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Racconti Gay

I miei vecchietti parte 1 – L’inizio

By 16 Maggio 2020No Comments

I miei vecchietti.

Parte 1 – L’inizio

Le storie che sto per raccontarvi potrebbero non piacervi, perche’ probabilmente non conterranno alcune esagerazioni fantasiose, anche se eccitanti, tipiche dei racconti di questo sito.  Il motivo della loro peculiarita’ e’ che sono storie rigorosamente reali e cio’ che mi spinge a scriverle e’ la voglia di condividerle e riviverle.  Spero di non annoiarvi.

Il periodo in cui queste storie si svolgono e’ i primi anni ‘90. Io avevo appena compiuto 18 anni e vivevo in una piccola e sonnolenta cittadina emiliana. All’epoca non c’era ancora internet e la mecca agognata era un cinema pornografico in una via seminascosta, nel quale pero’ non ero mai entrato per paura di essere riconosciuto.

 

Quella di entrare in un cinema porno non era la mia unica fantasia.  Pensavo continuamente al sesso, mi piacevano le ragazze e avevo gia’ avuto un paio di cotte per alcune compagne di classe. Non avevo alcuna attrazione per i ragazzi, pero’ stranamente ogni tanto mi trovavo a fantasticare su situazioni sessuali immaginarie, nelle quali mi vedevo in mezzo a un gruppo di uomini adulti, che abusavano del mio esile corpo adolescenziale.   Quando mi prendevano queste fantasie mi chiudevo in bagno e stuzzicavo il mio buchino vergine con il manico rotondo rotondo e affusolato di una piccola spazzola per i capelli che mia mamma lasciava sulla mensola del lavandino.  Mentre piano piano mi trastullavo il culetto immaginavo di essere penetrato e usato da degli uomini baffuti e porci, che nelle mie fantasie somigliavano a mio zio, il fratello piu’ giovane di mio padre, che era un rinomato puttaniere.

Fino ad allora le mie esperienze nella vita reale si erano limitate a qualche bacio con una ragazzina mia amica e a qualche timida esperienza con mio cugino (il figlio del famigerato zio) quando eravamo piccoli, piu’ che altro per noia e curiosita’.  Lui viveva in un appartamento sopra a un deposito di pneumatici, e qualche volta ci siamo chiusi nel deposito vuoto, spogliati a vicenda, e ci siamo massaggiati i piselli, senza sapere bene cosa fare.

Insomma, a diciotto anni ero un vero e proprio imbranato, che dimostrava molto meno della sua eta’ e che pensava continuamente al sesso ed ero attratto sia dalle ragazze mie coetanee che da uomini maturi. 

All’epoca frequentavo una scuola di musica che si trovava in un edificio inutilizzato, una ex scuola elementare, e che era aperta tutti i lunedi’ pomeriggio. C’erano molti insegnanti di musica, che insegnavano diversi strumenti, fra i quali c’era il signor Luciano, il titolare della scuola, un signore fra i cinquanta e i sessant’anni molto noto nella zona, anche perche’ suonava l’organo nella chiesa del suo paese.  Era un uomo basso e tarchiato, con le mani tozze, non certo da musicista, il sorriso largo e i capelli sempre curati e tirati all’indietro.

Il maestro Luciano insegnava il pianoforte, che era il mio strumento.  Ogni lunedi’ una cinquantina di ragazzini e ragazzine, che studiavano diversi strumenti,  si trovavano nella scuola e ciascuno portava la lezione della settimana e veniva giudicato e consigliato dal proprio maestro. Io ero uno studente mediocre, mi piaceva suonare, ma non ero molto disciplinato nella pratica. 

Quel giorno il signor Luciano mi disse che mi avrebbe fatto lui la lezione e mi porto’ nell’aula dove c’era il pianoforte.  Di solito era un’aula affollata, ma quel giorno per qualche motivo non c’era nessun altro studente.  Ci sedemmo sullo sgabello del pianoforte, io in centro alla tastiera, lui alla mia sinistra e cominciai a fare i miei esercizi.  Mentre mi dedicavo alle scale e agli arpeggi, a un tratto sentii la mano tozza del signor Luciano appoggiarsi delicatamente sulla schiena.  Li’ per li’ non ci feci caso, anche perche’ era una persona molto gentile e piacevole e il contatto sembrava casuale.  

Continuai a suonare tranquillamente, quando a un tratto mi accorsi che la mano stava scendendo e che un paio di dita piano piano si facevano strada dentro i miei pantaloni. Non avendo percepito alcuna resistenza da parte mia, in un attimo quel porco si era insinuato dentro le mutande e aveva preso possesso delle mie chiappette.

Non so come la mia reazione sia stata giudicata dal maestro Luciano, ma la mia sensazione e’ stata di improvviso calore e palpitazione e se qualcuno mi avesse visto in faccia avrebbe potuto notare l’improvviso arrossamento.  Per un nanosecondo il tempo si era fermato e mentre le mie dita sulla tastiera del piano si muovevano automaticamente il mio corpo ebbe un inaspettato sussulto misto di stupore, eccitazione, sorpresa e piacere. 

Il maestro Luciano mi levo’ immediatamente la mano dal culo e bofonchiando qualcosa si alzo’ e se ando’ dalla stanza.  Dopo qualche minuto venne un altro insegnante e io, con la testa che mi girava a mille, riuscii a concludere la lezione.

Prima di andarmene lo cercai con lo sguardo, per capire dove era finito, ma non lo trovai e cosi’ uscii, inforcai la bicicletta e me ne andai a casa.

Il resto del pomeriggio lo trascorsi con la testa fra le nuvole.  Era la prima volta che una persona adulta mostrava interesse per il mio corpo ed ero sconvolto.  Al tempo stesso pero’ ero eccitato all’inverosimile.  Il mio cazzetto non voleva saperne di calmarsi, per cui a un certo punto andai in bagno, mi misi a pecorina e mi infilai il manico della spazzola nel culetto glabro con una mano, mentre con l’altra mi cominciai a masturbare furiosamente.   Il mio ano era ancora stretto, e non avevo alcuna esperienza nelle tecniche di lubrificazione, per cui la spazzola entro’ solo per un paio di centimetri, ma tanto basto’ per farmi andare in orbita. Mentre chiudevo gli occhi e mi ravanavo il culo vedevo il maestro Luciano dietro di me, che nella mia fantasia mi masturbava l’ano con le sue dita ruvide e mi chiamava puttana.

In un attimo sborrai in modo violento e incontrollabile sul tappeto del bagno, mentre mi accasciavo a terra sopraffatto da un sentimento di pace mista a vergogna.  

Quel giorno comincio’ la mia vita sessuale.

1.continua.

Per favore, commentate e scrivetemi a matt4you88@yahoo.com. 

Amo quando uomini vecchi e porci mi insultano e mi trattano da troia.

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