Skip to main content
Racconti Gay

Il mio primo uomo

By 4 Settembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era l’ultimo anno del liceo e la maturità si avvicinava.
Finita la scuola Giorgio, mio amico e compagno di classe, ed io decidiamo di andare a casa sua sul lago, non lontano dalla nostra città, per prepararci agli esami senza le distrazioni della vita cittadina.
Arriviamo una sera sul tardi, l’indomani si studia, quindi andiamo subito a letto, la casa non è molto grande e Giorgio preferisce non utilizzare la stanza dei genitori, per cui dividiamo la sua dove è presente un letto matrimoniale.
La mattina seguente ci svegliamo presto e dopo la colazione ci mettiamo subito a studiare: non abbiamo tempo e soprattuto voglia di farci una doccia e vestirci, quindi rimaniamo con il ‘pigiama’ in realtà per entrambi una maglietta vecchia ed un paio di boxer.
Il caldo soffocante del mese di luglio non ci da pace e i libri non aiutano a distrarci dall’afa.
Decido di combattere in vano il caldo togliendo la maglietta e rimanendo solo in boxer.
Giorgio immerso nella lettura, alza lo sguardo distratto dai miei movimenti, mi guarda un po’ imbarazzato e riabbassa lo sguardo.
Non ci faccio quasi caso.
Dopo poco però Giorgio si alza e scusandosi con una mezza parola mangiata va verso la zona notte dove si trova la nostra stanza.
Questa volta alzo ioli sguardo le lo seguo mentre esce dal salotto.
Passa qualche minuto e il mio compagno non è ancora tornato, non è andato verso il bagno, quindi mi domando cosa stia facendo.
Faccio per raggiungerlo in camera, la cui porta trovo socchiusa.
Apro la porta: ‘ Giorgio cos”
Rimango impietrito: Giorgio alza lo sguardo sorpreso verso di me ancora con il pene eretto in mano, diventa paonazzo, così imbarazzato da non avere il riflesso spontaneo di coprirsi, impietrito dalla paura.
Io non sono da meno. Rimango lì a guardarlo con la maniglia della porta in mano.
Passano alcuni lenti ed inesorabili secondi prima che io riesca a reagire e a chiudere la porta scusandomi.
Rimango ancora basito, sempre con la maniglia della porta ormai chiusa in mano fuori dalla stanza: riguardo l’immagine mentale della scena con stupore misto ad una piacevole sensazione.
Non so se fare finta di niente o scherzare sul accaduto per sdrammatizzare.
Nel frattempo Giorgio esce dalla porta. Lo guardo, lui sembra stia cercando le parole per giustificare in qualche modo quello che l’ho sorpreso a fare.
Gli vengo in aiuto con una battuta: ‘ Sapevo di farti un certo effetto..però contieniti! ‘
Il suo sguardo cambia, un’espressione mai vista in lui: ‘ Beh..Non è facile sai..Con un corpo così..’
Non capisco se scherza o fa sul serio, il tono era incerto.
Gli do’ corda: ‘ Vuoi che posi? almeno finisci! ‘
La sua voce diventa ancora più seria: ‘ No”
E poi ammiccando: ‘ Piuttosto perché non mi dai una mano? ‘
A questa rimango di sasso. Sono abbastanza certo che fosse serio e il silenzio che la frase lascia mi impietrisce.
Sento la sua mano prendere la mia e trascinarmi dall’uscio alla stanza e poi al letto.
La mia non reazione viene interpretata come un assenso o comunque Giorgio approfitta del mio stupore per arrivare al letto; si siede abbassando le mutande e mostrandomi di nuovo il suo membro semi eretto.
Con lo sguardo altrove dico: ‘ Giorgio io..’ mi ferma prima che possa finire.
‘ Shh’ sussurra mentre porta il suo indice sulle mie labbra.
Ci troviamo occhi negli occhi, il cuore mi va a mille. Non so come uscire dalla situazione. Forse non voglio uscire dalla situazione. Non capisco più nulla. Sono eccitato e terrorizzato allo stesso tempo.
Giorgio sposta il dito e lo rimpiazza con le sue labbra.
Prima un veloce bacio a stampo, come se fosse una prova, una conferma che non avevo dato ne con il corpo ne con le parole; poi sento di nuovo la sua bocca sulla mia. Le sue labbra si socchiudono, le mie automaticamente assecondano il movimento, lentamente gli occhi si chiudono e l’umida lingua del mio amico sfiora la mia.
Sono ormai perso in quel bacio che cresce di intensità di continuo.
Le mie mani si ritrovano ad accarezzare il suo corpo nudo: la sua schiena che scende fino al sedere. Sento il cotone dei miei boxer tirarsi sotto la spinta del mio pene che cresce e una mano intrusa che si fa largo all’interno della biancheria che allevia quella tensione.
Il mio uccello sfiora il suo. Ancora e ancora.
L’eccitazione cresce e culmina in un gesto che suscita un malizioso sorriso sul viso del mio partner: allungo la mano ed afferro entrambi i nostri sessi cominciando un lento movimento ripetitivo a salire e scendere.
La sua pelle, così vellutata in quel punto, a contatto con la mia mi inebria.
Lo sento che si allontana. Cerco di trattenerlo non mollando la presa dell’unica cosa che sto afferrando.
Si siede sul letto liberandosi delicatamente e portando con se la mia mano fino a posarla sulla sua coscia constringendomi ad abbassarmi.
Inginocchiato davanti a lui non ho più bisogno delle sue istruzioni silenziose: Immergo la testa tra le sue gambe allargando le sue cosce fino a trovarmi davanti ad un grosso e seducente cazzo.
Appoggio la punta della lingua sul suo testicolo destro e lentamente salgo fino alla punta del membro ancora completamente coperto. Poso la lingua su quel poco di cappella non coperto dalla pelle: sento il suo sapore.
Inizio a girare in circolo con la lingua mentre con la mano afferro il pene di cui tiro la pelle verso il basso fino a scappellarlo.
Avvicino le labbra che fanno fatica ad accogliere il meraviglioso cazzo di Giorgio.
Su e giù con la testa, dentro e fuori: faccio il mio primo pompino.
Giorgio mi accarezza i capelli mentre mugola di piacere.
Il suo respiro si fa più affannoso e frequente, lo sento sussurrare qualcosa e mi preparo a ricevere la ricompensa del mio piacevole lavoro.
Un liquido caldo mi riempie la gola.
Mentre mi godo quel sapore così forte, Giorgio mi chiama a se tirandomi dal mento per condividere con lui il suo stesso sperma caldo in un bacio più umido che mai.
Giorgio mi regala lo stesso splendido trattamento.
Lo studio non era più la nostra priorità, ma la vacanza fu allo stesso modo piena di soddisfazioni e preziosi apprendimenti.

Leave a Reply