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La prima volta in piscina

By 16 Gennaio 2024No Comments

Mi presento brevemente. Mi chiamo Oliviero, ho 25 anni e sono abbastanza appassionato di sport, macchine così come di donne e di sesso. Piu’ o meno come ogni ragazzo di questa età.

Al momento della storia che sto per raccontare avevo 21 anni e frequentavo ogni santo giorno gli allenamenti di nuoto, sport che amavo e che mi ha dato tante soddisfazioni. In effetti ero agli apici regionali e uno degli idoli della mia piscina.

A quel tempo avevo una relazione fresca con una ragazza, anche lei facente parte della squadra, chiamata Silvia. Lei era bionda, occhi azzurri, decisamente magra e longilinea. Il nostro rapporto era sincero e fin troppo classico. Lei in fondo era molto pudica e timida e del resto anche io lo ero. Sessualmente ero soddisfatto nonostante non toccassi il settimo cielo.

La nostra squadra di nuoto agonistico consisteva in 10 atleti e 6 atlete. Io ero decisamente il più bravo, soprattutto nello stile libero. Da qualche mese aveva cominciato a frequentare la piscina un ragazzo di nome Andrea. Lui era fisicamente eccellente, aveva fatto un po’ di palestra prima di cominciare la piscina. Nonostante il suo fisico non eccelleva certo in acqua. Anzi, era proprio un disastro, motivo per cui veniva spesso preso in giro dal resto della truppa.

Il mio rapporto con lui era molto conflittuale: dentro la piscina e negli spogliatoi tendevo a a dimostrargli la mia superiorità in acqua. Fuori dalla palestra mi incuteva quasi timore. Aveva frequentazioni poco chiare e spesso mancava agli allenamenti o faceva tardi per stare appresso a loro. Si diceva che amava fare a botte, anche se non ne avevamo conferma.

Un giorno dopo l’allenamento rimanemmo in 4 dentro lo spogliatoio. Ci allenavamo tardi e quell’ora non arrivava più nessuno. Si stava discutendo di donne e Andrea cominciò a raccontare le sue fantasie. Si parlava per lo più delle nostre compagne di allenamento e i discorsi erano del tipo.

Sai oggi a bordo vasca ho sfiorato la coscia di Federica, ho sentito un brivido li giù.. oppure, che tutte c’ha Giada? Ho paura che prima o poi le scoppia il costume… Ad ogni apprezzamento seguivano risate , sospiri e occhiatine. Dal canto mio non potevo tirarmi completamente indietro dal fare apprezzamenti, ma cercavo di tenere un profilo basso a causa della mia relazione con Silvia. In ogni caso non tutti sapevano del nostro rapporto e non volevo neanche sbandierarlo ai quattro venti.

Ad un certo punto continua Andrea a dire. Le labbra più belle ce le ha però Silvia. A quel punto mi irrigidì e si fece silenzio nello spogliatoio. Pensai un attimo a come avrei dovuto reagire. Alla fine mi decisi e dissi: lasciala stare, lei è veramente una santa. Seguirono alcuni secondi di pausa, poi continuò Andrea: Mi piacerebbe tanto me lo succhiasse… Poi vidi che il rigonfiamento sotto le sue mutande stava prendendo forma… continuò: Magari stasera è libera, avrei proprio voglia di un suo bocchino. Sospirò e poi ridendo si calò il costumo e fece segno come un cowboy in sella ad un toro ….dallo specchio davanti a me potevo vedere fino all’altezza dell’ombelico. Gli altri scoppiarono a ridere. Angelo poi fece una battuta: con quel coso? La vuoi soffocare? Seguirono altre risate.

Fissai il muro davanti a me intendo a togliermi il costume per poi vestirmi, ero incazzatissimo per quello che aveva appena detto. Avrei dovuto spaccargli il muso e decisi di farlo: Mi girai lentamente cercando il suo sguardo. Lui si era appena voltato, dandomi le spalle. Attesi un attimo, nel frattempo rimuginavo la battuta di Angelo in testa: Cosa avrà voluto dire? non volevo guardare. Mi faceva schifo quello che diceva, ero super incazzato. Si toccò nuovamente il pisello, poi si girò.. nonostante il mio sguardo fosse rivolto da un altra parte lui attirò di nuovo l’attenzione dei ragazzi mimando una sega. Io pensavo fosse comunque un pisello normale. Del resto come ero abituato a vederli spesso in piscina. Il suo però ero davvero massiccio. Aveva una peluria pronunciata sopra, la base decisamente grossa und un’asta, benché ancora molle gli ciondolava sulle coscia che più o meno era della stessa grandezza della base. La capella era rosa scura, coperta per metà dal prepuzio. Persi l’attimo giusto e non colsi l’occasione per inveire contro di lui.

Per il resto della giornata rimuginavo una scena da incubo. Non potevo togliermi dalla testa come dovesse presentarsi la scena di Silvia che facesse un pompino ad Andrea. Silvia, cos’ timida e pudica. E poi a lei non piacevano i piselli grossi. Il mio è di 14cm e lei dice che le basta. Certo, non saprei mai dire quanto fosse vera sta cosa e anche fosse stato il contrario penso non me l’avrebbe mai detto.

Il giorno dopo seguimmo un allenamento massacrante. Il coach ci tenne tutte le due ore sotto mira e non ci diede tregua tra una sessione ed un’altra, tanto che nelle piccole pause che avevo riuscivo a malapena a riprendere fiato e concentrarmi sulla prossima sessione. Notai che Andrea si mise di proposito prima di Silvia. Arrivando poco prima di lei a fine vasca si girava verso di lei, che era così costretta ad arrivargli a dosso, altrimenti non avrebbe avuto modo di tenersi a bordo vasca e riprendere fiato. In queste pause capitava spesso che lui o lei si chiedessero scusa ed una volta addirittura lei arrossì perché involontariamente le andò a finire con una bracciata tra le gambe.

A fine allenamento ci trovammo come sempre negli spogliatoi. Andrea cominciò subito la sua lode nei confronti di Silvia: Oggi mi ha toccato il pisello almeno due volte… eheheh secondo me li piace, quasi quasi le chiedo di rifarlo stasera, ho proprio voglia di un bocchino.

Ancora una volta mi sentivo pieno di rabbia e nonostante tutto non volli dire nulla.

Ci levammo i costumi per cambiarci ed Andrea venne a cambiarsi accanto a me. Qui vidi per la prima volta il suo pisello da vicino. A causa delle sue fantasie era visibilmente in erezione. Era davvero imponente, non saprei dire la grandezza ma in confronto il mio sembrava decisamente piccolo. Gli si stagliava come una lancia e adesso la cappella era completamente scoperta. Era come una specie di mela, l’asta grossa più o meno quanto il mio polso. Oh dio, pensai, che bestia. Vidi che dalla punta luccicavano gli umori. Lui non fece nulla per nasconderlo, anzi scherzando si girò verso di me e lo afferrò alla base. Mi puntò deciso fissandomi negli occhi, poi mi poggiò una mano sulla spalla mimando il gesto tipico dei film porno del maschio che mette in ginocchio la ragazza per fargli un pompino. Poi disse, dai Silvia ora succhialo.

IO mi sentii gelare le gambe. Volevo picchiarlo, gridare ma la voce si spezzò in gola. Lo sguardo rimase rivolto un po’ più in alto verso i suoi occhi e per un infinitesimo di secondo cadette sul suo coso. Era una bestia. Come avrebbe fatto una ragazza a prendere davvero un coso del genere in bocca? Davvero sarebbe saltato in mente a qualcuna di succhiare quel pisello? In quell’istante mi trovai per la prima volta nella mia vita a pensare di stare dall’altra parte… Oh dio, non dovevo e non volevo pensarci. Cosa avrebbe significato per me e la mia reputazione? Come mi avrebbero visto gli amici, la famiglia, e soprattutto Silvia.

L’imbarazzo fu spezzato da una grassa risata degli altri ragazzi.

To be continued …

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