio ma anzi mi sarebbe piaciuto, timidamente ne parlai a Cristina proponendole di provare a contattare su qualche sito di incontri un uomo in carne ed ossa, selezionandolo secondo i suoi gusti, incontrandolo in pubblico per completare la valutazione e capire se veramente voleva farsi scopare da un uomo ed in caso affermativo passare alla fase pratica. La risposta di Cristina fu entusiasta, mi chiese solo se ero sicuro o se lo facevo solo per lei. Aveva avuto altri uomini prima di conoscermi ma non aveva mai tradito il partner. Io le risposi che la cosa mi eccitava molto e che se poi, avessi cambiato idea, avremmo sempre potuto chiuderla li.

Da quel giorno fu un susseguirsi di bull diversi, alcuni usati una sola volta per lo scarso feeling durante la scopata, altri qualche volta di più ed un paio che sono diventati i nostri bull fissi seppure in tempi diversi.

Nel frattempo io assumevo una parte attiva sempre più marginale, all’inizio Cristina mi usava come lecca lecca ed i bull non sapevano a che livello di dominazione spingersi poi, col passare del tempo e con i bull consolidati, divenni sempre di più quello da umiliare, quello che ripuliva la sborra ovunque fosse, quello che preparava i buchi di Cristina ed ultimamente anche quello da sodomizzare per gioco.

Quello che vi voglio raccontare oggi è il resoconto di un incontro con Marco, il nostro bull attuale che si scopa Cristina da più di un anno, e con un suo amico che si è portato per meglio soddisfare le voglie di Cristina ed umiliarmi ancora di più davanti a loro tre.

Avevamo pianificato una gita al mare e ci eravamo preparati per bene, passammo a prendere Marco e quando scese dopo che gli avevamo suonato il campanello vedemmo che non era solo, con lui un ragazzo di colore poco più che 20nne alto 1 metro ed 85 e dal fisico atletico.

Marco ci presentò il ragazzo come un suo collega arrivato da poco più di un mese dagli stati uniti, in breve erano entrati in confidenza e gli aveva chiesto se gli sarebbe piaciuto scoparsi insieme a lui una sua amica davanti agli occhi del marito cornuto. Peter, questo il nome del ragazzo, confessò che non aveva mai fatto questa cosa e che anzi aveva scopato ben poche ragazze e tutte della sua età ma che l’esperienza gli sarebbe piaciuta. Marco gli aveva spiegato che alla vacca che avrebbero scopato, piaceva il cazzo nudo per cui se voleva partecipare doveva farsi fare tutti gli esami del caso per essere sicuri che non avesse malattie, Peter estrasse subito il certifica e ce lo mostrò, un breve controllo ed eravamo pronti per partire per quella giornata di sole mare e cazzo a volontà per Cristina.

Cristina disse che voleva prendersi un aperitivo così lei si sedette dietro in mezzo fra Marco e Peter.

I vestiti, dato il caldo, erano leggeri, Cristina sopra il costume rosso, un due pezzi molto ridotto, indossava un copricostume comodo e trasparente con numerose possibilità di ingresso. Peter e Marco un paio di pantaloncini da bagno ed una maglietta (Marco) ed una canottiera (Peter) che mostravano il fisico statuario.

Marco ci disse che sarebbe stato meglio andare con la sua auto, una Porche Cayenne con i vetri posteriori oscurati così che avrebbero potuto cominciare subito a far conoscere Cristina a Peter.

Andammo allora verso il garage e Marco mi passò le chiavi della porta del box e della sua auto, neanche il tempo che tirassi fuori l’auto dal garage e mettessi la mia al suo posto che trovai Cristina accovacciata nella corsia dei box con in mano ed in bocca i cazzi dei due bull. Una volta che ebbi caricato le nostre borse, Cristina si staccò dai due e mi venne incontro dandomi un bacio profondo per fammi sentire il sapore dei due cazzi che aveva cominciato a succhiare, mi bagnai all’istante.

Cristina si tolse il costume e tenne solo il copricostume sotto e, mentre camminava, ballonzolavano le sue belle tettone ed il culone; salì dietro in mezzo ai due che si erano tolti completamente i boxer.

Marco aveva previsto tutto, poiché la macchina ha gli interni in pelle, aveva messo degli asciugamani di spugna sul sedile posteriore per rendere più confortevole la seduta.

Partimmo e all’uscita dei box, guardando nello specchietto, vidi che Cristina aveva piazzato la lingua in bocca a Peter mentre le mani tenevano già saldamente in mano i due cazzi. Di contro i due uomini le avevano sollevato il copricostume che era diventato una specie di sciarpa e le stavano leccando ognuno uno dei seni mentre con le mani la stavano toccando in mezzo alle gambe.

La spiaggia dove eravamo diretti, di nudisti, era distante circa mezzora di auto e durante il percorso passai più tempo a guardare lo specchietto che la strada, per questo motivo andai piano ed il viaggio durò quasi un’ora. Arrivati a destinazione scesero solo Peter e Marco che guardandomi con un sorrisetto mi dissero che c’era il mio solito lavoretto da fare. Avevano sborrato addosso a Cristina che dopo averli segati si era tolta il copricostume ed aveva spompinato entrambi uno alla volta, il loro ringraziamento fu una copiosa sborrata sulla faccia e sulle tette di Cristina. Entrai in auto e lei mi tappò il naso così aprii subito la bocca e lei mi riversò in gola tutta la sborra che non era sulle sue tette quindi si assicurò che avessi inghiottito tutto e mi domandò: “ti piace il sapore della sborra dei due cazzoni ? Sappi che oggi ne berrai diverse volte per cui se non ti piace fattela piacere cornuto”. Quindi mi prese per i capelli mi intimò di tirare fuori la lingua e di cominciare a ripulire altrimenti non avrei potuto vedere le sborrate successive ma soltanto ingoiarle quando avessero finito. Feci un ottimo lavoro, Cristina scese dall’auto e si infilò il copricostume.

Marco e Peter presero solo un telo dai bagagli ed insieme a Cristina, si diressero nudi dal parcheggio dietro le dune sabbiose alla spiaggia dicendomi di provvedere io a portare tutto il resto.

Mi ci vollero 2 viaggi per portare la tenda, le borse con le nostre cose e quella frigorifera con il cibo preparato per la gita. Arrivato alla spiaggia riconobbi i tre asciugamani e misi la roba li vicino, non vedevo però Cristina, Marco e Peter fino a che non vidi un capannello di maschi guardare verso il mare. La spiaggia sabbiosa degradava molto lentamente verso l’acqua per cui a distanza di circa 100 metri da riva l’acqua arrivava si e no alla cintola. La, a 10 metri da riva, vedevo una specie di groviglio di corpi che non capivo bene. Nel frattempo dal gruppetto di uomini se ne staccò uno che mi disse se ero il cornuto, alla mia risposta affermativa mi disse di togliermi il costume visto che eravamo in una spiaggia nudista e mi consegnò un pacchettino. Lo aprii, conteneva una macchina fotografica digitale subacquea ed un bigliettino di Marco che diceva “Prendi la macchina e vieni dove siamo noi per fotografare, anche sottacqua, i nostri cazzi che si sbattono la tua cara e porca mogliettina.

La cosa mi fece rizzare e bagnare il pisellino ma mi tolsi subito gli slip e l’uomo che mi avea dato il pacchettò indicò la miseria che ho in mezzo alle gambe ed esclamò, a voce alta “capisco perché tua moglie ti riempie di corna, ad una vacca così non basterebbe un cazzo grosso solo, ci ha promesso che nel cosrso della giornata ci farà divertire tutti almeno una volta, siamo un gruppo di amici che gioca a calcetto e veniamo spesso in questa spiaggia nudisti perché qualche coppietta che scopa la becchiamo sempre e spesso ci scappa qualcosa per noi ma, se la tua vaccona mantiene anche solo la metà di quello che ci ha promesso, andremo via piegati. A quella frase, guardando verso il groviglio di corpi e pensando come Cristina avrebbe gestito i due cazzi in mare ed i 7 (c’erano anche le e riserve) che la guardavano da riva, venni senza neppure toccarmi. Cristina mi aveva già fatto un regalo meraviglioso e la giornata si presentava lunga ed interessante.

Presi la macchina fotografica e mi diressi verso mia moglie ed i suoi due bull. Quando arrivai, staccando la bocca dal cazzo di Peter che era di ottime dimensioni, Cristina mi disse “ce ne hai messo per arrivare vieni qui” e mi mise la lingua in bocca per farmi risentire il sapore del ragazzo, il tutto mentre Marco la stava stantuffando alla pecorina con spruzzi d’acqua ogni volta che il suo cazzo arrivava fino in fondo e le palle sbattevano sul culo di Cristina.

I tre si spostarono qualche metro più al largo in modo che Cristina avesse culo e figa sott’acqua, “datti da fare che voglio vedere delle belle foto stasera quando torneremo a casa” e riprese a succhiare Peter. Feci diverse fotografie i due si scambiarono di posizione diverse volte e Cristina ebbe un paio di orgasmi, ormai anche Marco e Peter erano prossimi all’orgasmo, Cristina li fece sfilare e mi disse “ adesso berrai alla fonte” quindi mi fece inginocchiare, si mise dietro di me rendendo la macchina fotografica e disse ai due amanti “ forza svuotatevi le palle in gola a Luigi”. Non ci misero molto e mentre sborravano sulla mia faccia mirando la bocca, Cristina riprendeva tutto. Cristina mi intimò di deglutire tutto cosa che feci con piacere e nel frattempo il pisello mi era tornato duro. Cristina se ne accorse e disse ai due, il cornuto è eccitato cosa gli facciamo fare ? Gli faccio una sega perché è stato bravo ? I due maschi si guardarono negli occhi e dissero, forse stasera a casa, oggi sei la nostra vacca ed il becco non ha diritto a nulla da te, se vuole se la faccia da solo la sega. Rinunciai e tornammo verso riva dove il gruppo di maschi fece una standing ovation a Cristina riempiendola di complimenti fra i quali il più gentile fu “sei la vaccona più grande che ho visto mai, film porno compresi”. Quindi Cristina si sdraiò al sole e mi chiamò per farsi spalmare la crema abbronzante protettiva. I componenti la squadra di calcetto chiesero a Cristina quando sarebbe stato il loro turno e mia moglie gli disse che la giornata era lunga e che nl pomeriggio avrebbero potuto sfogarsi anche loro.

Ci stendemmo al sole tutti e quattro, ogni tanto si andava in acqua ma Cristina non fece più avvicinare nessuno, la vidi che estraeva dalla borsa una crema lenitiva alla calendula e mi disse che le bruciava un po’ la passera e che quindi nel pomeriggio, per le grandi manovre, avrebbe usato anche il culo e che avrei dovuto aiutarla io.

Venne l’ora di pranzo e dalla borsa frigo usci una fresca insalata di riso e delle bottigliette di birra, che Marco e Peter presero e passarono sulle mie tette prima di berle, i capezzoli mi si inturgidirono all’istante ma con la mano allontanai le loro e dissi: “ se avete ancora le palle gonfie Luigi sarà ben lieto di svuotarvele dopo pranzo, vero tesoro ?” I due si guardarono negli occhi, Marco nel corso degli anni da quando ci frequenta ha avuto da me numerosi pompini e puliture del suo cazzo dopo che era passato in ogni buco di Cristina ma Peter guardò perplesso Cristina, “non ho mai fatto sesso con un uomo, ma non ne avevo neppure mai fatto con una vaccona come te insieme ad un altro uomo, si vede che oggi è la giornata delle prime volte”. Non è che ne avessi tanta voglia, avrei voluto farmi un pisolino nella tenda che avevamo portato ed invece, dopo aver messo via gli avanzi del pranzo, Marco mi chiamò, era sdraiato di fianco a Peter e mi fece mettere fra loro due quindi mi prese la mano e me la guidò sul suo cazzo che era semi molle come quello del suo collega di colore. “Comincia a segarci poi vedremo come usarti” furono le parole di Marco. I due cazzi cominciarono ad intostarsi e Peter mi disse “sei bravo quasi come quel troione di tua moglie, si vede che vi esercitate spesso”, Cristina guardava e sorrideva, già si pregustava il vedermi preso dai due maschi che lei aveva provato. Disse loro “se sarà un po’ ritroso non fateci caso, sbattetevelo come più vi piace, è quello che vuole, gli piace farsi scopare contro la sua volontà apparente”. La cosa infoiò Peter che si spostò per mettermi il cazzo davanti alla bocca. “Succhiamelo subito, finocchio porcone, sei cornuto finocchio chissà che altro”. Dopodiché mi tappò il naso e mi sbattè il cazzo in gola il più profondamente che gli fu possibile, io quasi soffocavo ma lui insisteva. Intervenne Cristina,” guarda che se lo soffochi poi non ti può finire l’opera”.

Peter allora allentò la presa sulla mia testa ed estrasse il cazzo per sbattermelo ripetutamente in faccia mentre io mezzo soffocato cercavo di riprendermi. Nel frattempo Marco, ridacchiando, aveva preso un tubetto di gel lubrificate e mi era venuto alle spalle cominciando a spalmarne prima un pochino sul buco e sul suo cazzo ormai quasi in completa erezione e quindi ad infilarmi prima un dito poi due ed infine tre e scoparmi nel culo. Era un po’ ruvido ma sapeva come fare, d’altra parte nei nostri incontri il culo sia mio che di Cristina lo aveva penetrato numerose volte. Quando smisi di tossire ripresi il cazzo di Peter per leccarlo per bene, intanto Marco alle tre dita aveva sostituito il suo cazzone e mi stava penetrando centimetro dopo centimetro. Quando fu arrivato a fine corsa mi diede un colpo più forte e poiché in quel momento avevo la bocca aperta di nuovo inghiottii tutto il pene di Peter. Cominciò così un alternarsi di colpi, Marco estraeva fino alla cappella poi mi sbatteva con un colpo forte a cui corrispondeva il mio inghiottire il cazzo di Peter.

Passarono 5 minuti io ero eccitatissimo di essere la loro troia ed anche loro manifestavano la loro eccitazione anche con gli insulti che mi rivolgevano, ad un certo punto Marco fece cenno a Peter di venire dietro e gli lasciò il posto quindi si posizionò davanti a me segandosi e mi ordinò di aprire la bocca e quindi venne. Era la terza sborrata della giornata per lui, la seconda nella mia bocca. Peter tenendomi i fianchi bloccati mi sbatteva alla pecorina ed in breve venne anche lui gemendo e senza ritrarre il suo cazzone dal mio culo riempiendomi le viscere di sperma. Il sentirlo sborrarmi in culo fece si, che anche aiutandomi con una mano, sborrassi nella sabbia.

Finita la scopata Marco e Peter andarono in acqua a rinfrescarsi e poco dopo li seguii. Peter mi disse “queste cose non le avevo mai viste neppure nei film porno, tu e tua moglie siete due troie arrapantissime, non avevo mai scopato un uomo ma i movimenti che hai fatto sono frutto del fatto che sai cosa piace agli uomini e scoparti in culo mi è piaciuto parecchio, credo che cercherò di venirvi a trovare quando chiamate Marco per darvi una ripassata ad entrambi” e dicendo questo mi mise il cazzo barzotto davanti la bocca e mi disse di ripulirlo per bene che nn voleva avere tracce una volta che fosse uscito dall’acqua. Feci un bel lavoro perché Peter uscendo dal mare disse che adesso che era ben pulito era pronto per farsi una bella pennichella.

Ci sdraiammo tutti e tre al sole dopo esserci spalmati la crema dato che la tenda poteva ospitare una sola persona ed era occupata da Cristina.

Nel frattempo la squadra di calcetto era andata a mangiare in un baracchino qualche centinaio di metri più in la fuori dalla spiaggia nudista. Quando tornarono erano le 16 passate ed andarono alla tenda a cercare mia moglie. “Cristina cosa vogliamo fare?” disse il capitano ? Lei chiese se avevano dei preservativi perché a cazzo nudo si faceva scopare solo da chi conosceva altrimenti avrebbero dovuto accontentarsi di farsi fare dei pompini. La squadra ne era sprovvista e la farmacia più vicina era a diversi chilometri per cui optarono per una sessione di bukkake.

Cristina li fece mettere in semicerchio quindi cominciò a segarli e spompinarli a turno, poi mi fece segno cn l’indice di avvicinarsi e disse ai ragazzi “mio marito è un ottimo pompinaro chi vuole può assaggiare anche la sua bocca, sappiate che comunque le sborrate saranno tutte sue, è lui che dovrete prima ricoprire di sperma e poi pisciargli n bocca per pulirlo, con lui potrete fare tutto quello che vorrete”. Due di loro decisero di provare la mia bocca così si staccarono dal semicerchio e vennero verso di me. Mi fecero inginocchiare spingendomi verso il basso e cominciarono a strofinarsi i loro cazzi sulla mia faccia. Io decisi di dare il meglio di me quindi li afferrai ed inginocchiato davanti a loro li alternavo in bocca segandoli quando non erano li. Ad un certo punto aprii più che potevo la bocca li avvicinai e strofinavo le due cappelle una sull’altra leccandole al contempo. Il trattamento piacque a quello più alto che cominciò a gemere e mi scaricò in faccia tre fiotti molto abbondanti di sborra. Intanto Cristina stava tenendo a bada gli altri cazzi uno dei quali era quasi pronto a venire e Cristina gli indicò di andare a scaricarsi le palle su di me cosa che fece, non riuscii a leccarlo perché cominciò a sborrare mentre stava venendo verso di me e mi colpì con gli ultimi due schizzi in un occhio e sul petto. L’altro che stavo segando fu eccitatissimo della cosa e venne anche lui anche se meno abbondantemente degli altri due. Cristina stava facendo un ottimo lavoro ed anche gli altri cazzi che stava gestendo lei erano prossimi a venire, altri due, avendo visto quello che aveva “sprecato” parte della sborra nella spiaggia, non volendo rischiare di non centrarmi per bene, si mossero per tempo e mi riempirono in pieno volto, gli ultimi lasciarono Cristina e mi dissero che volevano sborrarmi in gola e quindi mi fecero aprire la bocca ed a turno li feci venire ingoiando direttamente tutto il seme che avevano nelle palle.

I giocatori erano belli scarichi, il primo disse che sarebbe andato a pisciare in mare ma Cristina gli intimò di fermarsi, abbiamo qui quel cesso di mio marito che non aspetta altro, pisciategli in gola, mi fecero stendere sul bagnasciuga lambito dalle onde e tutti quanti mi pisciarono addosso. Ci vollero 5 minuti prima che tutti quanti si scaricassero ed alla fine arrivò anche Cristina che si mise a gambe divaricate sopra la mia faccia dicendomi di aprire bene la bocca quindi fece una lunga pisciata che non riuscii ad inghiottire completamente anche per la posizione non comodissima.

Quando tutti si erano svuotati dalla propria urina Cristina mi concesse di andare a farmi un bel bagno ed al ritorno mi passò una aranciata con queste parole: “sei stato una troia ed un cesso, cornuto e finocchio, ti amo tanto per come sei in casa ma altrettanto per come sei nel sesso, mi ci voleva un marito così, per ringraziarti della bella giornata ti voglio dare questa aranciata che ti rinfreschi la gola.

Si erano fatte le 18 ed eravamo tutti cotti dal sole e dalle attività ludiche della giornata così ci asciugammo e ci dirigemmo alla macchina portando ognuno una parte dei bagagli. Questa volta Marco volle guidare lui e Peter si sedette di fianco mentre Cristina ed io salimmo dietro. Ero esausto e mi addormentai appoggiato alla spalla di Cristina, mentre stavo per assopirmi sentii i commenti dei 3 che dicevano che era stata una splendida giornata e che avremmo dovuto replicare presto cercando di aggiungere qualcosa di nuovo.

Arrivati a casa di Marco mi svegliarono, tirai fuori la macchina dal box e salutammo Marco e Peter accordandoci per sentirci presto.

“Vuoi una pizza?” mi chiese Cristina ? Le risposi affermativamente, lei telefonò ad una pizzeria da asporto vicino a casa e passammo a ritirarla pochi minuti dopo. Una volta a casa dopo esserci mangiati la pizza, Cristina mi fece spogliare e mi spinse nella doccia insieme a lei e mentre l’acqua scorreva mi fece un delizioso pompino. Usciti dalla doccia ci asciugammo ed anche se era presto (nemmeno le 22) andammo a letto e mi addormentai sul suo seno, mentre stavo entrando nel regno di Morfeo ripensai alla giornata, ero stato usato, umiliato da mia moglie, dai suoi bull e da una serie di sconosciuti che non avevo mai visto ed anziché restarci male ero contentissimo di come era andata la giornata e mi rammaricavo di non aver potuto provare in culo anche uno solo dei cazzi dei giocatori, uno di loro ammiccandomi mentre ci salutavano mi aveva allungato un fogliettino con il suo numero di telefono. Dovevo appurare se voleva scoparsi Cristina o me. C’era tempo per farlo e ne parlerò in una altra storia.

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