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Racconti Gay

Seconda parte

By 11 Giugno 2023No Comments

Con Nilo era stata una esperienza memorabile, non dico che il padrone non fosse piacevole, ma con il suo cazzo di 20 centimetri e duro come il marmo riusciva a farmi male, penetrandomi raggiungeva la fine dell’ampolla e ad ogni spinta sembrava volesse sfondarmi. Quando decideva di incularmi dovevo tenere le mani sulle chiappe per limitare i danni.

Del resto quando mi lamentavo per il dolore, forse interpretava i miei lamenti come lamenti di piacere, non solo….. a lui sentirmi lamentare in quel modo davo molto piacere, e non voleva sentire storie, e mi ripeteva:”sei il mio schiavo e devi sopportare, e poi…… so che ti piace. In parte cosa vera, mi piace essere un po’ seviziato e sentire dolore, ma era veramente troppo.

Non capisco nei film porno, come facciano a prenderne anche di lunghissimi, senza avere nessun disturbo come ho io. È vero anche erezioni forti come ha lui non le vedo in quei film, cazzi sempre poco più che barzotti, che stentano anche a penetrare, persone che se lo devono tenere con le mani per riuscire a penetrare.

Il suo ha una durezza pari al marmo e potete capire il mio lamentare.

Era deciso, ormai Nilo sarebbe stato quello che insieme al padrone (che da ora lo chiamerò Fred) mi avrebbe utilizzato, come e quando lo ritenevano opportuno.

Addirittura ormai pianificavano insieme su whatsapp il mio utilizzo. Sapevo che parlavano di me e la curiosità mi stava logorando, logorio comunque piacevole, mi immaginavo già a pecora come messo allo spiedo, pensavo a come avrei potuto fare a soddisfarli entrambe e poi c’era la piacevolissima novità dell’utilizzo obbligatorio della gabbietta, ormai mentalmente iniziava a far parte di me, la doravo, adoravo sentirmi dire che il mio cazzo non mi sarebbe più servito quando sarò con loro.

Confesso anche che i miei padroni confabulassero su di me “curiosità a parte” mi piaceva un casino, aspettavo da un momento all’altro mi convocassero.

Purtroppo per problemi familiari di Padron Fred questa convocazione tardava a venire e sinceramente aumentava il mio stato d’ansia.

Continuavano però i colloqui con whatsapp con entrambi, cercavo di strappargli notizie che mi avrebbero riguardato ma avevano tutti e due le bocche cucite.

Padron Fred, resosi conto di questo ritardo, mi ha chiesto se desideravo avere in attesa del gran giorno, altri rapporti con Nilo, cosa da me declinata per suo rispetto.

Lasciando in dietro il progetto della scopata a tre, Padron Fred ha continuato a scriveremi. Nell’attesa del gran giorno sapendo che al suo confronto ero un neofita, ha pensato che farmi fare qualche esperienza extra avrebbe solo potuto farmi bene, mi avrebbe aiutato ad essere più disinvolto e voglioso.

Proprio per questo ha iniziato a dirmi che sarebbe il caso che mi procurassi qualche altro maschio che avrebbe provveduto, oltre che a dilatami ulteriormente a farmi sciogliere nei comportamenti.

A riguardo mi ha detto di sceglierne uno a caso tra i contatti che avevo ricevuto in seguito all’annuncio.

Per rispetto del Padrone, non ho mai voluto rapporti extra al suo, credevo fosse un valore aggiunto, ma sembrava che non fosse così, addirittura per Padron Fred sembra sembrava una pecca.

A lui faceva piacere solo sapermi suo schiavo, ubbidiente e desideroso, ma resosi della mia riluttanza a avere rapporti extra, con un ordine perentorio mi ha imposto di avere altri rapporti, pena il suo abbandono.

Ma quello che mi ha convinto a cambiare è stata una sua frase-: “mica sono geloso di te, te sei il mio schiavo e devi solo ubbidire. Mi eccita molto saperti scopato da altri, ti voglio con il culo aperto come una fica e dovrai raccontandomi tutto tenermi aggiornato.”

Intendiamoci……mica avrei voluto che perdesse la testa per me, ma così…. sentirmi spinto a fare il frocio con tutti, quasi una puttana da strada, mi ha lasciato molto amaro in bocca. Perché, fare la schiavo ha un senso, fare la sua prostituta ha un’altro significato.

Padron Fred:”ti dico io cosa fare e vedi di farlo seriamente, come già detto hai molti contatti da poter utilizzare per questa cosa, vedi di utilizzarli il più possibile.”

Un po’ la rabbia un po’ la delusione mi sono messo al computer e ho riesumato i contatti messi in spam .

La prima persona a cui mi sono rivolto è stato un certo Claudio, lui abitava molto più vicino a casa mia e se davvero voleva avermi con il culo aperto lui sarebbe stata per la vicinanza la persona giusta, mi avrebbe scopato con facilità molte volte.

Che che già alla prima email, sfacciatamente mi aveva proposto di lasciare l’attuale padrone per diventare il suo schiavo, forse era il più eccitato e voglioso.

Sicuramente, visto che l’ho ricercato dopo molto tempo avrà capito della mia reale disponibilità nei suoi confronti, a quel punto mi ha tempestato di email, tutte molto molto esplicative.

Anche lui dominante e desideroso di avere esperienze “schiavo padrone” si è proposto come dominatore.

Per evitare i tempi morti delle email l’ho invitato dandogli il mio indirizzo Telegram a contattarmi. li avremo colliquato più velocemente.

Erano passati solo pochissimi minuti che “gattino33” -:”ciao, sono Claudio, il tuo nuovo padrone”.

Certo stava bruciando le tappe, ma capito che mi sarei fatto scopare da lui, ho accettato questo suo modo di fare.

È partito a testa bassa e già pensava di essere diventato il mio nuovo Padrone, tant’è che mi ha chiesto subito di trovarmi un nome femminile e sarei diventata la sua schiava troia.

Ho evitato tutti quei giri di parole che ero solito fare prima di accettare un rapporto, e subito gli ho detto che mi sarei chiamata Sonia.

Gattino33-:”bene Sonia, da oggi sarai la mia schiava troia.”

Volevo avvisare Padron Fred di quello che stava succedendo e con un messaggio l’ho messo al corrente, lui mi ha risposto esprimendo compiacimento per quello che stavo facendo, e che avrei dovuto assecondarlo in tutto, ma con la consapevolezza che sarebbe stato lui a decidere per me e che al suo stop avrei dovuto sospendere.

Tutto chiaro, da quel momento con gattino33 ho intensificato i contatti, cosi ha iniziato a chiedermi cosa facevo con il vecchio padrone, ovvio che gli ho raccontato cosa mi piaceva che sapesse, anche se non vero.

La prima cosa che gli ho raccontato era l’obbligo dell’uso della gabbietta che a me non piaceva ma dovevo indossarla per forza “prima bugia”, “altra bugia” visto che al vero padrone non piaceva il bondage ed io lo adoravo, ho provato per mettergli una pulce nell’orecchio per vedere se con gattino 33 riuscivo a fare farlo.

Per avvogliarlo a farlo gli ho raccontato che a lui piaceva immobilizzarli con le corde per poi scoparmi, poi ho ritenuto opportuno interrompere i racconti dicendogli che non avrei voluto che imitasse il “vecchio” padrone, ma che fosse lui a decidere come usarmi quale mio nuovo padrone.

Gattini33 era molto meno esperto, si capiva bene, cercava di carpire quanto facevo per regolarsi sul cosa fare, non aveva una forte e propria personalità, anche se capivo benissimo il suo desiderio di volerlo essere un padrone autoritario.

Come promesso l’ho contattato nuovamente Padron Fred e gli ho raccontato per filo e per segno cosa lui ha voluto che facessi, cioè…. Il racconto delle nostre sessioni, ovvio che gli ho inventato un po tutto, ho detto che odiavo la gabbietta, che odiavo essere legato per essere scopato.

Padron Fred soddisfatto:”sei proprio una gran Troia !!! stai volutamente provocandolo e vedrai che ti farà un bel culo, bravo, ma ricorda, io solo ti farò la doccia dorata e il culo lo leccherai solo a me.”

Confortato dal padrone ho contattato gattino e come già a avevo fatto gli ho detto che volevo che lui fosse se stesso e non il vecchio padrone.

Gattino-:” dolce Sonia hai ragione ed ho capito che sarai una buona schiava, dovrò plasmarti con calma, avremo un incontro in modo che capisca quanto tu sia ubbidiente.”

Io-:”va bene padrone cercherò di non deluderti”

Gattino33-:”da ora Sonia quando mi scrivi dovrai chiamarmi padrone con la maiuscola”

Forse si stava documentando su internet, capivo le sue difficoltà.

Io-:”certo Mio Padrone”

Gattino-:” Sonia, come prima prova dovrai venire domani mattina al fosso Adriana.”

Era un ruscello della zona che secondo lui, “essendo frequentato solo da cacciatosi, quale lui era” ed essendo chiusa la caccia sarebbe stato l’ideale.

E con un nuovo messaggio ha dettato le sue regole.

Gattino-:” mi troverai lì con la macchina imboscata, avrò lo sportello aperto, mi troverai al suo interno che mi sto segando, sarò sdraiato sul sedile anteriore con lo schienale abbassato. Dovrai spogliarti davanti la macchina dalla vita in giù, ti voglio con la gabbietta, dopo che ti sarai spogliata dovrai venire allo sportello , ti metterai in ginocchio e rimanendo in silenzio, dovrai iniziare a leccarmi i testicoli, in seguito ti dirò di succhiarmi il cazzo, ma dovrai farlo letteralmente tutto quanto e per quando ti sarà chiesto, altrimenti potrei non apprezzare, poi di cosa nascerà cosa.”

Come sempre ho raccontato tutto al Padre Fred con sua grande soddisfazione.

Fred-:”sei una gran puttana.”

Io-:”ma lo sai che non mi piace avere rapporti con altri!”

Non volevo diventare questo, assolutamente questo, e resosi contino che stavo cedendo la sua soddisfazione era grande. È solo allora che ha voluto umiliarmi rinfacciandomi che già avevo accettato di farlo a tre.

Padron Fred-:”lo vedi che se vuoi diventi più disinvolto e vedrai ….. provare altri cazzi ti piacerà.”

E mettendo il dito nella piaga…

Padron Fred-: “ sei già uno schiavo frocio, perché non essere la mia puttana, sarò un buon magniaccia, datti da fare”

Ormai mi aveva portato ad essere proprio la sua prostituta e diceva lui -:” lo vedi…. Hai già il primo cliente, sarà anche un cliente assiduo, sii gentile con lui.”

Sinceramente non mi aspettavo che Padron Fred arrivasse a spingermi a fare la puttana.

Lui in effetti me lo ha sempre detto che mi voleva più intraprendente e più voglioso, che sarei diventato una puttana e lui il mio protettore, ma proprio non credevo che sarebbe mai successo.

La mattina seguente come richiesto ho indossato “con mia soddisfazione” la gabbietta e sono andato.

Sono entrato nel boschetto con la macchina e trovata la sua auto mi sono fermato proprio davanti a lui, con il suo cofano della sua macchina ad un metro dalla, ma non vedevo nessuno e prima di fare una cavolaia sono sceso dalla macchina e sono andato a sincerarmi che fosse dentro l’auto, il fatto che si stasse segando era la conferma che si trattava di lui.

Era proprio lì con i pantaloni e mutande abbassate fino ai piedi e che se lo stava trastullando, non l’ho salutato, nemmeno mi sono presentato per fare conoscenza, l’ordine era quello di stare in assoluto silenzio e così ho fatto.

Mi sono messo tra i due cofano delle auto ed appoggiandomi alla mia mi sono tolto le scarpe, pantaloni e slip, lui stava sbirciando sollevando poco poco la testa, sono andato allo sportello aperto e inginocchiatomi stavo cercando di leccargli le palle, ma aveva una pandina e lo spazio tra manubrio e sedile non era sufficiente, anche perché era abbastanza robusto, dopo un po’ se ne è reso conto ed ha tirato fuori le gambe, così come un buon schiavo ho iniziato a leccare.

Era una sgradevole situazione, anche perché leccare per un lungo periodo dei testicoli pelosi rattrappiti dalla temperatura non mi piaceva sicuramente, non quanto sarebbe piaceva a lui che lo desiderava, quando con la lingua cercavo di farle capire che avrei con piacere succhiato di più il cazzo lui mi pigiava la testa nuovamente nella posizione precedente.

Ma è arrivato il momento che avrei dovuto succhiarlo e così ho iniziato a fare una cosa per me un po’ più normale, sono bastati pochi minuti che mi ha chiesto di mettermi in piedi, così ho fatto, ho messo in vista il mio cazzo imprigionato in quella mini gabbietta, lui forse non avendo mai visto una cosa del genere ha voluto accertarsi che funzionasse veramente, l’ha afferrata e scuotendola si è accettato che fosse ben fissata.

A niente sono serviti i suoi tentativi per togliermela, mi ha chiesto la chiave dove fosse, e tirandola fuori dalla maglia dove era appesa al collo con una catenella e lui, senza chiedermi niente, me l’ha sfilata indossandola e…

Gattino-:”te la restituirò appena abbiamo finito.”

Quel suo tirarmela e il fatto che mi avesse preso la chiave mi ha fatto sentire proprio di essere usato in tutti i sensi, questo mimè piaciuto moltissimo, tant’è che mia l’erezione iniziava a spingere nella gabbietta e resosi conto di questo…..

Gattino-:”timpiace proprio essere schiava, fammi un cenno se è così!”

Ho annuito e lui mettendomi le mani sui fianchi mi ha fatto girate di spalle e aprire le gambe, ha infilato la sua grossa mano tra le gambe e afferrata nuovamente la gabbietta e strattonandola nuovamente la mia erezione diventava sempre più forte. era sempre più sollecitata dalla mia erezione, ma nonostante tutto non è venuta via, era messa veramente bene.

Quello che mi coinvolgeva maggiormente era il fatto che avendo lui la chiave della gabbietta mi sentivo molto in suo potere, a dire il vero sarei stato molto soddisfatto se non me avesse più restituita o mi avesse messo nelle condizioni di usarla solo nei casi di emergenza.

E così, sempre tenendomi per i fianchi mi ha tirato a se costringendomi ad avvicinate il culetto al cazzo, sempre di più decisamente, sempre con più forza, fino a quando l’ho sentirò il suo cazzo passarmi tra le chiappe e cercare il buchetto, dopo qualche tentativo c’è riuscito e tirandomi maggiormente a se mi ha portato a sedermici sopra, non avendo più l’equilibrio, essendo sbilanciato in dietro ha fatto in modo che mi impalassi da solo, in tutta la sua lunghezza, la mia erezione bloccata mi creava sempre più problemi, credevo comunque che se le cose continuavano così, anche senza volerlo, avrei raggiunto ugualmente l’orgasmo.

Sempre tenendomi le mani sui fianchi mi ha sollecitato a muovermi su e giù. Aveva un cazzo molto particolare, lo aveva grande vicino al glande e sottile alla base, era una situazione nuova, mentre mi sollevavo mi sentivo dilatare e viceversa quando mi abbassavo, era una sensazione nuova e piacevole, avrei voluto esternare il mio piacere, ma per rispettare il suo volete ho dovuto godere questi momenti in silenzio.

Poi si è sdraiato in modo trasversale su i due sedili anteriori, ha voluto che stassi fermo con il cazzo ben piantato dentro, lui co le mani dietro la testa si godevano spettacolo, sarò rimasto così almeno per 10 minuti, poi ha iniziato saltellando con i fianchi, fino alla sua venuta, la sensazione era quella che mentre mi veniva dentro mi allagasse le viscere. Sono rimasto fermo aspettando un suo ordine, dopo alcuni minuti mi ha fatto sollevare e …….

Gattino-:” BRAVA SONIA da ora in ppoi sarai la mia schiava puttana. Ma non credere che sarà sempre semplice così, troveremo un posto al chiuso dove ti voglio far diventare una gran troia”

Mi ha restituito la chiave e solo in quel momento ci siamo parlati.

Ero soddisfatto e sentirmi dire che ero brava e ubbidente per me è stato un complimento.

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