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Racconti Gay

Pauline e Stefy

By 14 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi ero immaginato che in questa metropolitana, stasera,avrei potuto materializzare qualche sogno erotico ed invece’ la metropolitana è desolatamente vuota, niente ressa di corpi che si toccano, si cercano, si sfregano, si eccitano. Solo quattro gatti: io, un massiccio sacerdote, un’anziana con il carrello, un distinto signore perso nei ricordi ed un giovane, immerso nella musica del suo ipod. Mi guardo in giro, fisso negli occhi, cerco un segnale, un contatto, niente, nessuna corrispondenza, ognuno sta per fatti suoi.

Forse solo il ragazzo mi dà retta o segue solo con la testa la musica che ha nelle orecchie.

Altro che acchiappo, qui non succede proprio niente e sono già alla fermata di Ottaviano, ai Prati, devo scendere, l’albergo è vicino. Mestamente mi avvio all’uscita a passi lentissimi, nella speranza di un improvviso imprevisto mentre le ansie erotiche si spengono nei meandri del metrò davanti all’ultimo corridoio cieco, l’ideale per incontri mordi e fuggi. Niente, non succede un cazzo di niente!

Esco, mi accendo una sigaretta, tiro una lunga boccata.

‘Scusa mi fai accendere?’. Cazzo e questo da dove sbuca? Il ragazzo dell’ipod!

‘Certo accendi !’ Avvicino l’accendino alla sua sigaretta, c’è vento, la fiamma si spegne continuamente, appoggia le sue mani sulla mia per proteggere la fiammella e’ il contatto delle mani produce una piacevole eccitazione, ho l’impressione che le sue mani stiano accarezzando le mie, trasmettono sensazioni positive, c’è del magnetismo tra noi. ‘Fai da solo, farai prima!’.

Ora le mie mani avvolgono la sua. Accarezzo quella mano con estrema delicatezza e l’osservo attentamente, così gentile, sensibile, senza peluria.

La sigaretta si è accesa, sorridiamo, ci guardiamo negli occhi, nei suoi c’è una luce radiosa e le mani stringono ancora. ‘ Allora grazie e ciao!’ fa lui e io:’ così’ vai di fretta?’ ‘ Beh’ veramente ..io dovrei’ andare!’ ‘Dovresti o devi andare?’ ‘ Devo ho un sacco di cose da fare e” ” allora ciao” ‘OK ciao ‘ vado però..’ ” ah ‘ io sono Stefano’ il mio numero’ magari, ci sentiamo’ così.. quattro chiacchiere’ qualcosa da bere” ‘ Va bene.. allora vado’ a dimenticavo ‘ Paolo’ ciao allora’!!’

‘Cazzo me lo sono lasciato sfuggire ‘ penso tormentando la sigaretta ‘ sono una cazzone, un coglione. Carino, occhi luminosi, giusto al momento giusto! E che faccio? Niente, un cazzo di niente. Come al solito buono a farmi rimorchiare, zero a rimorchiare’!’

Mi avvio all’albergo, trillo di messaggio da leggere:’ La fiamma è ancora accesa? volevi dirmi qualcosa? Paolo’ più emoticon sorridente.

E adesso? Che gli rispondo? O la va o la spacca!

Digito eccitato:’ Proprio così, volevo dirti che sento ancora il calore della tua mano. Mi piaci . C’è anche una Paola dentro di te? Se ti va vediamoci, se no scusami ciao! Stefy’.

Messaggio inviato, sono nervoso anzi nervosissimo, in ansia viscerale. Un’altra sigaretta, mi guardo in giro, compulso il telefonino, attendo risposta.

Niente! Ho sbagliato tattica, un elefante in un negozio di porcellana! Mi consolo immaginandolo fra le mie braccia per le mie voglie ed il contrario.

Ancora niente! Quanto tempo è passato, consulto il telefono, cinque minuti, solo cinque minuti e sono in preda all’agitazione più totale, snervante, spasmodica. Mi starò agitando a vuoto?

Non succederà niente! Risalgo in camera, mi getto deluso sul letto, il cazzo fra le mani, almeno lui non mi lascia mai solo, è un mio fedelissimo!

Avviso di messaggio, apro:’ E dentro di te chi c’è?’

E’ fatta! Segue un vorticoso giro di sms sempre più espliciti, sempre più eccitanti in cui Paolo diventa Pauline e Stefano diventa Stefy, ed ognuno trasmette all’altro la propria voglia di far la troietta con l’altro ed insieme.

Gli ultimi sms fissano il sospirato incontro:’Allora fiondati a succhiarmi l’anima, troietta, stanza 218!’

‘Mi fiondo per conoscerti a fondo! Tra un’ora!!’

Il tempo scorre veloce e Paolo vola verso la 218.

Quando s’incontrano nella stanza d’albergo, sono molto emozionati quasi tremano ma non hanno tempo e senza tanti preamboli si affondano le lingue in bocca, si tastano i culi, si sfregano i cazzi l’un l’altro, insinuano le mani sotto i vestiti, cercano il contatto della pelle.

Stefy le bacia un orecchio, infila la lingua dentro facendola scuotere dal piacere. Tutti e due hanno la pelle d’oca, il sangue alla testa e il cuore in gola.

La lingua di Stefy scende sensuale sul collo, sulla spalla mentre le mani le sfilano uno dopo l’altro gli indumenti, lasciandola con il solo sfizioso perizoma rosso, la prende per mano e le sussurra:’Vieni, non ho fatto altro che pensare a questo momento, ora voglio riempirti, voglio vedere se sei la troietta che dici di essere!!!’.

La conduce al letto, la spinge sopra, si spoglia e si getta fra le sue braccia, in un attimo si avvolgono in un magistrale 69, un preliminare gradito, utile per portare all’estremo l’erezioni, i cazzi riempiono le bocche, le saziano giù fino alla gola, fanno assaporare la consistenza e la durezza che presto sentiranno per intero in tutt’altra parte del corpo.

La reclina supina, osserva il suo corpo depilato, il culetto in bella mostra e il tatuaggio sul fondo schiena ‘flightplan’, piano di volo, piano di fuga o chè! Vuoi volare? Preparati allora a prendere il volo!!

Le strappa il perizomino e affonda la lingua nel buchetto.

Pauline geme come una cagnetta, la stanza risuona dei suoi ‘sììììì’. Daiiii’ cosììì’ fammi morire!!’.

Delicatamente Stefy le allarga il buchetto con le dite e poi le si stende sopra aderendo alla sua pelle, puntando il cazzo duro e voglioso sul fiorellino che pulsa, le allarga le gambe e le distende le braccia a croce. Infila la capocchia tutta dentro e Pauline si lascia scappare:’ ohhh sììì inculami dolcemente, riempimi tutta!!!’

Il cazzo di Stefy, molto lentamente, le penetra dentro, millimetro dopo millimetro, si fa strada fra le pareti del culo appiccandole un fuoco dentro che risale per tutto il corpo.

Lui le riporta le braccia al petto e la stringe a sè, molto intensamente, quasi a farne un meraviglioso oggetto in suo possesso. Lei prende le mani serrandole fra le dita e stringendo ancor di più le braccia al petto, i suoi piedi si arpionano alle caviglie del maschio che le è sopra.

La bocca di Stefy è sull’orecchio di Pauline che smania.

Il cazzo lentamente si fa strada nel culo con un dolcissimo andirivieni, sta per affondarsi dentro, Stefy dà un vigoroso colpo di reni, il cazzo affonda tutto nel buco accogliente di Pauline e i suoi gridolini di piacere si rincorrono per tutta la stanza.

Stringendola ancor più forte Stefy inizia a sbatterla incitandola:’ siii troia dai godi!!!’ ‘Dai porco fottimi il culo, scopami, sborrami dentro!!’

Pauline stringe il culo, serra in una morsa vogliosa il cazzo duro che continua a stantuffarla, su e giù, dentro e fuori, piano piano e di forza, d’impeto, un impeto che cresce man mano che lo sperma risale dai coglioni di Stefy, come lava incandescente.

‘Sì, vengo!!!’ E’ l’urlo di Stefy, mentre il culo di Pauline si farcisce di vellutata crema. ‘Sììììììììììììì!!!’ E’ l’urlo di Pauline quando sente scorrere dentro di se il fiume di sborra che come uno tsunami la travolge sconquassandola da cima a fondo.

Poi si accasciano sul letto e si baciano languidamente, le mani accarezzano i corpi, Stefy è spossato e si abbandona inesorabilmente alla metamorfosi che lo attende, calandosi nel ruolo che poco prima era di Pauline: inizia a pensare da donna, da ragazza, da femmina che sa cosa significa il piacere saffico e ne vuol godere a piene mani, bocca, culo, sensi.

Pauline percepisce la mutazione e asseconda la nuova amica, le lingue s’intrecciano, la saliva cola come gli umori dal culo di Pauline, Stefy percepisce le secrezione con le dita e, raccogliendo il frutto, istintivamente le porta alle labbra di entrambe, l’eccitazione di Pauline sale alle stelle ostentando gioiosa così il suo culo in bella mostra e il rigagnolo di sperma che le cola lungo le cosce.

Stefy non aspetta un istante, si tuffa letteralmente sul nettare che cola e, senza ritegno, mugola e geme nell’assaporare il frutto dell’amplesso del maschio che l’ha preceduta, l’altra Lei/Lui Pauline geme, urla di piacere e sente il risveglio del suo robusto membro.

I corpi si rotolano, s’intorcigliano, si arroventano, si fondono. Poi accade l’ovvio, Pauline avverte l’erezione prepotente del suo palo che si mostra teso, duro invitante, reclama la sua parte, la bocca continua a cercare ogni più piccolo anfratto da gustare, braccia, fianchi, cosce, …. con forza e passione rivolta la bella Stefy su letto e la mette supina, quello che prima era un maschio con tanto di cazzo duro e nodoso ora è diventato un meraviglioso oggetto di gioco, morbido e inerme, in attesa passiva di essere usato.

Pauline, nel suo stato di eccitazione non si trattiene dall’istinto ambiguo che lo pervade sempre e non esita, ingoia completamente il sesso dell’amica con tutti gli attributi, lo gusta, lo succhia, lo sente risvegliarsi e risollevarsi, Stefy inizia un accenno di movimento ma Pauline la interrompe, i ruoli si sono invertiti, il maschio ora è lei e la gira alla pecorina, le divarica le natiche e dapprima le annusa, e poi lentamente le sfiora con la lingua.

Stefy sa cosa l’aspetta e non vede l’ora che accada quel che deve accadere ma Paolo indugia, sente lo spasmo della preda e gode nel farla attendere, gode nel vederla toccarsi il cazzo, inutilmente, quel cazzo che nel frattempo è cresciuto e inizia a gocciolare. Pauline, ora si sente Paolo e continua con leggeri ma frustanti tocchi di lingua sia sul buchetto ridottosi ormai a figa implorante, sia sulla punta del cazzo di Stefy.

Con le dita lubrificate di liquido inizia a titillare il culo di Stefy, prima un dito poi un secondo, dentro con delicatezza ma inesorabile determinazione sino alla prostata che massaggia e strizza sapientemente, Stefy sussulta, si inarca, mugola come una cagna in calore implorando d’essere chiavata a dovere e riempita come una scrofa: “siiii daiii continua, dai fottimi , fallo’. non ce la faccio più mmmhhh’. muoviti ti supplico…” .

E’ il momento, Paolo si alza in ginocchio dietro di lei e inizia a strusciare il suo uccello sulle natiche disegnando cerchi marchiati di bava…, poi appoggia la cappella sull’orifizio e con delicatezza spinge tenendo i fianchi della preda saldamente fermi, la penetrazione inizia con gridolini e gemiti, il culo inizia a cedere sotto la pressione della cappella violacea, fradicia, e dura come il marmo che si fa strada passando e lacerando il culo quasi inviolato della giovane giumenta da montare che urla di dolore e non capisce perchè abbia ancora il cazzo in tiro, mentre la inculano

Paolo immerge la sua cappella, solo quella, nel culo umido di Stefy.

Inizia il divertimento, il grosso cazzo preme sul muscolo dell’ano, Stefy urla dal dolore ma ha sempre il cazzo duro, l’ano cede e ricede al passaggio del grosso fungo, un rigagnolo di sangue inizia a colare sull’asta di Paolo: “dai puttanella, il più fatto, godi anche tu del cazzo”.

“Sììììììì’.. dai, mi hai spaccato il culo e ho ancora il cazzo in tiro, ma cosa mi hai fatto? non fermarti sìììì mi piace un casino sentirmi così piena, dai cosa aspetti ancora, continua’ mmhhh ‘ muoviti’. cazzo che bello… mmmhhhhhh!!!!”

Paolo sente che ormai i suoi coglioni ribollire, e inizia il balletto al ritmo dell’affondo e ritorno, del tutto dentro e del tutto fuori, del dolce e del violento, del piano e del forte. Il sangue misto al liquido seminale lubrifica l’inculata, Stefy inizia a farsi una sega e solo dopo pochi colpi spruzza sperma sul letto ma Paolo non se ne cura, continua imperterrito a coltivare il proprio piacere, piacere che non si fa attendere e Stefy lo sa, lo sente, sente Paolo ansimare:” eccomi troia, eccomi adorabile puttanella, mmmhhh!!!! che culo meraviglioso che hai, sei calda e stretta come una ragazzina, sei sei sei…. uuuhhhhh mmmhhh ‘.. arrivaaaaa godoooo…”

Stefy sente distinti i due schizzi di sborra che le inondano le viscere, li assapora nei gemiti ma non basta, sembra che Paolo le abbia letto nel pensiero, si ritrae bruscamente e col cazzo durissimo e le dita che lo stringono, si porta davanti al viso di Stefy che con sorriso compiaciuto spalanca la bocca, mentre uno schizzo le sbatte sulle labbra e poi ingoia l’asta sino in gola dove assapora altri due frustate di sperma caldo e denso che la soddisfano, la inebriano e saziano oltre ogni immaginazione.

In un lungo bacio le bocche si scambiano gli umori di cui si sono riempiti mentre le mani accompagnano i reciproci cazzi al meritato riposo.

La tempesta si placa e la camera 218 piomba nella calma assoluta.

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