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Racconti Gay

Il motociclista ed il contadino

By 8 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Il motociclista ed il contadino
Erano mesi che aspettava questo raduno di Harleisti, Joey aveva preparato la sua moto alla perfezione.
Joey era un ragazzone robusto con la passione delle moto ereditata dal padre che da buon meccanico aveva indottrinato il figlio a dovere, e così lui negli anni ne era riuscito a fare quasi una professione nonostante avesse scelto una carriera diversa.
I mesi di restauro avevano dato dei risultati insperati visto il pezzo di ruggine da cui era partito, ogni particolare era stato lucidato, rimesso a nuovo con una cura maniacale. Aveva montati i nuovi scarichi cromati, la nuova sella, tutti i loghi e le finiture erano di importazione, alcuni arrivati direttamente dall’America. Avrebbe fatto un figurone tra i suoi amici, il restauro gli era costato caro ma sperava di rifarsi vendendo la moto e guadagndoci sopra un bel gruzzolo per poi ricominciare di nuovo da un altro catorcio arrugginito, oramai aveva scoperto la sua vocazione per il restauro che lo aiutava anche a mettere da parte qualche soldo.
Il giorno convenuto la strada era tutta per lui, la strada veniva divorata chilometro dopo chilometro con un’ingordigia fuori dal comune’
Ovviamente era tutto troppo bello per essere vero, un improvviso acquazzone stava per rovinare i piani per 3 giorni pieni di moto, birra e donne a volontà’
La pioggia era talmente intensa che non si riusciva a vedere e guidare la moto con quell’acqua stava diventando difficile e pericoloso, fu così che un piccolo bar a bordo strada sembro essere una manna dal cielo diventando il rifugio perfetto in attesa che spiovesse.
Mentre stava sorseggiando una birra scrutava il cielo sperando in buone notizie, niente da fare; un tizio che lo fissava oramai da un po’ si fece coraggio e si avvicinò.
‘Ciao sono Giuseppe, vivo qui vicino ho visto la tua moto’ è veramente molto bella!’

Giuseppe era un contadino della zona che tutti conoscevano ma con cui pochi avevano mai parlato per più di 10 minuti, era un ragazzo schivo che non amava confondersi troppo con la gente dopo un matrimonio andato a rotoli con la sua ragazza del liceo aveva capito che non erano le donne il suo interesse maggiore ma gli uomini, si era ritrovato più volte a fissare i corpi torniti dei lavoranti del suo campo ed ad annusarne gli odori. Ma per vergogna non si era mai spinto oltre. Oggi era diverso.
Si sedette accanto a lui ed iniziò così una conversazione che durò parecchio sulle caratteristiche della moto, i viaggi fatti, gli incontri fatti ed i posti visti, era una conversazione piacevole, Joey si trovò di fronte ad una persona genuinamente interessata e disposta ad ascoltarlo anche nei racconti più assurdi.
La pioggia non accennava a smettere, la strada era diventata praticamente un fiume in piena.
Le speranze di rimettersi in viaggio erano ridotte al lumicino, il meteo aveva appena dato la ferale notizia’ la pioggia era destinata a continuare per almeno altre 4 ore’
Proprio a quel punto Giuseppe se ne uscì con una proposta interessante. Aveva una paura fottuta ma questo straniero motociclista lo aveva affascinato dal primo momento in cui era entrato nel bar, di solito ci trovava solo dei lavoranti extracomunitari o altri vecchi del paese. Quel ragazzone coperto di cuoio e borchie lo aveva rapito dal primo istante con quei capelli biondo sporco e pizzetto quasi rosso.
Deglutii con fatica e ci provò’
Giuseppe: ‘Joey mi potresti fare un favore?’
Joey: ‘Certo, dimmi pure’
G: ‘Mio padre era un grande appassionato di moto, da quando è venuto a mancare ho delle sue vecchie moto ancora in un angolo della stalla a prendere polvere e muffa, potresti venire a dare un’occhiata? Vorrei venderle ma ho bisogno di un esperto che me le valuti.’
J: ‘Di quante moto stiamo parlando?’
G: ‘2 Moto molto vecchie, penso che risalgano addirittura a prima che io nascessi. Dopo la mia nascita mia madre gli fece appendere il casco al chiodo. Troppo pericoloso.’

Joey era molto tentato, aveva appena finito una moto ed era alla ricerca di un nuovo progetto. Giuseppe gli stava simpatico ed innocuo.

J: ‘Ok, ma con questa pioggia mi rimane difficile spostarmi. Dovremo aspettare.’
G: ‘Beh possiamo andare con la mia macchina è proprio qui fuori’
J: ‘Ok andiamo.’

Giuseppe non ci poteva credere, aveva il cuore che batteva all’impazzata. Si stavano dirigendo alla macchina e faceva fatica anche a trovare le chiavi da quanto era emozionato.

Il viaggio era abbastanza breve e Giuseppe quasi non riusciva a infilare le marce tanta era l’eccitazione, aveva un sorriso sulle labbra che sembrava stampato a fuoco ed un’erezione che quasi non riusciva a nascondere. In macchina la strana coppia si avvicinava alla meta mentre Giuseppe con la scusa delle marce riusciva a strusciare la sua mano contro il ginocchio di Joey che sembrava non tenere conto di questo ‘innocuo’ contatto ma Giuseppe si era quasi venuto nei pantaloni per l’odore che si era sparso all’interno della sua automobile, l’odore di cuoio e sudore che proveniva da Joey lo stava facendo impazzire.
La fattoria era una di quei vecchi complessi agricoli degli anni venti costruiti dal regime fascista, una costruzione centrale adibita ad abitazione e due edifici di servizio con stalle e fienile.
Parcheggiata la macchina nello spiazzo centrale i due si dirigono verso le stalle, Giuseppe è chiaramente emozionato dalla presenza di Joey che si guarda intorno con interesse.
Una volta raggiunta la stalla si diressero verso uno dei box alla fine dell’edificio dove tra scatole di cartone piene di cianfrusaglie e svariate balle di paglia si nascondevano due gioielli che all’occhio inesperto sembravano due rottami ma non all’occhio esperto di Joey che appena sollevate dei cartoni e della plastica le identificò, erano due Aermacchi Harley Davidson degli anni 60 molto rare e particolari, Giuseppe era felice come una pasqua e quasi in trance di fronte, stava a sentire la descrizione delle moto che Joey faceva con aria trasognata’ in realtà non stava ascoltando nulla, Joey poteva anche solo parlare arabo in quel momento Giuseppe avrebbe sorriso comunque, era perso tra gli odori che il corpo di Joey emanava e la fisicità prorompente del motociclista.
Joey si tolse il giacchetto e Giuseppe ebbe un sussulto nel vedere la maglietta sul suo corpo non tonico ma imponente, le mani si sfiorarono e lui trasalì’
Erano entrambi chinati a lato delle moto quando mentre Joey si alzava Giuseppe scivolò appendendosi a alle gambe del nuovo amico finendo per spingerlo con la schiena verso le moto mentre lui finiva con le mani sulle sue cosce e la faccia sul suo pacco..
Giuseppe diventò subito rosso e cominciò a balbettare mille scuse,
‘..scusa non volevo’ sono proprio goffo perdonami”
mentre diceva così le sue mani presero l’iniziativa senza quasi che lui lo sapesse, cominciando a massaggiare l’interno coscia di Joey mentre lo guardava in ginocchio sotto di lui.
l’odore di sesso e urina che permeavano dal cavallo di Joey erano come una droga’ Giuseppe era in estasi e aveva perso il filo del discorso.. odorava e massaggiava’ cominciò anche a strofinare la faccia sulla patta di Joey. Il quale si era ritrovato in un istante appoggiato ad una moto con un uomo adulto praticamente sdraiato sul suo cavallo e che cominciava a massaggiarlo.
A parte il dolore iniziale dovuto al colpo ricevuto Joey cominciò a sentire le mani calde di Giuseppe che lo accarezzavano e soprattutto sentiva il suo uccello prendere vita tra le mani del contadino.
‘ma che diavolo stai facendo?!?!’ chiese Joey a Giuseppe.
‘no guarda scusami’ è che non resisto più’ non l’ho fatto apposta’ ma vedi’ io” e con un movimento rapido Giuseppe gli sbottonò la patta e gli tirò fuori un bell’uccello barzotto’ e maneggiandolo lo guardava con adorazione’ era una vita che voleva farlo.. l’odore era ancora più forte di quanto avesse annusato prima’ era in estasi’
Joey capì che la situazione avrebbe preso una certa piega appena il suo uccello era finito tra le mani di Giuseppe’ lo sguardo del contadino era inequivocabile e così lo lascio fare godendosi il momento, dopo tutto era diretto ad un raduno con intenzioni tutt’altro che pacifiche.
‘va bene frocetto’ fammi vedere che sai fare” dicendo così gli mise una mano sulla testa e gliela guidò verso il suo uccello’ non aveva neanche dovuto dirgli di aprire la bocca’ fu una reazione naturale’ Giuseppe cominciò a leccare la punta e poi l’asta, afferrò dolcemente la base di quel cazzo che finalmente stava prendendo forma e se lo mise in bocca’ succhiando avidamente’ emettendo un gemito di piacere che era rimasto lì sospeso per anni’
Appena il cazzo di Joey raggiunse il suo massimo Giuseppe si staccò un attimo a guardarlo, felice ma ancora non soddisfatto, allora cominciò a pompare velocemente e sentiva che il suo bel motociclista apprezzava i suoi sforzi da come gemeva di piacere per il servizietto che stava ricevendo. Oramai i pantaloni di Joey erano a terra e lui poteva così massaggiarlo lungo il perineo andando a solleticare anche la consistenza del buchino’ era terribilmente si era già venuto nei pantaloni ma ne voleva ancora’ e ricominciò con più vigore a succhiarlo’ ne apprezzava la consistenza ma soprattutto il sapore’ era divino.. era tutto quello che aveva sognato ed ancora di più’.
Joey era sorpreso di quanto fosse bravo questo contadinotto che succhiava il cazzo come la più consumata delle troie, lo lascio fare e ne godette molto’ stava per venire ed il succhia cazzi non se ne era accorto data la foga con cui aveva iniziato, gli stava facendo un lavoretto che poche donne hanno saputo fare con tanto di giochetto con il suo buchino.. un tocco di classe’ per questo aveva deciso di fargli un regalo’ poco prima dell’apice cominciò a dargli il ritmo tenendolo per la testa e proprio quando stava per venire gli piantò il cazzo in gola e gli scaricò tre lunghi getti di sperma direttamente in gola ed in bocca’ fantastico’ questo contadinotto aveva una figa al posto della bocca’ aveva accolto tutto e stava ancora leccando e godendo del suo cazzo’
La sborrata lo aveva destabilizzato un pochino ma aveva superato rapidamente lo shock avendo apprezzato il tremolio di quel bel cazzone poco prima dell’orgasmo direttamente sulla sua lingua, Giuseppe aveva sognato questo momento da una vita e finalmente lo stava vivendo.. continuò a succhiare’ leccare’ pulire e manipolare quel suo tesoro per altri 10 minuti dopo l’orgasmo sotto lo sguardo di un Joey estremamente soddisfatto che lo guardava come se avesse ancora altre malsane idee in testa e questo lo fece eccitare nuovamente e pesantemente’
Si guardarono con fare complice e Giuseppe senti una parte di se che ancora non aveva soddisfatto che urlava dalla voglia di essere resa partecipe di questa goduria’

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